Quanto è difficile essere genitori?!

Genitori

Ma quanto è difficile essere genitori?!
Quando ero bambina non capivo mai del tutto il comportamento dei miei…
Non capivo la severità, non capivo il troppo amore, non capivo l’ansia, non capivo le lacrime, non capivo perchè tutte quelle indecisioni sulla cosa giusta da fare, non capivo l’insistenza allo studio, non capivo le punizioni, non capivo il dolore, non capivo perchè ogni visita causasse così tanta paura, non capivo le telefonate quando ero fuori, non capivo mai quasi nulla di tutto il loro strano modo di comportarsi…

Ora che sono mamma capisco…capisco eccome e devo dire anche a malincuore!
Ma quanto è difficile vedere che i figli stanno male, non sapere cosa li affligge, pensare al peggio e poi scopri che è solo un raffreddore e sei anche capace di scoppiare in lacrime.
E quando camminano e poi corrono in ogni momento a volte invece di stare serena a goderti quei piccoli progressi sei in ansia perchè temi che cadano e si facciano male.
Ma come è difficile pensare che tutto è a posto, dormire sogni tranquilli quando senti che respirano male.
Passi tutta la notte a sentire il loro respiro e a fare tuo ogni battito delle loro ciglia…
E quando saranno grandi e vorranno uscire anche se hanno il raffreddore?
Quando non vorranno più che io gli dica di coprirsi che fa freddo?
Quando non potrò vegliare su ogni singolo loro passo?
Non lo so…davvero…
Ora però capisco che essere genitore è davvero la cosa più difficile del mondo, perchè sono i figli la cosa più importante della nostra stessa vita…tutto qui.
Proteggere loro e desiderare che stiano bene è fare tutto il bene possibile a noi stessi.
Forse si tratta di egoismo puro…perchè nessuno vorrebbe mai dover soffrire…e di certo non c’è dolore al mondo più grande che tutto quello che riguarda i nostri figli.
Chiedo a Dio di aiutarmi ad essere serena, ad essere migliore e di darmi tanta fede…
Perchè la vita è lunga…
e anche una mamma ha bisogno ogni tanto di chiudere gli occhi e sognare tranquilla…

Genitori con il Cuore
I bambini si comportano così come vengono trattati

Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere

Molte teorie, spesso in conflitto tra loro, parlano del mestiere dei genitori, e molte suggeriscono metodi severi per controllare e disciplinare il bambino. Metodi che sembrano innaturali e certamente non amorevoli.

Genitori con il cuore offre una delle rare occasioni per tornare ad amare e a prendersi cura dei propri figli secondo un metodo naturale che è sempre esistito fin dagli albori dell’umanità. Con questa guida illuminante e profonda la psicologa Jan Hunt, specializzata nel rapporto tra genitori e figli, coniuga i princìpi dell’attaccamento parentale ai diritti dell’infanzia e alla filosofia della scuola familiare (homeschooling) attraverso un metodo coerente per allevare un bambino affettuoso, aperto e sicuro di sé.

Con uno stile chiaro e accessibile, Genitori con il cuore sa infondere una saggezza senza tempo a tutti i genitori: sia quelli alle prime armi sia quelli con anni di esperienza.

I tuoi genitori

Cominciamo con l’elenco parziale, ma significativo, delle convinzioni e aspirazioni più comuni. Le analizzeremo una a una e vedremo quali sono confermate dalle più recenti scoperte scientifi che e quali, invece, smentite.

Sta in cima alla lista perché vogliamo subito liberarci della scusa più utilizzata da coloro che devono affrontare una situazione problematica: è colpa di mia madre (o di mio padre), è ereditario, sono fatto così e basta.

E in effetti… è vero. E non lo è. Si è scoperto, infatti, che dipende da voi.

Per anni si è creduto che la giovialità fosse un comportamento appreso. Sembrava che i figli di genitori felici fossero a loro volta felici, mentre i figli di genitori depressi fossero cupi e malinconici.

Di recente, tuttavia, alcuni scienziati hanno identificato un gene che predispone le persone a favorire ciò che è allegro e positivo e a ignorare ciò che è smorto e negativo.

Lo studio in questione, avendo esaminato a livello subliminale le preferenze per immagini positive, minacciose o neutre, ha evidenziato come le persone che avevano ereditato due copie della variante lunga del gene 5-HTTLPR (che controlla il trasporto della serotonina, neurotrasmettitore legato alle variazioni di umore) erano più inclini a preferire le immagini positive, rispetto ai soggetti che nel loro corredo cromosomico presentavano soltanto la variante corta dello stesso gene.

Ma questo significa forse che tutti quelli privi del “gene della felicità” debbano rassegnarsi a una vita di tribolazioni e sconforto?

No di certo. Contrariamente a ciò che alcuni genetisti vorrebbero farci credere, possedere un certo gene, anche se particolarmente attivo, signifi ca soltanto essere più predisposti a manifestare una certa malattia o un certo comportamento e, a onor del vero, l’influsso che può esercitare un gene è molto minore di quanto la maggior parte di voi non creda. L’elemento davvero determinante è l’ambiente, interno ed esterno, in cui questo gene si trova ad agire. Per vostra fortuna, questo libro contiene strumenti che vi permetteranno di agire direttamente sulla chimica del vostro cervello, influenzando in modo sistematico il vostro stato e il modo in cui rispondete agli stimoli esterni.

Attraverso questo processo cambierete non soltanto le sensazioni che provate: potreste addirittura modifi care quel gene19. Rileggete l’ultima frase ancora una volta. Sì, è proprio così! Ciascuno di noi può riscrivere il proprio codice genetico partendo dalle scelte che compie, dalle proprie azioni e dal proprio stile di vita. E se non riuscite a essere abbastanza motivati da volerlo fare per voi stessi, fatelo per i vostri futuri fi gli. Diventate il vostro io migliore.

Domani con un altra convinzione / aspirazione!

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La domanda più importante che dovresti fare a te stesso

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Te lo dirò tra poco, ma prima lascia che ti dia il benvenuto o benvenuta nel corso N. 1 di Autostima in Italia con

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Ora la domanda fondamentale è ..

.. sei più Noce o più Albicocca?!?”


La noce è dura fuori, ma fragile dentro!

La maggior parte delle persone tende a essere una noce, mostra una forte corazza all’esterno, intrappolata in una gabbia sociale falsamente dorata e una serie di convinzioni e credenze limitanti.

Il comportamento “noce” solitamente è di due tipi apparentemente opposti: aggressivo e passivo.

In genere, le persone aggressive sono pronte a sottolineare solo gli errori, ad attaccare, a dare addosso.

La “noce”, dura fuori, usa uno stile aggressivo anche perché probabilmente nasconde tutta la sua fragilità interiore.

Allo stesso modo, anche le persone passive usano lo “scudo” ma per difendersi.

Quando ti parlo di “passività” non intendo “timidezza”, che è un’emozione normale e naturale.

Bensì di quella forte, incredibile, ed eccessiva voglia di proteggersi dal mondo, dalla vita, che porta a non mettersi in gioco e a non mettersi in discussione, come se ad ogni passo ci fosse un pericolo.

Dall’aggressività si passa all’eccessiva auto-difesa

La tenera e dolce albicocca al suo esterno, ha un nocciolo duro e forte al suo interno.

Nel momento stesso in cui la tua autostima è forte e consolidata, credi in te stesso, hai un buon rapporto con te stesso, ed hai capito che per il solo fatto di essere stato messo al mondo meriti di volerti bene, puoi adottare dei comportamenti e delle strategie verso l’esterno più “morbide”, ovvero flessibili, aperte ed “empatiche”, pur rimanendo stabile nei tuoi valori e nella tua mission grazie al tuo nocciolo duro.

A te la scelta!
Continuare ad essere una noce testarda,
oppure tornare ad essere un albicocca
per ritrovare …

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Il nucleo più profondo di noi stessi: identità e credenze.

Il principio da cui si parte è che più si è consapevoli della propria “mappa del mondo” meglio possiamo assumerci la responsabilità delle nostre azioni. Scoprire a fondo la propria mappa per definirla e avere una direzione nella vita che infonda potere e coerenza. Tutto questo per la tua leadership personale.

Il corso si svolge in tre giornate uniche, coinvolgenti e di riflessione profonda su se stessi per indirizzare il proprio focus mentale e avere una direzione nella vita che infonda potere e coerenza trovare le spinte giuste per realizzare ciò che davvero vogliamo.

Il faro ci indica la destinazione e la nostra bussola, nei momenti di difficoltà, ci guida anche quando tutto sembra confuso. Avere ben chiara la missione personale e come raggiungerla, passo dopo passo, fa aumentare il desiderio e la motivazione per assaporare i benefici che otterremo.

Tutte le navi non lasciano il porto senza avere stabilito prima la destinazione da raggiungere e la rotta da seguire.

Dedica tre giornate a te stesso…

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“Una sana autostima è la più importante conquista per ognuno di noi. Tutto è subordinato ad essa ed essa è strumentale a tutto: obiettivi, risultati, relazioni. In una sola parola: felicità.”

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Non è tutto bianco o nero

Cosa è abbastanza importante?

Dal momento che un genitore trascorre in media solo tre minuti e mezzo alla settimana a conversare con i figli di temi importanti, deve significare che a un genitore mediamente non importa un accidente dei propri figli.

Se fumi, sapendo che a causa di ciò morirai prima, significa che non te ne importa un accidente di vivere.

Se decidi di guardare la televisione invece di leggere un libro che potrebbe aiutarti a ottenere un lavoro migliore, significa che non te ne importa un accidente di provvedere alla tua famiglia.

Se non fai lo sforzo di fare del tuo meglio al lavoro, significa che il lavoro non ti importa.

Se non paghi le bollette in tempo, significa che non te ne importa un accidente di mantenere la parola e che hai poca integrità.

Se non voti alle prossime elezioni, significa che non te ne importa un accidente della direzione che sta prendendo il tuo Paese.

Se non trovi il tempo per dire o dimostrare al tuo partner che l’ami, o se non ti sforzi di far capire che ci tieni, allora bisogna ritenere vero che non te ne importa un accidente.

Se sei come il cinquantenne americano medio con meno di 2.500 dollari da parte, significa che non te ne importa un accidente della pensione o di mandare i tuoi figli all’università.

Non è tutto bianco o nero Larry“.

Oh, sì che lo è. Smettila di berti la storia che la vita non è bianca o nera.

Le cose sono giuste o sbagliate, buone o cattive, bianche o nere.

Smettila di razionalizzare il tuo comportamento stupido parlando di sfumature. Quando si trovano alle prese con una risposta che non vogliono dare, le persone dicono sempre: “È questione di sfumature“.

Non esistono sfumature.

Inizia a pensare in termini assoluti di mettere ordine nella tua vita e scoprirai che è molto più facile. Quando pensi secondo valori assoluti è anche più semplice prendere le decisioni. Le tue scuse non terranno più e progredirai con maggiore velocità verso il successo.

Aspetta, hai detto che te ne importa eccome?

Balle. Non te ne frega un accidente perché non ci stai investendo tempo, energia o denaro.

Se non investi tempo, energia e denaro in qualcosa, allora non te ne frega un accidente.

Tempo, energia e denaro se li aggiudicano SEMPRE ciò che conta per te.

Ma la salute, la sicurezza economica per il futuro, vivere a lungo… sono tutte cose importanti per me!“.

Okay, lo sono. Hai vinto. Mi hai logorato al punto che smetto di discutere con te. Per ora voglio crederti. Queste cose sono importanti per te. La tua famiglia, la salute e il resto contano, ma non abbastanza da fartici investire tempo, energia e denaro.

Si riduce tutto a: “Sono abbastanza importanti per te?“.

Quand’è che le cose diventano abbastanza importanti da farci cambiare atteggiamento?

Tratto da Il Fattore Idiota di Larry Winget.

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Vere amicizie?

Vere amicizie? Come riconoscerle?

Partiamo da due punti di vista che vanno tenuti presenti sempre per quanto riguarda le amicizie o le conoscenze: entrambi devono essere evolutive, entrambi devono unire.
Quando teniamo presente che ogni incontro che avvenga nella vita di un essere umano e che abbia una continuità o un significato deve essere evolutivo per entrambi, allora capiamo perché un’amicizia che si possa definire tale deve essere particolarmente importante e che non è così facile trovarla.
Ci sono diversi detti sull’amicizia, qualcuno la paragona ad un tesoro e di fatto è così. Una vera amicizia è un tesoro perché racchiude in sé tante qualità che permettono all’anima di collegarsi con il Se infinito e di arricchirsi. Ci sono amicizie che si perpetuano anche vita dopo vita, ci sono amicizie che arricchiscono in questa vita e si concludono completando il ciclo.
Partiamo quindi dal capire chi poter definire “amico”. Abbiamo già detto che un amico è colui/colei con il quale abbiamo molte affinità. Un amico è uno specchio perché ci permette di vedere il nostro comportamento rispecchiato nell’altro e ci fa capire errori da correggere.
Ma da sola l’affinità non basterebbe a far durare nel tempo un’amicizia, da sola non completerebbe il ciclo per cui due amici si cono incontrati: la guarigione di entrambi.
Guarigione da prigioni individuali e guarigione da problemi irrisolti. Un amico è un confronto continuo e costante e un amico ha il compito di farci “vedere” ovvero di innalzare la nostra anima fino alle vette più alte.
Capirete quindi che trovare un amico così non è facile e nell’arco di una vita se ne incontrano ben pochi.
L’amico vero ha a cuore il bene dell’amico, un amico vero unisce e crea armonia. Ricordate che l’anima si evolve nell’armonia non nel contrasto. Un amico ho detto l’altra volta è quanto di più vicino ci sia ad un angelo. Sta accanto, non indica se non suggerendo, accetta e osserva ed è osservato. Non c’è sesso, non c’è giudizio, non c’è nulla che separi. Un amico è come un velo che sta sopra senza toccare, solo sfiorando.
Una conoscenza è invece diversa, una conoscenza, come ho detto, nasce da affinità specifiche e di solito si limita a quelle affinità. Può sì divenire amicizia, ma non è detto. Ben poche anzi pochissime buone conoscenze diventano amicizie.
Le conoscenze però sono incontri che non sono neanche essi casuali. Anche essi hanno per il periodo che durano uno scopo, devono far vedere qualcosa, capire qualcosa. Devono in poche parole “servire”. Se una conoscenza non è al servizio evolutivo di una persona, ha poca utilità. Una conoscenza può anche servire ad accrescere l’ego e in questo caso non è positiva. Ad esempio una conoscenza adulatoria, manipolatoria o separante non è positiva. Occorre saper riconoscere e scegliere con chi si vuole passare il proprio tempo. Ogni attimo che noi trascorriamo ha un valore e il suo valore è dato da come lo impieghiamo. Il fine ultimo di tutti gli esseri umani è quello di arrivare ad una meta che per tutti è uguale: la meta è rifondersi nella Luce iniziale.
Ogni conoscenza serve ad arrivare a questa meta o ad allontanarsene. Lo abbiamo scelto prima di venire sulla terra, ecco perché si parla di incontri karmici. Ci sono incontri che a noi sembrano positivi ma che non si rivelano tali.
Il metodo per capire se un incontro è positivo è sempre usando il metro che vi ho detto all’inizio: “Quanto questa relazione sta facendo crescere la mia anima, il mio spirito, la mia conoscenza universale?”. “Quanto mi sta aiutando a vivere al meglio la mia vita?”.
Vivere al meglio vuol dire vivere senza egoismi, vivere dando il giusto valore alla materia e allo spirito. Conoscenze che ti portano solo ad accrescere la materia non sono adatte al percorso evolutivo. Conoscenze che accrescono l’ego nemmeno. Se invece cresciamo è utile che si prosegua una conoscenza.
Una conoscenza che limita non è una buona conoscenza, un incontro abbiamo detto che potenzialmente può diventare un’amicizia e un’amicizia, abbiamo detto, è quanto di più simile all’incontro con un angelo che vi sia. Un angelo non può agire sul libero arbitrio e non può limitare, lo sapete. Un’amicizia o una conoscenza non può limitare o restringerebbe e chiuderebbe invece di aprire. Non è lo scopo di una relazione quella di chiudere. Mettersi in relazione vuol dire aprirsi all’altro e attraverso all’apertura all’altro aprirsi all’universo circostante. Se c’è una limitazione c’è una chiusura se c’è una limitazione c’è una separazione.

L'Amicizia Giorno per Giorno

Prendendo spunto dalle massime di illustri pensatori, scrittori e letterati di tutte le epoche (daPlatone Nietzsche, da Shakespeare Pennac, da Aristotele Mark Twain), l’autore sviluppa la proprie considerazioni sulla natura e sul valore di una delle componenti più rilevanti della vita di ogni individuo.

Ci sono amici che vanno e amici che tornano.

Ci sono amici che ci aiutano e altri che ci permettono di aiutarli.

Ci sono gli amici di una vita e quelli per i quali sentiamo ancora il bisogno di conferme.

Ognuno di loro merita comunque la nostra attenzione, riflessione e cura, ed è proprio a questo che il libro di Hervé Desbois intende sollecitarci. Un volume da portare con noi e da leggere come compagno di un’edificante, quotidiana pausa dagli impegni, ma anche da usare come messaggero di affetto e vicinanza per un regalo denso di significati positivi.

Le radici dell’Amore

Le Radici dell'Amore

In questo libro vengono esaminate le radici dell’amore nell’ambito della famiglia, della relazione tra genitori e figli e di quella tra uomo e donna. Il testo illustra le leggi che guidano il nostro comportamento all’interno di tali relazioni e individua cosa provoca sofferenza e cosa può consentirci di liberarcene; in altri termini, spiega come possiamo trasformare l’amore cieco in una forma di amore più consapevole.

Oltre a una sintesi chiara e di facile lettura dei concetti basilari e degli ultimi sviluppi del lavoro delle Costellazioni Familiari così come sono stati elaborati dal loro ideatore, Bert Hellinger, il lavoro include anche un’ampia casistica e una serie di esempi pratici tratti dalla vita quotidiana.

Le intuizioni originali di Hellinger vengono integrate dall’esperienza personale dell’autore e inserite in un contesto più ampio che comprende la meditazione e la crescita personale. Questo libro è una guida pratica, ma anche e soprattutto uno strumento per scoprire la propria autenticità e la propria natura individuale.

Lettura indicata sia per chi si avvicina per la prima volta ai concetti delle Costellazioni Familiari, sia per chi desidera utilizzare questo approccio nel proprio lavoro con gli altri.

Scusi, posso chiederle quanti anni ha?

Scusi, posso chiederle quanti anni ha?

Come cambiare prospettiva di vita dimenticandoci della nostra età!
Quanti anni avreste se non sapeste la vostra età? Come vi sentireste se non sapeste quanto tempo fa siete nati? Avreste 20 anni, oppure 17, 95 o 5?

Sembra un gioco di parole, ma non lo è! Sicuramente è una riflessione che disorienta, perché, se non conosceste la vostra età, come fareste a riconoscere il modo “giusto” di comportarvi?
A tutti noi è stato insegnato a “comportarci secondo gli anni che abbiamo”. 
Ma se ce ne dimenticassimo?

Sappiamo tutti che da una persona di 40, 50 o 60 anni non ci si aspetta un comportamento da 17enne o da 90enne. Ci si aspetta che si comporti secondo la propria età, quindi da “adulto”. Questo significa che ci sono molte cose che potevamo fare quando avevamo 17 anni e che, si suppone, non possiamo più fare se abbiamo 40 o 50 anni.

Una volta ero ad una conferenza con Wayne Dyer (ndr, autore di bestseller come Credere per Vedere) che raccontò questa storia. Un giorno stava facendo jogging con la moglie e si trovò davanti una staccionata. Mentre si preparava a saltarla sua moglie gridò: “Non puoi farcela…” Ma era troppo tardi: lui aveva già saltato. Sua moglie lo rimproverò: “Wayne, non puoi saltare le staccionate in quel modo… hai 55 anni”. E lui disse: “Oh, me n’ero dimenticato”.
Incredibile, no?

È interessante notare come il pensiero sull’età ci limiti. Ci limita nel modo di vedere noi stessi e limita soprattutto l’idea di ciò che possiamo permetterci di fare.

Eccovi un’altra domanda. Guardate la foto di questa donna. Sono io.

Barbara Berger


Ora, che idea vi fate di me se pensate che ho 42 anni? Beh, probabilmente pensate che io sia una donna attiva, magari con un compagno, dei figli e una carriera.
E se vi dico che ho 49 anni? Adesso cosa pensate? È un po’ diverso, vero? Pensare che ho quasi 50 anni cambia il vostro punto di vista su di me e su ciò che faccio.
E se vi dico che in realtà ho 52 anni? La vostra idea su di me cambia di nuovo. Potete immaginare che i miei figli siano più grandi e potreste pensare:hey, ha un gran bell’aspetto per la sua età.
E se vi dico che in realtà ho 59 anni? La vostra idea su di me cambia ancora, vero? E probabilmente pensate: mio Dio, allora è anziana. Quasi 60 anni, wow! Questo cambia tutto, non trovate?
E se vi dico che ho 62 anni? Ora pensate: è straordinario, li porta davvero bene. Mi domando quali siano i suoi segreti di bellezza!
E se vi dico che in realtà ho 69 anni, beh allora probabilmente penserete: mio Dio, non può essere vero. Questa donna è davvero vecchia.


Sta tutto nei numeri, quindi? La vostra idea su di me, su chi sono, su ciò che posso fare, su quel che faccio nella vita, sulle mie relazioni personali, ecc., tutto si basa sulla vostra percezione di quanti anno ho.

E questo mi porta finalmente a ciò di cui vorrei parlarvi! Come forse saprete, io scrivo libri e tutti i miei libri parlano di come funziona la mente. E con questo intendo i modi in cui i nostri pensieri e le nostre idee influenzano la nostra esperienza di vita. Ho scoperto che il nostro modo di pensare e di vedere le cose è ciò che determina se siamo felici in questo momento oppure no. È davvero così semplice, ma molti di noi non conoscono ancora questo segreto.

In questo senso, l’invecchiamento è l’esempio perfetto del modo in cui agisce questo meccanismo. Ecco perché ho iniziato questo articolo chiedendo come vi comportereste se non sapeste la vostra età? Ve l’ho chiesto perché volevo sottolineare il potere delle vostre idee sull’età. Volevo farvi notare:


–    quale influenza le vostre idee sull’età hanno sul vostro comportamento;
–    che se non sapeste la vostra età non sapreste come comportarvi;
–    che è opinione comune che ogni età (30, 40, 50, 60…) abbia le proprie regole di comportamento e queste regole di comportamento influenzano il modo in cui vi comportate e in cui vi sentite.


È davvero sorprendente.

Questo ci porta ad un altro interessante modo di considerare l’età. E se sceglieste di dimenticare la vostra età? Non importa se avete 30 anni, 40, 50 o 60! Che effetto avrebbe sulla vostra vita e sul vostro comportamento? Come vi farebbe sentire? Vi comportereste diversamente? Vi sentireste più liberi? Più giovani? Più vecchi? Più saggi? Più stupidi? O cos’altro? È un esperimento interessante. Come vi rapportereste ai vostri figli se non sapeste quanti anni avete? O ai vostri genitori? O ai vostri amici? Vi consiglio di provare a prendere un po’ di tempo per voi stessi, con calma, e riflettere su questi pensieri. È un esperimento interessante.


Secondo me abbiamo bisogno di un nuovo “copione” riguardo all’età! Ci siamo creati una prigione con i nostri stessi pensieri, ma è qualcosa di piuttosto folle, soprattutto perché ogni uomo, donna e bambino sulla faccia della terra vuole essere libero. Libero di essere se stesso a prescindere dal proprio sesso, religione, colore ed età!
Non vale anche per voi?
E secondo l’anagrafe, io ho…! Ora, qual è la vostra idea su di me?

Biografia
Di origine americana, Barbara Berger vive da molti anni in Danimarca, dove insegna e opera come consulente spirituale. Nelle sue opere comunica in un linguaggio semplice e leggero, la propria conoscenza dei principi e della saggezza spirituale antica, la scienza della mente e le più moderne pratiche mentali, guidando il lettore verso una soluzione delle proprie sofferenze e verso il raggiungimento dell’armonia interiore.

La Felicità Qui e Ora

In questo splendido libro, che sta riscuotendo grande successo in tutta Europa, l’autrice ti offre 10 consigli pratici per rivoluzionare la tua vita in poco tempo.

Esistono un solo luogo e un solo momento per essere felici: qui e ora! Scopri come conquistare la tua meritata felicità a partire da oggi. Tutti sappiamo che la felicità non dipende dal partner, dal lavoro, dall’età, dalla situazione finanziaria o dal proprio peso.

Perché allora ce ne dimentichiamo così spesso? Forse perché non ci è ancora del tutto chiaro come la realtà nasca dal nostro stesso pensiero.

Ecco una guida per afferrare questa verità fondamentale, superare brillantemente i momenti di crisi e rispondere sempre sì, quando qualcuno ti chiederà se sei felice.

Con tanti esercizi semplici e divertenti per ripercorrere i motivi che procurano l’infelicità e un’intera sezione per elaborare il tuo personalissimo piano di lavoro per una vita felice!

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Felicità: istruzioni per l’uso

Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, da esse, sovente, traiamo gli stimoli che muovono le nostre giornate. Seppure ogni singola emozione sia importante e permetta a chi la sperimenta di sentirsi vivo, l’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino, in una parola è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità . Quest’ultima è data da un senso di appagamento generale e la sua intensità varia a seconda del numero e della forza delle emozioni positive che un individuo sperimenta.

Questo stato di benessere, soprattutto nella sua forma più intensa – la gioia – non solo viene esperito dall’individuo, ma si accompagna da un punto di vista fisiologico, ad una attivazione generalizzata dell’organismo.

Molte ricerche mettono in luce come essere felici abbia notevoli ripercussioni positive sul comportamento, sui processi cognitivi, nonché sul benessere generale della persona. Ma chi sono le persone felici? Gli studi che hanno cercato di rispondere a questa domanda evidenziano come la felicità non dipenda tanto da variabili anagrafiche come l’età o il sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza, salute o cultura. Al contrario sembra che le caratteristiche maggiormente associate alla felicità siano quelle relative alla personalità quali ad esempio estroversione, fiducia in se stessi, sensazione di controllo sulla propria persona e il proprio futuro.

Le emozioni: IL COLORE DELL’ESISTENZA

Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, danno colore e sapore all’esistenza, anche se, in una civiltà come quella occidentale impostata sul primato della ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto non potrebbe essere altrimenti: infatti se la ragione promette all’uomo il dominio su se stesso e le cose, le emozioni spesso producono turbamento e conflitto, non sono mai totalmente controllabili e a volte ci trascinano a dire o fare cose di cui, una volta cessato l’impeto emotivo, ci si pente. Eppure, sono le emozioni che ci fanno gustare la vita ed è proprio dalle emozioni, piccole o grandi che siano, che l’individuo spera di ricavare nuovi stimoli che muovano le sue giornate. Del resto come si potrebbe dire di vivere appieno se non si sperimentassero mai la gioia, il tremito dello smarrimento o della paura, l’impeto della passione, l’abbandono alla nostalgia, il peso e la disperazione provocate dalla sofferenza?
Tuttavia, seppur ogni singola emozione sia importante e permetta a chi la sperimenta di sentirsi vivo, l’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino, in una parola è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità.

Felicità e benessere

Gli stati d’animo positivi possono influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pensiero rendendoli maggiormente adeguati e funzionali alle situazioni di vita dell’individuo. E’ poi ovvio che tutto questo si ripercuota positivamente sullo star bene dell’individuo con se stesso e gli altri.
In effetti quando le persone sono di buon umore pensano alle cose in modo molto diverso rispetto a quando sono di cattivo umore. Ad esempio, si è trovato che il buon umore porta a descrivere in modo positivo gli eventi sociali a percepirsi come socialmente competenti, a provare sicurezza in se stessi e autostima (Bower , 1983). Inoltre quando si è felici si tende a valutare più positivamente la propria persona: ci si sente pieni di energia, si considerano meno gravi i propri difetti e si pensa meno alle proprie difficoltà. In ultimo, si è visto che più si è felici più si curano e si allargano i propri interessi sociali e artistici, si pone maggiore attenzione alle questioni politiche generali, ci si sente più inclini ad accettare dei compiti nuovi e stimolanti, anche se difficili (Cunningham , 1986; 1988).

Da questo punto di vista non c’è da stupirsi cheuno stato emotivo positivo induca all’ottimismoMayerVolanth (1985), infatti, hanno trovato una correlazione diretta tra grado di buonumore e probabilità stimata di eventi positivi.
Essere felici induce anche ad essere più audaci . A questo proposito, IsenPatrick(1983) hanno messo in luce come la gioia tendenzialmente porti a sottovalutare la gravità dei rischi e quindi porti ad agire in modo meno prudente.
In ogni caso si è anche visto che questo accade solo se la decisione da prendere non comporta dei rischi seri. In presenza di uno stato d’animo positivo, non solo il mondo sembra più colorato e desiderabile e le azioni più facili, ma anche le persone che ci circondano sembrano migliori. E’ forse per questo che molti esperimenti rilevano come le persone felici siano più disponibili, generose e altruiste e provochino negli altri una maggior simpatia.
In ultimo, per quanto riguarda gli aspetti cognitivi, si è visto che il buon umore ha degli effetti positivi sulle capacità di apprendimento e di memoria e sulla creatività: in sostanza quando si è felici si apprende con più facilità, in misura maggiore e in modo più duraturo (EllisThomasRodriguez , 1984; EllisThomas McFarlandLane , 1985) e inoltre si è maggiormente creativi nella soluzione dei problemi.

FELICITA’: istruzioni per l’uso

A questo punto, visti i vantaggi che essere felici comporta, ci si potrebbe chiedere se esistono delle strategie che ci aiutino a sentirci felici o a recuperare il buonumore quando lo si è perso. In questo senso D’UrsoTrentin (1992) riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere. Tali attività o atteggiamenti sono:

  1. non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano
  2. stare in compagnia di persone felici
  3. fare esercizio fisico
  4. non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri
  5. individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo
  6. curare il corpo e l’abbigliamento
  7. riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore
  8. dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione
  9. aiutare le persone a cui piace essere aiutate
  10. non fare progetti a lunga scadenza
  11. frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri
  12. non trarre conclusioni generali dagli insuccessi
  13. fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle
Felicità il Tesoro Nascosto
I Segreti e la Mappa della Felicità

Prezzo € 15,00

LO CONSIGLIAMO PERCHÈ

E se la Felicità non fosse un’effimera chimera, ma una realtà che si può concretizzare come traguardo duraturo nella vita di ogni donna e di ogni uomo? Questo libro è per chi vuole veramente afferrare la Felicità e far diventare la propria esistenza una magica esperienza di gioia e amore.

ARGOMENTO

Vi troverai dieci Segreti per trasformare la quotidianità in esperienza aurea. Come un moderno Alchimista potrai tentare l’impresa di tramutare una “vita di piombo” in una“vita d’oro”… E siccome la vera Alchimia è trasfigurazione di sé, l’Autrice rende noti dei punti sulla pelle che aiutano in questa metamorfosi attraverso un’autentica conoscenza di sé, della propria personalità, dei propri desideri. Scoprirai come trovare la vera Matrice di sentimenti come l’Entusiasmo, l’Ottimismo, il Coraggio, l’Amore, la Speranza, la Volontà, l’Attenzione fino ad approdare alla tanto desiderata Felicità.

Sei disposto a cambiare?

GLI ALTRI SONO IL NOSTRO SPECCHIO

Pensate a qualcuno che vi infastidisce: descrivete tre suoi atteggiamenti che non vi piacciono e che vorreste diversi. Ora osservatevi nel profondo e chiedetevi: “C’è un aspetto simile a questo nella mia personalità?” quando mi comporto nel medesimo modo?”
Chiudete gli occhi e concedetevi alcuni minuti.
Poi chiedetevi se SIETE DISPOSTI A CAMBIARE. Quando eliminate questi schemi, abitudini e convinzioni dal vostro modo di pensare e dal comportamento, questa persona cambierà o si allontanerà dalla vostra vita.
Se il vostro superiore è critico e vi risulta impossibile accontentarlo, guardatevi dentro: o voi agite nello stesso modo a qualche livello, o avete una convinzione: “I capi sono sempre critici e impossibili da accontentare”.
Se un vostro impiegato non ubbidisce o non porta a termine il suo lavoro, osservatevi per notare quando mettete in atto lo stesso atteggiamento, poi abbandonatelo. Licenziare qualcuno è troppo facile; non corregge il vostro schema.
Se c’è un collaboratore che non coopera e non riesce a inserirsi nel gruppo di lavoro, rivolgete l’attenzione a voi stessi per comprendere come potreste aver causato tale atteggiamento da parte sua. Dove non collaborate con gli altri?
Se avete un amico poco fidato che vi ha lasciato nei guai, analizzate voi stessi. In quale situazione non siete attendibili e quando abbandonate gli altri nei pasticci? E’ questa la vostra convinzione?
Se il vostro partner sembra indifferente e poco affettuoso, osservate se, dentro di voi, siete convinti, grazie all’esempio fornito dai vostri genitori, che: “L’amore è freddo e non affettuoso”.
Se avete un coniuge brontolone e scoraggiante, esaminate ancora i vostri convincimento dell’infanzia: avevate un genitore brontolone e scoraggiante? Siete così anche voi?
Se le abitudini di vostro figlio vi irritano, vi garantisco che quelle sono le vostre abitudini, i bambini imparano solo imitando gli adulti intorno a loro. Prendete atto di questo meccanismo e scoprirete che anche vostro figlio sarà automaticamente pronto a cambiare.
Questo è l’unico modo di cambiare gli altri: cambiate prima voi stessi. Variate i vostri schemi e vi accorgerete che anche quelli degli altri muteranno.
Il biasimo è inutile, disperde il vostro potere.

Tratto da: Louise L. HayPuoi Guarire la Tua Vita

Pensare in positivo per ritrovare il benessere fisico e la serenità interiore

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La ricetta per diventare campioni nella vita

Una volta che abbiamo un sogno, l’abbiamo visualizzato, siamo certi di voler arrivare dove ci siamo prefissi e siamo disposti a fare tutto il necessario per riuscire, molto è già stato fatto. Ora ci serve soltanto un piano preciso, una strategia vincente, esercizio, e tanta umiltà per apprendere dagli errori che inevitabilmente faremo sulla strada.
Roy Martina, nel suo libro l’Anello mancante del Segreto, suggerisce una ricetta per diventare campioni nella vita:

INTELLIGENZA A TUTTO TONDO: molti sono intelligenti, ma non in tutti i campi. Secondo Martina per avere successo è importante allargare la propria intelligenza ad aree diverse da quelle note, scegliendo, ad esempio, ogni anno – come hobby o come studio – una nuova materia da studiare o approfondire.

PRATICA: tutti i campioni passano molto tempo a fare pratica in modo molto attento. Ciò significa applicare in modo attivo un’abilità o una competenza già acquisita. Occorrono che le cose diventino automatiche perché si realizzino in modo eccellente. “La ripetizione è la madre di tutte le abilità” – afferma Martina nel suo libro “SEI UN CAMPIONE”.

COMMETTERE ERRORI: attraversare momenti difficili e trovare – anche in modo creativo a volte – nuove soluzioni fa parte dell’atteggiamento di chi desidera VINCERE nella sua vita. Molte cose richiedono una mole di esperienza che – com’è noto – aumenta quanto più si è capaci di apprendere dagli errori.

ENERGIA: dove prendono i campioni tutta la loro energia? Essa deriva dall’entusiasmo e dall’eccitazione riguardo a ciò che fanno. Questo è il segreto della loro vitalità. “Porsi le domande giuste e che rinforzano è importante per mantenere l’entusiasmo” – suggerisce ancora Martina. La motivazione appunto.

DETERMINAZIONE: i “campioni della vita” credono nei loro obiettivi e nelle loro possibilità di riuscita. Non riescono ad immaginare il fallimento e, in caso di sconfitta, la interpretano come un processo di apprendimento sulla strada che li condurrà al successo.

FOCALIZZAZIONE: La focalizzazione consiste nel mettere qualcosa al centro della propria attenzione. Entusiasmo e focalizzazione rappresentano un’accoppiata vincente per chi vuole ottenere grandi risultati: quando si fa qualcosa che rende entusiasti non si ha alcun problema a restare concentrati su di essa e, conseguentemente, a realizzarla con il massimo risultato.

OSARE RISCHIARE: I campioni rischiano, si espongono e ignorano le critiche di chi non accetta il sentiero che hanno scelto. “Non vengono sfiorati dalle critiche, ma prendono le loro decisioni ascoltando il loro intuito ed il loro sesto senso. Non hanno paura di fare brutta figura o di essere derisi, vogliono solo ampliare i loro orizzonti. Magari falliranno molte volte, ma per loro esiste soltanto l’apprendimento dall’esperienza”.

MODELLI DI COMPORTAMENTO: è importante avere strategie chiare per raggiungere i propri obiettivi e trasformare i propri punti di debolezza in punti di forza. Grazie a schemi comportamentali ben strutturati sarà possibile raggiungere vette molto elevate.

La via del Cuore, della Mente e dello Spirito verso la Prosperità

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Dettagli

Cos’è la vera ricchezza?
Cosa significa vivere nella Prosperità piuttosto che nella Miseria?

Nella nostra vita possiamo fare esperienza di una fantastica prosperità, di una terribile povertà oppure di una via di mezzo: Steve Nobel ci insegna a scegliere l’abbondanza.

Come? Con Il Gioco della Prosperità.

La vera Prosperità è sentirsi ricchi.

Prosperità significa poter esaudire i nostri reali bisogni, i nostri desideri e vivere una vita piena di ricchezza emotiva che coinvolga totalmente il nostro mondo e i nostri pensieri.

Con Il Gioco della Prosperità, Steve Nobel ci invita a mettere in gioco noi stessi,le nostre convinzioni e i nostri punti di vista per raggiungere traguardi che fino ad ora ci sembravano irraggiungibili, imparando anche a prendere la vita in modo divertente e spensierato.

La Prosperità è una forza creativa che dobbiamo imparare a riconoscere e a attivare dentro di noi.

Dobbiamo imparare ad allontanarci dalla scarsità che genera paura, angoscia e rabbia e orientarci, invece, verso il sentiero della Ricchezza, in qualunque modo la intendiamo.

Scopriamo insieme a Nobel la magia della vita e le potenzialità in noi che mai avremmo sospettato. Impariamo a giocare.

«Prosperità significa creare un altro mondo, quello della possibilità per noi stessi, per coloro che amiamo e per i nostri discendenti».

La filosofia di vita di Louise Hay

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Louise Hay ha sempre affermato di non essere una guaritrice. Non guarisce nessuno. Il suo lavoro è una pietra miliare nel cammino. Qualcuno di voi ha già lavorato molto su se stesso, e questa filosofia sarà una revisione e un approfondimento di quanto voi già sapete. Qualcuno di voi è nuovo a queste idee e sta solo ora cominciando il suo viaggio interiore, potreste trovare che i vostri interruttori vengono accesi!
Rendiamoci conto che ognuno di noi, me incluso, imparerà qualcosa che gli consentirà di migliorare la qualità della sua vita.
E’ sempre possibile rilasciare vecchi schemi che ci hanno limitato per così tanto tempo. E’ sempre possibile permettere alle nuove idee di entrare nella nostra Coscienza. Idee che ci consentiranno di sbocciare in maniere che mai avremmo creduto possibili. Non si tratta di credere ma di provare, verificare. In realtà tutti conosciamo già questi punti, ma spesso ce ne dimentichiamo. Come al solito non si impara ma si ricorda solo quello che si sa già.


1. Ciò che diamo ci ritorna

Sempre. Questo messaggio circola da molto tempo. Ricordate la regola d’oro: “Non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi”. Questa regola d’oro non è stata creata per produrre colpevolezza. E’ una legge della natura che tu sarai trattato esattamente come tratti gli altri. Questo si applica anche ai nostri pensieri. Se noi giudichiamo e critichiamo, anche con il pensiero, anche noi saremo giudicati e criticati. Se amiamo e accettiamo noi stessi incondizionatamente e accettiamo anche gli altri incondizionatamente, allora attrarremo persone nelle nostre vite che ci daranno lo stesso Amore Incondizionato e Accettazione.
Pensieri di odio attraggono pensieri e azioni di odio. Pensieri di gelosia attraggono mancanza e perdita nelle nostre vite. D’altra parte pensieri di Perdono attraggono salute e prosperità. Pensieri d’Amore portano non solo Amore nelle nostre vite ma più positività di quanto noi stessi possiamo immaginare. Creando uno sbilanciamento nell?universo, che dovrà compensare e quindi riceveremo.

2. Quello che noi pensiamo di noi stessi e della nostra vita diventa reale per noi
Questo è il perché è importante esaminare in che cosa noi crediamo. Veramente troppo spesso ciò che crediamo deriva dalle credenze limitanti dei nostri genitori e della nostra società. Louise spesso chiede di sedere quietamente e di elencare i grandi temi della vita, scrivendo le credenze che abbiamo a proposito di questi argomenti.

Tipo: che cosa credi a proposito degli uomini, delle donne, dell’Amore, del sesso, della salute, del tuo corpo, della mancanza, della prosperità, dell’età, del lavoro, del successo, e di Dio?

E’ sorprendente quante di queste credenze sono state acquisite all’età di cinque anni. Sicuramente, non tutte queste vecchie credenze sono rilevanti nella nostra vita presente. E’ molto utile una “pulizia mentale” periodica. Dal momento che tutte le credenze sono scelte, puoi anche scegliere quelle che ti sostengono e ti nutrono di più. C?è anche un corollario a questo punto: le parole che usiamo per descrivere le nostre esperienze, creano la nostra realtà.
Attenzione alle parole che si usano! Una delle scoperte più importanti della nostra era. Provate a mettere un registratore vicino al telefono e poi ascoltate quali sono le vostre parole ricorrenti. E il tono che usate. Le frasi fatte che utilizzate e quanto le utilizzate.


3. I nostri pensieri sono creativi

Questa è la più importante legge della natura che abbiamo bisogno di conoscere. Un piccolo pensiero non fa una grande differenza, ma i pensieri sono come gocce d’acqua. Si accumulano nel tempo. Ed è così che se continuiamo a ripetere gli stessi pensieri ancora e ancora, loro crescono, e la goccia diventa una pozzanghera, e la pozzanghera uno stagno, e lo stagno un oceano. Se sono positivi, possiamo galleggiare nell’oceano della vita. Se i pensieri sono negativi, possiamo affogare in un mare di negatività.

Qual è il vostro normale atteggiamento quando vi svegliate la mattina? Se è un continuo lamentarsi e arrabbiarsi, quello sarà il tipo di giornata che avrete. Se è un’attitudine di speranza, fede, e Amore, quello sarà il giorno che vivrete perché è quello di cui avete bisogno. Sedete quietamente per qualche minuto e notate i vostri pensieri. Veramente volete il tipo di vita che questi pensieri creano? Scegliete pensieri che vi nutrono.

I nostri pensieri sono creativi e tu sei il pensatore! Qualsiasi oggetto o impresa è stato prima un pensiero nella mente di qualcuno, un?idea. Che idea abbiamo di noi stessi?
Quante volte nella vita ci fermiamo a creare, pardon pensare, a quello che vogliamo veramente? Se vogliamo realizzare qualcosa ci dobbiamo pensare, visualizzare, portare attenzione.


4. Noi meritiamo di essere amati

Tutti noi. Voi e io. Non dobbiamo “guadagnare” Amore. Non dobbiamo guadagnare il diritto di respirare; noi respiriamo perché esistiamo. Noi siamo degni di Amore perché esistiamo. Noi dobbiamo sapere solo questo. Noi meritiamo il nostro proprio Amore. Non permettiamo alle opinioni negative dei nostri genitori o ai pregiudizi popolari della nostra società di abbassare la nostra luce. La verità del vostro Essere è che voi potete essere amati, se VOI lo credete! Ricordate, i vostri pensieri creano la vostra realtà. Ciò che l’altra gente pensa non ha niente a che fare con questo. Dite a voi stessi adesso: “Io merito di essere amato.”

5. Auto-approvazione e auto-accetazione sono la chiave per i cambiamenti positivi
Quando siamo arrabbiati con noi stessi, quando giudichiamo e critichiamo qualunque cosa facciamo, quando abusiamo di noi stessi, le nostre vite non funzionano. Le vecchie credenze negative a proposito di noi stessi sono solo vecchi modi di pensare e non hanno base nella verità. Come possiamo aspettarci che gli altri ci amino e ci accettino se noi per primi non ci amiamo e non ci accettiamo? “Io amo e accetto me stesso esattamente come sono” è il più potente pensiero che vi aiuterà a creare un mondo di gioia.


6. Noi possiamo lasciare andare il passato e perdonare chiunque

Il passato esiste soltanto nella nostra mente. Trattenere vecchi dolori è un modo per punire noi stessi oggi per qualcosa che qualcuno ha fatto molto tempo fa. Questo non ha per niente senso. Troppo spesso noi sediamo in una prigione di risentimento auto-creato, e questo è un modo terribile per vivere. Libera te stesso. Perdonare non vuol dire giustificare il cattivo comportamento di qualcun altro; vuol dire lasciare andare il nostro risentimento su quella situazione. Chiunque, inclusi voi stessi, sta facendo il meglio che può in ogni momento, con la Comprensione, l’Attenzione, e la Conoscenza che ha in quel momento. Rinunciare al nostro risentimento e rimpiazzarlo con la comprensione libera noi stessi. Il Perdono è un dono a noi stessi.

7. Il perdono apre la via all’amore

L’Amore è l’obiettivo. L’Amore Incondizionato. Come ci arriviamo? Attraverso la porta del Perdono. Il perdono è come gli strati di una cipolla. Qualche volta è meglio cominciare con il perdonare le persone che sono più facili da perdonare, muovendosi verso dolori sempre maggiori man mano che diveniamo più sperti in questo processo. E così possiamo “sfogliare” i dolori uno ad uno fino a che non arriviamo ad un livello più profondo di comprensione. Troveremo l’Amore ad aspettarci. Amore e Perdono vanno mano nella mano.

8. L’Amore è la più potente forza di guarigione che c’è
L’Amore stimola il nostro sistema immunitario. Noi non possiamo guarire, o diventare interi, in un’atmosfera di odio. E mentre impariamo ad amare noi stessi diventiamo potenti. L’Amore ci aiuta a passare da vittime a vincitori. Il nostro Amore per noi stessi ci attrae verso quello di cui abbiamo bisogno per il nostro cammino di guarigione. Le persone che si sentono a posto con se stesse sono attraenti naturalmente.


9. Semplicemente decidete di volere

Non è necessario aspettare di sapere come fare tutte queste cose. Tutto quello che dobbiamo fare è volerle fare. Perché i nostri pensieri sono creativi. Se avete un pensiero, “Io voglio cominciare a rilasciare il giudizio, o a perdonare, o ad amare me stesso”, voi state mandando quel messaggio nell’Universo. E nel ripeterlo ancora e ancora, mettete in moto le Leggi dell’Attrazione. Nuove strade si dispiegheranno per aiutarvi. L’Universo vi ama ed è lì pronto ad aiutarvi a manifestare qualunque cosa voi decidiate di credere e di pensare. Sii veramente desideroso di avere una buona vita!

Vivere giorno per giorno pensando positivo per raggiungere i propri obiettivi

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Una piccola antologia di affermazioni positive, opera di una grande maestra di vita.

Secondo la visione di Louise L. Hay, i pensieri possiedono un enorme potere creativo, per cui svolgono un ruolo vitale nel processo di cambiamento. Le affermazioni non sono che piccoli avvertimenti destinati al nostro sé interiore, in grado di imbrigliare il potere del pensiero positivo e di indirizzarlo nella giusta direzione.

Louise ha concepito le sue affermazioni in maniera tale che investano tutti gli aspetti della vita, ed è buona cosa iniziare a leggerle e ripeterle da subito, soprattutto prima di andare a letto.

«Le numerose affermazioni positive contenute in questo piccolo libro vi mostreranno che il vostro punto di forza è sempre nel momento presente, poiché è nel presente che spargete i semi mentali per creare nuove esperienze.La sensazione di essere bloccati è illusoria, perché voi avete il potere di scegliere nuovi pensieri e nuovi modi di pensare. Così il vostro futuro sarà sempre più positivo, più ricco d’amore e più prospero. Riflettete su come vi piacerebbe vivere e su ciò che vorreste realizzare.Giorno per giorno vi aiuterò a guidare il vostro pensiero in modo positivo per realizzare questi obiettivi. Leggendo e ripetendo tali affermazioni la vostra mente inizierà a sviluppare nuove abitudini che potrete adottare per il resto della vostra vita!».
LOUISE L. HAY

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.

Perchè soffriamo per amore

donne

Dipendenze affettive

“Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.  Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.

Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza o li consideriamo conseguenze di una infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.

Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo.

Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.

Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.

A dispetto di tutta la sofferenza e l’insoddisfazione che comporta, amare troppo è una esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo convinte che una relazione intima debba essere fatta così.”…………….

“Quasi tutte abbiamo amato troppo almeno una volta e per molte di noi questo è stato un tema ricorrente di tutta la vita.

Alcune si sono lasciate ossessionare tanto dal pensiero del loro partner e della loro relazione, da riuscire appena a sopravvivere.

Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l’amore ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate o abbandonate o annichilite.

Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l’uomo della nostra ossessione ci proteggerà dalle nostre paure ; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finchè offrire amore con la speranza di essere ricambiate diventa la costante di tutta la nostra vita.  E poichè la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più.
Amiamo troppo.

Non intendo affermare con ciò che solo le donne amano troppo: ci sono uomini ci sono uomini che coltivano questa ossessione con lo stesso fervore di una qualsiasi donna ed i loro comportamenti e sentimenti derivano dallo stesso tipo di esperienze infantili e hanno le stesse dinamiche .  Tuttavia, gli uomini che hanno avuto un’infanzia infelice in genere non sviluppano questo tipo di dedizione. Grazie a fattori sia culturali sia biologici, di solito cercano di proteggersi e di alleviare le loro pene ponendosi delle mete che sono più esterne che interne, più impersonali che personali.

Tendono ad appassionarsi al lavoro, agli sport o a qualche hobby;
mentre le donne, spinte da altre forze che agiscono su di loro,
tendono a risolvere i problemi in una relazione che le ossessiona,
forse proprio con un uomo altrettanto disturbato e distante.”…

Robin NorwoodDonne che amano troppo

ISBN: 8807810883

Prezzo € 6,38

invece di € 7,50 (-15%)

Le difficoltà psicologiche delle donne che vivono in famiglie disturbate affettivamente: alcolisti, tossicodipendenti.

Perché amare diviene “amare troppo”, e quando questo accade? Perché le donne a volte pur riconoscendo il loro partner come inadeguato o non disponibile non riescono a liberarsene? Mentre sperano o desiderano che lui cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione. Donne che amano troppo, un bestseller che ha raggiunto il record di cinque milioni di copie vendute, offre una casistica nella quale sono lucidamente individuate le ragioni per cui molte donne si innamorano dell’uomo sbagliato e spendono inutilmente le loro energie per cambiarlo. Con simpatia e assoluta competenza professionale Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l’equilibrio dei sentimenti.