Io gomitolo, tu filo – Alberto Pellai

“All’inizio, eri gomitolo come me…
anzi, eri proprio dentro di me.
E un giorno sei diventato filo,
ma io sono rimasta gomitolo per te.”

L’autore, con queste parole, parla ai bambini, ma anche agli adulti, come spesso gli albi di qualità riescono a fare tenendo insieme piani diversi, attraverso la storia di Filo e Gomitolo…


Nasciamo immersi nell’amore di chi ci fa entrare nella vita. Da quell’amore veniamo avvolti e cullati. Nutriti e accuditi. L’amore che ci tiene, mantiene e sostiene quando non siamo ancora in grado di farlo da soli è quello che costruisce dentro di noi la dimensione della sicurezza e della protezione, che ci permette di fidarci e affidarci alla vita.
John Bowlby nella seconda metà del ‘900 ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere la genitorialità e i bisogni evolutivi del neonato formulando la teoria dell’attaccamento grazie alla quale ha fornito una cornice teorica di importanza fondamentale per comprendere quanto e come le cure che riceviamo da chi ci ama e accudisce sin dal primo giorno della nostra esistenza determinano lo stile, il modo e l’attitudine con cui poi ci muoviamo nei territori della vita.

Quando ti ho visto ho detto: “Oh io ti adoro!”
Eri un filo corto corto….. ma che grandissimo tesoro
Ti guardavo dormire e mi dicevo “Com’è bello il mio filo nella culla”
A volte mi avvolgevo accanto a te …. E non pensavo a nulla proprio a nulla.

Io gomitolo, tu filo è un viaggio attraverso le principali tappe evolutive della relazione madre-figlio, dal primo incontro, alle prime esplorazioni, racconta di incontri, luoghi, desideri, pensieri, avventure.
Una narrazione delicata che ripercorre tutte le tappe del percorso di crescita attraverso cui il bambino comincia a esplorare il mondo per comprenderle appieno e imparare a viverle con serenità.
Amare e accompagnare un figlio nella vita significa proprio questo:
insegnargli a staccarsi da noi, avendogli fornito la certezza che noi rappresenteremo per sempre la base sicura, il porto verso cui potrà direzionare la sua navigazione quando le onde diventeranno spaventevoli o il mare della vita diventerà tempesta.

“Amare significa imparare a lasciar andare, avendo prima però costruito una stanza nel cuore in cui l’amore di un genitore per il proprio figlio (e viceversa) troverà sempre il proprio luogo elettivo”.
Alberto Pellai

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva ci accompagna a conoscere in modo semplice e chiaro la teoria dell’attaccamento grazie a questa tenera metafora di un gomitolo da cui nasce un filo.
Ci sono molti momenti che mamma gomitolo e il suo filo condividono, dalla nascita, alla prima pappa, alle prime parole…
Mamma gomitolo accompagna costantemente il suo filo alla scoperta di quello che lo circonda, dei fiori, di altri gomitoli e fili, di nuovi ambienti come la scuola.

Man mano che filo cresce aumenta la distanza percorribile dal filo che si allontana verso il mondo, mentre mamma gomitolo rimane porto sicuro verso cui tornare nel momento del bisogno.
Io gomitolo, tu filo di Alberto Pellai edito da De Agostini è un libro dolcissimo ed emozionante. Con un testo poetico racconta a grandi e piccini una teoria che altro non è che una tenera storia di vita, una filastrocca da narrare accoccolati stretti stretti.
Tutti noi abbiamo vissuto un pezzo di storia di vita in cui siamo stati Filo prima di trasformarci poi in Gomitolo per qualcun altro. In questa continuità di vita e di legami da cui proveniamo e che creiamo e generiamo, si snoda la meravigliosa matassa in cui è avvolta la nostra Vita.


Io gomitolo, tu filo, non è una semplice storia, è la voce interiore della vita, grazie anche alle illustrazioni piene di amore e poesia di Ilaria Zanellato il complemento perfetto che le trasforma in nutrimento per l’anima, riempendo tutte le pagine ci trasportano in questo mondo colorato pieno di fili e gomitoli, e delle loro avventure.
Pagina dopo pagina raccoglie con piccole frasi che pulsano d’Amore la nostra storia, una storia fatta di bellezza e calore, di protezione e autonomia, di vicinanza e distanza, di crescita e cadute, di spazi ed esperienze.
Frase dopo frase ci guida e culla verso una lettura chiara e semplice della relazione madre-figlio, verso la famosa relazione di attaccamento.

“Filo si spinge sempre più lontano.
Vuole conoscere, esplorare e la mamma ha un po’ paura nel vederlo andare lontano.
Ma, per il suo bimbo, ha imparato a cambiare forma, è diventata un grande mappamondo.
Poi, il suo bimbo è volato in alto come un grande aquilone.
Ma il filo tra loro non si è spezzato,
anzi è ancora più resistente solo più sciolto e lungo. “

Questo è un libro che profuma di abbracci e di vita, perfetto per la buona notte, oppure da leggere insieme stretti stretti, un libro da regalare per ricordare il nostro affetto immenso, un libro per ricordare che ci siamo, un libro speciale
Per tutte tutte le mamme del mondo…per tutti i gomitoli che ogni giorno lasciano andare un po’ più lontano il loro filo

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Pelle d’Asino – Cécile Roumiguière

In “Pelle d’Asino” oltre all’importanza dei valori vi è la morale sul nostro destino; siamo noi gli artefici del nostro destino. Come tutte le grandi fiabe tutto ha inizio, con “C’era una volta…” in un grande Regno un re e una regina con la loro amatissima figlia. Purtroppo quella quiete è in procinto di finire perché la Regina si ammala e dopo poco la sua vita svanisce. Il Re nella disperazione di tale vuoto provocato dalla morte della moglie allontana la figlia e lascia il regno in pieno vuoto.

Per il bene dell’intero regno il Re deve trovare una nuova moglie, ma deve mantenere la promessa fatta alla sua defunta mogliePromettimi che ti risposerai solo se troverai una donna più bella di me…”. Per quanto il regno fu messo a soqquadro nessuno equiparava la bellezza della defunta regina solo una bambina, una giovane donna: sua figlia. La principessa terrorizzata da quell’orribile proposta chiede aiuto alla fata madrina che con astuzia aiuterà la giovane principessa a fuggire a quel terribile destino.
Le favole con le loro moralità nascoste ci insegnano che nulla è dovuto ma che bisogna sporcarsi le mani per ottenere qualcosa dalla vita e questa favola è decisamente tutto questo. Anche qui, una fata madrina con la sua solidarietà femminile, la sua presenza però è distante, il suo aiuto solo indicativo, perché la Principessa deve capire da sola cosa fare.

“Della madre aveva la bellezza e l’amore per la natura, del padre il carattere calmo e posato. Curiosa, guardava il mondo intorno a sé sorridendo. Non si sarebbe potuto desiderare figlia più perfetta”

Anche fuggire, viaggiare da sola e rifugiarsi nel villaggio alla fine della foresta ci fa intuire quanto questa giovane principessa sia intraprendente. Si adatta alla nuova vita senza tante storie, finché il destino non le viene incontro e lei decide di andare incontro a lui.
Grazie al suo immenso coraggio la principessa troverà un nuovo destino e un percorso di vita che la porterà alla felicità e a perdonare le gesta di un padre preso da un momento di disperazione.

Pelle D’Asino è il racconto di Cècile Roumiguière edito da Rizzoli basato sulle versioni di Charles Perrault e i Fratelli Grimm e sull’adattamento cinematografico “La favolosa storia di Pelle d’Asino” di Jacques Demy del 1970, accompagnata in ogni pagina dalle stupende illustrazioni della giovane illustratrice Alessandra Maria.

La collana di questo volume è presentata e diretta dall’illustratore francese Benjamin Lacombe; questa serie nasce con il grande desiderio di presentare i grandi classici con una veste innovativa impreziosita da giovani illustratori. I classici di questa collana sono stati tradotti e riadattati mantenendo però la loro potenza letteraria.
Una collana tutta da leggere, collezionare ma soprattutto amare.

L’autrice ha mantenuto l’ossatura del racconto, i suoi tratti caratteristici, aggiungendo però molti dettagli personali, creando così un racconto ricco, pregnante, che fa sognare.
Nonostante sia una fiaba con una componente “proibita”, risulta poi un ottimo punto di riflessione dal finale ovviamente positivo.
È una fiaba abbastanza complessa dal punto di vista psicologico, che tratta di crescita personale e di valori umani e, come specifica l’autrice nelle pagine conclusive, ci permette di ragionare sull’amore al di fuori del legame familiare.

Le illustrazioni di Alessandra Maria sono così reali tanto da prendere quasi vita agli occhi del lettore. I disegni variano tra il colore oro e nero, dando una dolcezza in tutti i tratti. Nei suoi disegni l’artista utilizza diverse tecniche quali carboncino, inchiostro e lumeggiatura con foglie d’oro.
Tematiche importanti sono alla base di questa fiaba come la crescita, l’abbandono, la famiglia e il destino.

Non è proprio la classica storia da raccontare ai propri bambini, ma è sicuramente un bel viaggio da affrontare in età adolescenziale e adulta. Una vera e propria opera d’arte e un piccolo gioiello da leggere e sfogliare.

Buona lettura!
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Sonata per la Signora Luna – Babalibri

“Puoi chiamarmi signora Luna”.
“E non hai freddo, lassù nel cielo” chiese Hank.
“Sì” rispose la signora Luna. “È così”.

Harriet Henry è una bambina molto timida ed introversa che ama suonare il violoncello.
Una sera, dopo che i suoi genitori le propongono di suonare in un’orchestra, Harriet detta Hank, si chiude nella sua camera ed inizia a suonare.
Harriet non ama suonare davanti a una platea, non ne sopporta nemmeno l’idea. Preferisce crearsi uno spazio, tutto suo… solitario in cui suonare solo per se stessa.

All’inizio disturbata dalla presenza di un gufo, la piccola Harriet, smette di colpo di suonare.
Hank vorrebbe suonare, in pace, da sola, ma quel gufo appollaiato fuori dalla finestra disturba la sua concentrazione. Nulla può una tazzina tirata in direzione della notte scura col fine di allontanarlo.
Di lì a poco una scoperta: quella stessa tazzina ha combinato un grande disastro. La luna è stata colpita, è caduta dal cielo e si è incastrata sul comignolo della sua casa. Tocca riportarla al suo posto.

Harriet non aveva intenzione di colpire il gufo.
Voglio solamente stare da sola” pensò.
Si sedette per la terza volta e cercò di trasformare il rimorso in una nuova tazza di tè.
Prima che ci riuscisse, però, la casetta si riempì di fumo. In fretta e furia Harriet fece da sé un secchio, lo riempì d’acqua e lo rovesciò nel camino. Dopodiché corse fuori.

E fu così che Harriet, detta Hank, e la signora Luna fecero conoscenza.
Come potrà aiutare la signora Luna a ritornare lassù nel cielo?

Semplicemente da qui, tra le due, nasce un’amicizia luminosa, in un viaggio profondo, un viaggio che è percorso interiore e di crescita, una nuova amicizia fatta di piccoli gesti di aiuto e di cura…


Harriet accompagnò la luna, trasportandola su un carretto, a comprare un berretto dal cappellaio Orso, che però non volle essere pagato perché, quando era molto giovane, si era innamorato in una notte di luna piena…dopo aver scoperto che la luna amerebbe tanto fare un giro in barca, Hank trasportò il carretto fino alla sponda del lago e chiese al Tricheco, il pescatore, di noleggiare una barca. Il tricheco non si volle far pagare perché, molto tempo prima, la luna l’aveva condotto in salvo durante una tempesta.
Donarsi all’altro per aiutarlo è un modo per riconoscere dentro di noi delle potenzialità. E la piccola Hank che vediamo prima di chiudere il libro è una bimba un po’ più sicura di quello che realmente era in grado di fare e pensare.

Babalibri con Sonata per la Signora Luna ci accompagna in un’emozionante storia, di una dolce rara e preziosa poesia con cui è intriso questo racconto, che e prende vita attraverso i dialoghi di Philip C. Stead e le illustrazioni dai colori tenui e dai contorni morbidi e abbozzati di Erin E. Stead.
I colori tenui avvolgono con delicatezza Harriet e fanno da controcanto perfetto alle parole di Philip, e viceversa, perché non c’è una melodia principale e una secondaria in quest’albo, che consiglio a grandi e piccini che inseguono un sogno bellissimo, e a chiunque abbia timore della sua bellezza.

All’inizio il piccolo mondo di Harriet è racchiuso al sicuro in una stanza, le cui pareti la isolano da ciò che può far paura, dalle aspettative dei suoi genitori, all’entrare in contatto con nuove persone…
Ma perfortuna il fortunato incontro con la luna diventa un’occasione per ascoltare ed essere ascoltata, per conoscere e per lasciarsi conoscere, e per accogliere e per farsi accogliere.
Condividere la propria musica con la luna è il primo grande passo di Harriet per aprire sé stessa al mondo.

Sonata per la signora Luna è un libro delicato, poetico e sognante che pagina dopo pagina parla di timidezza, crescita, amicizia e immaginazione.
Dopo la lettura: possiamo far creare ai bambini la loro Amica luna, con l’uso creativo di materiali diversi: carta ondulata, carta crespa, carta vellutina, tempere… ognuno si diverte a darle la forma “amica” che più pensa essere la migliore 😉

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Ti chiamerò Papà – Can Ran & Ma Daishu

Dall’interno del tuo zaino
guardai il mondo, per la prima volta…
Daishu

Un bambino segue un adulto e l’adulto gli fa da guida. Durante il loro viaggio vedono cose, imparano a conoscersi, collezionano oggetti.
Quando dei briganti li sorprendono, rubano loro ciò che conservano nelle rispettive borse.
Se per l’adulto il suo tesoro è composto da oggetti (di valore solo per lui tra l’altro), la vera sorpresa è nello zaino del bambino. Lì dentro lui ha collezionato le parole che ha imparato, che gli piacevano e che ha messo via.
Ma non solo.
Dentro c’erano i ricordi che lo legavano all’adulto.
Conservava i loro discorsi, i loro ricordi, le storie raccontate.

E in fondo in fondo, si trova un bigliettino su cui compare la scritta:

“Vorrei trovare il nome più bello di tutti!
Ancora più bello di Oceano e di Luna,
persino più bello di Dio e di Cielo.
Ho trovato! Ti chiamerò…
Papà!”

Ti chiamerò papà (Rizzoli), di Can Ran, illustrato da Daishu Ma, artista d’origine cinese cresciuta in Inghilterra che ha già pubblicato in Italia La foglia, un importante silent book per ragazzi e adulti. Qui Daishu Ma intraprende un percorso pieno di significato e metafore, di crescita della relazione fra un padre e suo figlio.

Di libri sul papà ce ne sono molti in commercio e ognuno di loro presenta la figura genitoriale maschile da un punto di vista diverso. Se amate le storie poetiche e magiche, quelle che lasciano senza fiato grandi e piccini, correte subito a prendere Ti chiamerò papà, è una storia dolcissima.
Poetico, commovente, dà valore alle parole e attribuisce alle parole una bellezza estetica e un senso profondo.
E porta a riflettere anche sul non facile percorso che i papà affrontano.

La storia in questo libro illustrato inizia con l’attesa e prosegue fino alla consapevolezza:

il padre si prende la sua responsabilità “… ti accompagno io a conoscere il mondo!”.
Il testo di Can Ran è intenso e ricco di allusioni al mistero della vita.
Il padre è un cercatore di tesori, il figlio raccoglie le parole preferite:
luna, zebra, dio, mondo, lampadina, topo, sole, gufo, mare, aereo.
Padre e figlio si conoscono affrontando montagne, ammirando la luna, fronteggiando il buio della notte e i ladri. Solo dopo tutto questo il figlio sa dare un nome all’uomo accanto a lui.

Ti chiamerò…PAPÀ!

Non frenatevi e non regalate albi illustrati solo ai bambini! Regalatelo ai vostri amici che sono diventati papà da poco. Ad amici o amiche, perché possano rivedere se stessi bambini in quelle pagine.
Ai vostri papà, perché anche loro hanno avuto un papà.
A chi vuole ritrovare tra le pagine di una piccola quotidianità la propria storia. Leggetelo tenendo sempre presente il doppio livello di lettura, quello bambino e quello adulto.
Che è stato bambino, ma se lo è dimenticato ❤

Vorrei ringraziarti per avermi accopagnato dappertutto
e per avermi raccontato tante cose.

Molto spesso noi adulti tendiamo a dimenticare o sottovalutare concetti semplicissimi, troppo presi dal nostro grande correre per star dietro al mondo; libri come questo ci aiutano a tornare un po’ più curiosi, un po’ più saggi, un po’ più attenti alle piccole cose.
Oggi Papà, prendete i vostri figli e stringeteli forte.
Cresceranno velocemente, siate sempre presenti.
Loro, i bambini, ricordano tutto, ricordano le piccole cose, proprio come nel libro… ricordano quando siamo loro vicini se hanno la febbre, quando alla sera noi siamo stanchi ma ci chiedono ancora una storia, quando li incoraggiamo nelle nuove esperienze della vita… anche di quella volta che per mano avete “attraversato insieme la corrente”
….

Dolcezza, paura, serenità, gioia sono le sensazioni che le illustrazioni e la storia regalano a grandi e piccini.
Con semplicità, Ti chiamerò Papà, racconta la grandezza dell’amore paterno, perché un padre non è solo chi ci mette al mondo, ma chi, con responsabilità e premura, ci guida nel difficile percorso che è la vita.

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Il piccolo Bruco maisazio – Eric Carle

Una notte, su una foglia illuminata dalla luna,
c’era un piccolo uovo.

Ma una Domenica mattina,
quando si levò il sole,
caldo e splendente,
dall’uovo “Crac!”
uscì un piccolo
bruco affamato…
Subito si mise in cammino alla ricerca di cibo.

La storia del piccolo bruco mai sazio è molto semplice ma intensa.
Un piccolo bruco si affaccia alla vita con una missione precisa: diventare una farfalla. Per farlo deve crescere e deve mangiare. Giorno dopo giorno si nutrirà e diventerà abbastanza grande per costruirsi un bel bozzolo e subire la sua metamorfosi.

Le parole del testo sono semplici come le immagini proposte. Si ripercorre la settimana del bruco giorno dopo giorno e i bambini hanno modo di seguire il suo percorso di vita scandito dai giorni che si succedono veloci.

Lunedì mangiò una mela, ma non riuscì a saziarsi.
Martedì mangiò due pere, ma non riuscì a saziarsi.
Mercoledì mangiò tre prugne, ma non riuscì a saziarsi.
Giovedì mangiò quattro fragole, ma non riuscì a saziarsi.
Venerdì mangiò cinque arance, ma non riuscì a saziarsi.
Sabato mangiò un dolce al cioccolato, un gelato,
un cetriolo, un pezzo di formaggio, una

fetta di salame…
Alla sera aveva il mal di pancia!”

Sono trascorsi 7 giorni da quando il bruco è venuto al mondo. È di nuovo domenica, e per fortuna l’animaletto ora si mette a mangiare una bella foglia verde, che lo fa sentire subito meglio.

“Il giorno dopo era di nuovo Domenica.
E il bruco si mise a mangiare una bella foglia

verde.
Si sentì subito meglio… “

Il bambino conta, osserva i frutti, scopre i giorni della settimana e capisce che tutto cambia… anche il piccolo bruco che da piccolo diventa sempre più grande. E alla fine la meraviglia della metamorfosi.
Il racconto è semplice ma coinvolgente e consente di affrontare in modo giocoso la tematica del cambiamento, esplorare i fenomeni della natura e condividere emozioni ed esperienze. Dal racconto poi è facile passare alla fase più operativa e coinvolgente attraverso il gioco e la manipolazione diretta.

I libri di Eric Carle infatti sono straordinari perché nella loro semplicità riescono ad offrire tantissimi spunti per creare attività disparate e affrontare diversi temi o argomenti.
Il piccolo bruco mai sazio può permettere di stimolare:

  • L’interesse per il mondo che ci circonda;
  • La capacità di comprendere, condividere e fare propria un’esperienza di lettura;
  • La comprensione di quanto sia importante la crescita e il cambiamento per il raggiungimento di un obiettivo o un sogno da realizzare;
  • L’osservazione e la riflessione.

Il piccolo Bruco Maisazio, creato da Eric Carle nel 1969, da allora è arrivato tra le manine di milioni di bambini in tutto il mondo e la sua storia, semplice, divertente e imperniata di tenerezza, tradotta in oltre 60 lingue, venduta in 41 milioni di copie, continua a deliziare grandi e piccoli. In Italia la casa editrice del piccolo Bruco Maisazio è la Mondadori, che dal 1989 lo rende disponibile ai nostri giovani lettori in edizioni e formati differenti: tradizionale, pop-up, cartonato, misura grande, piccola.
Il piccolo bruco con la sua storia è assolutamente un libro vincente perchè:

  • ha delle illustrazioni colorate, luminose, gioiose, indubbiamente un marchio di fabbrica di Eric Carle. Sono realizzate manualmente con la tecnica del collage, sovrapponendo fogli di carta velina dipinti
  • in tutte le versioni proposte dalla cartonata a quella pop-up le pagine del libro presentano tanti buchini in corrispondenza dei punti in cui il bruco entra ed esce dal cibo per mangiarlo, passandoci attraverso (i buchi nei libri, ah che grande diletto per i bambini! Una modalità di lettura interattiva che non smette mai di richiamarli)
  • la storia è chiara, essenziale, divertente, originale, gradevole da leggere ad alta voce
  • affiorano una serie di messaggi educativi da trasmettere ai bambini come il fatto che il bruco è affamato e va alla ricerca del cibo per crescere e diventare grande (proprio come i bambini), ma se ci si abbuffa con dolciumi e goloserie per nulla sane, poi si sta male;
    oppure, mentre il bruco passa di frutto in frutto, la numerazione delle pietanze cresce in maniera sequenziale (ecco che si fa la conta dei numeri da 1 a 7 e memorizzarli rappresenta un gioco coinvolgente)

E poi il messaggio di speranza arriva sicuramente chiaro e limpido nei cuori e nelle menti dei piccoli lettori.

«Per molto tempo non ho capito perché fosse così popolare.
Ma poi ho cominciato a credere che molti bambini possano identificarsi
con il bruco indifeso, piccolo e fragile, e si rallegrano quando si trasforma in una bellissima farfalla.
Penso che sia un messaggio di speranza.
Dice: anch’io posso crescere.
Anch’io posso aprire le mie ali (il mio talento) e volare nel mondo.
Questa è una preoccupazione universale che i bambini hanno:
crescerò? sarò in grado di farcela da adulto?»
.
Eric Carle

Vi suggerisco la visione di questo video, Eric Carle legge la storia del nostro amico bruco!

Il Piccolo Bruco Maisazio è il libro che credo proprio ogni bambino dovrebbe avere nella sua piccola o grande libreria, perfetto per i più piccini ma affascina sempre anche i più cresciuti…
è talmente “geniale” da coprire una fascia d’età molto ampia: dai 2 ai 5/6 anni. 😉

Buona lettura!
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La cucina degli scarabocchi – Hervé Tullet

Una raccolta di strampalate ricette
fatte di cerchi, triangoli, scarabocchi
e chi più ne ha più ne metta!

Ogni ricetta proposta ha delle precise indicazioni che il bambino seguirà per eseguire la propria opera d’arte, una sorta di voce guida che indica la strada che verrà poi percorsa, decorata e arricchita dalla fantasia e dalle manine del vostro piccolo chef-artista 😉

La cucina degli scarabocchi di Hervé Tullet edito da Phaidon – L’Ippocampo Ragazzi, è sostanzialmente un album di ricette molto originali in cui il bambino, piccolo chef, potrà sbizzarrire la sua fantasia creando piatti squisiti e colorati.


E’ vero, si può disegnare una sola volta (come tutti gli album per colorare) però è un’alternativa molto attraente e soprattutto diversa, rispetto ai normali album da disegno, ma come viene suggerito all’interno del libro, prima di disegnare nel libro, esercitati dunque su un altro foglio di carta, così potrai provare diverse tecniche e colori e soprattutto vedere come viene meglio la ricetta prima di crearla definitivamente nel libro 😉

Ecco ai piccoli lettori spetta il compito di trasformarsi in artisti-chef, di munirsi degli strumenti indispensabili per cucinare: matite colorate e fogli di carta sui quali provare le ricette per assicurare una buona riuscita dei piatti prima di intervenire direttamente sulle pagine del libro.
Gli ingredienti sono elencati nei risguardi: punti, cerchi, macchie, impronte di dita, girandole speciali, ombreggiature, linee ondulate, linee vaganti e tutte le altre composizioni di forme e colori che possano venire in mente per l’elaborazione nelle cucine-atelier di prelibatezze raffinate, come una delizia di scarabocchi, una minestra di zig zag, un soufflè di matite.

Chi conosce Hervé Tullet sa che i suoi libri hanno uno stile inconfondibile con disegni molto particolari e dialoghi che non lasciano indifferenti i piccoli lettori.
Con l’album di Tullet si viene guidati per mettere in moto la propria fantasia e seguire le ricette degli scarabocchi è molto divertente: marmellata magica, biscotto rosso rubino, soufflè di matite…insalata di mani…stufato di punti 🙂

Cosa c’è inoltre di più bello
che scarabocchiare un foglio bianco?

Le ricette da seguire sono indicate a sinistra mentre a destra il piatto bianco aspetta di essere disegnato come indicato anche attraverso i disegni.
La difficoltà d’esecuzione aumenta col progredire delle pagine e le istruzioni fanno sperimentare al bambino fondamenti e trucchi del disegno: dalla pressione sulla carta alla velocità del tratto all’incastro dei colori e delle forme.

Il maxi libro (345 x 250 mm) propone a bambini da 3 anni in su di diventare chef di un’intrigante cucina-atelier.
L’album all’interno è rigorosamente in bianco e nero ma non mancano le parti colorate dove il piccolo chef dovrà riconoscere ingredienti o dare nomi alle ricette preparate da Tullet.


Inoltre grazie alle ricette, il bambino impara e mette in atto segni come trattini, linee tratteggiate, anelli, cerchi…triangoli, quadrati ed impara a riconoscerli e chiamarli con il loro nome 😉
I piatti suggeriti da questo ricettario fantastico per gradevolezza, varietà, valore energetico e nutrizionale forniscono un apporto essenziale per la crescita dell’immaginazione.

Cucina creativa?!
Sì! bastano un po’ di colori, tante forme e fantasia quanto basta per creare piatti unici e speciali! 😀
La cucina degli scarabocchi più che un libro, è una magia. Una meravigliosa idea che genera altre meravigliose idee, seduta stante, a seconda dell’umore o dei colori che si hanno a disposizione.

Infine, come è sua abitudine, l’autore si complimenta col suo piccolo lettore e chef, perché basta anche solo un pizzico di passione unita alla personalità per essere un vero maestro della cucina creativa.
Caldamente consigliato per sollecitare la capacità di visualizzazione e l’immaginazione del bambino.
Come sempre, Tullet non delude anzi!

Hai già indossato il grembiule?
Allora prendi le matite colorate, si comincia!

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Non è giusto! – Babalibri

“Ferdinando mi obbliga a fare
un sacco DI COSE
che non voglio fare e NON E’ GIUSTO.”
“Perchè le fai allora?” chiede Gaspare

Ferdinando e Simone sono così amici che decidono insieme di voler costruire un aereo di cartone.
Ferdinando chiede a Simone
“Vai a cercare un pennarello nero gigante per disegnare la cabina”;
poi Ferdinando vorrebbe che Simone andasse a prendere un cuscino e poi anche un piatto di carta e poi ha costantemente bisogno di qualcosa di nuovo. Cerca questo e cerca quello, alla fine è sempre Ferdinando a decidere le attività più interessanti ed è sempre Simone che deve andare a cercare…

Ferdinando è un tantino prepotente ed egoista nei confronti di Simone, difatti, non lo fa affatto collaborare alla costruzione dell’aereo ma lo sfrutta e basta.
Simone è triste ed è alle prese con un nuovo sentimento: quello dell’ingiustizia.
Alla domanda di Simone perché deve essere sempre lui a cercare le cose, Ferdinando gli risponde così: “Altrimenti non sono più tuo amico!”.

Ma che farsene di amici così?!
Chi è che vorrebbe un amico che non ti fa giocare insieme a lui e che non ti fa fare niente di niente?

Durante la notte infatti, il piccolo coniglietto si sveglierà tutto angosciato gridando appunto che non è giusto!, dimostrando così che quanto è accaduto lo ha profondamente colpito.
Riuscirà Simone a trovare una soluzione efficace per risolvere questo spinoso problema?
La risposta, il povero Simone, la troverà ancora una volta grazie al consiglio del piccolo Gaspare che lo aiuterà con un saggio consiglio 😉

Non è giusto! è questo il titolo dell’albo di Stephanie Blake, edito da Babalibri. Una bella storia per parlare di amicizia, condivisione e anche di egoismo.
Simone affronta con la consueta allegria e irriverenza, un dilemma che ogni bambino si trova ad affrontare: come riconoscere ingiustizie e prepotenze e come imparare a trasformarle in una formidabile occasione di crescita.
Stephanie Blake è l’autrice della serie di successo dell’eroe coniglio Simone che, come ogni bambino, vive le avventure quotidiane alle prese con emozioni e sentimenti, in casa, in famiglia e con gli amici.
La lettura di questo libro illustrato è consigliata a partire dai tre anni, sicuramente potrà essere un valido strumento per affrontare il grande importantissimo tema delle ingiustizie fra bambini, e non farà male leggerlo anche a noi adulti.

I libri con protagonista il coniglio Simone sono dei classici della casa editrice Babalibri, molti dei quali presenti adesso anche nel formato brossura per la collana Bababum, formato molto utile per le prime letture in autonomia.

I punti di forza di queste avventure con Simone sono:

> parlano delle emozioni dei bambini e di situazioni che vivono quotidianamente aiutandoli a riconoscerele e rielaborarle;
> usano un linguaggio semplice e immediato;
> facilitano la modulazione della voce nelle letture ad alta voce perchè le parole che devono essere pronunciate con un tono più alto sono scritte in maiuscolo e in maniera più marcata.

Non è giusto! Un libro da leggere insieme ai nostri bambini per prima cosa per stare insieme e divertirci e poi può essere un ottimo pretesto per trattare temi che i bambini affrontano quotidianamente, perchè come ogni buon libro finita la storia può iniziare la discussione 😉

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Una cosa difficile – Silvia Vecchini

Talvolta è difficile, riconoscere di aver sbagliato,
chiedere scusa a un amico,
scoprirsi dalla parte del torto.
Allo stesso tempo, è molto importante,
per la crescita emotiva e relazionale,
imparare a farlo, con sincerità.

Un cagnolino-bambino corre all’inseguimento di qualcosa che sta ruzzolando giù dalla collina. Forse è un gioco, il pomolo di una porta, forse una pallina. Ma avvicinandosi alla pagina con più attenzione si scopre che si tratta in realtà di una rotella.

Rimbalza fino a che non si deposita tra i fili d’erba. Il ragazzino afferra l’oggetto e lo guarda sconsolato. Il giovane protagonista pensa, stringe nella mano la rotellina, poi si volta e si rimette in marcia.
Va verso la salita.
Torna indietro, controvento, faticosamente, determinato ma con lo sguardo ancora desolato.
La collina diventa una montagna da scalare, con rocce alte e ripide. Sulla guancia scorre una lacrima. Con il vento e la neve la parete rocciosa si fa più insidiosa, mentre la tempesta di neve imperversa. Il cagnolino però non demorde, continua a guadagnare centimetri in avanti. Non è facile percorrere passo dopo passo questo viaggio, che non è una semplice scalata ma un viaggio dentro se stessi e dentro la propria coscienza.

Quando raggiunge finalmente la cima della montagna, il cane-bambino non è più solo. Seduto sulla vetta, voltato di spalle, qualcuno sta piangendo.
Due ragazzini dispiaciuti e un gioco che si è rotto. O meglio, un gioco che uno dei due ha rotto. Un carretto a cui manca una ruota.

Ora è perfettamente chiaro e lampante quello che è successo. Il piccolo cagnolino ha rotto la macchina!

“SCUSA…“

(quanta fatica costa pronunciarla!), l’unica parola che troviamo scritta in questo poetico libro che scava con metafore intense nella sfera emotiva e nella coscienza morale di ciascuno di noi.

Eccolo il gesto magico, che si esplica in una parola ma che dentro, dietro, ha tutto: la montagna, la neve, le lacrime, l’affetto, la riflessione, la scelta, il coraggio.
La rotellina però è stata recuperata.

Il gioco si può riparare.
Si può riparare a un errore.
Si può chiedere scusa.
Si deve chiedere scusa, quando si ha sbagliato.

Gesti allo stesso tempo piccoli e grandi – enormi – che cementano le amicizie e allenano l’empatia, che fanno diventare persone migliori, dei quali è giusto sottolineare bellezza e difficoltà, senza svilirli.

Una cosa difficile di Silvia Vecchini e Sualzo edito da Bao Publishing, è decisamente un albo delicatissimo e toccante, che riesce a raccontare a piccoli e grandi quanto può essere ardua, ma allo stesso tempo rasserenante e fortificante, un’azione di scuse. E lo fanno con una leggiadria e poesia che incanta, senza alcuna ombra di didascalismo, riuscendo ad arrivare alle corde dell’anima e regalandoci un’opera significativa, limpida ed eloquente.
Un albo praticamente senza parole – solo una, quella più importante – che del picture book ha lo sviluppo sulla doppia pagina – teatro di scena – e del fumetto la sequenzialità.

Questo libro senza parole è un albo da assaporare, osservando le pagine che scorrono insieme a una storia apparentemente semplice che racconta qualcosa di molto difficile.
Lo abbiamo provato e lo proviamo in tanti e sappiamo che in teoria è semplice chiedere scusa, nei fatti è molto più difficile, perché prevalgono tanti altri sentimenti diversi: l’orgoglio, l’arrabbiatura, il pensiero di avere ragione a tutti i costi…

Una storia piccolissima, che narra per immagini un episodio minuscolo nella vita di due persone, che però ha una valenza immensa, perché sono i sentimenti a essere toccati. L’amicizia, il senso di colpa, il desiderio di farsi perdonare e rimettere tutto a posto, la capacità di chiedere scusa e di andare avanti come se nulla fosse accaduto.

C’è tutto questo nel breve racconto visivo immaginato da Silvia Vecchini e illustrato da Sualzo.
Allora, così come è arrivato, il vento scompare. I due, col sorriso ritrovato, riparano al danno. Un gesto d’amicizia e il terreno si fa erboso, soffice, i pendii scoscesi tornano un dolce declivio, giusto quel poco che basta per scivolare leggeri e sereni sulla macchinina aggiustata.
Un libro bello e curato, dal significato importante, per adulti e bambini.

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La Bugia – Grive & Bertrand

Un giorno come tutti gli altri.
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalle mie labbra all’improvviso.

Le bugie dei bambini sono pronunciate molto spesso con facilità, senza rifletterci su, in diverse circostanze della loro vita relazionale.
Ma quanto peso può avere una bugia nella vita di un bambino?
Che cos’è una bugia, che peso ha quando la si pronuncia?
Ci sono bugie piccole e bugie grandi, ma il succo non cambia: restano bugie.
Ovviamente non stiamo parlando di grandi bugie, ma di quelle dalle gambette corte.
Quelle che fanno sorridere a denti in bella mostra o con una mano davanti alla bocca, i più timidi.
Quelle che vengono scoperte o confessate subito, perché, si sa, le gambette corte fanno poca strada.
La bugia è come un piccolo pallino rosso che ti aspetta la sera quando vai a letto, anche se tu non vuoi, puoi provare a scacciarla, ma lei ritorna, può moltiplicarsi e crescere così tanto da invadere ogni centimetro di spazio e di pensiero.

Nei libri per bambini la bugia viene raccontata come una cosa brutta, di cui avere vergogna, altre volte come un gioco innocente, perfino creativo, o anche come un’azione che può far del male, che pesa sulla coscienza di grandi e piccini.
Alla fin fine quello che conta sono le soluzioni creative che i bambini e gli autori che scrivono ed illustrano nei libri sanno mettere in campo.

Certo è che la bugia, per i bambini, se non si manifesta immediatamente come un problema ma, possiede per una piccola mente una valenza tutta interiore: uno scatenarsi di pensieri e di riflessioni, a seguito della “fatidica frase pronunciata” o del semplice “sì” o “no”.
Anche noi adulti se ci sforziamo un poco, forse riusciamo a recuperare dalla nostra memoria, quel misto di segretezza e mistero, dubbio ed emozione che accompagnarono la nostra prima bugia proferita “più o meno” consapevolmente.
Proprio questo riesce a raccontare e descrivere alla perfezione La bugia, di Catherine Grive e Frédérique Bertrand, la cui edizione italiana nasce dalla collaborazione della casa editrice Lapis e l’Associazione Librerie Indipendenti Ragazzi.
La bellezza e la preziosità di La bugia stanno nella capacità di descrivere vividamente un percorso tutto interiore, con la semplicità di un linguaggio simbolico che riesce ad accordarsi perfettamente alla narrazione.
Un ottimo spunto per parlare ai bambini di piccole e grandi bugie, di crescita, di emozioni e di verità.

Fin dalla prima pagina c’è un punto interrogativo ed una risposta:
«Quando è successo?»
«Un giorno come tutti gli altri.
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalle mia labbra all’improvviso».

La protagonista di questo albo, seduta a tavola con la sua famiglia, all’improvviso dice una bugia. E’ una cosa piccola piccola, all’inizio, un puntino arancione sopra la sua testa mentre lei se ne sta a leggere un libro in salotto.
Forse la bambina non se ne è nemmeno accorta, tanto è il suo stupore nel ritrovarsi la bugia, lì ad aspettarla, quando la sera va a dormire nella sua cameretta.

“La mattina dopo, quando mi sono svegliata,
non ho neanche aperto gli occhi per vedere dove fosse.
Sapevo che era li.
Sotto voce avevo detto “vattene”,
e lei aveva obbedito.”

La mattina è ancora lì, grande come un pallone. Se ne sta appesa al soffitto a coprire il lampadario, immobile. La bambina cerca di cacciarla, ma poco dopo la bugia ritorna. Quella palla arancione cresce, diventa sempre più ingombrante, sembra permeare ogni cosa.
Quando esce di casa, la bambina si accorge che la bugia la sta seguendo, come una presenza costante. Nessuno sembra vederla, tranne lei. Le copre il volto della maestra, le toglie il gusto della merenda, rende meno bello anche il momento del bagno.

“Come è successo ?
Nel silenzio, le parole sono sfuggite
dalla mia labbra all’improvviso.

Quella sera quando sono entrata in camera,
la bugia mia stava aspettando.
Ma io non avevo fatto niente.

Cosa voleva da me?”

È vero, se ci sforziamo di andare indietro nel tempo, la prima volta avviene proprio così, quasi senza pensarci su. Vorremmo rispondere il vero ed esce dalla nostra bocca qualcos’altro. E le cose cambiano. Forse è per questo che si prova anche un po’ di paura.
E’ davvero geniale l’escamotage visivo, la bugia viene rappresentata con un pallino rosso che, giorno dopo giorno, segue la bimba protagonista, senza nessuna intenzione di perderla d’occhio. Prima il pallino rosso è piccolo e la attende in un angolo della sua stanza, poi cresce a mano a mano che proseguiamo nella lettura e si fa sempre più presente, come più grandi si fanno i dubbi che popolano la sua testa.

Mentre se ne sta lì, a mollo nella sua vasca, fissando il pavimento divenuto a pois arancioni, la bambina si chiede “Dopo una bugia, le persone non ti credono più?”. Era una cosa piccola, una bugia insignificante, eppure ora la sua presenza sta diventando angosciante.
Le persone che la circondano, la sua famiglia, ameranno ancora quella bambina?
Sono domande grandi, quasi un po’ spropositate di fronte a una sola bugia, se ci pensiamo. Eppure è così che la bambina vede la sua vita: cambiata, invasa dalle conseguenze della sua bugia.
Forse è la sua prima bugia? Non lo dice, eppure ne sente tutto il peso e l’ingombro.

Come accade nella realtà dei bambini, anche nella testa e nei pensieri della protagonista cresce la confusione legata ad un’azione che non aveva mai compiuto prima e della quale percepisce intimamente la misteriosa trasgressione, più i pallini si moltiplicano fino a comporre sulla pagina quella che parrebbe una bellissima opera di Yayoi Kusama, che poi è quella che ritroviamo in copertina 😉
Quale può essere la svolta e la soluzione?!
Alla fine la svolta c’è quando arriva alla consapevolezza che l’unico modo per liberarsi dell’invadente, gigantesco e onnipresente pallino è dire la verità. E tornare a riconciliarsi con la realtà che la circonda e con quella che ha dentro di sé.

Spesso i bambini quando sono molto piccoli non si accorgono neanche di dire una bugia, confondo realtà e finzione e sta a noi genitori aiutarli a capire dove una inizia e dove finisce l’altra.
Ecco quindi un albo speciale, che attraverso il sapiente uso della metafora e del colore, può diventare un ottimo strumento per affrontare l’argomento con i più piccoli e dialogare con loro.
A volte basta davvero poco per far sparire il puntino rosso, basta dire la verità…

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Crescere – Richard Jones

“Le istruzioni per crescere sono scritte dentro di noi,
mattoncino dopo mattoncino;
non possiamo prevedere il futuro,
ma voltarci indietro a riguardare il cammino”

La vita è un viaggio meraviglioso... un’affermazione che non lascia alcun dubbio!
Una certezza. Un dato di fatto. Ed è da questo dato di fatto che comincia un viaggio di crescita composto da poche parole e immagini colorate con colori tenui.
Grazie alla raffinata bellezza dei disegni e alla poesia dei testi pagina dopo pagina, i bimbi possono esplorare il fantastico viaggio che è la vita.
Proprio così la vita tutti noi la vediamo come un viaggio, un viaggio che tutti abbiamo il diritto, ed anche il dovere, di compiere: il dono più prezioso che si possa ricevere e del quale tutti dovrebbero essere infinitamente grati.
Certo, vivere talvolta può essere complicato, non sempre è tutto rose e fiori, ma bisogna avere il coraggio di affrontare ogni ostacolo a testa alta, perché alla fine la vita altro non è che un viaggio meraviglioso e solo conducendola al meglio, quando sarà giunta al termine, si potrà dire di essere stati davvero felici.

Crescere di Richard Jones e Libby Walden edito da DeAgostini racconta con delicatezza, semplicità e dolcezza proprio le tappe della vita.
Pagina dopo pagina, ci sono le tappe della vita, dalla nascita, l’età bambina, l’adolescenza, l’adulto e l’anziano.
Pagina dopo pagina è come avere tra le mani un libro che parla della vita e ricorda a grandi e piccini come ogni piccolo momento anche il più semplice, o il più difficile sia importante, sia fonte di vita per farci diventare le persone che siamo e che saremo.
Pagina dopo pagina, Crescere, dà splendidi spunti per parlare con i piccoli lettori e non solo della vita, di come possa essere composta di esperienze positive e negative eventi felici ed eventi tristi, circostanze più facili ed altre più complicate; serie di imprevisti che possono stravolgere i nostri piani e le nostre aspettative. In alcuni momenti si arriva persino a pensare di mollare tutto, di non essere all’altezza degli ostacoli che ci si parano di fronte; proprio come durante un viaggio, quando al primo problema si ha l’impulso di fare le valigie e tornare a casa. Ma andando avanti, affrontando e superando le difficoltà, si potranno scoprire felicità e bellezze inaspettate, perché, come si suol dire, “dopo la pioggia c’è sempre l’arcobaleno”.

Inoltre, durante la vita, così come in qualsiasi viaggio, si fa la conoscenza di posti, persone, tradizioni e culture sempre diversi e nuovi. Esperienze formative che possono insegnarci molti valori e aspetti del mondo che prima ci erano estranei. È infatti questo uno dei migliori aspetti del poter vivere la propria vita ❤

Una delle componenti più importanti della vita e del viaggio sono i compagni, gli amici, coloro con cui decidiamo di compiere il percorso che ci aspetta. Senza compagni, senza altre persone con le quali condividere esperienze, emozioni, gioie ed anche dolori, la nostra vita sarebbe infinitamente triste, vuota e povera, perché la vera ricchezza, a differenza di quanto pensano in molti, non sono gioielli, oro e soldi a volontà, ma un tesoro fatto di amicizie, amori, relazioni e tutti i ricordi che di essi ci porteremo dentro per tutta la vita. È un concetto che i bambini apprenderanno a loro modo ma vi assicuro sapranno stupirvi 😉

“Curioso del mondo, il bambino contempla tutto con sguardo sognante:
i caldi raggi del sole, le foglie che frusciano, un’altalena cigolante”

“Su gambette traballanti ha imparato a camminare
e si fa strada fiducioso per dimostrare quanto vale.”

“attraverso terre magiche rincorre sogni con la fantasia..”

“Come? Cosa? Perchè? si chiede questo studioso del mondo…”

“Un’adolescente inquieto e arrabbiato
su un’isola deserta si è arenato:
ha perso la rotta,
è pieno di dubbi sul futuro…”

“Sulla barca della vita
affronta vortici, tempeste
e correnti impetuose
finchè impara a stare a galla.”

“L’adulto è un albero maestoso e sicuro..
dalle sfide della vita non si lascerà spezzare.

“alle spalle ha un lungo viaggio e
dalla vita ha imparato la saggezza.

Quindi cari genitori, nonni, zii, educatori Crescere è uno spunto per ricordare ed insegnare come la vita sia grande e meravigliosa ma talvolta anche un difficile viaggio, che va vissuto al meglio delle proprie possibilità, nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà che spesso ci sbarrano la strada.

“Nessuno può sapere dove lo porteranno i suoi passi;
questo è crescere: un misterioso viaggio per diventare “se stessi”.

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Piccola Macchia – Lionel Le Néouanic

“Piccola Macchia si annoia,
senza amici, nel suo angolino.
Salve ragazzi…posso giocare con voi?”

La protagonista non ha una forma, è una piccola macchia nera, senza occhi, bocca, braccia e gambe. Una macchia e basta.
Piccola Macchia compare così nella prima pagina del libro, sola, in basso a destra: è completamente nera, i bordi irregolari delle macchie di inchiostro, simili a quelle maldestramente cadute nei quaderni di scuola di un tempo; Piccola macchia è sola e si annoia.

Un giorno la mamma la sprona ad andare a cercare degli amici e vagando di qua e di là trova infine delle forme, un triangolo verde, un quadrato rosso, un rettangolo blu, e un cerchio giallo.
Piccola macchia è diversa e viene rifiutata dal gruppo, ma il babbo le insegnerà a tirare fuori il tesoro nascosto dentro di lei, per tornare dagli amici e stupirli. E così accade! Piccola macchia ha una dote incredibile: sa trasformarsi in tutto quello che vuole. Così riesce a conquistare la loro amicizia e insieme si divertono a giocare e creare nuove figure.

Piccola Macchia di Lionel Le Néouanic edito da Edizioni Primavera, oltre che un omaggio allo scrittore illustratore olandese Leo Lionni, che scrisse “Piccolo Blu Piccolo Giallo”, vuole, essere un remake di grandi di quadri, in onore a pittori come Mirò e Matisse.

“Niente è banale o stupido,
anche la cosa più banale può
trasformarsi in qualcosa di meraviglioso.
Segni e macchie mi danno stimolo e idee nuove,
ai miei occhi si trasformano in persone,
animali e cose grazie alla qualità magica del segno.”
JOAN MIRO’

Proprio come accade per Piccola Macchia, il viaggiare e l’esplorare contengono un forte potenziale educativo e pedagogico nella vita di un bambino in età della Scuola dell’Infanzia, in particolare il viaggio è, come in questo caso metafora di crescita, un’esperienza simbolico-affettiva è apprendimento.
Il cammino che i bambini e le bambine compiono è un vero e proprio viaggio nel quale si fanno incontri, si istaurano relazioni, si guarda, ci si stupisce e si fanno esperienze nuove.
Piccola Macchia, infatti, è il protagonista di una storia di amicizia che nasce come spesso accade: in salita, con un rifiuto.
Come fa un bambino a farsi nuovi amici?

E’ difficile farsi accettare ed è difficile anche riprovarci, dopo essere stati rifiutati.

…Cerca dappertutto…
senza però trovare un solo amico…
ad un tratto sente delle grida…
…Piccola Macchia si avvicina e dice…
…posso giocare con voi?…
…ma non ti vedi? Tu non sei come noi,
non hai nessuna forma ne colore!

Gli amici che Piccola Macchia ha scelto non lo accettano. Loro sono un gruppo di piccole forme colorate geometriche e soprattutto ben definite, non hanno nessuna intenzione di accettare e fare amicizia con una forma informe e che per di più è tutta nera. Piccola Macchia torna a casa in lacrime, la mamma lo consola, ma soprattutto gli svela un grande segreto.

“Tu non lo sai, ma dentro di te c’è un tesoro,
un tesoro meraviglioso, che devi ancora scoprire…”

Lui si asciuga le lacrime, raccoglie tutto il suo coraggio e torna da loro.

“Oooh!” Piccola Macchia non c’è più!
Aiuto Un Mostro!
Gridano le piccole forme!…

“ INCREDIBILE!”
Piccola Macchia si può trasformare
in tutto ciò che vuole
Possiamo giocare con te?

Ecco che quei bambini, così rigidi nelle loro forme geometriche perfette, imparano da Piccola Macchia il gioco più divertente del mondo, quello di giocare a non essere sempre se stessi.
Piccola Macchia gli fa vedere delle forme che non avevano mai visto prima d’allora, gli insegna a trasformarsi e insieme giocano a fare nuvole, onde e stelle. Ora tutti insieme, uno di fianco all’altro, sono una faccia, un sorriso, poi tanti sorrisi e domani Piccola Macchia gli insegnerà a mischiarsi e forse così si aggiungeranno anche altri amici.

WOW!…
che bello il tuo gioco, Piccola Macchia…

Così fa Piccola Macchia, conquistando l’amicizia e la stima degli altri protagonisti di questa storia (forme  geometriche) e così fanno anche i nostri bambini e le bambine, confrontandosi, discutendo, a volte litigando, ma alla fine mostrando il tesoro che ognuno porta con sé. Ogni giorno, confronto dopo confronto, e sempre con un po’ di sostegno 😉 imparano a collaborare, a condividere le cose ed i pensieri.

Piccola Macchia insegna ad avere fiducia in se stessi e a credere nelle proprie potenzialità, ma anche in quelle degli altri seppur diversi da noi, inoltre grazie all’uso di macchie e forme, anzichè l’uso di personaggi strutturati, stimola la fantasia e la creatività dei bambini.

Piccola Macchia non è una semplice lettura, è un’occasione unica e ampia di creare laboratori, piccole riflessioni con i bambini per elaborare insieme il grande messaggio di vita che con la sua avventura racconta questa piccola macchia nera ❤

Piccola Macchia è uno di quei libri da avere, è un libro che “sa di libro”:
ha una grande storia, non è prevedibile, non fa la paternale, prende per mano pagina dopo pagina e ci lascia infine con tanti significati semplici ma fondamentali su cui riflettere.

Le avventure di Piccola Macchia ecco che diventano anche la narrazione di quotidiane difficoltà che i bambini e le bambine incontrano sul proprio cammino:
il rifiuto dei pari,
l’essere considerati diversi,
inadeguati
o semplicemente poco simpatici ai compagni.
Ma questa storia ci insegna che, con l’aiuto degli adulti, ogni bambino può scoprire il
tesoro che c’è dentro ognuno di loro, per mostrarlo agli altri.

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Abc dello yoga per bambini – Teresa Anne Power

A come Albero, Aereo e Aquilone, B come Barca, e Bambola di pezza, C come Cigno, Cobra e Coccodrillo.
E così via fino alla Z di Zero! Un libro che permette di imparare l’alfabeto e le posizioni dello Yoga.

Lo yoga per i bambini?
Se è vero che per molti è un po’ una moda, nata sulla scia di mamme famose che postano foto in pose plastiche assieme ai loro bebè, è anche vero che ai bambini lo yoga fa bene davvero.
Rimane ancora un territorio tutto da esplorare e ogni contributo è il benvenuto nell’approfondimento di questo interessantissimo campo di studio.
Psicologi e medici concordano: è un’attività che aiuta a tranquillizzare i più irrequieti, consente di imparare concentrazione e coordinazione, allena la fantasia e aiuta la conquista di consapevolezza del proprio corpo. Ma soprattutto, è adatto ai bambini semplicemente perché è divertente, visto che la flessibilità tipica della giovane età consente loro di “trasformarsi” in animali e forme strane.
In India lo yoga in versione infantile è pratica comune. In Italia si sta diffondendo lentamente.

Ce ne sono di divertenti, spiritose e entusiasmanti, e ognuna permette di avere benefici a livello fisico, mentale e spirituale. Con questo libro o con le carte i bambini possono:

1) Migliorare la concentrazione
2) Stimolare l’equilibrio e l’elasticità.
3) Favorire la libertà di espressione.
4) Sviluppare la consapevolezza del respiro e del proprio corpo.
5) Dedicare più tempo al gioco come fondamentale strumento di crescita.
6) Migliorare la conoscenza di se stessi e la socializzazione.
7) Esprimere al meglio emozioni e stati d’animo.
8) Ridurre ansia, stress e aggressività.
9) Nutrire l’intelligenza razionale e emotiva per imparare a conoscere il mondo.
10) Stimolare la capacità di apprendimento.
11) Imparare l’alfabeto
12) Condividere un momento speciale con i genitori.

Abc dello yoga per bambini” di Teresa Anne Power edito da Macro Junior si propone di coniugare l’apprendimento dell’alfabeto con la scoperta delle posizioni yoga. Un compito non indifferente che viene concretizzato associando due/tre asana per ogni lettera in modo tale che il bambino impari la A –ad esempio – attraverso due/tre asana che iniziano con la A.
Questo espediente risulta assolutamente funzionale, ma l’autrice si vede costretta ad inventare di tutto punto i nomi di alcune posizioni, effettuando scelte non sempre condivisibili.
In ogni caso, il fatto che ci troviamo di fronte ad un libro per bambini concede un’indulgenza maggiore e questa licenza, che può essere discutibile, non inficia la godibilità del testo, soprattutto per i piccoli.
È fondamentale tenere presente che lo Yoga per bambini non è e non deve essere un’imitazione dello Yoga per adulti. Quando parliamo di Yoga per bambini non dobbiamo pensare solo alle asana. Lo Yoga per i più piccoli è innanzitutto gioco e movimento sano.

Ogni asana è corredato da una spiegazione semplice e poetica che vuole essere evocativa e attraente per il bambino. La struttura e la spiegazione è piuttosto semplice tale da renderlo uno strumento utilizzabile sia dai bambini stessi che insieme ai genitori.
Lo yoga può essere di enorme aiuto per i figli di questa epoca storica, dunque vi esortiamo a proporlo ai vostri piccoli con entusiasmo.

Ecco quindi un percorso poetico, con belle illustrazioni con colori gentili e leggeri che conducono i bambini e i genitori a vivere avventure fantastiche nella savana con la posizione del leone, o a nuotare in compagnia di simpatiche lontre, oppure saltare in compagnia di un allegro grillo e via di seguito.
Un libro da regalare ai vostri figli, nipoti, per lasciarli leggere da soli, o in compagnia dei grandi, per guardare e sognare, e per copiare divertendosi le varie posizioni, inventare giochi e molto altro ancora.
Da tenere sul comodino per chiudere una giornata, da portare anche al parco con gli amici per fare le posizioni sull’erba in mezzo agli alberi.
Un modo gioioso e divertente per avvicinare i più piccoli alla grande tradizione di questa disciplina e scoprire che in realtà lo yoga è adatto a tutti, anche ai più piccini.
Buona pratica e magnifiche avventure per tutti voi!

L'ABC dello Yoga per Bambini - Libro
Mi diverto e imparo l’alfabeto e lo Yoga con 60 posizioni belle e fantasiose

Voto medio su 10 recensioni: Da non perdere

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