La ricchezza siamo noi

La coscienza di prosperità è qualcosa che ha a che fare col nostro Io, una persona è ricca solo se si sente ricca e la ricchezza non è solo quella materiale, semmai include anche quella. La vera ricchezza è qualcosa che concerne la persona nella sua globalità. Non si può parlare di ricchezza quando si esclude il mondo esteriore o quando si esclude quello interiore: un calciatore non è ricco ma nemmeno un’asceta lo è. Il conoscere è l’amore per la saggezza e il denaro è l’amore per le cose: se amiamo la vita nella sua interezza, e quindi se ci amiamo (noi infatti siamo la vita), dobbiamo allargare i nostri orizzonti e vedere la ricchezza come qualcosa di più globale. La sua onnicomprensività è ciò che ne suggella l’essenza dal punto di vista ontologico.

Ma veniamo al punto: chi siamo noi? Che cos’è la realtà in cui viviamo? La risposta a queste due domande, racchiude (anche) il segreto per attrarre la prosperità. Noi siamo delle coscienze intelligenti inserite in una coscienza intelligente più ampia (la realtà esterna). Il concetto essenziale da comprendere è che noi siamo a pieno titolo parte integrante di quella coscienza intelligente più ampia, (a livello spirituale le separazioni sono solo illusione, le divisioni hanno a che fare con la materia non con lo Spirito): connettendoci ad essa possiamo ottenere cose che connettendoci al nostro ego non otterremmo mai. Più desideriamo in modo egoistico infatti, meno siamo collegati a quel Potere, più la nostra volontà, cioè il nostro piccolo campo magnetico, è allineata alla consapevolezza della “coscienza madre”, cioè il campo magnetico più grande nella quale è inserita, più diventeremo ricchi. La coscienza dell’abbondanza genera abbondanza. Essa però arriva solo tramite la consapevolezza di non essere solo il nostro ego ma di essere il Tutto.

Se ci immedesimiamo solo con l’ego, non potremmo mai arrivare alla felicità, il suo continuo “chiedere” lo dimostra: è nella sua ragion d’essere, o meglio d’apparire, generare insoddisfazione e inappagamento, sia interiore che esteriore. Pregare e chiedere serve solo ad illuderci, bisogna guardarsi dentro e capire chi siamo veramente per ottenere qualcosa: “ambula ab intra”, dicevano gli antichi alchimisti. E’ necessario prendere consapevolezza delle nostre infinite capacità, non abbiamo bisogno di nessuno, né dell’inesistente misericordia di Dio, né della pericolosa astuzia del nostro ego. L’ego è inappagato perché non riesce a vivere nel presente, si nutre di progetti futuri, cioè si nutre di inesistenze, ecco perché l’ego non è veritiero, esso non ha sostanza, l’essere non lo include: l’essere siamo noi più la Coscienza Infinita (la realtà esterna), l’essere è il presente. L’ego invece è quel furbo cialtrone che ci dice: “solo quando avrai quella macchina sarai felice – non ora, solo quando potrai permetterti quella casa sarai felice – non ora, solo quando ti porterai a letto quella ragazza sarai felice – non ora”. No, no, no e ancora NO! Io voglio essere felice ORA! Io sono felice ora.

Il successo non è qualcosa che si raggiunge ma qualcosa che si diventa. L’essere umano è un essere straordinario, egli è già un successo, deve solo diventarne consapevole, cioè deve solo divenire se stesso. In quanto campi magnetici, noi siamo in grado di attirare abbondanza ma solo se riusciamo a concentrarci: la concentrazione è vivere il presente, senza sforzo e senza ansia. Esattamente come quando guardiamo un film: siamo coinvolti nella storia, quasi viviamo in essa, tanto siamo assorti, ma ci stiamo forse sforzando? Lo sforzo implica fatica e la fatica non serve affatto, se non per ostacolarci. La fatica è una controintenzione “bella e buona” (Non è vero che i soldi arrivano solo dal sudore, dalla fatica e dallo stress. Pensate a quanto si diverte una band affermata quando suona dal vivo. Pensate a quanto guadagna divertendosi…). Concentrarsi significa incastrare la mente nella cosa presente, senza rimpianti verso il passato o aspettative riguardo al futuro: se riusciamo a sederci serenamente in poltrona e guardare il film della nostra vita, potremmo tranquillamente diventarne i registi.

Di Lucio Giuliodori.

whatthebleep La ricchezza è il presente, la ricchezza siamo noi  accettazione

Versione nuova

Il codice del Tempo

il codice del tempo 26566 Il Codice del Tempo 2012

Il segreto del 2012 e l’arrivo della nuova era

Macro Edizioni

Anche i fenomeni più complessi possono essere ricondotti a una serie di semplici schemi, conosciuti come frattali, che si ripetono in base a modalità prevedibili.

Applicando la teoria dei frattali al concetto di tempo, l’autore di bestseller come La Matrix Divina e Il Codice della Vita propone una visione del mondo secondo cui ogni cosa, dal modo in cui invecchiamo alle guerre tra le nazioni, può essere prevista e quindi modificata.

Grazie al Computo del Codice Temporale, l’innovativo strumento di conoscenza che lo scienziato utopista mette a disposizione dei lettori, sarà possibile creare il nostro futuro, attraverso l’analisi dei cicli del passato.

  • La fine dei tempi si avvicina: è la fine di un ciclo o l’inizio del successivo?
  • Il potere di cambiare il futuro è nelle nostre mani: grazie alla conoscenza di ciò che ci aspetta e alle testimonianze dei nostri antenati, possiamo prevedere e cambiare ciò che sarà.
  • Il Computo del Codice Temporale: l’innovativo e originale strumento di analisi per prevedere quando è più probabile che le condizioni di un evento del passato possano ripresentarsi nel nostro futuro.
  • Cambiare le condizioni significa interrompere il ciclo degli eventi: noi possiamo farlo!

Gregg Braden, autore annoverato nella lista dei bestseller del New York Times, ha raggiunto la notorietà a livello internazionale grazie al lavoro d’avanguardia che ha svolto per la creazione di un ponte fra scienza e spiritualità. La sua capacità di trovare soluzioni innovative a problemi complessi si è tradotta in percorsi professionali di successo, sia in qualità di geologo informatico per la Phillips Petroleum durante la crisi energetica degli anni Settanta, sia come esperto di progettazione di sistemi informatici per la Martin Marietta Aerospace durante gli ultimi anni della Guerra Fredda. Nel 1991 ha inoltre ricoperto il primo incarico di direttore delle operazioni tecniche presso la Cisco Systems, dove ha condotto lo sviluppo della squadra di supporto globale che garantisce l’affidabilità della odierna rete Internet.

Da più di vent’anni Braden concentra le sue ricerche su villaggi di alta montagna, remoti monasteri e testi antichi ormai dimenticati, alla ricerca dei loro segreti immortali. A tutt’oggi, i suoi studi hanno condotto alla pubblicazione di saggi capaci di infrangere ogni paradigma, come L’Effetto Isaia, Il Codice della vita, La scienza perduta della preghiera e La Matrix divina.

L’opera di Gregg Braden, pubblicata in quindici lingue e in ventitré paesi del mondo, oggi ci dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che abbiamo il potere di far regredire le malattie, di ridefinire l’invecchiamento e perfino di alterare la realtà stessa, se si riconosce il potere delle credenze come il linguaggio quantistico del cambiamento.

Meditare qui e ora

medita-senti-essere
Meditare per aprirsi al presente
Entrare in contatto con la parte più autentica di noi stessi…

È l’insegnamento del guru Eckhart Tolle, sostenitore convinto della teoria del qui e ora. Seguono, tre esempi per metterla in pratica.

Che la meditazione faccia bene alla crescita personale, al lavoro, al gruppo in cui si vive è ormai risaputo. Aiuta a entrare in contatto con la parte più autentica di noi stessi, la più spontanea, quella che conosce le risposte alle nostre domande. Ma può servire anche a sciogliere i fardelli del passato che, cristallizzati nel corpo sotto forma di energia stagnante, riattivano ciclicamente sofferenze antiche. E a sottrarci all’ansia per il futuro, riportandoci qui e ora: l’unico punto di partenza per ogni futuro possibile. Dall’insegnamento di Eckhart Tolle, autore del best seller Il potere di adesso , Marina Borruso , amica del maestro e traduttrice delle sue opere in Italia, ha tratto tre esercizi per farci ritornare al presente, ripianare le ferite del passato e aprirci a un futuro di possibilità e di pace. “La vera salvezza è liberarsi dal passato e dal futuro come bisogni psicologici”, dice infatti Tolle, che propone una meditazione senza tappetini, senza musiche particolari, senza luoghi mistici, ma che ha solo bisogno di voi e della vostra presenza. Al 100%. Per trasformare le energie negative e liberarsene. E la chiave di questa alchimia è l’arrendersi, la saggezza di lasciare che ciò che c’è in questo momento sia così com’è, accettandolo. Ecco come si fa.

Rielaborare il passato
Tutto ciò che, pur appartenendo al passato, ci causa ancora oggi sofferenza, è in realtà vecchia energia cristallizzata, rimasta nella nostra mente e nel nostro corpo per anni e non ancora “digerita”: una sorta di inquinamento interiore che intossica noi stessi e chi ci sta intorno sotto forma di memoria dolorosa dalla cui eterna ripetizione spesso non possiamo uscire. Una ripetizione che nella cultura orientale viene detta “ruota del karma”. Sul corpo però possiamo agire in maniera più diretta e semplice perché, a differenza della mente, dice sempre la verità. Utilizzando il dolore come una bussola, possiamo andare alla ricerca delle energie bloccate e liberarcene, facendo cessare la sofferenza.

Esercizio
Chiudete il pugno e tenetelo stretto. Osservate le sensazioni che scaturiscono da questo gesto e dove si collocano, nel vostro corpo, quelle più intense. Osservate le sensazioni fisiche e resistetele. Notate cosa accade alle sensazioni stesse quando opponete resistenza. Poi, mantenendo il pugno ben stretto, provate a dire sì alle sensazioni. Permettete semplicemente che siano come sono. E osservate cosa accade. Una volta capita l’importanza della resa, avrete la possibilità di metterla in pratica con qualunque sensazione si manifesti nel vostro corpo. Potrete osservare che la sensazione di quell’emozione si allarga e cresce per poi dissolversi. Notate come il vostro stato interiore cambi non appena dite sì. Quando il passato affiora e riaccende una vecchia sofferenza, osservatela attraverso la sensazione fisica e permettetele di essere. A poco a poco, il passato lascerà la sua presa e vi ritroverete più liberi e leggeri. Provate dapprima stando seduti tranquillamente a casa, e poi anche durante il giorno, a praticare questo esercizio di resa.

Abbracciare il presente

La mente non sa stare nel presente. Corre avanti e indietro dal passato al futuro. E poi la maggioranza dei nostri pensieri, delle nostre convinzioni e delle nostre credenze non sono neppure nostri. Sono, come dice il filosofo Fernando Savater, ripetizioni di comportamenti appresi. Quando “pensiamo di essere quello che pensiamo” non siamo liberi di essere. Per poter abitare il presente è necessario uscire dall’identificazione con il flusso dei propri pensieri.

Esercizio
Provate a sostare per un solo istante mentre state facendo qualcosa e a osservarvi dentro: noterete un’espansione, un attimo di pace. Quella è la dimensione del presente. Ascoltate qualunque suono, anche quello del traffico, lasciando che passi attraverso di voi, senza dare un nome a ciò che ascoltate. E anche se la mente metterà etichette, darà nomi ai suoni, cercate di mantenere la vostra attenzione sul suono, come se lo ascoltaste per la prima volta. Lo stesso fate con lo sguardo: lasciate che si posi su ciò che avete intorno senza preoccuparvi di riconoscerlo. Bevete un caffè, un tè o un succo sentendone il gusto e osservate le sensazioni fisiche di questo gesto. Da questo spazio di osservazione, di grande libertà, comincerete finalmente a essere voi stessi, a sperimentare una dimensione interiore di pace e a vivere un altro presente, vivo, vibrante, nuovo.

Preparare un futuro di libertà

La mente vi dice che per realizzare voi stessi avete bisogno di un futuro, cioè di un tempo a venire nel quale potrete liberarvi di ciò che non vi piace di voi e diventare finalmente colei o colui che vorreste essere. Ma non è così: lo spazio per realizzarvi è solo ora. Dall’attesa del futuro nascono solo aspettative, ansia e tanto . Cioè troppo futuro e poco presente, l’unico tempo che può farvi essere voi stessi. Sì, perché in realtà voi siete già chi siete. Adesso. Questo non significa non intraprendere azioni o non camminare verso il futuro. Ma nemmeno credere che quelle azioni possano farvi diventare “i veri voi stessi”. Il presente è la porta per l’interiorità e noi siamo tutti già qui, non nel futuro.

Esercizio
Praticate per qualche minuto al giorno il non-fare. Sedetevi senza fare nulla e osservate che siete vivi. Se vi pare difficile, provate, mentre non state facendo niente, a dirigere l’attenzione nell’incavo di una mano. Osservate se avvertite qualche sensazione. Osservate se riuscite a percepire la vita che scorre nella mano, mantenendo lì l’attenzione. Dopo un po’ noterete una sottile vibrazione: è proprio la vita che scorre sotto la pelle. E mentre la osservate scorrere avvertirete un senso di quiete e di espansione interiore, accompagnata da una gioia impalpabile. Da qui potrete portare questa gioia con voi in ciò che farete dopo.

fonte: http://www.psychologies.it

Una guida all’illuminazione spirituale

Prezzo € 13,18

invece di € 15,50 (-15%)
Compralo su Macrolibrarsi

Se sei in grado di essere totalmente presente, facendo ogni passo nell’Adesso, se sei capace di sentire la realtà di cose tali come “il corpo interiore”, l’”arrendersi”, il “perdono” ed il “non manifestato”, allora ti aprirai all’esperienza di trasformare il potere di adesso.

•        Tu non sei la tua mente!
•        La consapevolezza è la via d’uscita dal dolore
•        Come entrare in profondità nell’Adesso
•        Strategie mentali per essere nell’Adesso
•        Come accettare l’Adesso e il significato dell’Arrendersi

E’ la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno”. E’ la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi.

Per intraprendere il viaggio nel Potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l’ego. Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice, nella forma di domande e risposte. Le indicazioni sono le parole stesse.

Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l’uscita dal dolore psicologico. L’autentico potere umano si trova arrendendosi all’Adesso.
Scopriamo anche che il corpo è in effetti una delle chiavi per entrare in uno stato di pace interiore, così come lo sono il silenzio e lo spazio intorno a noi. Infatti l’accesso è disponibile ovunque. I punti di accesso, o portali, possono tutti essere usati per portarci nell’Adesso dove i problemi non esistono. E’ qui che troviamo la nostra gioia e che siamo capaci di abbracciare il nostro vero sé. E’ qui che scopriamo che siamo già completi e perfetti.

Molti di noi troveranno l’ostacolo maggiore a questa realizzazione nelle relazioni, specialmente le nostre relazioni intime. Ma siamo ancora in un territorio nuovo dove tutto non è più quello che sembrava. Giungiamo a vedere che le nostre relazioni sono altro passaggio verso l’illuminazione spirituale se le usiamo saggiamente, per diventare più consapevoli e più amorevoli.
Il risultato? Una reale comunione fra noi stessi e gli altri.

Sorridi e pensa positivo

sorridere

Se quando siamo tristi qualcuno ci ricordasse che sorridere fa bene all’umore dovremmo credergli e seguire il consiglio: ormai ci sono un’infinità di studi che avvalorano questa tesi.

Se qualcuno, però, ci dicesse che è meglio sorridere e pensare positivo altrimenti ci si ammala, forse penseremmo ad una battuta e sorrideremmo davvero.

Ebbene, a dispetto di ogni prevedibile scetticismo, nell’istante in cui abbiamo semplicemente allargato gli angoli delle labbra pensando ai consigli della nonna, le nostre difese immunitarie si sono rafforzate e, sempre in quell’istante, il virus dell’influenza è stato debellato.
Lo dimostra una recente ricerca di studiosi americani che hanno esaminato 52 donne, sottoponendole ad un interessante esperimento. È stato chiesto loro di rievocare episodi tristi o felici della propria esistenza, raccogliendone per iscritto le impressioni. Nel frattempo si registrava l’attività del loro cervello con un elettroencefalogramma. Esiste, in effetti, una specifica zona cerebrale, la corteccia prefrontale destra, che è associata ai pensieri tristi e ai conseguenti stati emotivi, e la cui attività viene analizzata di solito nei casi di depressione. Nelle donne che hanno pensato a vicende spiacevoli questa regione cerebrale è risultata, neanche a dirlo,  particolarmente operosa. Fin qui c’è stata, perciò, solo un’ulteriore conferma, ma l’esperimento non si è concluso così: successivamente i ricercatori hanno iniettato nelle donne il virus influenzale, misurando nel sangue gli anticorpi che vi si opponevano.

Il risultato è stato sorprendente: nelle donne che avevano ricordato momenti negativi si è registrato un indebolimento considerevole delle difese immunitarie rispetto alle altre che, invece, avevano ripensato a momenti piacevoli.

Certo, se è vero che “pensare positivo” aiuta a contrastare l’influenza, varrebbe la pena di continuare ad indagare quale sia il rapporto tra il nostro stato d’animo e le risposte immunitarie dell’organismo.
Del resto, l’indagine sui benefici del sorriso non è proprio una novità, basti pensare alla claunterapia che fa sorridere i bambini per accelerarne la guarigione, e alla sua convinzione che sorridere alla vita aiuti a vivere meglio. Anche studi più approfonditi sulle endorfine, le sostanze che producono un effetto simile a quello della morfina e aiutano a combattere il dolore, potrebbero condurre a risultati utili in questo senso: pare infatti che, se stimolate, queste “morfine endogene”, dismesse dal nostro sistema nervoso, abbiano anche la capacità di procurarci piacere. Per cui questo esperimento si può considerare solo un altro passo nella ricerca delle tante virtù del sorriso.

Intanto, mentre proseguono le ricerche, ci piace pensare che il raffreddore e l’influenza, se non saremo proprio riusciti ad evitarli, con un po’ d’allegria passeranno prima perciò… non ci resta che sorridere!


Giovanna Mancini

Il Sorriso

Compralo su Macrolibrarsi

La pace, la serenità, l’amore e la speranza sono gli ingredienti di questo nuovo libro di Giovanna Mancini, che fa a tutti noi un regalo incommensurabile, quello di guidarci attraverso l’essenza del vivere quotidiano. Ci offre il segreto dell’esistenza con chiarezza e semplicità e parla direttamente a quella scintilla spirituale che è in ciascuno di noi.

Un quaderno di note e riflessioni nella cui freschezza di lettura senti le labbra socchiudersi in un accenno di sorriso, una cerniera aprirsi sul cuore, e la mente distendersi. Ecco l’alchimia! Il primo passo verso la serenità.