Trova il coraggio di agire

paura

Trova il coraggio di agire

La paura è quasi sempre connessa a un’immagine che abbiamo di qualcosa di terribile che accadrà in futuro.
Se oso far valere le mie ragioni, sarò licenziato;
se avvio un’attività in proprio, farò bancarotta.

Più ci si fissa su questa visione,
più ci si paralizza e si è incapaci di agire, se non si è sicuri che l’evento paventato non si verificherà.
Ma quella sicurezza è impossibile da ottenere.

È duro ammetterlo, ma tutta la nostra cultura si basa sulla menzogna che sia possibile essere certi del futuro. Frequenta la scuola giusta, mangia gli alimenti giusti, acquista le azioni giuste e il tuo avvenire sarà assicurato.

Dobbiamo invece rinunciare a questa illusione di futura certezza e focalizzarci sul presente,
l’unico luogo in cui possiamo davvero trovare il coraggio di agire.

Tratto da Il Metodo – The Tools di Barry Michels, Phil Stutz

Il Metodo - The Tools - Libro
Per cambiare da subito la tua vita e ritrovare forza, fiducia e coraggio

Voto medio su 7 recensioni: Buono

QUANDO LEGGERAI IL METODO, POTRAI…

…superare gli ostacoli che bloccano la tua vita quotidiana …

realizzare il tuo potenziale

e crescere nella vita e nel lavoro. …

compiere un percorso di conoscenza di te stesso

e di arricchimento spirituale

La psicoterapia può avere dei tempi molto lunghi. Se hai urgenza di risolvere un problema con un Metodo, appunto, di auto aiuto, il Metodo è il libro per te!

La stragrande maggioranza di coloro che affrontano un percorso di psicoterapia vive di frequente un’esperienza sconfortante: i cambiamenti concreti nella vita di tutti i giorni arrivano spesso dopo anni di attesa.

Stutz e Michels colmano le lacune della psicoterapia tradizionale offrendo una soluzione pratica, efficace e istantanea per venire incontro ai problemi più comuni delle persone.

Questo libro è un’innovazione radicale nell’intero settore del self help, grazie ai suoi contenuti originali, alla credibilità degli autori (non gli ennesimi « guru» new age, ma di solida formazione scientifica e medica), al fascino di un messaggio potente, che si può applicare all’istante.

Da dove viene la guarigione?

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Le Origini della Malattia di Anonio Bertoli

Ci sono intrecci, relazioni e influenze che collegano un individuo alla sua famiglia, alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte e, infine, alla specie biologica cui appartiene. È a partire da questa fitta rete che spesso hanno origine i problemi della persona – insoddisfazione, difficoltà nei rapporti, problemi di lavoro o di coppia, disagi o malattie fisiche.

Questa trama però è inconscia e proprio per questo difficilmente individuabile, ma portarla a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e per educare l’inconscio affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che ha imparato nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia.

Questo è l’obiettivo della Psico-Bio-Genealogia che fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova Medicina di R.G.Hamer, partendo dalla convinzione che proprio l’albero genealogico – ovvero la tipizzazione degli archetipi primari maschile e femminile, che definisce nella sostanza ogni persona – costituisca la base di nevrosi, ossessioni e di molte malattie.

In sostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una sorta di prigione che non siamo coscienti di possedere.

Ed è proprio da qui che nascono quei conflitti che si traducono in disagio.Da dove parte quindi l’approccio terapeutico della Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienza del conflitto, così come nella Nuova Medicina e nella Psicogenealogia e, contemporaneamente, dalla necessità di far emergere l’origine vera, profonda e genealogica del disagio.

Ed è qui che trovano spazio gli atti paradossali o psicomagici, che l’autore descrive e propone nell’ultima parte del libro, traendo ispirazione da grandi maestri come M. Erickson, J. Haley o A. Jodorowsky.

L’approccio degli archetipi primari

Buono

(-15%)

 

Ayurveda: scienza del Vivere

L’Ayurveda probabilmente è il sistema di medicina naturale più antico di cui l’uomo abbia memoria, la parola Ayurveda significa Conoscenza della vita o Scienza del vivere , essa è composta dai termini Ayus (Vita) e Veda (Conoscenza o Scienza).

Ayurveda

Nel Charaka Samhita , uno dei testi fondamentali dell’Ayurveda, troviamo la definizione dell’Ayurveda e della materia di cui tratta: “Si definisce Ayurveda la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa. ” (Charaka Samhita I, 41)

Nello stesso testo troviamo la definizione di Ayus , vita, che è intesa come combinazione di quattro elementi:

* corpo
* organi dei sensi
* mente
* anima

L’Ayurveda si occupa di tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è anormale o patologico. Secondo l’Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall’Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc.

Medicina ayurvedica

Generalmente si usa l’espressione “medicina ayurvedica” per indicare un metodo terapeutico naturale di cui gli aspetti più conosciuti sono la prescrizione di preparati a base di erbe e sostanze naturali, i massaggi, le varie terapie di purificazione e rilassamento spesso abbinate alla cosmesi. Lo scopo principale dell’Ayurveda non si limita a questi aspetti superficiali, ma in realtà consiste nell’eliminazione del senso di separazione fra il puro Sé illimitato (Atma) e le espressioni limitate del relativo (Corpo, Sensi, Mente); questa separazione operata dall’intelletto viene chiamata “errore dell’intelletto” (Pragya Aparada). Nell’analisi che l’Ayurveda fa dell’origine delle malattie, l’errore dell’intelletto si trova al primo posto. Sulla base di questa concezione della vita e dei suoi meccanismi fondata sul sistema filosofico del Samkhya , l’Ayurveda ci porta la conoscenza necessaria a mantenere l’equilibrio del funzionamento della mente e del corpo, come prevenire la perdita della memoria della parte illimitata e pura della vita e come correggere l’errore dell’intelletto che porta all’identificazione con i differenti aspetti della vita e alla perdita della consapevolezza della propria vera natura.

Dopo l’affermazione dello Yoga in tutto il mondo occidentale, ove milioni di persone traggono beneficio dalla sua pratica, assistiamo a un crescente interesse per l’Ayurveda e per i principi che ci ha trasmesso. Tali principi sono utilissimi nella nostra era scientifica perché sono principi immutabili e non soggetti a correnti dottrinarie, essi si ritrovano in tutti i sistemi di medicina tradizionale di tutto il mondo. Anche se nel corso del tempo sono stati apportati molti emendamenti e molte aggiunte alle applicazioni e implicazioni dei principi originari, essi rimangono inalterati nella loro essenza.

Secondo Charaka, le virtù che devono essere presenti nell’abile medico sono:

* conoscenza (Vidya)
* logica (Tarka)
* scienza (Vijnana)
* memoria (Smriti)
* adattabilità (Tatparata)
* prova pratica (Kriya)

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Questo indica un sistema non dogmatico né staccato dalla ricerca empirica, la combinazione di ipotesi razionali sostenute dall’applicazione pratica e dalla sperimentazione rendono questo sistema estremamente flessibile e in grado di accogliere il contributo di chiunque concorra a migliorarne l’applicazione. Di conseguenza l’Ayurveda ha un atteggiamento molto aperto e liberale nei confronti degli altri sistemi medici con cui si può utilmente integrare.


Cenni storici

La storia dell’Ayurveda, affonda le sue radici nel periodo vedico, risale cioè al 5000 a.C. o forse a un’epoca ancora precedente. Nei quattro Veda – Rig, Sama, Yajur e Atharva – troviamo ampi riferimenti a medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli organi del corpo umano. I testi classici dell’Ayurveda che sono giunti fino a noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale probabilmente intorno al settimo secolo a.C. In questi testi troviamo i miti delle origini dell’Ayurveda e di come venne tramandato al genere umano.

Nel Charaka Samhita si dice che quando sulla terra comparvero le malattie a ostacolare la vita degli esseri viventi, un gruppo di saggi provenienti da ogni angolo della terra, mossi da compassione per tutte le creature, si riunirono in un luogo propizio sulle pendici dell’Himalaya per trovare un rimedio. Con questo atteggiamento, entrarono in meditazione e trovarono l’aiuto di Indra, il Signore degli Dei, che li avrebbe istruiti sul modo appropriato per contrastare le malattie. Deputarono così uno di loro, Bharadvaja, ad andare da Indra per imparare l’Ayurveda. Al suo ritorno Bharadvaja impartì la conoscenza dell’Ayurveda ad Atreya che ebbe sei discepoli, ognuno dei sei discepoli di Atreya scrisse un trattato di Ayurveda. La maggior parte di quei trattati è andata perduta, ma l’opera di uno di essi, Agnivesa, o per lo meno una parte di essa, è giunta fino a noi nella forma del Charaka Samhita . Un altro racconto mitologico rivela che Dhanvantari, il medico degli Dei, venne mandato da Indra sulla terra per diffondere la conoscenza della medicina. Dei suoi discepoli Sushruta era particolarmente esperto nell’arte della chirurgia e scrisse un trattato sull’Ayurveda noto come Sushruta Samhita . Questo trattato riguarda soprattutto la chirurgia anche se parallelamente si occupa della medicina generale. In epoca posteriore Vagbhata scrisse l’Ashtanga Hridaya che descrive l’Ayurveda in forma poetica e che riunisce la sapienza di Charaka nella medicina e l’arte di Sushruta nella chirurgia.

E’ difficile stabilire con esattezza l’epoca di Charaka e di Sushruta per mancanza di riscontri storici precisi, ma gli studiosi sono abbastanza concordi nel fare risalire il Charaka Samhita al VI o VII secolo a.C. In questi trattati vengono descritte le otto parti dell’Ayurveda:

* Medicina Generale (Kaya)
* Chirurgia (Shalya)
* Trattamento delle malattie di orecchie, naso, gola, occhi (Salakya)
* Psichiatria, Psicologia (Bhuta Vidya)
* Pediatria (Kaumara Bhritya)
* Tossicologia (Agada)
* Scienza del ringiovanimento (Rasayana)
* Sessuologia (Vajikarana)


Natura universale dell’Ayurveda

“Poiché nei tempi antichi l’Ayurveda è stato concepito e insegnato da alcuni saggi, certi studiosi sostengono che l’Ayurveda ha un inizio. In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l’Ayurveda non fosse esistente e dopo il quale venne alla luce. Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l’Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esistere non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani “. (Charaka Samhita 30.27)

Per concludere, l’Ayurveda non è patrimonio esclusivo di una sola cultura o di un solo paese, non è prerogativa di una sola religione, non appartiene a un solo periodo storico. Poiché tratta di fenomeni inerenti alla natura ha un valore universale e un atteggiamento molto aperto nei confronti degli influssi che provengono da differenti culture; le medicine e le diete possono variare, ma i principi che ne sono alla base sono sempre gli stessi. Perciò si può considerare l’Ayurveda un “Patrimonio dell’Umanità”.

La medicina ayurvedica è la più diffusa in India e in alcuni paesi limitrofi, oggi anche in Occidente si possono trovare molti preparati fra quelli usati dalla vasta farmacopea ayurvedica. Le stesse aziende che commercializzano questi prodotti, importati principalmente dall’India, a volte si occupano anche della formazione dei medici in modo che essi possano avere una corretta informazione sui principi dell’Ayurveda, sul modo di usare i preparati, e possano usare i metodi diagnostici classici dell’Ayurveda come la lettura del polso. Molte ricerche scientifiche sono state fatte e sono in corso per avvalorare con metodi moderni quel che è detto nei trattati di migliaia di anni fa, sia per quel che riguarda l’efficacia terapeutica dei preparati e dei trattamenti, che sono l’aspetto esteriore della medicina ayurvedica, sia per l’efficacia dei trattamenti “interiori” come la meditazione, che ci riportano allo scopo principale dell’Ayurveda, quello di farci ricordare chi siamo in realtà.

da: Il consapevole

Ayurveda - Arte di vivere arte di guarire - DVD + Libro

Un grande regista indiano racconta la scienza del vivere e del guarire. Non troverete qui la rifrittura new age che ormai infesta l’occidente, quelle misture fai-da-te di spiritualità orientale, guru imparaticci, buddhismo per donne in carriera, Ganesh sulla t-shirt e bandierine tibetane.

Questo è un viaggio appassionato e documentato che incontra i grandi terapeuti dell’ayurveda e li guarda lavorare nei luoghi dove la disciplina è nata ed è cresciuta per millenni, stratificandosi e correggendosi nel passaggio severo da maestro a studente.

E’ l’India per viaggiatori, non per turisti, confronto vero con qualcosa che non smette di essere lontano e irriducibile.

Affrontare la vita con la Mente Calma

calma-la-mente

Calma la Mente è senz’altro uno dei migliori LIBRI introduttivi sulla MEDITAZIONE. La pratica della Meditazione è spesso fuggita da molti perché la ritengono troppo impegnativa, oppure troppo distante della nostra cultura. E’ frequente imbattersi in persone che ritengano il meditare un modo frivolo e un po’ furbo di fuggire dai problemi della vita. Ma è chiaro che i più grandi personaggi della storia del pensiero, come Ghandi, Buddha o Madre Teresa, non si mettevano certo a meditare per chiudersi in loro stessi e nel proprio egoismo autoreferenziale.

La Meditazione deve essere quindi qualcosa di più, una pratica tanto sconosciuta quanto efficace che permette di affrontare la vita con la Mente Calma. Certo, chi si illude di evitare le incombenze della quotidianità mettendosi a meditare probabilmente resterà deluso: le bollette da pagare vi arriveranno comunque, dovrete ancora alzarvi presto per andare a lavoro, e il vostro partner continuerà a rendervi partecipi dei suoi desideri non sempre facili da esaudire.

Ma imparando a Meditare è sicuramente possibile eliminare lo stato d’ansia che si accompagna a questi normalissimi eventi della vita. Leggere libri sulla meditazione, e metterla in pratica, è il primo passo per non vedere più le contingenze della quotidianità  come un problema: è possibile addirittura vedere oltre, e cominciare veramente a vivere piuttosto che limitarsi scavalcare o evitare ostacoli. E in effetti è proprio l’attesa dell’ostacolo successivo che ci trasforma in ostacolisti ansiotici e in balia degli eventi.Imparare a meditare è un buon modo per cambiare questa sgradevole sensazione ed avvicinarsi maggiormente alla vita che si desidera.

Ecco quindi come Ellwood introduce la Meditazione, un piccolo assaggio della grande energia che scaturisce dalle pagine di Calma la Mente.

Cos’è quindi la meditazione?

Etimologicamente la radice della parola, che deriva dal latino, è legata a termini diversi come «mezzo»«mediazione»«medico»«misura»; la sua antica forma ha anche sfumature di significato vicine a «valutazione»«riflessione». Tutto questo fa pensare a una medicina per la mente che sortisce il suo effetto misurando il tempo, finché non trova una mediana, un punto di equilibrio in esso la mente trova compensazione ai conflitti e gode di un riposo terapeutico nell’essere semplicemente se stessa.

La meditazione è un salutare arresto dell’azione. Il che è rivitalizzante e prepara il meditatore a gestire il mondo e la propria vita con maggiore efficacia.

Aggredisce le malattie del mondo a un livello prossimo alle loro radici più profonde e ostinate. Pascal una volta osservò: «Ho scoperto che tutta la cattiveria dell’uomo proviene dal non essere capace di stare seduto immobile in una stanza». Si riferiva, presumibilmente, agli uomini senza amore per la Mente Calma. Quelli che l’hanno sanno stare seduti in un’immobilità profonda e meravigliosa, senza fare alcun male, poi si alzano per muoversi nel mondo, con tranquillità, facendosi portatori di un bene attivo.

La concezione di meditazione come Mente CalmaSpirito a Riposo, è diversa da altre idee di meditazione. Per molte persone meditare significa pensare cose belle, fare ragionamenti ispirati o riflettere profondamente sulle verità sacre. In alcune tradizioni spirituali occidentali, la meditazione si basa sulla visualizzazione delle scritture o di altre scene religiose, per poi discernere interiormente i significati e le applicazioni. Eppure molti di questi stessi insegnanti ci dicono che il meditare si sposta, per mezzo della grazia, dalle visualizzazioni e cogitazioni attive verso un livello più alto: la contemplazione, ovvero, il semplice godere della presenza e dell’amore di Dio. […], le parole non rappresentano la cosa in sé, quindi il fatto che si preferisca chiamare ciò di cui abbiamo parlato Mente Calma, meditazione, contemplazione o in qualsiasi altro modo, non dovrebbe essere motivo di attrito e controversia. Parlerò in seguito dell’importanza della visualizzazione per l’ingresso nella Mente Calma, ma seguendo l’uso comune oggi, utilizzerò il termine meditazione per includere anche le possibilità contemplative indefinite.

Senza dubbio esistono livelli eccezionali di contemplazione che solo grandi santi hanno raggiunto, ma non è di questo che dobbiamo occuparci ora. Come molti degli stessi santi, spostiamo il nostro sguardo dalla flora e fauna esotica del misticismo al compito di aiutare chiunque, anche i principianti assoluti, a risollevare il livello generale della loro vita interiore.

Questo significa trovare per noi e per gli altri la strada per raggiungere lo stato di Mente Calma, in cui persino il più sacro lavorio mentale deve essere messo a tacere per un momento.

dal libro sulla meditazione Calma la Mente

Introduzione alla meditazione per tutti

La calma della mente si può raggiungere in molti modi: uno di questi è attraverso la meditazione. Calma la mente!…

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I messaggi del corpo

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Nella nostra società ed in particolare in quella occidentale alla quale apparteniamo siamo stati abituati da sempre per educazione, cultura, culto ecc… a tenere sotto controllo il nostro corpo, le nostre emozioni, i nostri istinti, i nostri bisogni corporei.

Appena un sintomo o un disturbo si presenta, psicologico o fisico lo scacciamo immediatamente con la pillolina magica. Un’arma a doppio taglio. Un malessere, una depressione o un sintomo fisico sono i segnali che ci manda l’anima attraverso il sensore che è il nostro corpo fisico e le sue emozioni o dolori per riportarci alla nostra naturalità. Purtroppo spesso non solo i messaggi non vengono ascoltati ma vengono soppressi con l’uso dei farmaci e solo momentaneamente allontanati. Il messaggio continuerà a ripresentarsi e a far sentire la propria voce. Non venendo colto nel tempo il rischio è quello di somatizzare i primi malesseri in disturbi di di entità sempre maggiore.

Perchè si presentano tali disturbi?

Emozioni negative come istinti repressi, rabbia, paura, frustrazione, senso di colpa e senso di ineguatezza spesso inconscio si traducono in depressione, cefalee, attacchi di panico, e altro.

Come fare dunque?

Prima cosa importante è riprendere in mano la nostra vita e riprenderci la nostra natura, e liberarci dai condizionameti che ci hanno allontanati dalla nostra essenza, rallentare i tempi, i ritmi e amarci di più, rispettarci di più e soprattutto imparare ad ascoltare il nostro corpo e la nostra anima, i messaggi che ci manda, ascoltare le nostre reali e naturali esigenze senza reprimerle, conoscerci meglio, capire ciò che ci fa stare realmente bene che spesso è diverso da ciò che gli altri si aspettano da noi.

Il nostro corpo è il veicolo col quale ci parla la nostra anima, quindi possiamo tranquillamente affidarci a noi stessi poichè nessuno può sapere cosa è meglio per noi, di noi stessi.

I genitori, i famigliari, i maestri, i medici, i preti, gli amici, i parenti non fanno altro che creare delle interferenze fra quello che siamo noi e la nostra vera essenza col rischio di disorientarci. E col tempo l’ascolto diventa sempre più incomprensibile poichè offuscato da tante onde di disturbo. Questo disorientamento che ci allontana dalla nostra reale natura crea problematiche psicologiche o fisiche. Ciò che arriva sotto forma di disturbo non è solo un messaggio ma un dono. Ascoltando il nostro corpo, la nostra anima percepiamo cosa non sta andando e dove invece desideriamo realmente andare. La terapia della soppressione del sintomo ci impedisce questa comunicazione fra noi e la nostra anima. Il sintomo va ascoltato, accolto e capito e deve essere interpretato come un indicazione per dare una svolta positiva alla nostra vita ci deve insegnare ad amarci di più. Sopprimendolo, continuando ad ascoltare gli altri che vorrebbero che noi fossimo uniformati secondo determinate regole, sopprimendo le nostre reali esigenze accontentando i nostri cari e i conoscienti, continuando a correre ad affannarci oberati dai “doveri” verso qualcosa e verso qualcuno che “crediamo” avere bisogno di noi o che si aspetta qualcosa da noi, e pensando che non è possibile fermare la nostra folle corsa il sintomo si somatizza ed iniziano a crearsi le malattie. Queste arrivano per fermarci, per farsi ascoltare. Il disagio, ascoltato per tempo e afidandoci al nostro medico interiore e a ciò che a da dirci possiamo evitare l’aggravarsi dei disturbi.

In tutti noi c’è uno sciamano, un maestro, un guaritore che ci parla attraverso il nostro corpo e nessuno ci conosce meglio, è la nostra parte spirituale collegata con la natura di tutte le cose. Le stesse malattie sono la risposta alla nostra mancanza di ascolto dello sciamano, del medico, del guaritore che è dentro tutti noi.

Abbiamo bisogno di far riemergere nella nostra vita tutte le nostre potenzialità latenti e spesso represse dalla società e da noi stessi che ne siamo condizionati. Abbiamo bisogno di far riemergere la parte creativa, la parte passionale, i talenti nascosti dentro di noi per sentirci appagati, felici e pieni di vita, solo cosi ritroviamo il benessere psicologico ed il benessere ficico. Ascoltando i messaggi che la nostra anima o il nostro se superiore, o la nostra parte spirtituale (è possibile identificarlo in vari modi) ci manda attraverso il nostro corpo.

Quindi imparare ad ascoltare il nostro corpo, il suo interno, i nostri organi, amarli, il nostro respiro, amare l’aria che entra ed esce dai polmoni, ascoltarla… fermarci quando stiamo correndo troppo e mettersi in ascolto.

Siamo abituati a sentire persone che si lamentano in continuazione per questo e per quello. Il lamento crea condizioni negative sia per chi lo esercita sia per chi lo ascolta. Siamo abituati a fare le vittime quando in realtà tutto dipende solo da noi anche se non ce ne rendiamo conto e gli avvenimenti esattamente come lo stato fisico sono la causa degli effetti che noi abbiamo creato e dell’energia che abbiamo messo alla nostra esistenza terrena. Quindi non esistono reali colpevoli, non c’è niente e nessuno al quale puntare il dito se qualcosa va storto, e nemmeno colpevolizzarci o rimurginare. Non abbiamo bisogno di creare ulteriore energia negativa, dobbiamo solo imparare ad amarci, a stimarci a bandire da noi senso di colpa o vittimismo, consapevoli che c’è una DEA dentro ogni donna ed un DIO dentro ad ogni uomo.

Se iniziamo ad amarci ed a stimarci istantaneamente inizieremo a tenere lontane dalla nostra vita le emozioni dannose che tanto ci disturbano o l’inutile senso di vittimismo consapevoli che noi siamo gli artefici del nostro destino. SOLO noi e nessuno altro. Nessuno ci può realmente aiutare poichè solo noi sappiamo cosa abbiamo bisogno e dentro di noi c’è un medico ed un maestro che ci conosce come nessun altro. E’ l’unico al quale dobbiamo dare ascolto.

Dobbiamo amarci mentre ci nutriamo e amare il cibo che stiamo masticando. Amare ogni cosa che facciamo, riempire la vita d’amore. In questo modo cambiamo l’energia intorno a noi e anche gli altri se ne accorgeranno e cambieranno a loro insaputa migliorando e non chiedendoci cose che si aspettano da noi. Queste dinamiche nel corso del tempo e degli anni sono fondamentali per una buona salute psicofisica.

Nel corso degli anni ho visto famiglie distruggersi dalla loro stessa co-dipendenza, dalle ansie e dallo stress, nelle quali ognuno si aspettava qualcosa dagli altri componenti della famiglia ed aggravare la propria e la loro situazione nel tempo fino a trasformarla in malattie dapprima leggere e poi gravi. Evitiamo di essere delle macchine e riappropiamoci della nostra naturale essenza del nostro vero IO.

Ascoltiamo i messaggi che il corpo ci manda per crescere come individui e capire ciò che desideriamo da questa esistenza terrena. E’ fondamentale per essere sani, felici e realizzati.

di Monica Giovine


Roy Martina

Equilibrio Emozionale

Dal massimo impegno all’annullamento di ogni fatica: la via che conduce alla pace e alla guarigione interiore


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Vivere partendo dalle proprie forze. Essere in equilibrio con le proprie emozioni. Possedere un forte senso di amor proprio e del rispetto di sé stessi. Non soffrire più di paure, tensioni, fobie e altre emozioni ostacolanti. Non è una cosa che desideriamo tutti? Roy Martina ha sviluppato un nuovo metodo (dopo quello di “Integrazione NeuroEmozionale”) con il quale si può cominciare da soli a individuare e risolvere quelle emozioni che costituiscono un elemento bloccante a livello fisico o psichico.

Equilibrio Emozionale è un metodo semplificato che potete mettere in pratica da soli: funziona in maniera veloce ed efficace. Roy Martina ha scoperto, grazie alla sua esperienza di medico, che molti disturbi sono difficili da trattare e che la loro analisi può richiedere molto tempo. Ha scoperto, inoltre, che un’emozione può costituire un ostacolo alla guarigione di molti disturbi fisici e psichici. Il nostro corpo indica, di volta in volta, se a livello emotivo siamo in equilibrio o meno.

Se l’Equilibrio Emozionale è disturbato, ne consegue una perdita d’energia, dell’amor proprio e del rispetto di sé stessi: si avvertono paura, fobia, insicurezza, rabbia, gelosia ed esiste la possibilità che si presentino disturbi, mancanza di vitalità e perdita d’energia. Equilibrio Emozionale è un metodo unico, rivoluzionario, basato sulla conoscenza antica dei percorsi dell’energia. È facile da apprendere e vi permetterà di scoprire il rapporto esistente tra il modo in cui vi sentite fisicamente e il vostro modo di comportarvi. Vi darà la chiave per creare ciò che volete.

Scarso amor proprio, fobie, depressioni, mal di testa, stanchezza e nervosismo apparterranno al passato. Grazie a questo libro l’Equilibrio Emozionale è ora alla portata di tutti ed è il primo passo verso una completa vitalità.

Che cosa occorre per essere felici?

meditation

Che cosa occorre per essere felici? Il denaro? Il successo?
L’amore? La stima degli altri? E’ un interrogativo che da sempre
l’uomo si pone senza sapersi dare una risposta.
Il Dalai Lama, rivolgendosi a tutti, indipendentemente dalle
condizioni o dalle storie personali, dalla religione o dalla cultura,
ci spiega come per raggiungere la felicità siano necessari una
disciplina e un metodo interiori che ci aiutino a combattere gli
stati mentali negativi (la rabbia, l’odio, l’avidità), per coltivare
invece gli stati mentali positivi (la gentilezza, la generosità, la
tolleranza verso gli altri).
Tenzin Gyatso (quattordicesimo Dalai Lama) non attinge quindi a
credenze religiose o verità assolute, ma alla conquista e all’esercizio
di una pratica quotidiana, difficile e tuttavia possibile: conoscere
se stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al diverso,
guardare le cose in modo nuovo. In una parola, riscoprire la qualità
umana per eccellenza: la compassione.
Proprio nelle situazioni e negli eventi che abbiamo conosciuto –
dalle relazioni con amici o parenti alla perdita di chi ci è caro,
dalla ricerca del benessere alla malattia e alla vecchiaia, dai
contrasti all’amore – il Dalai Lama ci rivela come sconfiggere
l’ansia, l’insicurezza, la collera, lo sconforto, e come raggiungere
un’intimità e un atteggiamento di empatia verso gli altri,
insegnandoci così a trasformare le avversità in occasioni per
conquistare una stabile e profonda serenità interiore.

[…]
Adottando una certa disciplina interiore, possiamo mutare il nostro
atteggiamento, la nostra intera visione del mondo e il nostro
approccio alla vita.

“Tale disciplina interiore può naturalmente comprendere molte cose,
molti metodi. Ma in genere si inizia con l’identificare i fattori che
conducono alla felicità e quelli che conducono alla sofferenza. Fatto
questo, bisogna cominciare a eliminare a poco a poco i secondi e a
coltivare i primi. Questo è il sistema.”

L’arte della Felicità



Dalai Lama Howard C. Cutler

L’Arte della Felicità

Oscar mondadori
ISBN: 8804486848

Prezzo € 8,40

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Illuminazione

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Il tutto si stava guardando! Nessun confine, nessun tempo, nessun spazio! Solo io!

Cosa è l’Illuminazione e che posto prende oggi questo tema nella nostra cultura e società? Ogni individuo vive costantemente immerso, identificato e coinvolto negli stimoli, nelle congetture, nelle immagini e sensazioni prodotte dal proprio ambiente, dal proprio corpo, dalla propria mente e dalla propria cultura. Tale coinvolgimento è talmente profondo da aver fatto apparire la vita come un insieme di cose, di dati, di sensazioni e punti di vista. Tutto ciò è anche vero, ma poiana persona potrebbe un giorno domandarsi: “Ma io chi sono?” “Dove vado, cosa voglio?” “Cosa è la vita?” Se noi riuscissimo a togliere, tutto d’un colpo, ogni etichetta data a persone, oggetti, e altro, improvvisamente ci apparirebbe tutto nella sua forma essenziale, neutra, pura e priva di significati. Si tratta dell’Illuminazione. La cosa formidabile di questa esperienza è che, siccome anche noi stessi siamo stati creati da postulati, considerazioni etichette mentali auto create o originate da altri, allo scomparire di queste ultime, il significato “Io esisto o io sono…” scomparirebbe come tutto il resto.

Allora nulla è separato, nulla esiste come qualcosa di diverso, distinto dal resto. Tutto si ricongiunge in una unica natura inspiegabile a parole. Alla domanda “Chi sono io?” o “Cosa è la vita?”, “Chi sono gli altri?” la risposta è inesistente. Tale “inesistenza” è tuttavia la presa di coscienza della realtà, di ciò che si nasconde dietro il teatro della vita, dietro la cortina di impressioni e veli mentali. Tutto il tempo noi guardiamo ciò che crediamo di vedere. Esiste chi guarda e l’oggetto osservato. Tutti siamo d’accordo che una sedia è una sedia, ma ognuno di noi la vede con un’ottica differente. Provate a chiedere ad un amico: “cosa ti trasmette questa pianta?” Ogni persona vi darà una risposta diversa. Perché? Perché ogni persona è diversa, ogni mente è differente da un’altra. Ma la differenza consiste in ciò che pensiamo, ciò che sentiamo; e questa differenza esisterà sempre finché l’uomo non comincerà a considerare gli altri come entità non fisiche, come la stessa realtà che si cela dietro alle identità, i modi di essere o di pensare. È la Verità, la vera natura delle cose, la realtà non duale, non processuale.

Questo è ciò che esiste prima di ogni forma di distorsione, di manipolazione sulla realtà. L’io dice: “Ma io sono giusto!”, “Io non devo cambiare, io devo solo trovare il modo per fare andare le cose come dico io!”. Tutto ciò porta a dolore, a quel dolore che sentiamo nella vita; quel dolore che viene perpetuato dalla nostra falsità, dalla nostra cecità. Noi possiamo continuare a credere all’io, e all’io altrui e continuare così in eterno, e quando non si va d’accordo farci la guerra e continuare solo a nascondere la verità che siamo tutti correlati gli uni agli altri da una unica Verità, un unico Dio, una unica Realtà.

Continua la lettura su: http://www.lamentemente.com

Libro consigliato:

Per ottenere la felicità e raggiungere l’appaga-mento personale è essenziale saper dare e ricevere amore. Ma fino a che punto comprendiamo la straordinaria forza trasformatrice di questo sentimento? Siamo davvero in grado di coltivarne e di apprezzarne i doni inestimabili?

Nella Via dell’amore il Dalai Lama ci insegna come tradurre l’energia che ognuno di noi dedica a se stesso in una forma di compassione rivolta agli altri. Riprendendo esercizi e tecniche messi a punto nei monasteri tibetani più di mille anni fa, ci guida lungo un cammino che porta a sviluppare il nostro potenziale, trasformando l’eccessiva e controproducente concentrazione su di noi in un sano interesse per gli altri.

Così, passo dopo passo, impariamo a superare la generale abitudine a inquadrare le persone in categorie rigide per creare e mantenere invece un atteggiamento positivo verso tutti coloro che ci circondano, allargandone sempre di più la cerchia.



Dalai Lama

La Via dell’Amore

Aprire il cuore e la mente per raggiungere la saggezze e l’illuminazione

Oscar mondadori
ISBN: 9788804581413

Prezzo € 9,00

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