Uno che non si accontenterà

intervista-anthony-robbins
CHI ERA ANTHONY ROBBINS 20 ANNI FA?

“Ero un giovane infelice, pieno di dubbi e di paure. Non avevo un dollaro. Vivevo in un monolocale senza cucina: lavavo i piatti nella vasca da bagno. Avevo 15 chili di troppo. Con mille problemi. Anzi, ero io il problema….”

COS’E’ SUCCESSO POI?

Ho toccato il fondo. Lì ho trovato la spinta per ribaltare la mia condizione. Ricordo ancora che scrissi una lista di tutte le cose negative. Di quelle che non avevo più intenzione di accettare nella mia vita. E di tutto ciò che invece volevo realizzare. Ho cominciato a frequentare corsi e seminari di Programmazione Neuro-Linguistica… Sono passato all’azione.”

CHI E’ ANTHONY ROBBINS OGGI?

“Non sono un guru, sono un coach. I media mi definiscono “allenatore dello stato di massimo rendimento”. Aiuto le persone a raggiungere gli obiettivi, a scoprirsi talenti e risorse innate. Non sono io a cambiare la loro vita, sono loro a cambiarsela.”

CHI SARA’ ANTHONY ROBBINS FRA 20 ANNI?

Uno che non si accontenterà. Che ricercherà sempre il meglio, per sé e per i suoi amici. Si, avrò ancora una “fame” profonda di diventare qualcosa di più. Sarò ancora profondamente affamato di diventare sempre qualcosa di più!”

E’ VERO CHE IL TUO OBIETTIVO E’ QUELLO DI DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI?

“Il mio obiettivo è aggiungere valore alla vita degli altri. Ho iniziato rivolgendomi alle singole persone. Poi sono passato a gruppi, aziende, squadre. Il passo successivo sarà quello di concentrarmi su istituzioni e governi. Non so ancora in che modo… ma credo che resterò esterno. Mi vedo come un imprenditore che sostiene il processo politico in senso lato. Ma, prima di tutto, voglio continuare a dimostrarmi che sono una persona di cui gli altri si possono fidare.”

COS’E’ LA MOTIVAZIONE?

“E’ quel potere infinito che tutti noi possediamo e che fa la differenza tra chi cresce chi resta fermo; é quella forza che io chiamo drive: una passione interiore che ci trasforma in meglio, fornendoci una spinta continua che moltiplica le nostre energie e il nostro entusiasmo. La drive ci fa cambiare, è una forza duratura, da non confondere con la motivazione temporanea.”

PERCHE’?

“La motivazione temporanea è una spinta limitata nel tempo. Esempio: una ragazza che voglia indossare un certo abito è motivata per un periodo di tempo a dimagrire  starà attenta alla dieta e aumenterà l’attività fisica: di sicuro entrerà in quel vestito. Raggiunto l’obiettivo, perderà la motivazione e, con ogni probabilità, tornerà al peso di prima. La drive invece è un motore ben più potente, cui attacchiamo la nostra identità e la percezione di quello che vogliamo diventare nella vita.”

C’E’ UNA STORIA DI VITA CHE PUO’ ESSERE ESEMPIO PER TUTTI?

“Conosco una donna italiana, oggi brillante avvocato, che aveva “perso se stessa”. Non riusciva a superare l’esame di abilitazione professionale, si era inaridita, si sentiva senz’anima. Una volta professionista si era sposata e aveva aperto uno studio. Ma un tumore all’utero interrompeva la sua prima gravidanza. Qualche anno dopo riusciva a diventare madre. Però non aveva più cura di sé, trascurava persino il lavoro, il suo matrimonio andava a rotoli. E, quando ebbe altre complicazioni con la seconda gravidanza, la sua vita degenerò. Fu a quel punto che partecipò al mio seminario e cominciò aguardarsi dentro. Oggi è dimagrita, ha ripreso in mano la sua attività, si è reinventata il rapporto con il marito. È una donna soddisfatta.”

NON SEMPRE IL SUCCESSO E’ SINONIMO DI FELICITA’. PERCHE’?

“C’è una gran differenza tra riuscire in un compito ed essere davvero realizzati. Il successo senza la realizzazione personale rappresenta comunque un fallimento e la condanna all’infelicità. Il senso della vita non sta in quello che capita (ricchezza e successo), ma nel significato che gli attribuiamo e al modo in cui reagiamo.”

TRE PERSONE CHE CONOSCO HANNO FREQUENTATO UN SUO CORSO, MA SOLTANTO UNA E’ SODDISFATTA…

“Tre giorni di seminario non ti rivoluzionano la vita. Se dicessi che basta frequentare un mio corso per cambiare, soffrirei di delirio di onnipotenza. È però vero che, in tre giorni, acquisiscono strategie con cui iniziare un cambiamento. Che vanno poi applicate tutti i giorni. Questo processo non è semplice. Io ho dovuto frequentare numerosi seminari, anche gli stessi corsi più volte, prima di constatare dei veri cambiamenti nella mia vita. Per riuscire ci vuole disciplina, ma soprattutto allenamento. La frustrazione è parte integrante di questo cammino. E il successo non è garantito. Ottenere e (soprattutto) mantenere i risultati, dipende da quanto si è predisposti al cambiamento. Dalla capacità di mettersi in gioco e aprirsi alle novità. E ancora: non c’è felicità che duri se non definiamo obiettivi e mete da raggiungere.”

UN SEGRETO PER AVERE PIU’ FIDUCIA IN SE STESSI, DA SUBITO?

Immaginate le situazioni del passato in cui avete avuto successo. Che cosa facevate? Quali erano i vostri pensieri? Concentratevi, provate arivivere quelle emozioni, a sentirle dentro di voi. Invierete al cervello degli stimoli tali da condizionarci all’ottimismo.”

di Eleonora Chioda

Tony Robbins Live a Rimini!
Sprigiona il potere che è in te. UPW 2011

Buono

(Se prenoti entro il 31/07/2011)
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23 – 26 Settembre 2011

Anthony Robbins

Torna in Italia per la prima volta a Rimini

A che punto sei oggi nella tua vita?

E dove vorresti essere tra 5 anni?

Quattro giorni durante i quali Tony sarà il tuo allenatore personale e ti spiegherà le strategie, gli strumenti e le tecniche di potenziamento individuale, le stesse che ha utilizzato con i principali leader di tutto il mondo.

Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.

Tony Robbins ti fornisce mezzi straordinari per guardare alla tua vita, tracciare un percorso, identificare la tua missione, capire fino in fondo cosa ti impedisce di andare avanti e cosa devi fare, invece, per progredire. Tony ha bussato alla mia anima e mi ha aiutato a leggere con più chiarezza il disegno della mia vita.
Donna Karan

Anthony Robbins: il più grande motivatore del potenziale umano
New York Times

Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo
International Chamber of Commerce

E’ l’autore di volumi di successo del self help; conduce seminari a effetto; ha affascinato, negli anni, clienti che vanno da svariati Presidenti americani al Leader russo Mikhail Gorbachev; i suoi discorsi sono echeggiati anche tra le mura della Casa Bianca di George Bush padre e di Bill Clinton
Il Sole 24 Ore

Intervista a Anthony Robbins

intervista-anthony-robbins
CHI ERA ANTHONY ROBBINS 20 ANNI FA?

“Ero un giovane infelice, pieno di dubbi e di paure. Non avevo un dollaro. Vivevo in un monolocale senza cucina: lavavo i piatti nella vasca da bagno. Avevo 15 chili di troppo. Con mille problemi. Anzi, ero io il problema….”

COS’E’ SUCCESSO POI?

Ho toccato il fondo. Lì ho trovato la spinta per ribaltare la mia condizione. Ricordo ancora che scrissi una lista di tutte le cose negative. Di quelle che non avevo più intenzione di accettare nella mia vita. E di tutto ciò che invece volevo realizzare. Ho cominciato a frequentare corsi e seminari di Programmazione Neuro-Linguistica… Sono passato all’azione.”

CHI E’ ANTHONY ROBBINS OGGI?

“Non sono un guru, sono un coach. I media mi definiscono “allenatore dello stato di massimo rendimento”. Aiuto le persone a raggiungere gli obiettivi, a scoprirsi talenti e risorse innate. Non sono io a cambiare la loro vita, sono loro a cambiarsela.”

CHI SARA’ ANTHONY ROBBINS FRA 20 ANNI?

Uno che non si accontenterà. Che ricercherà sempre il meglio, per sé e per i suoi amici. Si, avrò ancora una “fame” profonda di diventare qualcosa di più. Sarò ancora profondamente affamato di diventare sempre qualcosa di più!”

E’ VERO CHE IL TUO OBIETTIVO E’ QUELLO DI DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI?

“Il mio obiettivo è aggiungere valore alla vita degli altri. Ho iniziato rivolgendomi alle singole persone. Poi sono passato a gruppi, aziende, squadre. Il passo successivo sarà quello di concentrarmi su istituzioni e governi. Non so ancora in che modo… ma credo che resterò esterno. Mi vedo come un imprenditore che sostiene il processo politico in senso lato. Ma, prima di tutto, voglio continuare a dimostrarmi che sono una persona di cui gli altri si possono fidare.”

COS’E’ LA MOTIVAZIONE?

“E’ quel potere infinito che tutti noi possediamo e che fa la differenza tra chi cresce chi resta fermo; é quella forza che io chiamo drive: una passione interiore che ci trasforma in meglio, fornendoci una spinta continua che moltiplica le nostre energie e il nostro entusiasmo. La drive ci fa cambiare, è una forza duratura, da non confondere con la motivazione temporanea.”

PERCHE’?

“La motivazione temporanea è una spinta limitata nel tempo. Esempio: una ragazza che voglia indossare un certo abito è motivata per un periodo di tempo a dimagrire  starà attenta alla dieta e aumenterà l’attività fisica: di sicuro entrerà in quel vestito. Raggiunto l’obiettivo, perderà la motivazione e, con ogni probabilità, tornerà al peso di prima. La drive invece è un motore ben più potente, cui attacchiamo la nostra identità e la percezione di quello che vogliamo diventare nella vita.”

C’E’ UNA STORIA DI VITA CHE PUO’ ESSERE ESEMPIO PER TUTTI?

“Conosco una donna italiana, oggi brillante avvocato, che aveva “perso se stessa”. Non riusciva a superare l’esame di abilitazione professionale, si era inaridita, si sentiva senz’anima. Una volta professionista si era sposata e aveva aperto uno studio. Ma un tumore all’utero interrompeva la sua prima gravidanza. Qualche anno dopo riusciva a diventare madre. Però non aveva più cura di sé, trascurava persino il lavoro, il suo matrimonio andava a rotoli. E, quando ebbe altre complicazioni con la seconda gravidanza, la sua vita degenerò. Fu a quel punto che partecipò al mio seminario e cominciò a guardarsi dentro. Oggi è dimagrita, ha ripreso in mano la sua attività, si è reinventata il rapporto con il marito. È una donna soddisfatta.”

NON SEMPRE IL SUCCESSO E’ SINONIMO DI FELICITA’. PERCHE’?

“C’è una gran differenza tra riuscire in un compito ed essere davvero realizzati. Il successo senza la realizzazione personale rappresenta comunque un fallimento e la condanna all’infelicità. Il senso della vita non sta in quello che capita (ricchezza e successo), ma nel significato che gli attribuiamo e al modo in cui reagiamo.”

TRE PERSONE CHE CONOSCO HANNO FREQUENTATO UN SUO CORSO, MA SOLTANTO UNA E’ SODDISFATTA…

“Tre giorni di seminario non ti rivoluzionano la vita. Se dicessi che basta frequentare un mio corso per cambiare, soffrirei di delirio di onnipotenza. È però vero che, in tre giorni, acquisiscono strategie con cui iniziare un cambiamento. Che vanno poi applicate tutti i giorni. Questo processo non è semplice. Io ho dovuto frequentare numerosi seminari, anche gli stessi corsi più volte, prima di constatare dei veri cambiamenti nella mia vita. Per riuscire ci vuole disciplina, ma soprattutto allenamento. La frustrazione è parte integrante di questo cammino. E il successo non è garantito. Ottenere e (soprattutto) mantenere i risultati, dipende da quanto si è predisposti al cambiamento. Dalla capacità di mettersi in gioco e aprirsi alle novità. E ancora: non c’è felicità che duri se non definiamo obiettivi e mete da raggiungere.”

UN SEGRETO PER AVERE PIU’ FIDUCIA IN SE STESSI, DA SUBITO?

Immaginate le situazioni del passato in cui avete avuto successo. Che cosa facevate? Quali erano i vostri pensieri? Concentratevi, provate a rivivere quelle emozioni, a sentirle dentro di voi. Invierete al cervello degli stimoli tali da condizionarci all’ottimismo.”

di Eleonora Chioda

Tony Robbins Live a Roma!
Sprigiona il Potere che è in Te

  • Data: dal 24 al 27 Giugno 2010
  • Luogo: Nuova Fiera di Roma – Via Eiffel

Per iscrizioni entro il 31/10/2009 (-44%)

>> VISUALIZZA IL PROGRAMMA COMPLETO!

 

A che punto sei oggi nella tua vita?

E dove vorresti essere tra 5 anni?

Quattro giorni durante i quali Tony sarà il tuo allenatore personale e ti spiegherà le strategie, gli strumenti e le tecniche di potenziamento individuale, le stesse che ha utilizzato con i principali leader di tutto il mondo.

Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.

Tony Robbins ti fornisce mezzi straordinari per guardare alla tua vita, tracciare un percorso, identificare la tua missione, capire fino in fondo cosa ti impedisce di andare avanti e cosa devi fare, invece, per progredire. Tony ha bussato alla mia anima e mi ha aiutato a leggere con più chiarezza il disegno della mia vita.
Donna Karan

Anthony Robbins: il più grande motivatore del potenziale umano
New York Times

Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo
International Chamber of Commerce

E’ l’autore di volumi di successo del self help; conduce seminari a effetto; ha affascinato, negli anni, clienti che vanno da svariati Presidenti americani al Leader russo Mikhail Gorbachev; i suoi discorsi sono echeggiati anche tra le mura della Casa Bianca di George Bush padre e di Bill Clinton
Il Sole 24 Ore


Io sono felice?

Io sono felice?

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Che cos‟è la felicità?

A volte siamo così indaffarati nelle cose della vita che ci manca il tempo per porci queste domande. Eppure la domanda sulla felicità e sul senso della vita è la più importante che possiamo farci.

Spesso quando si parla di felicità, si tende ad identificarla con l‟avere molto: il successo, la ricchezza, una bella casa, ecc. Tant’è vero che, dopo aver realizzato un desiderio, spesso ci si stanca e si desidera altro. Sembra quasi che ciascuno di noi abbia sempre qualcosa che ancora gli manca per essere davvero felice, come se la felicità dovesse essere declinata al futuro e mai al presente. Ma la felicità spesso arriva senza annunciarsi. A volte addirittura passa davanti ai nostri occhi senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

Per essere felici, bisogna imparare a “vivere” pienamente la felicità quando c‟è.

La felicità non è inseguire i sogni e le aspettative di domani, ma al contrario cercare di compiacersi della quotidianità, non è nel futuro ma nel presente. La felicità sta nel saper cogliere la vita nei suoi aspetti più ricchi di senso, cercando di trovare i lati positivi di ogni esperien-za (anche se non è facile), ritrovando la gioia delle piccole cose. La felicità, non è avere tutto ciò che si desidera, ma accontentarsi di ciò che si ha. Spesso si inseguono i soldi, il benessere, la fama, il successo, il potere come se il loro raggiungimento potesse offrire una felicità definitiva.

Niente di più sbagliato, in quanto questo atteggiamento non fa che creare ansia: la corsa ci rende schiavi del sistema in cui viviamo e se uno è schiavo non è libero e quindi non è felice.

Spesso si dice che la felicità non si può toccare, ma allora che cos‟è veramente?

Credo che riassumere il concetto di felicità in una sola parola o in una sola frase sia davvero difficile, se non impossibile. La felicità è quella cosa che ci tira fuori dallo sconforto e dalla tristezza, che “troviamo” quando svuotiamo la nostra mente dai pensieri, quando riusciamo a vivere serenamente.

Io credo che ognuno abbia una propria idea della felicità. La felicità può essere il sorriso di un bambino, o l’acquisto di una villa con piscina, può essere un matrimonio, o la conquista dell’Everest. Nel terzo mondo, è felicità una ciotola di riso. Nei paesi ricchi, possedere un’ automobile di lusso.

Dovendo fare un elenco di ciò che nella mia vita mi dà felicità, metto al primo posto la famiglia. È sicuramente lì che fin dalla nascita ho trovato serenità, amore, conforto nelle situazioni difficili. In secon-do luogo, fra le persone importanti per la mia felicità metto sicuramente gli amici. Avere degli amici è bello quando le cose vanno bene perché insieme ci si diverte, ma, se ci si trova in un brutto momento, potersi confidare con una persona di fiducia diventa davvero indispensabile per trovare un po’ di tranquillità. Un’altra cosa a cui penso, purtroppo solo quando la perdo, è la salute. Basta qualche linea di febbre, un dolore ai denti per farmi pensare: “Come ero felice, quando stavo bene!!

In conclusione, posso dire che se ogni persona avesse un atteggiamento positivo nell’affrontare la vita riuscirebbe più facilmente a superare le difficoltà e ad assaporare con pienezza i momenti di felicità che ogni giornata è in grado di elargire.

Elisa 4^MB

Come imparare a essere felici nella vita di ogni giorno

Compralo su Macrolibrarsi

La felicità, dicono i poeti, è un attimo, un momento irripetibile. I soldi non portano la felicità, ma aiutano. Luoghi comuni che paiono convergere in un’unica direzione: la felicità, quella chimera sfuggente che tutti noi inseguiamo, sembra molto difficile da raggiungere e, in ogni modo, è troppo breve per essere assaporata. Roba vecchia, rispondono insegnanti e psicologi di ultima generazione: la felicità può durare tutta la vita, basta impararla e farla diventare materia di studio, fondata sui principi della psicologia positiva. Lontana dalle visioni New Age e dalle pillole fai-da-te, essa mira a scoprire le potenzialità nascoste in ognuno per svilupparle e metterle in relazione con il benessere e la qualità della nostra vita. Un approccio opposto a quello della psicologia tradizionale, che tende invece ad analizzare deficit e patologie.
Ma come si arriva alla felicità? Secondo Ben-Shahar bisogna lavorare su autostima, empatia, amicizia, amore, ottimismo, ma anche creatività, spiritualità, musica e senso dell’umorismo. Viviamo una vita troppo stressante, rimandando spesso la felicità a un futuro lontano per inseguire la carriera, la famiglia, o abbandonandoci alla bella vita senza trovare mai un appagamento duraturo. Il miglior consiglio? Semplificare. E ricordare che emozioni come frustrazione e paura sono naturali: siamo esseri umani. La felicità dipende da noi, non dal nostro conto in banca!
Uno strepitoso successo internazionale venduto in diciannove Paesi, ricco di tecniche di rilassamento, meditazione e piccoli esercizi. Un manuale che ci può aiutare a essere più felici nella vita di ogni giorno.

Una delle barriere più comuni alla felicità è la falsa attesa che qualcosa – un libro o un professore, una principessa o un cavaliere, un complimento, un premio, o una rivelazione – possa portarci eterna gioia. Tutte queste cose possono contribuire al nostro benessere, ma formano solo una piccola parte del mosaico di una vita felice. La favola della felicità – la convinzione che qualcosa ci farà essere felici per sempre – porta inevitabilmente alla delusione. Una vita felice raramente è dettata da qualche straordinario cambiamento; piuttosto prende forma esperienza dopo esperienza, momento dopo momento, perché la vita è il giorno per giorno, l’ordinario, i dettagli del mosaico. Viviamo una vita felice quando otteniamo piacere e significato, quando passiamo del tempo con le persone che amiamo, impariamo qualcosa di nuovo, o ancora, ci impegniamo in un progetto sul lavoro. Più i nostri giorni sono pieni di queste esperienze, più felici diventeremo. Questo è tutto quello che serve.

«Lontani dalla visione New Age o dalle pillole di felicità fai-da-te che riempiono gli scaffali delle librerie e le pagine dei settimanali femminili, i corsi di “well being” si fondano sulla psicologia positiva: una scienza relativamente recente ma solida e adeguatamente documentata.»
La Repubblica

«Harvard accorre a vedere il guru della felicità. È inevitabile imparare a superare i fallimenti, spiega. Imparare a sbagliare e sbagliare per imparare è uno dei suoi slogan.»
The London Times

La Scienza del Diventare Ricchi

ricchezza

Qualunque cosa si possa dire a encomio della povertà, resta il fatto che non è possibile vivere un vita davvero completa o piena di successo se non si è ricchi. Nessun uomo può elevarsi fino alla massima altezza da lui raggiungibile in termini di talento o di sviluppo spirituale se non ha denaro in abbondanza, poiché per schiudere la propria anima e per sviluppare il proprio talento deve avere molte cose da usare, e non può possedere tali cose se non ha il denaro necessario per acquistarle.

Un uomo si sviluppa nella mente, nell’anima e nel corpo facendo uso di cose, e la società è organizzata in modo tale che l’uomo deve avere denaro per poter entrare in possesso di tali cose; pertanto, la base di qualsiasi progresso per l’essere umano dev’essere la scienza del diventare ricchi.

L’obiettivo della vita in tutte le sue forme è l’evoluzione e ogni cosa vivente ha l’inalienabile diritto a tutta l’evoluzione
che è in grado di raggiungere.

Il diritto dell’uomo alla vita comporta il diritto di usare liberamente, senza limitazioni, tutte le cose che possono risultare necessarie al suo più pieno sviluppo mentale, spirituale e fisico; in altre parole, comporta il suo diritto a essere ricco.

In questo libro non parlerò della ricchezza in modo figurato; essere davvero ricchi non significa essere soddisfatti o
contenti di poco. Nessun uomo dovrebbe accontentarsi di poco se è in grado di usare e di godere di più. Lo scopo della Natura è il progresso e lo sviluppo della vita, e ogni uomo dovrebbe avere tutto ciò che può contribuire al potere, all’eleganza, alla bellezza e alla ricchezza della vita. Accontentarsi di meno di questo è peccato.

L’uomo che possiede tutto ciò che vuole per vivere tutta la vita che è in grado di vivere, è ricco. E nessun uomo che non possieda denaro in abbondanza può avere tutto ciò che desidera. La vita si è evoluta a tal punto ed è divenuta così complessa, che persino l’uomo o la donna più comuni hanno bisogno di molta ricchezza per condurre un’esistenza che si avvicina appena alla completezza. Ogni persona desidera, naturalmente, diventare tutto ciò che è in grado di diventare.
Questo desiderio di realizzare le proprie innate potenzialità è intrinseco nella natura umana. Non possiamo fare a meno di voler essere tutto ciò che possiamo essere. Il successo nella vita significa diventare ciò che volete essere. Potete divenire ciò che volete soltanto facendo uso di cose, e potete usare liberamente tali cose soltanto se diventate abbastanza ricchi da comprarle. Comprendere la scienza del diventare ricchi rappresenta, perciò, la più essenziale delle conoscenze.

Non c’è nulla di sbagliato nel voler essere ricchi. Il desiderio di ricchezza è, in realtà, il desiderio di una vita ricca, piena e all’insegna dell’abbondanza, e si tratta di un desiderio encomiabile. Non è normale che un uomo non desideri vivere nell’abbondanza e dunque, chi non desidera avere abbastanza soldi da acquistare tutto ciò che vuole è anormale.

Sono tre i motivi per cui viviamo: viviamo per il corpo, viviamo per la mente e viviamo per l’anima. Nessuna di queste
tre cose è migliore o più sacra delle altre; tutte sono ugualmente desiderabili, e nessuna delle tre – corpo, mente
o anima – può vivere pienamente se a una soltanto delle altre viene impedito di vivere e di esprimersi pienamente. Non è giusto né nobile vivere soltanto per l’anima e rinnegare la mente o il corpo, ed è sbagliato vivere per l’intelletto e rinnegare il corpo o l’anima.

Conosciamo tutti le conseguenze negative del fatto di vivere per il corpo rinnegando sia la mente sia l’anima, e comprendiamo che vivere davvero equivale a esprimere completamente tutto ciò che l’uomo può esprimere attraverso il corpo, la mente e l’anima. Indipendentemente da ciò che può dire, nessun uomo può essere realmente felice o soddisfatto se il suo corpo non è pienamente vitale in ogni sua funzione, e lo stesso vale per la sua mente e l’anima. Ovunque esistano una possibilità o una funzione inespresse, vi è un desiderio insoddisfatto. Il desiderio è una possibilità o una funzione in cerca di espressione.

L’uomo non può vivere pienamente nel corpo senza del buon cibo, degli abiti comodi e un posto caldo dove ripararsi,
e senza essere libero da eccessive fatiche. Anche il riposo e lo svago sono necessari per la sua esistenza fisica.
Egli non può vivere pienamente a livello intellettuale senza libri e senza il tempo per studiarli, senza l’opportunità di
viaggiare e osservare, né senza compagnie in grado di stimolarlo intellettualmente.
Per vivere pienamente sul piano mentale, deve godere degli svaghi intellettuali e deve circondarsi di tutti gli oggetti d’arte e di bellezza che è in grado di usare e di apprezzare.

Per vivere pienamente nell’anima, l’uomo deve avere amore, e spesso la povertà impedisce all’amore di esprimersi.
La più alta felicità per l’uomo consiste nel far del bene a chi ama. L’amore trova la sua espressione più naturale e spontanea nel dare. Un uomo che non ha niente da dare non può adempiere al suo ruolo di marito e di padre, di cittadino e di uomo. È nell’uso di cose materiali che l’uomo trova la piena espressione vitale del suo corpo, sviluppa la sua mente e schiude la sua anima. È perciò della massima importanza per lui che sia ricco.

E perfettamente lecito desiderare di essere ricchi. Se siete un uomo o una donna normali, non potete fare a meno di desiderare una cosa del genere. È perfettamente lecito dare il massimo dell’attenzione alla scienza del diventare ricchi, perché essa costituisce il più nobile e il più necessario di tutti gli studi. Se trascurate questo studio, venite meno ai doveri che avete verso voi stessi, verso Dio e verso l’umanità, poiché non potete rendere a Dio e all’umanità servizio più grande di quello che consiste nello sviluppare al massimo le vostre potenzialità.

da: La scienza del diventare ricchi

Wallace D. Wattles


Wallace Delois Wattles

La Scienza del Diventare Ricchi – Nuova Edizione

Il libro che ha ispirato “The Secret – Il Segreto”

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Hai sempre pensato di essere destinato a vivere nella scarsità e nella mancanza? Hai bisogno di soldi e non sai come fare?

Da oggi attingere alla fonte dell’abbondanza e della prosperità sarà semplice: Wallace Wattles spiega un metodo scientifico infallibile per ottenere la ricchezza che si desidera. “Un manuale pratico e non filosofico”, così come lo stesso Wattles lo definisce, un documento moderno e attuale che, però, affonda le radici nelle teorie di straordinari pensatori come Cartesio, Spinosa, Schopenauer e Hegel.

Tante indispensabili istruzioni, espresse con chiarezza e semplicità, sul giusto modo di agire e di far affari nella vita quotidiana, per passare da un atteggiamento passivo a una mentalità creativa, per mantenere costanti la fermezza dei propri propositi e la fiducia in ciò che si fa.

Da oggi puoi plasmare a tuo piacimento la tua realtà; infatti c’è una sostanza che è il principio primario di tutto ciò che esiste.
L’uomo può imprimervi il proprio pensiero determinando la creazione della “cosa” da lui pensata.

Una lettura destinata a chi vuole scoprire e far fruttare i propri talenti, unendo la forza del pensiero creativo all’efficacia delle azioni quotidiane.

Esiste una materia pensante a partire dalla quale tutte le cose vengono create. L’uomo può imprimere il proprio pensiero sulla Sostanza Informe determinando la creazione della “cosa” da lui pensata. Formarsi un’immagine mentale chiara e definita delle cose che si desidera avere, fare o diventare, e mantenere questa immagine mentale nei propri pensieri è il processo fondamentale attraverso cui si imprime il pensiero sulla Sostanza Informe, mettendo così in moto le forze creative.

Finalmente un metodo scientifico infallibile per ottenere la ricchezza che si desidera.

Un manuale pratico destinato a tutte le persone che hanno la necessità impellente di avere denaro.

Tante indispensabili istruzioni espresse con chiarezza e semplicità sul giusto modo di agire e di fare affari nella vita quotidiana per passare da una mentalità statistica a una mentalità creativa, per mantenere costanti la fermezza dei propri propositi e la fiducia in ciò che si fa.

L’aspirazione di tanti per una maggiore ricchezza non è immorale o da reprimere; è semplicemente l’espressione del legittimo desiderio di una vita piena di abbondanza e prosperità.

Studiate questo libro. Fatene il vostro compagno per poter padroneggiare le idee in esso contenute e ottenere ciò che volete.

Rhonda Byrne nella prefazione, parlando di come ha avuto inizio l’avventura di The Secret dice:
Un anno fa tutta la mia vita stava andando a rotoli. Avevo lavorato fino allo sfinimento, mio padre era morto all’improvviso, i miei rapporti con i colleghi e le persone care erano burrascosi. All’epoca non avrei mai immaginato che dalla più grande disperazione mi sarebbe venuto il più grande dei doni.
Mi era stato concesso di mettere gli occhi su un Grande Segreto, il Segreto della vita. Ne ho avuto la percezione fuggevole in un libro centenario, passatomi da mia figlia Hayley. Ho cominciato a seguire le tracce del Segreto nella storia. Era incredibile vedere quante persone l’avevano conosciuto. Erano i grandi della storia: Platone, Shakespeare, Newton, Hugo, Beethoven, Lincoln, Emerson, Edison, Einstein. Incredula mi domandavo: “Perché non lo conoscono tutti?” Ero consumata da un ardente desiderio di condividere il Segreto con il mondo, così mi misi a cercare i nostri contemporanei che ne erano a conoscenza…
….Il libro centenario a cui fa riferimento Rhonda Byrne è La Scienza del Diventare Ricchi di Wallace D. Wattles, edito da Bis Edizioni.

Come farti apprezzare dagli altri

dare_ricevere

La sensazione di sentirsi poco amati ed apprezzati è purtroppo molto comune e riguarda ogni tipo di relazione sia essa di carattere sentimentale, piuttosto che amicale, familiare, lavorativo, ecc?

Fortunatamente, è sempre possibile imparare a farsi apprezzare e costruire con gli altri  delle relazioni più soddisfacenti.

Dare e ricevere: un problema universale
In una ricerca di psicologia sociale fu chiesto a un numero cospicuo di coppie sposate di fare un bilancio di quello che davano e ricevevano nel loro rapporto sia dal punto di vista pratico che da quello affettivo. Inoltre, ciascuno dei partner doveva indicare chi fosse il più generoso della coppia. Il risultato fu sorprendente: sia il marito che la moglie percepivano se stessi come la persona che dà di più nel rapporto.

Da un certo punto di vista, questo risultato non sorprende : fa parte della natura umana considerarsi migliori di quello che si è ,e reputarsi più generosi e più disponibili di quanto non si sia in realtà.

Ma questo studio mette in luce un punto importante: in molti rapporti si creano delle dinamiche psicologiche per cui si tende a non riconoscere e quindi a non apprezzare quello che l’altro fa per noi.

Perché do tanto e ricevo in cambio così poco?
Ogni individuo ha il suo modo particolare di rapportarsi agli altri e di esprimere il proprio affetto.

Per fare un esempio banale ma efficace, alcune persone preferiscono dimostrare il loro amore con i fatti, prendendosi cura del partner dal punto di vista  pratico e materiale. Anche quando amano profondamente, queste persone fanno fatica a dire ” ti amo” e sono parchi di abbracci e coccole, ma non fanno mai mancare il loro sostegno al partner. Per loro una camicia perfettamente stirata o riparare un rubinetto che perde sono l’equivalente di un appassionata dichiarazione d’amore.
Altre persone, invece, sono espansive ed affettuose e per sentirsi amate hanno bisogno di dialogo, abbracci e tenerezze.

Se come spesso succede, una persona che esprime il suo affetto in modo pragmatico si sposa con un partner più emotivo e passionale, è facile che, con il tempo, ciascuno dei due finisca per sentirsi poco amato e poco apprezzato. Sempre per proseguire con l’esempio, supponiamo che il tipo pratico sia il marito e il tipo più affettivo sia la moglie. In questo caso, il marito farà di tutto (dal suo punto di vista) per far funzionare il rapporto: si impegnerà sul lavoro, aiuterà nei lavori domestici, non le farà mancare niente di materiale e non capirà come mai la moglie sia sempre così scontenta. Inoltre, si lamenterà del disordine che regna in casa e del fatto che sua moglie sia così fredda a letto.

Dal canto suo, la moglie potrebbe soffrire per i troppi impegni lavorativi del marito, per la mancanza di dialogo e di tenerezza e potrebbe sentirsi trascurata e poco amata, nonostante la sicurezza finanziaria ed emotiva che il marito le offre. Nei confronti della loro vita sessuale, la moglie potrebbe lamentarsi perché il marito che la ignora completamente durante il giorno, la cerca solo quando vuole fare l’amore.

In realtà, ciascuno dei membri della coppia e riceve molto, ma dal momento che quello che riceve è diverso da quello che desidererebbe, ha la sensazione di non ricevere niente. Nessuno dei due, infatti, si sforza di capire che cosa è importante per l’altro e di soddisfare i suoi bisogni.

Ovviamente queste dinamiche non si verificano solo nel rapporto di coppia ma in tutti i tipi di relazione umana. Tuttavia, è possibile migliorare qualsiasi relazione sviluppando la capacità di mettersi nei panni dell’altro.

Il segreto per farsi apprezzare.
Provereste gratitudine se qualcuno vi facesse un regalo costosissimo ma che voi reputate orribile ed inutile? O preferireste invece un regalo molto più economico, una piccola cosa, che però desiderate veramente? Nelle relazioni con gli altri funziona lo stesso principio: perché quello che diamo sia veramente gradito deve rispondere ai bisogni dell’altro.

Le persone tendono a dare nella relazione quello che loro desidererebbero dagli altri, ma questo non sempre coincide con quello di cui gli altri hanno bisogno.
Tuttavia, se non si sviluppa la capacità di mettersi nei panni dell’altra persona, si rischia di dare tantissimo e di non essere apprezzati.

Un esempio classico di questo meccanismo psicologico potrebbe essere quello di un ipotetica  madre che vive in funzione del  figlio. Questa mamma al figlio dà tutto (affetto, consigli, attenzioni, regali ecc) tranne l’unica cosa che lui vorrebbe veramente, e cioè che la madre fosse meno presente nella sua vita e rispettasse di più i suoi spazi e il suo bisogno di autonomia.
Paradossalmente questa madre riceverebbe di più nel rapporto con il figlio imparando a dare di meno.

Dedicato a chi dà troppo:

Alcune persone danno tantissimo nei rapporti con gli altri ma in cambio ricevono veramente poco.

In genere questo tipo di persona ha un grandissimo bisogno d’amore ed è disposto a fare di tutto per accattivarsi le simpatie dell’altro sia che si tratti di un amico, di un potenziale partner, di un parente ecc. Queste persone quando tengono a qualcuno lo sommergono di manifestazioni d’affetto, attenzioni, regali e piaceri. In ufficio sono quelli che fanno anche il lavoro degli altri e si sobbarcano tutti i lavori più ingrati, in tutte le situazioni della vita considerano le esigenze degli altri più importanti delle proprie.

Ma tanta generosità può avere un risvolto negativo: questi individui, a livello inconscio, si ritengono immeritevoli d’amore e danno per “comprare” la benevolenza degli altri.

La loro disponibilità verso il prossimo nasce più dall’insicurezza che da un reale interesse verso l’altro: dal momento che disperano di essere amati per quello che sono, si accontentano di essere utili, anzi indispensabili. Il dare compulsivo nasconde in realtà una forte richiesta di attenzione e di amore. Gli altri lo avvertono inconsciamente e provano  disagio perché si sentono in debito e obbligati a ricambiare e a dare più di quanto non farebbero normalmente.

Come ricevere di più nei rapporti con gli altri

Alcuni consigli per stabilire con gli altri delle relazioni più soddisfacenti.

1) Date per il piacere di farlo
Alcune persone hanno nei confronti degli altri un atteggiamento “da contabile“, tendono, cioè, a fare una specie di “bilancio mentale” di quello che danno e ricevono nelle loro relazioni. Fanno volentieri dei piccoli favori, ma in cambio si aspettano che il beneficiario delle loro attenzioni restituisca loro  il favore con la massima solerzia, e se questo non avviene, si sentono delusi e poco apprezzati. Per esempio, ci rimangono male se un’amica non ricambia a breve l’invito a pranzo e se un collega, a cui hanno dato un passaggio, non si sdebita offrendo qualcosa da bere.

Paradossalmente, è proprio la paura di non ricevere abbastanza nei rapporti con gli altri che impedisce a queste persone di ricevere di più, mentre un atteggiamento più generoso e rilassato nei confronti del prossimo garantirebbe loro quell’ apprezzamento e quell’ affetto che desiderano ardentemente.

2) Imparate ad apprezzare quello che ricevete
La maggior parte delle persone, quando ha la sensazione di non ricevere abbastanza da un rapporto, tende a diventare critica nei confronti dell’altra persona e a concentrare l’attenzione su quello che l’altro non riesce a fare o a dare, sottovalutando invece gli aspetti positivi della relazione. Ma, sottolineare in continuazione l’egoismo o la pigrizia del partner, del figlio, del collega, non spingerà l’ altro a dare di più, ma a dare sempre di meno. Infatti, l’altra persona, sentendosi criticata e messa in discussione, smetterà di fare anche quel poco che fa. Per invertire questo circolo vizioso, occorre invertire la rotta e iniziare ad apprezzare quello che riceviamo per quanto inferiore alle nostra aspettative possa essere. Infatti, mostrando di notare e di apprezzare quello che l’altra persona fa per noi, la motiveremo da dare di più.

3) Esplicitate le vostre aspettative
Ogni persona ha il suo modo peculiare di percepire la realtà, anche e soprattutto per quanto riguarda il rapporto con gli altri. Molte incomprensioni nascono da una divergenza di aspettative che non è mai stata esplicitata. Non date per scontato che gli altri capiscano quello che volete, anche se si tratta di una cosa ovvia: spesso quello che è evidente per una persona, può non esserlo per un’altra.

Dottoressa Anna Zanon


Gerald Jampolsky

Dare è ricevere

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E’ difficile credere in se stessi?

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Abbiamo intrapreso un cammino nel momento in cui siamo nati.
I nostri passi sono stati portati verso una certa direzione da chi ci ha voluto bene e da chi ci ha voluto plasmare.
Queste figure sono state unite nella stessa persona o in persone diverse.
Sicuramente hanno influenzato la nostra vita, il nostro modo di pensare ed il nostro futuro.

Ad un certo punto di questo irripetibile cammino, alcuni continuano ad agire e pensare in modo automatico, così come hanno sempre fatto senza troppo approfondire se esistono delle verità diverse, che scaturiscono da noi e non dall’esterno.

Nascono così le convinzioni del: “Io sono fatto così!”  “Così  è la vita!”  “Non posso farci niente!”  “Ho sempre fatto così”  “E’ normale!” ; ma è proprio qui il punto: cosa è “normale”?
E’ normale tacere agli altri e, soprattutto a se stessi?
E’ normale reprimere le proprie emozioni?
E’ normale accontentarsi di ciò che crediamo di essere in grado di avere o essere?
E’ normale rassegnarsi a “sprecare” ogni istante, ogni ora, ogni giorno che ci è stato regalato, che crediamo di non pagare e che sicuramente non ritornerà?
E’ normale non volerci bene perché  si deve fare questa o quest’altra cosa?

E se invece facessimo il contrario di ciò che si DEVE fare pensando consapevolmente di fare qualcosa di bello per noi,
siamo veramente sicuri che gli altri ci condannerebbero?
E se invece cominciassero ad ammirarci ed apprezzarci di più?
E se invece cominciassero a riflettere ed imitarci?
E se questo aprirebbe agli altri una nuova visione e adeguassero i loro standard ai nostri, invece di scendere noi ai loro?

Sarebbe un bel cambio di prospettiva, una forma di coraggio, ma non così grande se pensiamo a quanto facile sia agire nella consapevolezza di essere una persona che vale, che ha dei valori inconfutabili, dei valori grandi.

E’ difficile credere in se stessi?
“Si, è difficile!”, infatti pochi lo fanno veramente.
Ma sono quelle persone che sono veramente realizzate, che stanno bene in ogni occasione.
Traspare dal loro sguardo, dalla loro postura, dalla loro voce, dal loro sorriso.
Il loro non è un carisma naturale come spesso si è portati a pensare, è un carisma costruito e spesso con fatica e lotte.
E spesso uno spingersi oltre la loro zona di agio, dentro la quale sarebbe comodo restare.
Sono persone che hanno deciso di lottare, di cambiare, di credere in se stessi, di volersi bene ad ogni costo.

Fermati un istante!

Voltati indietro!
Come sarebbe la tua vita oggi se almeno in due o tre occasioni tu avessi deciso di “Volerti Bene!”?
Quale sarebbe la tua opinione oggi di “Te Stesso”?
Di fronte ad un salvadanaio pieno di monete di affetto per te ed un altro pieno di monete di affetto per gli altri, prima di decidere la direzione della tua mano nell’infilare una moneta nell’uno o nell’altro, rifletti …… il “TUO” momento non ritorna!

Vivi la vita che ti sei conquistato e le sensazioni che essa ti da!”

di Cristina Pelaia


Lorenza Armano

L’Ottimismo Creativo

Come valorizzare le proprie risorse in modo costruttivo per superare le difficoltà nella vita e nel lavoro


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Questo libro aiuta a risolvere i momenti critici o “difficili” con uno spirito nuovo e con un approccio positivo. Una guida che pone test e quesiti per imparare a capire il vostro atteggiamento di fronte alla vita.

– Momenti critici: scegliete o subite il cambiamento?
Un salto nel buio o una sfida da accettare?
– Cambiare comporta la rottura di un equilibrio: siete aperti alle novità o tendete a mantenere lo status quo?
– Siete in grado di formulare o sviluppare azioni nuove per definire e affrontare i problemi?
– Sapete ricorrere all’immaginazione, producendo idee originali dalle quali trarre spunti applicativi?
– Sapete riconoscere e accettare le idee innovative altrui?

Un libro utile, ricco di spunti, riflessioni, citazioni, aneddoti, per favorire la crescita di voi stessi e avere successo e soddisfazione nella vita.

L’ottimismo è un atteggiamento mentale che ha esiti tangibili positivi sulla salute fisica e psichica, sulla vita sociale ed economica e sul lavoro. Creatività significa affrontare i problemi con nuove soluzioni, saper agire con entusiasmo e credere in se stessi.