Cavalcavia – Gek Tessaro

Bucare, trafiggere, offendere, mordere, colpire, umiliare, travolgere, graffiare, uccidere, punire, sfregiare.
Ma io lo faccio in nome della pace.
In nome di Dio, in nome della Patria, in nome di mio padre, di mia sorella, in nome del mio spremiagrumi di plastica giallo.
E tu?
Cavalca via. Cavalca via da tutto questo,
cavalca via da questa logica desolante. Cavalcavia

Carthusia Edizioni ha pubblicato CAVALCAVIA, un nuovo e potente albo illustrato ideato, scritto e illustrato dal grande Gek Tessaro.

CAVALCAVIA nasce da un’idea forte e rivoluzionaria, dall’esigenza di reagire al dilagare della filosofia della contrapposizione, dello scontro, del conflitto, dell’intolleranza, dell’orrore. L’albo raccoglie nelle sue pagine una colorata, ironica e creativa sfilata di cavalieri e cavalcature: elmi, divise, armature, bandiere, convinzioni differenti, unite tutte dalla medesima insensata determinazione allo scontro.

Si presenta come un libro dal formato molto grande, con le immagini che rispecchiano al 100% lo stile di Tessaro, e i concetti affrontati sono certamente molto grandi e forti.
Cavalcavia è un libro che mi sento di consigliare per chi sta iniziando a studiare la storia,
per chi vuole spiegare in modo più pronfondo il concetto della guerra, ma sopratutto l’esigenza di reagire contro l’orrore che questa può causare.
Cavalcavia è per insiegnare in modo diverso ai bambini concetti che ahimè circondano la nostra esistenza.

L’Autore Gek Tessaro così racconta com’è nata questa idea:

“Immagino che, come me, molti in questo periodo si siano sentiti spaventati e attoniti di fronte a questo clima d’intolleranza, di odio e di scontro tra le diverse culture; abbiano provato orrore, disgusto e incredulità per i tanti episodi di barbarie insensata. – racconta Gek Tessaro – Poche volte mi è capitato di sentire questa necessità, questa voglia di intervenire in qualche modo, di dire la mia, meglio ancora gridare, gridare «andate via, fuggite da questa logica demente!» Ma quest’esortazione non mi è sembrata abbastanza. Andare si può andare, uno va, cammina, ci ripensa, capace che mi torna indietro e tutto ricomincia. Ecco perché “cavalcavia”: se te ne vai di corsa, al galoppo, magari fai più fatica a cambiare idea, che quando galoppi il vento ti scompiglia i capelli e magari ti pulisce anche il cervello.

CAVALCAVIA è un gioco di parole che si pono come un suggerimento:
vattene, fuggi, salvati, esci dalla logica aberrante del combattimento e della guerra. E fallo a cavallo di quel destriero con cui ti eri preparato alla battaglia. Cavalca via!”

CAVALCAVIA è un’idea forte e un messaggio oggi indispensabile che ho condiviso profondamente.
Nelle pagine di questo ironico, struggente e stupendo catalogo dei suoi amati cavalli e cavalieri, troverete un grande Gek Tessaro, grande come sempre per le bellissime e originali illustrazioni, ma anche per i testi: provocatori, ironici, un susseguirsi di spunti di riflessione.

Il tema di rifiuto della guerra è affrontato da Tessaro con originale sensibilità e straordinarie doti espressive. Le opere riescono a stimolare un’amara riflessione sull’orrore dei conflitti bellici e sulla figura del soldato che è spinto da un’insensata retorica nazionalista a combattere contro chi, all’apparenza così diverso da lui, è in realtà animato da un’analoga determinazione alla lotta. In un’epoca in cui drammatici episodi di intolleranza e di contrasti tra culture differenti sono all’ordine del giorno, l’invito finale è allora quello di cavalcare via, di ribellarsi a una logica distruttiva che porta solo all’odio e alla violenza.… cavalca via dalle guerre, dagli scontri, sfuggi alla logica della contrapposizione eonquista libertà e pace!

E’ questo che muove l’autore e che esorta il lettore ad andare, perché si può sempre andare, camminare, ripensarci e tornare indietro per poi ricominciare!

Consigliato dai 5 anni.

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Cavalcavia

Gek Tessaro

 

 

Una destinazione a cui mirare

Se non sai dove stai andando, qualunque strada porta a destinazione.
Lewis Carroll

Gli obiettivi sono importanti, non c’è da dubitarne, ma non come pensa la maggior parte delle persone. Anziché sprecare le vostre energie nel tentativo di costringere i vostri obiettivi al successo, lasciate che siano i vostri obiettivi a guidarvi. In altre parole, ponetevi obiettivi che migliorino la vostra vita, invece di ingombrarla di ostacoli.

Come avremo modo di approfondire in seguito, questo non signifi ca lasciare che la vita vi prenda a calci e faccia di voi quello che vuole. Si tratta di rendersi conto che diventare sensibili ai cambiamenti che accadono sia dentro, sia fuori di voi, vi aiuterà ad adattarvi in modi più positivi e gratificanti.

Aggrapparsi inflessibilmente a obiettivi sorpassati porta all’insoddisfazione. Non lo diciamo soltanto noi: le persone disposte a cambiare direzione per seguire l’evoluzione dei propri obiettivi sono il 30% più felici, sostiene una ricerca, di quelle che non lo fanno.

Dunque, come scoprire se i nostri obiettivi sono obiettivi validi? Un buon obiettivo è solitamente facile da visualizzare, grande, luminoso e invitante. Gli obiettivi validi lavorano insieme per creare delle fondamenta, poi si sostengono e si rinforzano a mano a mano che li realizzate. Gli obiettivi inconsistenti, invece, sono spesso mal defi niti e si fondano su valori che generano conflitti. A volte i conflitti di valori potranno anche apparire di poco conto (pensate a qualcuno che desideri viaggiare per il mondo e, nel contempo, farsi una casa e una famiglia), tuttavia, se non c’è congruenza, le conseguenze possono essere catastrofiche.

Vivere con obiettivi deboli e conflitti valoriali è come cercare di costruire sull’acqua: tutto quello che fate cadrà a pezzi e verrà portato via dalla corrente… o andrà a fondo. Dedicate qualche minuto al prossimo esercizio, approfittandone per ritrovare il vostro allineamento.

ESERCIZIO – ALLINEARE I VALORI

1. Rapidamente e senza pensarci troppo, elencate le dieci cose per voi più importanti. I valori sono, ad esempio, l’amore, la pace, la famiglia, la sincerità.

2. Riscrivete la lista in ordine di importanza.

3. Ora chiudete gli occhi e associate a ciascuno dei vostri valori un’icona colorata, come se si trovassero sullo schermo di un iPad® o di uno smartphone.

4. Qual è la qualità che fa da collegamento alle diverse icone? In che modo rappresentate l’ordine di preferenza? Potrebbe trattarsi di una variazione di colore, di dimensioni o di posizione. Le icone potrebbero cambiare tonalità di colore, essere più o meno luminose, oppure stare una sopra l’altra, in ordine, come in un mazzo di carte o come le finestre di Windows®.

5. Esaminate l’ordine dei vostri valori, prestando particolare attenzione a quelli che sembrano creare un conflitto. Un esempio potrebbe essere questo: “avventura” accanto a “sicurezza”, nel senso che non è facile fare tutto in sicurezza, quando si è alla ricerca di continue avventure.

6. Ora, con cautela, spostate le varie icone e provate delle nuove disposizioni: essenzialmente si tratta di imporre alle cose un nuovo ordine di importanza. Ad esempio, potreste voler far salire di posizione l’avventura, oppure rendere più importante la sicurezza. L’importante è che la submodalità che rappresenta l’ordine di preferenza cambi in base alla nuova “posizione in classifica” (mentre l’ordine viene ricodifi cato internamente potreste provare anche delle sensazioni fisiche).

7. Verificate qualsiasi cambiamento, immaginate quali conseguenze avrebbe nella vostra vita e aggiustate la posizione se lo ritenete necessario.

8. Quando siete certi di aver risolto tutti i conflitti, dedicate qualche minuto a ideare modi per soddisfare le necessità collegate a ciascuno di questi vostri valori. Per verificare la fattibilità di questa nuova configurazione, proiettatevi nel vostro futuro. Potreste scegliere di provarla per un po’ ed eventualmente cambiarla in un secondo momento. Talvolta ci si rende conto che alcuni valori sono meno importanti di quanto non sembrassero inizialmente: in tal caso potete semplicemente cancellare l’icona.

Tratto da:

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Come aiutare se stessi: Wellness Coaching

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Come aiutare se stessi e gli altri a vivere meglio

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Questo non è un semplice libro.

Questo è il primo fondamentale passo di un percorso di formazione per sviluppare mente, cuore e spirito e portare alla luce le nostre capacità.

Non si tratta di doti straordinarie, ma di capacità ordinarie, che troppo spesso vengono dimenticate o sottovalutate, doti che invece possono aiutare a realizzare i propri obiettivi e vivere una vita appagante e meravigliosa.

Con questo intento Leonardo Di Paola ha definito un approccio inedito al coaching ponendo il focus sulla sfera del Wellness, del Benessere dell’individuo, che coinvolge tutte le sue dimensioni, dal 1° al 7° chakra.

Dal corpo allo spirito, passando per il cuore, attraverso un percorso di educazione alimentare e di pratica fisica, superamento dei blocchi emotivi grazie a una PNL animata di spiritualità, approfondimento della conoscenza di sé e perfezionamento delle proprie abilità in un quadro di sviluppo personale continuo.

Il libro si rivolge non solo a Coach professionisti, che possono beneficiare di spunti innovativi nella loro pratica formativa rivolta al cliente, ma anche a chi desidera intraprendere in autonomia un cammino di Crescita Personale. L’approccio illustrato in Wellness Coaching infatti è completo e coinvolgente, sfrutta strumenti nuovi come la Torre del Wellness, messi a punto dall’autore per agevolare l’identificazione e il raggiungimento dei propri obiettivi.

Wellness Coaching offre il programma di lavoro ideale per chi desidera formarsi e raggiungere uno stato di benessere onnicomprensivo di mente e corpo, con in più la possibilità di sfruttare la magia di una Community potenziante.

The Meta Secret – Oltre il segreto

The Meta Secret
Oltre il segreto – la legge dell’attrazione è soltanto una delle sette leggi antiche. In questo libro ci sono le altre sei.

carrello  The Meta Secret   Per poter raggiungere il nostro potenziale pieno!  accettazione

The Meta Secret si rivolge allo stesso pubblico di The Secret con la voce degli stessi maestri.

The Meta Secret risponde a quanto è rimasto in sospeso negli altri libri sull’argomento, approfondendo tutti i principi universali che regolano l’universo e spiegando come applicare concretamente la Legge dell’Attrazione nella vita di tutti i giorni

Il libro prende avvio laddove si chiude The Secret. Il libro di Rhonda Byrne illustra la “legge dell’attrazione“, uno dei sette principi cardine che regolano l’universo.

The Meta Secret va oltre, esponendo e approfondendo gli altri sei principi, per permettere e chiunque di creare, per sé e attorno a sé, il benessere e amore, salute, ricchezza e felicità.

« Per poter raggiungere il nostro potenziale pieno, dobbiamo comprendere come funziona davvero l’Universo.

Questo è il Segreto che va oltre tutti i Segreti.

È il Meta Secret, o la capacità di “pensare al di là del Segreto“.

Perché la Legge dell’Attrazione è solo una di un gruppo di sette Leggi Ermetiche.

Queste leggi sono interconnesse e devono operare di concerto tra loro per poratre ordine nell’Universo.

E’ solo mediante la comprensione dei tutte le Leggi che troviamo una felicità vera e durevole ».

«The Meta Secret vi accompagnerà dentro di voi e vi mostrerà le ricchezze della vita! State certi che non solo le vedrete, ma saranno vostre!»
Bob Proctor

«Se desiderate avere più salute, più ricchezza, più prosperità, più felicità nella vostra vita, leggete The Meta Secret e guardate il film!»
Jack Canfield

«The Meta Secret è un libro e un film su come cambiare la propria vita, vi fornirà l’anello mancante tra dove siete oggi e dove vorreste essere domani. The Secret era il punto di partenza, The Meta Secret, il passo successivo»
T Harv Eher

«Se state cercando la felicità, leggete The Meta Secret. Vi fornirà la chiarezza mentale per capire cos’è realmente la felicità e vi darà gli strumenti per trovarla!»
Joe Vitale

«Lo scopo di The Meta Secret è di semplificare e di ridurre il percorso verso la ricchezza, la felicità e l’amore»
Jay Abraham

«The Meta Secret è incredibile!»
Charlie Tremendous Jones

Il Segreto del Cuore

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Ciò che accade fra le persone non avviene per caso.

Gli eventi che si sono verificati finora nella tua vita non sono capitati accidentalmente, e neppure il genere di rapporti interpersonali che ti trovi a vivere e il loro modo di svolgersi è casuale.
C’è un forza dentro di te che è la causa di tutto quello che succede nella tua vita, di ogni avvenimento che ha dato importanza alla tua esistenza. E’ questo il motivo per cui determinate persone e non altre non solo sono comparse nella tua storia, ma hanno anche agito in un determinato modo. Questa forza è costantemente all’opera, che tu ci creda o no, che tu lo voglia o meno: è il segreto del tuo magnete del cuore e tu hai il potere di modificarlo.
In questo modo proverai più amore per te stesso, per la tua vita e per gli altri. E più sentirai con chiarezza la presenza di questo amore, più attirerai persone che ti amano ed esperienze appaganti.
Se intraprenderai questo viaggio, vedrai  i tuoi desideri si realizzeranno in misura sempre maggiore.

” Chiunque cerchi la tua vicinanza viene attratto da qualcosa che si trova nel tuo mag,nete del cuore”.

Attrazione

Perchè alcune persone ricevono dimostrazioni di affetto in abbondanza mentre altre devono lottare per essere amate?
Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o donna ti attrae come per magia e altri, sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante, non ti attirano per niente?
Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante tutti i tuoi tentativi di cambiare le cose?
Perchè a lungo andare il partner, malgrado tutti i sforzi, non può fare a meno di comportarsi proprio in quel modo?
Perchè l’universo ti dà l’esatto contrario di ciò che chiedi con tutte le tue forze e non concede un bel niente?

Il motivo risiede nella forza d’attrazione del tuo magnete del cuore.
Questa forza agisce indipendentemente dall’aspetto, dall’istruzione, dall’età, dalla lingua e dalle circostanze materiali. Da un lato funziona come una calamita che fa in modo che determinate persone o circostanze ti attraggono o ti respingano, producano la tua reazione o la tua indifferenza. Nello stesso tempo agisce come un programma che fa sì che i diritti interessati si comportino proprio in quel modo e non in un altro.

Tutto reagisce a tutto

Tu sei molto più della materia che vedi: il tuo corpo, i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti sono forme di energia che agiscono su altre forme di energia.
La legge fondamentale della vibrazione e della risonanza fa in modo che le cose simili o opposte reagiscono con particolare evidenza le une alle altre. Entrano “in risonanza” e, comunque avvenga questa reazione, la percepirai e la troverai adeguata o inadeguata, piacevole o sgradevole, e a tua volta reagirai a queste sensazioni con pensieri e azioni corrispondenti.

Nulla accade senza motivo..
Ogni persona che ti si avvicina e ti tocca emozionalmente in modo o nell’altro è stata attratta per l’80% dalla forza contenuta nel tuo magnete e per il 20% da fattori esterni. C’è un motivo perfino quando le persone o gli avvenimenti sembrano entrare nella tua vita per caso, solo che in queste situazioni non è immediatamente evidente. A mano a mano che capirai meglio i segreti del tuo magnete interiore, le cause ti saranno più chiare e sperimenterai un meraviglioso viaggio alla scoperta di te stesso e degli altri.

..e tutto ha un senso
Osserva la persona con cui hai una relazione in questo momento, oppure prova a pensare al tuo ultimo partner. Il sentimento di affetto o di amore non è l’unica ragione per cui vi siete incontrati: questa persona ha o aveva qualcosa per cui tu provi nostalgia, oppure rappresenta qualcosa che ti è famigliare e affine, o molto probabilmente tutt’e due le cose. In più quella persona possiede delle caratteristiche così diverse dalle tue da creare in continuazione occasioni di conflitto.
A prescindere dalle esperienze che vivete assieme, alla base del vostro incontro c’è un senso più profondo: l’altro ti aiuta a trovare la risposta a due domande di capitale importanza: “Chi sono io?” e “Cos’è l’amore?”
Stando insieme ad un’altra persona, attraverso lo scambio continuo e le situazioni quotidiane, scopri molte più cose su di te di quante ne potresti scoprire se fossi da solo. Se l’altro ti mostra la tua bellezza e ti incoraggia nella tua crescita, comincerai ad amate te stesso e la tua vita. Se invece il partner ti inibisce con il suo comportamento finirà per farti perdere coscienza della tua forza, della tua sicurezza in te stesso e della tua libertà interiore. A volte basta poco tempo, altre volte ce ne vuole un po’ di più, ma il senso è sempre lo stesso.

Ogni contatto con un’altra persona ha lo scopo di:

  • rafforzare quello che già esiste
  • completare ciò che è carente
  • far crescere grazie alle differenze
  • aiutarci a conoscere noi stessi

Quello che senti e come ti senti
determina la tua emozione,
e attrae proprio chi è in cerca di quello che tu emani, anche se per motivi diversi.

Non le tue parole o il tuo abbigliamento,
ma il modo in cui ti senti è la chiave..

Tratto da Il Segreto del Cuore

Tutti facciamo il possibile per trascorrere una vita appagante e ricca di significato.
Ci sforziamo di apprendere e migliorare ma, più di ogni altra cosa, vogliamo amare ed essere amati.

Esercizi di vita

vita-insieme

L’abbondanza

La più grande ironia della vita è che tutto ciò che vogliamo l’abbiamo già. Abbiamo in grande abbondanza ciò che desideriamo.

Forse non crederete che nel vostro caso, o per altre persone che conoscete, sia vero, ma è proprio così, ed è solo la convinzione che non lo sia a farlo sembrare falso nella nostra esperienza.

Il punto di vista gioca un ruolo importantissimo riguardo al modo in cui sperimentiamo la vita. Ciò che uno chiama “scarsità”, per un altro è “abbondanza”. Le nostre definizioni creano le nostre esperienze personali. E in seguito alle esperienze, le definizioni (ciò che io chiamo le nostre decisioni sulle cose) si fanno più salde. Se diciamo che una cosa è in un modo, sarà in quel modo.

…Appena decidete e dichiarate che la vostra vita non ha nulla a che fare con voi e con il vostro corpo, tutto ciò che avete sempre cercato, desiderato e lottato per ottenere vi arriverà automaticamente, che ironia, vero! E non ve importerà nulla. Perché ormai non ne avrete più bisogno. Vi godrete ogni cosa, certo. Ma non ne avrete bisogno. E finalmente avrete finito di lottare.

Le relazioni

Forse nulla ha causato tanti problemi e tanto dolore alla nostra specie quanto ciò che è stato creato per darci la gioia più grande: i nostri rapporti con gli altri.

Non abbiamo trovato un modo di vivere in armonia, a livello individuale, collettivo, sociale o politico. Ci è già molto difficile andare d’accordo, figuriamoci amare il prossimo.

Di che cosa si tratta? Da che cosa dipende? Io credo di saperlo grazie a ciò che Dio ci comunica in Conversazioni con Dio: molti di noi costruiscono delle relazioni per i motivi sbagliati. Cioè per motivi che non hanno nulla a che fare con lo scopo principale della nostra vita. Quando il motivo per entrare in un rapporto è in sintonia con il motivo dell’anima, non solo i nostri rapporti diventano sacri, ma anche gioiosi.

…L’amore dice: “Ciò che voglio per te è ciò che tu vuoi per te”. L’amore dice: “Ciò che scelgo per te è ciò che tu scegli per te”. Se dico: “Scelgo per te ciò che io voglio per te”, non ti amo. Amo me stesso attraverso di te, perché desidero ricevere ciò che voglio, invece di vedere te che ricevi ciò che vuoi.

…L’amore non dice mai di no. Sapete come lo so? Perché Dio non dice mai di no. E Dio e l’amore sono altri due termini intercambiabili. Dio non vi dirà mai di no, qualunque cosa chiediate. Anche se pensa che vi metterà nei guai. Dio non dice mai di no perché sa che alla fine non correte un grosso rischio. Non potete danneggiarvi in modo tale da non essere più. Potete soltanto evolvervicrescere, diventando sempre più chi siete realmente. Perciò Dio dice: “Scelgo per te ciò che tu scegli per te. E ti sfido a fare la stessa cosa con le persone che tu ami”.

…I problemi che tradizionalmente causano lotte di potere tra le persone quasi sempre hanno a che fare con il tempo, la disponibilità e le attività dell’altro. In altre parole, non passi abbastanza tempo con me, sei impegnato in attività che io non approvo. E combattiamo su tali questioni.

Ecco un esempio tratto dalla vita quotidiana: improvvisamente il vostro coniuge si butta animacorpo nel lavoro, e mentre prima passava molto tempo con voi, ora, dopo otto o dieci anni di matrimonio, ne trascorre pochissimo. E questo provoca un contrasto, perché voi vorreste avere il controllo del suo tempo.

Allora dite: “Ascolta, io voglio che passi in famiglia almeno tre fine settimana su quattro. Non voglio che tu sia sempre in giro, sempre impegnato in qualche grande progetto, o preoccupato per qualche problema di lavoro. Non mi presti nessuna attenzione”. Forse non usereste esattamente queste parole, ma il concetto sarebbe questo: “Voglio la tua attenzione, e il tuo tempo”.

E così inizia una lotta di potere. Forse il vostro partner cercherà di negoziare: “Okay, starò via soltando un week-end al mese, o al massimo due”. Si arriva a un accordo, ma se poi un mese il partner passa tre fine settimana fuori casa, inizia a sentirsi in colpa, a sentirsicontrollato, inizia a covare risentimento e presto ne segue un conflitto: “Che diritto hai di venirmi a dire come devo impiegare il mio tempo?”.

Io non entrerei mai in una lotta del genere. Se mia moglie facesse una cosa qualunque che io non approvo, o che per me non funziona, direi semplicemente: “Ascolta, tu hai il diritto di fare ciò che vuoi, però a me non piace che tu passi tre fine settimana al mese lontano da casa. E devo informarti che se continuerai a farlo, mi troverò qualcun altro con cui passare i fine settimana. Questa non è una minaccia. Non sto cercando di ricattarti. Sto solo annunciando ciò che funziona per me. Mi piace stare con qualcuno. Desidero condividere i giorni e il tempo della mia vita con una persona che amo. Se tu non vuoi essere quella persona, va benissimo, perciò fai come preferisci. Non c’è rancore, né rabbia, né desiderio di farti sentire dalla parte del torto. E’ solo una dichiarazione di come stanno le cose. Lascia che chiuda la discussione con questa frase: se io dovessi scegliere una persona da amare saresti tu. Perciò porto questo anello al dito. Tu non sei obbligata a fare la mia stessa scelta in questo momento, tuttavia devi sapere che anche se sei la prima persona che vorrei, posso scegliere anche qualcun altro”.

…La mia domanda riguarda il fatto di rispecchiarsi nei rapporti. Sai quando si dice che ciò che no ti piace negli altri e ciò che non ti piace in te stesso. Potresti parlarne?

Sai, ora non c’è quasi nulla che non mi piaccia negli altri, perché ho imparato molto tempo fa che ciò che non mi piaceva in loro corrispondeva a qualcosa in me che non amavo. E negli ultimi anni ho imparato ad apprezzare tutto di me. Non è straordinario? Voglio dire, per voi che ve ne state lì seduti a guardarmi deve essere difficile da credere, ma è vero: io mi piaccio molto. Mi piacciono il mio aspetto fisico, i miei atteggiamenti, le mie idee, la mia spontaneità, quella parte di me che non è affatto convenzionale. Sapete, mi piace anche come rido. Mi piace proprio tutto di me, ed è la prima volta nella vita che mi sento così. E poiché mi sento così, ci sono pochissime cose che non mi piacciono negli altri. Sono diventato terribilmente tollerante. E’ straordinario: vedo le persone intorno a me e le amo tutte. Trovo accettabili comportamenti, caratteristiche e tratti della personalitàche solo pochi anni fa avrei rifiutato in blocco.

Perciò credo che l’amore di  generi un amore enorme per gli altri, perché uno pensa: Beh, se posso amare me stesso, posso davvero amare qualunque cosa.

Da Esercizi di vita.
Di Neale Donald Walsch.

Riprogramma il tuo cervello

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Per far evolvere la tua vita

Joe Dispenza chiropratico e famoso autore scientifico, dedica le sue ricerche al campo della neurologia, della biochimica e delle funzioni cerebrali e presenta le sue recenti scoperte in un ultimo DVD intitolato: “Riprogramma il tuo cervello per far evolvere la tua vita” — 3 DVD CON 8 ORE DI VIDEOCORSO FORMATIVO E INTERVISTA!

Dispenza offre al pubblico italiano le scoperte scientifiche più all’avanguardia per ottenere i migliori risultati dalla vostra vita riprogrammando il vostro cervello e creando nuove reti neurali.

Dopo decenni dedicati allo studio delle funzioni cerebrali, Dispenza ci spiega in questo videocorso come usare il più importante strumento del nostro corpo: scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico, come guarire dalle malattie e quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.

Combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello, per cambiare il vostro comportamento, le vostre reazioni emotive, i vostri modelli di formazione delle abitudini.

Con questo videocorso lavorerete su un’area che desiderate cambiare e imparerete di persona quali strumenti sono necessari per evolvere. Supererete gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia e li sostituirete con nuovi stati mentali. Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.

Benefici e vantaggi

  • attraverso di esso, scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico
  • come guarire dalle malattie
  • quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello
  • scoprirete la neuro plasticità e l’arte di ricablare il cervello
  • combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello
  • imparerete come uscire dai vecchi comportamenti, dalle vecchie reazioni emotive, dai modelli di formazione delle abitudini.

Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.

La tua energia interiore

Quanto più ti affidi all’energia interiore, tanto più libero potrai essere nella vita”.

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Chi siamo? Perché siamo qui? Che cosa pensiamo della vita? Per anni trovare una risposta a tali interrogativi ha implicato scavare in noi stessi. Ma che cosa significa esattamente ciò? Ognuno di noi possiede un’Energia Interiore che gli consente di mantenersi in buona salute, instaurare rapporti interpersonali soddisfacenti, fare una carriera brillante e godere, nella vita, di ogni prosperit.. Per raggiungere tali obiettivi, è innanzitutto necessario credere che sia possibile farlo, e in seguito eliminare quei fattori che, nella vita, ci impongono situazioni indesiderate.

A tale scopo scaviamo in noi stessi ricercando l’aiuto dell’Energia Interiore, capace di indicarci che cosa sia meglio per noi. Se siamo disposti a cambiare la nostra vita affidandola a tale Energia, che ci ama e ci sostiene, possiamo vivere circondati da amore e benessere.

La nostra mente è sempre correlata, mediante l’Io Superiore o Energia Interiore, alla Mente Infinita, all’Energia Universale, e che ci ha creato, da cui trae conoscenza e saggezza. L’Energia Universale ama tutte le Sue creature, è un’Entità benefica che dirige la nostra vita: non conosce odio, menzogna, né punizione; è amore, libertà, comprensione, pietà. E’ dunque importante affidare la nostra vita all’Io Superiore, poiché, in tal modo, possiamo ricevere ogni bene.

Ovviamente, possiamo decidere di usare l’Energia in qualsiasi modo: decidendo di vivere nel passato e di riassestare quanto di negativo è avvenuto nella nostra esistenza, rimaniamo semplicemente al punto di prima.

Se, viceversa, intendiamo non esserne vittime e andare avanti creandoci una nuova vita, veniamo sostenuti dall’Energia che ci procura nuove e più felici esperienze.

Personalmente, non credo nell’esistenza di due energie; ritengo esista un solo Spirito Infinito. E’ troppo semplicistico dire: “E’ il diavolo,” oppure “Sono loro”; siamo noi, ed abbiamo di fronte solamente due alternative:

  • utilizzare l’energia con saggezza, o con sconsideratezza. Esiste il diavolo nel nostro cuore? Condanniamo gli altri perché sono differenti da noi? Che cosa scegliamo?
  • Responsabilità e colpa.

Con i pensieri e i sentimenti contribuiamo a determinare tutte le situazioni, buone o cattive, che caratterizzano la nostra esistenza; i pensieri generano le sensazioni in base a cui impostiamo la vita. Ciò non significa darci la colpa per gli sbagli compiuti: vi è infatti una differenza notevole fra essere responsabile e incolpare se stessi o gli altri.

Essere responsabile significa possedere l’energia, incolpare o incolparsi implica gettarla via. La responsabilità ci consente di operare dei cambiamenti nella vita; se, viceversa, ci assumiamo il ruolo di vittime, sprechiamo l’energia. Accettando la responsabilità, non perdiamo tempo a incolpare qualcuno o qualcos’altro; alcuni si sentono in colpa per aver causato malattia, povertà o problemi agli altri interpretando, in tal modo, la responsabilità come colpa.

“I mass media hanno definito il fenomeno la Colpa della Nuova Era“. Queste persone provano una sensazione di colpa perché ritengono di avere, in certo qual modo, fallito; esse prendono tutto come colpa trovando così un “alibi” ulteriore per criticarsi. Questo atteggiamento è ben diverso da quello che intendo.

Se consideriamo problemi e malattie come un’opportunità per cambiare la nostra vita, possediamo l’energia. Numerose persone affette da patologie gravi hanno affermato, una volta guarite, che queste sono state le esperienze piu’ belle in quanto hanno consentito loro di cambiare ottica di vita.

Altre, invece, insistono nel ripetere: “Sono disgraziato! Povero me! Dottore, mi aiuti!

Credo che, anche guarendo o dovendo affrontare problemi minori, tali persone non abbiano una vita facile. La responsabilità à la capacità di rispondere ad una situazione. Abbiamo sempre la possibilità di scelta: ciò non significa negare quello che siamo, disprezzando quanto abbiamo nella vita, bensì riconoscere che siamo giunti dove siamo in base a nostre scelte. Assumendoci la responsabilità, possiamo cambiare.

Quando chiediamo: “Che cosa posso fare per modificare questa situazione?”, dobbiamo pensare che possediamo sempre l’energia necessaria per attuare cambiamenti. Dipende solo da noi come utilizzarla.”

Molti di noi si rendono conto solo a distanza di tempo che, durante l’infanzia e l’adolescenza, le condizioni di vita familiare hanno influenzato negativamente la concezione della propria personalità e l’atteggiamento nei confronti della vita.

La mia infanzia, ad esempio, e’ stata permeata dalla violenza, inclusa quella sessuale; non ho mai ricevuto, né amore, né affetto e non ho mai avuto stima nei confronti di me stessa.

Dopo aver abbandonato la famiglia all’età di 15 anni, ho continuato a subire diversi tipi di violenza, senza rendermi conto che gli schemi mentali ed emozionali acquisiti nei primi anni di vita mi avevano condizionata a subire violenze.

I bambini rispondono spesso all’atmosfera mentale creata dagli adulti che li circondano; io ho imparato precocemente a conoscere la paura e la violenza e, una volta adulta, a riprodurre certe esperienze per me stessa. Sicuramente, non avevo ancora capito che possedevo l’energia per cambiare tutto ciò; ero spietata nei confronti di me stessa, poiché interpretavo la mancanza di amore e di affetto come una conseguenza del mio essere una persona spregevole.

Tutte le esperienze da noi vissute fino ad ora sono state determinate dai pensieri elaborati in passato: non guardiamo alla nostra vita con vergogna, ma consideriamo il passato come parte ricca e importante della nostra esistenza. Senza di esso infatti, non saremmo qui oggi. Non c’è ragione di martoriarci perché non abbiamo fatto di meglio: abbiamo comunque fatto tutto quello che potevamo. Consideriamo il passato nella luce dell’amore e siamogli grati per questa nuova consapevolezza.

Il passato esiste solo nella nostra mente e nel modo in cui decidiamo di considerarlo. Questo è il momento in cui stiamo vivendo; questo è il momento in cui stiamo percependo sensazioni; questo è il momento in cui stiamo facendo esperienze.

Ciò che facciamo oggi costituisce la base del domani; pertanto questo è il momento di prendere una decisione. Non possiamo fare nulla domani, né cambiare quanto avvenuto ieri, ma possiamo agire oggi.

E’ dunque determinante quello che decidiamo di pensare e di dire in questo momento. Quando iniziamo ad assumerci la responsabilità dei nostri pensieri e delle nostre parole, abbiamo uno strumento valido nelle nostre mani. Potrà sembrare banale, ma è così: l’energia scaturisce sempre dal presente.

E’ importante comprendere che la nostra mente non ci controlla e che, viceversa, siamo noi e, più esattamente, il nostro Io Superiore a controllarla. E’ possibile arrestare i vecchi pensieri: quando questi cercano di farsi strada, suggerendo che “E così difficile cambiare!”.

E’ bene prendere il controllo della situazione convincendosi che “da ora in poi sarà facile operare dei cambiamenti”.

Può essere necessario ripetere più volte questo dialogo con la propria mente prima che riconosca che noi la controlliamo e che siamo convinti di quello che abbiamo detto.

Immaginiamo che i nostri pensieri siano gocce d’acqua: un pensiero, o una goccia d’acqua, non ha molta importanza. Tuttavia, goccia dopo goccia, si forma dapprima una piccola pozzanghera, poi uno stagno, poi un lago e, infine, un oceano.

Che tipo di oceano state creando? Inquinato e tossico oppure limpido, chiaro e rinfrescante?

Spesso mi dicono: “Non riesco a non pensare a questa cosa”, ed io rispondo: “Invece, puoi riuscirci”.

Quante volte abbiamo cercato di rimuovere un pensiero positivo? E’ sufficiente adottare lo stesso sistema per quelli negativi impedendo alla mente di elaborarli; questo non significa che, in fase di cambiamento, bisogna combattere i propri pensieri. Se un pensiero negativo si fa strada, basta dire: “Grazie per la compagnia!”

In questo modo non neghiamo cio’ che esiste, ne’ rischiamo di usare malamente la nostra energia. E’ importante ripetere a noi stessi che non cederemo piu’ alla negativita’; anche in questo caso, non si tratta di combattere i propri pensieri, ma di riconoscerli come tali e di superarli. Non anneghiamo nel mare della negativita’, se possiamo farci trasportare dall’oceano della vita !

La vita, di cui tutti noi siamo una magnifica espressione, attende che ci apriamo ad essa, dimostrandoci degni dei suoi beni. La saggezza e l’intelligenza dell’Universo sono a nostra disposizione, la Vita e’ pronta a sostenerci. Dobbiamo aver fiducia nel fatto che l’Energia sia pronta ad aiutarci.

Quando abbiamo paura, è utile pensare al nostro respiro, l’elemento più prezioso donatoci dalla vita: lo accettiamo senza nemmeno riflettere sul suo valore, e poi dubitiamo che la vita possa farci mancare tutto il resto di cui abbiamo bisogno.

A questo punto è bene conoscere l’energia e quello che siamo capaci di fare. Esploriamo noi stessi per capire chi siamo.

In proposito le opinioni sono differenti: voi avete diritto di pensare ciò che volete, io ho diritto di credere a ciò che ritengo giusto per me. Indipendentemente da quello che succede, l’unico elemento a cui attenersi è stabilire che cosa sia giusto per noi; a tal fine è necessario prendere contatto con la nostra guida interiore. E’ infatti la saggezza a darci le risposte. Non è tuttavia facile ascoltare noi stessi, quando gli amici e i familiari ci dicono che cosa dobbiamo fare; eppure, tutte le risposte sono dentro di noi.

Ogni volta che diciamo: “Non so” chiudiamo la porta in faccia alla nostra saggezza interiore; i messaggi che ci invia l’Io Superiore sono positivi e confortanti. Se riceviamo messaggi negativi, significa che stiamo operando a livello del nostro ego e della nostra mente, talora a quello dell’immaginazione, anche se, normalmente, sono proprio immaginazioni ed i sogni a trasmetterci messaggi positivi.

Aiutiamoci, effettuando le scelte giuste per noi; in caso di dubbio, chiediamoci: “E’ una decisione adeguata per me? E’ una decisione giusta per me in guesto momento?”. Questo sistema andrebbe adottato sempre prima di prendere qualsiasi decisione.

Imparando ad amare noi stessi ad avere fiducia nel nostro Io Superiore, diventiamo co-creatori, insieme allo Spirito Infinito, di un mondo di amore. L’amore che abbiamo per noi stessi ci trasforma da vittime in vincitori; non avete mai notato che le persone che stanno bene con se stesse risultano naturalmente attraenti? Esse hanno infatti una qualità semplicemente meravigliosa: sono contente della loro vita. Pertanto, possono affrontare con successo qualsiasi ostacolo e difficoltà.

Molto tempo fa ho imparato che Dio dimora in me; la sua saggezza e la sua comprensione mi guidano dunque in tutte le mie azioni sulla terra. Come le stelle e i pianeti seguono la loro orbita, così anch’io seguo il mio ordine divino. Per quanto non riesca a capire tutto con la mia mente umana limitata, so che, a livello cosmico, sono nel posto giusto, al momento giusto, e che sto facendo la cosa giusta. La mia esperienza attuale mi porterà a superare il passato e a scoprire nuove possibilità per il futuro.

Chi siamo? Che cosa vogliamo imparare? Che cosa vogliamo insegnare?

Abbiamo tutti un unico scopo; non siamo semplicemente un insieme di personalità, problemi, paure e malattie: siamo tutti correlati ai nostri simili ed alle altre forme di vita.

Siamo spirito, luce, energia, vibrazione ed amore; possediamo tutti l’energia per dare scopo e significato alla nostra vita.

Da Il potere che è in te di Louise L. Hay.

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La terapia verbale

Intervista a Gabriella Mereu

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Chi è Gabriella?
Sono medico, laureata in medicina e chirurgia, odontoiatra, omeopata e anche grafologa ed ho fatto una ricerca per 20 anni che mi ha portato a capire che il paziente semplicemente si cura da solo.

Benissimo, abbiamo capito che siamo davanti ad un medico ufficiale, anche se ufficiale non è il termine più appropriato, omeopata nonché grafologa.
So che hai scritto un libro, che ho trovato molto interessante, la “terapia verbale” ovvero la medicina della consapevolezza, ci puoi spiegare cos’è la terapia verbale?
La terapia verbale è una terapia omeopatica, verbale, che cura il male con lo stesso male: cioè il paziente quando esprime la sua malattia usa inconsciamente un linguaggio poetico e metaforico collettivo che io chiamo ‘pazientese” che si compone di proverbi, modi di dire, filastrocche etc..
Una volta che ho capito cosa mi vuol dire, rispondo con una battuta che abbia un alto contenuto emozionale, in cui spiego il motivo della sua malattia e il paziente ha una reazione: se ride, piange, entra in trance o si arrabbia significa che è quasi sempre guarito dal sintomo.

Quindi tu definisci questo come omeopatia verbale.. Sappiamo che l’omeopatia esiste da tanti anni e usa curare le malattie con il simile… sbaglio?
Quindi secondo te si può capire la malattia di una persona da come si esprime…
Esatto, a me non interessano analisi o altro, solo il modo di esprimersi delle persone aiuta la mia terapia, che non c’entra niente con la scienza… è solamente arte.

Tu affermi nel tuo libro che la vita è una commedia e la malattia è una metafora che le persone usano per manifestare il proprio disagio… ma questa metafora, serve a nascondere il disagio o a manifestarlo?
La malattia arriva da una bugia passiva, è data da uno schema che costringe l’anima. Cioè nasce un conflitto di pensiero con la propria anima. Può essere stato inculcato da qualcuno anche nella notte dei tempi o essere già nel DNA, ma l’anima non può essere presa in giro e lo rifiuta, così si manifesta la malattia.

Malattia come disagio dell’anima quindi?
Esatto

Cosa mi dici riguardo al condizionamento che le religioni esercitano sulle masse?
La religione è stata inventata per dividere le masse, sono manovre politiche usate soprattutto per dividere i sessi. A causa di tutte le religioni c’è la donna sessuale o la donna vergine, questo è il motivo principale delle discordanze fra i sessi, dalla pornografia alla masturbazione, che cementa le perversioni.

Quindi tutto nasce dalla divisione? Effettivamente la religione da 2.000 anni divide il femminile dal maschile..
Esatto con la divisione cresce il potere, la divisione crea lo schiavo e il tiranno, non c’è mai amore.
La nostra anima non cerca questo, cerca solo Amore. La malattia è il risultato.

Di tiranni ognuno di noi ne ha qualcuno nella propria vita, dal datore di lavoro al compagno…
Il tiranno è quindi chiunque voglia esercitare del potere su di te?
Sì, può essere il marito, o la moglie..

Sulla tua lunga esperienza nel campo, quanti problemi di condizionamento dell’anima arrivano dalla castrazione che deriva dalla religione?
Tutte. Ci sono in tutti i casi manipolazioni del sesso e quindi castrazioni. Le persone così sono malate dentro, e non lo sanno, fino a che la malattia non si manifesta.

Come si può uscire da queste castrazioni?
Prendendo coscienza, cambiando i sistemi.

Hai mai avuto problemi con gli amici o colleghi della tua città per le idee che stai portando avanti?
Sì, con tutti.

Sei stata messa da parte? Perché loro sono all’interno di un sistema?
Perché la verità è indecente e pericolosa. In maniera molto semplice.

Inoltre la verità che sveli sarebbe alla portata di tutti e molto economica…
Esatto, possono farlo tutti coloro che hanno spirito.

Si può uscire da questo sistema?
Sì, certo, coltivate il vostro piacere, anche se peccaminoso. Questo vi salverà dalla malattia.

Cos’è questo piacere?
L’amore è stato disgiunto dal piacere, questo è l’errore. Non si può amare quello che non ci piace.
Se amiamo tutto quello che ci piace, dal lavoro all’amico alla mamma, siamo tutti salvi.
Praticamente è la divisione che ci fa ammalare.

Quindi c’è un piano di divisione ben mirato che ci viene imposto per colpire le coscienze delle persone?
Si, questa è la semplice verità. Se c’è qualcosa di complicato e incomprensibile non deve preoccuparci. La verità è semplice.

Bene Gabriella, sei stata chiara… quindi dobbiamo cercare il piacere a 360 gradi, non solo sessuale ma in tutto ciò che facciamo, nelle cose più semplici.
Sì, il piacere non si trova nelle complicazioni, ma nelle cose semplici.


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La dottoressa Mereu, ormai famosa in tutta Italia per la sua ricerca, presenta la sua tecnica d’interpretazione del sintomo: “la terapia verbale”. I suoi studi dimostrano come il malato stesso parlando dei propri disturbi rivela sotto forma di metafora il conflitto che l’ha portato alla malattia.

La mimica, le espressioni figurate, i modi di dire, la grafia, sono indicazioni preziose per svelare i propri sintomi. Imparando a decodificare le metafore, il paziente può risalire all’origine dei blocchi mentali
e quindi arrivare alla guarigione.

Questo video fornisce gli strumenti di consapevolezza per essere più vigili e attenti agli indizi che il corpo ci offre. A tutti coloro che sono stanchi di soffrire, a tutte le persone sensibili che stanno cercando la strada della loro evoluzione che conduce anche alla salute e al piacere.

Stai bene con il tuo corpo?

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Noi e il nostro corpo La relazione con il nostro corpo è qualcosa di estremamente delicato. Si tende quasi a dimenticarlo quando si sta bene, mentre monopolizza tutta l’attenzione non appena qualche meccanismo si inceppa. Il corpo può essere complice (nel piacere) o nemico (quando non corrisponde all’immagine che desideriamo).

Funge da “biglietto da visita” nel rapporto con gli altri anche perché, e lo sappiamo bene, si è spesso giudicati dalle apparenze. Il corpo diventa facilmente bersaglio di frustrazioni e insoddisfazioni derivanti dal conflitto tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere: spesso si diventa troppo esigenti e si finisce per disprezzarlo.

Convogliare tutte le attenzioni e le energie su aspetti legati all’esteriorità può impedire un contatto profondo con se stessi, ma cosa fare quando la nostra immagine ci rende insicuri? Come riuscire ad accettare un’imperfezione se la si considera la causa primaria di ogni infelicità?

Non sono poi moltissime le persone in grado di percepire se stesse come sono realmente: si tende spesso ad avere una visione frammentata del proprio corpo, isolandone singole parti come se non facessero parte di un insieme. Si può detestare il proprio naso ed amare le gambe o i capelli. L’immagine che abbiamo di noi può addirittura perdere ogni contatto con la realtà: una donna che pesa 40 chili può, ad esempio, continuare a vedersi grassa e soffrirne molto.

Il cosiddetto “ideale del sè” (cioè quello che inconsciamente vorremmo essere), influenza la capacità di percepire la nostra persona nella realtà. L’ideale di sé si nutre dapprima dello sguardo dei genitori e se la realtà familiare ha permesso vissuti “sufficientemente buoni” può maturare un sé tollerante, che aiuta a convivere serenamente con le imperfezioni. Ma lo sguardo deluso di un padre che ha desiderato invano che il figlio diventasse un campione in qualche sport, condizionerà il ragazzo, il quale potrebbe percepire il suo corpo goffo e inadeguato. Una madre che vive con angoscia la bellezza della propria figlia adolescente, perché costretta a fare i conti col tempo che passa e a dover prendere coscienza del cambiamento del suo corpo che invecchia, potrà rendere insicura la ragazza col suo sguardo “deluso”.

L’adolescenza e l’età matura sono momenti fondamentali per la costruzione dell’immagine di sé.

Per le donne la relazione con il proprio corpo è ancora più complicata perché l’adolescente deve, nel suo percorso di crescita, affermare la propria diversità, passando dall’essere “uguale alla propria madre” all’essere “differente e unica”, un percorso che può essere facilitato dallo sguardo del padre, che aiuta la costruzione dell’immagine della ragazza, riconoscendole un corpo. Il riappacificarsi con il proprio corpo è strettamente legato alla capacità di accettare la realtà, di riconoscersi come unici, di dare valore alla propria autonomia, di placare i conflitti legati allo sguardo dei nostri “genitori interni”.

Come può avvenire allora questa “riconciliazione” con il proprio corpo?
A volte capita che lo sguardo di chi ci desidera ci sveli qualcosa di noi che non conoscevamo: ci fa sentire diversi, più belli, più amabili, le carezze della persona amata fanno svanire magicamente tutti i nostri difetti.

E’ importante tenere sempre presente che il corpo non può essere considerato come un’entità separata dal mondo intrapsichico: ogni istante riceviamo messaggi che arrivano sotto forma di sensazioni fisiche (caldo, freddo, piacere o dolore fisico, etc.) o di sensazioni psichiche (tristezza, gioia, rabbia etc.). Un mal di testa, per esempio, potrebbe anche essere l’effetto di una rabbia soffocata, di tensioni non sciolte.

Il volto è il teatro delle nostre emozioni, i contorni più o meno rilassati degli occhi, le rughe intorno alle labbra raccontano di noi, della nostra età e soprattutto del nostro modo di accogliere il passare del tempo. Accettare i segni del tempo con serenità può essere un’impresa difficoltosa se già il rapporto con il nostro corpo è stato compromesso in precedenza. Sono molte le donne che assumono un atteggiamento di rassegnazione, bloccando così quel continuo processo di trasformazione mente-corpo grazie al quale ad una fine segue sempre una rinascita. Chi misura il proprio valore solo dagli sguardi adoranti degli altri, corre il rischio, quando questi non ci sono più, di scegliere di farsi da parte, di togliersi dal gioco, impedendo così ogni altra esplorazione di sé, di altri modi di essere: diventa impossibile scoprire un altro modo di prendersi cura di sé.

Non esiste limite di età per scoprire la propria creatività, per avere voglia di cambiare e di mettersi in discussione. Eventi come la fine di una relazione che non dava più nutrimento profondo o l’inizio di un nuovo lavoro più gratificante, possono essere, pur con tutte le comprensibili difficoltà, momenti stimolanti per cominciare una rinascita. Concentrarsi su un lifting o isolarsi dai rapporti interpersonali, sarebbero ancora una volta tentativi di voler separare, in maniera innaturale, il corpo dai vissuti interiori. L’illusione di assicurarsi l'”eterna giovinezza” rivela la difficoltà ad accettare i propri limiti e la tendenza a omologarsi a standard precostituiti.

Può un intervento di chirurgia estetica mettere davvero fine a tanti tormenti? Forse no. E’ importante soprattutto ricercare altre modalità per nutrire la propria autostima, altrimenti il “ritocco” non farà stare meglio.

L’esasperata tendenza a soddisfare criteri estetici dominanti finisce per influenzare i comportamenti alimentari, non più regolati da fattori quali fame, gusto, sazietà, ma costantemente dominati dalla ragione. Si diventa giudici severi di tutto quello che si mangia, si tende a dividere il cibo in buono (tutto ciò che è ipocalorico e che fa dimagrire) e cattivo (tutto ciò che fa ingrassare). Alla forza di volontà è affidato l’onere di evitare ogni “tentazione”, lasciando da parte spontaneità e naturalezza. La sensazione di poter sempre controllare il proprio peso sarebbe una dimostrazione della propria forza, ma allora come mai proprio chi cerca di controllare ossessivamente la propria alimentazione tende così spesso ad essere ansioso, irritabile e trova tanta difficoltà a concentrarsi?

In condizioni di stress, nervosismo, quando l’umore è giù, il cibo può rappresentare una sorta di “compensazione”: imporsi delle restrizioni impedisce di trovare una rapida “consolazione”. A questo punto, la trasgressione (rappresentata, ad esempio, da un pezzo di cioccolato divorata avidamente) genera insostenibili sensi di colpa e ulteriore bisogno di consolazione, in un perverso meccanismo che porterà a mangiare l’intera tavoletta di cioccolato.

A volte affrontare una dieta può essere necessario, ma attenzione al “fai da te”.
E’ fondamentale in questi casi rivolgersi ad un nutrizionista di fiducia che aiuterà ad individuare ed eliminare le cattive abitudini alimentari e, caso per caso, elaborerà diete personalizzate: magari si scoprirà che cibi considerati proibiti possono essere reinseriti nei propri pasti, con beneficio del palato e dell’umore.

Mente e corpo non sono mai divisibili, imparare ad ascoltare i bisogni autentici del proprio corpo aiuta a comprendere più profondamente se stessi.

di Dott.ssa Mariacandida Mazzilli

Accettare, apprezzare e amare il nostro corpo per vivere in salute e in armonia

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Louise Hay, in questo agile volume, raccoglie 51 affermazioni positive per consentire a ogni suo fedele adepto di costruirsi un fisico sano, pieno di energia e vitalità. Le affermazioni rigurdano ogni parte del corpo (dalla testa ai piedi) e la loro assidua ripetizione acquista un valore terapeutico per la guarigione di ogni organo cui sono via via dedicate.

La pratica del pensiero positivo permette infatti di ristabilire quell’equilibrio psico-fisico. La cui rottura provoca la malattia. Chi è afflitto da qualche problema specifico potrà dunque ricorrere all’affermazione più opportuna per guarire dal disturbo di cui soffre, ma soprattutto per riconciliarsi con se stesso, imparando ad apprezzare quelle caratteristiche fisiche che non gli sono mai piaciute e la cui non accettazione ha probabilmente somatizzato.

Nella cassetta allegata la voce incisa accompagnerà l’ascoltatore nella pratica del pensiero positivo, favorendo il rapido conseguimento di un’eccellente salute, grazie a un rinnovato amore per il proprio corpo, per il proprio aspetto, per la propria persona.

I conflitti e i problemi di coppia

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In coppia a volte è difficile accettare i problemi come una cosa “normale” senza creare tragedie ma non per tutte le coppie è così.

Dipende dagli schemi e dalle dinamiche familiari della coppia (di ognuno dei due partner). Se le famiglie da cui provengono i partner sono fortemente karmiche, sarà proporzionalmente difficile per i due affrontare il conflitto serenamente per quello che è: una lezione di vita, uno strumento per superare il karma, un mezzo per capire le dinamiche familiari e superarle guarendole.
Ogni conflitto richiede una grande energia e una grande voglia di lottare per risolverlo.
Se un partner ha avuto una famiglia in cui il conflitto era di casa e la violenza verbale o fisica pure, potrà a volte decidere di lottare per capire o a volte arrendersi per mancanza di energia. Se l’altro partner invece proviene da una famiglia in cui i conflitti venivano ignorati, difficilmente vorrà stare dentro un conflitto e tenderà o a minimizzare il problema o a fuggirne.
Nel caso in cui uno dei due partner sia stato ferito nell’infanzia/adolescenza da un rapporto familiare difficile, nel caso in cui ad esempio vi è stato abbandono da parte di uno dei due genitori, o da ambedue, quando si innescherà una dinamica simile nel suo matrimonio, tenderà ad “abbandonare” prima di essere nuovamente abbandonato. Quindi riterrà il conflitto una “tragedia” insopportabile e inaccettabile. Ma questa sarà una scusa per mascherare la paura dell’abbandono.
Le dinamiche che si instaurano in una coppia sono tante quante sono le dinamiche delle rispettive famiglie dei partner.
Un suggerimento che posso dare a coppie in cui un semplice conflitto diventa una tragedia è di fermarsi e cercare di mettere per iscritto il problema, ognuno per suo conto. Elaborarlo prima vedendolo proiettato sulla carta, poi affrontare il problema come un processo in cui non vi sarà un vincitore o un vinto, ma due anime che stanno crescendo insieme.
Capisco le vostre obiezioni quando direte: “Ma se mi ha tradito/a, cosa faccio lo scrivo su un foglio?
Beh, sì, prima di aggredire, prima di distruggere, prima di abbandonare il campo, anche in un caso estremo si possono scrivere i propri pensieri su un foglio e tirarli via dalla mente.
Nel caso di un tradimento si può anche arrivare alla conclusione di lasciarsi, ma il punto è farlo “guarendo” il rapporto e non distruggendolo.
Ci sono comunque diversi altri casi in cui il conflitto è meno pesante. Ma anche in questi casi se la dinamica è l’abbandono, l’esclusione, la fuga sarà questo che si cercherà di fare.
Ma, se partiamo dal presupposto che in una coppia si sviluppano alcune dinamiche che provengono dalle rispettive famiglie allo scopo di guarirne il karma, capite che fuggendo non si raggiungerà mai l’obiettivo. E, anche nell’ipotesi in cui la distruzione del rapporto ci dia sollievo (cosa piuttosto improbabile), al prossimo rapporto le dinamiche riaffioreranno e non potremo evitare di affrontarle.
Non vi è alcuna azione, abbiamo detto, che non sia karmica, quindi il da farsi in ogni occasione di conflitto è di trovare la calma necessaria per innescare il processo di comprensione e guarigione.
Scrivere può servire, correre può servire a smaltire la rabbia, rimanere in silenzio e osservare il respiro può servire a portarsi al centro interiore. Ma, anche se in ultima analisi ci fosse uno scoppio di ira, passato questo, occorre fermarsi e capire quale delle tante dinamiche familiari sono state toccate, affrontarle razionalmente e cercare di guarirle.
Questo è un lavoro però da farsi in due e, dato che c’è libero arbitrio, un partner non può obbligare l’altro partner a farlo senza la sua volontà.
Tutto ciò che può fare chi vuole risolvere il conflitto affrontando il processo di guarigione, è aspettare i tempi del partner, lasciare smaltire la rabbia, e cogliere il momento adatto per poter iniziare una comunicazione. Questo richiede dedizione, amore e volontà di proseguire il rapporto.
Un conflitto è comunque meglio affrontarlo sempre. Non vi è mai alcun motivo per evitarlo o ignorarlo. Un conflitto represso o evitato prima o poi riaffiorerà più prepotente e difficile di prima.


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Quando l’Amore Vince

Vita di coppia: le regole del gioco

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Nella nostra cultura si sono progressivamente allentati i legami della persona singola con la famiglia e con i suoi antenati: i valori dell’individuo, dell’autonomia della singola personalita’, prevalgono e vengono idealizzati.

Bert Hellinger, in piu’ di venti anni di lavoro con la terapia breve delle Costellazioni Familiari, ci ha fatto capire che l’idea di una personalita’ autonoma e’ per molti aspetti un’illusione. La singola persona e’ molto piu’ legata di quanto si sia soliti pensare alla famiglia da cui proviene (e non solo ai genitori, ma a parecchie generazioni precedenti), nel bene e nel male.

Questo libro applica il lavoro di Hellinger alla coppia: alla sua costruzione, alla vita insieme, alla comunicazione fra partner.

La pratica del EFT

EFT è la sigla di Emotional Freedom Techniques ovvero Tecniche di Libertà Emozionale.

Contemplare, meditare significa semplicemente.. osservare… senza scopo… senza giudizio… senza voler raggiungere qualcosa. Significa essere presenti… qui ed ora… vedere “quello che c’è”… accettare “quello che c’è”… vedere ed accettare “quello che c’è fuori di me”… vedere ed accettare “quello che c’è dentro di me”.

Nella pratica dell’EFT, nella preparazione, quando affermo: “Anche se….. io mi amo e mi accetto” ….ecco questa è una forma di contemplazione e accettazione. Non do un giudizio… non do una punizione perchè le cose dovevano essere diverse. Semplicemente accetto. Non mi punisco perchè non sono già perfetto.

“Anche se…”: in questo momento sto osservando.. sto prendendo consapevolezza di un fatto: è così, lo vedo, sono presente.

“.. mi amo”… bè … questa frase è difficile spesso da digerire perchè sulla parola amore c’è stata tanta speculazione.

“..accetto”: continuo ad osservare senza voler cambiare, senza dare giudizi.

Osservo i conflitti … li vedo … ci sono e semplicemente… accetto.

Prendo in prestito le parole di Krisnamurti tratte da “Il conflitto” ed. Astrolabio:

“Comprendere la natura del conflitto richiede non solo la comprensione del vostro specifico conflitto in quanto individui, ma la comprensione del conflitto dell’umanità nel suo insieme, che include il nazionalismo, le differenze di classe, l’ambizione, l’avidità, l’invidia, il desiderio di posizione e prestigio, la sete di potere, il dominio, la paura, la colpa, l’ansia, la morte e la meditazione, la globalità della vita.”

Che coraggio e che bel lavoro riuscire a vedere e riconoscere tutto questo non solo fuori ma anche dentro di noi.

Credo che sia un vero dono per il mondo… osservarci, accettare e lasciare che la presenza trasmuti.

E in questo momento.. nel momento dell’osservazione e accettazione… di me stesso e della situazione esterna… così come è .. può nascere il miracolo…. la guarigione. In questo modo lasciamo esprimere il potere della presenza, del qui e ora.. e per dirla con le parole di Tolle… il potere di adesso.

Nadia L.

Fonte: http://www.eft.jai.it

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La vita quotidiana è spesso considerata pienamente sotto il nostro diretto controllo e gli imprevisti che ci accadono sono visti come eventi fuori dalla nostra portata, controllati dal destino, dal caso o da altre persone.

La vita dell’uomo occidentale è programmata sin dalla nascita, viene impostato un vero e proprio piano di vita razionale che deve conformarsi ai canoni della società. Quando le cose non funzionano, facciamo di tutto per riportare la vita nei binari della “normalità” e a volte non sappiamo dove andare per trovare la soluzione.

Eppure, la soluzione di tutti i problemi è sempre sotto il naso, disponibile a tutti!

Prima è indispensabile fare una precisazione: quello che pensi di essere e quello che sei realmente sono due cose differenti. La mente, quella piena di pensieri e preoccupazioni, quella cosa con cui ti identifichi molto volentieri, non è il tuo vero IO.

Prima di nascere noi siamo pura energia, noi siamo ESSENZA. Siamo liberi da pregiudizi e da tutti gli schemi mentali che sono caratteristici della mente. Già quando siamo nel grembo materno cominciamo ad assorbire le emozioni e le informazioni di nostra madre: una volta venuti al mondo cominciamo ad assorbire come spugne ogni genere di informazione; in questo modo si forma la mente che è costituita da migliaia di pensieri che girano vorticosamente attorno all’essenza, rendendola temporaneamente prigioniera. Siamo pura energia avvolta da fitti pensieri assorbiti dall’ambiente esterno.

Tu puoi prendere contatto con il tuo vero io nel momento in cui riesci a fermare questo vortice e riesci a varcare lo spazio sacro; questo è possibile grazie alla meditazione in quanto ogni forma di pensiero si arresta.

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