Io gomitolo, tu filo – Alberto Pellai

“All’inizio, eri gomitolo come me…
anzi, eri proprio dentro di me.
E un giorno sei diventato filo,
ma io sono rimasta gomitolo per te.”

L’autore, con queste parole, parla ai bambini, ma anche agli adulti, come spesso gli albi di qualità riescono a fare tenendo insieme piani diversi, attraverso la storia di Filo e Gomitolo…


Nasciamo immersi nell’amore di chi ci fa entrare nella vita. Da quell’amore veniamo avvolti e cullati. Nutriti e accuditi. L’amore che ci tiene, mantiene e sostiene quando non siamo ancora in grado di farlo da soli è quello che costruisce dentro di noi la dimensione della sicurezza e della protezione, che ci permette di fidarci e affidarci alla vita.
John Bowlby nella seconda metà del ‘900 ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere la genitorialità e i bisogni evolutivi del neonato formulando la teoria dell’attaccamento grazie alla quale ha fornito una cornice teorica di importanza fondamentale per comprendere quanto e come le cure che riceviamo da chi ci ama e accudisce sin dal primo giorno della nostra esistenza determinano lo stile, il modo e l’attitudine con cui poi ci muoviamo nei territori della vita.

Quando ti ho visto ho detto: “Oh io ti adoro!”
Eri un filo corto corto….. ma che grandissimo tesoro
Ti guardavo dormire e mi dicevo “Com’è bello il mio filo nella culla”
A volte mi avvolgevo accanto a te …. E non pensavo a nulla proprio a nulla.

Io gomitolo, tu filo è un viaggio attraverso le principali tappe evolutive della relazione madre-figlio, dal primo incontro, alle prime esplorazioni, racconta di incontri, luoghi, desideri, pensieri, avventure.
Una narrazione delicata che ripercorre tutte le tappe del percorso di crescita attraverso cui il bambino comincia a esplorare il mondo per comprenderle appieno e imparare a viverle con serenità.
Amare e accompagnare un figlio nella vita significa proprio questo:
insegnargli a staccarsi da noi, avendogli fornito la certezza che noi rappresenteremo per sempre la base sicura, il porto verso cui potrà direzionare la sua navigazione quando le onde diventeranno spaventevoli o il mare della vita diventerà tempesta.

“Amare significa imparare a lasciar andare, avendo prima però costruito una stanza nel cuore in cui l’amore di un genitore per il proprio figlio (e viceversa) troverà sempre il proprio luogo elettivo”.
Alberto Pellai

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva ci accompagna a conoscere in modo semplice e chiaro la teoria dell’attaccamento grazie a questa tenera metafora di un gomitolo da cui nasce un filo.
Ci sono molti momenti che mamma gomitolo e il suo filo condividono, dalla nascita, alla prima pappa, alle prime parole…
Mamma gomitolo accompagna costantemente il suo filo alla scoperta di quello che lo circonda, dei fiori, di altri gomitoli e fili, di nuovi ambienti come la scuola.

Man mano che filo cresce aumenta la distanza percorribile dal filo che si allontana verso il mondo, mentre mamma gomitolo rimane porto sicuro verso cui tornare nel momento del bisogno.
Io gomitolo, tu filo di Alberto Pellai edito da De Agostini è un libro dolcissimo ed emozionante. Con un testo poetico racconta a grandi e piccini una teoria che altro non è che una tenera storia di vita, una filastrocca da narrare accoccolati stretti stretti.
Tutti noi abbiamo vissuto un pezzo di storia di vita in cui siamo stati Filo prima di trasformarci poi in Gomitolo per qualcun altro. In questa continuità di vita e di legami da cui proveniamo e che creiamo e generiamo, si snoda la meravigliosa matassa in cui è avvolta la nostra Vita.


Io gomitolo, tu filo, non è una semplice storia, è la voce interiore della vita, grazie anche alle illustrazioni piene di amore e poesia di Ilaria Zanellato il complemento perfetto che le trasforma in nutrimento per l’anima, riempendo tutte le pagine ci trasportano in questo mondo colorato pieno di fili e gomitoli, e delle loro avventure.
Pagina dopo pagina raccoglie con piccole frasi che pulsano d’Amore la nostra storia, una storia fatta di bellezza e calore, di protezione e autonomia, di vicinanza e distanza, di crescita e cadute, di spazi ed esperienze.
Frase dopo frase ci guida e culla verso una lettura chiara e semplice della relazione madre-figlio, verso la famosa relazione di attaccamento.

“Filo si spinge sempre più lontano.
Vuole conoscere, esplorare e la mamma ha un po’ paura nel vederlo andare lontano.
Ma, per il suo bimbo, ha imparato a cambiare forma, è diventata un grande mappamondo.
Poi, il suo bimbo è volato in alto come un grande aquilone.
Ma il filo tra loro non si è spezzato,
anzi è ancora più resistente solo più sciolto e lungo. “

Questo è un libro che profuma di abbracci e di vita, perfetto per la buona notte, oppure da leggere insieme stretti stretti, un libro da regalare per ricordare il nostro affetto immenso, un libro per ricordare che ci siamo, un libro speciale
Per tutte tutte le mamme del mondo…per tutti i gomitoli che ogni giorno lasciano andare un po’ più lontano il loro filo

ACQUISTA O REGALA IL LIBRO ADESSO QUI:

Le storie della buonanotte di Piccolo Orso – Martin Waddell

“C’erano una volta due orsi.
Grande Orso e Piccolo Orso.
Grande Orso è l’orso grande
e Piccolo Orso è l’orso piccolo.”

Tutte le storie contenute in questo libro iniziano così, in una bella caverna nel folto di un bosco. L’orso più grande è pronto a insegnare tutto quello che sa al suo cucciolo.
L’orso più piccolo non vede l’ora di scoprire il mondo che lo circonda.
Le storie della buonanotte di Piccolo Orso di Martin Waddell illustrato da Barabara Firth edito da NordSud è un unico volume che per la prima volta raccoglie le loro avventure:
Sogni d’oro, Piccolo Orso!; Torniamo a casa, Piccolo Orso; Non dormi, Piccolo Orso?; Bravo, Piccolo Orso.

La serie di Piccolo Orso è un intramontabile classico per l’infanzia, pubblicato per la prima volta negli anni 80′ e ancora oggi conquista i bambini raccontando la relazione tra il genitore e il suo bambino con calore e tenerezza, grazie alla magia dell’illustrazione e all’incanto di storie senza tempo.


Una serie di 4 carinissime storie perfetta per la buonanotte, per tematica e struttura. Affrontano con grande intelligenza e delicatezza anche il tema paura del buio, con un ritmo ripetitivo e ridondante quindi molto adatto per conciliare il sonno.
Un classico, adorabile libro della buonanotte che racconta storie semplici e universali in modo limpido e disarmante. In queste storie ritroviamo tutte le mamme e tutti i papà del mondo.
E ci sono tutti i bambini del mondo che cercano una scusa per non andare a dormire.


Ritroviamo situazioni che ben conosciamo con i “grandi” che con infinito amore e tanta pazienza spiegano ai piccoli che si è fatto tardi e che è arrivata l’ora di andare a nanna. E ci sono i piccoli che ancora una volta non vogliono proprio chiudere gli occhi e separarsi dai grandi, nemmeno se le palpebre si sono fatte pesanti pesanti.


Il libro è colmo di emozione, di senso e di verità, di gesti semplici, ripetuti, familiari.
Proprio come accade nella storia più amata, “Non dormi piccolo Orso?” perchè Grande Orso non è un papà qualsiasi. Piccolo Orso ha ragione, là fuori è buio. E nemmeno la lampada più gigantesca della terra potrà mai far scomparire il buio della notte.

Papà Orso prende il piccolo fra le sue braccia, ma non lo porta a letto con sé. Lo porta fuori. Nella notte. Ad affrontare la paura insieme, stretti stretti, guardandola in faccia…capisce che l’unico modo per vincere la paura del buio è accettarla e fronteggiarla insieme.

E magari rendersi conto coi propri occhi che anche il buio può regalare delle sorprese meravigliose.

Non vi svelo le altre storie per lasciarvi il piacere di gustarle insieme ai vostri cuccioli
Buone letture della Buonanotte

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Viola Giramondo – Teresa Radice e Stefano Turconi

Noto che il mondo ti sorride,
piccola Vermeer…
E’ perchè tu sorridi al mondo,
lo sai, vero?

Sveglia e sognatrice, è Viola, la protagonista, con una simpatica testa riccia e bionda. E’ una ragazzina alle soglie dei 12 anni, molto molto curiosa, riflessiva e intraprendente. Ovviamente una ragazzina come le altre, vive le insofferenze, le domande e gli entusiasmi con l’intensità tipica della sua età. Ma…. Viola Vermeer è figlia di una donna cannone e di un entomologo domatore di insetti, la sua famiglia è il Cirque de la Lune, il mondo è la sua città, la sua casa è una carrozza del circo.

«Mi chiamo Viola Vermeer: papà olandese, mamma francese… cittadina del mondo! La mia casa ha mille stanze…una per ogni luogo attraversato! […]
La mia famiglia parla tutte le lingue… eppure a volte non abbiamo bisogno di aprir bocca per capirci: basta uno sguardo.
Lavoriamo insieme per creare qualcosa di cui nessuno, da solo, sarebbe capace: mescoliamo con passione le nostre diversità e quel che ne esce è infinitamente meglio del mio o del tuo.
Da qualche parte ho letto:
“dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”
Bé, il mio cuore è in questa grande famiglia di viaggiatori.
Loro sono il mio tesoro»

Viola Giramondo di Teresa Radice e Stefano Rusconi edito da Bao Publishing è composto da 4 storie suddivise in capitoli che narrano avventure in luoghi diversi.


Si parte da Parigi e con quell’incontro fortuito con Henri de Toulouse-Lautrec e il suo pittoresco mondo. Si prosegue con l’avventura, tra Stati Uniti e Canada, dove Viola farà i conti con un cavallo che non vuole farsi domare, la bellezza della musica che è in ogni dove con il noto compositore Dvorak e un fuggitivo, in cerca di libertà. Sempre più curiosi e assetati di vivere le avventure con Viola entriamo nella terza storia, quella più intima e commovente, racconta di un viaggio sulle montagne dell’Himalaya, un cammino per accompagnare l’anziano maestro/nonno Tenzin in una nuova fase della vita, un viaggio delicato e ricco nei ricordi e nel mistero della vita.
Viola dovrà fare i conti con l’attesa di una perdita, ma anche con i ricordi di chi muore, ricordando e imparando ad accettare per non smettere di amare.


La quarta e ultima avventura è inedita e vede protagonista la scimmia Sindbad in una rocambolesca fuga con un violino a Parigi…

Una costante, di storia in storia sono la presenza dei personaggi che compongono la famiglia/compagnia del circo: la mamma e il papà, l’amico trapezista che gira con Sindbad in spalla, lo zio con un brutto caratteraccio ma il cuore dolce, la nonnina Noce Moscata, Toussant il venditore di zucchero filato, il lanciatore di coltelli, il fachiro… e come nelle migliori tradizioni circensi, ognuno proviene da un luogo diverso ma è ora parte della famiglia, sotto un’unica grande tenda.

“Sai, viaggiare mi ha insegnato a sentirmi
straniero in ogni paese.
Ed essere straniero tra gli stranieri non è forse
il modo migliore per sentirsi tutti fratelli?”

Viola giramondo è una storia caratterizzata dall’avventura e da quel fascino di una vita itinerante con la ricchezza di sempre nuove relazioni umane e incontri, non solo quelli che compongono la famiglia allargata, ma anche quelli che costellano il cammino del circo: persone tra le più bizzarre che offrono a Viola un modo diverso di guardare al mondo facendole apprezzare non solo una straordinaria varietà di vite ma anche scoprire cose nuove di se stessa.

E di questo Viola non sembra essere mai sazia..e neppure noi che la seguiamo!
Viola giramondo è un fumetto che si presta benissimo alle menti curiose e ricche di domande dei ragazzini dagli 8/9 anni.
Una lettura piacevole, scorrevole, invitante e mai noiosa o banale.

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Pluk e gli animali da salvare – Annie M. G. Schmidt

“Con addosso dei pantaloni puliti e un maglione fresco di bucato,
Pluk percorreva il corridoio del diciannovesimo piano.
Era stato invitato a una festa: era il compleanno di Agatina Stralindo.”

E’ tornato Pluk con un secondo libro attesissimo da tutti i bambini che hanno amato e letto con voracità il primo volume. E’ tornato con “Pluk e gli animali da salvare” sempre edito da Lupoguido.


I fatti di questo secondo volume si posizionano dopo che Pluk si è trasferito al Grangrattacielo ma prima di conoscere il gabbiano Carl (che incontra per la prima volta alla fine di questo secondo libro e poi nel sesto capitolo di Pluk e il Grangrattacielo) e prima che la signora Stralindo mangi le bambacche.
Questo libro è composto da dodici storie diverse dove impariamo a conoscere Mordispiace un bambino come Pluk ma dal morso facile e dai modi ostinati, tenacia e impulsività.
Mordispiace è un piccolo selvaggio, cresciuto da due orsi nel bosco, che arriva con la sua mamma “affidataria” a vivere al Grangrattacielo.


Ci viene raccontato fin da subito e in modo diretto: immaginate dunque una festa nella casa della signora Stralindo e un bimbetto mordace obbligato a tagliare le mele con forchetta e coltello… l’esito ve lo lascio immaginare e lo scoprirete leggendo 😉


Mordispiace ben presto fa amicizia con altri due bimbi già conosciuti, Agatina e Pluk, gli unici due che sembrano comprenderlo e accettarlo nonostante quel suo vizio impulsivo di mordere chiunque lo contraddica.
Giorno dopo giorno dalla loro pura amicizia si innescherà un’avventura a base di orsi, famiglia e animali da salvare.

“Questi sono i miei vecchi genitori affidatari” disse Mordispiace.
“Possono stare nella stanza degli ospiti. Non è un problema, vero?”
“Mi sembra un po’ troppo!” osservò Zia Fida, ma fece entrare tutti anche Mam e Papsi, che la guardarono riconoscenti e le diedero una gran leccata sul collo.

Ancora una volta, anche in questo secondo volume ritroviamo l’elemento magico e le trovate uniche e assolutamente accettabili nel mondo bambino a catturare l’attenzione dei piccoli lettori; come quel passaggio nascosto nel parco che porta al terreno del Meteorologo.


Tutte le vicende sono incalzanti e vi avviso, faticherete e leggerne solo una per sera 😀 in compagnia del nuovo amico Mordispiace, tra gli orsi Mam e Papsi e la zia Fida.
Ne leggerete delle belle e quello che riusciranno a fare per evitare lo zoo ai due orsi, infatti, Pluk e il signor Pennino li accompagneranno in questo misterioso luogo nascosto, sotto la protezione del Meteorologo. Ovviamente non filerà tutto liscio, grazie alla vivacità bizzarra di Mordispiace che scombinerà i piani costantemente, creando disastri a catena. 😀


Le avventure di Pluk sono nate dalla fantasia di Annie M. G. Schmidt, bibliotecaria olandese che dopo la seconda guerra mondiale scriveva articoli per adulti, rime e poesie per bambini con uno stile diretto, semplice, meno costruito rispetto a ciò che si leggeva all’epoca.
Le sue storie per bambini, sono state spesso abbinate alle sussultanti illustrazioni di Fiep Westendorp, ritrovando un enorme seguito, portandola a guadagnarsi il più alto riconoscimento per la letteratura per l’infanzia: il premio Hans Christian Andersen.

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

 

La Grande Avventura – François Roussel

” Cosa fai, tesoro mio?
dovresti raccogliere polline
e invece ti trovo qui a dormire
su questa margherita”

Rovistando e raccogliendo polline, che avventura per la piccola ape! Sì, ma eccola, sua madre la sorprende mentre fa un pisolino su una bellissima margherita quando dovrebbe essere in pieno sforzo! La piccola ape ha un buon motivo per riposare?

La piccola ape risponde e, lungi dall’essere costernata di fronte alla madre arrabbiata, le spiega che, davvero, non stava dormendo e che non è proprio colpa sua, perché è stata aggredita, mentre raccoglieva saggiamente polline, da un’enorme (e abominevole) mantide religiosa.

Oh sì, ha detto la madre? Ma sì ! E aveva gambe enormi. Ma la piccola ape è riuscita a sfuggirgli saltando su un enorme coleottero …

E’ questo è l’inizio del libro La grande avventura (Picarona) di questa piccola ape con una ricca immaginazione. Ma l’autore François Roussel è molto furbo nel snocciolare la storia e, dopo aver lasciato che la sua piccola ape sviluppasse la sua storia assurda come meglio crede, fa reagire la madre … che non si lascia ingannare.

Perché, sì, La Grande Avventura è un albo illustrato che parla della verità, sempre più interessante da raccontare un’enorme bugia. Soprattutto quando la mamma è pronta ad ascoltarla. Ma non vi dico tutto, sarebbe un peccato parlarvi del finale frizzante immaginato da François Roussel! Le illustrazioni, in nero e giallo, sono vivaci ed espressive. Il testo, è tenero e racconta questo bel rapporto tra la piccola ape e sua madre.

In questa storia per bambini, i più piccoli saranno in grado di capire quanto sia importante dire sempre la verità ai genitori. Anche se la verità non è molto gloriosa, è comunque meglio di una bugia.
Dopo Il Grande giorno (che trovi raccontato qui), François Roussel mette nuovamente in scena un’eroina tanto piccola quanto tenera. Un libro con illustrazioni dolci come un miele buono e tutte in bicolore, per meglio lavorare con la fantasia dei bambini e permettere di sdrammatizzare il tema delle bugie, qui accostate con tenerezza e ironia.

Pluk e il Grangrattacielo – Annie M.G. Schmidt

Pluk aveva un piccolo carroattrezzi rosso.
Con quello attraversava tutta la città e cercava una casa dove vivere.

Pluk e il Grangrattacielo di Annie M. G. Schimdt è un libro che possiamo definire “lungo”, perché ha tante pagine scritte ( ben 204!), ma è diviso in capitoli (così da poter durare e farvi compagnia per tanti giorni) e ci sono molti disegni bellissimi e divertenti. Un libro molto spassoso, super fantasioso e avventuroso!

Pluk raccoglie in brevi capitoli (perfetti da leggere uno a sera) alcuni episodi – alcuni consequenziali altri no – della vita del bambino Pluk che solitariamente si trasferisce a vivere da solo nella torretta del Grangrattacielo al centro della città.

La narrazione si apre con Pluk sul suo carroattrezzi rosso che cerca casa, viene a sapere della torretta e se ne appropria insieme a Ciccia Clio la colomba e, dal secondo capitolo, a Zaza lo scarafaggio pulitissimo, poi arriveranno anche uno scoiattolo che soffre di vertigini, i gabbiani… tra persone e animali del posto: la famiglia Fracassini, Vertiginio, Zaza, Egea Marina, la Sibiglia, Agatina e la signora Stralindo, il signor Pennino, il lupo Marinaro.


Pluk è un bambino pieno di iniziativa, orgoglioso del piccolo carroattrezzi rosso con cui va ovunque.

Il libro è già amatissimo e si legge con un crescendo di attenzione non dovuta tanto alla suspense che lega alcuni capitoli tra loro, ma solo alcuni, bensì all’affetto e all’empatia che ci lega a Pluk.


Attraverso quaranta micro-avventure, incastonate su doppia colonna, approdiamo alla storia uscita dalla penna di Anna Maria Geertruida “Annie” Schmidt (1911–1995), già vincitrice del Premio Hans Christian Andersen nel 1988, definita “la più versatile e dotata autrice di libri per bambini nei Paesi Bassi”, paragonata − da un gruppo di storici − a icone della storia olandese come Vincent Van Gogh e Anna Frank.

Pluk e il Grangrattacielo è edito in Italia da Lupoguido è un libro adatto a tutte le età: letto in condivisione a 4-5 anni, un capitolo ogni sera, prima di andare a letto; oppure divorato da un lettore di 7-8 anni, avido di parole, ma anche di illustrazioni, quando immerso tra le pagine, viene catapultato da un’avventura all’altra.

E sicuramente anche per tutti gli adulti che leggeranno e che si ritroveranno un sorrisino che spunterà nel scoprire quel che combina papà Fracasso coi suoi Fracassini, il Lupo Marinaro (o sarà Mannaro?), il Signor Pennino o la Signora Stralindo. Adatto a tutti, ma proprio a tutti!

Se il capitolo prima finisce con
Devi venire subito, Pluk.
C’è bisogno di aiuto.
Vieni, presto…
non potete miei cari adulti che sentirvi dire “un altro, ancoraaa…” 😀

A causa della chiara lunghezza dei capitoli, in realtà si offrono come favole della buonanotte. Da soli, vi anticipo già che non so se riuscirete a fermarvi dopo un capitolo. 😀 I bimbi vi diranno che devono essere sempre almeno due. E un altro paragrafo del prossimo….E già che ci siete… 😀

Le prime avventure di Pluck apparvero già nel 1968 nei Paesi Bassi. Ma la storia non sembra polverosa. Piuttosto, è intramontabile curioso e meravigliosamente ribelle. Sempre disponibile e amichevole, Pluk conquista il cuore dei lettori. Anche se non riesce a conquistare tutti gli abitanti del grattacielo nella cui torre si sta muovendo.

Non c’è limite alla fantasia in queste 40 storie che vi travolgeranno in un mucchio di situazioni tutte normali e tutte strambe e in cui c’è sempre un’avventura e un problema da risolvere. 😉

Pagina dopo pagina incontriamo diversi piccoli eroi, molte persone buone e alcune decisamente meno buone… Perché Pluk è un bambino buono, piccolo ma anche grande, che a suo modo vuole aiutare chi ne ha bisogno, ancor più se è piccolo, indifeso e minacciato da chi è più forte!
Pluk è davvero ingegnoso!

 

 

 


Un libro da leggere insieme per divertirsi e guardare alla vita con la leggerezza e il candore che solo l’infanzia sa regalare…con o senza Banbacche 😉

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Nino e Taddeo – Dipingono la Primavera – Henri Meunier

Il sole non si è ancora alzato e già Topo Taddeo non sta più nella pelle.
Il cielo timido di quel primo mattino d’aprile lo fa sentire ispirato.

Nino la talpa e Taddeo il topolino sono molto affiatati, sono vicendevolmente generosi e felici di godere della reciproca compagnia, e sono i protagonisti di alcune avventure: una sessione di pittura en plain air, una domenica di pesca alla (s)carpa e una dichiarazione specialissima all’amata di Nino.

I pittori del Giovedì
Taddeo vuole insegnare a dipingere al suo amico Talpa, è primavera, la natura aspetta solo una cosa, di essere immortalata su una tela. Talpa, che per definizione non vede bene ci offrirà un notevole lavoro astratto mentre Taddeo realizzerà una tela molto realistica.
Ma ciò che li rende così accattivanti è la loro appassionata amicizia e l’entusiasmo che li spinge entrambi ad osservare il mondo, ognuno a modo suo ma sempre fianco a fianco.
Le loro sono avventure sono speciale poiché i colpi di scena, imprevisti e le peripezie rendono tutto più colorato e divertente.

A pesca
Questa domenica i due amici hanno programmato una battuta di pesca, ma Talpa non riconosce la differenza tra una scarpa e un pesce, è quindi molto orgoglioso della sua (s)carpa. Taddeo da buon amico aveva pianificato tutto e preparerà loro una buona cena con la loro pesca miracolosa.

Innamorato
In quest’ultimo capitolo, Taddeo aiuterà il suo amico a conquistare la sua amata …un po’ accecata pure lei!

Nino la Talpa non vede molto, ma la sua immaginazione e creatività sono illimitate. È un po’ scontroso, ma piuttosto un filosofo. Taddeo il topolino, è felice ed entusiasta. Dispiega tesori di immaginazione per non offendere mai il suo migliore amico.
Si adattano alla visione della vita dell’altro, si aiutano a vicenda e si valorizzano. In effetti, questa si chiama Amicizia

La delicatezza dei sentimenti, la benevolenza dei due amici si ritrovano in ogni storia, e il buffo di ogni situazione è deliziosamente esaltato sia dalla scrittura cesellata e umoristica di Henri Meunier sia dalle immagini affascinanti di Benjamin Chaud.

Nino e Taddeo – Dipingono la primavera di Henri Meunier, illustrato da Benjamin Chaud edito da Terre di Mezzo è un inno all’amicizia e alla natura.
Una prima lettura divertente sull’amicizia tra un topo di campagna e una talpa. Tre storie indipendenti di circa venti pagine punteggiano il libro. I caratteri sono abbastanza ampi e ariosi, un vero piacere da leggere, anche per i bambini alle prese con le prime letture autonome.
Pagina dopo pagina ti affezioni ai personaggi molto rapidamente.
Il fascino e il gusto saporito delle loro vicende illustrate stanno piuttosto in una quotidianità umana resa a misura di bestiola, in una freschezza di sentimenti non descritti ma ben riconoscibili dai piccoli gesti e in un’amicizia bellissima che poggia saldamente su un’ironia gentile.

La bella e stimolante amicizia di Nino e Taddeo è fatta di benevolenza ed estrema gentilezza, ed è alla base delle loro avventure. E’ amata per le risate delle improbabili situazioni in cui Talpa li coinvolge. Inoltre Taddeo è così gentile da non far notare le sue stranezze per non turbarlo. Arriva addirittura a gettare in acqua gli stivali durante una battuta di pesca per non turbare Talpa che li ha presi per… una carpa!
I testi sono straordinariamente precisi: Henri Meunier ha saputo rimanere accessibile ai bambini con una tale poesia e un tale senso dell’umorismo che è difficile non innamorarsene.
Una sessione di pittura all’aperto, una battuta di pesca inaspettata, una dichiarazione di cieco amore … i colori e la finezza delle illustrazioni di Benjamin Chaud, rendono questi momenti raccontati, questi momenti condivisi, un mondo rurale, gioioso e rigoglioso. La vegetazione è abbondante: fiori, rampicanti, fiumi, paesaggi di campagna e di giardini, o anche una notte stellata … tutto si assapora con gusto e poesia.

È il modo di vedere le cose, con dolcezza e poesia, con entusiasmo e tenerezza che rende un’amicizia unica e straordinaria. La loro amicizia li rende entrambi speciali e proviamo molta simpatia per la loro visione del mondo, un po’ ingenua, piena di candore ma soprattutto di preoccupazione e attenzione.
Non è sempre facile spiegare ai bambini cosa dovrebbe essere l’amicizia e qui c’è tutto: momenti semplici condivisi, ascolto, gentilezza e risate

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Io e Fata Mammetta – Sirenette Magiche – vol. 4°

Sirenaridù!
Vulcanoridù!
Vasoridù!
Catturaridù!
Come te la cavi con la magia?

Fata Mammetta è ormai famosa ed è tornata per regalarvi nuovi incantesimi e naturalmente anche qualche nuovo pasticcio! 😉


Ella, come saprete, è stata promossa ad Aspirante Fata ma Fata Mammetta ha ancora tantissime cose da insegnare alla sua baby girl ed insieme ne vedranno delle belle! L’avventura ha inizio e tutta la famiglia è al mare, intenta a fare castelli di sabbia ma per Fata Mammetta ed Ella, ovviamente, è già pronta dietro l’angolo un’avventura magica che porterà Ella ad imparare una bella e profonda lezione.

Una povera balena si è arenata sulla sabbia ha estremo bisogno d’aiuto e la mamma di Ella non potrà certo rimanere con le mani in mano. Manco a dirlo che ha già estratta la smartbacchetta dalla borsa, la mamma si trasformerà subito in Fata Mammetta e, dopo aver dotato Ella di un paio di magiche alette da fata e dopo essersi rese invisibili, voleranno alla ricerca di un magico aiuto. Sarà proprio durante questa avventura che le due fatine incontreranno due magiche Sirenette, grazie al loro aiuto, riusciranno a salvare la balena in difficoltà, ma ovviamente, non prima però essersi a loro volta trasformate in sirene 😉

Salutate le aiutanti Sirene, per Ella e Fata Mammetta altre tre avventure si profilano all’orizzonte, tutte super  magiche! Questa volta viene dato largo spazio, nella storia, anche a Zia Jo, la sorella di Fata mammetta e zia di Ella. Se infatti Fata mammetta, è impegnata al lavoro, chi potrà accompagnare Ella in gita scolastica?! Si offrirà di farlo zia Jo che, pur avendo promesso di non fare incantesimi, li farà eccome… 😀
Tanti incantesimi quindi saranno lanciati a suon di scienza e Fata Scienziata!
Non posso togliervi il piacere di scoprire gli altri incantesimi e le divertentissime altre avventure e pasticci contenuti in Sirenette Magiche, il quarto capitolo di Io e Fata Mammetta! Se avete amato i precedenti, non potete assolutamente perdervi queste avventure dal profumo di spiaggia, scienza e sirene!

Sirenette Magiche di Sopie Kinsella edito da Mondadori è strutturato in quattro racconti brevi e illustrati in bianco e nero sempre da Marta Kissi. Ogni volta un nuova bizzara e fantastica avventura per Ella Brook che usando la magia anche per le cose più banali, finisce però per complicare le cose invece che facilitarle.


Kinsella, tra un’avventura tragicomica e un disegno ci porta un messaggio chiaro:
avere dei poteri è senza alcun dubbio molto affascinante, ma sapere di avercela fatta con le proprie forze e non grazie ad un trucco di magia è assolutamente molto più gratificante e più corretto nei confronti degli altri, perché alla fin fine si è magici pur rimanendo semplicemente se stessi, senza ricorrere a bacchette speciali o trucchi 😉
Voi che ne dite?

Lo stile del testo è lineare, e molto piacevole, evocativo e frizzante, saggio ma mai pedante, lo stile della Kinsella fa di sicuro centro!
Sarà per le avventure bizzarre, per le immagini, per i divertentissimi giochi che si trovano sempre nelle ultime pagine…ma fatto sta che questa serie la consiglio come un graditissimo regalo per le bimbe! A partire dai 5 anni se letto insieme o dai 6 anni se alle prese con le prime letture autonome 😉

La storia, in ogni libro è frizzante e piena di magie, strapperà più di un sorriso sia alle mamme che alle bimbe e contribuirà di certo a rendere memorabile un bel momento di lettura mamma-figlia


Ogni racconto è un’avventura con un tocco magico e divertente ed in esso Ella imparerà delle belle lezioni, perchè, anche combinando qualche pasticcio, si impara 😉

Le prime tre storie puoi scoprirle QUI:

Io e Fata Mammetta vol. 1°
Io e Fata Mammetta – Aspirante Fata – vol. 2°
Io e Fata Mammetta – Magie e Unicorni – vol. 3°

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI

Beatrice Sottosopra – Shelley Johannes

Beatrice Zinker ha sempre dato il meglio di sè
pensando a testa in giù.

Funzionava come una magia,
quindi non si è mai fatta troppe domande.

Beatrice è una bambina determinata e un po’ ribelle. Non è affatto una bambina tradizionale, dopotutto Beatrice preferisce pensare sottosopra.
Beatrice ha 8 anni e non vuole avere niente a che fare con l’essere ordinario e condivide il suo modo di pensare stravagante.
Si veste, parla o agisce al di fuori di ciò che è considerato normale e non lo fa per il gusto di essere diversa, ma perché lei è proprio così, un personaggio fuori dall’ordinario, da amare per la sua individualità e il suo cuore generoso.

In famiglia ormai non ci fanno più caso, tranne sua sorella maggiore, che non fa che notare ogni sua piccola stranezza, ma a Beatrice non importa ma spesso agli altri risulta strana e viene messa in disparte. Per fortuna, un giorno incontra Lenny, e scoprono di avere un sacco di cose in comune.
Le due bambine diventano migliori amiche di sempre, e insieme trascorrono le migliori avventure.
Insieme creano anche un’operazione top secret con travestimento per il rientro a scuola: Operazione Sottosopra. Poi Lenny parte per le Filippine dai suoi parenti e al suo rientro tutto è cambiato.


Beatrice, non vedeva l’ora di rivedere Lenny dopo la sua lunga assenza per le vacanze.
Fu una grande delusione vedere Lenny indossare un look totalmente nuovo e in più infrangere la loro promessa: le sembrava irriconoscibile, non era più interessata alla loro missione segreta e, peggio ancora, si era presentata a scuola con una nuova amica.

Non sembrava più esserci posto per le idee bizzarre di Beatrice, perché ora Lenny ha una nuova amica su cui fare colpo, con cui vuole essere normale e sentirsi accettata.
Riusciranno a ritrovare la loro amicizia, e a non dover cambiare per essere accettate?
Essere normali non significa fingere per piacere agli altri e questo Beatrice lo sa bene, ecco perchè decide, come prima missione del nuovo anno scolastico, di far capire alla sua amica chi è davvero, prima che sia troppo tardi per la loro amicizia.

Beatrice Stottosopra di Shelley Johannes edito da Terre di Mezzo, pagina dopo pagina, ci porta, in una storia che parla di crescita, ma soprattutto di accettazione.
Questo è ottimo libro per i bambini dai 7 anni in su, ed è perfetto per i lettori alla ricerca di semplici libri a capitoli. La storia è divertente e Beatrice ha qualcosa da insegnarci su come rimanere fedeli a noi stessi e sull’importanza di pensare a testa in giù 😉
Qui Beatrice fornisce un esempio perfetto di come la differenza può influenzare i tuoi amici. Anche se vuoi essere un ninja, non c’è motivo per cui non puoi essere solo un ninja. Vediamo Beatrice evitare i giochi di tutti gli altri per le sue idee. Tuttavia, apprende che puoi divertirti di più quando non sei solo. Se provi quello che vogliono gli altri, potresti divertirti ancora di più. Inoltre non finirai per ferire i sentimenti del tuo amico.

Con la sua bizzarra personalità e simpatia, Beatrice ci insegna una lezione preziosa: non bisogna mai (adulti e bambini) fingersi diversi per piacere agli altri, anche a costo di rischiare di trovarsi senza amici, perchè cambiare per forza qualcosa di noi, per essere più interessante o più normale potrà sicuramente funzionare per qualche periodo, ma alla fine la nostra vera personalità, il nostro vero essere non potrà che voler uscire di nuovo.

Nella vita, è giusto e normale crescere, è giusto e importante cambiare, ma ognuno deve sempre farlo per se stesso, perchè la cosa più importante e fondamentale è sentirsi a proprio agio con sè stessi.
Una storia molto interessante, per le discussioni che apre con i bambini, perchè scopriamo una Beatrice che non si abbatta davanti alla nuova Lenny, dimostrandole che può essere amica di tutte anche senza cambiare e soprattutto senza escludersi a vicenda, perchè un punto in comune si riesce sempre a trovare…basta solo cercare insieme.
Le amicizie crescono e cambiano, ma anche se compaiono nuove differenze non significano che tutto debba finire 😉

L’autrice Shelley Johannes, con uno stile molto fresco e frizzante, ci presenta Beatrice, decisamente una protagonista che si fa amare e piace! E per fortuna che è solo alla sua prima avventura in questo libro 😉
Shelley Johannes fa un ottimo lavoro celebrando i bambini che in qualche modo si sentono diversi. E non importa in che modo siano diversi. Troveranno un’anima affine in Beatrice. Beatrice abbraccia NON essere “normale”. Le piace essere sottosopra ed è un ottimo modo per creare fiducia in se stessi nei bambini a cui viene spesso insegnato a conformarsi invece di abbracciare i loro doni unici.


Anche Shelley è una pensatrice capovolta. Dopo aver trascorso dieci anni in architettura, ma con un amore per la lettura e la scrittura, ha deciso di tuffarsi nel profondo mare dei libri e scrivere (e disegnare) il suo libro. Beatrice Sottospra è questo suo primo libro.
Quello che amo di Shelley è che questo non è un libro illustrato con le parole. Questo è un libro di parole con immagini che si adattano perfettamente al flusso della storia.
In quasi tutte le pagine troviamo le illustrazioni con tratto nero e arancione che accompagnano la lettura mostrando al lettore Beatrice e le sue avventure in modo ancora più chiaro e d’impatto.
il tutto accentuando e completandosi a vicenda senza dominare il libro.

Beatrice sottosopra è un libro bizzarro, divertente e ironico come lei,
è una storia che a riesce a comunicare l’importanza di essere se stessi con gli altri,
è una storia perfetta per riconoscere le differenze in modo positivo
c’è poco da fare, Beatrice anche se Sottosopra vi conquisterà! 🙂

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Verde – Non voglio essere una strega!

Poteva almeno fare lo sforzo di chiamarmi
Bianca o Bruna.
Al limite Violetta,
invece no, è andata a scegliere Verde.

Verde, è una simpatica ragazzina undicenne, figlia e nipote di strega, a cui non interessa affatto imparare l’arte della magia, ma piuttosto capire cosa farne del compagno di classe Sufi (è innamorato di lei o no? E lei cosa prova?) e trovare suo padre che non ha mai conosciuto.


Quando la mamma decide che ogni mercoledì lo passerà dalla nonna, nella speranza che cominci a imparare i fondamentali della stregoneria, Verde capisce che la magia non serve solo a zittire il cane dei vicini o a far fronte all’ennesimo fastidio, come pare sia per la mamma, ma può anche avere dei risvolti positivi e migliorare la vita delle persone.

Il libro si dipana allegramente tra la vita domestica e quella scolastica di Verde, la sua lotta nel contrastare la madre con i suoi piani, cercando di sfuggire alle tattiche della nonna nell’insegnarle ogni sorta di magia/incantesimo/pozione, tentando al contempo di vivere con leggerezza la sua vita scolastica, con gli amici, in momenti, insomma, che la rendono normale … e felice!


Verde non vuole essere una strega come sua madre e che aspira solo a vivere come “tutti”. Le preoccupazioni della giovane eroina non fanno rima con pozioni, elisir e calderoni: sono molto più concrete, si oserebbe dire; anche se… quando si tratta di attrarre l’Amore, non siamo solo a un passo da qualcosa di magico?!

Forse alla fine, Verde potrebbe
essere una strega, ma a modo suo?

Verde – Non voglio essere una strega di Marie Desplechin e Magali Le Huche edito da Mondadori è un libro con una storia a quattro voci, poiché scopriamo pagina dopo pagina, fumetto dopo fumetto tutti i dettagli di questa avventura attraverso quattro personaggi: Ursula, Anastabetta, Verde e Sufi. Ognuno racconta, racconta Verde. Ognuno vede e racconta le cose per come le vede, ma portando nuovi elementi.

Contrariamente a quanto si può immaginare al primo sguardo, questo fumetto non è essenzialmente fantastico. Vi sono certamente alcuni elementi in cui intervengono i trucchi magici, ma pian piano si rivela molto più profondo di così. Affronta in particolare i temi della genitorialità, della trasmissione, dell’educazione, ma anche di altri problemi personali per i giovani ragazzini: come i sentimenti di amore e crescita.
Insomma in questa bella storia vengono affrontati molti temi: amicizia, differenze, relazioni madre-figlia e nonna-nipote, adolescenza e necessità di differenziarsi, assenza e la ricerca del padre.

Una storia davvero piacevole leggera e simpatica, anche le illustrazioni di Magali Le Huche sono delicate, colorate e divertenti da guardare grazie a questa veste grafica a fumetti.

In Verde, nessuna stregoneria cupa, piena di scheletri e ragnatele, anche se è in un seminterrato che si trova il magico “laboratorio”.
Né verruca sul naso, né lunghi capelli sporchi. No… Verde, sua madre Ursula e sua nonna Anastabetta sono vere donne del nostro tempo, che vivono nella nostra vita quotidiana. Questo è qualcosa che avvicina i lettori ai personaggi di questa storia!


Inoltre i personaggi hanno ciascuno il loro carattere, le loro caratteristiche che li rendo unici e pure molto simpatici.
Ursula la madre è asciutta con capelli arancioni e vispi, talvolta furiosa e isterica, ma amorevole, di una gentilezza che fa sbiadire le altre madri con invidia;
La nonna Anastabetta è tonda, generosa, pazza, ma attenta e di una gentilezza che ti fa venire voglia di cucinare quattro ore al suo tavolo;
e il giovane Sufi, innamorato ma chi lo sa se proprio di Verde…
oh e poi c’è proprio lei Verde, che strega affascinante e birichina che è 😀

Una storia piena di sorrisi da scoprire!
Una bella striscia a fumetti che piacerà a tutti i giovani lettori, che parla di magia, ma non solo … e che incanta con bellissime illustrazioni,… una storia un po’ folle e divertente!
Se cercate una storia ironica, divertente, sopra le righe e spumeggiante allora Verde fa per voi 😉

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Giacinto – Graciela Beatriz Cabal

Non c’è niente di meglio di un buon racconto per lenire i mali,
tenere lontana la paura e mettere tranquilla una bimba piccolina e pasticciona.
Niente di meglio di un buon racconto per scacciare le lacrime e conciliare il sonno.
Ecco come è nato Giacinto.

Graciela Beatriz Cabal

E’ il compleanno della piccola Giulietta e i regali non mancano!


Ha ricevuto una tartaruga vera, un burattino di nome Pincopallino, una piantina con un bel fiore rosso… e pure un nuovo amico: Giacinto, un esserino buffo e birichino.
È l’amico più simpatico e unico, che abbia mai avuto e inizia a portarlo sempre con sé, anche all’asilo, nascosto nella tasca del grembiulino.


I due diventano inseparabili e insieme ne combinano di tutti i colori…forse di pasticci nè combina qualcuno in più il piccolissimo Giacinto ma se i grandi non lo vedono le colpe saranno di Giulietta.
Ma un bel giorno nasce il fratellino di Giulietta, Santiaguito. Tutta la famiglia è in fibrillazione, notte e giorno e corre senza tregua su e giù per la casa, e anche Giulietta non ha occhi che per lui il nuovo piccolo arrivato.
Giacinto, abituato a tutte le attenzioni dell’amica si sente un po’ messo da parte, e per la gelosia si riempie di macchioline, diventando più dispettoso del solito…

Chi avrà fatto sparire il ciuccio di Santiaguito?
E soprattutto chi lo ritroverà?!

Leggendo Giacinto di Graciela Beatriz Cabal edito da Logos Edizioni, è inutile negarlo, si ha voglia di tornare bambini per riacquistare la capacità di immaginare l’invisibile. Avere un amico sempre presente con il suo affetto onnipresente, un alterego nei momenti di difficoltà.
L’autrice, in questa dolcissima storia è riuscita ad inventare un universo a misura di bambino, dove il quotidiano si stempera attraverso la favola, e anche le paure si sciolgono e in un attimo ritorna tutto illuminato dalla magia che solo le parole sanno regalare.
Una storia dedicata all’importanza della fantasia, dedicata agli amici immaginari che i bambini possono vedere e gli adulti no. ❤

“Giulietta non disse nulla,
ma guardò Giacinto e il fratellino.
Giacinto le fece l’occhiolino e, zitto zitto,
si accoccolò nella culla pulita, profumata
e piena di fiocchetti celesti.”

Una storia con testi semplici e perfettamente arricchiti dalle illustrazioni splendide e naturali di Giulia Pintus, trasformando la lettura in gioco dal profumo di quotidianità.

L’autrice Graciela Beatriz Cabal (1939–2004) è stata una scrittrice e giornalista argentina. Accanita lettrice, è stata studentessa di Jorge Luis Borges. Trovava noiose le Cenerentole e le case perfette, mentre le piaceva moltissimo collezionare premi e viaggiare per l’Argentina con la sua valigia carica di racconti. Ha avuto figli, nipoti, un marito, un cane, un gatto, pappagalli e una casa tanto, ma tanto, strana. Ha scritto più di sessanta libri per ragazzi, e anche qualcuno per adulti, tutti finora inediti in Italia. “Batata” è stato pubblicato per la prima volta nel 1998. Della stessa autrice #logosedizioni ha pubblicato anche questo libro, “Giacinto” (2018), il suo primo racconto.

Chissà forse dopo la lettura, in occasione di qualche compleanno spunterà Giacinto anche a casa di qualche altro bambino?!
Nel frattempo divertiamoci con i bambini a disegnare un Giacinto unico, come piace a loro 😉

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Amici – Satomi Ichikawa

Amici per i giorni di festa
amici per quelli di tempesta,
amici da gennaio a dicembre.
Amici. Amici per sempre.

Gli A M I C I,  l’A M I C I Z I A, sono come un sottile filo invisibile che ci lega alle persone, ci amalgama in modo più o meno perfetto in un mix speciale di impalpabile complicità, affetto, tenerezza, ascolto, condivisione, sostegno, divertimento e tante tante scoperte!

Amici di Satomi Ichikawa è stato pubblicato la prima volta con il titolo Friends nel 1976, ed è stato il primo lavoro dell’artista giapponese Satomi Ichikawa – trasferita giovanissima a Parigi dove vive da oltre trent’anni – affermata autrice di oltre una cinquantina di libri per bambini. Amici, per la gioia di piccoli e grandi lettori, è arrivato anche in Italia in una versione totalmente rinnovata, grazie a Orecchio Acerbo, pur mantenendo tutta la freschezza e la leggerezza che accompagna sempre gli Amici.

“Amici per superare gli ostacoli,
che quando siamo a terra fanno miracoli.”

Ogni pagina mostra i tanti diversi aspetti dell’amicizia, con illustrazioni giocose ma distinte nello stile. Amici è un albo illustrato perfetto per regalo che non ha ne età ne tempo… proprio come l’Amicizia.
Leggere, osservare, perdersi nei ricordi sfogliando questo libro è come celebrare tutte quelle amicizie che completano il nostro mondo!
Qui ci sono gli amici, quelli autentici che, s’intende, fanno davvero tanta strada insieme…
Amici, con cui superare insieme tutti quegli ostacoli della vita per poi rialzarsi quando si è a terra.
Amici per ieri, per oggi e per domani, cioè per SEMPRE.
Questo è un albo illustrato per tutti, che allarga e scalda il cuore e dolcemente commuove;
penso sia proprio uno di quei libri REGALO perfetti, perchè pagina dopo pagina è come un lungo biglietto di 32 pagine da regalare agli amici più unici e cari…Grandi e piccoli…ovviamente 😉

“Amici per il presente e per il futuro,
anche se qualche volta ci separa un muro.”

Ma attenzione, qui si racconta l’amicizia quella vera, non quella di apparenza dei social, ma quella vera con la A maiuscola. Quell’Amicizia che si costruisce nella vita di ogni giorno e si sperimenta dal vivo, tra momenti belli e brutti.
Questo è l’essere amici.
È un sentimento universale che non ha e non avrà tempo, né scadenza.

Chi è un amico per i bambini di 4-6anni?

Ecco alcune risposte semplici e sincere, profonde e assolutamente vere in modo disarmante:

L’Amico è una persona che ti vuole bene; [Irene, 4 anni]
L’amico è una persona con cui giocare; [Giovanni, 5 anni]
L’amico è una persona che sposeresti; [Allegra, 5 anni]
L’amico è una persona a cui piacciono
le stesse cose che piacciono a te.
[Nicolò, 6 anni]
E’ presto confermato, per i bambini l’amico non è solo un porto sicuro dove rifugiarsi e trovare protezione e rassicurazione, ma soprattutto un compagno di giochi, una persona simile a lui, a chi piacciono le stesse cose e ci sente in sintonia.

Gli altri sono un regalo che l’esistenza ci fa. Un bene aggiunto. La nostra occasione di essere persone migliori.
Insegnamo questo valore a bambini. Condividere, andare con, procedere insieme. Perché insieme è più bello. Molto più bello.

I bambini ritratti dalla Ichikawa sono tutti diversi, alti, bassi, con le trecce, più grandi o più piccoli, ma è la loro diversità a renderli interessanti e a creare un gruppo coeso. Sono bambini che ricordano quelli che si vedevano per strada tanto tempo fa e fanno aleggiare un sorta di nostalgia del passato.

“Amici per le fatiche più dure
e per tutte le sventure.”

Per quanto il condividere così tanti momenti quotidiani non risulti così attuale e per quanto gli abiti possano non rispecchiare i tempi moderni, la narrazione no sa di irreale, anzi! Il breve testo in rima è come una filastrocca e amplifica le dimensione di gioco e di levità, bilanciando la profondità dei messaggi raccontati. Ma lo sappiamo bene che alla fine le cose semplici sono, poi, le più vere.

“Amici per essere migliori,
quando i grandi sono fuori.
Ma più di tutto per non sentirci abbandonati
e affrontare la notte da alleati.”

Amici, è una storia per ricordarci che essere amici può essere per sempre, in ogni luogo e in ogni tempo.
…siamo Amici. Amici ieri, oggi e domani

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI: