C’è una tendenza che dobbiamo evitare: quella di complicarci inutilmente la vita.
C’è gente che decide di seguire tante regole, e per lo più sceglie quelle più dure e faticose.
Questa gente rischia di soffrire più del necessario.
Esiste una categoria di persone che finisce col crearsi molti modi per sentirsi male e solo pochi, pochissimi per sentirsi davvero bene.
Sono persone orientate all’efficienza, allo sforzo, all’impegno, al rispetto dei comandamenti che hanno deciso di seguire.
Solo raramente si concedono di muoversi in direzione del piacere.
Ebbene, chi fra di voi si riconosce in questa categoria, ascolti con particolare attenzione quello che sto dicendo e si prepari ad abbandonare questo nefasto schema comportamentale, perché può solo portare disagio e limitazioni.
Voglio riprendere un esempio fatto dal famoso esperto in miglioramento personale Antony Robbins.
Robbins racconta di un notissimo dirigente che una volta partecipò ad un suo corso. Si trattava di un uomo molto amato dalla sua comunità, marito soddisfatto e padre amoroso di cinque figli. Inoltre era un maratoneta, quindi godeva di ottime condizioni fisiche.
Eppure, quando Robbins gli chiese se si ritenesse una persona di successo, lui molto seriamente rispose di no.
Disse che per sentirsi una persona di successo doveva raggiungere prima certe cose.
E a questo punto seguì una lista di rigide regole e requisiti a cui sentiva di doversi attenere necessariamente :
Gli rivolse la stessa domanda: “Sei’ un uomo di successo?”
“Assolutamente si,” rispose l’uomo con un gran sorriso.
Il formatore americano continuò con un’altra domanda: “Cosa deve accadere per farti sentire così?”
Ecco quale fu la risposta :
“E’ semplicissimo, devo solo alzarmi la mattina, quardare verso il basso e vedere che sono ancora sulla terra! Ogni giorno su questo pianeta è un giorno grandioso!”
Ormai la morale del mio discorso è chiara.
Se ci poniamo troppe regole, per giunta anche troppo severe, ci chiudiamo in una specie di gabbia.
Sarà molto difficile e faticoso osservarle tutte e quando non ci riusciremo, saremo presi dalla frustrazione.
Non vi sto dicendo di mettere da parte ogni norma che seguite.
Senza un certo numero di norme interiori si giunge al disorientamento, non si sa più cosa è giusto e cosa non è giusto fare, dire, sentire.
Ma se di norme da seguire ce ne sono troppe, diventiamo schiavi di queste rigide indicazioni comportamentali e così sacrifichiamo il piacere e la soddisfazione interiore al semplice rispetto di tali criteri.
Diventiamo bravi, diligenti, una specie di soldatini bene addestrati, ma perdiamo la spensieratezza, il sorriso e la spontaneità.
Per me la verità sta sempre nel mezzo.
Quindi le regole non vanno eliminate, bensì dosate
La prima cosa da fare è capire quante ne abbiamo dentro di noi.
Sapete riconoscere le regole che abitano nella vostra testa?
Vi dò un suggerimento per individuarle: le regole sono quelle cose che, quando ci pensiamo, iniziano con la parola devo.
Prendete un foglio e fate un elenco di tutti i vostri pensieri che iniziano con la parola devo.
Quando l’avrete terminato visionatelo con calma.
Se nel farlo proverete pesantezza, o vi sembrerà troppo lungo, vuol dire che è arrivato il momento giusto per sfoltirlo.
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Le esperienze negative lasciano dentro di noi pessimismo, senso di sfiducia, convinzioni limitanti e pregiudizi nei confronti di noi stessi e degli altri. Questo libro propone un metodo rapido e concreto per ripulire la mente da tutte queste scorie psicologiche.
Si tratta di una vera e propria alternativa al percorso della psicoanalisi. L’autore, infatti, non ci chiede di guardare indietro, di rientrare in contatto con i vissuti dolorosi , né di capire il perché degli eventi che ci sono capitati. Preferisce fornire al lettore una strategia più pratica, divertente e veloce per ristabilire un rapporto positivo con il proprio passato.
Gli esercizi e le riflessioni di questo manuale saranno di grande aiuto a chi:
• è sfiduciato verso il presente, il futuro, se stesso o gli altri;
• non riesce ad uscire dai ricordi negativi;
• non crede di meritare granché dalla vita o si sente vittima della sfortuna;
• vuole evitare di ripetere gli stessi errori;
• desidera trasformare il passato nel suo maestro.
Robbins è un mito e va approfondito