E’ in arrivo un bambino – John Burningham

Presto arriverà un bambino, sai.
Quando arriverà il bambino?
Come lo chiameremo?
Cosa farà il bambino?

La mamma annuncia al figlio che presto arriverà un nuovo bambino. E, come spesso accade, la fantasia del neo-fratello maggiore comincia a spaziare per immaginare come sarà e cosa potrà fare questo bambino. E ad ogni domanda seguono delle tavole solo illustrate dove di vede il bambino alle prese con la sua futura presunta occupazione.

E così dalle domande del fratello, accolte con tenerezza dalla mamma, emergono tutti i sentimenti contrastanti dell’attesa: curiosità, emozione, ma anche paura, gelosia, insicurezza…

“Mamma, non puoi dire
al bambino di andare via?
Non abbiamo mica bisogno di lui, vero?!

Non c’è bisogno di dire nulla. La mamma sceglie il silenzio per rispettare questo brutto pensiero.. l’importante, ancora una volta, è affrontarlo insieme, stretti stretti, in una natura complicità tra madre e figlio, al riparo di un grosso ombrello verde.

“Mamma, ma quand’è che arriva il bambino?
Ho tanta voglia di vederlo.

Non manca molto, ormai.
Sta facendo più in fretta che può.

E’ in arrivo un bambino di John Burningham, illustrato dalla pluripremiata Helen Oxenbury edito da Mondadori è un libro che fa sentire un neo-fratello maggiore accolto e compreso, che lo fa sorridere con le buffe tavole dove il nuovo arrivato è alle prese con occupazioni nelle quali fallisce simpaticamente.
In questo albo l’attenzione degli autori è rivolta al fratello maggiore, che vive l’attesa alternando momenti di curiosità ad altri di tristezza e confusione.
John Burningham è un autore e illustratore inglese di cui si sente parlare poco o niente in Italia, eppure, è uno dei più grandi. È mancato a gennaio di quest’anno all’età di 82 anni. Era sposato con Helen Oxenbury (lei più conosciuta in Italia grazie a diversi libri tradotti, tra cui “A caccia dell’Orso
La Oxenbury oramai lo sappiamo quanto abbia una naturale predilezione e una speciale dote nel raffigurare l’essenza della prima infanzia. Suo è anche il capolavoro come “Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini“.
Helen ha vinto due volte ed è stata in corsa altre quattro volte per il premio Kate Greenaway, un riconoscimento per le illustrazioni dato dai librai inglesi.

La notizia, al fratello maggiore, viene data presto, all’inizio della gravidanza, nel pieno della stagione invernale, quando il ventre della mamma è ancora piatto e il parto è previsto per l’autunno.
Ad ogni cambio pagina notiamo che il tempo scorre, e che le stagioni mutano, mentre la pancia della mamma cresce e il dialogo tra madre e figlio va avanti, sobrio, dolce.
Le situazioni che li ritraggono sono sempre diverse: li vediamo dialogare al ristorante, al museo, al parco, allo zoo, a casa nella vasca da bagno. La sensazione che arriva con semplicità è quella di una profonda intimità che li lega, di un affiatamento tangibile, un desiderio comune di vivere tante esperienze belle insieme.

La domanda su cui ruota il loro confronto è: “Che cosa farà il bambino?” e le fantasiose risposte che dà la mamma rappresentano un terreno fertile per innescare l’immaginazione del figlio.

Chissà, potrebbe lavorare in un ristorante e fare il cuoco…
ed ecco la fantasia del figlio prende forma e anche noi vediamo ciò che la sua mente gli suggerisce: un piccolo e maldestro bebè in cucina intento a preparare una torta.

Forse diventerà un pittore e dipingerà quadri meravigliosi…
ed ecco un buffo lattante che armeggia con pennelli e colori creando disastri in casa.

Il libro non è la soluzione o “il metodo perfetto” per favorire questi passaggi, ma può offrire spunti, parole, immagini e una chiave simbolica ed emotiva a noi e a nostri bambini. La lettura condivisa di temi poi così “grandi” ed importanti per i nostri piccoli, ci può aiutare a creare finestre per poterne parlare apertamente.

Un delizioso albo da regalare ad un primogenito in attesa di un fratellino, o subito dopo la nascita, è rassicurante e racconta con naturalezza i sentimenti del bimbo protagonista.

Acquista il LIBRO ADESSO QUI

La Bugia – Grive & Bertrand

Un giorno come tutti gli altri.
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalle mie labbra all’improvviso.

Le bugie dei bambini sono pronunciate molto spesso con facilità, senza rifletterci su, in diverse circostanze della loro vita relazionale.
Ma quanto peso può avere una bugia nella vita di un bambino?
Che cos’è una bugia, che peso ha quando la si pronuncia?
Ci sono bugie piccole e bugie grandi, ma il succo non cambia: restano bugie.
Ovviamente non stiamo parlando di grandi bugie, ma di quelle dalle gambette corte.
Quelle che fanno sorridere a denti in bella mostra o con una mano davanti alla bocca, i più timidi.
Quelle che vengono scoperte o confessate subito, perché, si sa, le gambette corte fanno poca strada.
La bugia è come un piccolo pallino rosso che ti aspetta la sera quando vai a letto, anche se tu non vuoi, puoi provare a scacciarla, ma lei ritorna, può moltiplicarsi e crescere così tanto da invadere ogni centimetro di spazio e di pensiero.

Nei libri per bambini la bugia viene raccontata come una cosa brutta, di cui avere vergogna, altre volte come un gioco innocente, perfino creativo, o anche come un’azione che può far del male, che pesa sulla coscienza di grandi e piccini.
Alla fin fine quello che conta sono le soluzioni creative che i bambini e gli autori che scrivono ed illustrano nei libri sanno mettere in campo.

Certo è che la bugia, per i bambini, se non si manifesta immediatamente come un problema ma, possiede per una piccola mente una valenza tutta interiore: uno scatenarsi di pensieri e di riflessioni, a seguito della “fatidica frase pronunciata” o del semplice “sì” o “no”.
Anche noi adulti se ci sforziamo un poco, forse riusciamo a recuperare dalla nostra memoria, quel misto di segretezza e mistero, dubbio ed emozione che accompagnarono la nostra prima bugia proferita “più o meno” consapevolmente.
Proprio questo riesce a raccontare e descrivere alla perfezione La bugia, di Catherine Grive e Frédérique Bertrand, la cui edizione italiana nasce dalla collaborazione della casa editrice Lapis e l’Associazione Librerie Indipendenti Ragazzi.
La bellezza e la preziosità di La bugia stanno nella capacità di descrivere vividamente un percorso tutto interiore, con la semplicità di un linguaggio simbolico che riesce ad accordarsi perfettamente alla narrazione.
Un ottimo spunto per parlare ai bambini di piccole e grandi bugie, di crescita, di emozioni e di verità.

Fin dalla prima pagina c’è un punto interrogativo ed una risposta:
«Quando è successo?»
«Un giorno come tutti gli altri.
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalle mia labbra all’improvviso».

La protagonista di questo albo, seduta a tavola con la sua famiglia, all’improvviso dice una bugia. E’ una cosa piccola piccola, all’inizio, un puntino arancione sopra la sua testa mentre lei se ne sta a leggere un libro in salotto.
Forse la bambina non se ne è nemmeno accorta, tanto è il suo stupore nel ritrovarsi la bugia, lì ad aspettarla, quando la sera va a dormire nella sua cameretta.

“La mattina dopo, quando mi sono svegliata,
non ho neanche aperto gli occhi per vedere dove fosse.
Sapevo che era li.
Sotto voce avevo detto “vattene”,
e lei aveva obbedito.”

La mattina è ancora lì, grande come un pallone. Se ne sta appesa al soffitto a coprire il lampadario, immobile. La bambina cerca di cacciarla, ma poco dopo la bugia ritorna. Quella palla arancione cresce, diventa sempre più ingombrante, sembra permeare ogni cosa.
Quando esce di casa, la bambina si accorge che la bugia la sta seguendo, come una presenza costante. Nessuno sembra vederla, tranne lei. Le copre il volto della maestra, le toglie il gusto della merenda, rende meno bello anche il momento del bagno.

“Come è successo ?
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalla mia labbra all’improvviso.

Quella sera quando sono entrata in camera,
la bugia mia stava aspettando.
Ma io non avevo fatto niente.

Cosa voleva da me?”

È vero, se ci sforziamo di andare indietro nel tempo, la prima volta avviene proprio così, quasi senza pensarci su. Vorremmo rispondere il vero ed esce dalla nostra bocca qualcos’altro. E le cose cambiano. Forse è per questo che si prova anche un po’ di paura.
E’ davvero geniale l’escamotage visivo, la bugia viene rappresentata con un pallino rosso che, giorno dopo giorno, segue la bimba protagonista, senza nessuna intenzione di perderla d’occhio. Prima il pallino rosso è piccolo e la attende in un angolo della sua stanza, poi cresce a mano a mano che proseguiamo nella lettura e si fa sempre più presente, come più grandi si fanno i dubbi che popolano la sua testa.

Mentre se ne sta lì, a mollo nella sua vasca, fissando il pavimento divenuto a pois arancioni, la bambina si chiede “Dopo una bugia, le persone non ti credono più?”. Era una cosa piccola, una bugia insignificante, eppure ora la sua presenza sta diventando angosciante.
Le persone che la circondano, la sua famiglia, ameranno ancora quella bambina?
Sono domande grandi, quasi un po’ spropositate di fronte a una sola bugia, se ci pensiamo. Eppure è così che la bambina vede la sua vita: cambiata, invasa dalle conseguenze della sua bugia.
Forse è la sua prima bugia? Non lo dice, eppure ne sente tutto il peso e l’ingombro.

Come accade nella realtà dei bambini, anche nella testa e nei pensieri della protagonista cresce la confusione legata ad un’azione che non aveva mai compiuto prima e della quale percepisce intimamente la misteriosa trasgressione, più i pallini si moltiplicano fino a comporre sulla pagina quella che parrebbe una bellissima opera di Yayoi Kusama, che poi è quella che ritroviamo in copertina 😉
Quale può essere la svolta e la soluzione?!
Alla fine la svolta c’è quando arriva alla consapevolezza che l’unico modo per liberarsi dell’invadente, gigantesco e onnipresente pallino è dire la verità. E tornare a riconciliarsi con la realtà che la circonda e con quella che ha dentro di sé.

Spesso i bambini quando sono molto piccoli non si accorgono neanche di dire una bugia, confondo realtà e finzione e sta a noi genitori aiutarli a capire dove una inizia e dove finisce l’altra.
Ecco quindi un albo speciale, che attraverso il sapiente uso della metafora e del colore, può diventare un ottimo strumento per affrontare l’argomento con i più piccoli e dialogare con loro.
A volte basta davvero poco per far sparire il puntino rosso, basta dire la verità…

Puoi acquistare il LIBRO ORA >> QUI

Il velo dell’inconsapevolezza

Perché sembra che alcune persone sappiano esattamente chi sono, qual è la loro strada e cosa devono fare nella vita, mentre altre sono alla continua ricerca di se stesse e del senso della loro esistenza? Perché in alcuni c’è tanta chiarezza e in altri solo confusione e domande? Perché gli uni si mantengono stabili anche nei periodi tempestosi mentre altri sono in totale balia del vento della vita?
Il motivo va ricercato nella presenza di quella a cui diamo il nome di consapevolezza, uno stato interiore di osservazione che si accompagna alla conoscenza di ciò che effettivamente succede dentro di sé e all’esterno, e del motivo per cui ciò accade. Questa “osservazione consapevole” trasmette sicurezza, chiarezza, forza e stabilità interiore anche nei momenti difficili.
Non è uno stato che puoi costruirti: ti viene donato non appena individui i veli che influenzano la tua percezione e il tuo pensiero.
La via diretta verso la consapevolezza consapevolezza nasce dalla conoscenza e dall’osservazione. Prima di tutto devi sapere quali sono le forze che agiscono dentro di te e a quali processi danno luogo. Con questa conoscenza puoi osservare, sentire e sperimentare in maniera del tutto nuova quanto avviene nel tuo intimo, nella tua vita e nelle altre persone.
Quando avrai raggiunto lo stato di consapevolezza, le emozioni e i pensieri non potranno più stabilire automaticamente le tue azioni e reazioni.
Di conseguenza, attrarrai sempre più persone altrettanto consapevoli della loro identità e di ciò che succede; e con quelle già presenti nella tua vita si interromperà il meccanismo che vi faceva premere reciprocamente determinati tasti.
Con la graduale acquisizione della consapevolezza, sperimenterai una maggiore bellezza nelle relazioni interpersonali e nel rapporto di coppia, e le cosiddette “situazioni drammatiche” saranno sempre meno frequenti. Le relazioni, infatti, assumono una connotazione tragica solo quando le paure, le fantasie e i desideri di due individui entrano in risonanza senza che nessuno dei due se ne accorga, cioè
inconsciamente, amplificandosi a vicenda.

La via più rapida per interrompere qualsiasi processo automatico e diventare consapevoli di quanto sta accadendo veramente implica due domande:
Chi o che cosa sono io?
Cosa sta succedendo qui?

Queste due domande sono lo strumento con cui puoi scoprire tutti i veli della vita. Non appena disporrai della conoscenza adeguata per rispondere, queste due domande saranno sufficienti per trasformarti in qualsiasi momento in un osservatore consapevole.

Estratto dal I Capitolo de I 7 Veli, di Ruediger Schache

I 7 Veli

Buono

Se è vero che i pensieri e le emozioni determinano la tua vita,
cos’è che determina i tuoi pensieri e le tue emozioni?

Nella vita di ogni persona agiscono forze molto potenti. Senza la giusta consapevolezza, queste forze possono trasformarsi in pericolosi veli che ci impediscono di vedere la realtà così com’è.

I Sette Veli: un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della tua vita

Ami la tua Vita?

Guardiamoci intorno per un momento.

Tutti noi amiamo le cose materiali, gli oggetti, ciò che possediamo. Amiamo fare shopping, acquistare, possedere, collezionare, essere proprietari.

Perché invece non proviamo ad amare di più la vita anziché le cose?

Sicuri che non ci sentiremmo meglio?

Pensiamoci: la nostra ossessione per le cose e gli oggetti è divenuta una condizione decisamente poco salutare. Quando avvertiamo un vuoto o una mancanza nella nostra vita, cerchiamo di colmarla acquistando cose. Quando abbiamo problemi, compriamo cose. E tutti questi oggetti stanno diventando sempre più costosi, sempre più grandi, sempre più luccicanti…. sempre più inutili.

Questa ossessione per le cose ci porta a possedere sempre più oggetti, sempre più confusione, sempre più disordine… e nulla di tutto ciò che acquistiamo è in grado di dare maggiore significato alla nostra esistenza.

Noi non siamo ciò che possediamo. Prova a semplificare. Elimina tuttò ciò che non ti è davvero necessario. Riscopri l’amore per la vita e la gioia delle esperienze, la meraviglia del contatto con il prossimo e il piacere delle emozioni.

Non hai bisogno di possedere oggetti e cose materiali per essere felici.

Prova a sostituire la ricerca delle cose con l’amore per la vita. E’ più semplice ed infinitamente più appagante.

Ecco alcuni suggerimenti che puoi mettere in pratica da subito:

Riscopri la passione per la vita.

Spesso, quando siamo depressi, facciamo shopping per cercare di sollevarci. Prova invece ad uscire e a riscoprire la bellezza della natura, apprezza la meraviglia del mondo intorno a te. Fai una passeggiata, un giro in bicicletta, nuota, fai sport. Assapora la vita, sentila scorrere nel tuo io più intimo e profondo.

Regala emozioni ed esperienze.
Acquistiamo oggetti per gli altri per cercare di dimostrare loro quanto li amiamo: ciò spesso ci impedisce di connetterci intimamente con il prossimo, blocca le nostre emozioni e ci mantiene distanti dalle persone cui invece vorremmo mostrare il nostro affetto. Prova allora a regalare esperienze anziché oggetti. Scrivi una lettera a chi vuoi bene, organizza una gita con gli amici, un breve viaggio con il tuo partner, qualcosa che possa trasmettere delle emozioni. Un’esperienza ha molto più significato di un oggetto.

Connettiti con il prossimo.
Se è da un pò che non vedi un tuo amico, chiamalo al telefono e invitalo a uscire. Togli tuo figlio da davanti la TV e portalo a fare una passeggiata nella natura. Organizza una serata romantica con il tuo partner. Vai a trovare i tuoi genitori o i tuoi nonni. E sii presente quando sei con loro – ascolta veramente, parlagli con il cuore.

Gestisci le tue emozioni.

Se avverti l’esigenza di fare shopping semplicemente perché vuoi risollevare il tuo umore, cerca innanzitutto di assumerne consapevolezza. Prova quindi a gestire le emozioni che sono la causa del tuo stato d’animo, anziché cercare di dimentarle facendo shopping. Se ti senti depresso, nervoso, ansioso, prova a sentire queste emozioni, prova a comprendere cosa le ha causate, prova a gestirle. La buona notizia è che immergersi nella vita, diventare più attivi e connettersi con il prossimo è un aiuto impagabile per superare gli stati emozionali negativi.

Comprendi che ciò che conta davvero è la vita, non le cose.
Gli oggetti sono oggetti – se li perdi, te li rubano o si rompono, in fondo non si tratta di un dramma, no? Se sei affezionato ad un oggetto perchè è legato a un ricordo piacevole o a una persona cui vuoi bene, focalizzati su quel ricordo o su quella persona, non sull’oggetto.

La vita è una lunga serie di emozioni, di esperienze, di pensieri e di sentimenti. Al termine di questo viaggio, ti guarderai indietro e ricorderai le tue esperienze, le persone che ti hanno amato e quelle a cui hai voluto bene, le emozioni che hai vissuto e le passioni che ti hanno rapito. Non le cose che hai posseduto.

La Legge dell’Attrazione e l’Amore: 4 Percorsi per Amare Davvero!

Compralo su Macrolibrarsi

Dopo il successo di Il Potere dell’Amore, Roy Martina, medico e psicologo esperto di kinesiologia, ritorna con un libro che descrive il suo metodo di formazione personale applicato all’amore. Questo libro è il frutto più recente della ricerca di nuove strade per la cura degli stati di disagio e per la liberazione dei blocchi energetici che ci impediscono di percorrere il sentiero di luce e di amore verso la realizzazione personale.

Il dottor Martina ha studiato per molti anni l’approccio distico alla medicina e ne insegna i principi fondamentali: equilibrio, amore, gioia, saggezza. La sua missione coinvolge interamente i pazienti e i clienti che si rivolgono a lui per risolvere piccole e grandi problematiche e ha come fondamento l’insegnamento dell’amore come approccio alla vita.

Il primo principio del suo percorso di crescita e sviluppo personale infatti dice: “Ama e accetta te stesso così come sei”.

E il CD contiene una meditazione scritta da Roy Martina con voice over in italiano, intesa a risvegliare la forza d’amore dentro di te, insieme a musiche originali composte da Capitanata per sciogliere le tensioni di mente e corpo.

Questa è la chiave della felicità. Ed è già nelle tue mani.

È la cosa più semplice da fare: prendere quella chiave e aprire la prigione di convinzioni, pregiudizi, paure, insicurezze dentro la quale ti sei rinchiuso volontariamente, e uscire.

Amando veramente te stesso puoi farlo. Il mondo ti verrà incontro sotto una luce nuova e vivrai una vita felice, vibrerai all’unisono con i tuoi desideri e con l’energia dell’universo, e grazie alla legge dell’attrazione manifesterai i tuoi desideri. Perché tutto quello di cui hai bisogno è l’amore: All you need is love!

Un periodo di confusione

Spesso, quando cominciamo a lavorare su noi stessi e sui nostri pensieri depotenzianti, è possibile che ci ritroviamo a vivere profondi momenti di confusione.

La confusione altro non è che una parte del processo di cambiamento: emerge quando mettiamo in discussione principi, o convinzioni che fanno parte di noi e del nostro vissuto e secondo le quali abbiamo agito fino a quel momento.

Louise Hay paragona il lavoro mentale che svolgiamo sui noi stessi alle pulizie di casa: noi ci muoviamo attraverso le stanze della mente ed esaminiamo i pensieri e le convinzioni che sono in esse contenuti. Quelli che ci piacciono, vengono semplicemente spolverati e lucidati, quelli che invece riconosciamo essere negativi e quindi per noi disfunzionali, hanno bisogno di essere ripararti o rimpiazzati: non è forse la stessa cosa che facciamo con un mobile o con dei vecchi giornali ormai inutili? E allora perché non farlo anche con i nostri pensieri?

Il lavoro di pulizia mentale però, come dicevamo prima, essendo un momento di profondo cambiamento che va a toccare i nostri strati più profondi, può portare con sé anche momenti di confusione e smarrimento. E’ come quando si pulisce una pentola piena di olio: appena cominciamo a versare dell’acqua, l’olio comincia a salire in superficie e non dobbiamo smettere di continuare a versarla se vogliamo che l’olio sul fondo della pentola venga completamente a galla e fuoriesca.

Spesso le persone si trovano letteralmente terrorizzate e incapaci di agire in momenti come questi: si sentono in balia degli eventi e dei propri stati di smarrimento. Ma non dobbiamo dimenticarci che i significati che diamo alla parola confusione, siamo stati noi per primi a sceglierli.

Come sarebbe se d’ora in poi ci limitassimo semplicemente ad accettare i nostri momenti di confusione continuando con il lavoro di pulizia mentale che abbiamo intrapreso? Come sarebbe pensare che la confusione è una fase normale del cambiamento e, in quanto tale, solo un periodo di transizione che possiamo permetterci di accettare e lasciar andare una volta svolta la sua funzione?

Se ci pensiamo bene spesso è proprio dai periodi di confusione e smarrimento che nascono le grandi intuizioni, o le opportunità più favorevoli, specialmente se, proprio a causa di questi, decidiamo di farci aiutare.

Quando è stata l’ultima volta che vi siete sentiti smarriti, persi o confusi? Vi siete accettati? Che pensieri avete deciso di formulare? Che cornici di significato avete scelto di dare alla vostra confusione?


Il corso di Louise Hay per ripulire la mente da convinzioni, schemi, pensieri e guarire la tua vta

Compralo su Macrolibrarsi

Questo dvd è un vero e proprio laboratorio dove creare e affinare gli strumenti per migliorare la propria vita.

Con poche, semplici mosse sperimentate e perfezionate da Louise Hay, eserciterete un effetto benefico sulla vostra quotidianità ripulendo la mente da convinzioni limitanti, schemi che imbrigliano l’istinto e pensieri negativi.

Mettere in pratica questi principi significa vivere ogni istante con un approccio positivo che guarisce da malesseri e insicurezze, risvegliando la nuova vita che è in voi e che aspetta solo di manifestarsi.

Louise L. Hay, vi insegna come aumentare l’autostima e come stimolare l’amore e la gioia nella vostra vita.

Facendo gli esercizi proposti durante la visione, ripetendo le frasi e adattando a voi stessi il nuovo modo di pensare suggerito dal corso, imparate ad amarvi veramente e completamente.

Le tematiche principali sono quattro:

  • credenze e convinzioni;
  • consapevolezza;
  • cambiamento;
  • amare se stessi.

A cui fanno da corollario gli esercizi e le riflessioni che Louise suggerisce con domande e approfondimenti. La visione permette di interagire direttamente con Louise proprio come durante una consulenza privata.

La vita è un ricamo stupendo!

vita-fili-nodi

Per anni e anni Ghior girò il mondo alla ricerca di qualche risposta ai suoi affannosi “perché?”. Da piccolo aveva perso la mamma e il papà e aveva dovuto arrangiarsi per vivere, subendo ogni sorta di privazioni. La vita, tra imprevisti, delusioni e accidenti di ogni tipo, non gli aveva mai sorriso veramente.
Ora, stanco e arrabbiato, stava per abbandonarsi definitivamente allo sconforto, ma, prima di mollare la presa, decise di fare un ultimo viaggio per il mondo e, preparata alla buona una sacca con cibo e vestiti, s’incamminò alla ricerca di risposte.
Dopo molto tempo, una notte molto fredda, arrivò in un piccolo villaggio, poche tende di pastori, qualche fuoco e molte stelle. Entrò in una delle tende e vicino al fuoco vide addormentata una vecchia donna. Stava quasi per svegliarla e chiederle ospitalità, quando una mano gli sfiorò la spalla. Girandosi di scatto, si trovò davanti un giovane: era un guerriero che sottovoce, ma con tono imperioso, gli disse: “Per la notte copriti con questa!”, e gli porse una coperta morbidissima, di lana pettinata, ricamata con colori accesi: nemmeno il tempo di ringraziare, ed era già sparito.
La luce tenue dell’alba svegliò Ghior, che ancora sotto la sua coperta, si sentì invadere come una piena dal peso dei suoi perché e dei suoi dubbi antichi. La vecchia donna rientrando nella tenda con una brocca fumante di latte di capra e qualche focaccia gli disse: “Figliolo, smetti di tormentarti per nulla”.
“Ma la mia sofferenza e le mie disgrazie sono nulla?” rispose Ghior stupito e rattristato.
“Figliolo – riprese la donna – smetti di tormentarti. Ciò che ti ha tenuto caldo durante la notte è proprio la risposta che cerchi”.
Ghior non capiva. Cos’era questa cosa che lo aveva tenuto caldo per tutta la notte…ed era anche la risposta ai suoi perché?
Sfiorando il bordo della coperta, la morbidissima sensazione della lana si trasformò in una illuminazione: “La coperta, la coperta mi ha tenuto caldo, la coperta! Ma…come può essere la risposta ai perché complicati della mia vita?”.
Appoggiato il latte e le focacce per terra, la vecchia donna si chinò fino a sedersi al giaciglio di Ghior.
“Guarda figliolo – disse mostrandogli un lato della coperta – cosa vedi?”
“Dei colori bellissimi, e disegni ancor più belli ricamati con perfezione mai vista”.
“Ora guarda l’altro lato: cosa vedi?”.
“Vedo il tipico aggrovigliarsi dei fili del ricamo, colori sovrapposti, confusione, nodi curati ma sempre nodi, e tagli di filo e colori, intrecci imprevisti, senza senso, disegni incomprensibili e brutti da vedere”.
“Ecco figliolo, la vita, la tua vita è esattamente così: tu sei sotto il ricamo della vita, puoi vedere questa coperta solo da sotto; è la condizione umana. Nel frattempo, per te, su di te e dentro di te si ricamano dall’altro lato disegni e sfumature straordinarie e di una bellezza sconvolgente, e per questo ricamo a volte si rende necessario tagliare, fare nodi, correggere. Da qua sotto è ovvio che SENZA UN PO’ DI FEDE e fantasia vedi solo tagli, nodi e confusione, ma guarda un po’ cosa sta realizzando Dio su di te…un disegno bellissimo!

Le cose che fanno bene quando stai male

Prezzo € 14,00
Compralo su Macrolibrarsi

Come affrontare un fallimento, sia esso un divorzio, un licenziamento, la perdita di una persona cara? Un manuale preciso e pratico, pieno di suggerimenti, per risalire la china.

Un bel giorno ci si scopre vulnerabili alle mazzate – grandi o piccole non importa – che ogni vita porta con sé: nessuno ci ha spiegato come affrontare un fallimento, una grande delusione, un licenziamento, la fine di un’amicizia o di un amore, la perdita di una persona cara. Se state attraversando un momento difficile questo libro fa per voi: vi farà sentire meno soli, poiché in queste pagine troverete l’esatta descrizione di come vi sentite, del dolore che provate, della rabbia e della disperazione che vi soffocano.

E non solo: l’autore indica anche come riacquistare l’equilibrio e ridefinire lo scopo della propria esistenza creandosi una terapia su misura, rispettosa dei ritmi di ciascuno ed efficace perché permette di trovare proprio dentro se stessi le risorse per reagire, perfino la forza per “riderci sopra”.

Il bambino interiore

bambino-interiore

Il concetto del Bambino Interiore non è nuovo e fa parte del nostro mondo da molto tempo. Carl Jung lo ha chiamato il “Bambino Divino” che è l’essenza di chi siamo veramente. Noi siamo i Bambini Divini del Grande Spirito, Dio, il Creatore e quindi il Bambino Interiore non è un’entità separata, non è un aspetto diverso di noi stessi, è il nostro Sé energetico, creativo ed autentico.

Siamo nati in questo mondo sapendo. Sappiamo chi siamo, perchè siamo venuti e la nostra vera ragione per essere. Con il nostro primo respiro diamo il via al nostro apprendimento, l’arte di essere Umani. Siamo Esseri Spirituali che hanno un’esperienza umana.

Dal giorno della nostra nascita veniamo considerati ignoranti. Cominciamo un percorso di separazione, separazione dal nostro Creatore e separazione dal nostro vero sé. Ci viene insegnato che il nostro mondo esterno definisce chi siamo, cosa dovremmo fare e come dovremmo essere. La nostra verità interiore non è legittimata e ci viene insegnato a non aver fiducia in noi stessi, nei nostri impulsi interiori o nella nostra conoscenza, che ci mostrano il vero sentiero della nostra Anima e Spirito.

Questa separazione conduce ad un posto di paura. Un posto dove ci viene insegnato che la mente è nostra maestra e tutto quello di cui abbiamo bisogno può essere imparato dagli altri, dai genitori, dalle scuole e dalle comunità. Ci viene continuamente detto che dobbiamo mettere alla prova noi stessi e il nostro valore attraverso vie esterne. Ci viene mostrato continuamente come mettere da parte e dimenticare l’aspetto vitale di noi stessi, quello dei nostri Cuori. Il risultato di questo in noi è che siamo cresciuti in un mondo basato sulla vergogna, un mondo emozionalmente disonesto e un mondo privo di spiritualità. Questo mondo ha creato le nostre separazioni e quindi ci ha aiutato a creare il nostro Bambino Interiore.

Possiamo biasimare i nostri genitori, la nostra società e le nostre chiese? Sì, ma questo vuol dire interpretare la parte della vittima, che interpreta il gioco della separazione. Siamo tutti parte di questo mondo e siamo tutti responsabili dei suoi modi, dei suoi percorsi e delle sue separazioni. I nostri genitori non sapevano come amare veramente loro stessi o come essere onesti emozionalmente, quindi noi abbiamo formato le relazioni centrali con noi stessi basandoci su questi apprendimenti della prima infanzia ed abbiamo poi costruito la relazione con noi stessi e con gli altri da questo fondamento. Abbiamo vissuto una vita reagendo alle ferite del passato e ai programmi disfunzionali cui siamo stati soggetti ed abbiamo ora creato la nostra cultura disequilibrata.

Abbiamo creato un mondo di confusione, disperazione ed energia caotica. Questo mondo ci ha portati in un posto di co-dipendenza, sofferenza e repressione. Quando il nostro Vero Sé non è riconosciuto od ascoltato, cominciamo a creare situazioni e relazioni che sono false e ci mantengono in un posto di trauma emozionale irrisolto. Questo conduce ad una vita di ansia, paura, confusione, vuoto ed infelicità.

Il Bambino Interiore è il nostro sé emozionale ed è il posto in cui le nostre sensazioni vivono, è il nostro Cuore. Quando sperimentiamo gioia, tristezza, rabbia e paura appare il nostro Bambino Interiore. Quando siamo spontanei, creativi, intuitivi e giocosi appare il nostro Vero Sé.

Non è il nostro passato che ci influenza, sono le sue immagini e memorie. Accedendo al nostro Bambino Interiore e recuperando questo bambino ferito, cominciamo ad esporre ogni credenza conscia ed inconscia di noi stessi e cominciamo a ri-valutare e trasformare noi stessi e la nostra vita. E’ attraverso il risanamento del nostro Bambino Interiore che possiamo cominciare a cambiare i nostri modelli di comportamento e a mettere in chiaro le nostre risposte emozionali. Una volta che cominciamo ad amare, onorare e rispettare noi stessi interiormente, riusciamo a rilasciare l’angoscia, la rabbia, la vergogna, il terrore e il dolore dal nostro cuore e cominciamo a trasformare la nostra vita ed il nostro mondo con spontaneità, creatività, gioia ed amore.

È possibile provare sensazioni senza diventare una vittima. È possibile cambiare il modo di pensare, così che la mente non sia più il vostro peggior nemico. È possibile riappropriarsi dei propri poteri e a fare scelte nella vita che sono allineate con il nostro Vero Sé. Abbiamo il potere della scelta e, con i nostri figli, ci viene data l’opportunità di cominciare a risanare noi stessi, il nostro Bambino Interiore e le nostre separazioni
e perciò creare un fondamento solido basato sull’amore, sull’onestà e sulla creatività che aiuteranno i nostri bambini ad essere il loro Vero Sé.
fonte: http://www.stazioneceleste.it

Compralo su Macrolibrarsi

Ogni bambino è amato dai suoi genitori ma molto spesso l’amore ricevuto era diverso da quello desiderato. Ciò può provocare dei blocchi emozionali che inevitabilmente condizionano la nostra vita.

Quel bambino è sempre presente nella nostra mente emozionale anche quando avremo un corpo da adulti.

La visualizzazione e le immagini guidate di questo CD sono un bel nutrimento per la nostra anima.I benefici che otterremo sono lo scioglimento dei blocchi emozionali ed un benessere interiore con la sensazione di essere avvolti come in un caldo abbraccio.

Meditare è l’arte di vivere

meditazione

La meditazione è là ad attenderti – basta solo che ti rivolgi all’interno, ed è disponibile.
E’ sempre stata con te.
La meditazione è la tua natura intrinseca è in te è il tuo essere, non ha niente a che vedere con il tuo fare.
Non puoi averla, non può essere posseduta. Non è una cosa.
E’ in te. E’ il tuo essere.
La meditazione è uno stato di chiarezza, non uno stato della mente.
La mente è confusione.
La mente non è mai chiara…non può esserlo.
La meditazione è chiarezza, una visione di assoluta chiarezza.
Siedi
Lascia che i pensieri si acquietino da soli. Lascia che la mente cada spontaneamente…sii silente, non fare assolutamente nulla.
…rilassati…
…perditi…
…senza sforzo…
Non andare da nessuna parte.
Come se tu stessi addormentandoti sveglio – sei sveglio e stai rilassandoti, ma il tuo corpo si sta addormentando.
Rimani allerta dentro di te, mentre il tuo corpo si muove verso un profondo rilassamento.

Osho

Maneesha James
Sostenere la motivazione a meditare

Compralo su Macrolibrarsi

Anche se sappiamo che includere una pratica salutare nella nostra vita ci fa bene, riuscire a farlo davvero può essere una bella sfida.

Finchè anche la nostra mente inconscia, che è molto più grande e forte, non è inclusa nel prendere la decisione, la nostra determinazione cadrà. Seguendo la semplice guida di questo cd, puoi rilassarti e accedere alla tua mente inconscia.

Ushma Hinnawi è “la voce” italiana di Maneesha, è con Osho dal 1978 e dal 1979 co-leader del centro Osho Arihant. Diplomata in Naturopatia, si è formata in Cromopuntura presso la scuola di Peter Mandel a Milano, come Breathworker presso la Osho Breath Energy School International, Osho neo Reiki Master, tiene corsi di guarigione evolutiva.

Attualmente unisce la sua passione per la meditazione con Maneesha ed insieme conducono il training “La Scienza Suprema”, oltre a creare e pubblicare meditazioni guidate che fanno parte della serie “Tesori Interiori”.

Il guerriero della luce

Un dono, tanti piccoli doni quelli di oggi per condividere spunti di vita creati da Paulo Coelho.

Un libro che nella sua semplicità diventa una piccola guida per crescere ogni giorno.

guerrirodellaluce

Il guerriero della luce medita. Si siede in un angolo tranquillo della sua tenda, e si abbandona alla luce divina. Nel farlo, cerca di non pensare a niente. Si distacca dalla ricerca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni, e lascia che i doni e i poteri si manifestino.
Anche se al momento non li avverte, questi
doni e questi poteri si stanno impossessano della sua esistenza e influiranno sulla sua vita quotidiana.
Mentre medita, il guerriero non è se stesso, ma una particella dell’Anima del Mondo. Sono questi momenti che gli permettono di comprendere le sue responsabilità …, e di agire in base a esse.
Un guerriero della luce sa che, nel silenzio del suo cuore, c’è un ordine che lo guida. “Quando il mio arco È teso”, dice Herrigel al suo maestro zen, “arriva un momento
in cui sento che, se non scaglio immediatamente, perder• lo slancio.”
“Finch‚ tenterai soltanto di arrivare al momento in cui scoccare la freccia, non apprenderai l’arte degli arcieri,” dice il maestro. “Ci• che a volte turba la precisione del lancio È la volontà… troppo irruenta dell’arciere.”
Talvolta un guerriero della luce pensa: “Quello che non farà io, non sarà… fatto.”
Non È così: egli deve agire, ma deve anche lasciare che l’Universo intervenga al momento debito.

Un guerriero della luce ha bisogno di pazienza e rapidità… nello stesso tempo.
I due maggiori errori di una strategia sono: agire prima del tempo e farsi sfuggire l’occasione. Per evitarli, il guerriero della luce tratta ogni situazione come se fosse unica, e non applica formule, ricette, o risoluzioni altrui.
Il califfo Moauiyat domandò a Omar Ben Al-Aas quale fosse il segreto della sua grande abilità… politica.
“Non mi sono mai impegnato in un’azione senza avere prima studiato la ritirata; d’altro canto, non sono mai entrato in un posto con l’intenzione di uscire correndo”, fu la risposta. Molte volte un guerriero della luce È preda dello scoramento. Pensa che niente riuscirà… a risvegliare l’emozione che desiderava. Spesso, il pomeriggio e la sera, È costretto a mantenere una posizione conquistata senza che un nuovo avvenimento sopraggiunga a restituirgli l’entusiasmo.
Gli amici commentano: “Forse la sua lotta È terminata.”
Udendo questi commenti, il guerriero prova dolore e confusione perchè‚ sa di non essere giunto dove voleva. Ma È caparbio, e non abbandona ciò che ha deciso di fare.
Poi, quando meno se lo aspetta, una nuova porta Si apre.

Non sempre un guerriero della luce può scegliere il campo di battaglia.
A volte viene colto di sorpresa, coinvolto in combattimenti che non desiderava. Ma fuggire non serve, perchè‚ queste lotte l’eseguiranno.
Allora, nel momento in cui il conflitto È quasi inevitabile, il guerriero parla con il suo avversario. Senza mostrare paura o vigliaccheria, cerca di scoprire perchè‚ l’altro vuole la lotta; quali cose lo hanno spinto a lasciare il paese e a cercare lui per un duello Senza sguainare la spada, il guerriero lo convince che quel combattimento non lo riguarda.
Un guerriero della luce ascolta ciò che l’avversario ha da dire. E lotta solo se È necessario.
Il guerriero della luce avverte una sorta di terrore di fronte alle decisioni importanti.
“E’ troppo grande per te,” commenta un amico. “Vai avanti, abbi coraggio,” dice un altro. E i Suoi dubbi aumentano.
Dopo alcuni giorni di angoscia, si ritira nell’angolo della sua tenda dove suole sedersi per meditare e pregare. Vede se stesso nel futuro. Scorge tutti coloro che avranno un beneficio o un danno dal suo atteggiamento. Egli non vuole causare sofferenze inutili ‚ tanto meno abbandonare il cammino.
Il guerriero allora lascia che la decisione si manifesti.
Se sarà… necessario dire di sì, egli lo dirà… con coraggio. Se sarà… necessario dire di no, lo dirà… senza vigliaccheria.

Il guerriero della luce deve sempre avere scolpite nella mente le cinque regole del combattimento, scritte da Chuan Tzu tremila anni fa La fede. Prima di affrontare una battaglia È necessario credere nel motivo della lotta.Il compagno. Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perchè‚ nessuno vince una guerra da solo. Il tempo. Una lotta in inverno È diversa da una in estate; un buon guerriero presta attenzione al momento giusto per entrare in battaglia. Lo spazio. Non si lotta nella stessa maniera in una gola o in una pianura. Pensa a ciò che esiste intorno a te, e al modo migliore di muoverti. La strategia. Il miglior guerriero È colui che pianifica il proprio combattimento. Raramente il guerriero conosce l’esito di una battaglia quando questa si conclude. Il movimento della lotta ha generato molta energia intorno a lui, e c’è un istante in cui sia la vittoria che la sconfitta sono ancora possibili. Sarà… il tempo a dire chi ha vinto e chi ha perso. Ma egli sa che, da quel momento, non si può fare più nulla: il destino di quella lotta È nelle mani di Dio. In quei momenti, il guerriero della luce non si preoccupa del risultato. Guarda nel proprio cuore e si domanda: “Ho combattuto il Buon Combattimento?” Se la risposta È affermativa, si riposa. Se È negativa, prende la spada e ricomincia ad allenarsi.

Tratto dal libro:



Paulo Coelho

Manuale del Guerriero della Luce

Bompiani
ISBN: 8845231836

Prezzo € 10,00

Compralo su Macrolibrarsi