Lupo e Orsa – Daniel Salmieri

Era una notte senza vento e fiocchi di neve lucenti scendevano fra gli alberi nella foresta.
Orsa era uscita per una passeggiata, quando vide spuntare qualcosa nel bianco scintillante.

In una tranquilla notte d’inverno, Orsa si avventura nella foresta per osservare la natura meravigliosa che la circonda. Mentre assapora il tocco dei fiocchi di neve scintillanti che cadono sulla sua pelliccia, vede qualcosa che spunta dal bianco scintillante.

Nello stesso momento, Lupo era uscito per una passeggiata, quando vide spuntare qualcosa nel bianco scintillante.

Mentre i due solitari camminatori si avvicinano, si vedono da vicino: una giovane orsa, un giovane lupo.

Vide il muso appuntito, il manto liscio e grigio, gli occhi dorati e il naso lucido e nero.
…Vide la testa rotonda, il manto morbido e scuro, gli occhi ambrati e il naso lucido e nero.

Orsa e Lupo si incontrano non con un’ostilità spaventata ma con una curiosità sincera e compassionevole. Il loro incontro è un punto interrogativo condiviso, considerato con reciproca buona volontà e preoccupazione piuttosto che paura dell’altro:

“Ti sei perso?” chiese Orsa.

“No, non mi sono perso. E tu?” chiese Lupo.

“No, non mi sono persa. Sono uscita per una passeggiata.
Volevo…godermi la quiete del bosco quando nevica.”

E così si dirigono nel bosco fianco a fianco, naso bagnato vicino al naso bagnato, consapevoli di essere “entrambe creature fatte per stare bene con il freddo“.
Assaporano lo splendore di questo mondo nella foresta, che condividono, annusando “la corteccia umida degli alberi”, ascoltando “i piccoli suoni” dei fiocchi di neve che cadono sulla loro pelliccia, osservando da vicino la moltitudine di forme.

Mentre Orsa e Lupo avanzano, si imbattono in una grande radura bianca nel bosco, un luogo vagamente familiare, perché ci sono già stati entrambi, ma d’estate. Quello che ora è un vasto ovale bianco era allora un vasto lago blu.
E poi arriva il momento per loro di separarsi e tornare alle loro vite separate, vissute parallelamente in questo mondo condiviso – Orsa deve tornare alla sua caverna in letargo con la sua famiglia, e Lupo deve tornare dal suo branco per correre alla ricerca di caribù.
Si voltano l’uno dall’altro e si allontanano.
Le stagioni cambiano, l’inverno si riscalda in primavera e in questa foresta torna la vita con la fioritura e il canto degli uccelli, Orsa e Lupo si incontrano di nuovo – diversi ancora, trasformati un po’ ma pronti a camminare di nuovo fianco a fianco nel mondo che condividono.

Questo meraviglioso albo illustrato, Lupo e Orsa di Daniel Salmieri edito da Il Castoro è una bellissima storia di amicizia che racconta il ritmo sottile della vita quando siamo aperti al mondo e gli uni agli altri.
Sono curiosi e amici, mentre camminano insieme, vedono nuovi dettagli nella foresta innevata. Insieme spiano un gufo in alto, guardano in profondità nella faccia ghiacciata del lago e contemplano il pesce che dorme sotto la superficie.

Lupo e Orsa è un bellissimo libro sulla compagnia, la natura e il tempo con parole potenti quanto le illustrazioni. C’è poesia nelle parole, la magnificenza del mondo naturale e il potere del semplice essere con un altro.
Una lettura tranquilla ma bellissima, splendidamente illustrata con colori tenui che catturano l’inverno, sia da vicino che da una prospettiva più distante. I bambini sono portati a pensare di rallentare e godersi tutti gli aspetti della natura come fanno Orso e Lupo.

La curiosità compassionevole è la qualità o la prospettiva di connettersi con un “altro” in un modo che dice che abbiamo il desiderio di capire ed esplorare questo “altro” in un modo attento e sicuro. Può sembrare molto da trarre da un libro illustrato su due animali, ma se lo leggete bene sono sicura che lo vedrete. Due animali che cacciano, nella desolata asprezza dell’inverno, si incontrano. Dove ci si potrebbe aspettare il confronto, invece c’è compagnia e apprezzamento. Mentre i nostri figli camminano in un mondo sempre più cupo e aspro, spero che possano trovare momenti di curiosità compassionevole e connessione con “l’altro”.

Buona lettura

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Cioccolatino a strati – Elena Spagnoli Fritze

Gli ho dato un bacio, poi ho appoggiato la testa
sul suo petto, la mano sulla pancia morbida e
l’ho abbraccitao grande.
C’era rumore di cuore e di respiro.
Mi piaceva sempre ascoltarlo.
Da tutta la mia vita.
Ciao, nonno. ci vediamo dopo.

Cioccolatino a strati, affronta un tema delicato e difficile: la morte e il suo mistero. Questo piccolo libro, pensato per i bambini dai 6 anni in su, è opera di Elena Spagnoli Fritze e Carlotta Passarini edito da Pulce edizioni.
Le illustrazioni, per la maggior parte in bianco e nero, vi stupiranno per quanto sono belle.


Il messaggio che si legge pagina dopo pagina è stupendo: le persone che amiamo e che ci lasciano non vanno mai via.
Basta saper cercare nei luoghi giusti

Due gatti, un bambino e il nonno, ci accompagnano in questa storia dolce e delicata.
Gatto Pfeffer ha gli occhi verdi, ed è scontroso, guarda tutti da lontano.

Gatto Pfeffer …ascolta chiacchiere e tintinnii di posate,
finchè non si addormenta.

Gatto Mi invece ha gli occhi gialli ed è dolcissimo e vuole essere al centro dell’attenzione.

Gatto Mi si infila tra i polpacci degli ospiti e nelle conversazioni.
Fa lo spiritoso e smette solo quando qualcuno ride.

Le giornate trascorrono lente, loro tre, insieme al nonno, sono fatte di coccole e silenzio, ma quando il nonno muore tutto cambia.
La casa si riempie di persone che, come l’acqua della piscina, avvolgono il bambino e non lasciano respirare, questo ce lo dice lui, che ha appena imparato a nuotare e sente come immerso nell’acqua: un abbraccio che non può evitare.

I gatti invece non possono parlare ma esprimono diversamente il loro dolore: Gatto Pfeffer si nasconde sotto il letto del nonno e non vuole uscire, Gatto Mi invece si sdraia nel lavandino e quando le persone entrano in bagno per lavarsi le mani miagola con una voce straziante.
Il nonno manca a tutti, anche ai suoi gatti, ma loro ci sono ancora e sono capaci di rendere il distacco un po’ più lieve a suo nipote.


Affrontare il tema della morte nei libri per bambini, non è mai facile, anzi, ma in Cioccolatino a strati, il dolore è filtrato dai gatti, Gatto Pfeffer e Gatto Mi, che a modo loro raccontano quello che provano.
La morte, viene sempre vista come un tabù, una cosa da non dire o raccontare, ma fa parte della vita ed è un ostacolo dove prima o poi arriva. L’autrice ci da un dolcissimo spunto per poterla accoglierla con serenità per imparare a fare l’occhiolino al dolore e a stringersi tutti con l’abbraccio giusto:
l’abbraccio morbido di un gatto, o quello con mamma e papà che somiglia proprio ad un “cioccolatino a strati”
Consapevole che, nonostante la distanza, l’amore che nutrono l’uno per l’altro, le loro risate, la loro complicità non cambierà mai 😉

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

 

Insieme – Una storia a colori – Arree Chung

All’inizio, c’erano solo tre colori:
i Gialli, i Rossi e i Blu

I Rossi, gran rumorosi, i Gialli tipi brillanti e gli elegantoni Blù vivono tranquilli e in pace finché… Tutti speciali a modo loro, tutti in armonia, finché un giorno un Rosso inizia a rivendicare una certa superiorità gridando:

“i Rossi sono i migliori!” .
Ma i gialli non erano d’accordo.
“No! siamo NOI i migliori,
perchè siamo i più brillanti!”

Ecco manco a dirlo, che ovviamente Gialli e Blu non sono d’accordo, e ovvio che scoppia una bella baraonda, finiscono per litigare e separarsi.
Ora chi può riuscire a fargli cambiare idea?!

I colori decidono di separarsi e dividere la città in zone rigidamente riservate. La loro bella armonia colorata non esiste più.
Poi un giorno succede che un blu era tutto solo e triste ma in compagnia di una sua amichetta gialla, magicamente ritrova l’allegria, proprio così loro due per caso si incontrano e scoprono, di stare bene insieme.
Presto i due sono inseparabili. Ma non tutti i colori approvavano questa nuova amicizia. In realtà, erano piuttosto turbati. Perché quei due stavano fraternizzando?
I colori non dovevano evitare di mescolarsi?

Nonostante la riprovazione degli altri, Giallo e Blu continuano ad essere amici e a prendersi cura l’uno dell’altro. Presto decidono di sposarsi. Dalla loro unione felice nasce una bambina, un nuovo colore…un verde brillante come il Giallo e calmo con il Blu. Una creatura così particolare e adorabile che piace a tutti.
Che dite, secondo voi la convivenza torna ad essere una necessità?
Altri colori decideranno di mettersi di nuovo insieme?

Insieme. Una storia a colori, è un albo illustrato realizzato da Arree Chung edito da Mondadori, con la sua semplicità, pagina dopo pagina, colore dopo colore 😉 parla ai più piccoli di tolleranza e valorizzazione delle diversità, di amicizia, comunità, inclusione e sentimenti con un’eco a quel capolavoro che è Piccolo giallo e piccolo blu di Leo Lionni

“I bambini riuniscono le persone.”
Arree Chung

I libri che parlano della diversità, della discriminazione, della tolleranza e dell’inclusione familiari corrono il rischio di essere didattici e predicatori. Ma quando sei nelle mani di un bravo scrittore, non senti nulla di tutto ciò. Invece, ti stupisci della genialità e della creatività insite nella storia e dei modi in cui l’autore ha reso un concetto duro, fresco, accessibile e divertente.


Un libro molto molto bello e totalmente tangibile, questa storia è perfetta per parlare ai bambini di pregiudizi e intolleranze, dei “pericoli” della mentalità chiusa e la bellezza della diversità familiare e delle strutture familiari alternative! Un libro adatto certamente all’età della scuola materna, ma è fantastico anche per i bambini più grandi, anche per quelli di voi che sono a contatto con i ragazzi della scuola media. Vivace e davvero speciale, Insieme. Una storia a colori susciterà discussioni animate e getterà bei semini per la loro crescita personale.

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Gelo d’autunno a Quieta Radura – Clelia Canè

L’autunno aveva già tinto di giallo
il bosco di Quieta Radura.

Le foglie, dorate e croccanti,
scivolavano sul sentiero trasportate dal vento…

A casa Pungitopo controllano che non ci siano buchi aperti dato che sta arrivando il freddo e poi un po’ di relax sorseggiando tè nero e sgranocchiando focacce dolci;
La signora Crostapesta insieme alle sue amiche prepara deliziose conserve;
Qualche quercia più avanti, tre sorelle sarte, Settecolletti, Settepezzi e Settemerletti, cucciono, tagliano e rattoppano coperte e cappotti per la stagione fredda.

“L’inverno era arrivato con largo anticipo,
costringendo i topini nelle case davanti al fuoco
e alcuni cuccioli nel lettino raffreddati.”

Proprio così, l’inverno è arrivato con largo anticipo a Quieta Radura e qualcuno si è già ammalato! Si tratta dei cuccioli dei signori Tappalatoppa; Pratolina, Mollichina e Crostino, tre piccoli topolini molto, molto raffreddati, e non sono gli unici.

Occorre chiamare il dottore.
Ma come mai il dottore non risponde al telefono?
“Che si fa? Che si fa? Un rimedio serve già!”

Ecco allora che Tappalatoppa, Pollicini e Pepemoscato s’incamminano con i loro mantelli e le lanterne e vanno al Rifugio dell’Ammalato e scoprono che anche il dottore ha il raffreddore!

“Il dottore è malato, servirebbe del cioccolato”

Così si misero tutti e tre all’opera, tutti quanti a prendersi cura del topolino dottore che alla fine gli dà la ricetta perfetta per curare i loro piccoli.

“Non ci vuole certo un’iniezione,
funzionano molto meglio la premura e tanto amore.”

Gelo d’autunno a Quieta Radura è un dolcissimo albo illustrato di Clelia Canè edito da Lavieri.
Clelia Canè è nata a Formia nel 1989. La sua infanzia è caratterizzata dalla passione per il disegno e per la natura.
Seguendo le orme della nota autrice Beatrix Potter, nel 2005 inizia a scrivere piccoli racconti ambientati in una radura abitata da una comunità di topolini di campagna: nasce così Quieta Radura.
Gelo d’autunno a Quieta Radura è il suo libro d’esordio, ma l’autrice ha creato altre deliziose storie.
Il piccolo mondo di Quieta Radura, creato ed illustrato dalla Canè, è un piacevole rifugio abitato da topolini, e tante altre creaturine dei boschi.
Una delle ultime novità nell’editoria per l’infanzia dove la Canè, con i suoi disegni realizzati a mano con la tecnica dell’acquerello, ci accompagna in un mondo da fiaba ricco di valori autentici e di amore per la natura e per le cose semplici.
Un piccolo mondo tutto da scoprire grazie a delicate, calde e tenui illustrazioni che accompagnano la narrazione.

Una dolce lettura dal profumo autunnale!
Puoi acquistare il LIBRO ADESSO QUI:

 

La musica più bella del mondo – Cindy Wume

Roy è un leoncino
che vive in una grande città.
La sua passione è la musica.

Roy, il leoncino è appassionato di musica e per essere un famoso violinista crede di aver bisogno di collezionare suoni bellissimi in giro per la città; tuttavia, nessuno di loro sembra essere abbastanza bello quando li suona con il violino.


Il suo vicino di casa Jimmy, è un amabile e vivace lemure che ama la compagnia di Roy e ha, pure lui, l’amore per la musica.
Jimmy è pronto ad aiutare Roy nella sua ricerca di grandi suoni, ma Roy trova la sua compagnia una distrazione e crede di non aver bisogno di assistenza e in aggiunta considera semplicemente i suoi sforzi musicali troppo agitati e un disturbo per uno come lui.

…un grande musicista come Roy
non ha bisogno di aiuto.

Un giorno, Roy decide di partire per un’avventura visitando luoghi vicini e lontani alla ricerca del suono più bello e unico del mondo. (I lettori / ascoltatori attenti noteranno che anche qualcun altro sta facendo il viaggio).


Dalla pioggia della foresta che produce “Pling, plic, ploc, pic”
In montagna con gli uccelli che volano cantando “Cip cip, cipiricip, cipì”
Nel deserto dove Roy raccoglie il fischio del vento ” fiuuuuu, fiuuuuuuuuu”
e poi via la mare per raccogliere lo sciabordìo delle onde e al mercato il chiacciericcio della gente.
Foreste, montagne, deserti vengono esplorati con l’intenzione di raccogliere una varietà di suoni speciali…

Ma qual’è il suono migliore?
Qual’è ora il suono più bello di tutti??

La musica più bella del mondo di Cindy Wume edito da Gallucci è una storia che parla di musica, ma anche di affetto e sentimenti; Roy è tanto affascinato quanto appassionato alla musica e ai suoni del mondo, ma è così assorbito e concentrato solo in questa sua ricerca che rischia di sentirsi solo, diventare triste e soprattutto di trascurare un amico, sempre presente, nonostante tutto
Le scene illustrate da Cindy sono perfettamente raccontate da urbane o selvagge, sono meravigliose, specialmente quelle in cui la musica fiorisce grazie alle note fornite dal violino di Roy e dai vari altri suoni armoniosi che regala la natura.

Per Roy, il piccolo leone della città, la musica è la sua cosa preferita…


Forse, però, quello che cercava veramente è da qualche parte che non avrebbe mai pensato di guardare…
Ancora una volta, in modo semplice e delicato un libro, una storia diventa un perfetto e potente inno all’amicizia e alle piccole cose..per i nostri piccoli lettori 😉

Puoi acquistare il LIBRO QUI:

Il Rinoceronte di Rita – Tony Ross

Quando Rita chiese di avere un animaletto, la mamma rispose:
“NOOOOOO! Gli animali sono ingordi e puzzolenti.
Devi pulire dove passano e portarli fuori per la passeggiata”
“Lo farò, promesso! TI PREGO!”

Rita non è altro che l’ennesima bambina a cui viene negato un amico peloso (o meglio la mamma le propone una pulce e lo zio un girino ma evidentemente la cosa non fa al caso di Rita), per fortuna nella città di Rita c’è uno zoo, tanto più che Rita decide di adottare il rinoceronte perchè all’animale non piace la pioggia mentre a casa si sta sempre al riparo e al calduccio (e non solo del termosifone!).

Rita, da brava bambina sensata e responsabile sa che non si potrebbe prelevare un rinoceronte dallo zoo e portarlo a casa e allora ha un’idea geniale e generosa, degna di ogni bambino, lo mimetizza mettendogli addosso il proprio cappello e cappotto con un effetto umoristico dell’illustrazione straordinario! 😀

Ora, non vi sfuggirà che un rinoceronte non è esattamente il prototipo dell’animale da compagnia per Rita, ma soprattutto per il suo pachidermico amico, cominciano le seccature: ascensori striminziti, improbabili camuffamenti per nascondersi agli occhi indiscreti della mamma, costosissima erba africana. Il fondo viene toccato quando il povero animale è costretto a fingersi un castello gonfiabile per sviare i sospetti della maestra.
Grosso errore! Tutti i bambini si precipitano sul povero rinoceronte saltandogli sul pancione proprio cose se fosse un gonfiabile. Questo è troppo anche per lui che si rende conto che forse è giunto il momento di far ritorno allo zoo.
Il giorno dopo il rinoceronte se ne torna quatto quatto al suo zoo.

Certo ora può mangiare la sua amata erba africana ma sente la mancanza di Rita così come la bimba sente la mancanza del suo ingombrante amico.

Ma lui e la bambina troveranno il modo di restare amici…

Il Rinoceronte di Rita di Tony Ross edito da Camelozampa è decisamente un bell’illustrato nel quale il rinoceronte in questione si presta come soggetto delle situazioni più improbabili giocate sulla sproporzione tra la sua mole e il contesto domestico e cittadino in cui si inserisce.
E si ride di gusto del rinoceronte che va a spasso col cappellino fiorato della sua amica piantato tra le orecchie, del viavai della bambina che deve smaltire ogni giorno col suo zaino i mucchi di cacca che produce.

Una curiosa storia di amicizia,
nata per caso e maturata attraverso incomprensioni e rispetto!

Le illustrazioni create da Tony Ross, pluripremiato artista di fama mondiale, sulla quale si muovono con estrema delicatezza i due protagonisti, sono punteggiate dal tratto essenziale, in perfetto equilibrio con le sfumature dell’acquerelo con le quali racconta momenti di vita interiore, emozioni, riflessioni dell’infanzia sulla vita quotidiana conferendo alla storia quel giusto tocco di leggerezza ed ironia. Il dettaglio, nelle sue illustrazioni, trasforma i libri in oggetti editoriali da leggere con la lente di un artigiano, pronto a cogliere particolari inafferrabili e ad offrire lo specchio per guardare i ritratti dell’infanzia con un occhio privilegiato.

Ora diciamocelo se il dubbio della mamma di Rita era che la bambina non fosse sufficientemente responsabile per prendersi cura di un “banalissimo” cane o gatto mi pare che con il rinoceronte abbia brillantemente superato la prova no? 😛

Il Rinoceronte di Rita è una storia tenera e divertentissima su un tema sempre molto caro ai bambini, il desiderio di avere un animaletto domestico. Come scoprirà la piccola protagonista, però, occuparsi di un animale comporta una grande gioia ma anche fatica e responsabiltà: specie se l’animale in questione è particolarmente “ingombrante”…

Buona lettura con Rita e il dolcissimo Rinoceronte 😉
Puoi acquistare il libro QUI:

Una Zuppa di Sasso – Babalibri

Non è certo una ricetta, ma molto di più, è una piccola lezione di vita…
Una zuppa di sasso è una storia di furbizia, fiducia, amicizia, condivisione, curiosità.

Nel mondo della letteratura per bambini c’è una piccola e sempre spalancata finestra, che fa vedere storie e fa crescere, anche chi è già grande.
Una zuppa di sasso è un racconto per bambini scritto e illustrato da Anaïs Vaugelade, edito da Babalibri

“È notte. È inverno. Un vecchio lupo si avvicina al villaggio dove vivono gli animali”.

Inizia così la storia in cui un lupo affaticato arriva in un villaggio portando in spalla un sacco bianco. La prima casa che incontra è quella della gallina.
Il lupo bussa e la gallina apre la porta e lo fa entrare. Non solo, la coraggiosa pennuta gli mette subito a disposizione la pentola che lui chiede per cucinare la sua zuppa sul camino. Poi, un po’ sorpresa da quello strano ingrediente con cui il (teoricamente) il feroce abitante dei boschi vorrebbe preparare la sua zuppa, gli suggerisce di aggiungere del sedano.
Il suggerimento è accettato, e così in pentola finisce anche questo ingrediente.
Preoccupati per aver visto il lupo entrare nella casa della gallina, pian piano arrivano gli altri abitanti del villaggio: il maiale, il cavallo, l’oca, la pecora e il cane. Ognuno sospettosissimo nei confronti del lupo.

Ma,  appena entrati in casa, la tensione si stempera e la prevenzione nei confronti dello sconosciuto vien meno. Non solo, ogni nuovo arrivato offre anche un nuovo ingrediente da aggiungere alla zuppa. Alla fine si ritrovano tutti attorno al tavolo a chiacchierare da buoni vecchi amici.

“Come è bello essere tutti insieme! Dovremmo organizzare delle cene più spesso.” dice la gallina.

Una Zuppa di Sasso prende spunto da una vecchia storia popolare, è di una bellezza strabiliante.
Perché ti aspetti qualcosa che non succede, e ti sorprende, perché fino alla fine sei convinto che accada… e non accade. Se un lupo nel cuore della notte bussa alla porta della gallina noi immaginiamo un solo possibile epilogo. E sbagliamo.
Non è facile vedere oltre le apparenze e non avere preconcetti, per noi però, non per i bambini. 😉

Dall’ambiguità e dalla tensione delle prime scene la storia passa a una surreale e calda cordialità: attorno al fuoco in attesa che la zuppa sia pronta, gli animali hanno ormai abbassato ogni difesa nei confronti del lupo che, anzi, è al centro dell’attenzione di tutti, affascina e racconta.
La zuppa è pronta, il sasso chiaramente si rivela solo un espediente, nulla ha a che vedere con la riuscita della zuppa, eppure, una volta consumata, il lupo ci tiene molto a riporlo nel suo fagotto.

…il lupo va via, con il suo sacco con dentro il sasso e lascia la casa della gallina. Quando questa chiede se tornerà, il lupo rimane in silenzio, e poi va via. E’ quasi certo che il lupo in effetti non torni dalla gallina, e dopo il punto dell’ultima pagina, l’autrice decide di illustrare un ultimo pezzo della storia, o meglio, di una “prossima” storia.
Si vede il lupo davanti la porta di un’altra casa e, un nuovo amico ad aprire, curioso e spaventato proprio come lo era stata la gallina prima di lui.

Questo testo, seppur molto conosciuto, ha sempre un grande fascino e la cosa che mi piace sempre tanto – e che ritrovo ogni volta che lo racconto – è la bellezza dello stare insieme:
la preparazione della zuppa di sasso, che nessuno conosce e ha mai assaggiato, non è altro che un “pretesto” per far riunire gli animali e riscoprire il piacere della compagnia altrui. Il porcello prima, poi il cavallo e l’oca, la capra, la pecora e il cane: tutti questi animali che si ritrovano a condividere la zuppa a casa della gallina, porta alla zuppa qualcosa in “più”.

Credo che la chiave di lettura di questo testo sia racchiusa proprio in questo:
come nella vita, ogni individuo è portatore di ricchezza, della propria ricchezza, che è sempre diversa, anche se di poco, da quella dell’altro!
E’ proprio grazie alla diversità di punti di vista che prende forma l’arricchimento: ogni persona che incontriamo ci offre un pezzo di sé ed è grazie a questo sé che viene allontanata la solitudine fisica e mentale.
La morale insegna che quando la curiosità vince sulla diffidenza può serbare piacevoli sorprese.

Il sasso poi quale elemento più povero e insignificante?
MA proprio da un semplice sasso si può creare qualcosa di incredibilmente buono: non solo una zuppa deliziosa e saporita ma anche una serata piacevole e… inaspettata.
Perché basta poco, anche meno di un sasso, se c’è la collaborazione di tutti.

Nell’attesa di sapere cosa succederà nella prossima casa in cui si presenterà, ai piccoli lettori (ma anche a noi genitori) resta questo bellissimo invito, riflettere su quante belle cose e quanti incontri interessanti si possono perdere se si vive in balia di preconcetti e prevenzioni.
Ci si può perdere, per esempio, un’ottima zuppa di sasso!

Puoi acquistare il libro QUI

Una settimana nel Bosco degli Elfi

Bosco degli Elfi
Bosco degli Elfi

A Merizzo in Lunigiana – Massa Carrara

Dal 14 al 21 agosto

Immagina…

un’oasi di libertà ed energia,
un maestoso scenario naturale tra boschi secolari
e acque cristalline,
cinguettio di uccelli e suoni della natura
qui puoi sentirti leggero e libero,
come se una bolla di sapone o un palloncino colorato
ti portassero con loro…

volare in alto, lontano dal frastuono dei pensieri che…
lentamente si allontano lasciando che tranquillità e sogno si espandano in te, gioco erisate di amici.

Una Vacanza Unica e Speciale… INDIMENTICABILE ricca di momenti magici e tanti amici per coccolarci un po’….

Una settimana ispirata al Divertimento e al Benessere.

Dove? 
Nel Bosco degli Elfi, presso Il Casale Lunigiana, completamente immersi nei boschi dell’appennino toscano a pochi metri da cascate e ruscelli cristallini con conche d’acqua trasparente profonde fino a qualche metro.

La struttura è completamente isolata e riservata esclusivamente a noi.

Che tipo di attività si svolgeranno? 
Giochi di relazione e di comunicazione, salotto delle emozioni, cerchi dell’amicizia, chiacchierate a tema sotto le stelle e nei tepee, biodanza, calendario maja, cerchi energetici di guarigionemeditazioni nella natura, tai chi, passeggiate nella natura, orientering notturno nel bosco, bagni, tuffi e idromassaggi naturali nella conca del fiume, bagni di suoni con i gong e altri strumenti ancestrali, escursione ai laghi glaciali, percorso di sopravvivenza, giornate di mare in spiagge raggiungibili solo in barca e visita alle cinque terre partendo dalla via dell’amore di Rio Maggiore e poi in treno visiteremo tutti i 5 paesi di questo gioiello italiano che è stato riconosciuto dall’unesco patrimonio dell’umanità.

E poi… in terrazza proposte a sorpresa per il dopo cena e… coccole, musica, relax, buona cucina e Allegria, Compagnia e Amicizia… e altre attività che man mano si aggiungeranno, continuando la ricerca per rendere questa vacanza veramente indimenticabile e nuova.

Contattateci per ulteriori informazioni e/o per iscrivervi: info@crescereleggendo.com


Felicità: istruzioni per l’uso

Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, da esse, sovente, traiamo gli stimoli che muovono le nostre giornate. Seppure ogni singola emozione sia importante e permetta a chi la sperimenta di sentirsi vivo, l’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino, in una parola è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità . Quest’ultima è data da un senso di appagamento generale e la sua intensità varia a seconda del numero e della forza delle emozioni positive che un individuo sperimenta.

Questo stato di benessere, soprattutto nella sua forma più intensa – la gioia – non solo viene esperito dall’individuo, ma si accompagna da un punto di vista fisiologico, ad una attivazione generalizzata dell’organismo.

Molte ricerche mettono in luce come essere felici abbia notevoli ripercussioni positive sul comportamento, sui processi cognitivi, nonché sul benessere generale della persona. Ma chi sono le persone felici? Gli studi che hanno cercato di rispondere a questa domanda evidenziano come la felicità non dipenda tanto da variabili anagrafiche come l’età o il sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza, salute o cultura. Al contrario sembra che le caratteristiche maggiormente associate alla felicità siano quelle relative alla personalità quali ad esempio estroversione, fiducia in se stessi, sensazione di controllo sulla propria persona e il proprio futuro.

Le emozioni: IL COLORE DELL’ESISTENZA

Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, danno colore e sapore all’esistenza, anche se, in una civiltà come quella occidentale impostata sul primato della ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto non potrebbe essere altrimenti: infatti se la ragione promette all’uomo il dominio su se stesso e le cose, le emozioni spesso producono turbamento e conflitto, non sono mai totalmente controllabili e a volte ci trascinano a dire o fare cose di cui, una volta cessato l’impeto emotivo, ci si pente. Eppure, sono le emozioni che ci fanno gustare la vita ed è proprio dalle emozioni, piccole o grandi che siano, che l’individuo spera di ricavare nuovi stimoli che muovano le sue giornate. Del resto come si potrebbe dire di vivere appieno se non si sperimentassero mai la gioia, il tremito dello smarrimento o della paura, l’impeto della passione, l’abbandono alla nostalgia, il peso e la disperazione provocate dalla sofferenza?
Tuttavia, seppur ogni singola emozione sia importante e permetta a chi la sperimenta di sentirsi vivo, l’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino, in una parola è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità.

Felicità e benessere

Gli stati d’animo positivi possono influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pensiero rendendoli maggiormente adeguati e funzionali alle situazioni di vita dell’individuo. E’ poi ovvio che tutto questo si ripercuota positivamente sullo star bene dell’individuo con se stesso e gli altri.
In effetti quando le persone sono di buon umore pensano alle cose in modo molto diverso rispetto a quando sono di cattivo umore. Ad esempio, si è trovato che il buon umore porta a descrivere in modo positivo gli eventi sociali a percepirsi come socialmente competenti, a provare sicurezza in se stessi e autostima (Bower , 1983). Inoltre quando si è felici si tende a valutare più positivamente la propria persona: ci si sente pieni di energia, si considerano meno gravi i propri difetti e si pensa meno alle proprie difficoltà. In ultimo, si è visto che più si è felici più si curano e si allargano i propri interessi sociali e artistici, si pone maggiore attenzione alle questioni politiche generali, ci si sente più inclini ad accettare dei compiti nuovi e stimolanti, anche se difficili (Cunningham , 1986; 1988).

Da questo punto di vista non c’è da stupirsi cheuno stato emotivo positivo induca all’ottimismoMayerVolanth (1985), infatti, hanno trovato una correlazione diretta tra grado di buonumore e probabilità stimata di eventi positivi.
Essere felici induce anche ad essere più audaci . A questo proposito, IsenPatrick(1983) hanno messo in luce come la gioia tendenzialmente porti a sottovalutare la gravità dei rischi e quindi porti ad agire in modo meno prudente.
In ogni caso si è anche visto che questo accade solo se la decisione da prendere non comporta dei rischi seri. In presenza di uno stato d’animo positivo, non solo il mondo sembra più colorato e desiderabile e le azioni più facili, ma anche le persone che ci circondano sembrano migliori. E’ forse per questo che molti esperimenti rilevano come le persone felici siano più disponibili, generose e altruiste e provochino negli altri una maggior simpatia.
In ultimo, per quanto riguarda gli aspetti cognitivi, si è visto che il buon umore ha degli effetti positivi sulle capacità di apprendimento e di memoria e sulla creatività: in sostanza quando si è felici si apprende con più facilità, in misura maggiore e in modo più duraturo (EllisThomasRodriguez , 1984; EllisThomas McFarlandLane , 1985) e inoltre si è maggiormente creativi nella soluzione dei problemi.

FELICITA’: istruzioni per l’uso

A questo punto, visti i vantaggi che essere felici comporta, ci si potrebbe chiedere se esistono delle strategie che ci aiutino a sentirci felici o a recuperare il buonumore quando lo si è perso. In questo senso D’UrsoTrentin (1992) riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere. Tali attività o atteggiamenti sono:

  1. non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano
  2. stare in compagnia di persone felici
  3. fare esercizio fisico
  4. non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri
  5. individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo
  6. curare il corpo e l’abbigliamento
  7. riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore
  8. dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione
  9. aiutare le persone a cui piace essere aiutate
  10. non fare progetti a lunga scadenza
  11. frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri
  12. non trarre conclusioni generali dagli insuccessi
  13. fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle
Felicità il Tesoro Nascosto
I Segreti e la Mappa della Felicità

Prezzo € 15,00

LO CONSIGLIAMO PERCHÈ

E se la Felicità non fosse un’effimera chimera, ma una realtà che si può concretizzare come traguardo duraturo nella vita di ogni donna e di ogni uomo? Questo libro è per chi vuole veramente afferrare la Felicità e far diventare la propria esistenza una magica esperienza di gioia e amore.

ARGOMENTO

Vi troverai dieci Segreti per trasformare la quotidianità in esperienza aurea. Come un moderno Alchimista potrai tentare l’impresa di tramutare una “vita di piombo” in una“vita d’oro”… E siccome la vera Alchimia è trasfigurazione di sé, l’Autrice rende noti dei punti sulla pelle che aiutano in questa metamorfosi attraverso un’autentica conoscenza di sé, della propria personalità, dei propri desideri. Scoprirai come trovare la vera Matrice di sentimenti come l’Entusiasmo, l’Ottimismo, il Coraggio, l’Amore, la Speranza, la Volontà, l’Attenzione fino ad approdare alla tanto desiderata Felicità.

Una vita di pace e felicità

cosa-da-felicita

Ho sentito queste parole del Buddha una volta che il Signore viveva nelle vicinanze di Savatthi, al monastero di Anathapindika, nel boschetto di Jeta. A notte fonda apparve un deva (angelo) tanto bello e luminoso da fare risplendere l’interbosco. Dopo aver reso ossequio al Buddha, il deva gli porse una domanda in versi:

“Molti dèi e uomini sono ansiosi di sapere Quali siano le azioni benedette che conducono a una vita di pace e felicità. Per favore, vorresti indicarcele?”

Così risposte il Buddha:

“Non frequentare gli stolti, ma vivere in compagnia dei saggi e onorare coloro che ne sono degni. Questa è la più grande felicità.”

“Vivere in un ambiente favorevole, aver piantato semi positivi e rendersi conto di essere sul retto sentiero. Questa è la più grande felicità.”

“Avere la possibilità di imparare e crescere, essere abili nelle professioni e nei mestieri e sapere come praticare la parola amorevole. Questa è la più grande felicità.”

“Essere capaci di offrire sostegno ai propri genitori, avere cura della propria famiglia e fare un lavoro che dia soddisfazione. Questa è la più grande felicità.”

“Vivere in maniera retta, essere generosi, essere capaci di dare sostegno a parenti e amici e vivere una vita irreprensibile. Questa è la più grande felicità.”

“Evitare di commettere cattive azioni, evitare di cedere all’alcol o alle droghe ed essere diligenti nell’agire per il bene. Questa è la più grande felicità.”

“Essere umili e gentili, mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice e non perdere l’occasione di imparare. Questa è la più grande felicità.”

“Perseverare ed essere aperti ai cambiamenti, avere contatti regolari con monaci e monache partecipare alle discussioni di Dharma (Insegnamento di testi sacri). Questa è la più grande felicità.”

“Vivere nel mondo, con il cuore non turbato dal mondo, liberati dalla sofferenza, in pace. Questa è la più grande felicità.”

“Coloro che realizzano tutto ciò Non saranno mai sconfitti, ovunque vadano Saranno sempre sereni e lontani dal pericolo. Questa è la più grande felicità.”

130 perle di saggezza per trovare la felicità

Prezzo € 5,00
Compralo su Macrolibrarsi

Semplicità, fiducia, calma, immaginazione e tutti i piccoli piaceri del quotidiano sono i segreti di una vita serena e raggiante. Perché, secondo una massima zen, “ogni occasione è la migliore delle occasioni”. Lo zen e la felicità ci accompagna, attraverso 130 massime e consigli Zen, alla ricerca della felicità nella vita di tutti i giorni, nei piaceri quotidiani e nelle piccole cose. Ognuna delle cinque porte della felicità, quali semplicità, serenità, fiducia, coscienza e immaginazione, viene introdotta da una spiegazione della sua importanza secondo la filosofia zen.

La Felicità è..

Cosa è la felicità?

Uno stato d’animo?

Una decisione?

Una volontà o un’operazione mentale?

Penso che sia tutto questo, la nostra felicità dipende da noi e ne siamo responsabili, non ci è mai data o regalata, richiede impegno e sforzo, non è una condizione fortunata ma una forma di intelligenza che può essere imparata e sviluppata.  A volte i nostri disagi e la condizione di vittima in cui ci releghiamo nella vita non ci permettono di aprirci agli altri nel modo corretto e di farci vivere momenti importanti, questo aggraverà il nostro senso di solitudine e di sofferenza rafforzando l’idea nella nostra mente……..”non è possibile essere felici”, è pur vero che possiamo tenere la mente libera e sgombrare il passo alla felicità perchè ritorni.

Sembra, infatti, che le caratteristiche associate alla felicità siano quelle relative alla personalità ed in particolare quelle relative all’estroversione, fiducia di noi stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro (D’Urso e Trentin). Questo perchè la persona estroversa si relaziona con gli altri con più facilità esprimendo i propri pensieri ed interessi; sta bene con se stessa e con gli altri, ha fiducia nelle proprie capacità e percepisce congruenza fra ciò che è e ciò che vorrebbe essere influenzando in questo modo anche l’aspetto cognitivo, in quanto il buon umore ha effetti positivi sulla capacità di apprendimento e sulla memoria, inoltre si è maggiormente creativi sulla soluzione dei problemi.

Qui di seguito si riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere.

Tali attività o atteggiamenti sono:
– non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano – stare in compagnia di persone felici
– fare esercizio fisico
– non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri
– individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo
– curare il corpo e l’abbigliamento
–  riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore
–  dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione
– non fare progetti a lunga scadenza
– non trarre conclusioni generali dagli insuccessi
– fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle.

La felicità, è vero, non sarà eterna ma rimarrà  la consapevolezza di aver vissuto il momento e poter dire ad un certo punto: “qualunque cosa accade valeva comunque la pena di vivere“.

I Segreti e la Mappa della Felicità

Compralo su Macrolibrarsi

LO CONSIGLIAMO PERCHÈ

E se la Felicità non fosse un’effimera chimera, ma una realtà che si può concretizzare come traguardo duraturo nella vita di ogni donna e di ogni uomo? Questo libro è per chi vuole veramente afferrare la Felicità e far diventare la propria esistenza una magica esperienza di gioia e amore.

ARGOMENTO

Vi troverai dieci Segreti per trasformare la quotidianità in esperienza aurea. Come un moderno Alchimista potrai tentare l’impresa di tramutare una “vita di piombo” in una“vita d’oro”… E siccome la vera Alchimia è trasfigurazione di sé, l’Autrice rende noti dei punti sulla pelle che aiutano in questa metamorfosi attraverso un’autentica conoscenza di sé, della propria personalità, dei propri desideri. Scoprirai come trovare la vera Matrice di sentimenti come l’Entusiasmo, l’Ottimismo, il Coraggio, l’Amore, la Speranza, la Volontà, l’Attenzione fino ad approdare alla tanto desiderata Felicità.

Cosa ti da felicità?

cosa-da-felicita

Ho sentito queste parole del Buddha una volta che il Signore viveva nelle vicinanze di Savatthi, al monastero di Anathapindika, nel boschetto di Jeta. A notte fonda apparve un deva (angelo) tanto bello e luminoso da fare risplendere l’interbosco. Dopo aver reso ossequio al Buddha, il deva gli porse una domanda in versi:

“Molti dèi e uomini sono ansiosi di sapere Quali siano le azioni benedette che conducono a una vita di pace e felicità. Per favore, vorresti indicarcele?”

Così risposte il Buddha:

“Non frequentare gli stolti, ma vivere in compagnia dei saggi e onorare coloro che ne sono degni. Questa è la più grande felicità.”

“Vivere in un ambiente favorevole, aver piantato semi positivi e rendersi conto di essere sul retto sentiero. Questa è la più grande felicità.”

“Avere la possibilità di imparare e crescere, essere abili nelle professioni e nei mestieri e sapere come praticare la parola amorevole. Questa è la più grande felicità.”

“Essere capaci di offrire sostegno ai propri genitori, avere cura della propria famiglia e fare un lavoro che dia soddisfazione. Questa è la più grande felicità.”

“Vivere in maniera retta, essere generosi, essere capaci di dare sostegno a parenti e amici e vivere una vita irreprensibile. Questa è la più grande felicità.”

“Evitare di commettere cattive azioni, evitare di cedere all’alcol o alle droghe ed essere diligenti nell’agire per il bene. Questa è la più grande felicità.”

“Essere umili e gentili, mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice e non perdere l’occasione di imparare. Questa è la più grande felicità.”

“Perseverare ed essere aperti ai cambiamenti, avere contatti regolari con monaci e monache partecipare alle discussioni di Dharma (Insegnamento di testi sacri). Questa è la più grande felicità.”

“Vivere nel mondo, con il cuore non turbato dal mondo, liberati dalla sofferenza, in pace. Questa è la più grande felicità.”

“Coloro che realizzano tutto ciò Non saranno mai sconfitti, ovunque vadano Saranno sempre sereni e lontani dal pericolo. Questa è la più grande felicità.”

130 perle di saggezza per trovare la felicità

Prezzo € 5,00
Compralo su Macrolibrarsi

Semplicità, fiducia, calma, immaginazione e tutti i piccoli piaceri del quotidiano sono i segreti di una vita serena e raggiante. Perché, secondo una massima zen, “ogni occasione è la migliore delle occasioni”. Lo zen e la felicità ci accompagna, attraverso 130 massime e consigli Zen, alla ricerca della felicità nella vita di tutti i giorni, nei piaceri quotidiani e nelle piccole cose. Ognuna delle cinque porte della felicità, quali semplicità, serenità, fiducia, coscienza e immaginazione, viene introdotta da una spiegazione della sua importanza secondo la filosofia zen.