Tu sei IL DONO più GRANDE – Storie per scoprire la fiducia, il coraggio e l’unicità dentro di sè

Tutte le bambine e i bambini sono unici, anche se ancora non lo sanno.

Tu sei il DONO più GRANDE edito da Il Battello a Vapore, raccoglie CINQUE STORIE di Simone Frasca, Sebastiano Ruiz Mignone, Richard Byrne, Tommaso Valsecchi, Thierry Lenain, che li incoraggeranno a scoprirlo: attraverso l’identificazione con i personaggi, le bambine e i bambini saranno stimolati ad aumentare la fiducia in sé, il CORAGGIO e la CONSAPEVOLEZZA che hanno di loro stessi.


Non solo: grazie al prezioso contributo della pedagogista Laura Mazzarelli, questo libro diventa uno STRUMENTO che propone all’adulto un metodo efficace per veicolare al meglio le storie, alle BAMBINE e ai BAMBINI una proposta di riflessione per VIAGGIARE ALLA SCOPERTA della BELLEZZA nascosta dentro ognuno di noi.
Infatti ogni racconto è preceduto da uno scritto dedicato agli adulti, per consentire loro di comprendere prima di leggere la storia, il messaggio che andranno a raccontare.


Come afferma la pedagogista Laura Mazzarelli che ha curato questi consigli utlilissimi, anche l’adulto mentre legge una storia ai bambini deve poter viverla, entrarci dentro, comprendere bene il significato di cosa sta raccontando, perchè i bambini li conosciamo molto bene…e le loro domande appena finita una lettura sono sempre lì pronte a spiazzare.

Ecco dunque che qui troviamo raccolte cinque storie che diventano un utile strumento di riflessione per viaggiare alla scoperta della bellezza nascosta dentro ognuno di noi, con i bambini.

“Tu sei il dono più grande. Storie per scoprire la fiducia, il coraggio, l’unicità dentro di sé” raccontano tematiche che possono far parte della vita di tutti i giorni, dalla paura dei mostri, l’ospedale, o ancora insieme a Pastafrolla e Pappamole toccheranno temi come l’accettazione di sè, l’aspettativa e la paura di deludere gli altri.
Insieme a Zeno il pinguino scopriranno il termine diversità, dell’autostima, dell’orgoglio, della fiducia e cosa accade se si cerca di far di tutto pur di farsi accettare.
Insieme a Panda troveranno il coraggio di allontanarsi per fare un percoso all’interno di sè stessi per ascoltare noi stessi e quelle risposte sacre che sono lì dentro che aspettano solo il momento opportuno di crescita per farsi strada. Infine con Zazì e Max si scopre il potere immenso della naturalezza e dei comportamenti dei bambini mentre giocano, e ci offrono l’occasione di riflettere sull’idea di società e dei ruoli in essa.

A seguire ogni racconto troviamo delle attività in cui i bambini possono sperimentarsi e rielaborare il contenuto letto. Attività perfette da fare a scuola o a casa!
Una lettura consigliata dai 4 anni e dai 7 anni per una lettura autonoma, scritto in stampato maiuscolo per consentire una lettura piacevole ai bambini, senza dimenticare che una storia apparentemente per bambini contiene sempre messaggi e significati profondi e che gli adulti dovrebbero ogni volta interrogarsi su questi significati, prima di narrare qualsiasi racconto.

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La Zuppa del Coraggio – Maryann Cocca-Leffler

“Oliver aveva paura di tutto.
Aveva paura dei rumori di notte,
di provare cose nuove.
Aveva paura della sua stessa ombra!”
Ti serve un po’ di coraggio” disse il suo amico Zak
e io so dove puoi trovarlo“.

La zuppa del coraggio è la storia di un piccolo procione alle prese con una serie di paure che gli impediscono di condurre un’esistenza serena nel bosco, dato che Oliver si spaventa per il buio, per la solitudine, per le novità e persino per la sua stessa ombra.

Vedendolo piuttosto affranto, una volpe di nome Zak comprende che a Oliver serve un po’ di coraggio e lo invita a bere la fatidica “Zuppa del Coraggio” che Grande Orso sta preparando in un gigantesco pentolone.

Per completare la zuppa del coraggio manca tuttavia un ingrediente segreto che, guarda caso, si trova in una scatola custodita da un mostro, che vive in una grotta collocata in cima ad una montagna, al termine della “foresta proibita”. Alla sola idea di affrontare quello spaventoso viaggio, Oliver inizia a tremare, ma i suoi amici accorrono in suo aiuto porgendogli un’armatura, una zattera e un bastone, utili (rispettivamente) a combattere le bestie feroci, a cibarsi, a dragare il fiume e a sconfiggere il mostro nella grotta.

Mentre Oliver ha iniziato il suo viaggio verso la grotta del mostro, i suoi amici vengono colti da dubbi relativi alle sorti del piccolo procione e decidono di seguirlo nella foresta, dove incontrano gli oggetti abbandonati e iniziano a temere il peggio. In realtà Oliver si era liberato dell’armatura per essere più leggero, del cibo perché aveva trovato frutti commestibili e della zattera perché aveva trovato un passaggio sospeso sul fiume.

Giunto infine all’interno della grotta, dopo altre peripezie, Oliver si trova faccia a faccia col mostro ed inizia a nascondersi per la paura, non accorgendosi subito che il temibile mostro dalle sembianze umane è più spaventato di lui. Dopo una breve trattativa, il mostro acconsente a dare ad Oliver la fatidica scatola con l’ingrediente per la zuppa del coraggio e il procione, seguito dai suoi amici, ripercorre il cammino a ritroso.
Giunto nuovamente da Grande Orso però, Oliver aprì la scatola e scoprì che in realtà era vuota!

In un primo momento, sentì tanta tristezza dentro il suo cuore e percepì un po’ di delusione….. fino a quando…. l’orso gli disse:

“…non hai fatto il viaggio per niente.
Hai affrontato la foresta e la tua paura.
Il coraggio non sta dentro la SCATOLA,
è dentro di TE!”

La Zuppa del Coraggio di Maryann Cocca-Leffler pubblicato da Edizioni Il Punto d’Incontro è un’opera davvero divertente e azzeccata, ideale da leggere a tutti i bambini alle prese con paure e insicurezze.

La zuppa del coraggio descrive alla perfezione come si sente  il bambino di fronte alle sue paure; la storia che inizia con la fiducia nel potere altrui e che culmina con la scoperta di qualità interiori impreviste.
La zuppa del coraggio si inserisce a pieno titolo tra i grandi classici che mostrano al bambino l’importanza dell’agire autonomo e della scoperta, per renderli consapevoli delle loro vere potenzialità.

“E la zuppa del Coraggio?” domandò Oliver.
“Si chiama Zuppa del Coraggio perchè la offro solo ai coraggiosi!”
rispose Grande Orso.

Oliver quindi capì, che quella zuppa non aveva nessun potere magico; il coraggio era già dentro di lui ed era riuscito a tirarlo fuori!
Una storia perfetta per tutti i bambini che hanno qualche paura.
Una storia tutta da assaporare per i bambini che non amano la zuppa 😉

La zuppa del coraggio, probabilmente non lenirà tutte le paure dei bambini, ma li renderà consapevoli di quanto la soluzione ad ogni problema risieda dentro di loro e di quanto, un giorno, riusciranno a vincere ogni timore anche in assenza di filtri e armature

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Il libro degli errori – Corinna Luyken

“Tutto è cominciato
da un errore.”
“Anche le macchie di inchiostro sparse nel cielo sembrano foglie,
come se volessero sempre essere sollevate e trasportate”.

…per ogni persona che abbia commesso un errore.

Questo è un libro illustrato sull’importanza degli errori e sul lasciare che l’immaginazione prenda il controllo. Spesso possiamo essere ossessionati dall’idea di perfezione e questo libro è un bel contrasto con essa ed esplora come i migliori lavori possono essere creati dagli errori.

È iniziato con un occhio più grande dell’altro. Poi c’erano il gomito e il collo extra lungo. La strana fusione di rana-gatto-mucca creerebbe un eccellente cespuglio. E la ragazza sull’albero con la gamba ridicolmente lunga, beh, certo che era apposta, la ragazza si stava ovviamente arrampicando sull’albero. E così continua. Man mano che vengono commessi più errori, sono necessarie più creatività e immaginazione per correggere gli errori e far sembrare tutto intenzionale e perfetto.

Mentre un errore dopo l’altro affiora, il nostro autore/illustratore non si fa mai scoraggiare. Ogni errore è visto come un’opportunità e il breve testo guida il lettore nel processo creativo. Man mano che il libro procede, le illustrazioni diventano sempre più complesse e i lettori devono dedicare del tempo a guardarle per apprezzarle appieno.

Quante volte abbiamo visto un bambino disegnare lamentandosi di non saperlo fare?
Bene, questa storia è arrivata proprio al momento giusto nel nostro mondo e parla a tutte le età. Un libro sull’imparare dai propri errori e sull’usare la propria immaginazione per commettere “un errore” perchè sarà sempre qualcosa di molto di più. Con bellissime illustrazioni, questo libro ci porta un messaggio che non dimentichiamo.

Il libro degli errori è un libro illustrato molto originale che risuonerà con tutti noi in un modo o nell’altro…
È una celebrazione magistrale dei nostri errori piuttosto che la solita storia di presagio di come i nostri errori ci definiscono in modo negativo.
L’autrice ha creato l’opera d’arte più intricata ma audace con accattivanti tocchi di colore, intrecciati con ampi spazi negativi e linee di inchiostro nero.
Quella che inizia come una storia di esplorazione del processo creativo, si conclude con un messaggio chiaro e inconfutabile su come siamo tutti in continua evoluzione dai nostri errori e anche noi siamo davvero work-in-progress.

 

Pagina dopo pagina troviamo varie pagine senza parole. All’inizio del libro, il testo è semplice. Viene utilizzato per descrivere il disegno, compresi quali aspetti erano errori e quali erano intenzionali. Tuttavia, quando le illustrazioni diventano più complesse, le pagine diventano senza parole, in modo che il lettore possa concentrarsi sugli sviluppi nelle illustrazioni.


Il libro degli errori di Corinna Luyken edito da Fatatrac racconta una storia così positiva e di affermazione della vita  con una svolta inaspettata, che non fa che ribadire il messaggio sottostante di questa lettura ottimista.
Con purezza e semplicità tratta di celebrare i percorsi inaspettati che i nostri errori ci portano verso il basso e accettare il fatto che questi errori alla fine sono solo una parte del processo. Sono ciò che ci ha portato dove siamo oggi. Non c’è modo di prevedere cosa accadrà tra la prima e l’ultima pagina, quindi il risultato finale è brillante e mozzafiato, e gli “errori” che Corinna commette ispirano i lettori a lasciarsi andare e a commettere tutti gli errori necessari.

Quanta consapevolezza, e fiducia in sé bisogna aver sviluppato, per ammettere che un errore non è necessariamente una fine, anzi può essere un inizio?
Non servono grandi doti, ma solo occhi nuovi.
Imparare a cadere dopotutto è un’arte, il primo passo verso la resilienza… verso una vita ricca di autostima.

“Hai capito come ogni errore
si possa trasformare in qualcosa di diverso?”

Una storia perfetta per tutti i bambini che si sentono sempre insoddisfatti e alla ricerca della perfezione..sarà una bella scoperta scoprire la magia degli errori
I bambini hanno bisogno di vedere che gli errori fanno parte del viaggio creativo e raramente le cose vengono fatte correttamente al primo tentativo.
Corinna Luyken adotta un approccio brillantemente creativo che esplora come gli errori possono portare a qualcosa di piuttosto speciale. Spero che dopo aver esplorato questo libro i lettori si sentano più a loro agio nell’allontanarsi dall’idea di perfezione, che possano accettare e abbracciare gli errori e vederli veramente come parte del viaggio di apprendimento.

…gli errori più grandi
possono dare vita allo spunto più brillante.

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Un buco per la pioggia? – Daniel Fehr

“Cosa fai?” chiede l’orso.
“Scavo un buco. Un buco per la pioggia” risponde il coniglio.
“No, così non va bene!” dice l’orso.

Fidarsi di te stesso e dei tuoi punti di forza, ascoltare il tuo istinto e seguire il tuo cuore non è sempre facile. Soprattutto quando le voci intorno a te sono così forti e tutti pensano di saperne sempre di più e avere la soluzione migliore.
Trovo tanto più importante consolidare questa forza in te stesso fin dalla tenera età.
Ecco dunque un bellissimo libro illustrato che porta con sé proprio questo messaggio:
Un buco per la pioggia? di Daniel Fehr, illustrato da Francesca Sanna edito da Pulce si rivolge proprio con questo argomento ai giovani amanti dei libri a partire dai 3 anni di età.

Il coniglietto guarda il cielo e scopre le nuvole. Molte nuvole. nuvole di pioggia.
Presto pioverà sicuramente.
Preferirei scavarmi una caverna, pensa il coniglio…ma..mentre sta scavando la sua buca, arriva l’orso.
Non scavare una grotta contro la pioggia. No, devi trovare una grotta. È ovvio!
A parer dell’orso quello che sta facendo il coniglio è completamente sbagliato.
Tuttavia, l’orso non è l’unico con la sua opinione completamente diversa. Il tasso, lo scoiattolo, il picchio, il castoro e la mucca sanno anche loro cosa aiuta davvero a ripararsi dalla pioggia.

Ciascuno degli altri animali è fermamente convinto della propria opinione e che il loro percorso sia proprio quello giusto!
Il coniglio imperterrito e continua a scavare sempre più lontano.

All’improvviso si sentono le prime gocce di pioggia e inizia a piovere davvero.
E il coniglio?

Ha finito al momento giusto e si rannicchia comodamente nella sua tana.
Che bello che il coniglio si fidi di se stesso, e abbia continuato a scavare una buca per ripararsi dalla pioggia e abbia lasciato parlare gli altri animali!
Perché è così che finisce questo libro illustrato comodamente caldo e non bagnato e freddo 🙂

Una storia che funziona senza molte parole, e con una struttura ripetitiva, eppure il messaggio più profondo è molto forte e comprensibile per i bambini. L’ illustrazione pronunciata, molto interessante, in parte morbida e molto naturale con i colori tenui irradia molta calma – quasi come se tu fossi lì dal vivo nella foresta!

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Sei un viaggio Meraviglioso – Nina Laden

Non conta quante sono le pagine
ma la storia che il libro racconta.
Non conta creare un capolavoro
ma avere il coraggio di cominciare.

Sei un Viaggio meraviglioso di Nina Laden edito da Mondadori è un libro illustrato affascinante che condivide il messaggio di ottimismo, accettazione di sé e speranza. La struttura delle frasi prevedibile di Laden, grazie all’uso delle coppie di frasi è accompagnato dalle illustrazioni molto coinvolgenti a tutta pagina di Garrity-Riley.


Insieme,  parole e illustrazioni raccontano il viaggio di una bambina che viaggia attraverso una comunità boscosa e incontra gli amici lungo la strada. La protagonista e i suoi nuovi amici si avventurano, giocano, costruiscono e sognano. I lettori saranno divertiti e sorpresi nel notare pagina dopo pagina la comparsa di stravaganti fate e gnomi sparsi sullo sfondo 😉

Non conta quanto vai lontano
ma il viaggio che stai facendo.

Non conta possedere ogni cosa
ma condividere ciò che si ha.

Ogni frase offre opportunità di stupore, connessioni e ispirazione. Sicuramente questo è un libro da leggere più e più volte, facendo crescere ogni volta idee e pensieri.
Scritto in modo che le parole siano semplici e abbastanza profonde da incoraggiare la conversazione a casa, con i nonni, con gli amici, a scuola si presta benissimo per riflettere e far crescere pensieri di fiducia, amicizia, condivisione, e serenità

Non conta innalzare muri
ma costruire insieme un sogno.

In un momento in cui la gentilezza, l’amicizia e la comunità sono più importanti che mai, l’autrice Nina Laden ci presenta Sei un Viaggio Meraviglioso.


Ispirate all’adagio senza tempo e raccontate attraverso una storia bella e semplicistica, le parole di Laden hanno lo scopo di potenziare i più piccoli e aiutarli a trovare la fiducia in se stessi e a costruire l’autostima. E’ una celebrazione dell’amore per se stessi, dell’amicizia e della comunità.


Aiuterà i lettori ad affrontare le sfide e i giorni bui indirizzandoli delicatamente verso l’amore per se stessi, l’empatia per gli altri e una mentalità positiva. Le incantevoli illustrazioni di Garrity-Riley danno vita agli incoraggiamenti di Laden con una bambina determinata e il suo piano per, con la collaborazione di amici, creare un forte nei boschi dove accogliere un equipaggio di creature magiche.

Laden incoraggia i lettori a condividere, aiutare gli altri a crescere e cercare la luce nell’oscurità, assicurando loro che…
Non è essere un eroe. È far parte di una squadra.
Non è alzare muri. È sulla costruzione di un sogno
Non è desiderare di essere diverso.
È imparare ad amare essendo te stesso.
Non è la fine della tua storia. È anche un bellissimo inizio.

Questo libro dovrebbe essere in ogni biblioteca e aula scolastica. C’è così tanto che può essere discusso con studenti di tutti i gradi. Lo consiglio vivamente anche a studenti delle scuole medie e superiori. Abbiamo tutti bisogno di ricordare che siamo belli dentro e fuori e che dovremmo rispettarci l’un l’altro.

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Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo – Charlie Mackesy

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy edito da Salani non è un libro qualunque.
Pagine illustrate e testi scritti a mano, poche parole, molte riflessioni e tanti sorrisi: questo è quello che troverete ne Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo.
Già dalla copertina il protagonista è quel disegno che presenta i quattro personaggi connessi, in un unico contatto che ne dichiara il forte legame:
il cavallo tocca con il muso il bambino, che tiene in braccio la talpa e la volpe, con la coda, tocca il suo piede. I personaggi sono diversi, ma connessi, legati da un’amicizia che nasce e cresce durante le pagine.

«Ce l’hai un motto?» chiese il bambino.
«Sì» rispose la talpa.
«E qual è ?»
«Se al primo tentativo non riesci, mangia un po’ di torta».
«Ah… ho capito… e funziona?»
«Sempre».

Inizialmente c’è un bambino. È solo.
Si imbatte in una talpa, che a quanto pare ama la torta più di ogni altra cosa. La talpa diventa amica e compagna del bambino, suo mentore e confidente. Il bambino condivide le sue paure, la talpa condivide consigli e il suo amore per la torta.

Quando incontrano la volpe, la trovano impigliata in un laccio. Istintivamente sia la volpe che la talpa sanno che se la talpa libera la volpe, la volpe dovrebbe poi ucciderla, ma se la talpa lascia la volpe impigliata nel laccio, morirà.
A volte puoi ignorare i tuoi istinti e scoprire cose meravigliose.

«Una delle nostre più grandi libertà sta nel modo in cui reagiamo alle cose».

Infine incontrano il cavallo, che ha nascosto per troppo tempo alcune delle sue abilità speciali.
Non potrebbero esistere quattro personaggi tanto diversi, eppure, in questa piccola parentesi della loro esistenza, sembrano essersi riconosciuti immediatamente e lottano con gentilezza perché ognuno di loro non rimanga mai indietro in quello che è, a tutti gli effetti, un cammino senza meta.

«Ho imparato come vivere nel presente».
«Come?» chiese il bambino.
«Trovo un posto tranquillo, chiudo gli occhi e respiro».

«Bello, e poi?»
«Poi mi concentro»
«Su cosa ti concentri?»
«Sulla torta» disse la talpa

Pagina dopo pagine il libro scorre in un soffio, è un libro molto bello e ricco… sull’amicizia, la gentilezza e l’autostima raccontati nel modo più semplice, ma anche in quello più significativo.
Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo non è solo una semplice storia ma, un libro che custodisce consigli, incoraggiamenti e lezioni affiancate da illustrazioni disegnate a mano con un forte carattere, un tratto dinamico e diretto, che evocano azioni ed emozioni.
Estremamente profondo e significativo, l’intero racconto è un’esperienza assolutamente toccante. Inoltre l’intero libro è scritto con un carattere simile alla scrittura “di un bambino”, idea che rende ogni parola ancor più significativa.

«A volte ho paura di scoprire che sono una persona ordinaria» disse il bambino.
«L’amore non richiede di essere straordinario» disse la talpa.

Questo è un libro per tutti, che tu abbia otto o ottant’anni”, spiega l’autore nell’introduzione, “A volte a me sembra di avere entrambe le età – prosegue – mi piacerebbe fosse un libro in cui tuffarsi, ovunque e in qualsiasi momento”.
Dunque non c’è una vera e propria storia, come ha affermato fin da subito l’autore, Charlie Mackesy. È un libro che si può aprire anche a caso per godersi la singola pagina.
Ci sono pagine che strappano un sorriso tenero, altre che spingono a riflettere, altre in cui l’assenza di parole fa risuonare la bellezza delle immagini.

«Quando arrivano le nubi nere…
continua ad andare avanti»

«Quando senti che le cose grandi ti sfuggono di mano
concentrati su ciò che ami
e hai proprio sotto il naso»

«Questa tempesta passerà».

Si incontrano pagine buffe (soprattutto grazie alla piccola talpa), frasi piene di affetto, momenti incoraggianti o semplici aforismi; ma in ogni pagina non manca mai quel senso di pace e sospensione che fa di questo libro un piccolo e prezioso gioiello.
Questo racconto ha la capacità di trasmettere dei messaggi fondamentali e stupendi ai più piccoli, ma soprattutto per le anime più grandi. Come l’importanza di chiedere aiuto, di fermarsi, di ammettere che per il momento non abbiamo le forze per farcela.
O la realizzazione che casa è dove siamo accettati e dove permettiamo a noi stessi di farlo.

Un albo sicuramente prezioso che dovrebbe essere letto insieme e condiviso.
Un albo tanto semplice quanto speciale.
Un albo da regalare ad un caro amico, ad un compagno di vita, ai genitori a grandi e piccini…per coloro con cui si voglia condividere un messaggio di incoraggiamento o amore.
…ogni pagina contiene qualcosa di speciale.

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Ti mangio di baci – Carmen Gil

Il mostro Peloso era grande.
Più della quercia millenaria.
O della torre del castello.
O della montagna nuvolosa.

Peloso è un mostro molto grande che è sempre arrabbiato e solo. E più è solo, più si arrabbia, e più si arrabbia, più solo è…
Peloso era grande, enorme e soprattutto era sempre arrabbiato, arrabbiato e ruggente come una tempesta GRRRRRR !!


Peloso viveva nel paese dei paronzoli, adorabili esseri colorati che temono il grande mostro. Ogni volta che provano ad avvicinarsi a lui, scappano spaventati, intanto Peloso continua ad arrabbiarsi e ringhiare.
Una volta un paronzolo viola ha cercato di avvicinarsi a lui, ma un disegno che stava facendo è andato storto e Peloso non poteva sopportare che qualcosa fosse andato storto. Il grande Peloso iniziò ad arrabbiarsi e cominciò a ringhiare e ad agitarsi. Grrrrrr


Il paronzolo viola iniziò a correre pensando che Peloso lo avrebbe mangiato.
Allo stesso modo in cui il paronzolo viola ha cercato di avvicinarsi, così ha fatto anche un paronzolo blu, ma anche lui scappò dalla paura.

Ma arriva un giorno in cui un paronzolo arancione invece di scappare, gli sorride e questo sorprende così tanto Peloso che le sue sopracciglia sempre aggrottate si trasformano in un enorme sorriso. A poco a poco si rende conto che l’affetto che il paronzolo gli sta dando, anche quando è arrabbiato, gli fa perdere la rabbia…e tornare il sorriso!

Cosa succederà alla fine?
Farà amicizia davvero con tutti i paronzoli?
Perché il libro si chiama “Ti mangio baci” e non ho menzionato nulla sui baci?
Qual è la fine? Dovrete scoprirlo da soli 😉

Sai quando dicono… “amami quando meno lo merito, sarà quando ne avrò più bisogno“?
Ti mangio di baci di Carmen Gil edito da NubeOcho è una bella storia che mi ha ricordato quella frase.

Peloso aveva bisogno di amore, qualcuno che nonostante qualche momento no, e qualche arrabbiatura non se si fosse spaventato lasciandolo solo, accompagnandolo e convalidando i suoi sentimenti. Una storia che può insegnarci molto, sia ai più piccoli che a noi adulti 😉

Consiglio questo libro per lavorare sull’autostima, soprattutto nella fase dell’infanzia, dove si costruiscono veri sentimenti verso se stessi e verso gli altri. Possiamo anche lavorare con questo libro sull’empatia verso gli altri, poiché Peloso è un mostro che ha un problema a livello personale e questo influisce sui suoi rapporti con gli altri. Come possiamo aiutare alcuni amici che sono come Peloso?

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Una Gallina nello zaino – Guia Risari

“Orazio, quella gallina non ti molla!” mi grida Francesco divertito.
Mi volto e la vedo. E’ piccola, rotonda, con le penne bianche e la testa rossiccia.
“Buongiorno” saluto senza riflettere.
Lei risponde ” Puon girno a tì!”

Durante una gita in campagna il piccolo Orazio fa amicizia con una buffa gallina, di nome Carmen, che ha una caratteristica davvero singolare: parla!


Anzi, non solo parla ma chiacchiera senza sosta in una strana lingua, un misto tra Italiano, Spagnolo e “Gallinesco” che solo Orazio capisce. Carmen rivela al suo nuovo amico il desiderio di trasferirsi in città e così, nascosta nello zaino del bambino, a fine giornata torna a casa con lui.
Nasce così un’amicizia, credere ognuno nell’altro.
La gallina si chiama Carmen e ha tre anni e la cosa strana è che Orazio la capisce.
Carmen si adatta subito alla vita di città e segue Orazio anche a scuola, nascondendosi nello zaino.
Avere una gallina come amica è molto divertente anche se non è per niente facile mantenere il segreto! A casa infatti il frigo è pieno di uova e la spazzola di papà ha impigliate strane piume.

“Il sorriso di una gallina non è come il nostro,
non è nel becco; è tutto concentrato
negli occhi che si addolciscono
e nelle piume intorno al collo che si sollevano”

A poco a poco l’amica pennuta, Carmen, riesce a far emergere tante doti e abilità del bambino. All’inizio della storia, infatti, Orazio sembra timido e insicuro, ma finirà invece per acquisire consapevolezza e talenti grazie a Carmen. Sì, perché Carmen non lo giudica, gli si affida, lo rende felice e così l’autostima del piccolo cresce e si sviluppa.

Una gallina nello zaino di Guia Risari con le illustrazioni Anna Laura Cantone edito da Terre di mezzo, oltre ad essere una storia tenera e molto molto divertente, pagina dopo pagina porta a galla più chiavi di lettura educative da cogliere. Non ultima l’importanza di abbandonare i pregiudizi. Perché sì, adesso lo sappiamo bene che le galline, da sempre identificate come animali poco intelligenti, in realtà sono sensibili e dotate di sorprendenti abilità.

Testo e illustrazioni dialogano efficacemente, le immagini in bianco e nero, vanno a inframezzare il testo scritto, facilitandone così la lettura e rendendola ancora più piacevole e divertente, capace di toccare anche temi delicati come quello del bullismo.
Guia Risari cattura l’attenzione dei piccoli lettori, capitolo dopo capitolo, si immedesimano nel protagonista, che deve in tutti modi proteggere il saggio pennuto e non può raccontarlo a nessuno. Le prese in giro del fratello maggiore, gli strani dubbi dei genitori e le abilità della gallina spingono sull’acceleratore. Sarà difficile, dire ai bambini  “Oggi leggiamo solo un capitolo...” andranno via come il pane, tanto è piacevole e scorrevole la lettura!
Esilarante il modo di comunicare di Carmen, perchè come abbiamo detto è una gallina che sa parlare, e alla quale Orazio riesce a insegnare a leggere e scrivere! Ogni tanto la gallina sparisce e Orazio si chiede dove vada … beh, starà a voi scoprire l’attività segreta di Carmen, che riuscirà addirittura a tirare fuori dai guai Francesco!

Un piccolo romanzo da godersi sia per una lettura autonoma dai 7-8 anni sia per una lettura ad alta voce dove vi potrete sbizzarrire ad immaginare la voce di Carmen!
Non vi svelo altri dettagli ma vi posso assicurare che Carmen si rivelerà una creatura eccezionale e il piccolo Orazio, pian pianino uscirà dal suo guscio scoprendosi in un bambino aperto e coraggioso, pronto per mille nuove avventure!
Ironico, divertente e riflessivo!

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Passo Davanti – Nadine Brun-cosme

“Erano in tre.
Lèon il grande, Max il secondo, Rèmi il più piccolo.”

Un buffo trio si aggira per le strade di Parigi, un bambino di nome Max, un coniglio chiamato Rémi e Léon, un’enorme orso peloso, che ha tutte le caratteristiche di molti personaggi di Tallec.

Leon sta davanti perché è il più grande, a descrivere agli altri cosa vede;
Max e Remi si tengono per mano e si sentono al sicuro perché il grande davanti conosce i pericoli e li protegge.
Max sta dietro Lèon e gli piace raccontare storie a Rèmi che lo ascolta con grande interesse.
Però Lèon camminando davanti non vede solo i pericoli, vede anche le cose belle, e un giorno mentre osserva un palloncino incuriosisce Max che passa davanti per vederlo anche lui.

Quindi le posizioni si modificano.
Per la prima volta fu lui a guidare il trio, e Max si sentì grande.

E si modificano ancora quando anche Rèmi, stanco e annoiato di stare dietro a Leon, che non gli racconta storia vuole passare davanti per vedere meglio.

“Remi passò davanti. Videi il palloncino, e le nuvole,
e i grandi alberi, e le automobili ce andavano veloci.
…e si sentì grande.”

Davanti ci si sente grandi, capita anche che davanti si possa stare in tre, in riga, uno accanto all’altro a raccontarsi storie e a guardare il mondo insieme. Qualcuno canta, qualcuno narra, qualcuno è più veloce di altri ad avvertire dei pericoli. E insieme camminando si cresce.

Tra i finalisti per il Premio Andersen 2018 come miglior libro per la fascia 0/6 anni, Passo davanti di Nadine BRUN-COSME edito da Coccole books (è un albo avvincente che tratta di argomenti come fiducia e collaborazione e sprona a vivere in prima fila sfidando le emozioni che ci attraversano.
Un albo speciale, in un grande formato, per raccontare attraverso la metafora del viaggio, il tema della crescita, dell’apprendere, del trovare un posto proprio nel mondo e una propria autonomia.
Basti pensare quando si ha paura che il proprio figlio non abbia i mezzi per lanciarsi in nuove avventure che, ai nostri occhi, appaiano ancora troppo pericolose e che, magari senza volerlo, gli poniamo davanti il nostro vissuto sostituendoci, invece di affiancarlo e credere in lui.
Si era proprio così che Max e Remì continuavano ad affrontare la vita, dentro una sorta di bolla che tappava loro i sensi!

L’autostima è legata in maniera importante all’esperienze di vita e avere qualcuno che crede in noi, ci sprona ad andare avanti formando la nostra personalità.
Adesso mano per mano i protagonisti del libro possono affrontare la vita affiancandosi e non coprendosi.

Passo davanti, con le sue grandi illustrazioni non racconta solo una passeggiata in città, si vede il tempo che passa, le stagioni che cambiano ed proprio così che la storia diventa una metafora della vita e un augurio per i lettori:
che chi li guida, li protegge e li avverte di stare attenti sappia un giorno farli passare avanti con naturalezza, magari nascondendo quel pizzico di paura che non siano capaci, magari rimanendo in fondo come accade a un certo punto a Léon. Quando la sua imponente massa chiude la fila si sente benissimo ancora il senso di protezione, ma la vista sull’orizzonte è sgombra. ❤

Passo davanti è un album molto profondo che aiuta a crescere insieme,
rispettandosi e aiutandosi a vicenda, per andare avanti e vivere al meglio

Buone letture!
Puoi acquistare il libro qui:

Mi disegni un piccolo principe? – Babalibri

Come avrete perceptito dal titolo, questo è un piccolo, ma grande libro perchè porta con sè un messaggio molto bello e profondo, proprio come nel storico e famosissimo libro Il Piccolo Principe.
L’albo di Van Zeveren non si pone solo come un delicato spunto di riflessione per genitori e figli, ma anche come uno spensierato racconto per tutti quei bambini che si sono sempre vergognati di non saper fare qualcosa nello stesso modo in cui la sapevano fare gli altri e a cui nessuno ha mai rivelato una strada alternativa per poter essere ed esprimere se stessi.

“Mi disegni, per favore, una pecora?”
Queste sono le prime parole con cui il Piccolo Principe si presenta, dal 1943 alle orecchie e agli occhi dei suoi numerosissimi lettori di tutte le età.

“Mi disegni un piccolo principe?”
Questo invece è il titolo di un libro illustrato per bambini, che trovo fantastico, di Michel Van Zeveren edito da Babalibri, dove una dolce pecorella, chiamata Piccola Pecora, chiede a sua madre di disegnare il famoso viaggiatore interstellare dai capelli biondi. Per chiunque sia cresciuto con il celebre romanzo di Antoine de Saint-Exupéry, il titolo dell’albo rimanda immediatamente alla prima domanda avvenuta tra il protagonista del racconto e il narratore.

Michel Van Zeveren, il creatore e l’autore di questa stupenda storia, la quale è evidente che si propone come una giocosa prospettiva rovesciata, riprende un aneddoto particolarmente educativo presente all’interno del libro francese.
Infatti l’interlocutore del Piccolo Principe, avrà bisogno di diversi tentativi prima di esaudire finalmente la richiesta della personcina di fronte a lui, giungendo alla soluzione attraverso un gesto del tutto inusuale. Dopo una lunga serie di pecorelle inadeguate, il narratore disegnerà una scatola con tre buchi all’interno della quale sarà nascosta la pecora.
Questa scelta decisamente alternativa, è il riferimento dell’illustratore belga e del suo libro “Mi disegni un piccolo principe?”.

Ma torniamo a Piccola Pecora.

La storia comincia nella classe di Piccola Pecora dove c’è una pecora, Pecorella, che disegna benissimo. I compagni di classe accorrono al tavolo per ammirare il suo bellissimo disegno del piccolo principe; quando tutti tornano al proprio posto, Piccola Pecora chiede all’amica di disegnarle un piccolo principe ma sentendo la richiesta le altre pecore della classe accorrono con la stessa richiesta e così Pecorella, che non ha voglia di disegnare tanti piccoli principi, invita a disegnarselo da sole.

Il problema è che Piccola Pecora non sa disegnare così, una volta tornata a casa, chiede aiuto alla mamma, ma neanche lei è un granché con matite e colori, anzi ricorda ancora le risate degli allora compagni di classe davanti ai suoi lavori.

E se la chiave non dovesse essere quella di imitare, ma inventare?
Questo è in ogni caso il bel messaggio di questo nuovo album divertente, intelligente e benevolo.

La madre però può fare molto di più che un disegno, insegnando alla figlia a pensare al di là del “gregge”: per prima cosa, perché disegnare un piccolo principe?
Si può disegnare qualcos’altro, magari qualcosa che nessuno vede.

Il giorno dopo, in classe i compagni sono entusiasti dall’idea della mamma e dalla sua opera, si mettono tutti al lavoro ma Piccola Pecora è in difficoltà anche con quello che nessuno vede… e se disegnasse invece ciò che ha nella testa, che cosa ne verrebbe fuori?

Scritto e illustrato da Michel Van Zeveren, l’autore belga ci regala (in questo caso è proprio il caso di parlare di dono) un libro che mette di buonumore e fa riflettere.
Un libro che penso già come un piccolo classico per i più piccoli, come nella migliore tradizione Babalibri.

La nostra protagonista è vittima di un dramma che ha e sempre accompagna molti bambini, durante gli anni della scuola primaria e dell’infanzia: non riesce a disegnare.
Agli adulti, forse, tutto ciò potrà sembrare cosa da poco, ma avvertire la pratica del disegno come un obbligo e un motivo per non sentirsi inferiori, esclusi, non solo è una sensazione molto meno rara di quanto si creda, ma anche potenzialmente pericolosa per l’autostima dei nostri bambini.

Piccola Pecora ha, però, un adulto che la consiglia: sua madre. Anche lei non è mai stata una gran disegnatrice, tuttavia trova per la sua dolce figlioletta la giusta soluzione.
Una soluzione brillante con un finale inatteso, perché è proprio quello che serve a piccola pecora per sbloccare il suo estro artistico.

C’è molta dolcezza anche nelle illustrazioni che sanno essere allo stesso tempo raffinate, ingenue, perfettamente adattate ad un giovane pubblico e sopratutto ci comunicano le emozioni in modo molto evidente.
Infatti con il suo carattere semplice e dinamico questi piccoli personaggi sono meravigliosamente espressivi e diretti verso il piccolo e grande lettore.
Ancora una volta, ci piace questa storia a diversi livelli di lettura, che sa offrire un cenno divertente al famoso romanzo di Saint-Exupéry così come una vera ode alla fiducia in se stessi.

La fiducia in se stessi e nella creatività sono temi diffusi e in questa bella storia che salva la suspense fino alla fine nel rivelare l’opera di Petit Mouton solo nell’ultima pagina. E che disegno !!!! Indubbiamente il più bello, perché fatto con il cuore.
Un album pieno di umorismo e malizia che incoraggia i bambini a lasciare che sia la loro immaginazione a parlare senza colmare e assumere una visione di cose a volte diverse da quelle degli altri.
Un libro per ricominciare a credere in se stessi e nella propria immaginazione.

Buona lettura

Puoi acquistare il libro qui:

Mi disegni un piccolo principe?

Michel Van Zeveren

Si può dire senza voce – Armando Quintero

Un libro dolcissimo, una copertina calda,
un piccolo tesoro… il regalo perfetto!

Si può dire senza voce scritto da Armando Quintero, con delle meravigliose illustrazioni di Marco Somà, uno dei più talentuosi illustratori italiani.
Edito da Glifo Edizioni, questo il nome della casa editrice, nata dalla passione di due ragazzi coraggiosi e ostinati che, nel 2013, decidono di aprire una casa editrice nella loro città, Palermo.
Il mercato del libro proprio in quell’anno iniziava il suo declino, ma loro videro in quella possibilità l’occasione di offrire un valore aggiunto alla loro terra.
Il Glifo, di strada da allora ne ha fatta molta. Ha un suo piccolo catalogo che cresce e il desiderio di portare in Italia albi che sono nati all’estero e che cercano qualcuno che li porti in Italia.

Come il dolcissimo e delicato libro illustrato Si può dire senza voce.
Insegna e ci ricorda pagina dopo pagina che Si può dire senza voce… cosa? beh.. Ti voglio bene! 😉
E già, si può dire senza neanche una parola, anche con il semplice linguaggio dei sorrisi, degli abbracci e delle carezze.
E’ un albo veramente di grande e toccante dolcezza che ci ricorda come le dimostrazioni d’affetto non abbiano per forza bisogno di un nome e una voce che le pronunci. Spesso bastano i gesti, genuini e spontanei.

Armando Quintero ci ricorda in questo album che la voce è inutile per dimostrare l’affetto o per dire cose belle. Il contatto fisico, come segno di affetto è essenziale per lo sviluppo emotivo dei bambini, dà loro sicurezza, aiuta l’autostima, migliora la fiducia in sè e negli altri.
Proprio come racconta il libro, anche gli animali hanno tanti modi per comunicare tra di loro le emozioni, l’amore, abbaiando, miagolando, schiamazzando..e le giraffe? Come fanno a comunicare madre e figlia?

Madre e figlia non hanno voce, (come tutte le giraffe, si sà!) ma hanno un altro metodo efficace e pieno di affetto per comunicare: le carezze. E la piccola giraffa sceglie di condividere con gli altri animali questo modo di trasmettere sensazioni ed emozioni!

La piccola giraffa che non ha voce, è abituata a donare il proprio affetto con le carezze e gli abbracci, glielo ha insegnato la mamma da quando è nata.
Ma si sa, fortunatamente la dolcezza è contagiosa, et voilà! Ecco che tutti i cuccioli degli animali sono alle prese con questo nuovo linguaggio, più semplice e diretto e ricchissimo.

A questo punto la storia prende una svolta a 180 gradi: l’opera dissegnata da Marco SOMA continua a mostrarci alcuni animali, ma la fonte del loro benessere è un’altra; non ci sono parole, solo con coccole, abbracci e carezze …
Si creano situazioni divertenti tra gli animali, la giraffa insegna all’elefante come si toccano, l’elefante insegna alla tigre, quest’ultimo insegna al lupo e così via.

Per quanto riguarda le emozioni l’unica cosa che differenzia animali e uomini è il modo in cui si esprimono. Agli animali mancano gli organi adatti per articolare il linguaggio e quindi per comunicare quel che provano, ma molto meglio di noi, e senza portare rancore dimostrano ai loro simili tutto il loro affetto senza tanti se e ma.

Le illustrazioni attorno agli animali sono volutamente “semplici e pulite” per dar maggior luce ed importanza agli animali e alle loro azioni. Così i protagonisti sottolineano quello che è il messaggio principale della storia… Spesso non abbiamo bisogno delle parole per dire “Ti Amo” o “Io Amo” un gesto molte volte è molto più forte ed importante.

Ecco che Silenzio e Carezze sono il linguaggio e un modo forte di comunicazione e di condivisione. Questo è il messaggio che Armando Quintero con i suoi caratteristici toni poetici e riflessivi, con questi splendidi animali umanizzati disegnati da Soma.

Si può dire senza voce è una di quelle opere che mostra la tenerezza e disegna un sorriso di soddisfazione sul volto dei lettori che contemplano 🙂

Consigliato per bambini dai 3 anni in su
ma, vi assicuro che è talmente bello e dolce che va bene per ogni età! 😉

Puoi acquistare il libro QUI:

Si può dire senza voce

Armando Quintero

La Mucca che Voleva imparare a Volare

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Tina ha un sogno: volare!
La protagonista è Tina, una mucca molto speciale, curiosa, che vuole sapere tutto di tutto e si fa sempre venire in mente idee geniali.
Peccato che le sue sorelle le trovino un po’ ridicole e senza senso, loro se ne stanno rinchiuse tutto il giorno nella fattoria a mangiare erba.

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Finché un giorno Tina, in una delle sue escursioni nel bosco, non incontra un simpatico drago vegetariano che propone di impartirle delle lezioni di volo.
Neanche a dirlo, Tina ha sempre desiderato volare ed è determinata a realizzare il suo sogno!
Ma ne sarà capace?
E le sue sorelle continueranno a trovarla un’idea sciocca?

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La Mucca che voleva imparare a volare è un libro per stimolare autostima, immaginazione e determinazione dei piccoli lettori, trasmette ai bambini una delle lezioni più importanti:

i sogni possono essere realizzati
e nessuno ha il diritto di decretare il contrario.

Sopratutto ad accomunare una mucca che vuole imparare a volare ai bambini è sicuramente la curiosità!
Questo libro è per chi cerca una storia simpatica ma carica di significato, con illustrazioni coloratissime che catturano vivacemente l’occhio.

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La Mucca che Voleva imparare a Volare con la sua semplicità introduce temi importanti: come il credere in noi stessi e perseguire sempre i nostri sogni.
Piace molto ai bambini che sognano grandi voli da un albero all’altro, ma sopratutto li aiuta stimolando la loro autostima e la determinazione!
Perchè, come ci insegna Tina, alla fine nulla è impossibile,
se si crede fermamente in quello che si desidera!
😉

…e poi non si sà mai, chissà forse il nostro sogno diventa anche il sogno di qualcun’altro… 😉

Buona lettura, per crescere sognado e leggendo ❤

La mucca che voleva imparare a volarare

Gemma Merino