Conoscere e sviluppare ogni tuo potere

Conoscere e sviluppare ogni tuo potere

Conoscere e sviluppare ogni tuo potere

L’oggetto della Scienza della Mente è liberarti dalle tue credenze autolimitanti e autosabotanti, mostrandoti la tua vera relazione, la tua profonda, intima connessione con la Legge Universale, e mostrandoti in tal modo le illimitate possibilità del tuo essere. Le tue infinite potenzialità.

Tu sei il frutto delle tue credenze individuali, ereditarie, sociali, planetarie. Tu sei il frutto del sistema di credenze che ha portato l’umanità, nel suo percorso evolutivo, fino a questo livello del suo sviluppo.

Evoluzione non significa altro che questo: la spinta della Vita ci porta sempre, inevitabilmente, a procedere avanti, a progredire, e il compito di ogni individuo e di ogni generazione, il compito dell’umanità, è quello di superare ogni volta le condizioni che gli sono date. Il salto evolutivo, l’avanzamento verso un maggiore bene, è sempre determinato dall’eccedere, dal traboccare, oltre la propria condizione, con lo sforzo individuale.

Superare le credenze date è infatti uno sforzo enorme.

Perché significa andare contro il senso comune,
agire con fede in un senso spesso contro-intuitivo.

Ma ciò che Helen Wilmans pone come condizione imprescindibile, come fondamento di tutta la Scienza della Mente, come prima istruzione del corso, è il credere: “Credi, se vuoi essere salvato“.

Dal credere – dal credere a livello profondo, subconscio e perfino cellulare – si innesca il processo di realizzazione della verità, di partecipazione alla natura dell’Essere, attraverso un processo che si svolge essenzialmente in 4 fasi:

  • Credenza.
    Solo credere a una verità mi spinge a mettermi in cerca di quella verità.
  • Riconoscimento-consapevolezza.
    Con la sperimentazione, con la pratica quotidiana, riconosco empiricamente, letteralmente sulla mia pelle, la verità della mia credenza e ne divento progressivamente, giorno dopo giorno, sempre più consapevole.
  • Appropriazione.
    Più divento consapevole della verità più mi approprio di essa, più la faccio mia, fino a che essa diventa parte di me, diventa espressione di me.
  • Realizzazione. Io e la verità diventiamo uno.
    La verità non resta solo un processo di consapevolezza intellettuale o di esperienza pratica, ma realizza se stessa in me, manifestando nella realtà ogni bene e ogni mio desiderio intimamente connesso all’Essenza della Vita.

Tutte le successive lezioni della Scienza della Mente ti condurranno sempre più nel profondo della credenza della verità, per immergerti con progressiva consapevolezza e maturazione nella realizzazione delle tue nuove credenze attraverso una granitica fede in esse.

eBook - Corso completo in Scienza della Mente – Vol. 1 Lezioni 1-6
Il libro che ti fa conoscere e sviluppare ogni tuo potere – Edizione illustrata

Un testo fondamentale sia per chi vuole conoscere i princìpi della Scienza della Mente e del Nuovo Pensiero sia per chi vuole apprendere un metodo pratico per cambiare le proprie credenze sabotanti ed esprimere il meglio di sé.

Helen Wilmans – pioniera della Scienza della Mente – con un rigoroso impianto teorico esamina il funzionamento della mente e insegna come utilizzare la propria mente per evolvere concretamente verso piani più grandiosi di vita e raggiungere la felicità che meriti e che ti spetta di diritto.

“C’è un Principio di Vita, ed è illimitato. È uno. Esso guida l’universo visibile, benché sia invisibile. È un principio auto-esistente. È alla base della Legge universale. Essa è l’unica Legge – la Legge di Attrazione – e oltre a essa non c’è altra legge. Questa Legge è anche la reale essenza dell’amore, e il riconoscimento di questa Legge come amore si manifesta in noi nell’amore che proviamo gli uni verso gli altri.”
Helen Wilmans

La struttura a lezioni ti fa avanzare passo dopo passo e riga dopo riga verso una sempre maggiore, migliore e più raffinata comprensione dei contenuti. Ogni lezione è inoltre preceduta da un’introduzione che ne riassume e sintetizza i temi fondamentali, facilitandoti ulteriormente la lettura.

Grazie a questa lettura chiunque potrà imparare a conoscere come funziona la propria mente e come utilizzarla concretamente per migliorare la propria vita.

“Questo corso nasce anche per far sì che tutti coloro che si sentono diversi, che ambiscono a trovare la vera Vita e la vera gioia, che vogliono evolvere verso una condizione migliore lavorando su se stessi possano trovare indicazioni e istruzioni, argomentazioni e testimonianze, per imboccare la strada della nuova vita e della felicità senza strappi o traumi.”
Helen Wilmans

Le 10 regole d’oro dell’autostima

1) Agisci come se fossi già confidente in te stesso

La mancanza di autostima blocca l’azione. Ma l’azione è la fonte del successo. Se non hai stima di te stesso non agisci e di conseguenza non hai successo, la mancanza di successo abbassa il tuo livello di confidenza che ti blocca e…..

E’ questo che vuoi? Certamente no. Tutto ciò che devi fare è rompere il circolo vizioso. Non hai autostima? Agisci come se fossi sicuro di non fallire. Ti assicuro che, qualsiasi sia il risultato, il solo fatto di aver agito, rafforzerà la tua confidenza e ti sentirai pronto ad agire di nuovo e fino a raggiungere il successo.

2) Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo

Ti sei mai sentito invincibile? Sicuro del successo? Pronto a sfidare il modo. Scommetto che più di una volta nella tua vita hai provato questa sensazione? Bene, come è andata? Probabilmente le tue sensazioni, il tuo stato d’animo, le tue emozioni ti hanno dato la forza per raggiungere il risultato desiderato. Può essere stato in occasione di un grande progetto che hai completato, potrebbe essere stato in una occasione banale come una partita a calcetto o a carte. Non importa in che occasione è successo. Quello che importa è che è successo. Perché quando credi di potercela fare ce la fai e quando credi il contrario non arrivi al risultato. Perché? Il successo o l’insuccesso dipende da te, da quello che credi in un dato momento. Quando devi fare qualcosa e sei preso dallo sconforto, ripensa a quel momento in cui eri nel pieno delle tue potenzialità. Pensa ai tuoi successi e così caricato agirai nel migliore dei modi.

3) I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso quando sei al meglio

Se è vero che può essere utile ispirarsi a qualcuno che rappresenta il punto di arrivo e su cui “modellarti” ricordati che qualsiasi modello deve essere adattato a te stesso. Tu sei unico. Non devi “scimmiottare” ma ispirarti agli altri sfruttando le tue peculiarità. Tu riesci a percepire ciò che puoi diventare. Quello è il livello a cui puntare. Ogni volta che raggiungerai una tappa del tuo percorso sentirai di poter andare oltre. Allora potrai fissare ad un livello più alto il tuo standard. Il miglioramento personale è un processo graduale e continuo.

4) Tu sei l’unico giudice di te stesso

Se sei alla continua ricerca dell’approvazione degli altri allora il tuo comportamento sarà condizionato dalla paura di sbagliare. Liberandoti dell’ansia dall’essere perfetto e consentendo a te stesso di sbagliare, agendo liberamente e senza condizionamenti esterni, sprigionerai l’autostima e la sicurezza in te stesso. Se sei condizionato dall’approvazione degli altri ad ogni piccolo errore la tua autostima si abbassa così come la tua voglia di agire. Se tu detieni il controllo, anche se l’approvazione degli altri viene a mancare tu puoi far leva sulla tua soddisfazione per aver agito, per aver tentato, e indipendentemente dai primi risultati, conserverai la capacità di reagire e volgere l’azione verso i risultati voluti. L’errore comune è quello di far dipendere la propria autostima più da quello che tu pensi che gli altri pensano di te piuttosto che dal vero giudizio degli altri su di te.

5) Fai leva sui tuoi punti di forza e anche… sui tuoi punti deboli

Non hai bisogno di essere diverso da quello che sei. Se forzi te stesso fuori dalla tua persona non ti sentirai a tuo agio, non agirai al meglio delle tue possibilità. Gli altri si percepiranno una mancanza di naturalità. Sii te stesso. Anziché forzare te stesso ad essere diverso prova piuttosto ad essere ancora di più te stesso. Pensa in quale contesto quelli che oggi consideri i tuoi punti deboli possano risultare delle potenzialità e con questa consapevolezza agisci.

6) Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti

Se vuoi avere successo devi saper convivere con la possibilità di non avere successo. Vuoi sapere come si fa a non fallire? Aprendosi alla possibilità di fallire un certo numero di volte. Mettendoti nelle condizioni di poter sopportare e superare il fallimento. Per prima cosa metti Se metti in conto l’insuccesso, poi fai tutto il possibile per prevenirlo e superarlo. Qualsiasi cosa vale la pena fare, vale la pena farlo male all’inizio finché non si impara a farlo bene. Se vuoi imparare a parlare bene in pubblico, devi essere disposto a farlo in modo mediocre all’inizio, studiare, provare, verificare, migliorare, riprovare, verificare e migliorare….cerca la lezione positiva in ogni delusione, ne troverai sempre una. Chiediti sempre cosa hai fatto bene e cosa avresti potuto fare di diverso. Questa è l’unica via verso il miglioramento e il successo.

7) Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato

Le persone con bassa autostima cercano di immaginarsi il futuro e quello che vedono (quello che cercano) è il peggior scenario possibile. Così trovano tutti i motivi per non agire (leggi “non migliorare, non cambiare, non raggiungere il successo”). Le persone che confidano in loro stesse sono determinate a far sì che il futuro sia come loro desiderano. Agiscono per rendere probabile il futuro desiderato. Puntano sul possibile contro il probabile e così facendo rendono probabile il possibile anziché rendere certo il probabile.

8) L’autostima s’impara

L’autostima, come tutte le cose, s’impara con la pratica. La sviluppi decidendo di agire come se già avessi tutta la confidenza che ti serve. Simulandola finché non la sviluppi realmente. L’insicurezza genera insicurezza, i dubbi che sollevi ostacolano il tuo potenziale più dei tuoi reali limiti. Se agisci ripetutamente con risolutezza svilupperai l’abitudine ad agire con confidenza e la mancanza di autostima diventerà un ricordo. Se ti allenerai a non ti preoccuparti di quello che la gente può pensare di te inizierai ad accorgerti che la gente non sta affatto pensando a te nei termini in cui credi, anzi, molto spesso non sta affatto pensando a te! Concentra l’attenzione su quello che vuoi piuttosto che su quello che possono pensare gli altri. Naturalmente questa non è una licenza a prevaricare gli altri, i risultati non si ottengono contro gli altri ma con gli altri! Ma il giudizio degli altri non deve essere né un ossessione né un alibi.

9) Vivi sempre coerentemente ai tuoi valori e sviluppando tuoi talenti naturali

Le cose veramente importanti per te sono quelle che devono guidare le tue decisioni. Se agisci in contrasto con i tuoi valori perderai la stima di te stesso e rimarrai prigioniero di uno strisciante senso di insoddisfazione. L’autostima arriva da sé quando sai di agire con coerenza a ciò che ritieni giusto, alle tue aspirazioni, al tuo schema di riferimento di base per le tue valutazioni. Seguire i tuoi valori alimenta l’amore per te stesso, l’apprezzamento, l’accettazione indipendentemente dai difetti e dalle prestazioni, alimenta un’autoimmagine positiva, ti fa sentire all’altezza delle tue capacità, e dà fiducia a te stesso, sapendo di aver risposto in maniera adeguata alle situazioni importanti. Lo stesso avviene quando sfrutti i tuoi talenti: quando lo fai riesci bene senza sforzo e il successo ti dà fiducia, genera una visione positiva di te stesso e ti fa amare te stesso ancora di più.

I0) Dai agli altri più di quello che loro si aspettano da te e sarai pienamente confidente in te stesso

Più dai agli altri e più riceverai indietro. Aiutare gli altri alimenta il rispetto di te stesso. Più rispetti te stesso, più ti sarà facile star bene con gli altri e rispettarli e più gli altri ti rispetteranno. Fai sentire importanti gli altri e ti sentirai importante. Alimenta l’autostima degli altri e alimenterai la tua. Fai tu per primo quello che vorresti gli altri facessero e gli altri ti seguiranno.

E adesso tocca a te! Lascia un commento, fammi sapere cosa ne pensi! Condividi con me e gli altri lettori le tue riflessioni. Ci conto!

Agisci subito!

Agisci come se fossi già confidente in te stesso
Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo
I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso quando sei al meglio
Tu sei l’unico giudice di te stesso
Fai leva sui tuoi punti di forza e anche… sui tuoi punti deboli
Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti
Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato
L’autostima s’impara
Vivi sempre coerentemente ai tuoi valori e sviluppando tuoi talenti naturali
Dai agli altri più di quello che loro si aspettano da te e sarai pienamente confidente in te stesso
“Vuoi avere successo più velocemente? Allora raddoppia il tua quota di insuccessi.”

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Attraverso un percorso costruito su esempi e spiegazioni, l’autrice permette la facile comprensione di un argomento complesso; e mediante l’uso di strumenti e strategie consolidati nel tempo, Scatena L’autostima offre un metodo di comprovata efficacia per spezzare le catene che ci ancorano al passato e riprogrammare il nostro futuro con una nuova “potente” visione di noi stessi…

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I bambini imparano quello che vivono

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I bambini imparano quello che vivono
Se i bambini vivono con le critiche,
imparano a condannare.

Se i bambini vivono con l’ostilità,
imparano a combattere.

Se i bambini vivono con la paura,
imparano a essere apprensivi.

Se i bambini vivono con la pietà,
imparano a commiserarsi.

Se i bambini vivono con il ridicolo,
imparano a essere timidi.

Se i bambini vivono con la gelosia,
imparano cosa sia l’invidia.

Se i bambini vivono con la vergogna,
imparano a sentirsi colpevoli.

Se i bambini vivono con la tolleranza,
imparano ad essere pazienti.

Se i bambini vivono con l’incoraggiamento,
imparano a essere sicuri di sé.

Se i bambini vivono con la lode,
imparano ad apprezzare.

Se i bambini vivono con l’approvazione,
imparano a piacersi.

Se i bambini vivono con l’accettazione,
imparano a trovare amore nel mondo.

Se i bambini vivono con il riconoscimento,
imparano ad avere un obiettivo.

Se i bambini vivono con la partecipazione,
imparano a essere generosi.

Se i bambini vivono con l’onestà e la lealtà,
imparano cosa siano verità e giustizia.

Se i bambini vivono con la sicurezza,
imparano ad avere fede in se stessi
e in coloro che li circondano.

Se i bambini vivono con l’amicizia,
imparano che il mondo è un posto bello in cui vivere.

Se i bambini vivono con la serenità,
imparano ad avere tranquillità di spirito.

Con che cosa vivono i vostri figli?

Dorothy L. Nolte

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Cosa si nasconde dietro il pianto disperato di un bambino? E come consolarlo? Come reagire di fronte alle sue urla o ai suoi capricci? Come gestire la sua rabbia o il suo dolore? Le emozioni non sono solo il sale dell’esistenza, ma anche la sua essenza. E non sono mai pericolose. Tutto sta nell’imparare a conoscerle, a riconoscerle, ad accettarle, a viverle. Ecco perché, per aiutare i bambini a crescere felici, liberi e autonomi, bisogna imparare a comprendere le loro emozioni ed arricchire il loro quoziente emotivo.

Solo questo darà loro gli strumenti giusti per capire e amare gli altri, ma anche per essere in grado di rimanere se stessi in ogni situazione. Si tratta insomma della capacità di essere felici, di non lasciarsi dominare dalle avversità, di scegliere la propria vita e di stabilire relazioni armoniose con gli altri. Chi non desidera questo per i propri figli?

Traendo spunti ed esempi dal vivere quotidiano, Isabelle Filliozat, psicoterapeuta di fama, ci aiuta a capire il significato di tanti comportamenti e a trovare le parole e i modi “giusti” per risolvere anche le situazioni che paiono più difficili.

Cosa è l’autostima?

autostima-cosa

Cosa è l’autostima?
Non si tratta certo di pompare sé stessi così da sentirci favolosi il cento per cento del tempo. Non sono gli amici, o i genitori, o il partner, che ci dicono che siamo il top, il meglio del mondo ( o dell’Universo)…
Quello è solo ego gonfiato. Ed è miseramente vulnerabile!
Basta un inconveniente, un fallimento, ed ecco che come uno spillo quella difficoltà buca il palloncino della nostra autostima e tutta l’ aria fuori esce…
Molti confondono l’autostima con l’autoefficacia o la fiducia in se stessi.
Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia dato dall’approvazione e dalla stima altrui. Ebbene, l’autostima non è nessuna di queste due cose. Forse la confusione nasce dal termine stima. Stimare implica fare una valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un quadro, un gioiello, un esperto valuta quanto questo oggetto può valere.
Ma qual è il valore di un essere umano? E chi sarebbe l’esperto perito? Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione? A seconda della cultura potrebbe essere il denaro, il cervello,
la bellezza, la carriera, i vestiti firmati e così via. Ma qual è il sistema di valutazione corretto?

Quale metro di valutazione state usando per voi stessi?
Qualunque sistema adottiate, il problema è che è influenzato. Avete valore solo se rispettate certe condizioni, che però possono cambiare o ci possono venire tolte in ogni momento.
Queste condizioni, come ci insegna il buddismo, sono impermanenti. Quindi, da un giorno all’altro, potreste assistere al grande crollo del vostro valore nella borsa mondiale dell’Essere Umano.

E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato ad ogni essere umano?
Qual è il vostro valore?
Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani, indipendentemente dai riscontri di ciò che facciamo (carriera, età, aspetto fisico, soldi) o dall’approvazione altrui.
Per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo. Possiamo semplicemente decidere di sentirci così. Ora, in questo preciso momento. Ricordate a voi stessi più spesso che potete:

«Non ho nulla da provare e tutto da sperimentare, io valgo in quanto essere umano, semplicemente perché esisto».

E’ una consapevolezza che nessuno dall’esterno può offrirvi. Deve arrivare da voi. Per questo si chiama autostima e non «stima da altri».

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Guidandoci con pragmatismo e intelligenza in un attento riesame dei modi con i quali valutiamo i nostri risultati, la nostra «riuscita», André e Lelord c’insegnano come sviluppare e accrescere l’amor proprio, la nostra visione personale e la fiducia in noi stessi su cui si fonda la stima di sé. E nell’aiutarci a fare un bilancio personale, ci spiegano anche, con molta chiarezza, come coltivare l’autostima nei nostri figli, da piccoli e durante l’adolescenza. Il best seller dei due psicologi francesi che hanno ridefinito il concetto di autostima come passaporto per il benessere.

Di che colore è la tua autostima?

autostima-colore

Quando e’ stata l’ultima volta che avete toccato la vostra autostima? Di che colore e’? Quanto pesa?

Queste sono domande ridicole perché la vostra autostima non e’ evidentemente una cosa, e’ un processo; per capire e lavorare con l’auto-stima dobbiamo ricordarlo. La parola “stima” significa “valore” e quindi possiamo pensare a questo processo come dare valore a noi stessi. Inoltre la prima parola “auto” ci fa capire che l’auto-stima puo’ scaturire solo dalla propria valutazione e non dal valore che ci danno gli altri. Cercare il nostro valore dagli altri e’ una trappola comune che porta a risultati molto insoddisfacenti in quanto, per natura, l’auto-stima non puo’ essere raggiunta ricercando l’approvazione degli altri. Paradossalmente otteniamo piu’ approvazione o considerazione dagli altri quando ci diamo noi stessi valore.

E’ divertente il fatto che accettiamo molte cose nella vita, come una giornata di pioggia quando la desideravamo bella, oppure un amico che posticipa un appuntamento, ma abbiamo difficolta’ ad accettare tutte le parti di noi. Quando e’ stata l’ultima volta che vi siete accettati solo per il fatto di essere voi? Voi siete unici, nessun altro puo’ essere voi, non avete altro da fare che essere voi stessi – potete accettare questo? Come sarebbe se vi accettaste incondizionatamente? Sareste accettati in piu’ posti di una carta di credito… Potreste ancora sentire il bisogno di giudicarvi o misurarvi per quello che fate – molti di noi sono stati condizionati a fare questo dal nostro sistema scolastico.

Fermatevi un momento e considerate un neonato. Se avete un figlio e pensate alla nascita del vostro bambino, questo e’ ancora piu’ potente. Al momento della nascita cosa puo’ fare questo nuovo essere umano? La risposta e’: niente, tranne il piangere. Eppure anche se un neonato non puo’ fare nulla  quanto valore gli diamo? Un valore enorme, un valore che non ha a che fare con cio’ che fa, con i suoi risultati, ma con cio’ che e’.  Siamo tutti stati neonati. E tutti siamo venuti al mondo con un enorme valore intrinseco. Cosa ci ha indotto a scordare di onorare questo valore intrinseco?

L’errore fondamentale ma comune e’ quello di prendere un criterio interiore o un giudizio esterno per applicarlo al proprio senso di se e arrivare alla conclusione erronea “Non valgo”.

Ovvero occorre smettere di confondere le nostre azioni con quello che siamo!
Noi siamo molto di più delle nostre azioni.

1. chiave: Dare piu’ valore a se stessi che alle azioni
In Neuro-Semantica – la scienza cognitivo comportamentale che studia come diamo significato e immagazziniamo quel significato, che crea le nostre azioni, nelle nostre menti e corpi insegniamo che la prima chiave per una sana autostima e’ quella di scindere il vostro “se” da quello che fate (le vostre azioni). Questa e’ la differenza tra essere umani e “fare umano”. Voi siete un essere umano e quindi siete un membro della razza umana. A differenza di gare come i giochi olimpici, qui non ci sono gironi di qualifica per entrare a farvi parte – voi siete un essere umano e in quanto tale siete accettati.

2. chiave:  Non siamo responsabili per gli altri
La seconda chiave si riferisce all’accettazione del fatto che non siete responsabili “PER” come pensano e quello che provano gli altri, questo e’ compito loro. Noi possiamo essere responsabili “NEI LORO CONFRONTI” per alcune relazioni, ma non siamo responsabili “PER” come pensano e quello che provano.

3. chiave: Lasciare andare il passato
Ognuno di noi ha detto o fatto qualcosa di cui si e’ poi pentito ma questo non diminuisce il suo valore come persona, il passato non equivale al futuro e noi tutti abbiamo in noi il potere di scelta – la scelta di darci valore e di scegliere nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuovi discorsi e nuovi comportamenti.

4. chiave: Smettere di svalutarsi
Quello che vi impedisce di realizzare il vostro potenziale e’ il vostro svalutarvi. Diventate consapevoli che se questo e’ accaduto nel passato e’ nel vostro potere smettere e iniziare ad accettarvi e apprezzarvi oggi e ogni giorno.

Vi invito quindi ora ad accettarvi come separati dalle vostre azioni. E mentre accettate di essere un essere umano unico, forse potete iniziare ad apprezzare il potenziale che avete. Nessuno puo’ essere voi nel modo in cui potete esserlo voi.

Avete un contributo unico da dare solamente per il fatto di essere sul pianeta in questo momento

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L’autostima è la percezione complessiva del nostro valore: è il voto che diamo a noi stessi.
Non sorprende dunque che i problemi di autostima siano responsabili di comportamenti inadeguati, negativi, distruttivi, o che siano al centro di molte difficoltà, disagi e persino disturbi psicologici.

D’altra parte, l’autostima dipende a sua volta dai nostri comportamenti e dalle nostre scelte. Se ci comportiamo in modo inadeguato, negativo e distruttivo, la nostra autostima si riduce, e si attiva così un circolo vizioso che genera ulteriori comportamenti inadeguati che, a loro volta, riducono ancora di più la stima di noi stessi.

Come si esce da questa situazione? Come si apprende ad imboccare una strada virtuosa di scelte e comportamenti positivi, vitali, di successo, che accrescano la nostra autostima e che generino ulteriori successi personali?

Le chiavi dell’autostima è il libro che risponde a questa domanda.
Scritto da due autori di successo e trainer di grandissima esperienza,  quest’opera mette insieme e insegna, passo dopo passo, i fondamenti della psicologia positiva, dell’assertività, della comunicazione verbale e non verbale per avere successo, e la saggezza profonda della meditazione, lo strumento per eccellenza dell’equilibro e della conoscenza di sé.

Contenuti dell’opera

  • Apprendere ad essere assertivi
  • Importamza degli obiettivi e delle scelte
  • Comunicazione non verbale
  • Correggere le distorsioni
  • Scegliere consapevolmente
  • Direzioni e obiettivi personali

Gli esercizi di minduflness esposti nel libro sono integrati con la guida audio Esercizi guidati di mindfulness

L’amore è molto di più

UN SENTIMENTO CHIAMATO AMORE

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Come è capitato ad ognuno di noi, quando il bambino entra a far parte della famiglia, impara rapidamente che cosa significhi l’amore per i genitori; egli riceve un’enorme quantità di messaggi disorientanti e sovente contraddittori su ciò che viene considerato un comportamento accettabile o discutibile, e ben presto capisce quali atti suscitino il sorriso e quali la disapprovazione. Piuttosto precocemente, dunque, si deduce che l’amore da parte dei genitori è qualcosa che ci si guadagna mediante un comportamento corretto. Tale schema viene spesso rafforzato dall’istruzione religiosa, attraverso la quale si apprende come ottenere l’amore di Dio attraverso opere buone. Pertanto il piccolo si impadronisce delle regole del gioco (come conquistare l’approvazione ed evitare il biasimo), oppure rifiuta radicalmente la prassi e gli viene pertanto attribuita una cattiveria intriseca.

Tuttavia l’amore non consiste nell’approvazione. Se il benessere affettivo dipende sempre dal giudizio e dall’approvazione altrui, ci ritroviamo prigionieri di un ennesimo sistema chiuso, in cui siamo costretti a reprimere noi stessi per conquistare l’amore.
Inoltre, se si pensa di aver bisogno di approvazione per sopravvivere, come pare dimostrare il rapporto con i genitori, si provano ostilità e risentimento crescenti verso coloro che si desidera compiacere. In tal modo si vengono sempre ad odiare le persone di cui si ritiene di avere maggiore bisogno.
Pertanto, il gioco dell’approvazione-disaprovazione non è che una variante del gioco necessità-obbligo, ovvero compiacere e fare di tutto per mostrarci meritevoli d’amore, in modo da obbligare il prossimo ad amarci e magari indurlo a pensare che con le nostre richieste e necessità, gli siamo indispensabili.
L’amore è molto di più che ottenere approvazione, sebbene questa sia sovente il risultato naturale di un sano rapporto affettivo.

ESERCIZIO N. 1

Tracciate una linea verticale su un foglio bianco, dividendo la pagina a metà. In testa alla colonna di sinistra scrivete: “I pensieri di mia madre sull’amore erano…”, e in testa a quela di destra: “I pensieri di mio padre sull’amore erano…”; quindi osservate tali annotazioni.
Tentate di capire quale sistema di convinzioni sull’amore avevano i vostri genitori, cercando di non fare loro torto, e cominciate a rimuovere i pensieri negativi accogliendo al tempo stesso quelli positivi. Osservate quali sentimenti tale operazione suscita in voi.

Tratto da: Bob Mandel – La terapia dell’amore

Kathleen Keating

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Come un drago, l’amore è un magico paradosso. A volte feroce. A volte tenero. Sempre misterioso.
I gesti d’affetto non dipendono infatti da quanto facciamo, ma da quanto amore scorre in ciò che facciamo. Quindi siate amore, costruite amore. L’amore è il modo in cui è iniziata la nostra vita. E questo è il nostro destino: amare, essere amati e aggiungere amore al mondo in cui viviamo.
Questo è quindi un libro per tutti giovani e anziani, innamorati e non, colleghi, amici, in famiglia, utile tra coloro che sono legati da parentela o da gentilezza, o anche semplicemente con qualcuno che sta passando attraverso il nostro cuore.
Imparando a praticare la “terapia dell’amore”, impareremo anche a riceverla. Perché ricevere è dare. Dare è ricevere.
Osservate il vostro amore che cresce: dunque creda nell’energia trasformatrice dell’amore, può essere un “terapeuta dell’amore”.

Le chiavi per una vita positiva

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Louise Hay

Essere ciò che gli altri vogliono

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La cosa più facile di questo mondo è essere ciò che siamo, mostrare ciò che proviamo.
La più difficile è essere ciò che gli altri vogliono che noi siamo. Eppure è questo lo schema entro il quale ci vediamo costretti a vivere.
Siete voi stessi, o siete ciò che gli altri vi hanno detto che siete? E volete sapere davvero chi siete? Perché, se lo desiderate realmente, sarà il viaggio più lieto della vostra vita.

Ma questa persona che sa amare è anche un uomo o una donna costantemente consapevole che vivere è una fonte incessante di felicità e di stupefazione. Sono convinto che, contrariamente all’opinione comune, eravamo destinati alla felicità, perché ci sono troppe cose belle al mondo: gli alberi, gli uccelli, il volto della gente. Non esistono due cose uguali, e le cose mutano in continuazione. Com’è possibile annoiarsi? Non è mai esistito un tramonto uguale a un altro. Guardate la gente in faccia. Ogni volto differisce dagli altri. Ciascuno ha la propria bellezza. Due fiori identici non sono mai esistiti. La natura aborre l’uguale. Persino due fili d’erba sono diversi tra loro. I buddisti mi hanno insegnato una cosa fantastica. Loro credono nell’immediato, nel «qui» e nell’«ora».
Sostengono che la sola verità è quella che esiste nel presente, in ciò che avviene tra me e voi in questo preciso istante. Se tu vivi in funzione del domani, il che è soltanto un sogno, tutto ciò che avrai non sarà altro che un sogno inesaudito. Quanto al passato, è ormai estraneo a qualsiasi realtà. Ha un suo valore, perché è valso a fare di noi ciò che siamo,
ma il suo valore si esaurisce qui. Evitiamo dunque di vivere nel passato. Viviamo nel presente. Quando mangiamo, mangiamo. Quando parliamo a qualcuno, parliamo. Quando guardiamo un fiore, guardiamolo. Captiamo la bellezza nel singolo momento in cui viviamo!

La persona che sa amare non è tenuta a essere perfetta. Basterà semplicemente che sia umana. Abbiamo quasi paura di affrontare qualunque cosa perché non siamo in grado di farla perfettamente. Maslow sostiene che certe esperienze splendide e decisive dovremmo viverle tutti: quella, per esempio, di fabbricare un vaso di maiolica, o di dipingere un quadro e poi dire: «Ecco, questa è un’estrinsecazione di me stesso».

Un’altra teoria esistenzialista afferma: «Io esisto perché ho fatto qualcosa. Ho creato, dunque sono». Eppure noi non vogliamo far «qualcosa» perché temiamo che non sarà ben fatto, che non riscuoterà l’approvazione altrui. Se sentite il desiderio di imbrattare una parete d’inchiostro, fatelo. Dite a voi stessi: «Questa azione promana da me. È una mia creazione. Ho fatto quel che ho fatto, e va benissimo». Ma non osiamo, perché vogliamo che le cose siano perfette. E pretendiamo che lo siano anche i nostri figli.

L’uomo peraltro è sempre suscettibile di progredire, migliorare, evolversi, e se non lo credete è segno che in voi è in corso il processo che conduce alla morte. Ogni giorno dovreste vedere il mondo alla luce di una nuova visione personale. L’albero davanti a casa vostra non è più lo stesso, e allora dovete guardarlo! Mutano giornalmente anche le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri figli, i vostri padri, le vostre madri: dunque, guardateli! Il cambiamento è in atto in ogni cosa, ivi inclusi voi stessi.

Giorni fa ero su una spiaggia con un gruppo di miei studenti. Uno di essi ha raccolto una stella di mare disseccata dal sole e con grande cautela l’ha rimessa in mare. «Sì, è secca, lo so» è stato il suo commento, «ma non appena avrà riassorbito l’acqua tornerà a vivere». Ha indugiato un momento, pensieroso, poi si è rivolto a me: «Sa» mi ha detto, «può darsi che il processo del divenire sia tutto qui; forse di tanto in tanto capita di sentirci prosciugati, e di avere bisogno solamente di un po’ di umidità per rimetterci in carreggiata e ricominciar da capo». Sì, può darsi che la faccenda sia tutta qui.
Effettivamente, investire nella vita equivale a investire nel cambiamento finale. Non è il caso di darci pensiero per la morte, dal momento che, dannazione, abbiamo un gran daffare a vivere! Lasciamo che la morte badi ai fatti suoi, ma al tempo stesso non si creda che la vita scorra placida e tranquilla! La vita non è così. Tenuto conto dei mutamenti
continuamente in atto attorno a noi, dobbiamo adeguarci senza posa: il che implica da parte nostra un divenire incessante, senza interruzioni. Stiamo facendo un viaggio formidabile, non c’è giorno uguale al precedente. Ogni esperienza è nuova, ogni persona è nuova, ogni mattino della vita è un fatto nuovo.

In Giappone, l’acqua che scorre è fatta oggetto di una cerimonia. Usavamo sedere in una piccola capanna nella quale aveva luogo la cerimonia del tè. Il nostro ospite colmava d’acqua un mestolo, poi lo versava nella teiera e gli astanti
porgevano l’orecchio al fievole rumore prodotto dal liquido che cadeva nel recipiente, onde quel suono acquistava echi elettrizzanti, fantastici. Penso al numero incredibile di persone che giornalmente lasciano scorrere le docce, l’acqua che cade dai rubinetti aperti nelle vasche e nei lavandini, e tuttavia non ne hanno mai udito il rumore. A quando risale l’ultima volta che avete indugiato ad ascoltare la pioggia?

Fonte: Amore di Leo Buscaglia

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Vivere amando se stessi e gli altri è la grande sfida della nostra esistenza. L’avventura più esaltante e creativa. Un sentimento senza età che, per il famoso pedagogista americano, ci fa diventare una forza suprema, responsabile, senza più limiti dei pregiudizi. Attraverso il reciproco amore si può arrivare a completare l’infinito.

La gioia naturale della nuvola bianca

Essere gioiosi, felici, è la condizione naturale del nostro essere.

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Come conseguenza del massiccio bombardamento di regole, convenzioni e indottrinamenti cui siamo quotidianamente sottoposti tale stato dell’essere inizia a venir meno sin dai primi anni di vita, mentre parallelamente si formano strati su strati di condizionamenti, pregiudizi e false credenze che impediscono alla nostra anima di respirare.

Noi abbiamo familiarità esclusivamente con la felicità e l’infelicità legate all’ego. Abbiamo perduto la capacità di godere della gioia naturale, appagante, stabile, che è parte integrante del nostro essere.
Conoscendo unicamente tale tipo di pseudo-felicità – una sorta di euforia, di eccitazione passeggera – l’uomo non può far altro che tentare di procurarsene in misura sempre maggiore. Ma questa felicità, oltre ad essere soltanto un sottoprodotto della vera gioia, è anche unita indissolubilmente al dolore: se la tua gioia dipende dall’approvazione degli altri, la loro disapprovazione ti renderà triste: sarai semplicemente un inerme burattino di cui gli altri tireranno i fili.
La chiave risiede nel rinunciare deliberatamente a tale genere di felicità legata all’ego per ritrovare, attraverso una profonda comprensione, la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, quella indipendente dal giudizio altrui, e da cui soltanto la mancanza di consapevolezza ci separa.

Pur se ad uno sguardo disattento può apparire una scelta illogica, essendo l’unica forma di felicità da noi riconosciuta come tale, dovremmo compiere ogni sforzo per tentare di conseguire un atteggiamento di indifferenza al giudizio positivo degli altri (allo stesso tempo giungerà anche l’indifferenza al giudizio negativo). In seguito al raggiungimento dell’indifferenza al giudizio altrui, sorgerà di nuovo in noi la gioia naturale di cui è costituita la nostra essenza. Ponendo fine al continuo oscillare tra felicità ed infelicità egoica, proprio al centro, all’interrompersi delle oscillazioni, la vera gioia.
L’estasi è essere, è la nostra natura; per farla riappropriare del posto che le spetta dobbiamo comprendere di dover rinunciare alla “felicità” che conosciamo.

In analogia con quanto accade per l’apprendimento di qualsiasi altra abilità umana, per ottenere elevati livelli di tranquillità e gioia interiori dobbiamo osservare ed ispirarci agli individui più felici ed appagati della loro vita, e non ai più eruditi, o ai più potenti o ai più ricchi.

Gli avvenimenti esterni che hanno caratterizzato la parte della nostra vita vissuta fino a oggi, generando in noi una certa percentuale di dolore e frustrazioni, determineranno con ogni probabilità nella parte restante della nostra esistenza come individui la stessa percentuale di sofferenza e disagio.
Non è in nostro potere operare affinché si verifichino eventi esterni tutti a noi favorevoli: l’unica alternativa in nostro possesso è mettere in atto una graduale trasformazione interiore, per ottenere che ciò che accade fuori di noi possa influenzarci negativamente in misura sempre minore.

Gli stati d’animo di gioia e tranquillità che sperimentiamo nel raggiungere un particolare obiettivo, non sono determinati, come potrebbe sembrare ad un’analisi poco attenta, dal raggiungimento dell’obiettivo, ma dal placarsi della mente (al raggiungimento dell’obiettivo). Infatti, per un breve periodo, al conseguimento del risultato desiderato la mente si rilassa (non insegue nuove mete), prima di tornare nuovamente a generare ansie e tensioni in corsa verso il prossimo traguardo. E’ una mente calma che ci dona pace, non l’appagamento del desiderio in sé. Ed è, dunque, all’arrendersi della mente al nostro vero sé che dobbiamo puntare, non ad una realizzazione senza fine di desideri…
Il punto essenziale è: avere obiettivi genera ansia, non averne produce rilassamento. Il segreto consiste nel trasformare ogni obiettivo in preferenza, in modo che le sue caratteristiche ansiogene vengano neutralizzate. Gli obiettivi, pena frustrazioni e sofferenza psicologica, “devono” essere raggiunti. Le preferenze corrispondono a desideri che è piacevole veder realizzati, ma che non provocano sofferenza in caso contrario…

Una nuvola bianca non ha una strada propria, non resiste, non lotta, si lascia trasportare dal vento. Non va da nessuna parte, non ha destinazione, non ha un fine. Non riuscirai mai a deludere una nuvola bianca perché dovunque essa arrivi quella è la meta.
Quando tu hai un fine sei contro il Tutto, e sarai certamente frustrato, perché non si può vincere contro il Tutto.
(Osho)


Thich Nhat Hanh

Camminando con il Buddha

Zen e Felicità


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In questo libro Thich Nhat Hanh, celebre maestro zen, insegna ai lettori come creare l’abitudine alla felicità. Spiega come funziona la mente e come possiamo allenarla realizzando le condizioni per essere felici attraverso la creatività, le visualizzazioni, la meditazione.

Thich Nhat Hanh illustra inoltre alcuni esercizi pratici per migliorare la lucidità mentale e ripristinare l’armonia tra corpo e spirito, prendendo anche alcuni esempi dalla vita del Buddha o dalla propria esperienza diretta. Il risultato è un libro pieno di ispirazione, la cui lettura invita a raddoppiare gli sforzi a beneficio di tutti gli esseri senzienti, sapendo che questi sforzi sono l’unica via possibile per raggiungere la felicità personale.

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Paramhansa Yogananda

Come Essere Sempre Felici

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In questo libro Paramhansa Yogananda, uno dei più importanti insegnanti spirituali del ventesimo secolo, ci offre una mappa da seguire passo dopo passo per trovare il tesoro della vera felicità nel luogo in cui più raramente lo cerchiamo: nel nostro stesso sé.

Paramhansa Yogananda giunse negli Stati Uniti dall’India nel 1920, portando in Occidente gli insegnamenti e le tecniche dello yoga, l’antica scienza del risveglio dell’anima. Egli applicò questi antichi principi a tutti gli ambiti dell’esistenza, insegnando ai suoi studenti come affrontare la vita da un centro di pace e felicità interiore.

Quegli stessi insegnamenti ora li condivide con te in queste pagine. Sono segreti semplici ma profondi, per portare la felicità in ogni momento della tua vita: nei rapporti, nel lavoro, in ogni aspetto delle tue giornate.

Con il loro aiuto, potrai imparare a:

  • cercare la felicità là dove realmente si trova
  • scegliere di essere felice in ogni circostanza
  • identificare le abitudini che ti derubano della gioia
  • raggiungere il vero successo e la prosperità
  • scoprire gli aspetti spirituali della ricerca della felicità.

Coccole e carezze

Le carezze costituiscono il gesto più evoluto della specie umana: esse donano continuità affettiva e sensuale all’esperienza di vivere. Il tatto è il primo e più importante senso di informazione, è l’unico dei cinque sensi che non si spegne mai e la sua estensione, mediante la pelle, coinvolge tutto il corpo. La pelle è l’organo della comunicazione primaria: sente, risponde, dialoga.

coccole_carezze

Attraverso le carezze, sensibilità ed espressione divengono una cosa sola: una carezza è pronta a cogliere ogni piccola variazione nell’altra persona, la rispetta, se ne interessa profondamente ed è connessa al senso di protezione. Sentirci accarezzati, accolti, approvati ci rassicura e nutre la nostra parte più profonda. La carezza rappresenta una sinfonia di messaggi che manifesta apertura al dialogo, alla condivisione, all’intimità.

Le carezze come forma di comunicazione

Noi comunichiamo con chi amiamo attraverso le carezze. Carezze materne, paterne, di approvazione, carezze con cui si esprime il proprio consenso, con cui si esprime l’amicizia, e l’amore. Con cui si dà e si riceve piacere. Dal momento della nascita, quando il bambino lascia l’utero materno, è rassicurato dal contatto fisico con la madre da cui è totalmente dipendente.

Il tatto sul corpo del piccolo è molto importante per il suo equilibrio psichico e fisico e per la sua crescita. L’effetto delle carezze è molteplice e appagante, stimola il nostro corpo e induce nella mente un profondo stato di benessere, di calma e relax. L’importanza di questo gesto è data dal contatto corporeo, con il quale ogni centimetro quadrato di pelle si trasforma in una mappa di recettori nervosi che catturano gli stimoli provenienti dall’esterno e li inviano al cervello, che poi li distingue: caldo, freddo, pressioni, sfioramenti, vibrazioni, dolore o, al contrario, piacere ed erotismo.

Impariamo a coccolarci, per coccolare

Parlarsi attraverso la carezza, però, non sempre è facile. La comunicazione attraverso il contatto fisico richiede apprendimento ed intuizione. E’ necessario calcolarne tempi e modi: ogni carezza è fatta anche di tempo, di tempestività, del momento giusto e della durata opportuna.

La carezza è una forma di “nutrimento”, essenziale sia nella fase dello sviluppo, sia nella vita adulta. Nelle prime fasi di vita prevalgono gli aspetti più fisici, mentre successivamente assumono dimensioni più simboliche, più mediate, ad esempio un sorriso, perché maggiormente influenzate dalle aspettative e dalle norme sociali e culturali.

Coccole e carezze non provengono solo dall’esterno: siamo noi i primi ad attuarle nei nostri confronti e questa è la base per essere in grado di accettarle a nostra volta. Concedersi piccole gratificazioni, un bagno caldo e profumato, una parola di elogio per un compito accuratamente svolto, una seduta dal massaggiatore, sono piccole attenzioni che ci possiamo rivolgere e che incrementano il senso di autostima e di benessere.
Se si riescono a donare a se stessi coccole e carezze si potranno estendere anche fuori di sé tali doni, senza sentirsi privati di quanto si offre, senza aspettarsi nulla in cambio.

Donare all’altro, in questo caso, genererà una vita più ricca perché ci si renderà conto che anche noi abbiamo qualcosa da offrire.

di Bianca Maria Fracas


Nessia Laniado

101 modi per volersi (sempre) bene

Seduzioni, sorprese, coccole, dispetti

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Nuovi modi, delicati e seducenti, di volersi bene, minuscoli frammenti di felicità da assaporare o da far assaporare. Piccole attenzioni di poco conto alla portata di chiunque.

Un testo pratico e divertente per scoprire in se stessi e negli altri il gusto della vita che si nasconde nelle piccole occasioni di ogni giorno. Suggerimenti pratici e intriganti, saggezza orientale, ironia, cene maliziose, giochi e molto altro ancora.

Comincia ora la tua autostima

Non abbiamo bisogno del permesso di nessuno per sentirci bene e non dobbiamo aspettare che nessuno ci dia il via per avere successo.

Semplicemente comincia ora!

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Avete il permesso di stare bene con voi stessi, di gioire, di essere felici?
O pensate che con tutta la sofferenza che vedete attorno a voi, questo sia un atteggiamento egoista.
Avete il permesso di avere una forte autostima?
O sentite una vocina che vi dice: non pensare troppo bene di te stesso/a. Devi essere umile, non sei così capace dopo tutto.
Avete il permesso di dire no?
O pensate di non poterlo fare, che non sia educato, che poi non sarete più amati, stimati o che gli altri non possono vivere senza il vostro aiuto.
Avete il permesso di perdonare?
O pensate che dovete fargliela pagare, o nel caso siate voi “il peccatore” una vocina vi dice che dovete vivere tutta la vita portando il fardello della colpa.
Avete il permesso di cambiare?
O temete di tradire qualcuno. Oppure pensate che lasciare la vecchia strada vi porti nella terra dell’incertezza e avete paura di attraversare i carboni ardenti dell’ignoto.
Questa lista potrebbe andare avanti, ma credo abbiate afferrato il concetto. Potete diventare chi volete essere, e fare ciò che desiderate fare senza rompere nessuna legge universale, morale o governativa.
Per diventare ciò che desiderate diventare avete solo bisogno di fare un passo indietro e rendervi conto che non avete bisogno di alcun permesso esterno.

Ne sarà valsa la pena, sarà gratificante? Assolutamente sì. Il percorso stesso di muovervi verso i vostri obiettivi vi farà crescere, vi porterà a sviluppare le vostre capacità , i vostri talenti, il viaggio stesso vi porterà a diventare persone nuove.
Come possiamo dare agli altri ciò che noi stessi non abbiamo?
Se prima non siamo pieni di amore per noi stessi , come possiamo dare vero amore agli altri?
Se non stiamo bene con noi stessi, come possiamo gioire della compagnia altrui?
Se non ci diamo il permesso di cambiare , come possiamo incoraggiare gli altri a farlo?
Quindi la mia domanda per voi è:

“Cosa è che volete fare ma ne state ancora aspettando il permesso?”

Questa è una dichiarazione è stata scritta nel 1975 da Virginia Satir, psicologa e psicoterapeuta americana che è stata una delle figure più importanti nel campo della PNL.

Leggetela almeno una volta al giorno, tenetela in un luogo dove possiate vederla e ricordarvi di queste parole, fino a farle diventare la vostra piena realtà.
E quel giorno la vostra vita sarà cambiata.

Dichiarazione di Autostima
In tutto il mondo non esiste nessuno che sia come me.
Tutto quello che proviene da me è autentico, perché sono soltanto io a sceglierlo.
Io possiedo tutto di me, il mio corpo, le mie sensazioni, la mia bocca, la mia voce, tutte le mie azioni, che siano per gli altri o per me stesso/ me stessa.
Possiedo le mie fantasie, i miei sogni, le mie speranze, le mie paure.
Possiedo tutti i miei trionfi e successi, tutti i miei fallimenti ed errori perché IO possiedo tutto di me e Io sono in grado di riconoscere intimamente me stesso/ me stessa.
Facendo questo IO posso amarmi e diventare mio amico/mia amica, in ogni mia parte.
So che ci sono aspetti di me che mi confondono, ed altri aspetti che non conosco – ma fino a quando continuo ad essere in amicizia ed in amore con me stesso e me stessa, IO posso cercare coraggiosamente e con speranza delle soluzioni alle incertezze e posso trovare strade per conoscere ancora di più su di me.
In qualsiasi modo io appaia e mi esprima, qualsiasi cosa io dica e faccia e qualsiasi cosa io pensi e senta, in un qualsiasi momento tutto ciò è ME, in maniera autentica.
Se in seguito alcune parti di come appaio, di come mi esprimo e di come io ho pensato, diventano sconvenienti, IO posso mettere da parte ciò che è sconveniente, tenere ciò che rimane ed inventare qualcosa di nuovo al posto di ciò che ho scartato.
Posso vedere, ascoltare, sentire, pensare, dire e fare.
Possiedo gli strumenti per sopravvivere, per essere vicino/vicina agli altri, per essere produttivo/produttiva, per dare un senso ed un ordine là fuori nel mondo delle persone ed alle cose al di fuori di me.
IO possiedo me stesso/me stessa ed allo stesso tempo posso ideare me stesso/me stessa.
IO sono me ed IO SONO GIUSTO / GIUSTA

Virginia Satir 1975

di A. Bryant


Jerry Minchinton

Credi in te

Le 52 cose che puoi fare per migliorare la tua AUTOSTIMA


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A volte l’infelicità deriva da scarsa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, con conseguente timore di sbagliare e di non essere all’altezza della situazione. Come superare paure e senso di inadeguatezza e divenire individui capaci di realizzare i propri desideri.

Libro consigliato:


John Banmen Meditazioni di Virginia Satir

Pace dentro di Me, pace con Te, pace nel Mondo

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Virginia Satir (1916-1988) è stata una pioniera nel campo della terapia familiare e ha sviluppato stra-tegie uniche per migliorare le comunicazioni e le relazioni umane. La sua comprensione, disponibilità d’animo e capacità le hanno procurato un rispetto a livello mondiale.
Questa raccolta postuma conduce il lettore ai limiti estremi delle idee di Virginia riguardo le complesse interazioni tra mente, corpo, emozioni e spirito. Il libro si apre con un breve saggio di Virginia su come lei abbia sviluppato e utilizzato le meditazioni per approfondire l’impatto delle sue tecniche cliniche. Premesso che il corpo è un tempio magnifico che ospita la nostra essenza umana, o spirito, Virginia ha poi esplorato le profonde interrelazioni tra corpo e spirito in una serie di toccanti temi che illuminano e guidano.
Un concetto che lega queste meditazioni è che possiamo sempre darci consapevoli messaggi d’amore, valore e stima in quanto esseri unici. Le affermazioni della Satir, tanto quanto le sue idee provocatorie, si presentano in una serie di brevi e comprensibilissimi brani che possono essere letti in solitudine o all’interno di gruppi.
Allegato al libro, un CD con alcune meditazioni lette da Barbara Ghezzi.

Com’è la tua autostima?

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Com’è la vostra auto-stima?
State più che bene con voi stessi? Oppure vi giudicate o criticate spesso? O magari siete convinti di valere meno rispetto a qualcun altro?

È solo con noi stessi che siamo certi di passare ventiquattr’ore su ventiquattro da quando nasciamo a quando lasceremo il corpo.
Le convinzioni riguardo a noi stessi e la relazione che abbiamo con noi stessi influenzano ogni area della nostra vita e ogni relazione con gli altri.
Non c’è da stupirsi quindi se l’autostima è un tema centrale nella nostra esistenza.
Eppure purtroppo su questo tema così importante c’è ancora tanta confusione.

Cos’ è l’autostima?
Non si tratta certo di pompare sé stessi così da sentirci favolosi il cento per cento del tempo.
Non sono gli amici, o i genitori, o il partner, che ci dicono che siamo il top, il meglio del mondo ( o dell’Universo)…
Quello è solo ego gonfiato.
Ed è miseramente vulnerabile!
Basta un inconveniente, un fallimento, ed ecco che come uno spillo quella difficoltà buca il palloncino della nostra autostima e tutta l’ aria fuori esce…

Molti confondono l’autostima con l’auto efficacia o la fiducia in se stessi.
Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia dato dall’approvazione e dalla stima altrui. Ebbene, l’autostima non è nessuna di queste due cose.
Forse la confusione nasce dal termine stima. Stimare implica fare una valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un quadro, un gioiello, un esperto valuta quanto questo oggetto può valere.
Ma qual è il valore di un essere umano? E chi sarebbe l’esperto perito? Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione?
A seconda della cultura potrebbe essere il denaro, il cervello, a bellezza, la carriera, i vestiti firmati e così via.
Ma qual è il sistema di valutazione corretto?
Quale metro di valutazione state usando per voi stessi?
Qualunque sistema adottiate, il problema è che è influenzato.

Avete valore solo se rispettate certe condizioni, che però possono cambiare o ci possono venire tolte in ogni momento. Queste condizioni, come ci insegna il buddismo, sono impermanenti.
Quindi, da un giorno all’altro, potreste assistere al grande crollo del vostro valore nella borsa mondiale dell’Essere Umano.
E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato ad ogni essere umano?
Qual è il vostro valore?
Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani, indipendentemente dai riscontri di ciò che facciamo (carriera, età, aspetto fisico, soldi) o dall’approvazione altrui.
Per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo. Possiamo semplicemente decidere di sentirci così. Ora, in questo preciso momento.

Ricordate a voi stessi più spesso che potete:
«Non ho nulla da provare e tutto da sperimentare, io valgo in quanto essere umano, semplicemente perché esisto».

E’ una consapevolezza che nessuno dall’esterno può offrirvi. Deve arrivare da voi. Per questo si chiama autostima e non «stima da altri».

La parola “stima” significa “valore” e quindi possiamo pensare a questo processo come dare valore a noi stessi. Inoltre la prima parola “auto” ci fa capire che l’auto-stima può scaturire solo dalla propria valutazione e non dal valore che ci danno gli altri.
Cercare il nostro valore dagli altri e’ una trappola comune che porta a risultati molto insoddisfacenti in quanto, per natura, l’auto-stima non può essere raggiunta ricercando l’approvazione degli altri.
Paradossalmente otteniamo più approvazione o considerazione dagli altri quando ci diamo noi stessi valore.
E’ divertente il fatto che accettiamo molte cose nella vita, come una giornata di pioggia quando la desideravamo bella, oppure un amico che posticipa un appuntamento, ma abbiamo difficoltà ad accettare tutte le parti di noi.

Quando e’ stata l’ultima volta che vi siete accettati solo per il fatto di essere voi?
Voi siete unici, nessun altro può essere voi, non avete altro da fare che essere voi stessi – potete accettare questo?
Come sarebbe se vi accettaste incondizionatamente?

Fermatevi un momento e considerate un neonato. Se avete un figlio e pensate alla nascita del vostro bambino, questo e’ ancora più potente.
Al momento della nascita cosa può fare questo nuovo essere umano? La risposta e’: niente, tranne il piangere. Eppure anche se un neonato non può fare nulla– quanto valore gli diamo? Un valore enorme, un valore che non ha a che fare con ciò’ che fa, con i suoi risultati, ma con ciò che è.

Siamo tutti stati neonati. E tutti siamo venuti al mondo con un enorme valore intrinseco. Cosa ci ha indotto a scordare di onorare questo valore intrinseco?
L’errore fondamentale ma comune e’ quello di prendere un criterio interiore o un giudizio esterno per applicarlo al proprio senso di se e arrivare alla conclusione erronea “Non valgo”.
Ovvero occorre smettere di confondere le nostre azioni con quello che siamo! Noi siamo molto di più delle nostre azioni.

4 chiavi per una buona autostima:

1. chiave di sana auto-stima: Dare più valore a se stessi che alle azioni: la prima chiave per una sana autostima e’ quella di scindere il vostro “se” da quello che fate (le vostre azioni). Questa e’ la differenza

2. chiave di sana auto-stima: Non siamo responsabili per gli altri: La seconda chiave si riferisce all’accettazione del fatto che non siete responsabili “PER” come pensano e quello che provano gli altri, questo e’ compito loro.

3. chiave di sana auto-stima: Lasciare andare il passato: Ognuno di noi ha detto o fatto qualcosa di cui si e’ poi pentito ma questo non diminuisce il suo valore come persona, il passato non equivale al futuro e noi tutti abbiamo in noi il potere di scelta – la scelta di darci valore e di scegliere nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuovi discorsi e nuovi comportamenti.

4. chiave di sana auto-stima: Smettere di svalutarsi: Quello che vi impedisce di realizzare il vostro potenziale e’ il vostro svalutarvi.
Diventate consapevoli che se questo e’ accaduto nel passato è nel vostro potere smettere e iniziare ad accettarvi e apprezzarvi oggi e ogni giorno.

Vi invitiamo quindi ora ad accettarvi come separati dalle vostre azioni.
E mentre accettate di essere un essere umano unico, forse potete iniziare ad apprezzare il potenziale che avete.
Nessuno puo’ essere voi nel modo in cui potete esserlo voi.

Avete un contributo unico da dare solamente per il fatto di essere sul pianeta in questo momento!

Tratto da Michael Hall


Michele Giannantonio Anna Laura Boldrini

Autostima Assertività e Atteggiamento Positivo

I fondamenti e la pratica della crescita personale

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La terza edizione di un classico della crescita personale. Assertività, autostima ed attenzione ai propri bisogni ed ai propri talenti, per bilanciare al meglio “disponibilità” e “determinazione”, affrontare con successo gli attacchi personali e i problemi in modo creativo e positivo, utilizzando le emozioni e le reazioni del nostro corpo.

Ormai un classico della crescita personale, è la terza edizione, arricchita ed aggiornata, di un’avvincente sequenza di spiegazioni scientifiche, suggerimenti pratici, tecniche, test ed esercizi, esposti con semplicità e coerenza per:

– dare il meglio di sé ed auto-stimarsi di conseguenza;
– essere più assertivi nei rapporti interpersonali;
– bilanciare al meglio “disponibilità” e “determinazione”;
– affrontare con successo le manipolazioni, gli attacchi e le critiche non costruttive;
– affrontare realisticamente ed in modo efficace i problemi;
– imparare a rilassarsi;
– capire e utilizzare le emozioni e le reazioni del corpo.

In questa terza edizione un nuovo capitolo su come affrontare le persone “difficili”.
Uno strumento concretamente utile e gradevole per migliorare l’atteggiamento verso la vita, scritto dagli autori di uno dei corsi più seguiti in Italia, da dieci anni, sull’autostima, l’assertività ed il pensiero positivo.
L’autostima, l’assertività e la capacità di utilizzare le nostre emozioni costituiscono il cuore della crescita personale.