Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili.
Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta.
Era stanca di lottare.
Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.
Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro.
Lì, riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.
Quando l’acqua nelle tre pentole iniziò a bollire, in una collocò alcune carote, in un’altra collocò delle uova e nell’ultima collocò dei grani di caffè. Lasciò bollire l’acqua senza dire parola.
La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre….
Dopo venti minuti il padre spense il fuoco.
Tirò fuori le carote e le collocò in un piatto.
Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto.
Finalmente, colò il caffè e lo mise in una scodella.
Guardando sua figlia le disse: “Cara figlia mia, carote, uova o caffè?”
La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l’uovo sodo. Dopo le chiese che provasse a bere il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: “Cosa significa questo, padre?”
Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, “l’acqua bollente“, ma avevano reagito in maniera differente.
La carota arrivò all’acqua forte, dura, superba; ma dopo essere passata per l’acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare. L’uovo era arrivato all’acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l’acqua.
“Quale sei tu figlia?” le disse. “Quando l’avversità suona alla tua porta, come rispondi?”
“Sei una carota che sembra forte ma quando i problemi ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?”
“Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, un ostacolo durante il tragitto, diventa duro e rigido?
Esternamente ti vedi uguale, ma dentro sei amareggiata ed aspra con uno spirito ed un cuore indurito?”
“O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l’acqua, l’elemento che gli causa dolore. Quando l’acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore.”
“Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che, davanti all’avversità, illumini la tua strada e quella della gente che ti circonda”.
Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e la tua positività il “dolce aroma del caffè”.
Esistono un solo luogo e un solo momento per essere felici: qui e ora! Scopri come conquistare la tua meritata felicità a partire da oggi. Tutti sappiamo che la felicità non dipende dal partner, dal lavoro, dall’età, dalla situazione finanziaria o dal proprio peso.
Perché allora ce ne dimentichiamo così spesso? Forse perché non ci è ancora del tutto chiaro come la realtà nasca dal nostro stesso pensiero.
Ecco una guida per afferrare questa verità fondamentale, superare brillantemente i momenti di crisi e rispondere sempre sì, quando qualcuno ti chiederà se sei felice.
Con tanti esercizi semplici e divertenti per ripercorrere i motivi che procurano l’infelicità e un’intera sezione per elaborare il tuo personalissimo piano di lavoro per una vita felice!
Con le citazioni pù significative ed eloquenti dei maestri e degli ispiratori del pensiero positivo: Louise L. Hay, Norman Vincent Peale, Vera Peiffer, Deepak Chopra ed Eckhart Tolle
In questa agenda troveremo, distillata in citazioni folgoranti e pregne di significato, una filosofia di vita che abbraccia ogni campo del vivere quotidiano e può guidare le nostre scelte nell’amore e nella malattia, nel rapporto con noi stessi e con i familiari, nel lavoro e nelle relazioni sociali.
Ti piacerebbe trovare un modo, quest’inverno, per rinforzare il tuo sistema immunitario in modo semplice per non ammalarti? E se ne trovassi 10 invece?Il tempo cambia in autunno, il freddo comincia ad arrivare, e nasi colanti e starnuti cominciano a diventare un epidemia. E allora che ne diresti se scoprissi un modo semplice per rinforzare il tuo sistema immunitario per non ammalarti più?
Le persone che adotteranno tre o più dei suggerimenti da questo elenco, e che li metteranno in pratica, rinforzeranno sensibilmente il proprio sistema immunitario, aumentando la propria capacità di rimanere in salute durante la terrificante stagione dell’influenza e dei raffreddori, e tenendo alto il livello del loro benessere e della loro salute attraverso i mesi più grigi e tetri dell’anno!
1. Bevi limoni.
Il limone è uno degli alimenti ideali per ristabilire l’equilibrio acido-alcalino. Bere spremute fresche di limone diluite in acqua, o in aggiunta al tè, come condimento sull’insalata, al posto dell’aceto,come ingrediente in cucina, aiuta a mantenere il “clima” interno del corpo ad un PH tale da aiutare lo sviluppo dei batteri utili invece che dei virus e dei batteri dannosi che prolificano in ambienti più acidi. Anche l’aceto di mele è un ottimo aiuto per aumentare l’alcalinità del tuo organismo, ma il gusto del limone è più piacevole!
2. Dai al tuo corpo una spinta con le erbe.
Esistono centinaia di integratori e di tinture madri a base di erbe che possono aiutare il tuo sistema immunitario durante l’inverno. Io raccomando gli olii essenziali, come un’eccellente risorsa per stimolare il sistema immunitario, e ogni forma di medicina naturale basate sulle piante, ma anche altri rimedi possono essere d’aiuto. Le erbe fresche e tutti i rimedi che si possono assumere attraverso l’alimentazione sono sempre preferibili agli integratori, dal momento che hanno una più alta efficacia, e il tuo corpo ne assorbe meglio i principi attivi.
3. Dormi una notte intera di buon sonno.
Ogni organismo è diverso: il tuo corpo potrebbe avere bisogno da un minimo di 6 ore ad un massimo di 10 per notte. Qualunque sia il tuo personale fabisogno, assecondalo! Il sonno è collegato all’equilibrio ormonale ( che include l’ormone della crescita, e quello dello stress, il cortisolo) , fa dimagrire, ragionare e pensare meglio, migliora l’umore, e rende la pelle più luminosa e piena di salute.
4. Mangia abbastanza proteine (meglio se vegetali!).
Le proteine sono i mattoni che mantengono corpo, mente, e sistema immunitario, in salute. Le diete povere di proteine tendono ad essere troppo ricche di carboidrati che vengono subito convertiti in glucosio, aumentando la glicemia nel sangue e sforzando il pancreas ed il sistema immunitario.
5. Bevi molta acqua.
Questo è un dato di fatto. La maggior parte dei malditesta insorge perchè, nonostante le numerose raccomandazioni, la gente ancora non beve abbastanza! Il mal di testa e la sete sono entrambi sintomi di disidratazione.
6.Bevi il caffè con moderazione.
Contrariamente a quanto affermano recenti studi,che li indicano come fonte di antiossidanti, il cioccolato ed il caffè sono i peggiori alimenti che puoi assumere per la tua salute e e per il tuo sistema immunitario. La caffeina sottrae al tuo corpo minerali e vitamine, e ti disidrata. Se bevi caffè, assicurati di bere due bicchieri d’acqua in più per ogni tazzina i caffè bevuta.
7. Evita lo zucchero raffinato.
Se vuoi fare anche solo una cosa per il tuo sistema immunitario, comincia ed eliminare lo zucchero bianco, è il suggerimento più importante. Vedrai subito dei risultati nel tuo livello di energia, nel tuo peso, e nella tua capacità di ragionare più chiaramente, non avendo più questa dipendenza. Smetti di mangiare zucchero raffinato. Molti nutrizionisti olistici considerano lo zucchero una droga per il suo impatto sul corpo umano; ho conosciuto specialisti che raccomandavano di eliminare lo zucchero dalla dieta ancora prima di quanto raccomandassero di smettere di fumare. Zuccheri più salutari come il succo d’agave e di stevia esistono, mentre è bene evitare dolcificanti artificiali, sono più tossici dello zucchero di canna.
8. Fai incetta di frutta e verdura fresca.
Sono ricche di antiossidanti, vitamine e minerali, fibre ed enzimi. Il contenuto nutrizionale che ricevi dalla frutta e dalla verdura fresche è incomparabile. Molte vitamine, inclusa la vitamina C, sono antiossidanti e proteggono le cellule, incluse quelle del sistema immunitario, dai danni delle tossine presenti nell’ambiente. I vegetali scuri, come i broccoli e i cavoli, sono ricchi di flavonoidi, di polifenoli, e altri antiossidanti. La fonte perfetta di minerali sono le alghe, che vengono vendute essiccate, ma che si possono trovare anche grezze (essiccate a basse temperature in modo che mantengano la maggior parte dei minerali e delgi enzimi) nei negozi di prodotti naturali.
9. Passa un po’ di tempo al freddo.
Fai la lotta con le palle di neve ad esempio! Questo esercizio può aiutare la tua salute e il tuo benessere tramite il rilascio di endorfine. La maggior parte di noi passa il 90% della propria vita in ambienti chiusi, respirando aria filtrata e piena di germi delle altre persone, perciò io non trascurerei l’opportunità di passare del tempo all’aria aperta. Il tempo passato all’aperto e al freddo stimola anche la tiroide.
Infine…
10. Coltiva te stesso.
Assicurati di avere del tempo per te stesso, passa un po’ di tempo con i tuoi amici, concediti un massaggio, o un bagno caldo, o un po’ esercizio fisico, quando ne senti il bisogno. Il nostro corpo estrinseca le nostre emozioni; se ti senti stressato ed ansioso, questi sentimenti si potrebbero manifestare con un mal di gola o con un raffreddore. Creati uno spazio tutto per te, un ambiente pieno di armonia, amore e gioia ( ad esempio, ringraziare pregare e benedire ciò che hai di bello e che ti circonda può aiutare). Fai attenzione ai primi accenni di mal di gola o di stanchezza prima che peggiorino. Penso che ogni tanto dovremmo fermarci e dedicarci al “giorno della salute mentale” per assicurarci che i nostri bisogni emozionali siano soddisfatti.
Una guida autorevole ai principi base dell’alimentazione corretta
Se è vero che la salute comincia a tavola, è altrettanto vero che si può sostenere lo stesso per la malattia: sono proprio le piccole scelte alimentari quotidiane che ci possono far imboccare la strada della salute o, al contrario, compromettere nel tempo il nostro benessere.
Una cosa è certa: molte malattie possono essere prevenute e, entro certi limiti, curate con la giusta alimentazione; un’alimentazione sbagliata, per contro, può essere causa di svariate patologie. La posta in gioco è dunque molto alta.
Volete sentirvi pieni di energie, avere pelle luminosa, mente lucida e pronta, buona memoria, ossa forti, non avere problemi di diabete e di ipertensione? La parola d’ordine è: alimentazione!
In questo libro troverete, esposti in modo chiaro e molto pratico:
Rigenerante, tonificante, depurativo, disinfettante naturale. Ma anche dimagrante, antireumatico, purificante e astringente: il limone è un frutto con molte qualità terapeutiche e non solo.
Oggi la cucina, la cosmesi e soprattutto la medicina naturale non possono più ignorare le proprietà benefiche di questo piccolo agrume con quattromila anni di storia, ricco di sostanze nutritive e ristrutturanti, ma anche di importanti minerali e microelementi.
In questo testo sono stati raccolti consigli e idee su questo potente concentrato di energia gialla, inclusi suggerimenti per l’acquisto, la conservazione e l’utilizzo.
Grazie a questo libro conoscerete tutto ciò che si può ottenere dal limone:
rimedi efficaci per la prevenzione e la cura di numerosi disturbi come emicrania, raffreddamenti, dolori reumatici, difficoltà di concentrazione e depressione
ricette gustose per cucinare piatti appetitosi e digeribili
tisane calmanti e succhi ricchi di vitamine
creme curative e bagni profumati per contrastare i processi di invecchiamento, per rassodare, purificare e rigenerare.
Qual è l’effetto dello stress sul corpo? In che modo tali passi possono aiutare gli individui a superare lo stress?
In qualità di chiropratico, ho constatato personalmente gli effetti dello stress sui miei pazienti. Non sono i brevi episodi di stress acuto ad indebolire maggiormente il corpo bensì lo stress cronico, a lungo termine. Per la maggior parte di noi è raro trovarsi di fronte alle minacce immediate della sopravvivenza fisica che i nostri antenati dovevano fronteggiare, quindi può darsi che non riusciamo a renderci conto dell’impatto che hanno su di noi tutti gli anni trascorsi nella preoccupazione per la sicurezza del lavoro, i debiti, o all’idea che i nostri figli possano provare delle droghe, e via dicendo. Quando viviamo cronicamente in una modalità di stress elevato, o stiamo costantemente all’erta verso eventuali problemi che prima o poi potrebbero avere un effetto su di noi, continuiamo a mantenere attiva la risposta di emergenza allo stress del corpo. E perché questo è un problema così grave? Le sostanze chimiche, che ci attraversano senza tregua quando siamo sottoposti a stress a lungo termine, sono i colpevoli che iniziano ad alterare il nostro stato interno innescando il deterioramento cellulare. Inoltre, quando siamo sempre all’erta o in modalità di emergenza, il corpo non ha il tempo né le risorse necessarie a ripararsi e rigenerarsi. Il corpo può persino diventar dipendente dalla condizione chimica dell’essere sotto stress; ma come dimostreremo, la capacità di superare lo stress ha sede esattamente tra le nostre orecchie. La maggior parte dello stress finisce per diventare stress emozionale/psicologico, e questo significa che è l’autosuggestione del nostro stesso modo di pensare che influenza il corpo così intensamente. In altre parole, i nostri pensieri da soli sono sufficienti ad attivare la risposta di stress, ed essi possono avere gli stessi effetti misurabili di qualsiasi altro agente di stress presente come minaccia nel nostro ambiente. Nel libro affronto i passi per imparare a vincere i pensieri che innescano le risposte di stress.
Tale evoluzione del cervello può aiutare le persone a superare le proprie dipendenze emozionali?
Oltre a trattare le infermità fisiche, il metodo illustrato intende anche affrontare il disturbo costituito dalla dipendenza emozionale, che accompagna sempre i livelli elevati di stress nella nostra vita. Tutti abbiamo fatto esperienza della dipendenza emozionale a un certo punto della nostra vita. Tra i suoi sintomi si annoverano letargia, mancanza di capacità di concentrazione, un tremendo desiderio di routine nella nostra vita quotidiana, l’incapacità di completare cicli di azione, mancanza di esperienze e risposte emozionali nuove, e la sensazione costante che ogni giorno sia uguale ai successivi. Quella che una volta non era che teoria scientifica adesso ci offre delle applicazioni pratiche per guarire le ferite emozionali che ci siamo inflitti da soli. I metodi che suggerisco non sono una terapia miracolistica di self-help, basata sul desiderio utopistico: rassicuratevi, questo libro è fondato sulla scienza d’avanguardia. Come si può por termine a questo ciclo di negatività? La risposta, naturalmente, è dentro di voi; e in questo caso, dentro una parte molto specifica di voi stessi. Se comprenderete i diversi temi che esploreremo in questo libro e sarete disposti ad applicare alcuni principi specifici, potrete raggiungere da soli la guarigione emozionale alterando il reticolo neuronale del vostro cervello.
Puoi spiegare la connessione mente/corpo? Qual è la relazione esistente tra i pensieri ed il corpo fisico?
C’è un campo emergente della scienza chiamato psiconeuroimmunologia che sta dimostrando la connessione tra la mente ed il corpo, aiutandoci a comprendere il legame tra il modo in cui pensiamo ed il modo in cui sentiamo. Adesso sappiamo che ogni nostro pensiero produce una reazione biochimica nel cervello. Il cervello quindi rilascia segnali chimici che vengono trasmessi al corpo, dove agiscono come messaggeri del pensiero. In questo modo, i pensieri che producono queste sostanze chimiche nel cervello permetto al nostro corpo di sentire esattamente nello stesso modo in cui stavamo pensando. Essenzialmente, quando abbiamo dei pensieri felici, ispiratori, o positivi, il nostro cervello produce delle sostanze chimiche che ci fanno sentire gioiosi, ispirati, o elevati. Ad esempio, quando desideriamo impazientemente di fare un’esperienza piacevole, il cervello produce immediatamente un neurotrasmettitore chiamato dopamina che attiva il cervello stesso e il corpo nell’anticipazione di quell’esperienza, e noi ci sentiamo eccitati. Se abbiamo pensieri di odio, rabbia, o insicurezza, il cervello produce sostanze chimiche a cui il corpo risponde in maniera corrispondente, e così ci sentiamo pieni di odio, irati, o indegni. Un’altra sostanza chimica prodotta dal nostro cervello, chiamata ACTH, segnala al corpo che per le ghiandole surrenali è il momento di produrre le secrezioni chimiche che ci fanno sentire minacciati o aggressivi. Quando il corpo risponde ad un pensiero suscitando una sensazione, il cervello, che tiene costantemente sotto monitoraggio continuo la condizione del corpo, constata che il corpo si sente in un certo modo. In risposta a quella sensazione corporea, il cervello genera pensieri che producono i corrispondenti messaggeri chimici, e di conseguenza iniziamo a pensare come sentiamo. Il pensiero crea sensazione, e a sua volta la sensazione produce pensiero, in un continuo feedback biologico. Alla fine questo ciclo crea un particolare stato del corpo, o uno stato d’essere, che determina la natura generale del nostro sentire e del nostro comportamento. Ad esempio, se qualcuno vive molto tempo della propria vita in un ciclo ripetitivo di pensieri e sensazioni collegate all’indegnità, nel momento in cui pensa di non essere abbastanza bravo o intelligente o altro, il suo cervello rilascia sostanze chimiche che producono una sensazione fisica di indegnità, e il modo in cui questa persona si sente adesso corrisponde al modo in cui stava pensando. Il suo cervello ne prende atto, e lei inizia ad avere pensieri di insicurezza che corrispondono al modo in cui si stava sentendo. Adesso il suo corpo la sta spingendo a pensare. Se i suoi pensieri e le sue sensazioni continuano, anno dopo anno, a generare il medesimo feedback cervello-corpo, questa persona vivrà in uno stato d’essere definito “indegnità”.
Questi segnali chimici ripetuti inducono le cellule del corpo a funzionare in modi non desiderabili, rendendoci malati. Così si inizia a capire come la mente possa fisicamente modificare il corpo. Nel libro porto l’esempio di un uomo che ho chiamato Tom, il quale aveva sviluppato un disturbo digestivo dopo l’altro. Alla fine questo lo condusse ad esaminare la propria vita, e così si rese conto che aveva continuato a reprimere le sensazioni di rabbia e disperazione che gli derivavano da un lavoro che lo rendeva infelice; la sua mente era presa in un feedback di pensieri e sensazioni corrispondenti ad atteggiamenti tossici che il suo corpo non poteva semplicemente “digerire”. Tom viveva continuamente in uno stato d’essere che ruotava intorno al vittimismo. La sua guarigione ebbe finalmente inizio quando prestò attenzione ai pensieri abituali rendendosi conto che i suoi atteggiamenti inconsci erano il fondamento della persona che era divenuto. Esistono molte prove scientifiche che indicano l’effetto diretto che la mente ha sul corpo sia nel senso buono che in quello cattivo. La ricerca dimostra che ci ammaliamo attraverso la pura e semplice anticipazione di un evento futuro o il ricordo di un’esperienza passata; in entrambi i casi, sono i nostri pensieri che creano potenti sostanze chimiche stressanti che vanno ad alterare la maggior parte dei sistemi corporei. Quindi quello a cui pensiamo e l’intensità di questi pensieri influenza direttamente la nostra salute, le scelte che facciamo, e la qualità della nostra vita.
Che cos’è, dunque, la mente, e in quale relazione si trova con il cervello?
Adesso che siamo in possesso della tecnologia per osservare un cervello vivo, sappiamo dalle scansioni funzionali del cervello che la mente è il cervello in azione. Questa è la definizione più recente di mente, secondo le neuroscienze. Quando un cervello è vivo ed attivo, può elaborare il pensiero, imparare nuove informazioni, inventare nuove idee, padroneggiare abilità, rievocare ricordi, esprimere sentimenti, raffinare movimenti, e garantire il funzionamento regolare del corpo. Il cervello animato può anche rendere possibile il comportamento ed il sogno, percepire la realtà e, più importante di tutto, abbracciare la vita. Perché la mente possa esistere, il cervello dev’essere vivo. Il cervello pertanto non è la mente, ma l’apparato fisico attraverso cui la mente viene prodotta. Il cervello rende possibile la mente. Possiamo pensare al cervello come ad un complicato sistema di elaborazione dati che in caso di bisogno ci mette in grado di raccogliere, elaborare, immagazzinare, rievocare, e comunicare informazioni nel giro di pochi secondi, come anche di prevedere, ipotizzare, rispondere, esprimere un comportamento, pianificare, e ragionare. Il cervello è anche il centro di controllo attraverso cui la mente coordina tutte le funzioni metaboliche necessarie alla vita ed alla sopravvivenza. E così quando il vostro computer biologico è “acceso” o vivo, e funziona elaborando informazioni, esso produce la mente. Il cervello possiede tre strutture anatomiche individuali mediante cui produce i diversi aspetti della mente. Siamo anche dotati di una mente conscia ed una mente inconscia, entrambe derivanti da un cervello che coordina gli impulsi del pensiero attraverso le sue varie regioni e strutture. Di conseguenza, poiché possiamo facilmente far sì che il cervello operi in modi diversi, esistono diversi stati mentali.
Che cos’è la neuroplasticità?
La neuroplasticità è la nostra capacità naturale di modificare il modo in cui i neuroni cerebrali sono collegati ed organizzati in circuiti, che noi definiamo connessioni sinaptiche del cervello. Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo o facciamo una nuova esperienza, il cervello crea nuove connessioni sinaptiche per formare nuovi schemi o reti neurali; e questo avviene a qualsiasi età. Quando utilizziamo nuovi circuiti in nuovi modi, modifichiamo la rete neurale del cervello perché si attivi secondo nuove sequenze. Da un livello neurologico, quindi, noi veniamo cambiati un istante dopo l’altro dai pensieri che abbiamo, dalle informazioni che apprendiamo, dagli eventi che sperimentiamo, dalle reazioni che abbiamo, dalle sensazioni e sentimenti che creiamo, dai ricordi che elaboriamo, e persino dai sogni che abbracciamo. Tutte queste cose alterano il modo in cui il cervello opera, producendo nuovi stati mentali che vengono registrati nel nostro cervello. La neuroplasticità è una caratteristica genetica innata ed universale degli esseri umani. Essa ci concede il privilegio di imparare dalle esperienze fatte nel nostro ambiente, così da poter cambiare le azioni e modificare il nostro comportamento, i processi di pensiero, e la nostra personalità per produrre esiti più desiderabili. Il semplice apprendimento di informazioni intellettuali non è sufficiente; dobbiamo applicare ciò che impariamo per creare un’esperienza diversa. Se non potessimo cambiare le connessioni sinaptiche del nostro cervello, non potremmo cambiare in risposta alle nostre esperienze. Senza la capacità di cambiare non potremmo evolvere, e non saremmo altro che l’effetto delle nostre predisposizioni genetiche. In quale misura il nostro cervello sia neuroplastico dipende dalla capacità di cambiare la percezione del mondo che ci circonda per cambiare la nostra mente, per cambiare noi stessi, il nostro sé.
Che cosa vuol dire provare e riprovare mentalmente, e come possiamo servirci di tale ripetizione mentale per cambiare?
Provare e riprovare mentalmente come fa un attore ci permette di cambiare il nostro cervello, creando un nuovo livello mentale, senza far nulla di fisico che non sia pensare. La ripetizione mentale implica il vedere e sperimentare mentalmente il nostro “sé” mentre dimostra o pratica un’arte, un’abitudine o uno stato d’essere a nostra scelta, e possiamo servircene per impiegare le facoltà avanzate del nostro lobo frontale al fine di compiere cambiamenti significativi nella nostra vita. Diversi studi hanno dimostrato che il cervello non conosce la differenza tra ciò che pensa internamente e ciò che sperimenta nell’ambiente esterno. Nel corso di un esperimento, a due gruppi di persone che non erano capaci di suonare il pianoforte venne richiesto di imparare degli esercizi di piano per una sola mano e di eseguirli per due ore al giorno per cinque giorni, con un’importante differenza: un gruppo eseguiva gli esercizi, mentre l’altro ripeteva mentalmente gli stessi esercizi senza usare le dita. Alla fine dei cinque giorni, dalle scansioni cerebrali risultò che entrambi i gruppi avevano sviluppato la stessa quantità di circuiti cerebrali nuovi. Com’è possibile una cosa del genere? Noi sappiamo che quando pensiamo gli stessi pensieri o compiamo le stesse azioni più e più volte, stimoliamo ripetutamente specifiche reti di neuroni in particolari aree del nostro cervello. Come risultato, realizziamo connessioni più forti e ricche tra questi gruppi di cellule nervose. Questo concetto nella neuroscienza è chiamato apprendimento di Hebbian. L’idea è semplice: le cellule nervose che si accendono insieme, si conettono tra loro. Secondo le scansioni funzionali del cervello di questo particolare esperimento, i soggetti che provavano e riprovavano mentalmente erano così focalizzati interiormente che il loro cervello non distingueva la differenza tra il mondo interno e quello esterno. Così essi attivavano il cervello proprio come se stessero effettivamente suonando il piano; in pratica, i loro circuiti cerebrali si rafforzavano e si sviluppavano nella stessa area del cervello del gruppo che si esercitava fisicamente.
Affermi anche che il pensiero non è sufficiente a cambiare la nostra mente, e che il cambiamento è un processo di pensiero, azione, ed essere. Puoi spiegare come funziona?
Il cambiamento che vogliamo compiere deve andare al di là del pensiero e addirittura del fare; dobbiamo arrivare fino al livello ultimo, quello dell’essere. Se voglio veramente essere un pianista, inizierò con l’acquisire conoscenza, che implica il pensiero. Allora potrò iniziare ad acquisire esperienza attraverso la ripetizione mentale, che implica di nuovo il pensiero. Ma è anche necessario coinvolgere il corpo nell’atto di fare, ovvero dimostrare fisicamente quello che si è imparato, suonando il piano. Ma anche questo non ci porta lontano. Immaginate una pianista che dà il suo meglio nelle sessioni di pratica, ma si trova in difficoltà nei concerti. Oppure, facendo un esempio più vicino a noi, immaginate una persona che sia un modello di giudizio mentre torna a casa dal lavoro, ma perde la pazienza e degenera in un broncio di impazienza non appena il coniuge compare sulla porta. Se voglio raggiungere lo stato in cui sono un pianista, la mia comprensione evoluta e la mia arte devono diventare così integrate in una rete neurale permanente e così mappate nel mio cervello che non mi servirà neanche più pensare consciamente a suonare, poiché sarà la mia mente subconscia a gestire quell’abilità. Adesso che sono un pianista, ogni mio pensiero che riguardi il suonare, o desiderio di esprimere i miei sentimenti mediante la musica, attiverà automaticamente il mio corpo perché esegua il compito di suonare il piano. In Evolvi il tuo cervello parlo diffusamente di come noi utilizziamo diversi tipi di memoria, attivando diverse parti del cervello, per trasformare i pensieri consci in pensieri subconsci. Apprendiamo anche che per padroneggiare qualsiasi arte è necessario possedere una gran quantità di conoscenza su un determinato soggetto, ricevendo istruzioni al riguardo da chi è competente in merito, e facendo una gran quantità di esperienze che ci procurino un riscontro. Tutti noi passiamo dal pensare al fare e all’essere ogni volta che apprendiamo un’arte talmente bene da poterla eseguire con estrema naturalezza. Guidare è un grande esempio. La bellezza di questo processo è che possiamo servircene per raggiungere qualsiasi stato d’essere a nostro piacimento, dal dimostrarsi più pazienti con i nostri bambini, all’essere ricchi, o felici.
Che cos’è l’evoluzione e come possiamo evolvere il nostro cervello?
Noi evolviamo come specie e come individui. Di fatto, la nostra evoluzione personale fa progredire anche la specie umana. La maggior parte di noi ha imparato a scuola che l’evoluzione è il processo lento, lineare per mezzo del quale le specie sopravvivono ai cambiamenti del loro ambiente attraverso l’adattamento nel corso delle generazioni, sviluppando un’anatomia ed una fisiologia specializzate che le aiutano a perpetuarsi. Il cervello umano è evoluto in maniera lineare fino a 250.000 anni fa, quando (per ragioni che rimangono misteriose) un improvviso periodo di crescita esplosiva ci fornì di una neocorteccia molto più ampia e densa di quella di qualsiasi altra specie. Questo cosiddetto nuovo cervello è la sede della nostra consapevolezza conscia; esso ospita la nostra capacità di apprendere e di ragionare, ed il nostro libero arbitrio di creare. In termini semplici, la nostra neocorteccia, e particolarmente il lobo frontale, ci forniscono la possibilità di trascendere il processo di evoluzione graduale per passare ad un’evoluzione rapida, non lineare. Grazie alla possibilità di imparare dalla conoscenza, dalle nostre esperienze, e soprattutto dai nostri errori, e disponendo di diverse forme specializzate di memoria attraverso cui possiamo ricordare ciò che impariamo, possiamo immediatamente modificare i nostri pensieri ed il nostro comportamento. A differenza di altre specie, quindi, noi creiamo una gamma completamente nuova di esperienze in un’unica vita, e possiamo poi trasmettere quanto abbiamo appreso alla nostra discendenza ed agli altri membri della nostra specie. In termini di cervello, evoluzione significa apprendere, creare nuove connessioni sinaptiche, mantenerle, ed applicare quanto abbiamo appreso per poter fare una nuova esperienza, che viene poi codificata nel cervello.
Quanto viene presentato da Evolvi il tuo cervello è un processo che può indurre il cervello a compiere un salto quantico, superando certi circuiti neurali che ci sono stati trasmessi genericamente, e codificando nuove esperienze ed informazioni. Quando evolviamo al di là degli stati di sopravvivenza primitivi codificati nei circuiti permanenti del nostro cervello, accendiamo nuovi pensieri (che producono nuove sostanze chimiche), cambiamo le nostre idee (il che altera i messaggi chimici diretti al nostro corpo) e modifichiamo il nostro comportamento (creando un’esperienza del tutto nuova, e facendo così intervenire nuove sostanze chimiche che influiscono sulle nostre cellule), siamo sul cammino dell’evoluzione. Tutti abbiamo determinate abitudini e tendenze, sia ereditate geneticamente che ricevute attraverso il condizionamento dell’ambiente che ci circonda. L’evoluzione personale ci richiede di troncare l’abitudine di essere noi stessi e di diventare più grandi del nostro ambiente. Noi evadiamo dalla nostra routine e dalle reazioni e comportamenti emozionali abituali apprendendo nuove conoscenze e facendo nuove esperienze. Nei primi stadi dell’apprendimento, ci confrontiamo con la novità. In seguito vi sono dei periodi in cui rivediamo ed interiorizziamo i nuovi stimoli, mentre iniziamo a renderli familiari o noti. Entro il termine di ogni processo di apprendimento, qualunque comportamento o compito appreso può diventare routine, o addirittura automatico. La nostra capacità di processare ciò che è sconosciuto trasformandolo in conosciuto, ciò che non è familiare in familiare, ciò che è nuovo in routine, è la strada per la nostra evoluzione personale.
I programmi o le scuole di saggezza sono necessari per evolvere il nostro cervello?
In Evolvi il tuo cervello, delineo un semplice processo di acquisizione della conoscenza: ottenere delle istruzioni, applicare ciò che abbiamo appreso, e ricevere un riscontro; è in questo modo che evolviamo il nostro cervello. Passiamo dal pensare al fare e all’essere. Questo processo sequenziale ci consente di cambiare. Se vogliamo evolvere nel modo più efficace io raccomando, e ne ho constatato l’importanza nella mia esperienza personale, di trovare delle istruzioni che provengano da chi è diventato maestro di ciò che vogliamo imparare. Esistono molti eccellenti individui, programmi, ed istituzioni, alcuni dei quali sono menzionati in questo libro, che possono aiutarci ad acquisire nuove informazioni, applicare quello che abbiamo appreso, fare nuove esperienze, ed iniziare a modificare il nostro comportamento. Ogni persona deve decidere per conto proprio se per lei sia più adatto incominciare con piccoli cambiamenti, o facendo salti giganteschi. Nel libro dico diverse volte che la mia istruzione personale ha incluso 17 anni come studente della Scuola di Illuminazione di Ramtha nel Nordovest del Pacifico, e che ho insegnato in quella scuola per sette anni circa.
Joe Dispenza chiropratico e famoso autore scientifico, dedica le sue ricerche al campo della neurologia, della biochimica e delle funzioni cerebrali e presenta le sue recenti scoperte in un ultimo DVD intitolato:
“Riprogramma il tuo cervello per far evolvere la tua vita” 3 DVD CON 8 ORE DI VIDEOCORSO FORMATIVO E INTERVISTA!
Dispenza offre al pubblico italiano le scoperte scientifiche più all’avanguardia per ottenere i migliori risultati dalla vostra vita riprogrammando il vostro cervello e creando nuove reti neurali.
Dopo decenni dedicati allo studio delle funzioni cerebrali, Dispenza ci spiega in questo videocorso come usare il più importante strumento del nostro corpo: scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico, come guarire dalle malattie e quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.
Combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello, per cambiare il vostro comportamento, le vostre reazioni emotive, i vostri modelli di formazione delle abitudini.
Con questo videocorso lavorerete su un’area che desiderate cambiare e imparerete di persona quali strumenti sono necessari per evolvere. Supererete gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia e li sostituirete con nuovi stati mentali. Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.
Benefici e vantaggi:
Attraverso di esso, scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico
come guarire dalle malattie
quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello
scoprirete la neuro plasticità e l’arte di ri-cablare il cervello
combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello
imparerete come uscire dai vecchi comportamenti, dalle vecchie reazioni emotive, dai modelli di formazione delle abitudini.
Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.
Questo videocorso presenta al pubblico italiano le scoperte scientifiche più avanzate perriprogrammare il nostro cervello e creare nuove reti neurali. Joe Dispenza rende chiaro e evidente il legame tra i nostri pensieri e il nostro corpo fisico, e spiega di conseguenza come guarire dalle malattie e quali straordinari potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.
Dispenza espone con la consueta bravura i risultati delle sue ricerche, insieme alle istruzioni pratiche che consentono di imparare come nuovi pensieri e nuove credenze possano rinnovare il cervello e farci evolvere dagli abituali comportamenti e dalle reazioni emotive dettate da modelli e schemi del passato.
Apprenderemo a superare gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia. Per passare dal pensare all’agire e poi all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del cambiamento più grande: il nostro destino.
Joe Dispenza ha dedicato le sue ricerche al campo della neurologia, è uno scienziato famoso in tutto il mondo.
C’è un cambiamento di paradigma in corso nella scienza. Nel vecchio paradigma la coscienza – ciò che siamo – viene considerata un prodotto del cervello. Nel nuovo la coscienza è il terreno dell’essere e il cervello un suo “prodotto”, una sua manifestazione. E’ importante partire da questa soglia. Dispenza infatti ci guida nell’esplorazione di come il cervello impara, su come elabora le informazioni e in che modo può diventare “dipendente” di confortevoli modelli abituali se non sufficientemente stimolato. Ogni volta che un pensiero o un emozione ci attraversano, il cervello invia segnali chimici nel corpo [vedi a pag 13 del n°21 le ultime scoperte sulla paura e l’esperienza del mi piace-non mi piace] che riproducono quel sentire, spesso seguito da una reazione. Attraverso prolungate ripetizioni, pensieri e sentimenti autolimitanti possono diventare abituali producendo assetti mentali fissi, anche quando non più necessari.
Che cos’è che ti ha ispirato e motivato a scrivere questo libro?
Ciò che mi ha ispirato ad indagare il potere che il cervello possiede di alterare la nostra vita è stata un’esperienza che ho vissuto vent’anni fa. Come ho spiegato nel libro, quando un’ampia porzione della mia spina dorsale venne schiacciata in un incidente ciclistico, quattro chirurgi dissero che l’unico modo per evitare la paralisi era un’operazione chirurgica che mi avrebbe lasciato con un’invalidità permanente, e forse anche con una vita intera di dolore fisico. Fui costretto a prendere la decisione più ardua della mia vita, ma rifiutai l’operazione e mi rivolsi invece all’intelligenza innata che dà costantemente la vita a ciascuno di noi.
Dieci settimane più tardi, senza aver subito alcuna operazione, ero di nuovo al lavoro, completamente guarito e senza dolori. Nel libro indico molti fattori che hanno contribuito alla mia guarigione. In seguito a quell’esperienza, mi ripromisi di dedicare più tempo della mia vita allo studio dei fenomeni del dominio della mente sulla materia e della guarigione spontanea, intesa come il modo in cui il corpo si autoripara o si libera della malattia senza ricorrere ad interventi medici tradizionali come operazioni chirurgiche o farmaci. Così trascorsi molti anni a studiare il potenziale umano, ossia la capacità di trascendere le nostre limitazioni personali o di essere loro superiori, e l’interconnessione di cervello, mente, corpo, e coscienza. Soltanto fino ad alcune decine di anni fa, la scienza ci aveva portato a credere che fossimo predestinati dalla genetica ed ostacolati dal condizionamento, e che bisognasse rassegnarsi alla proverbiale idea che fosse impossibile abbandonare le vecchie abitudini per impararne di nuove. Tuttavia, quello che ho scoperto studiando il cervello ed i suoi effetti sul comportamento negli ultimi vent’anni mi ha reso enormemente fiducioso nei confronti degli esseri umani e della nostra capacità di cambiare. Avevamo solo bisogno di sapere come fare per cambiare, ed oggi la neuroscienza spiega in modo fondato come si verifichi il dominio della mente sulla materia, e questo concetto non è più una speranza illusoria. La scienza del cambiamento della mente adesso è disponibile, e ho scritto Evolvi il tuo cervello per contribuire a rendere questa scienza accessibile a chiunque.
Evolvi il tuo cervello è un libro di auto-aiuto? In che cosa differisce dagli altri libri sulle potenzialità umane?
Aiutarci a comprendere ed accettare che possiamo davvero modificare il nostro cervello e cambiare la nostra vita è un obbiettivo centrale in questo libro. Il mio approccio consiste nell’unificare le più utili tra le nuove scoperte delle neuroscienze, neurofisiologia, biologia, e genetica, accrescendo la conoscenza del lettore in maniera sistematica, facilmente comprensibile, e, si spera, avvincente. Tuttavia, come il libro spiega chiaramente, la conoscenza dev’essere esperimentata prima di poter diventare saggezza. Evolvi il tuo cervello è concepito in modo da servire come strumento pratico per guidarci mentre facciamo esperienza dei processi che possiamo utilizzare per cambiare la nostra mente ed evolvere il nostro cervello. A differenza dei manuali di self-help o dei libri sul potenziale umano che si concentrano sulla mente, sulle emozioni o sul corpo, dedicando poca attenzione al cervello, questo libro abbraccia la struttura e la funzione di questo coronamento della nostra evoluzione.
Tutto quello che facciamo accade per mezzo del cervello; il modo in cui pensiamo, agiamo, sentiamo, le nostre relazioni, le nostre percezioni del mondo che ci circonda; perché il nostro “sé”, come essere senziente è immerso ed esiste realmente nella rete elettrica del nostro tessuto cellulare cerebrale. Quindi, poiché non possiamo sperare di evolvere il nostro cervello senza cambiare la nostra mente e comprendere il ruolo delle nostre sensazioni e sentimenti, nel libro esploro il modo in cui tutto ciò interagisce con il corpo per creare la nostra vita.
Molti di noi hanno imparato a scuola che quando si diventa adulti, il cervello diviene statico e rigido. Quanto è nelle nostre mani, nelle nostra potenzialità per cambiare i circuiti cerebrali?
A chi andava a scuola 20 o 30 anni fa veniva insegnato che i circuiti del cervello sono permanenti, ovvero che quando raggiungiamo l’età adulta abbiamo un certo numero di cellule cerebrali organizzate in schemi o circuiti neurali fissi, e man mano che invecchiamo li perdiamo. Pensavamo che sotto molti punti di vista saremmo inevitabilmente diventati come i nostri genitori, poiché potevamo usare soltanto alcuni schemi neurali ereditati geneticamente da loro. I neuroscienziati adesso ci dicono che questo è un errore. La grande notizia è che ciascuno di noi è un lavoro in corso per tutta la vita. Ogni volta che abbiamo un pensiero, in diverse aree del nostro cervello il flusso di corrente elettrica aumenta di intensità e rilascia una fiumana di sostanze neurochimiche, troppo numerose da elencare. Grazie alla tecnologia della risonanza magnetica funzionale del cervello, ora siamo in grado di vedere che ogni nostro pensiero ed esperienza induce le nostre cellule cerebrali, o neuroni, a collegarsi e scollegarsi in schemi e sequenze continuamente diversi. Di fatto, possediamo una facoltà naturale chiamata neuroplasticità, che significa che se impariamo nuove conoscenze e facciamo nuove esperienze, possiamo sviluppare nuove reti o circuiti di neuroni, e letteralmente cambiare le nostre idee e la nostra mente.
Quindi, perché è poi così difficile cambiare?
Tanto nella mia pratica quanto nella mia vita personale, ho constatato che cambiare non è facile. Quando una persona vuole dedicarsi ad uno scopo parte con buone intenzioni e buone idee, ma molto spesso ritorna alle proprie abitudini indesiderate. Il significato del concetto di cambiamento è che faremo qualcosa di diverso all’interno dello stesso ambiente; non risponderemo all’ambiente con i nostri soliti pensieri e con le nostre solite reazioni. Tuttavia, ciò è più facile a dirsi che a farsi. Molti di noi hanno la tendenza a pensare gli stessi pensieri, ad avere le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti, ed a seguire la stessa routine. Il problema è che questo ci porta ad usare sempre gli stessi schemi e le stesse combinazioni di circuiti neurali, che tendono a collegarsi in modo permanente. È così che creiamo abitudini di pensiero, di sensazione, e di azione. Non fraintendetemi, un collegamento permanente non è una cosa negativa: grazie ai collegamenti permanenti, quando impariamo una nuova arte, come guidare l’automobile, quanto più la esercitiamo tanto più colleghiamo permanentemente quello che impariamo nei circuiti del nostro cervello, finché non diventiamo capaci di far funzionare un’automobile automaticamente. Ma se vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita, dobbiamo fare in modo che il cervello non si attivi più secondo le solite vecchie sequenze e combinazioni. Dobbiamo creare un nuovo livello di mente scollegando i vecchi circuiti neuronali e ricollegando le cellule nervose secondo nuovi modelli. La buona notizia che apprendiamo dalle ultime ricerche è che possiamo cambiare il cervello ed in tal modo cambiare noi stessi, facendo soltanto alcuni semplici passi.
Evolvi il tuo cervello è nato per accompagnare gradualmente il lettore attraverso la conoscenza ed i passi operativi necessari a cambiare qualunque area della vita.
Una lettura capace di cambiare la nostra vita e il nostro destino, perché spiega come si costruiscono e si possono modificare gli schemi mentali che ci condizionano e come possiamo riprogrammarci per evolvere.
«In questo piccolo libro, ricco di informazioni, abbiamo raccolto gli insegnamenti di Abraham per aiutarvi a imparare come manifestare i vostri desideri in modo da poter raggiungere la vita piena e soddisfacente che meritate.
Ogni giorno imparerete come i vostri rapporti, la vostra salute, le vostre finanze, la vostra carriera e tanto altro, vengano influenzate dalle Leggi Universali che governano la nostra realtàspazio- temporale.
Scoprirete dei processi potenti che vi aiuteranno a seguire il flusso positivo della vita.
Cominciate a realizzare i vostri sogni…Cominciate ora!»
La Legge dell’Attrazione. 365 risposte per realizzare i tuoi desideri contiene gli insegnamenti raccolti da Esther e Jerry Hicks per imparare a manifestare i propri sogni e raggiungere finalmente la vita felice e soddisfacente a cui tutti aspirano. Un libro da leggere tutto d’un fiato, una pagina al giorno, oppure da interrogare aprendo una pagina scelta dal caso.
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Pensiero Positivo: Pensiero Nuovo?
Quella corrente di pensiero spirituale che oggi viene chiamata Pensiero Positivo e che sta travolgendo vecchie credenze, materialismo, pregiudizi, dogmi, superstizioni, in realtà è il più vecchio pensiero esistente. Si può rinvenirlo infatti tanto negli scritti dei mistici che in quello dei poeti.
Fin dai tempi più antichi gli scrittori illuminati hanno divulgato frammenti di verità nascosti fra le righe di scritti di vario genere sapendo che chi era in grado di capire avrebbe compreso, mentre il resto dell’umanità non avrebbe nemmeno sospettato la natura degli insegnamenti nascosti fra le righe.
Questo vale tanto per testi sacri di ogni religione quanto per scrittori antichi e moderni quali Dante, Shakespeare, Bacone, Pope, Browning, Emerson, Whitman, Carpenter.
Questo “Pensiero Nuovo” agisce in nome di tutto ciò che serve a migliorare l’essere umano, comunica fiducia in sé stessi, libertà, salvezza, amore per il prossimo, sviluppa forze latenti, dà sicurezza, progresso, salute e vita, insegna a porre al bando paure e superstizioni. Chi lo abbraccia trova dentro di sé quello di cui ha bisogno. Alcuni scettici ritengono che il Pensiero Positivo sia una delle tante mode passeggere che, periodicamente si presentano sulla cresta dell’onda cavalcata dai media, ma non dobbiamo farci fuorviare. Chi, uomo o donna, si aprirà ai veri principi su cui si fonda, troverà quella pace, quella sicurezza interiore, quella gioia profonda che difficilmente può essere espressa a parole, occorre infatti viverla, sentirla, per afferrarla in tutta la sua pienezza.
Con il Pensiero Positivo una persona può rinnovare completamente la propria struttura mentale coltivando una certa serie di pensieri e lasciando che essi si introducano nel subconscio che può essere considerato come un bimbo, capace cioè di essere plasmato secondo la nostra volontà. Naturalmente per far questo occorre volontà e perseveranza.
L’uomo può liberarsi dalla Paura?
Essere padroni del pensiero non consiste semplicemente nel saperlo concentrare e approfondire. Bisogna anche sapersi liberare dai pensieri inopportuni e ignobili. Tutti i pensieri negativi che si trovano più frequentemente nella mente degli esseri umani sono generati dalla paura, che provoca sentimenti come odio, preoccupazione, ansia, gelosia, invidia, ira.
Per chi vuole acquisire la vera libertà essa è l’ostacolo più difficile da sormontare, paralizza anche ogni tentativo di superare lo stadio del dubbio in cui ogni essere umano si imbatte quando si trova a compiere un atto importante per la sua esistenza.
Se noi riuscissimo a mantenere uno stato interiore di serenità, di calma, di fiducia in ogni situazione difficile della nostra vita, di fronte a qualsiasi avvenimento, anche grave, così da poterli affrontare con coraggio, lucidità e soprattutto con perfetta quiete emotiva, probabilmente potremmo evitare la maggior parte dei nostri malesseri fisici. Tuttavia questa “quiete emotiva” rappresenta un traguardo da raggiungere dopo una serie di maturazioni e di superamenti.
L’uomo può liberarsi dalla Paura? Certamente, perché con la volontà egli riesce sempre in tutto, gli basta ignorarla, estraniarla dalla sua struttura mentale, non considerarla. L’individuo che ha coscienza di sé stesso e sa di essere collegato con l’Universo, abbandona per sempre il sentimento della paura. Deve aver fede nella sua forza, nella sua potenza, nel suo destino, fede nella sua capacità di essere inserito nel Tutto e come tale costruttore della sua esistenza e quella dei suoi simili. Fede nell’operare della Legge Universale e coraggio nell’agire secondo i canoni di quella Legge.
La Legge dell’Attrazione Sapere quello che un essere umano pensa lo si può dedurre da come agisce e da quale sia il suo stato di salute. Noi siamo infatti quello che pensiamo di essere, siamo come pensa il nostro cuore.
Colui o colei che è riuscito ad allontanare da sé i pensieri negativi, inviando intorno a sé soltanto amore, si vedrà ricolmare da ogni dove di pensieri affettuosi e tranquilli, mentre tutti quelli negativi gli passeranno a fianco senza sfiorarlo, in cerca di una mente più predisposta. E’ altrettanto vero che chi invece si lascerà andare a pensieri sfiduciati, dubbi e smarrimenti diverrà come una calamita capace di attrarre solo forze negative. E’ per questo che alcune persone si attraggono istintivamente.
Tutti subiamo l’influsso dei pensieri altrui: al cinema, al teatro, alla Tv, in ufficio, in chiesa….…basta l’onda-pensiero concentrata di uomini di grande forza mentale perché l’opinione pubblica venga influenzata. E’ quindi opportuno fare molta attenzione a ciò che si legge, si vede, si ascolta ed anche sapersi circondare da persone a noi affini poiché in questo modo c’è uno scambio vicendevole che accresce il potere di tutti e preserva, entro certi limiti, da deleterie influenze esterne.
Si guarisce soltanto se si vuole guarire
Ogni metodo di cura naturale ha il proprio modo di risolvere i casi secondo le idee sulle quali è basato ma tutte le scuole tendono allo stesso fine, cercano cioè di applicare e mettere in azione il potere meraviglioso della mente sul corpo. Il miglior metodo sta nel convincersi che siamo immuni da qualsiasi forma di malattia o che, tramite le nostre facoltà mentali, possiamo ovviare a qualsiasi disturbo di ordine fisico che si presenti.
Prepararsi quindi anticipatamente ad affrontare i disturbi e guarirci tramite la mente e la volontà. A volte comunque, quando si è ridotti ad un livello tale di sfiducia verso sé stessi, la mente così indebolita da sola non ce la fa a trovare dentro di sé questa forza per combattere la malattia. In questa circostanza ci si rivolgerà ad un aiuto esterno, ad un terapeuta che gradualmente desterà nella nostra mente quella forza latente che ci permetterà poi di proseguire da soli, contando sulle nostre capacità interiori. Il pensiero del terapeuta può avere molta parte nel processo di guarigione, può dirigere le forze e le energie che debellano o disperdono la malattia. Tale processo deve essere assecondato dalla visualizzazione, dall’uso di certe forze specifiche e adatte. A tutto ciò occorre aggiungere la capacità di stabilire il rapporto con il paziente e un cuore che sappia amare.
Gli esseri umani, con l’uso continuato della meditazione e della concentrazione, possono cercare di risvegliare alcune delle facoltà supercoscienti per avvalersene con enorme vantaggio. Tuttavia soltanto quando gli individui saranno pronti per queste nuove facoltà le potranno raggiungere perché solo così si eviterà un uso sbagliato. Chi vuole raggiungere facoltà psichiche elevate deve essere puro di mente e di cuore.
Col l’uso del pensiero positivo l’individuo si è reso conto che la sua mente può essere manovrata secondo le sue disposizioni ed essere plasmata a suo piacimento. Se si prefigge uno scopo, se vuol raggiunger una meta, gli basta mettere in azione il pulsante della volontà. Ad ogni modo, non sempre conviene volere una cosa determinata poiché essa potrebbe non essere la più adatta al nostro attuale stadio di sviluppo mentale ed evolutivo.
E’ meglio quindi sperare, volere e dedicarsi all’idea del successo finale, lasciando che i particolari si svolgano da soli giorno per giorno, sempre certi che tutto ciò che avviene concorre alla nostra meta ultima. Non ci dobbiamo spaventare per le complicazioni che possono sorgere, non sempre la via che la “Legge” sceglierà sarà la più dritta. Condizione essenziale però è la fede incrollabile nella Legge Universale che non cessa mai di operare per il nostro bene.
L’abitudine alla felicità “La misura della sanità mentale è data dalla disposizione a vedere il bene dappertutto”, disse R.W. Emerson.
Anche il vecchio saggio re Salomone migliaia di anni fa disse nei suoi proverbi: “Un cuore felice fa del bene come una medicina, ma un cuore spezzato prosciuga le ossa”.
La medicina psicosomatica ha provato, ad esempio, che lo stomaco, il fegato, il cuore e tutti gli altri organi interni funzionano meglio quando siamo felici.
Come ha affermato il dott. Schindler “l’infelicità è la sola causa di tutti i disturbi psicosomatici e la felicità è il solo rimedio”. La felicità non è qualcosa da guadagnarsi o da meritarsi, non è una dote morale, è un abito, come dice il dott. Schindler, è “uno stato mentale in cui abbiamo pensieri piacevoli per buona parte del tempo”. La felicità non è la ricompensa alla virtù, disse Spinoza, ma la virtù stessa.
La felicità non sta nel futuro, ma nel presente, non deve essere condizionata alla soluzione di problemi esterni, la vita è una serie di problemi e se aspettiamo di risolverli tutti prima di essere felici, non lo saremo mai. Se vogliamo essere felici da subito, dobbiamo esserlo per abitudine mentale, non “a causa” di qualcosa. “Noi non viviamo, speriamo soltanto di vivere, e aspettandoci sempre la felicità in futuro, è inevitabile che non siamo mai felici”, afferma Pascal. La felicità è un fatto puramente interiore, non è un prodotto degli oggetti, ma delle idee, dei pensieri. Non capita a caso, ci si può allenare ad essere felici. E’ questione di scelta, di attenzione, di decidere quali pensieri sono nella nostra mente. Ci si può servire anche del metodo che consiste nel formarsi una impressione mentale creativa, nel farne esperienza concreta attraverso l’immaginazione e nel dar vita a nuove reazioni mentali “eseguendo e “agendo come se”. “La maggior parte delle persone è felice nella misura in cui hanno deciso di esserlo”, disse Abraham Lincoln.
Il consueto modo di pensare alla felicità degli esseri umani è: “Siate buoni e sarete felici”, oppure diciamo a noi stessi: “Sarei felice se avessi successo e buona salute”. Sarebbe invece più opportuno cominciare ad affermare: “Siate felici, e sarete buoni, avrete maggior successo e godrete di una salute migliore”.
La salute non è tutto, ma senza la salute il tutto è nulla.
La mancanza di armonia, stress, depressione, tensioni emozionali, solitudine, dispiaceri, tristezza, delusioni indeboliscono il sistema immunitario del corpo umano e possono portare all’insorgere di diverse malattie fisiche e mentali. Per contro, l’armonia, serenità, rilassamento, gioia, soddisfazione rinforzano le nostre difese e aiutano a prevenire malattie e accelerare il processo di guarigione. Lo stato mentale ha infatti un impatto importante sullo stato fisico della persona in quanto il cervello ha la capacità di influenzare il sistema ormonale.
L’uomo deve godere di una buona salute di fondo se vuole raggiungere i suoi scopi, se desidera percorrere il suo cammino evolutivo. Dove non c’è salute la vita non può raggiungere la sua pienezza e il suo obiettivo. Essa è quindi di estrema importanza nella nostra realtà fisica ed è un mezzo per conoscere la bellezza dell’esistenza. Qualunque sia lo scopo che ci prefiggiamo nella vita è certo che, per riuscirci, dobbiamo essere in grado di sostenere lo sforzo necessario per ottenerlo. Ogni impegno richiede energia, qualsiasi cosa pensiamo e facciamo richiede energia vitale. Il concetto che la salute sia una cosa imprevedibile, un dono di Dio, un bene che si ha o non si ha, ci ha tenuti imprigionati da secoli e ha ostacolato l’espressione delle nostre forze interiori guaritrici.
Fin da quando siamo piccoli la società, le istituzioni, i poteri occulti e anche i genitori, fanno in modo di tarparci le ali dell’immaginazione e della libertà in modo da indurci a rientrare in schemi di pensiero prestabiliti e convenzionali ed essere così più facilmente manovrabili e ubbidienti. Cercano così di instaurare nella nostra mente un senso di incompetenza e sfiducia verso i nostri sensi, la nostra immaginazione, la nostra capacità di prenderci cura di noi. Gli individui liberi, che riflettono, che pensano con la propria testa, sono considerati modelli temibili e vanno arginati al più presto.
Fino a oggi, quando non ci si sentiva bene era naturale rivolgersi al medico, divenuto responsabile del nostro corpo. Le cose stanno per fortuna cambiando e si è fatto strada, grazie alla riscoperta delle medicine e terapie naturali e delle filosofie orientali, il pensiero che siamo invece noi, in prima persona, i veri artefici del nostro star bene, che abbiamo dentro di noi immense capacità psichiche e immaginative di autoguarigione, e quindi possiamo riprendere in mano le fila della nostra salute. Come continuano a ripetere i naturopati, ormai da anni, non esiste la malattia, esistono solo le persone malate che devono essere trattate come individui completi, in base alla loro costituzione, età, sensibilità emotiva e stato mentale.
La malattia non nasce “per caso” o per sfortuna, ma nasce per un disordine generato, inconsciamente o consciamente nell’essere stesso che vive e si pone in maniera non conforme alle leggi naturali universali. La malattia è quindi un lento e progressivo inquinamento e un’intossicazione che genera un’infiammazione, un’alterazione del “terreno” sul quale appaiono poi vari sintomi. Questi blocchi energetici possono generare mal di testa, mal di schiena, ingrassamento, dolori vari e malattie di ogni tipo. Ad esempio, causa di artrite può essere una critica continua nei confronti di se stessi o degli altri; l’eccessivo stress dovuto a paure e tensioni può causare ulcere e perdita di capelli; sensi di colpa possono creare dolori sparsi perché a livello inconscio la persona si vuole autopunire.
Porgiamo sempre troppa poca attenzione alla nostra salute, mentre quando si tratta di affari stiamo molto attenti a prendere le misure necessarie per evitare perdite o altro. Per esempio, tutti noi siamo abbondantemente avvertiti dei pericoli del fumo, del bere, dell’eccesso di lavoro, sappiamo bene i rischi ai quali andiamo incontro e, nonostante ciò, molte persone continuano imperterrite a fumare, bere alcolici, a condurre una vita massacrante. L’essere umano desidera, da sempre, liberarsi da tutte le sofferenze ma si preoccupa solo di curare la disarmonia più tangibile, quella fisica. Non si rende conto che la causa reale di tutte le sue miserie sta nella sua mente e nella sua cecità spirituale di fronte al significato profondo e divino della vita. Comincia a essere considerata solo da poco tempo l’importanza che l’aspetto spirituale riveste nel complesso della nostra vita. La negligenza in questo settore è ancora elevata e si rimanda sempre il tempo di occuparsi della propria anima.
Ogni malattia ha un suo significato spirituale, se ne stronchiamo i sintomi essi ritornano in una forma modificata in altri organi, producendo più dolore e sofferenza. Quando un uomo ha liberato la propria anima dall’ignoranza, dall’intolleranza, dall’irascibilità e dalla paura, è più difficile che possa soffrire di malattie fisiche o di ristrettezze materiali. Il corpo, nella cultura indù, è invece considerato il tempio entro il quale abitiamo in questa incarnazione allo scopo di portare avanti il lavoro sulla coscienza. A seconda della sua qualità vibratoria saremo in grado o meno di elevarla, infatti se il corpo è agitato, irrequieto, ci riporta verso il basso.
“Un medico dovrebbe conoscere l’uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna (…) Se trova malata una parte del corpo, deve cercare le cause che producono tale malattia e non limitarsi a trattare gli effetti esterni.”
Come fare il pieno di energia? Come si utilizza e che posto ha nella nostra vita? Queste e altre domande trovano risposta in questo libro che unisce spiegazioni a consigli pratici, semplici e alla portata di tutti.
Tutto l’Universo è avvolto in un’energia che permea minerali, vegetali, animali ma anche l’intero pianeta e le galassie più lontane. Questa Energia di vita, che le diverse dottrine chiamano di volta in volta Prana, Ki, Chi, Takione, Orgone, circola liberamente nel nostro organismo dando salute e benessere e influenzando il respiro, l’alimentazione, il pensiero, le emozioni, la sessualità; quando invece l’energia si blocca o si perde, nascono il disagio e la malattia.
La Pranoterapia, alla quale è dedicata larga parte di questo libro, è quindi l’arte antica di canalizzare e riequilibrare l’energia vitale in funzione della salute. Una pratica di guarigione che ciascuno potrà apprendere e potenziare grazie alla ricerca interiore e agli esercizi proposti.
Dieci anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per questa ricerca, durata a sua volta diciannove anni. L’esperienza personale della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a Claudia Rainville. Se siete fra coloro che s’interrogano sul senso profondo della loro malattia, questo libro potrebbe condurvi alle cause profonde e dare il via ad un vero processo di autoguarigione. Leggere i sintomi come messaggi del corpo: una chiave semplice, fondata su un’enorme casistica, per comprendere cosa c’è dietro una malattia e guarire.
La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.
Ogni sintomo è un messaggio è un grande best seller di Macrolibrarsi ed è considerato dalle persone che lo hanno letto una bibbia della salute.
Prima devi seminare! E se vuoi il meglio, devi seminare bene! Anche i contadini sanno che se vogliono raccogliere devono prima seminare!
Cosa devi seminare? Appunto rispetto, amore e prosperità.
Come?
Pensando bene degli altri. Pagando con gioia il dovuto. Compiendo gesti gentili. Ringraziando col cuore per tutto ciò che hai.
Offrire mance il più che puoi. Invece, hai sempre cercato di prendere, di ricevere, di ottenere? E tutto pareva eternamente sfuggirti?
Ma non si può ottenere dalla vita nulla se prima non dai, perché l’esistenza è un’unità cosmica, quindi vige la legge dell’equilibrio assoluto, la legge di causa-effetto, la legge karmica di Azione=Reazione.
Nella vita non esiste il caso, la fortuna o la sfortuna! Il fato, il caso è una superstizione dovuta al fatto di ignorare le connessioni tra causa ed effetto. Tutto ciò che succede è un raccolto! Dipende da ciò che prima si è seminato!
E non è ammesso il non conoscere l’esistenza di questa legge.
Essa funziona sempre e comunque.
Non è una legge morale, o religiosa, o esoterica: non è stata inventata dagli uomini.
È una legge naturale, e siamo al mondo per comprenderla sempre più, grazie all’amore.
Devi prima seminare pienezza, gioia, soddisfazione, rispetto, ricchezza, se vuoi raccogliere tutte queste cose! Ma se quando sei in un meraviglioso parco, pensi al tuo conto in banca che è esiguo, semini così povertà.
Mentre se ti soffermi sul qui e ora, vedresti la vita, che è abbondanza, bellezza, ricchezza e assoluta perfezione e sicurezza.
Se vuoi raccogliere ricchezza devi seminare ricchezza. Se paghi i tuoi conti di malavoglia, allora stai pensando che chi ti offre un prodotto o un servizio non merita del denaro per il suo lavoro.
Questa è una azione che avrà una sua reazione: anche il tuo lavoro non verrà considerato e avrai uno scarso reddito.
Devi necessariamente seminare bene: perché l’Universo è una Unità, un Equilibrio Perfetto.
E perciò esiste ovunque la forza universale di azione = reazione. Come puoi pretendere che gli altri ti rispettino, ti considerino, ti paghino volentieri, se dentro di te giudichi, valuti, sminuisci, condanni?
Non dovresti condannare niente e nessuno! Perché tutto è Esistenza, tutto ha presenza e consapevolezza, tutto è Dio.
E se condanni, raccoglierai tu stesso ciò che semini: perché tu sei gli altri e gli altri sono te.
Il Giardiniere di Dio, un grande classico di spiritualità brasiliana, è il capolavoro del celebre autore Cesar Romao, una delle più importanti personalità del nuovo corso letterario brasiliano.
Con dedica speciale di Paulo Coelho e di Og Mandino, “Il Giardiniere di Dio” è un libro che ti consigliamo di leggere attentamente per trovare la pace interiore che risiede dentro di te.
“Vivere la vita del mondo è essere un lavoratore qualunque in mezzo a un campo. Vivere la vita del proprio cuore è essere un seminatore, qualcuno che trasforma qualcosa a beneficio di se stesso e delle altre persone coinvolte nella sua esistenza. Un amico, un amore o un buon lavoro non si trovano sugli alberi ma nel seme di un perdono, di un gesto d’affetto, di uno sforzo. La principale missione dell’essere umano è seminare la propria essenza, coltivando il mondo come una divina fattoria della quale Dio erediterà il granaio. È Lui che ci ha lanciati con un suo soffio nell’Universo e che ci raccoglierà dalla terra. Servire ci rende partecipi dell’Universo e ce lo fa comprendere più a fondo. È nel servizio che scopriamo la strada per realizzare le nostre aspirazioni e i nostri desideri, diventando veri Giardinieri di Dio“.
Perché un video-corso, Silvia? Ci sono già tanti libri su questo argomento…
Perché dopo tanti anni di insegnamento mi sono resa conto che l’esempio pratico, a vista, riesce a spiegare ciò che devi fare molto meglio di tante parole… e anche perché non puoi eseguire un esercizio mentre leggi, cioè… devi leggere la spiegazione, appoggiare il libro e a memoria eseguire il rito, invece con un video puoi guardare e contemporaneamente fare ciò che passo dopo passo ti viene mostrato, con una percentuale di errore molto più bassa.
Da quanti anni insegni yoga?
Da più di vent’anni. Ho gestito un Centro Yoga per molto tempo nella mia città d’origine, Ancona, dove insegnavo non solo tecniche yoga, ma anche Rebirthing, aerobica, meditazione, Tai-Chi e altro ancora… sono anche Master Reiki… da quasi due anni vivo a Milano, dove continuo a insegnare, naturalmente.
Il tuo percorso di studi qual è stato?
Anomalo e variegato, direi… dunque, sono arrivata prima alla Maturità Magistrale e poi mi sono diplomata all’ISEF dell’Università di Urbino. Da qui ho proseguito con svariati corsi di specializzazione, come ad esempio il corso con la Federazione Italiana Yoga, quello triennale per Rebirthing Integrativo e via via tutti gli altri, a seconda di come si sviluppavano i miei interessi. La pratica dei Cinque Tibetani l’ho appresa da un maestro tedesco quando ancora in Italia, nel 1990, non era stato stampato niente sull’argomento.
Come sei arrivata a interessarti di yoga?
Per me lo yoga è stato qualcosa di familiare e comune sin dall’infanzia. Strano a dirsi, ma in casa mia di yoga ci si occupa da sempre. Durante la seconda guerra mondiale mio padre è stato prigioniero degli inglesi in India ed è stato in questo periodo che ha incontrato un maestro yogi, Sivananda, che gli ha spiegato che cos’è lo yoga e soprattutto il pensiero e la filosofia su cui poggia la pratica yoga. Quando è ritornato a casa, alla fine della guerra, mio padre ha continuato a scrivere a questo maestro per molti anni. A casa mia i libri sull’argomento erano normali, ho letto Autobiografia di uno Yogi di Paramhansa Yogananda quando avevo appena quindici anni, ma non mi sembrava di fare una cosa strana… semplicemente leggevo di cose di cui in famiglia si parlava spesso.
Parliamo un po’ dei Cinque Tibetani…
I Cinque Tibetani sono un’ottima pratica. Sono adatti quasi a tutti e si possono fare tutti i giorni dedicandovi poco tempo. Secondo me il motivo del loro successo è proprio questo. Oggi le persone cercano modi e tecniche che apportino beneficio ma richiedano tempi brevi e questi riti sono ideali a questo scopo. Li insegno ormai da tanti anni e i miei allievi ne sono più che soddisfatti. Ho visto migliorare problemi cronici di salute e di bellezza praticamente in tutti, anche se ovviamente non con gli stessi tempi. Alcuni hanno ottenuto risultati in brevissimo tempo, altri hanno dovuto faticare di più.
Perché un video-corso proprio su questa pratica e non altre delle tante che conosci e insegni?
Non esiste nulla di simile in Italia e credo sia il metodo di diffusione più rapido e facile. Per tutti i motivi di cui ti parlavo prima e anche per altri i Cinque Tibetani sono una tecnica ottimale: per la loro semplicità, perché con questi esercizi si ottengono buonissimi risultati e l’impegno richiesto è davvero poco in termini di tempo e fatica, perché rigenerano il corpo e lo spirito, perché hanno un approccio abbastanza dolce da non scoraggiare nemmeno gli anziani o i pigri di natura… sai, quando si sceglie una “carriera” come la mia si compie una scelta che non è solamente di lavoro.
Voglio dire: certo mi piace la ginnastica, l’attività fisica e l’insegnamento, ma con questi presupposti avrei potuto fare l’insegnante di ginnastica in una qualunque scuola. Invece ho scelto un percorso che passa attraverso il corpo, lo tonifica e lo mantiene giovane perché coinvolge in un tutto unico anche il cuore, la mente e lo spirito. Come ti ho già detto sono cresciuta con la convinzione trasmessami da mio padre che la crescita spirituale e l’espandersi delle potenzialità personali siano indissolubilmente legati al benessere fisico e ho cercato di conoscere e insegnare tecniche che portassero in questa direzione, prima di tutto per la mia crescita personale e poi per poterle trasmettere ad altri.
Quale consiglio daresti a una persona che inizia ora a interessarsi ai Cinque Tibetani?
Di essere paziente. Di non aspettarsi risultati in una settimana perché anche i miracoli hanno bisogno di tempo! Con questo non voglio sostenere che queste pratiche facciano miracoli, ma se si vogliono ottenere effetti duraturi occorrono pazienza, costanza e impegno… almeno un poco tutti i giorni. E soprattutto: fatelo per vera convinzione di aver cura di voi stessi.
Si potrebbe definirla come tutti quegli atti comunicativi non rientranti nel normale linguaggio logico. Infatti, il nostro cervello è costituito da due emisferi: uno destro e uno sinistro. Non sono separati (altrimenti non saremo vivi!) ma si tratta di una suddivisione di comodo in quanto nella parte destra vi sono la maggior parte delle funzioni del nostro inconscio (creatività, emozionalità, sogni, intuizione ecc.) mentre in quella sinistra vi sono quelle adibite alla parte razionale (logica, matematica, valutazione, capacità sequenziale, parola ecc.). Mentre la parte razionale utilizza il linguaggio informativo per comunicare (il tipo di comunicazione maggiormente conosciuta), l’inconscio utilizza un altro genere di comunicazione: la comunicazione non verbale.
Si tratta di gestualità, tono di voce, gestione degli spazi territoriali e “toccamenti” (ad esempio, dare una pacca sulla spalla, o toccare se stessi come accarezzarsi i capelli). Si tratta di un vero e proprio mondo sommerso di cui ignoriamo l’esistenza o a cui non diamo troppa importanza. La società occidentale è essenzialmente basata sulla logica e la razionalità (emisfero sinistro) e per questo tendiamo a dare importanza in maniera esclusiva al linguaggio informativo. Badiamo più alle parole che al modo in cui sono espresse.
Se, ad esempio, chiediamo ad un nostro amico di prestarci l’auto e questo ci risponde che lo farà, prestiamo ascolto solo alle parole dette. Non notiamo, ad esempio, se mentre asserisce scuote la testa (come a indicare un “no”), abbassa inconsciamente il tono di voce (quasi a non voler pronunciare quelle parole) o tende ad allontanarsi da noi (quasi a “prendere le distanze” dall’affermazione). In questo esempio, riscontriamo una serie di incongruenze tra comunicazione logica e inconscia. E non dovremo meravigliarci se il nostro amico ci chiamerà dopo un paio d’ore per dirci che a causa di un impegno imprevisto, non potrà mantenere la parola data. Ma vorrei farvi un esempio ancora più semplice: quante volte è accaduto di incontrare qualcuno che, da un punto di vista logico ci ha fatto discorsi ineccepibili, seri e pieni di buone intenzioni ma, quando poi se ne andato, dentro di noi ci siamo detti: “Questo non mi convince?”. Eppure, ha fatto dei bei discorsi! La spiegazione è semplice: il nostro inconscio decodifica i segnali non verbali del nostro interlocutore (conosce la comunicazione non verbale!) e filtra le incongruenze. L’unico modo per avvisare la parte logica consiste nell’inviargli una sensazione (che spesso ignoriamo). Infatti, quello che faremo qui è rendere logica la comunicazione non verbale, ricodificare un linguaggio ormai perso in quanto da piccoli usavamo solo questo (non sapevamo usare il linguaggio informativo).
Ma, a questo punto, si potrebbe affermare che questo è un sistema per smascherare le bugie. Non è proprio così. Tornando all’esempio del nostro amico che vorrebbe prestarci l’auto, potrebbe darsi che lui sia convinto logicamente di potere soddisfare le nostre richieste ma forse ha completamente dimenticato che l’auto gli serve per una commissione. Ma il suo inconscio non lo ha dimenticato e lo comunica. Ma perché è importante conoscere il linguaggio del nostro inconscio? Forse, la domanda non è corretta: quanto il linguaggio dell’inconscio influenza la comunicazione? E quanto conta quello logico?
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall’inconscio. La parte razionale influenza il 7%. Questo non vuol dire che il linguaggio informativo non è importante, anzi, provate a parlare con qualcuno solo gesticolando e senza esprimere un significato logico: probabilmente vi scambierà per pazzi. Anche se ha solo il 7%, ha un’importanza fondamentale in quanto tutta la nostra cultura si basa su comunicazione di tipo informativo.
Conoscere la comunicazione non verbale è un ottimo sistema per decodificare la comunicazione del nostro interlocutore in tempo reale, sapere se chi abbiamo di fronte gradisce o rifiuta i nostri argomenti, potendo leggere in lui come in un libro aperto sollevando il velo dei convenevoli logici! È un sistema per capire da cosa è stimolato il nostro interlocutore, qual è l’argomento che ama e utilizzarlo per creare un rapporto empatico. Infatti, ho suddiviso i segnali in tre categorie: Gradimento, Rifiuto e Specifici. Il nostro inconscio si esprime in maniera semplice e comunica gradimento o rifiuto verso un argomento, una parola o una persona. I segnali Specifici sono una variante di rifiuto e gradimento ma con qualche significato in più.
Alcuni segnali
1. Bacio dato a se stessi.
Il nostro interlocutore esprime un specie di bacio inconscio, un “arricciamento” delle labbra. Questo segnale significa che l’argomento o la parola espressa lo stimola e che dovremmo approfondire quanto detto. Si sta creando in lui un interessamento positivo. Spesso questo segnale è appena accennato e poco visibile.
2. Pressione della lingua all’interno delle guance.
Questo segnale è visibile come un rigonfiamento delle guance e viene espresso rarissime volte. Significa che l’interesse verso l’argomento a la parola espressa è molto alto (anche se non si è raggiunto il massimo del gradimento). Infatti è precedente ad un altro segnale (il linguino – esposizione della lingua). Si potrebbe dire che siano collegati. È come se la lingua accarezza internamente le guance per poi esporsi.
3. Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano.
Il nostro interlocutore si accarezza le labbra utilizzando le dita o il dorso della mano. Può essere espresso anche utilizzando, ad esempio, una penna. In genere tutti gli atti concernenti l’accarezzamento, esprimono gradimento. Questo segnale significa che il nostro interlocutore è coinvolto emotivamente verso la parola o argomento espresso.
4. Linguino.
Si tratta del massimo segnale di gradimento. In percentuale potremmo affermare che è pari al 100%. Si tratta di una breve esposizione della lingua sulle labbra come per umidificarle. Questo segnale esprime il massimo dell’empatia. Se il vostro interlocutore tende a fare spesso e volentieri questo atto, a prescindere dall’argomento, vuol dire che il gradimento è nei vostri confronti.
Risolvere gli ostacoli e disarmonie nelle relazioni umane con gli altri e con se stessi, comprendere la personalità dei nostri interlocutori e creare empatia
Immaginate per un attimo di essere in grado di andare d’accordo con chiunque, di poter comprendere il funzionamento della mente del vostro interlocutore, il suo modo di ragionare e vedere il mondo, di prevedere in anticipo le sue reazioni emotive e il suo comportamento, di poter creare empatia anche con le persone più “difficili”. Lo scopo di questo libro è fornire uno strumento pratico ed efficace per attivare queste straordinarie capacità.
L’Enneagramma è un sistema antichissimo che permette di comprendere la propria personalità e quella di chi ci circonda, mentre la Programmazione Neurolinguistica (PNL) è una disciplina che aiuta gli individui a raggiungere l’eccellenza.
La loro fusione crea un potente sistema per migliorare le nostre relazioni con gli altri.
In questo manuale di facile consultazione apprenderete:
– cos’è l’Enneagramma
– le basi della PNL
– come comprendere il tipo dell’Enneagramma del vostro interlocutore
– come sintonizzarvi sulla sua “frequenza comunicativa”
– come generare Rapport con ogni tipologia dell’Enneagramma
– come decodificare la gestualità non verbale
– come usare le “parole che affascinano”.
Ogni mattina ci svegliamo, prendiamo contatto con il giorno, iniziamo con i nostri pensieri (negativi e positivi) e abbiamo delle aspettative (consce e inconsce) su come si svolgerà la nostra giornata.
Molte volte viviamo nella pura inconsapevolezza di quanto i pensieri possono realmente influenzare la vita perché nessuno ci ha mai detto che il pensiero è una forma di energia. Quante volte vi è capitato di pensare in modo negativo e puntualmente si sono verificati i fatti di cui avevate paura?
Una prima spiegazione risiede nel forte potere di autosuggestione: appena svegli siamo in stato Alfa (stato di apprendimento in cui il nostro inconscio è facilmente programmabile) e ogni pensiero tende a dare un input. La nostra parte emotiva non giudica e se le date suggestioni negative lei le eseguirà, perché è quello che le state chiedendo. A volte si tratta di “films mentali”, ad esempio sul nostro capo che ci sgrida, sul nostro partner che ci critica, sul lavoro che non va bene, sul fatto di sentirsi soli, ecc.. Potrei andare avanti con altri esempi, ma credo che questi siano giù sufficienti per renderne l’idea.
Quello che pensiamo (soprattutto appena svegli) influenzerà i nostri comportamenti e inconsciamente andremo in quella direzione, anche se razionalmente non vogliamo.
A volte ci sforziamo di pensare positivo e non otteniamo gli stessi risultati che raggiungiamo in negativo. Come mai? La risposta, purtroppo, sta nel fatto che non ne siamo convinti. Se mi dico: “Sono felice” ma dentro di me non ne sono convinto, non funziona. Invece, spesso siamo fortemente convinti che le cose vanno male.
Esiste anche un’altra spiegazione più spirituale e che prende in considerazione l’Energia Universale. Tutto quello che ci circonda (la sedia su cui sediamo, la scrivania, il computer, i nostri vestiti e noi stessi) è fatto di energia che varia in base alle diverse velocità di vibrazione. Si tratta di un tipo di energia che risponde a leggi ben precise, la cui conoscenza ci può permettere di divenire consapevoli e responsabili della nostra esistenza.
I mistici dicono: tutto quello che emani ritorna.
Questa legge è importante perché fa comprendere come mai emozioni e pensieri influenzano la nostra vita. Immaginate di essere in una piscina, ogni vostro movimento crea delle onde che rimbalzano contro i bordi e tornano verso di voi. Le vostre azioni, pensieri ed emozioni funzionano allo stesso modo: tutto quello che emanate torna indietro. Se siete arrabbiati, torna rabbia; se avete delle paure, attirate quello che più temente; se vi sentite soli, attirate solitudine. Mi rendo conto che non è semplice cambiare schemi di pensiero ed emozionali, soprattutto quando le cose non vanno bene, ma continuare a non farlo significa continuare a tenere attivo un circolo vizioso. Allora cosa fare? Illudersi che le cose vanno bene? Alcuni ci riescono, ma non è una cosa semplice perché se non ne siete convinti, non funziona.
Un consiglio molto efficace consiste nel cominciare a cambiare alcuni aspetti della vostra esistenza per cominciare ad elevare il vostro livello energetico. Esaminate le persone che vi circondano: come sono? Vi motivano o vi deprimono? Non avete idea quanto sia importante questo punto, perché, se avete al vostro fianco persone che vi dicono “Sbagli sempre – E’ inutile che ti dai da fare, tanto non cambierai mai – Se sei il solito imbecille”, vi influenzano in maniera significativa sul livello di “chi siete” e sui vostri valori e convinzioni. Un primo passo consiste nel cominciare a frequentare persone che vi rafforzano positivamente e che credono in voi:
“Puoi farcela – Sei in gamba – Puoi realizzare il tuo sogno”.
Ora, non dico che dovete tagliare dalla vostra vita gli Sponsor Negativi, ma di aumentare significativamente quelli Positivi. Questo meccanismo trova anche spiegazione nel “sistema di informazioni” che si crea in base alle persone che frequentate. Se la gente non crede in voi e rivelate loro i vostri progetti, emetteranno pensieri “scettici” che ostacoleranno i vostri sforzi. Chiaramente, più numerosi sono quelli che non credono in voi, più facilmente le cose non andranno bene; quindi, un altro consiglio che mi sento di darvi è: rivelate i vostri sogni solo a chi crede davvero in voi. Per farvi comprendere meglio questo meccanismo, pensate ad un momento della vostra vita in cui frequentavate gente che non vi stimava: le cose sicuramente non andavano bene. Invece, come andavano le cose quando frequentavate persone che hanno creduto in voi? Sicuramente molto meglio.
Cerchiamo di dare una risposta razionale a questi fenomeni e, probabilmente, un aiuto arriva dalla Fisica Quantistica. Alcuni suoi esperimenti e teorie sembrano rafforzare le idee dei mistici.
È una branca della Fisica ed apre le porte sul mondo subatomico che sconvolge il nostro ordinario modo di vedere la realtà. Si è scoperto che la luce ha una doppia natura: può essere un’onda e anche una particella (fotone). Può qualcosa essere impalabile e non localizzabile specificamente nello spazio (onda) e allo stesso tempo qualcosa di localizzabile precisamente nello spazio(particella)? A quanto pare sembrerebbe di sì. La sua natura cambia in base agli strumenti di misurazione. Quando gli osservatori si aspettano di trovare dei fotoni, li trovano. Quando, invece, eseguono esprimenti sulla natura ondulatoria della luce, questa risponde come un’onda. L’ipotesi suggestiva è che le aspettative influenzano l’esito. Questa affermazione molto forte potrebbe far scaturire un’altra ipotesi che i mistici ripetono da millenni: il pensiero potrebbe influenzare quello che ci circonda, l’osservatore influenza il sistema osservato.
David Bohm, professore di fisica al Birbeck College, Università di Londra, afferma che la Fisica Quantistica ci propone un nuovo strumento di pensiero e di interpretazione della realtà, dove non esistono parti separate dell’universo in quanto connesse ad un livello profondo privo di discontinuità.
Se tutto è collegato e non esiste separazione, come mai sono seduto su una sedia solida e la materia mi appare nettamente separata?
Tutto ciò che ci circonda è energia che assume determinate forme in base alla diversa velocità di vibrazione. È come vedere un’onda nel mare: ci sembra un’entità ben distinta, ma è il mare che acquisisce quella determinata forma.
David Bohm, ha dedotto che la realtà non è oggettiva ma soggettiva, l’universo e la materia, per come noi la conosciamo, non sono altro che una grande illusione creata dai cinque sensi: un grande e dettagliato ologramma. Non è un caso che, quando si va in uno stato alterato di coscienza (ad esempio, con la meditazione), riusciamo a sperimentare stati che non riusciamo a spiegareuna volta che torniamo alla percezione ordinaria. Quando si sospende il pensiero, si entra in contatto con l’Energia Universale e si va al di là dei 5 sensi.
Per parlare di Fisica Quantistica in modo dignitoso occorrerebbe molto più spazio e vi rimando a testi dedicati (Ad esempio, “Il Tao della Fisica” di Fritjof Capra). Tenete a mente che “spacca” in due il mondo dei fisici: molti la avversano, altri la appoggiano. Questa divisione avviene perché va in netto contrasto con le leggi della fisica classica, ma non può essere né smentita e né confermata pienamente proprio perché l’osservatore influenza il sistema osservato.
Voglio concludere questo breve articolo con alcuni punti fondamentali sull’arte di manifestare e come sintonizzarci con l’Energia Universale prendendo spunto dalle tradizioni spirituali.
1) Diventare consapevoli dei propri pensieri ed emozioni
Abbiamo già esaminato questo punto: è impossibile manifestare una realtà diversa se viviamo nelle paure e se proviamo emozioni negative. Inoltre, se prendiamo la frase “l’osservatore influenza il sistema osservato”, comprendete quanto è importante in che modo focalizziamo la realtà?
2) Visualizzare la realtà desiderata
Le tradizioni sciamaniche dicono che, quando visualizziamo qualcosa attraverso i cinque sensi, creiamo sul piano astrale. Gli studi sulla mente ci dicono che questo tipo di visualizzazioni “ingannano” la nostra mente, in quanto non fa una distinzione tra realtà e immaginazione. E’ come programmare il nostro inconscio verso una meta. I mistici dicono che l’inconscio è collegato con l’Energia Universale; di conseguenza, se la nostra parte profonda è suggestionata verso un obiettivo, “manda” nell’Energia quello che desideriamo.
3) Distacco
Se rimaniamo attaccati a quello che desideriamo, difficilmente riuscirà a manifestarsi perché non permettiamo all’immagine seme di scorrere nell’Energia. Il distacco (non pensarci più o semplicemente avere fede che prima o poi accadrà) permette il movimento nell’Universo. Questa risponde ad un’altra legge dell’Energia che è la Bipolarità: prima devo desiderare tanto qualcosa (carica +), poi devo distaccarmene (carica -). L’energia, infatti, scorre grazie a due cariche opposte. Per rendervi maggiormente conto come questo meccanismo sia vero, pensate a tutte quelle volte che avete rinunciato a realizzare qualcosa e si è manifestata (proprio quando non ve ne importava più nulla).
Non dovete pensare all’Energia Universale come ad un distributore di desideri dove basta mettere un gettone. L’Energia ci guida con le sincronicità verso la realizzazione dei nostri obiettivi e non sempre è detto che realizzi quello che desideriamo. Infatti, la vita può essere considerata come una grande scuola per evolversi e spesso siamo costretti a passare attraverso dei “paletti” per apprendere determinate lezioni positive anche se gli eventi sono negativi. Quando accadono bisognerebbe vederli come momenti di crescita in cui bisogna scoprire il messaggio celato. Mi rendo conto che non è facile e, vedere lezioni positive dietro eventi infausti, a volte richiede qualcosa che va al di là della “santità”. È possibile farlo dopo anni, quando ormai siamo distaccati emotivamente e riusciamo a vedere la situazione con distacco. Se riuscissimo a farlo mentre siamo coinvolti, è possibile andare oltre e sciogliere eventi ciclici. Questo risponde ad un concetto molto importante dei mistici che è l’Accettazione: accogliere tutti gli eventi (soprattutto quelli negativi) senza giudizio cercando di comprenderne l’insegnamento positivo.
Ricordate che l’Energia ci fornisce delle guide per la realizzazione dei nostri desideri, sta a noi cogliere i segnali e lasciarci trascinare dalla corrente. Non basta starsene seduti a visualizzare la vita desiderata, è importante agire verso la sua realizzazione, avendo la piena certezza che l’Energia si muove per il nostro bene. Avere fede ci aiuta a praticare un sano distacco e, quindi, a far scorrere il pensiero forma verso l’Universo.
Immagina per un attimo di conoscere i segreti della Legge dell’Attrazione, le chiavi dell’Arte del Manifestare e le Leggi dell’Energia Universale.
Immagina di poter cambiare le convinzioni limitanti e di conoscere le regole per raggiungere i tuoi obiettivi.
Questo libro ti mostrerà i meccanismi
che regolano l’Energia Universale.
Grazie a esso diventerai responsabile della tua esistenza.
Ovunque, nell’Universo così come dentro di noi, esiste un’Energia che tutto governa e muove. È l’Energia Universale, sempre pronta a soddisfare le richieste del nostro Io interiore. Le leggi che la guidano sono chiare e semplici: conoscerle e imparare ad applicarle offre a ciascuno di noi la possibilità di migliorare la propria vita.
Grazie a un linguaggio lineare e diretto e all’abbinamento sapiente di esercizi pratici, riflessioni teoriche e meditazioni, Vincenzo Fanelli conduce il lettore attraverso un percorso di crescita e consapevolezza lungo il quale ogni persona potrà allinearsi con l’immenso potere dell’Energia Universale. Frutto di attente ricerche nei campi della fisica quantistica, del misticismo e della spiritualità, quest’opera ci rivela come migliorare la percezione di noi stessi, comprendere l’influenza del karma e manifestare la nostra realtà in modo pratico ed efficace, evitando di cadere nelle pericolose trappole dell’Ego.
Una vera e propria guida per diventare
consapevoli co-creatori della nostra esistenza.
Tempo fa, un uomo camminò sulla spiaggia in una notte di luna piena…
Pensò che se avesse avuto una macchina nuova sarebbe stato felice
se avesse avuto una grande casa sarebbe stato felice. Se avesse avuto un lavoro eccellente sarebbe stato felice
se avesse avuto una donna perfetta sarebbe stato felice…
In quel momento inciampò in una borsa piena di pietre.
Cominciò a giocare con le pietre, gettandole nel mare, una per ogni volta che aveva pensato:
Se avessi… sarei felice…
Finchè rimase solo con una pietra nella borsa e decise di tenerla
Quando arrivò a casa notò che quella pietra era un diamante molto prezioso
Ripensò a quanti diamanti aveva gettato per gioco nel mare, senza accorgersi che erano pietre preziose
Così fanno le persone…
Sognano quello che non hanno senza dare valore a quello che hanno vicino
Se osservassero meglio, noterebbero quanto sono fortunati… La felicità è molto più vicina di quello che si pensa…
Ogni pietra dovrebbe essere osservata meglio…
Ogni pietra potrebbe essere un diamante prezioso!.. Ogni nostro giorno potrebbe essere un diamante prezioso e insostituibile…
Ognuno di noi può decidere se apprezzare ogni pietra o gettarla in mare….. E tu, stai giocando con le pietre?
Amici, famiglia, lavoro e sogni?
La morte non è la più grande perdita della vita.
La più grande perdita della vita è morire dentro mentre viviamo. Vivi pienamente ogni giorno…