Capita spesso di vedere i bambini che si incantano a guardare le persone che passano davanti a loro, e forse nella loro grande immaginazione si immedesimano o immaginano cosa stanno facendo o dove stanno andando!

Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf fin dalla copertina ancora prima di aprire il libro, ci invita con semplicità nel suo mondo a seguirla; la vediamo tornare dal mercato con la spesa fatta nel cestino, indossa uno di quegli abiti rotondi guarniti di pizzi e merletti che volutamente enfatizzano le salutari rotondità, cerchi d’oro alle orecchie sode di scrofa ed un’aria assolutamente felice ed appagata, nonostante maialino le stia tirando le lunghe cocche del grembiule e sia intento a gustarsi un ottimo gelato al cioccolato.
Poi, subito dopo, con lo sguardo, dalla finestra di casa, nel frontespizio ci invita con gran cordialità ad entrare nella storia, ma soprattutto nella sua casa e nella sua vita.
Pagina dopo pagina, Dorotea ci invita a a curiosare nella sua casa che si mostra in tutta la sua eleganza e particolarità.

E’ una madre single, (non è subito percepibile, essendo il libro senza una parola, ma arriva a una seconda e più attenta lettura) e il figlio corre tra le pagine combinando pasticci, pieno di allegria e vitalità, incantando lettori grandi e piccini.
Piena di oggetti, di dettagli, di elementi che creano lo spessore del contesto e dell’azione. Un libro che diventa una vera quinta teatrale, che esattamente come una scenografia si costruisce in una sovrapposizione per strati. E da una quinta teatrale così ben disegnata è possibile ricostruire appunto l’azione in scena, ma anche la vita di Dorotea nella sua dimora così piena di calore e di vita quotidiana.
Le pagine in cartoncino sono illustrate solo sul fronte che, come quinte di teatro, offrono aperture che rendono viva e quasi tridimensionale la scena e, invitandoci con crescente curiosità ad entrare ed uscire tra una fessura e l’altra, ci introducono nelle stanze che compongono casa Sgrunf.

La porta d’ingresso è stupore e quasi magia per i piccoli lettori, così socchiusa e quel pomolo rotondo che pare staccarsi dalla pagina sono un invito ad afferrarlo e spingere la porta e chiedere a gran voce:
“Possiamo entrare? Siamo arrivatiii!”
oppure da buona padrona di casa “Avanti entrate è aperto!”
Eccola lì la cara Dorotea. È al telefono con alcuni parenti per programmare questa domenica di primavera piena di chiacchiere e con un buon pranzo in compagnia. Mentre lei alterna l’organizzazione a qualche pettegolezzo il suo piccolo maialino la guarda con quello sguardo quasi allarmato, forse non gli piacciono i pranzi con i parenti?! 😀
Ecco infatti che appena finita la telefonata, Dorotea ci invita nella sua cucina

Silentbook, senza nemmeno una parola, con le pagine fustellate, in un gioco perfetto di scorci di ambienti e personaggi seguiamo la sua giornata e quella del suo piccolo.
Seppur senza parole, come in un dialogo intimo e familiare, ci invita a riconoscerci nei gesti e nelle situazioni di Dorotea e del suo birbante porcellino:
dalla porta della cucina, dove Dorotea impasta torte e biscotti, passiamo al salotto: è l’ora del tè e la famiglia è riunita attorno al tavolo rotondo sul quale, in bella mostra, occhieggiano ciambelle e burrose torte guarnite, caffettiere di porcellana e teiere. Mialino lancia dalla sua cerbottana i canditi della torta, colpendo i commensali – unico svago in una giornata costretto in abiti poco comodi senza poter veramente fare quel che desidera.

Arriva il momento dei saluti che sono cordiali e gentili, il baciamano a Dorotea perfetta padrona di casa e un bacio con lo schiocco a maialino.
La giornata è finita. È stata lunga, faticosa, ma ne è valsa la pena. Ora la casa riposa, tornata alla quiete di sempre, alle voci note di Dorotea e maialino.
Un bel momento di relax in bagno e poco importa se maialino ha disseminato il pavimento di dentifricio ed ora procede a riempire la tazza col bagnoschiuma: Dorotea è così, è una mamma grassa e rosa che sa il fatto suo!

Rilassati entrambi (più o meno :D) sotto il piumone è il momento del dolce dormire mentra dalla finestra entra il chiarore della luna.
Ciò che vi ho raccontato è la mia versione di questa storia, la vostra forse sarà completamente diversa, basta lasciare il via libera alla fantasia dei vostri piccoli lettori!

Pubblicato per la prima volta in Svizzera nel 1978 e subito tradotto dalla Emme edizioni di Rosellina Archinto. Oggi riportato in libreria da LupoGuido, a quarant’anni di distanza, vince il Premio Andersen 2018 come Miglior libro mai premiato!
Il libro, Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf, scritto e illustrato all’età di soli 28 anni, è un concentrato di bellezza che si distilla in raffinatezza.
Questo libro di stile ne ha molto, al pari della sua ideatrice Tatjana Hauptmann. Tedesca, figlia di un barone russo (Tatjana Nikolainewja von Sass) e di una ballerina di teatro, oggi è una bellissima signora dai capelli candidi che continua a dimostrare una grande eleganza e un grande gusto per le cose belle. E soprattutto un grande talento nell’illustrare libri, al di là di ogni moda, con una sapienza interpretativa del canone classico.
Insomma in così tanti anni non ha perso un grammo del suo fascino, nonostante si tratti di un albo senza parole.
Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf, lo consiglio assolutamente, un libro di una bellezza rara quanto unica! Indicativamente per i bambini dai 5 anni per poter viaggiare più liberamente con la fantasia tra una porta e l’altra di casa Dorotea 😉 Inoltre è un libro che si presta benissimo con ottimi risultati per le letture ad alta voce 😉
Ora tocca a voi entrare nella casa di Dorotea e respirare pagina dopo pagina quel profumo di casa, di calore, di domenica in famiglia che ogni pagina con tanta naturalezza ci trasmette!
Buona lettura!
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