“Ogni notte, poco dopo essersi addormentata, la piccola si sveglia
e si chiede se il giorno sia già sorto..
… Ogni notte gli ripete: “Giorno non gironzolare troppo a lungo. Vieni presto”
Spesso capita ai piccoli di aver paura del buio e si sentono piccoli e spaventati.
Vi ricordate quando, da bambini, avevate timore di qualcosa? Avreste tanto voluto un metodo per far passare la paura, non è vero? Il libro La piccola No-E-Poi-No di Irena Štusej ed edito da Picarona è una favola moderna che grazie anche alle illustrazioni stupende di Kristina Krhin la piccola protagonista ci rivela che la fonte del suo malessere deriva dalle favole classiche che la mamma le legge prima di andare a dormire.
A pensarci bene, quante volte le nostre mamme raccontavano a noi e noi leggiamo ai nostri figli quel famoso C’era una volta… Tanto tempo fa, in un paese molto lontano,….
Parole magiche che ci portano, come per incanto nel mondo della fantasia, dove tutto è possibile, dove regna il linguaggio delle emozioni e la realtà magicamente acquista le forme più svariate, a volte crudeli, a volte magnifiche…sopratutto se questo c’era una volta è legato alle più note favole della nostra tradizione, come quelle dei Fratelli Grimm, per esempio e talvolta risultano essere tutt’altro che confortevoli ma popolate, invece, da streghe, genitori che abbandonano i figli, lupi che mangiano le nonne, e spesso può capitare che risultino essere poco digeribili per un bambino prima di andare a letto.
Dobbiamo sapere che La fiaba parla la stessa lingua del bambino, arriva direttamente al suo mondo inconscio, senza mezze misure, lo accompagna tra forti emozioni e lo aiuta ad affrontare i problemi umani universali, soprattutto quelli che occupano la sua mente (la gelosia tra fratelli, sentimenti ambivalenti verso i genitori, la paura del buio, la paura di diventare grande, ecc) . Il linguaggio
della fiaba si rivolge direttamente all’ Io in erba del bambino, e ne incoraggia lo sviluppo, placando allo stesso tempo pressioni emotive interne consce e inconsce.
Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro lo sanno già. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere.
– G. Chesterton
Fortunatamente mai come oggi, di fronte al dominio incontrastato di internet e della televisione, la lettura, che è anche disciplina interiore della parola e dei significati che ad essa diamo, è l’unico strumento che fa crescere liberi, che rinsalda i legami affettivi e offre contenuti veri alla vita quotidiana. Il bambino che, attraverso la fiaba, entra in contatto con il mondo, ha ottime possibilità di diventare un adulto veramente libero
Anche nel libro, la mamma della piccola No-e-poi-No sà che i libri parlano con il linguaggio delle fiabe per raccontare la verità, ma nello stesso tempo aiutano gli adulti a parlare con i bambini.
Per sconfiggere la paura del buio valgono ancora tutti gli escamotage che i genitori usavano per noi da piccoli: porta aperta, lucina accesa, pupazzetto che fa compagnia, etc. Ma più di tutto è importante, però, trovare anche delle modalità attraverso le quali il bambino possa rivalutare il buio in chiave positiva, ad esempio con un favola.
…mi piace ricordare che la paura in genere o la paura del buio, come capita nel libro La piccola No-e-poi-No fa parte di un normale percorso di crescita e come tale va affrontato e condiviso insieme a mamma e papà, esorcizzando insieme la paura attraverso le favole e i giochi.
Non ha senso sdrammatizzarle o dire che non esistono: per i bambini ci sono e sono reali. A mio parere è molto più opportuno invece attivare strategie di ascolto e di accoglimento che i piccoli ci raccontano. Alle volte il solo fatto di poter contare su qualcuno che ascolta e che cerca di comprendere ciò che proviamo, ci aiuta a sentirci più protetti e sicuri!
Ed è così che ad entrare dalla finestra sarà un giorno magnifico.
Buona lettura
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Irena Stusej