Costruttori di Stelle – Soojin Kwak

Voi lo sapete come sono fatte
e come nascono davvero le stelle
a cui affidiamo i nostri desideri più speciali
e che ci appaiono come tanti puntini luminosi,
mentre le guardiamo con il naso all’insù,
nel blu profondo del cielo notturno?

Sembra proprio che dietro le quinte opera una squadra di piccoli e ingegnosi costruttori che, con gran lavoro e passione, ogni giorno progetta e costruisce quelle magiche invenzioni che incantano le notti di tutti noi.

Ma le stelle, sono sempre state lassù?
Chi ce le ha messe?

Chissà quanti bambini se lo domandano, affacciati a una finestra o indicandole con il ditino sollevato verso quella distesa infinita.
Sicuramente son domande che si è posta anche la bambina che è stata Soojin Kwak, giovane illustratrice coreana.
E’ cresciuta perdendosi e viaggiando nelle pagine dei libri, “sognando di partire verso fantastiche avventure” in compagnia dei suoi personaggi immaginari preferiti. E questa spinta fortissima a volare con la fantasia verso territori e luoghi insondabili la ritroviamo intatta oggi nelle corpose tavole illustrate del suo primo, e già premiato, picturebook.

E’ proprio lei, Soojin Kwak che immagina un mondo dove uomini e donne operosi, infaticabili, visionari, studiano, progettano e realizzano qualcosa di unico.
In laboratori segreti, affidandosi a operazioni e calcoli complessi, questi tenaci e speciali architetti del cielo impegnano tutta la loro forza per portare bellezza e luce alla nostra vita.
Pagina dopo pagina, non importa se non si sono parole o storie da leggere perchè adulti e bambini, siamo tutti lì intenti ad osservarli mentre recuperano le stelle spente con i retini, per poi trasportarle in grossi camion e poi ancora arrivare nelle stanze in cui avviene il miracolo.

Questa è una squadra di costruttori affiatata, collaborativa, laboriosa.
Ognuno è alle prese con un compito preciso, e ognuno sa quanto sia importante il suo contributo: c’è chi disegna e teorizza, chi trasporta materiali edili, chi sale su una scala con un mattone in mano, chi si cala dall’alto appeso a una carrucola stringendo un rullo da pittore, chi tinteggia o asciuga usando un phon, chi inscatola e controlla i cavi elettrici.
E poi con lo sguardo non passano inosservati un orologio alla parete e altri dettagli che ci avvisano che in questa fabbrica speciale si lavora di giorno e senza nessuna sosta per arrivare in tempo al momento in cui ci sarà bisogno di accendere e illuminare il cielo.
Quando finalmente arriva l’ora, tutto è pronto, tutti sono pronti per attaccare la spina e alzare, stanchi ma felici e appagati, il naso all’insù!

Costruttori di Stelle di Soojin Kwak edito da Carthusia è il vincitore del Silent Book Contest 2019 – Gianni de Conno Award, primo concorso internazionale dedicato i libri senza parole.
E finalisti del Premio Andersen 2020 come Miglior libro senza parole.
Un inno alla collaborazione e alla luminosa energia che ne scaturisce, che si è aggiudicato la vittoria anche grazie alla perfetta costruzione del percorso narrativo, ritmato ed ironico.

Per chi non li conosce, i silent book non sono altro che libri senza parole dove il racconto è affidato esclusivamente alle immagini. Utilizzando solo rappresentazioni, sviluppano una narrazione, in genere legata a uno o due personaggi. Le immagini, infatti, hanno tutte un filo conduttore e generalmente sono molto curate sia nella raffigurazione dello sfondo e dello scenario, che del protagonista. La loro struttura è lineare, con uno sviluppo temporale dei fatti. Essendo libri che non prevedono la lettura di parole, quindi non verbali, possono essere utilissimi soprattutto per i bambini sotto i sei anni…ma nulla li vieta anche dopo i 6 anni, anzi!
Grazie ai silent book, anche un semplice momento di lettura sul divano può trasformarsi in un’esperienza piacevole e rilassante. Inoltre possono essere un ottimo modo per esercitare nel bambino competenze di tipo narrativo, e non solo.

Per esempio, una volta terminato il libro, noi genitori potremmo provare a chiedere come continua secondo i bambini la storia. In questo modo il piccolo, immaginando un racconto che va oltre la cornice del libro, può provare a costruire una storia sua, diventando coautore del racconto.
I silent book sono interessanti proprio per questo aspetto: se da una parte sono in grado di esercitare abilità narrative, dall’altra sono un ottimo modo per imparare a raccontare ed ascoltare una storia.

Costruttori di stelle, racconta alla meraviglia questo mondo silenzioso ma brulicante e non manca di dirci anche altro, per esempio ricorda ai bambini che insieme, aiutandosi reciprocamente e contando non solo sulle proprie capacità ma anche sulle competenze e capacità degli altri, si possono raggiungere obiettivi fantastici e unici!

Una storia che ci fa sognare ad occhi aperti
Una storia speciale per chi ama costruire e fantasticare
Una storia che non vedi l’ora di raccontare guardano le stelle!

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Il sapore della Luna – Michael Grejniec

Che sapore ha la luna… dolce, salata o amara?
Gli animali sono decisi a scoprirlo.
Riusciranno a raggiungerla?

Da molto tempo gli animali guardavano il cielo di notte. Che sapore aveva la luna?..
Incuriositi dalla luna e dal suo misterioso sapore, la tartaruga ebbe una bella idea per raggiungere questo corpo celeste in una notte di luna piena.

Come si può prevedere, la tartaruga chiede aiuto all’elefante, che chiede aiuto alla giraffa, che chiede aiuto alla zebra e così via….

“Se mi sali sulla schiena,
saremo abbastanza alti da toccare la luna.”

Sette animali si avvicendano per vincere la sfida, ma l’impresa non viene compiuta. Così i sette decisero di chiamare il topolino, che passava di là.
Per raggiungere la luna, bastava infatti veramente poco.
Il topolino, si arrampica in cima ad una vera e propria scala animale, riesce finalmente a toccare la luna e a staccarne un pezzettino che farà assaggiare a tutti i componenti della squadra.

Inizialmente nove paia di occhi la guardano, lei calma sorride in tutta la sua immensità e nel suo splendore.
Chi non ha mai sognato di dare un morso alla Luna?
Il sapore della Luna di Michael Grejniec edito da Kalandraka è una storia di un desiderio irraggiungibile e di una collaborazione vincente! 😉
Gli animali del racconto condividevano questo stesso desiderio, ma tutti i loro tentativi di allungarsi verso il cielo fallivano.
Un meraviglioso libro illustrato, che parla ai bambini di desideri, che in un primo momento sembrano irraggiungibili, ma diventano realizzabili grazie alla collaborazione.

E lei, la luna dal canto suo è stupefatta dal successo degli animali, nè è sorpresa e a dirla tutta anche un poco irritata. Per notti aveva giocato a farsi rincorrere dagli animali, illudendoli e ridacchiando di loro, sottovalutandone infine, annoiata dal gioco, le possibilità, specie se affidate a un esserino piccolo come il topolino.
E adesso? Dopo il morso del topolino ci guarda sorpresa con la bocca all’ingiù e in un lampo si ritrae e assottiglia fino a diventare uno spicchio, allontanandosi.

“Visto che sei qui, prova anche tu…”

Una storia che piace molto ai bambini, anche piccoli, per la sua struttura, che si basa sull’accumulazione e sulla ripetizione.
Il sapore della Luna, parla ai bambini di solidarietà e collaborazione tra animali diversi, uniti nello sforzo di cercare di realizzare un grande sogno comune e a fare la differenza alla fine sarà proprio il più piccolo tra loro. ❤

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Il nuovo nido dei piccoli Marsù – Benjamin Chaud

Voi li conoscete i Marsupilami?
Sono simpatici animali con la coda lunghissima, il manto simile a quello di un leopardo (con le macchie), buffe orecchie e un grande nasone. Somigliano un po’ a una scimmietta, un po’ a un cagnolino, e abitano in un nido costruito tra i rami.

“I Marsupilami hanno costruito il loro nido
al di sopra degli alberi, al riparo da ogni pericolo.
È un nido fatto come di deve,
né troppo grande, né troppo piccolo,
e soprattutto molto accogliente.

Un giorno una terribile tempesta
si abbatte sulla foresta.
Il nido va in pezzi e la famiglia Marsupilami
si disperde nell’aria.”

Il nuovo nido dei piccoli Marsù di Benjamin Chaud edito da Bohem press, racconta di un’avvincente avventura! Una storia semplice ma profonda, in cui la famiglia si trova senza più casa dopo una terribile tempesta che ha spazzato via il loro nido

Houbalalà” è l’esclamazione di Papà Marsù nel momento in cui afferra i suoi tre cuccioli giusto in tempo! Con Mamma Marsù si stringono tutti forte aspettando che il vento si plachi.
Ora, che fare? Sono senza casa!
Nessun problema” rassicura la mamma,
Troveremo un altro ramo o un altro luogo per rifare il nido

Inizia dunque il loro viaggio alla ricerca di un nuovo luogo dove vivere. Ma sembra proprio che nessuno degli animali della foresta sia disposto a condividere il suo spazio con loro.
Nessuno dei luoghi che nelle loro intenzioni sarebbe un ottimo nuovo nido è libero:
un albero è occupato dal leopardo, un altro è presidiato dagli uccelli. Anche le pietre sono di proprietà di qualcun altro, l’armadillo che prontamente li caccia. Persino tra i cactus c’è qualcuno: il porcospino. E anche l’ultima foglia appartiene alla rana.
Finché, il pericolo imminente creerà unione e collaborazione e i Marsupilani potranno costruire il loro nido in un luogo davvero insolito con tanti nuovi amici! 😉

Un libro originale, molto colorato, con disegni particolari che attirano l’attenzione e conquistano i lettori di ogni età. La giungla dei Marsupilami è un luogo un po’ speciale perché è la casa di tanti animali strani, animali che non si capisce bene cosa siano e animali che non dovrebbero trovarsi lì come i ricci 😀
Durante la lettura non potrete non essere affascinati e divertiti dalle lunghissime code dei Marsupilani. Ora diventano scale per scendere dal nido, ora si ingarbugliano e annodano tra loro, ora servono a restare sospesi ai rami, ora ad abbracciarsi e a tenersi stretti stretti nella bufera.

Quello di Chaud, anche se focalizzato principalmente sui piccoli della famiglia Marsù, è anche un omaggio nei confronti di André Franquin.
C’è sicuramente un cambio di stile grafico, ma un messaggio umanista che Franquin avrebbe senza dubbio applaudito con entrambe le mani!
Infatti i nostri piccoli e buffi protagonisti sono apparsi per la prima volta nel 1952 opera del grande fummettista, il belga André Franquin, padre di Gaston Lagaffe e dei notissimi Marsupilami.

Le illustrazioni di Benjamin Chaud sono ironiche e in allegra contraddizione con i testi, sono movimentate e popolose, come ci ha ben abituati. Con questo stile l’autore dona ai bambini ulteriori occasioni di intrattenimento, per leggere altre storie nella storia e sorridere ancora. Il rischio, se così vogliamo chiamarlo, è che in questo scompiglio di figure, linee, foglie, fiori, rami di confondersi e di perdere di vista i piccoli Marsù, o di scambiarli per qualcun altro dei tantissimi personaggi raffigurati. Ma poi basta cercare quelle simpatiche lunghissime code snodate dei Marsù, per ritrovare l’orientamento e continuare a seguire i nostri protagonisti. 😀
Chaud, non si lascia sfuggire l’occasione di giocarsi tutto lo spazio della grande doppia pagina e pure di godersi un repertorio di colori perfetto per farci vivere l’ambientazione.
Alterna al fondo bianco, cieli tempestosi o intricati scorci di foresta che sono pura gioia per gli occhi. Abbandona invece il brulicare urbano visto nella Canzone degli orsi per scenari decisamente più lussureggianti.

Il disegno dinamico e infantile accompagna dolcemente il commovente messaggio della storia: il dolore dell’emigrazione forzata e la mancanza di solidarietà.
Con semplicità questa storia riesce a sfiorare una questione purtroppo abbastanza attuale e con il suo consueto tono di leggerezza l’autore mette sotto gli occhi del lettore il problema di chi è costretto a fuggire in cerca di un ‘nuovo nido’. E così, come avviene anche nella nostra realtà, anche i Marsupilami sono respinti dai tanti No pronunciati da tutti quegli animali che comodamente abitano già la foresta.

Certo, tutti noi, non viviamo in una giungla circondata da animali, ma ci sono alcune piccole somiglianze che piaceranno davvero molto ai più piccoli.
Questa ricerca di una nuova casa dà vita a scene squisite in cui Benjamin Chaud dà libero sfogo alla sua immaginazione, così come nei testi pieni di sorprese come nelle illustrazioni, espressive e divertenti.
Una storia bella da gustare e da rileggere scoprendo ogni volta nuovi particolari e scene nelle illustrazioni 😉

Smon Smon – Sonja Danowski

Lo Smon Smon vive sul pianeta Gon Gon.
Al mattino, lo Smon Smon appende
il suo ultimo ton ton ad un lun lun

accanto al suo won won
e se ne va galleggiando dentro un ron ron.

Smon Smon è uno di quei libri che inevitabilmente i bambini sperimentano con entusiasmo con tutti i sensi. Fin dalle prime pagine, sai subito che è stato creato qualcosa di molto prezioso! Con un linguaggio inventato e bizzarro Danowski (autrice sia delle illustrazioni che dei testi) crea un mondo ovattato in cui ogni difficoltà può essere superata grazie alla collaborazione tra gli esseri fantastici, pure diversissimi tra loro, che lo popolano.
Smon Smon è un libro dal grande formato e con la sua orginalità diventa un inno all’infanzia e all’amicizia raccontato con un linguaggio ritmico e musicale come una bella filastrocca da imparare a memoria, per poterci giocare in qualunque momento, tanto da farlo quasi diventare un linguaggio gioco!

Questa storia appartiene al pianeta delle fiabe Gon Gon, dove Smon Smon vive le sue avventure.
Raccoglie ton ton, frutti simili a mele, li sta raccogliendo e riempiendo il suo ron ron. Saranno una scorta di cibo o un regalo per qualcuno?!
Pagina dopo pagina le grandi illustrazioni ci raccontano una bella storia, tra disavventure, pericoli, salvataggi e incontri di klon klon.
..e il finale? Beh vi piacerà parola di piccoli lettori e ascoltatori! 😀

Smon Smon ha un linguaggio che affascina e diverte allo stesso tempo.
Won won è il letto
lun lun è una liana
pon pon sono funghi giganti stupendi
gon gon è il pianeta…

Il testo è molto essenziale, una frase per pagina ma è quanto basta perchè le immagini raccontano tutto in modo così accurato e comprensibile. Tuttavia il testo, come abbiamo visto, apporta numerosi suoni che creano movimento e giocoso il libro!
Smon Smon racconta una storia deliziosa ma allo stesso tempo vuole rendere un nuovo linguaggio consapevole ai piccoli lettori. Ridefinire cose sconosciute, riconoscere nel fantastico ciò che è possibile e nel possibile, il reale.

Sonja Danowski per le illustrazione ha scelto colori forti e terrosi per disegnare volti carini con pennelli, pennarelli e acquerelli e mettere in scena consapevolmente le loro forme. Questa adorabile creatura di nome Smon Smon ricorda un po ‘la più piccola figura di una matrioska, forse una figura fissa. Ad ogni modo, Smon Smon vive sul misterioso pianeta Gon Gon. Ci sono molte cose belle lì, ma ci sono anche pericoli, come Zon Zon profondi e oscuri ma, se necessario, Smon Smon può contare sui suoi amici 😉

Particolare ma molto affascinante, la storia di Danowski edita da Orecchio Acerbo, ci porta in un viaggio unico verso luoghi sconosciuti.
I disegni dettagliati ci permettono di immergerci in questo mondo per niente familiare in cui tutti, grandi e piccini rimaniamo affascinati.
I giochi linguistici di Danowski richiedono sicuramente un po’ di immaginazione e di brio nella lettura ad alta voce, ma l’autore sa fin troppo bene che i bambini stessi amano sperimentare con il linguaggio e amano i nomi di fantasia. Gli aggettivi ben scelti descrivono anche i termini più da vicino, e l’osservatore finalmente va molto d’accordo nelle immagini.

Sonja Danowski vive a Berlino come illustratrice e artista di libri illustrati. Le sue opere hanno vinto diversi premi internazionali.

Ai bambini piace così tanto che imiteranno e reinveteranno la loro versione di Smon Smon nei loro giochi!

Buona lettura e buon viaggio nel pianeta Gon Gon!
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Passo Davanti – Nadine Brun-cosme

“Erano in tre.
Lèon il grande, Max il secondo, Rèmi il più piccolo.”

Un buffo trio si aggira per le strade di Parigi, un bambino di nome Max, un coniglio chiamato Rémi e Léon, un’enorme orso peloso, che ha tutte le caratteristiche di molti personaggi di Tallec.

Leon sta davanti perché è il più grande, a descrivere agli altri cosa vede;
Max e Remi si tengono per mano e si sentono al sicuro perché il grande davanti conosce i pericoli e li protegge.
Max sta dietro Lèon e gli piace raccontare storie a Rèmi che lo ascolta con grande interesse.
Però Lèon camminando davanti non vede solo i pericoli, vede anche le cose belle, e un giorno mentre osserva un palloncino incuriosisce Max che passa davanti per vederlo anche lui.

Quindi le posizioni si modificano.
Per la prima volta fu lui a guidare il trio, e Max si sentì grande.

E si modificano ancora quando anche Rèmi, stanco e annoiato di stare dietro a Leon, che non gli racconta storia vuole passare davanti per vedere meglio.

“Remi passò davanti. Videi il palloncino, e le nuvole,
e i grandi alberi, e le automobili ce andavano veloci.
…e si sentì grande.”

Davanti ci si sente grandi, capita anche che davanti si possa stare in tre, in riga, uno accanto all’altro a raccontarsi storie e a guardare il mondo insieme. Qualcuno canta, qualcuno narra, qualcuno è più veloce di altri ad avvertire dei pericoli. E insieme camminando si cresce.

Tra i finalisti per il Premio Andersen 2018 come miglior libro per la fascia 0/6 anni, Passo davanti di Nadine BRUN-COSME edito da Coccole books (è un albo avvincente che tratta di argomenti come fiducia e collaborazione e sprona a vivere in prima fila sfidando le emozioni che ci attraversano.
Un albo speciale, in un grande formato, per raccontare attraverso la metafora del viaggio, il tema della crescita, dell’apprendere, del trovare un posto proprio nel mondo e una propria autonomia.
Basti pensare quando si ha paura che il proprio figlio non abbia i mezzi per lanciarsi in nuove avventure che, ai nostri occhi, appaiano ancora troppo pericolose e che, magari senza volerlo, gli poniamo davanti il nostro vissuto sostituendoci, invece di affiancarlo e credere in lui.
Si era proprio così che Max e Remì continuavano ad affrontare la vita, dentro una sorta di bolla che tappava loro i sensi!

L’autostima è legata in maniera importante all’esperienze di vita e avere qualcuno che crede in noi, ci sprona ad andare avanti formando la nostra personalità.
Adesso mano per mano i protagonisti del libro possono affrontare la vita affiancandosi e non coprendosi.

Passo davanti, con le sue grandi illustrazioni non racconta solo una passeggiata in città, si vede il tempo che passa, le stagioni che cambiano ed proprio così che la storia diventa una metafora della vita e un augurio per i lettori:
che chi li guida, li protegge e li avverte di stare attenti sappia un giorno farli passare avanti con naturalezza, magari nascondendo quel pizzico di paura che non siano capaci, magari rimanendo in fondo come accade a un certo punto a Léon. Quando la sua imponente massa chiude la fila si sente benissimo ancora il senso di protezione, ma la vista sull’orizzonte è sgombra. ❤

Passo davanti è un album molto profondo che aiuta a crescere insieme,
rispettandosi e aiutandosi a vicenda, per andare avanti e vivere al meglio

Buone letture!
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Chi è il più Forte? – Babagiochi

La storia si trasforma in un gioco.
E il gioco diventa una storia.

Chi è il più forte? diventa un’occasione per prolungare il piacere della lettura attorno al tavolo.
Babalibri, con la nuovissima linea Babagiochi riprende alcuni libri TOP, già super apprezzati dai bambini della prima infanzia.
Infatti il gioco Chi è il più forte? riprende l’albo illustrato Sono io il più forte di Mario Ramos.
E’ un gioco che si ispira ai classici memory, ma in una versione più collaborativa, coppia dopo coppia si vince o si perde tutti insieme…contro il Lupo! 😉

In questa adrenalinica variante del gioco classico del memory, i giocatori devono usare la memoria infatti l’obiettivo del gioco è molto semplice: trovando tutte le coppie i bambini devono salvare tutti i personaggi della foresta prima che il lupo faccia il suo “pasto”!
I personaggi sono rappresentati sui token, e ovviamente i bambini li riconoscono subito perchè escono prorpio dall’universo del libri illustrati di Mario Ramos.
Le carte rettangolari invece rappresentano il lupo, è necessario essere in grado di trovare tutte le coppie di gettoni prima che vengano girate le sei tessere-lupo disposte a inizio partita sul tabellone.

Da … Silenzio! Sto dormendo!
Va bene, va bene buffoni! Mi alzo!
Faccio una doccia!
Mi lavo i denti!
Mi metto le mutande!
all’ultima carta che segna la sconfitta
di tutti i giocatori, il classico ed esilerante:
E vi mangio in un boccone!

Come per tutti i giochi anche qui ci vuole un pizzico di fortuna..
A turno i piccoli giocatori girano la ruota che indica la mossa da compiere e come per i classici giochi da tavolo anche in questo caso, è prevista una variante per rendere il gioco più o meno complicato:
ad esempio aggiungendo i gettoni “speciali” aumentano le possibili azioni da compiere.


Indicato per i bambini dai 4 anni, si presta inoltre benisimo ad un buona scalabilità: si può giocare da due a sei giocatori, e anche in solitaria per i bambini più intraprendenti, senza che venga meno il divertimento, ovviamente. 😉
L’atmosfera continua anche dopo la lettura del libro Sono io il più forte!…e l’immaginazione, la possibilità di coinvolgere i bambini continua proprio con il gioco, per vedere chi effettivamente è il più forte! 😀

Chi è il più forte? è un gioco di cooperazione che incontra sicuramente un grande successo nei bambini, ma anche per i genitori 😉

Quando apri un libro di Mario Ramos non puoi non innamorartene, proprio non puoi, sarà la stessa cosa con il gioco, Chi è il più forte? sarà per i vostri bimbi amore a prima vista!

Buon divertimento,
leggendo e giocando l’avventura continua! 😉

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Perché è così difficile perdonare?

Il perdono

Perché è così difficile perdonare? E soprattutto è meglio farlo senza troppi ripensamenti oppure dare sfogo al proprio rancore e preparare una vendetta? Secondo recenti studi perdonare conviene, perché accumulare risentimento è causa di stress fisico e psicologico. Tuttavia spesso è difficile lasciarsi alle spalle le offese ricevute, e talvolta il desiderio di vendetta è una tappa sulla via della riconciliazione.

Perdonare

Perdonare significa vincere il proprio risentimento senza negarlo, ma sforzandosi di considerare chi ci ha offeso con benevolenza, compassione e persino amore. Chi perdona ha sofferto profondamente e da qui nasce il suo risentimento, un sentimento naturale, che però alcuni riescono a superare, rivolgendo all’offensore risposte di compassione.

Ma quando si riesce a perdonare?
Solitamente il perdono scatta quando è stato ripristinato un legame di empatia tra la vittima e l’offensore, quando quest’ultimo ha spiegato il suo gesto, si è scusato, o ha chiesto il perdono e si è messo nella decisione dell’altro. C’è un’inversione dei ruoli che è un fattore importante per tornare alla normalità. Alcune persone perdonano per motivi morali e religiosi, e altre ancora per motivazioni logiche e pragmatiche, per non perdere la persona amata. Esiste poi, una forma di perdono- ricatto: si perdona per tenere l’offensore ai propri comandi.

Forme ambigue di perdono

Il perdono per conservarsi l’affetto di qualcuno, o per garantirsi la sua collaborazione, o ancora per assicurarsi la sua sottomissione morale, è una forma ambigua di perdono che lascia un senso di incompiutezza e raramente sono ingredienti efficaci per una relazione che torna a svilupparsi. Un perdono riuscito, invece, produce un senso di sollievo. Quando si perdona per finta, al solo ricordo dell’offesa ricevuta si alza la pressione, aumentano i battiti cardiaci e si innesca una forte tensione muscolare. Se invece si è riusciti a perdonare nel profondo non si ha nessuna di queste forme di stress.

Vendetta liberatrice

Quando chi ci ha offeso non ha chiesto scusa, o non ha espresso il desiderio di essere perdonato, è molto più difficile lasciare da parte il rancore, e in questi casi è forte la tentazione di vendicarsi facendosi giustizia da sé. La vendetta serve per lo più a liberarsi dai sentimenti negativi insopportabili, e poi viene vissuta con esultanza, eccitazione e divertimento. Tuttavia, dopo essersi vendicate, le persone perdono parte della propria autostima e chiedono il perdono.

Personalità differenti

Le persone più inclini al perdono hanno due tratti di personalità marcati: l’affabilità e la spiritualità. In più sono persone poco nevrotiche e padroneggiano bene le loro emozioni. L’attenzione verso gli altri, l’attaccamento ai valori spirituali e una buona capacità di controllo delle emozioni, sono i tre ingredienti fondamentali del perdono. Chi invece serba rancore è meno altruista, meno attento ai sentimenti altrui e emotivamente più instabile. Infine chi è vendicativo ha gli stessi tratti del precedente, ma in forma più accentuata e inoltre è meno gentile e meno affidabile.

Perché perdonare e come farlo

Nel caso di persone che hanno sofferto offese gravi, è fondamentale allentare le tensioni, anche con un lavoro specifico sul perdono. Le terapie cognitive comportamentali, permettono a chi si è sentito gravemente offeso di procedere verso il perdono e la riconciliazione. Queste tecniche si basano sul parlare dell’offesa ricevuta, tirando fuori rancori, disprezzo e odio; dopo aver manifestato il risentimento, il terapeuta guida la persona sulla via del perdono. Solitamente chi effettua terapie del perdono, ha una diminuzione dell’ansia e dei disturbi depressivi, e un aumento di autostima.

Autore: Bianca Maria Fracas – Psicologa e consulente sessuale


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Nello scorrere del gioco della vita, puo’ accadere di andare incontro ad eventi che non riusciamo ad accettare, durante i quali “ ingoiamo “ rabbia e rancore nonostante si abbia la consapevolezza che la rabbia faccia male a chi la nutre…

La vita puo’ metterci di fronte alla perdita di una persona cara, un abbandono, un’ingiustizia, un rifiuto, e, anche se sappiamo che tutto questo fa parte del gioco, una parte di noi tende a combattere ed il combattimanto si traduce in un malessere interiore…

Il malessere parte dall’anima e se non risolto, passa al corpo emozionale e mentale con pensieri ossessivi e se ancora non risolto, degenera nel corpo fisico dando origine a patologie ( pathos + logos , ovvero discorso sulle emozioni ). la musica di giusta qualita’ frequenziale e le mie parole ti accompagneranno per giungere alla pace con te stesso e con gli altri perche’ tu meriti di essere felice.

Passo dopo passo verso una vita migliore

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Ogni giorno diverse scelte: come seguire quella più giusta? In base a cosa decidere? Con il pragmatismo che lo contraddistingue, Hal Urban ci guida passo dopo passo nel labirinto delle corrette decisioni giuste attraverso l’arte dell’umiltà, della pazienza, dell’empatia, della generosità, del coraggio, della saggezza, della capacità di perdonare: occorre adottare le scelte che migliorano la vita e i rapporti con gli altri, dando libero spazio alle virtù che potenzialmente albergano in noi, ma che prima di tutto bisogna saper riconoscere e affinare. Un libro pratico e pieno di indicazioni per un’esistenza più serena.

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