Mignolina – Andersen & Marco Mazzoni

“Poi tornò a casa e piantò il granello d’orzo.
Presto vide spuntare dalla terra un gran bel fiore,
che somigliava a un tulipano, ma ancora in gemma.
“Che bel fiore!” esclamò la donna,
baciandone i petali rossi e gialli
e in quel momento il fiore si aprì con un botto.
Era proprio un tulipano, ma al suo interno,
sul pistillo verde, era seduta una bambina piccola,
graziosa e delicata, alta poco più di un mignolo.
Perciò la donna la chiamò Mignolina.”

 

Mignolina può sembrare piccola e fragile, ma in realtà ha un forte spirito. Supera ogni difficoltà, trova il modo di scappare e vivere la sua vita, non la vita che gli altri vogliono che lei viva. Deve raggiungere la sua felicità, e lo fa.
Ancora una volta la storia la si conosce: una donna, disperata perchè non può avere figli, si rivolge ad una strega, la quale le dà un seme magico da piantare e improvvisamente spunta una bambina piccina, alta quanto un pollice e da qui deriva il suo nome. Ma la piccola non fa in tempo ad ambientarsi che viene rapita da un rospo, il quale la vuole sposare ma fortunatamente viene salvata in tempo da un maggiolino, che però ascolta il giudizio degli altri suoi compagni, che dicono che è brutta, e quindi la scaccia e questa volta a salvarla è un topino, che decide di farla sposare ad una talpa e quindi condannarla ad una vita senza sole.

“…prese un guscio di noce come culla, delle violette come materasso e un petalo di rosa come coperta. La piccina dormiva tutta la notte, mentre di giorno giocava sul tavolo, dove la donna aveva posato un piatto pieno d’acqua con tutt’intorno una ghirlanda di fiori. Nel piatto galleggiava un gran petalo di tulipano sul quale Mignolina si sedeva e navigava da una sponda all’altra usando come remi due crini bianchi di cavallo. Era uno spettacolo affascinante.”

Mignolina è la storia perfetta da leggere ai bambini dai cinque / sei anni in su. Può essere di ispirazione, e di esempio perché non si da mai per vinta!
Infatti è proprio quando sembra che il destino abbia deciso tutto, che ancora una volta la vita la sorprende, liberandola da questa condanna e facendole conoscere una persona molto più simile a lei di tutti gli altri e così finisce per sentirsi finalmente a casa, accettata da qualcuno.

Anche Mignolina, fa parte della collana di classici illustrati diretta da Benjamin Lacombe, una collana che “nasce dal desiderio di presentare grandi classici in una veste nuova e raffinata, affiancando all’autorità dei maestri del passato lo stile originale di alcuni tra i più ispirati giovani illustratori di oggi”.
Sono storie che tutti noi conosciamo, Mignolina, Pinocchio e Il mago di Oz, ma sono in una veste diversa, con illustrazioni ognuno da un disegnatore diverso, e anche se il contenuto, la storia, è sempre quella, ci viene proposta da un punto di vista differente.
Rizzoli, che ha deciso di ristampare le favole più famose creando delle vere e proprie opere d’arte e degli oggetti da collezionismo perchè non si può che restare incantati davanti a queste illustrazioni.

…quando gli altri le volsero le spalle,
si chinò sulla rondinella, scostò le piume
che le coprivano il capo e le depose un bacio sugli occhi chiusi.

“forse era proprio lei ad allietarmi con il suo canto questa estate” pensò.

“Povero uccellino, quanto mi dispiace!”
…”La fuori fa freddo, nevica e gela.
Resta a letto, ti curerò io.”

In Mignolina edito da Rizzoli, le illustrazioni di Marco Mazzoni, prediligono il rosa e hanno tratti molto delicati quando la trama lo richiede, altri invece quasi inquietanti, a rendere proprio l’idea di quanta sofferenza sta vivendo la protagonista. Delicati, leggeri, ma al tempo stesso colpiscono.
La piccola Mignolina, è una bambina, certo, ma molto più piccola rispetto alle solite e questo la porta a vivere un’esperienza intensissima a causa di animali che ritengono sia come loro da lontano, ma quando la vedono da più vicino iniziano a notare le differenze e quindi spesso ad allontanarla. Anche il fatto stesso che guardino la bellezza di Mignolina e non nessuna altra caratteristica ahimè si riflette molto bene con le aspettative della nostra società, dove ancora troppo spesso prevale l’importanza dell’aspetto.


Mignolina vuole solo un amico e qualcuno di simile a lei e, fortunatamente, in questa pericolosa e folle avventura, riuscirà a trovare tutto ciò che cerca e questo non potrà che portarle la felicità tanto a lungo sognata.
Mignolina insegna ai bambini a guardare al cuore delle persone, non al loro aspetto esteriore, a rispettare il prossimo e ad apprezzarne le diversità.
Ci mostra quanto la vita sia ricca di sorprese. Ci insegna a non credere che tutto sia scontato perchè non è così, a volte c’è proprio bisogno di prendere posizione se si vuole avere un lieto fine come si deve.

Leggere Mignolina, (per alcuni nota anche come Pollicina), significa iniziare un piccolo grande viaggio straordinario. Possiamo dire quasi un percorso di vita e crescita che insegna tanto alla sua protagonista ma anche a ogni lettore…grande o piccolo 😉
L’autore sembra ci voglia mettere in guardia, ci voglia mostrare sin da piccoli che non sempre gli sconosciuti possono volere il nostro bene. Così come ci fa vedere quanto la solidarietà possa portare del bene.
Una storia che stimola a pensare che non importa quello che accadrà: bisogna lottare per sé stessi e contro le ingiustizie.
Mignolina, come ogni fiaba che si rispetti, lascia degli insegnamenti, regala messaggi e tocca argomenti positivi.
Mignolina dovrà crescere, capire cosa vuole, accettare di essere libera per poter trovare il proprio posto.
Una storia illustrata da leggere assolutamente, fa bene ai bambini, ma regala momenti di gioia e riflessione anche ai più grandi.

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Zak una zebra sopra le righe – Cristina Nenna

“Non voglio più essere uno tra tanti…
Ho trovato il modo per differenziarmi!”
Inizia così una nuova missione impossibile!

Le zebre, lo sappiamo, sono tutte uguali, così uguali che si confondono anche fra di loro!
Ma Zak non è una zebra come le altre.
Zak ha un cuore grande e grazie alle sue idee geniali, ama le missioni impossibili.
Zak infatti ha un piano: non vuole più essere a strisce bianche e nere come tutte le altre zebre, no Zak vuole essere diverso.


Cerca un modo per distinguersi e spiccare e il nostro amico Zak ce la mette proprio tutta! Si impegna così tanto trovando e provando ben 3 stratagemmi che gli facciano cambiare quantomeno aspetto.
Tentativo numero 1
Dopo aver cercato foglie di banano si copre le strisce nere si stende sotto il sole cocente per far diventare scure anche le strisce bianche… alla fine Zak arrostisce solo sotto il sole e le sue strisce son sempre uguali!


Tentativo numero 2
si fa ricoprire di fango da un elefante. Il fango si asciuga e Zak pensa di avercela fatta, peccato che dopo un po’ arrivi la pioggia a lavar via tutto


Sconfitto ma non rassegnato Zak ci riprova con il 3 tentativo!
e chiede alle scimmie di tirarle via ciuffi di pelo in modo da apparire a pois e non più a strisce, ma fa malissimo e dopo appena il primo strappo Zak scappa via a gambe levate.

Indubbiamente Zak è una zebra geniale, perché ha un sacco di idee su come cambiare il suo manto, ma tutto si rivela inutile, Zak sembra destinato a rimanere a strisce, non c’è nulla che possa fare per distinguersi dalle altre zebre.

O forse no? Cos’è che ci distingue veramente?
Cos’è che ci rende unici e irripetibili?
Cosa può fare una giovane zebra
che si sente perfettamente identica
a tutte le altre della savana?

Zak una zebra sopra le righe di Cristina Nenna, illustrato in modo splendido ed esplosivo da Roger Olmos e pubblicato da Valentina Edizioni; è un libro illustrato che trasmette ai piccoli lettori un messaggio importantissimo, non sarà mai un vestito o un oggetto a distinguerci dagli altri!
Seguendo le avventure-disavventure di Zak i bambini scoprono che il proprio vero segno distintivo è da cercare dentro di sé…

ZAK è una zebra che soffre a non sentirsi riconosciuta come individuo unico e particolare, sta male a vedersi spesso confuso con gli altri, ma comprende che distinguersi dal gruppo modificando il proprio aspetto non è la soluzione e probabilmente è il percorso sbagliato.
Non è il fuori, non è l’aspetto, non è l’abito, ma è la sua vera identità, è quel qualcosa che ha dentro, che forse lui non conosce, ma che gli altri sanno riconoscere, che lo rendono semplicemnte Zak!

L’autrice, Cristina Nenna, in questa storia ci invita ad ascoltarci, a guardarci nel profondo a conoscerci e a riconoscerci.
C’è sempre qualcosa che tutti custodiamo dentro, una caratteristica, un talento, una virtù, una propensione…perchè la differenza che ci rende unici è sempre dentro, mai fuori

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Non bisogna avere paura

Non bisogna avere paura

Non bisogna avere paura

Voler vivere, e non soltanto sopravvivere.
Quindi, prendere pienamente coscienza di sé,
attribuire importanza alla propria sorte,
non provare né vergogna né odio verso se stessi.
Rispettarsi e dunque cercare la propria ragione di vivere,
imporsi un desiderio d’eccellenza in relazione al proprio corpo,
alla propria conservazione,
al proprio aspetto,
alla realizzazione delle proprie aspirazioni.

Per raggiungere questo scopo,
non bisogna attendersi nulla da nessuno;
occorre contare soltanto su se stessi per definirsi;
non bisogna avere paura davanti a una crisi,
quale che sia la sua natura;
occorre accettare la verità anche se non è piacevole da ammettere;
e bisogna voler essere protagonisti,
né ottimisti né pessimisti,
del proprio futuro.

Tratto da: Sopravvivere alla Crisi di Jacques Attali

Sopravvivere alla Crisi
Sette lezioni di vita

«Un giorno o l’altro questa crisi si concluderà, come tutte le altre, lasciando dietro di sé innumerevoli vittime e qualche raro vincitore. Ma ciascuno di noi potrebbe anche uscirne in uno stato di gran lunga migliore di quello con cui ci siamo entrati.

Questo a patto di comprenderne la logica e il percorso, di servirsi delle nuove conoscenze accumulate in vari settori, di contare soltanto su se stessi, di prendersi sul serio, di diventare attori del proprio destino e di adottare audaci strategie di sopravvivenza personale.

Il mio scopo non è pertanto quello di esporre un programma politico per risolvere questa crisi e tutte quelle che seguiranno, e neppure quello di offrire vaghe generalizzazioni moraleggianti, bensì di suggerire strategie precise e concrete che permettano a ognuno di “cercare uno spiraglio nella sventura” e di sapersi destreggiare tra gli ostacoli che si presenteranno, senza affidarsi ad altri per sopravvivere, per vivere meglio».

Dopo aver analizzato il crac del 2008 e le sue cause socioeconomiche nel precedente saggio La crisi, e poi?, Jacques Attali estende ora la sua riflessione alle fasi cruciali della vita personale e collettiva.

In una realtà complessa come quella di oggi, però, diventa sempre più arduo superare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. Per questo l’autore individua sette principi

da applicare, di volta in volta, di fronte alle avversità, siano esse di natura macroeconomica e internazionale (la crisi finanziaria) o privata (la fine di un amore). E ci offre una sorta di “manuale d’uso” per ricominciare a vivere pienamente sotto ogni aspetto: come individui, come lavoratori, come cittadini.

«La crisi attuale – come tutte quelle precedenti, qualunque fosse la loro natura – terminerà un giorno, lasciandosi alle spalle tantissime vittime e qualche raro vincitore.

Ecco perché possiamo uscirne fin d’ora in condizioni migliori di quando vi siamo entrati. A patto, però, di comprenderne logica e sviluppo, di utilizzare le nuove conoscenze che apprenderemo in diversi campi, di fare affidamento solo su noi stessi, di prenderci sul serio, di diventare attori principali del nostro destino e di abbracciare audaci strategie di sopravvivenza individuale.

I sette principi che si possono ricavare da questo processo di apprendimento saranno applicabili a ogni epoca e a qualunque minaccia o crisi; sia che si tratti di una crisi economica come quella presente o di una carestia, di una guerra o dell’avvento di una dittatura, di uno tsunami o di una valanga, sia di una tragedia privata, della fine di un amore o di un attacco di cuore.

Ma a condizione di utilizzare questi principi ogni volta in maniera diversa a seconda dei vari approcci e metodi; e di farlo confidando in alleati e consigli differenti in base alla stessa natura delle minacce. Chi li metterà in pratica già nella congiuntura presente, e chi ne ripeterà continuamente l’applicazione, avrà più chances degli altri di sopravvivere alla crisi».

Jacques Attali

Le emozioni

emozioni

L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni,
e così noi vediamo magia e bellezza in loro:
ma bellezza e magia, in realtà, sono in noi.

Khalil Gibran

Agenda del Pensiero Positivo 2013
Autori Vari

Idee, suggerimenti, spunti di riflessione

per affrontare ogni giorno dell’anno

con inossidabile ottimismo e rinnovato entusiasmo.

Qualsiasi cosa desideriate fare in questa può essere fatto, e potete realizzare qualsiasi cosa vogliate purché abbiate abbastanza amore nel vostro cuore.

(Deepak Chopra)

Idee, suggerimenti, spunti di riflessione per affrontare ogni giorno dell’anno con inossidabile ottimismo e rinnovato entusiasmo.

I più noti ed apprezzati autori del pensiero positivo – da Louise L. Hay a Norman Vincent Peale, daVera Peiffer a Deepak Chopra – ci accompagnano giorno per giorno e, con le loro parole persuasive e rasserenanti, ci aiutano a raccogliere e a vincere le sfide quotidiane con cui il 2010 ci metterà alla prova.

In questa agenda troveremo, distillata in citazioni folgoranti e pregne di significato, una filosofia di vita che abbraccia ogni campo del vivere quotidiano e può guidare le nostre scelte nell’amore e nella malattia, nel rapporto con noi stessi e con i familiari, nel lavoro e nelle relazioni sociali.

Dare il meglio in coppia

Se nella coppia lui e lei si abbandonano a comode routine, aprono le porte alla trascuratezza e rischiano di mettere in crisi il loro rapporto; perché accade e come evitarlo

Quando la comodità spegne la passione

La donna che sta sempre in tuta e con i capelli in disordine, e l’uomo sempre in pantofole e con un vestiario trasandato: sono le due immagini simbolo di un’intimità di coppia che ha varcato i confini del relax domestico, per approdare a quelli della trascuratezza. Un passaggio graduale, a volte quasi impercettibile e tuttavia assai concreto, che può riguardare uno o entrambi i partner e che esprime una trasformazione involutiva della coppia e del singolo all’interno di quella coppia. La trascuratezza infatti può manifestarsi in modo per lo più estetico ma non solo. In ogni caso avvelenando l’eros

Se lei trascura la sua femminilità seduttiva…

La donna che, quando è in casa, non si trucca mai o che indossa sempre la stessa “tutona” che nega le sue forme, e che non valorizza neanche un po’ la propria femminilità, non raramente trascura anche altri aspetti essenziali (il senso del bello, il dedicarsi ad attività creative e ricreative, un atteggiamento poetico o romantico, il tempo per la sessualità) in nome di una funzionalità a tutto campo che privilegia – non sempre, peraltro – l’ordine, la cucina e la pulizia.

…e lui si immerge in una routine pantofolaia

L’uomo che dedica poco tempo all’igiene personale, che si fa la barba solo quando “serve”, che non si interessa dei vestiti che indossa, spesso rivela anche una sciatteria esistenziale: si occupa poco delle questioni domestico-familiari, non esce mai dalle solite abitudini, non è mai brillante, non intraprende e non propone nulla di nuovo alla partner e sembra sempre un po’ assente, immerso nel proprio brodo fatto di lavoro e di routine. Un eventuale punto in comune, per tutti e due, è un evidente aumento di peso associato alla mancanza di una benché minima preoccupazione estetica o salutistica.

Una mazzata per l’eros

Certamente nella donna la cosa è più “spettacolare”, perché a lei è maggiormente attribuita per tradizione la cura del corpo e dell’aspetto (cosmesi, indumenti, accessori) ma, anche l’uomo sciatto, per chi lo vive da vicino, ha una sua forza d’impatto, ovviamente negativa. E diventa ancor più visibile quando contrasta con il modo in cui ci si presenta invece al mondo esterno – non tanto quello degli amici quanto piuttosto quello del lavoro – che resta magari impeccabile, oppure con il modo curato, sensuale e intraprendente in cui ci si presentava al partner nel primi tempi dell’innamoramento e della convivenza. Quel che è certo, in entrambi i casi, è il risultato finale: un’azione distruttiva sull’eros e sul desiderio sessuale.

Una coppia troppo sicura di sé può spegnere l’eros

Sembra che nella storia della coppia, di questa coppia, ci sia un momento preciso in cui almeno uno dei due si sente “sicuro dell’altro” e pensa di non dover più fare nulla per piacergli attivamente, perché ormai il suo amore e l’attrazione che egli prova sono “acquisiti”, scontati. E da questo momento considera sia la casa che il tempo che si trascorre insieme come “luoghi di rilascio”, in cui lasciarsi andare. E in effetti ci si lascia andare: alla deriva, estetica e mentale. Si confonde la naturalezza con la sciatteria, l’intimità con la negazione dell’attenzione all’altro. Ma essere se stessi significa far vedere solo la propria parte più stanca e trasandata? Ed è giusto dare il meglio di sé, le migliori energie e le armi di seduzione (profumo, vestiti, charme, brillantezza, senso dell’umorismo, sensualità) solo al di fuori della coppia “consolidata”?

Dare il meglio alla coppia

Premesso che è fondamentale sentire la coppia come spazio in cui potersi mostrare liberamente nei quotidiani momenti di riposo, di stanchezza e di malattia, non va dimenticato che la cura non contrasta con la comodità e con la vera espressione di sé, anzi spesso aiuta a viverle in modo migliore. Inoltre va tenuto presente che il partner all’inizio ci ha voluti “anche” per l’aspetto e per il tono generale che mostravamo. Trascurarsi davanti a lui significa mandargli un messaggio chiaro, anche se magari intimamente non è così: «Non mi interessa più quello che pensi di me, non è con te che tiro fuori la parte migliore di me». E il partner, che nel mondo riceve stimoli continui (dalle riviste, dai colleghi di lavoro, dai media, dagli amici, da Internet) può cominciare a vacillare. Se è vero che una storia d’amore non si basa sul confronto con gli altri, non va bene neanche un atteggiamento di totale rinuncia.

L’eros è un’energia sacra e va nutrita con la parte migliore di sé e delle proprie energie. Trascurare se stessi in coppia significa trascurare la coppia. E a quel punto non ci si deve stupire se arriva una crisi che si poteva tranquillamente evitare.

Marte e Venere in camera da letto
Sesso esplosivo: istruzioni per l’uso

Una guida divertente, spigliata e pratica per una vita di passione e di soddisfazione sessuale, all’insegna della comprensione, della fantasia e di un’intimità sempre più profonda.

“Lui vuole sesso, lei romanticismo. Talvolta sembra che vengano da due pianeti diversi: lui da Marte, lei da Venere. E’ ovvio che a letto uomini e donne sono diversi, ma forse non abbiamo capito fino a che punto. Solo comprendendo e accettando le nostre differenze, quelle evidenti ma anche quelle più recondite, è possibile raggiungere un profondo livello d’intimità e avere una vita sessuale piena e soddisfacente.”

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Coaching

Il Segreto del Cuore

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Ciò che accade fra le persone non avviene per caso.

Gli eventi che si sono verificati finora nella tua vita non sono capitati accidentalmente, e neppure il genere di rapporti interpersonali che ti trovi a vivere e il loro modo di svolgersi è casuale.
C’è un forza dentro di te che è la causa di tutto quello che succede nella tua vita, di ogni avvenimento che ha dato importanza alla tua esistenza. E’ questo il motivo per cui determinate persone e non altre non solo sono comparse nella tua storia, ma hanno anche agito in un determinato modo. Questa forza è costantemente all’opera, che tu ci creda o no, che tu lo voglia o meno: è il segreto del tuo magnete del cuore e tu hai il potere di modificarlo.
In questo modo proverai più amore per te stesso, per la tua vita e per gli altri. E più sentirai con chiarezza la presenza di questo amore, più attirerai persone che ti amano ed esperienze appaganti.
Se intraprenderai questo viaggio, vedrai  i tuoi desideri si realizzeranno in misura sempre maggiore.

” Chiunque cerchi la tua vicinanza viene attratto da qualcosa che si trova nel tuo mag,nete del cuore”.

Attrazione

Perchè alcune persone ricevono dimostrazioni di affetto in abbondanza mentre altre devono lottare per essere amate?
Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o donna ti attrae come per magia e altri, sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante, non ti attirano per niente?
Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante tutti i tuoi tentativi di cambiare le cose?
Perchè a lungo andare il partner, malgrado tutti i sforzi, non può fare a meno di comportarsi proprio in quel modo?
Perchè l’universo ti dà l’esatto contrario di ciò che chiedi con tutte le tue forze e non concede un bel niente?

Il motivo risiede nella forza d’attrazione del tuo magnete del cuore.
Questa forza agisce indipendentemente dall’aspetto, dall’istruzione, dall’età, dalla lingua e dalle circostanze materiali. Da un lato funziona come una calamita che fa in modo che determinate persone o circostanze ti attraggono o ti respingano, producano la tua reazione o la tua indifferenza. Nello stesso tempo agisce come un programma che fa sì che i diritti interessati si comportino proprio in quel modo e non in un altro.

Tutto reagisce a tutto

Tu sei molto più della materia che vedi: il tuo corpo, i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti sono forme di energia che agiscono su altre forme di energia.
La legge fondamentale della vibrazione e della risonanza fa in modo che le cose simili o opposte reagiscono con particolare evidenza le une alle altre. Entrano “in risonanza” e, comunque avvenga questa reazione, la percepirai e la troverai adeguata o inadeguata, piacevole o sgradevole, e a tua volta reagirai a queste sensazioni con pensieri e azioni corrispondenti.

Nulla accade senza motivo..
Ogni persona che ti si avvicina e ti tocca emozionalmente in modo o nell’altro è stata attratta per l’80% dalla forza contenuta nel tuo magnete e per il 20% da fattori esterni. C’è un motivo perfino quando le persone o gli avvenimenti sembrano entrare nella tua vita per caso, solo che in queste situazioni non è immediatamente evidente. A mano a mano che capirai meglio i segreti del tuo magnete interiore, le cause ti saranno più chiare e sperimenterai un meraviglioso viaggio alla scoperta di te stesso e degli altri.

..e tutto ha un senso
Osserva la persona con cui hai una relazione in questo momento, oppure prova a pensare al tuo ultimo partner. Il sentimento di affetto o di amore non è l’unica ragione per cui vi siete incontrati: questa persona ha o aveva qualcosa per cui tu provi nostalgia, oppure rappresenta qualcosa che ti è famigliare e affine, o molto probabilmente tutt’e due le cose. In più quella persona possiede delle caratteristiche così diverse dalle tue da creare in continuazione occasioni di conflitto.
A prescindere dalle esperienze che vivete assieme, alla base del vostro incontro c’è un senso più profondo: l’altro ti aiuta a trovare la risposta a due domande di capitale importanza: “Chi sono io?” e “Cos’è l’amore?”
Stando insieme ad un’altra persona, attraverso lo scambio continuo e le situazioni quotidiane, scopri molte più cose su di te di quante ne potresti scoprire se fossi da solo. Se l’altro ti mostra la tua bellezza e ti incoraggia nella tua crescita, comincerai ad amate te stesso e la tua vita. Se invece il partner ti inibisce con il suo comportamento finirà per farti perdere coscienza della tua forza, della tua sicurezza in te stesso e della tua libertà interiore. A volte basta poco tempo, altre volte ce ne vuole un po’ di più, ma il senso è sempre lo stesso.

Ogni contatto con un’altra persona ha lo scopo di:

  • rafforzare quello che già esiste
  • completare ciò che è carente
  • far crescere grazie alle differenze
  • aiutarci a conoscere noi stessi

Quello che senti e come ti senti
determina la tua emozione,
e attrae proprio chi è in cerca di quello che tu emani, anche se per motivi diversi.

Non le tue parole o il tuo abbigliamento,
ma il modo in cui ti senti è la chiave..

Tratto da Il Segreto del Cuore

Tutti facciamo il possibile per trascorrere una vita appagante e ricca di significato.
Ci sforziamo di apprendere e migliorare ma, più di ogni altra cosa, vogliamo amare ed essere amati.

I fiori di Bach

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Cosa sono i fiori di Bach

Il campo su cui maggiormente agiscono i Fiori di Bach è quello dell’emotività e degli stati d’animo, ma certamente come la medicina psicosomatica insegna, la mente non è staccata dal corpo, e ciò che si mostra a livello mentale, ha un significato ed un’influenza anche sul piano fisico.

I segnali che le emozioni danno, sono solo dei segnali precedenti a quelli del corpo, vale a dire i sintomi fisici, perciò osservando e conoscendo l’aspetto emotivo e mentale si può correggere anche ciò che succede nel fisico.

La floriterapia non cura la malattia, ma gli stati d’animo e le reazioni agli eventi delle persone. Esempio: come possiamo reagire ad un determinato avvenimento: rabbia, paura, indifferenza, scoraggiamento. Ecc.

La floriterapia e’ nata dall’ osservazione di Bach dei diversi comportamenti e dalle diverse reazioni degli individui.

I fiori di Bach sono delle gocce derivanti dall’infusione di specifici fiori in acqua ed esposti al sole o bolliti.

I diversi rimedi sono la somma dell’azione congiunta dell’acqua e del fuoco, visto che gli elementi terra ed aria sono già presenti nel fiore, la pianta che li ha generati è difatti cresciuta fra la terra e l’aria del cielo.

Lo spirito con il quale Bach iniziò la ricerca che lo portò a trovare i 38 rimedi oggi conosciuti, era di avere un metodo semplice e naturale sia nella lavorazione sia nell’uso. Il metodo per ottenere i rimedi di Bach, prevede difatti il semplice utilizzo dell’acqua, dell’energia solare o del fuoco ed ovviamente dei Fiori.

Sono raccolti in una giornata di sole, messi in acqua ed esposti per tre o quattro ore al sole, oppure quando questo per motivi stagionali non sia possibile, si mettono a bollire. Una volta che l’informazione trasformatrice del fiore si trasferisce nell’acqua, a questa è aggiunto del brandy (come conservante)… e I Fiori di Bach sono pronti.

Perché proprio questa parte della pianta, cioè i fiori? In questa parte della pianta è racchiuso tutto il potenziale della pianta stessa.

Mentre le radici, il fusto e le foglie racchiudono la parte più materiale e già manifesta, e mentre il seme, ancora non manifestato, riassumere in esso tutte le caratteristiche peculiari di quella pianta, permettendo una sua riproduzione; il fiore è il ponte, il legame che simbolicamente e materialmente collega queste due parti. D’altra parte spesso, e in tante culture si è usato il fiore come simbolo d’avvenimenti ed emozioni e portatore di messaggi.
I Fiori di Bach, terapia vibrazionale

Per informazione s’intende un messaggio vibrazionale positivo. Non è un concetto di principi attivi presenti nel fiore da un punto di vista chimico – fisico, ma piuttosto di principi energetici che ogni pianta possiede. I “semplici”, vecchi erboristi dei secoli passati, si basavano proprio sulla forma, sul colore e sulle particolarità di ogni pianta per capire il campo di utilizzo. All’epoca non esistevano laboratori per la ricerca di elementi e sostanze presenti nella pianta, allora l’intuito e la capacità di entrare in contatto con la natura stessa della pianta permettevano di capire a cosa poteva essere utile. Le proprietà delle erbe tramandate dai “semplici” sono poi state confermate dagli attuali studi scientifici.

Il metodo per scegliere i rimedi richiede semplicemente di conoscere gli stati d’animo corrispondenti ad ogni fiore, e quali emozioni bloccate di conseguenza si possono riequilibrare. Non è indispensabile avere delle conoscenze medico-scientifiche o psicologiche, non era questo l’intento di Bach, che invece cercava la semplicità.

I nomi dei fiori sono in inglese, come ormai sono conosciuti in tutti il mondo, non sono stati tradotti volutamente, per non creare confusione.

Bach divise i 38 fiori da lui scoperti per le loro virtù guaritrici, in sette gruppi distinti.

*  Fiori per la paura
* Fiori per coloro che soffrono l’incertezza
* Fiori per l’insufficiente interesse per il presente
* Fiori per la solitudine
* Fiori per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee
* Fiori per lo scoraggiamento o la disperazione
* Fiori per la preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri

Assumere i Fiori di Bach è un atto d’amore verso noi stessi, ancor prima di essere una terapia.

La vita stessa nasce da un atto di amore che la natura perpetua generazione dopo generazione. Perciò l’assunzione dei rimedi floreali inizia proprio con questo atto, con l’azione volontaria di attenzione verso noi stessi, e con l’obiettivo di raggiungere una guarigione dai nostri sintomi e dai nostri disagi, ma anche e soprattutto dal bisogno di rimettersi in contatto con se stessi e con le proprie emozioni, perciò insieme alla loro assunzione, è opportuno diventare consapevoli del proprio modo di pensare e di agire.

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I trentotto rimedi di Edward Bach con i relativi stati d’animo, i principali disturbi curati dalla floriterapia, le domande e le applicazioni più frequenti spiegati nel dettaglio per poter fare una diagnosi del proprio caso e scegliere il rimedio più adatto. Un esempio di come la semplice forza della natura possa aiutare a risolvere molti problemi di salute.

La gioia di vivere

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Una serie di ricerche condotte da Martin Seligman, docente di psicologia all’Università della Pennsylvania, hanno dimostrato che esistono persone felici anche tra i miserabili delle bidonville.  E la felicità non è legata nemmeno ad una salute di ferro, alla giovinezza, all’ aspetto fisico o alla cultura.

Certo, tutte queste cose possono aiutare, ma quello che rende felici le persone è qualcosa di meno tangibile: qualcosa che può essere definito come l’atteggiamento psicologico verso la vita.

Chi affronta la vita con un atteggiamento psicologico positivo, riesce a superare meglio anche periodi difficili ed avversità, mentre chi guarda alla propria vita in modo negativo e pessimistico, anche quando ha tutto, non riesce ad essere felice.

Edonismo e felicità
Nella nostra cultura, il piacere viene associato con la felicità. Negli ultimi cinquant’anni, nei paesi ricchi, il reddito è cresciuto in modo costante: al giorno d’oggi abbiamo vite immensamente più comode e piacevoli rispetto ai nostri nonni.
Ma, nonostante, possiamo permetterci quello che una volta erano considerati dei lussi inimmaginabili , è difficile sostenere che il progresso economico abbia portato la felicità. Una vita ricca di piaceri  non è sinonimo di una vita felice. Il piacere è per sua natura effimero: non appena, la stimolazione che lo provoca cessa , svanisce senza lasciar traccia  anche l’emozione positiva.

Inoltre, l’indulgere ripetutamente allo stesso piacere è controproducente. Il piacere del secondo assaggio di gelato alla crema è di molto inferiore al primo, e il quarto assaggio è solo un introduzione di calorie. Dopo un po’, il piacere perde la sua attrattiva perché nel nostro cervello intervengono dei particolari meccanismi a livello neurologico. I neuroni sono, infatti, programmati per rispondere ad eventi nuovi o insoliti, e per non attivarsi se non ci sono nuove informazioni. Molte persone sognano di vincere al superenalotto e di poter condurre un esistenza da nababbi. Ma, secondo Seligman, una vita fatta di piaceri a buon mercato, che non comporta mai qualche sfida, è una vita che conduce alla noia e alla depressione.

L’essere umano ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità.

La felicità si costruisce
Purtroppo, non bisogna fare molti sforzi per essere insoddisfatti e scontenti. Mentre l’infelicità viene da sé, e in abbondanza, la felicità va cercata e costruita giorno per giorno.  Alcune persone possono avere vite più soddisfacenti e appaganti di altre, ma chiunque può incrementare il proprio benessere psicologico, coltivando quanto c’è di buono e di bello nella propria indole.

Gli atteggiamenti psicologici che favoriscono la felicità

L’ottimismo.
Molte ricerche hanno dimostrato che le persone ottimiste vivono più a lungo, godono di una migliore salute e hanno dei matrimoni più felici rispetto ai pessimisti. Il pensiero positivo ha spesso confuso l’ottimismo con un atteggiamento psicologico di negazione dei problemi e delle difficoltà. L’ottimismo di cui stiamo parlando non è fingere che tutto vada bene, quando si sta attraversando un periodo difficile. L’ ottimismo a cui facciamo riferimento, è una atteggiamento psicologico che nasce dalla consapevolezza di essere in grado di  affrontare le difficoltà della vita. Mentre i pessimisti tendono  a concentrarsi sui problemi, gli ottimisti cercano di concentrarsi sulle soluzioni.

Saper apprezzare quello che si ha e quello che si è.

L’invidia e l’autocommiserazione sono sentimenti che possono minacciare gravemente il nostro benessere psicologico. Queste emozioni nascono dalla dolorosa percezione delle proprie mancanze e fallimenti, e dalla spiacevole  consapevolezza di aver ricevuto dalla vita meno di altre persone. Anche se in alcuni casi, questo può essere vero, la serenità psicologica si ottiene focalizzandosi su quello che di buono e di positivo c’è nella nostra esistenza.

Il professor Fara, docente di psicologia dinamica all’ Università degli Studi di Padova, ha utilizzato questa tecnica per guarire alcuni pazienti depressi. Egli consigliò ai pazienti con un disturbo dell’umore di tenere un diario su cui annotare i momenti di felicità. I pazienti dovevano trovare ogni giorno almeno cinque cose positive da scrivere nel loro diario. Nel giro di qualche mese, l’umore dei depressi migliorò sensibilmente perché era cambiato, almeno in parte, il loro modo di pensare. Al posto di rimuginare su quanto non andava nella loro esistenza, sui loro fallimenti e sui difetti delle persone che li circondavano, cominciavano a cercare i lati positivi di se stessi e degli altri. E si accorsero che la loro vita era più ricca di  opportunità di quanto non avessero mai pensato.

L’altruismo.
Un atteggiamento altruistico favorisce il benessere psicologico e l’autostima.

Mettere passione e impegno in quello che si fa

Al lavoro trascorriamo la maggior parte della nostra giornata, e se quest’ambito della nostra vita è insoddisfacente, la nostra soddisfazione personale ne risentirà notevolmente. Purtroppo la precarietà lavorativa e la crisi economica, obbligano molte persone ad accettare lavori mal pagati e poco interessanti, che non permettono loro di esplicitare le proprie potenzialità. Se cambiare lavoro non è possibile, bisogna cercare di mettere il nostro tocco personale in quello che si fa. Se si cerca di utilizzare le proprie potenzialità personali e di vedere il lavoro come un contributo per il bene comune, anche il lavoro più noioso può diventare meno gravoso.

Sviluppare le proprie potenzialità.

Una vita facile, ma senza obiettivi e prospettive, conduce alla noia e alla depressione. L’essere umano ha bisogno di stimoli, di scoprire e utilizzare i propri talenti. Chi non si sfida mai, chi non si mette alla prova per paura di fallire, non può realizzare il suo potenziale. E una persona che vive un esistenza monotona e senza stimoli, difficilmente sarà felice.

Dottoressa Anna Zanon


Grazia Cussigh

Pensieri Positivi

Parole di ottimismo per tutti i giorni dell’anno

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Vedere il lato positivo delle cose, anzichè quello negativo, avvantaggia nella vita: ci si impegna di più, si affronta il lavoro con entusiasmo, si riesce a incoraggiare e a trascinare gli altri, si crea simpatia intorno a sè.

Perchè allora non volgere in positivo le proprie grandi energie mentali, dimostrando a se stessi che il destino può effettivamente essere condizionato da come lo percepiamo, in accordo con la propria sensibilità e le proprie abitudini?

Pensieri positivi, meditazioni brevi da leggere ogni sera prima di addormentarsi, per interpretare gli avvenimenti della giornata o da leggere al mattino, appena svegli, e da portare con sè come un dono prezioso per scoprire il senso più profondo della vita e amarla come merita.

Rinnovarsi interiormente facendo e facendosi del bene è possibile, basta volerlo davvero, con pazienza e disponibilità, seguendo queste parole che rasserenano, che portano fuori dai problemi, dalle perplessità e dalle ansie quotidiane, penetrando nel vostro modo interiore e vi invitano a reagire.

Pensiero positivo, pensiero creativo

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Come migliorare la propria vita, modificando il proprio sistema di pensiero. Il Pensiero Positivo nasce come esigenza di modifica e di miglioramento della qualità della vita che può avvenire in noi attraverso l’osservazione dei nostri pensieri.

La nostra mente lavora in continuazione seguendo degli schemi appresi dall’ambiente circostante, famiglia, scuola, lavoro, amicizie. Spesso però questi schemi causano un pensiero limitante che può condurre anche a degli stati di sofferenza in quanto non offrono degli spunti positivi riguardo alla vita.
Quante volte la sera al ritorno dal lavoro, o comunque al termine di una giornata si passa in rassegna quello che è successo ma di questo si ricorda solo gli eventi negativi, di tensione?
Anche questo è uno schema, pensare alle sole cose negative, e come schema può essere sostituito da uno migliore e più “creativo” per la nostra esistenza.
Questi appunti sul modo di pensare sono una considerazione e non una critica a noi stessi. Uno dei concetti essenziali consiste nell’amare noi stessi, per quello che siamo, considerando che ogni cosa che abbiamo fatto fino ad ora era la migliore che potevamo fare in quel momento in base all’esperienza maturata.
Accettare questo ci permette di non auto criticarci, e di far giungere una maggior consapevolezza di prosperità nella nostra vita.
Ognuno è responsabile delle proprie esperienze, e siccome ogni nostro pensiero crea il nostro futuro, possiamo fin d’ora provare a modificare gli schemi mentali a cui abbiamo ricorso fino
Molti avranno visto il film “L’attimo fuggente” e sicuramente ricorderete la scena degli allievi che salgono sopra la cattedra per avere un altro punto di vista. Trovare altri punti di vista significa rendere creativo ogni nostro pensiero e ogni nostro istante. Per questo motivo molte persone che conoscono il pensiero positivo sono spinte attualmente a denominarlo creativo, primo perché così si esce da una connotazione dualistica positivo-negativo secondo perché si dà al pensiero un’impronta neutra ma non limitante: creativo…creativo di ciò che si ritiene utile ed importante per noi stessi.

Lasciamo aperta la porta alle nostre enormi potenzialità, e ci accorgeremo che la nostra vita può guarire!

Una volta un amico disse parlando di una sua situazione: Questa è l’unica cosa bella di questo periodo.
Perché non dire: Questa è la prima cosa bella di questo periodo! Non è mancanza di realismo, è semplicemente lasciare aperta la porta ad altre possibilità… la nostra mente riceverà così un messaggio creativo, apportatore, di nuove opportunità, invece di quello limitante.
Provando solo a cambiare questa frase potremmo comprendere che dietro al concetto: questa è l’unica cosa bella…, si potrebbero nascondere in realtà altre situazioni, altre emozioni, quali ad esempio quella di non meritare altre cose belle! Cercando in ogni istante di essere coscienti di ciò che si pensa. Possiamo lavorare oltre che sul nostro aspetto mentale anche su quello emozionale, liberandoci così dei vecchi pensieri limitanti e creare in ogni secondo un miracolo nella nostra vita.

Le Affermazioni sono uno degli “strumenti” più potenti e conosciuti del Pensiero Positivo. Una volta che conosciamo il potere dei nostri pensieri e delle parole è ora di fare qualcosa per trasformarli, in modo da creare dei benefici nella nostra vita.

Come possiamo rendere positivo il nostro linguaggio e trasformare i nostri pensieri su schemi più positivi?

La risposta è semplice, facendo le affermazioni. Per fare affermazioni intendo scegliere consapevolmente frasi e termini che ci aiutino a creare qualcosa di positivo nella nostra vita. Ogni qualvolta che pensiamo e parliamo, facciamo delle affermazioni. L’affermazione è il punto di partenza, il primo passo che apre la via al cambiamento. Facendo affermazioni, diciamo all’inconscio che ci stiamo responsabilizzando, che
possiamo e vogliamo fare qualcosa per cambiare.
Spesso quando parliamo delle esperienze che viviamo o che vogliamo realizzare noi utilizziamo il non, e in questo modo ci allontaniamo dall’obiettivo che vogliamo raggiungere. Questo perché l’inconscio non computa il non.

Vi faccio un esempio:

Se io dico “non voglio essere più malata“, non do al corpo una chiara immagine della salute che voglio godere. E l’inconscio percepirà unicamente ” malata”.
Invece posso cominciare a dire: “sto cominciando il mio processo di guarigione, mi sento più a mio agio con il mio corpo, ho anche un aspetto più sano“. Focalizziamo l’inconscio sulla guarigione, sulla salute e non sulla malattia. Focalizziamo l’attenzione sulla direzione verso la quale siamo diretti, piuttosto che focalizzarci su dove non vogliamo andare. L’inconscio è molto diretto non ha ne strategie ne obbiettivi da perseguire, fa in sostanza quello che sente; quindi prende tutto molto sul serio, senza senso dell’umorismo.
Possiamo paragonare il nostro inconscio ad un fruttivendolo, questo ci da’ solo ciò che noi gli chiediamo. Non entreremo mai da un fruttivendolo dicendo: “Non voglio le mele.“, bensì chiederemo con chiarezza cosa veramente vogliamo: “Voglio un chilo di pesche“.
Le caratteristiche di base per creare delle affermazioni funzionali sono:

  • Creare frasi chiare, precise, positive e al tempo presente a proposito di quello che vogliamo sperimentare nella nostra vita.
  • Mirano al processo per raggiungere quello che vogliamo, più che al risultato.
  • L’affermazione è necessario sia acquisita e mantenuta sotto la sola responsabilità della persona, quindi le affermazioni sono personali. Riguardano noi, il nostro cambiamento, non quello degli altri.

Un esempio se volessi incrementare la fiducia in me stessa, creerò una affermazione tipo:
Ho fiducia nelle mie scelte, ogni cosa che faccio è giusta per me.
Non utilizzerò mai quest’altro tipo di affermazione:
Avrò fiducia nelle mie scelte, senza paura di sbagliare.
Nel secondo tipo di affermazione la mente, l’inconscio riceve il messaggio del futuro (avrò); perciò c’è tutto il tempo per farlo… magari domani. Ed inoltre, farò qualcosa senza paura, perciò l’attenzione va alla paura e non alla fiducia. Ricordate che l’inconscio non computa le negazioni.

Usare le affermazioni:
Uno dei modi per usare le affermazioni e quello di ripeterla a voi stessi, mentalmente o a voce alta, durante tutta la giornata, ogni volta che vi viene in mente, specialmente subito prima di addormentarvi o subito dopo il risveglio.
Una delle tecniche più potente che io abbia mai sperimentato e quella di prendere una particolare affermazione e scriverla dieci o venti volte di fila, pensando veramente alle parole mentre le scrivete. I risultati che si ottengono praticando questa facile tecnica sono talmente importanti che solo per questo vale la pena di provare.
Componetevi da soli delle canzoni semplici, usando delle affermazioni che creano la realtà che voi volete per voi stessi nella vostra vita, e… andate in giro per casa o per il mondo cantando la vostra canzone!!!
Cominciate a includere nelle vostre conversazioni e nei vostri discorsi delle affermazioni, formulando frasi molto positive che riguardano quello che volete costruire nella vostra vita.

Comincia fin da ora:

Realizzo uno dopo l’altro tutti i miei sogni e anche di più!!!!!


Libri consigliati:

Liberarsi da schemi mentali negativi, per aprirsi alla vita con un approccio ottimistico, significa servirsi del pensiero positivo come strumento indispensabile per vivere felici, all’insegna dell’amore e della pace.
L’autrice, affetta da una grave forma tumorale, è riuscita a sconfiggere il cancro grazie ad un processo di autoguarigione, attivato dal pensiero positivo.



Louise L. Hay

Puoi Guarire la Tua Vita

Pensare in positivo per ritrovare il benessere fisico e la serenità interiore

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ISBN: 8834404521

Prezzo € 14,50

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Pensa in Positivo

120 pensieri per migliorare la propria vita e stare bene nel mondo

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ISBN: 9788834408544

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