Quanti alberi ci vogliono? – Barroux

Quanti alberi ci vogliono
per fare una foresta?

Quanto pensi sia grande la foresta?

L’alce, il re della foresta, pensa che siano 1500 alberi, ma l’orso bruno pensa che siano 500; per la volpe, 85 alberi sono sufficienti per giocare a nascondino con un po’ d’ombra;

 

il coniglio, inizialmente è un po’ indeciso, ma alla fine conferma che il numero perfetto è 80, giusti giusti per confondere il cacciatore, e poi arriva anche una topolina piccolina e con molta fermezza dichiara che gli alberi sono 4! Uno per ogni stagione…e le stagioni sono quattro in un anno! L’ultima ad arrivare nella discussione è una piccola formica e pensa proprio che la risposta giusta è “un albero

“basta un albero per fare una foresta,
Perchè anche la foresta
più grande del mondo inizia
con il seme di un solo albero!”

Cosa ne pensi?

Quanti alberi ci vogliono? edito da Clichy Edizioni di Barroux ha sempre il tipico stile di racconto dell’autore, la storia è illustrata in modo essenziale e quasi rapido, ma ci sono nascosti grandi messaggi, problemi e pensieri.
Infatti è anche grazie alle storie,come questa che possiamo incoraggiare i bambini a elaborare idee o a sviluppare una discussione tematica, a dire la loro, come in questo caso, sull’ambiente e la natura.

Quanti alberi ci vogliono? È la domanda ricorrente che pagina dopo pagina si pongono il cervo, la volpe, l’orso e la formica, arrivando ciascuno a una conclusione diversa.
La risposta della piccola formica è intrigante …
È davvero necessario avere molti alberi?
Sono “esigenze diverse” o “opinioni diverse”?


Rispetto ad altri animali, la risposta della piccola formica è puramente semplice, perché sa che il bisogno e l’equilibrio vanno bene bilanciati.
Al fine di creare una vita migliore ricordiamoci e insegniamo sempre ai bambini che la terra è rispettosa dell’ambiente e la mente di tutti deve essere rispettosa a sua volta verso l’ambiente che ci circonda al fine di proteggere la nostra casa, la terra in cui viviamo!

Con l’esplosione di colori che gli è solita, Barroux, partendo anche da esperienze personali (per esempio, un viaggio in Brasile durante il quale ha visto parti della foresta Amazzonica date alle fiamme per far spazio a coltivazioni di soia),  affronta temi delicati in modo curioso e molto coinvolgente per i più piccoli.

“Lavoro alla vecchia maniera, senza computer: dipingo e uso anche il collage.
Sono libri per bambini, non va dimenticato.

La storia e le immagini devono farli sognare e farli riflettere,
e se possibile anche divertire.
Ma con i bambini si può affrontare qualsiasi argomento.
Basta trovare il modo

Quindi cerco temi e soggetti più contemporanei,
senza dimenticare di metterci dentro il sogno e la poesia
Ho la fortuna di viaggiare molto,
e quindi l’opportunità di vedere i disastri
che il nostro sistema di vita provoca alla natura
in ogni parte del mondo.”
Barroux

Leggere, dare in mano ai bambini albi illustrati e libri belli, significa abituarli alla bellezza.
Offrire loro anche contenuti, significa abituarli a riflettere e a farsi pensieri propri.

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Pensare in grande

Proprio così! La prima cosa indispensabile per avere grandi risultati è avere grandi sogni, grandi aspirazioni e crederci fermamente al di là di quanto ci possano mettere i bastoni tra le ruote le persone che abbiamo intorno. Dobbiamo imparare o re-imparare a pensare fuori dal coro e riscoprire l’unicità che ci caratterizza e che ci rende unici e speciali. Ciascuno di noi ha almeno un talento – alcuni più di uno – unico e irripetibile. È chiaro che se ha doti eccezionali per fare l’astronauta e nella vita fa un lavoro che non gli piace – magari il meccanico o il contabile…potrebbe non essere il miglior meccanico o contabile.

Una volta che siamo riusciti a focalizzare quello che desideriamo e a visualizzarlo – può essere utile anche disegnarlo – siamo pronti per creare una strategia vincente per ottenerlo. Prima di partire, cosa fondamentale per far avverare il nostro desiderio è la motivazione. Quanto ci teniamo? Cosa siamo disposti a fare per ottenere ciò che desideriamo? Se il nostro desiderio è quello di migliorare le nostre prestazioni sportive, siamo disposti a svegliarci prima la mattina per allenarci?
Allo stesso modo, vince in noi la pigrizia o la voglia di riuscire?

Parafrasando Assaraf, ci sono due atteggiamenti che caratterizzano due diversi tipi di persone: quelle che fanno quello che c’è da fare e quelle che fanno tutto il necessario per ottenere il risultato. E fa davvero un mondo di differenza essere nel primo o nel secondo gruppo.

Non esiste risultato senza azione. Ma ogni azione nuova, mette in discussione quello che abbiamo fatto o siamo stati finora. Dobbiamo decidere. Scegliere chi vogliamo essere. E se necessario cambiare il nostro stile di vita. Se il risultato sarà la nostra realizzazione e felicità, il prezzo da pagare è adeguato. O no?!

Il metodo Canfield per creare la vita dei tuoi sogni

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La Legge dell’Attrazione è qualcosa di semplice e di rivoluzionario insieme.

Ci insegna a «evocare» ciò che vogliamo attraverso pensieri, atteggiamenti e azioni coerenti.

Attraverso un lavoro su di sé, che Canfield pianifica anche con esercizi e verifiche, ciascuno è messo progressivamente in condizione di vivere la vita che desidera, di raggiungere gli obiettivi a cui aspira, di ottenere ciò che ricerca. Il «segreto», infatti, è nel cervello, nelle sue rappresentazioni e nella sua capacità di influenzare la realtà.

Chiunque voglia davvero sperimentare la Legge dell’Attrazione farà bene a partire da Jack Canfield.

La sua capacità di guidarci sulla strada del pensiero positivo, facendoci adottare un atteggiamento efficace e produttivo nei confronti dei diversi aspetti della nostra vita, è semplicemente straordinaria. Canfield unisce infatti la capacità di suggestione tipica della letteratura «inspirational» con un approccio molto concreto e professionale.

Jack Canfield è il coach più famoso d’America, un’autorità mondiale nell’area dell’autostima e dello sviluppo personale.

Un periodo di confusione

Spesso, quando cominciamo a lavorare su noi stessi e sui nostri pensieri depotenzianti, è possibile che ci ritroviamo a vivere profondi momenti di confusione.

La confusione altro non è che una parte del processo di cambiamento: emerge quando mettiamo in discussione principi, o convinzioni che fanno parte di noi e del nostro vissuto e secondo le quali abbiamo agito fino a quel momento.

Louise Hay paragona il lavoro mentale che svolgiamo sui noi stessi alle pulizie di casa: noi ci muoviamo attraverso le stanze della mente ed esaminiamo i pensieri e le convinzioni che sono in esse contenuti. Quelli che ci piacciono, vengono semplicemente spolverati e lucidati, quelli che invece riconosciamo essere negativi e quindi per noi disfunzionali, hanno bisogno di essere ripararti o rimpiazzati: non è forse la stessa cosa che facciamo con un mobile o con dei vecchi giornali ormai inutili? E allora perché non farlo anche con i nostri pensieri?

Il lavoro di pulizia mentale però, come dicevamo prima, essendo un momento di profondo cambiamento che va a toccare i nostri strati più profondi, può portare con sé anche momenti di confusione e smarrimento. E’ come quando si pulisce una pentola piena di olio: appena cominciamo a versare dell’acqua, l’olio comincia a salire in superficie e non dobbiamo smettere di continuare a versarla se vogliamo che l’olio sul fondo della pentola venga completamente a galla e fuoriesca.

Spesso le persone si trovano letteralmente terrorizzate e incapaci di agire in momenti come questi: si sentono in balia degli eventi e dei propri stati di smarrimento. Ma non dobbiamo dimenticarci che i significati che diamo alla parola confusione, siamo stati noi per primi a sceglierli.

Come sarebbe se d’ora in poi ci limitassimo semplicemente ad accettare i nostri momenti di confusione continuando con il lavoro di pulizia mentale che abbiamo intrapreso? Come sarebbe pensare che la confusione è una fase normale del cambiamento e, in quanto tale, solo un periodo di transizione che possiamo permetterci di accettare e lasciar andare una volta svolta la sua funzione?

Se ci pensiamo bene spesso è proprio dai periodi di confusione e smarrimento che nascono le grandi intuizioni, o le opportunità più favorevoli, specialmente se, proprio a causa di questi, decidiamo di farci aiutare.

Quando è stata l’ultima volta che vi siete sentiti smarriti, persi o confusi? Vi siete accettati? Che pensieri avete deciso di formulare? Che cornici di significato avete scelto di dare alla vostra confusione?


Il corso di Louise Hay per ripulire la mente da convinzioni, schemi, pensieri e guarire la tua vta

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Questo dvd è un vero e proprio laboratorio dove creare e affinare gli strumenti per migliorare la propria vita.

Con poche, semplici mosse sperimentate e perfezionate da Louise Hay, eserciterete un effetto benefico sulla vostra quotidianità ripulendo la mente da convinzioni limitanti, schemi che imbrigliano l’istinto e pensieri negativi.

Mettere in pratica questi principi significa vivere ogni istante con un approccio positivo che guarisce da malesseri e insicurezze, risvegliando la nuova vita che è in voi e che aspetta solo di manifestarsi.

Louise L. Hay, vi insegna come aumentare l’autostima e come stimolare l’amore e la gioia nella vostra vita.

Facendo gli esercizi proposti durante la visione, ripetendo le frasi e adattando a voi stessi il nuovo modo di pensare suggerito dal corso, imparate ad amarvi veramente e completamente.

Le tematiche principali sono quattro:

  • credenze e convinzioni;
  • consapevolezza;
  • cambiamento;
  • amare se stessi.

A cui fanno da corollario gli esercizi e le riflessioni che Louise suggerisce con domande e approfondimenti. La visione permette di interagire direttamente con Louise proprio come durante una consulenza privata.

Il perdono è la chiave della felicità

Imparare a dire “Scusa, ho sbagliato” è una delle cose più difficili da fare.
Capita nei rapporti familiari, nelle relazioni di lavoro, in ogni ambiente in cui ci siano individui.

Credo conosca anche tu persone che hanno incrinato i rapporti con altri per non aver saputo chiedere “scusa” dopo un litigio o dopo una discussione un pò accesa.
Ho visto dei rapporti veramente disintegrarsi per non aver saputo cedere all’orgoglio di continuare a dire : “ho ragione io”.
Pensa: riuscire a dire “Ho sbagliato e ti chiedo scusa”.

Semplice vero, e invece no, non lo è…

Purtroppo non si riesce a fare un passo indietro, a recitare dentro di sè una sorta di mea culpa.
Eppure se ci stacchiamo momentaneamente da quella posizione e cerchiamo di vederla con animo distaccato, senza partecipazione, sembrerebbe così facile farlo. Pensa ai vantaggi che ne ricaveremmo, a tutti i livelli.
Prima di tutto il rapporto con l’altra persona magicamente si rinsalderebbe; in secondo luogo il rapporto con te stesso migliorerebbe immediatamente, lasciandoti in una sorta di pace interiore.
Questo aspetto si lega a un altro, che è quello del perdono.

Il perdono vuol dire dimenticare, lasciar andare, proseguire. Ci si libera così dalle energie negative e ci si rende conto, per quanto sia a volte complicato pensarlo e anche capirlo, che nessuno può farci del male senza il nostro consenso.
Non fraintendermi. Voglio solo dire che è la “risposta” che diamo ( cioè la reazione allo stimolo esterno) che determina poi i nostri atteggiamenti e la nostra vita.
E’ meglio allora concentrarci sui nostri errori piuttosto che su quelli degli altri. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” oppure ancor di più “Non ti dico di perdonare sette volte il tuo nemico, bensì settanta volte sette”, per dire cioè perdona all’infinito…

Il perdono è la chiave della felicità

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Ricomincia da Te è un vero e proprio seminario creato per il lettore e che lo aiuterà gradualmente ad abbandonare le resistenze a lasciare andare quello che nel passato ha portato risultati negativi.
Il perdono porta alla comprensione che il passato è concluso per sempre, e restituisce intatte le proprie possibilità di affermazione. Le cause del conflitto spesso si trovano dentro di noi, nel nostro cuore, risolverle ci permette di affrontare il presente e il futuro con energie del tutto nuove.
Perdonare con responsabilità ci restituisce pienamente il nostro potere.

È proprio questo il momento per lasciare andare tutto quello che non ha funzionato nella tua vita.
E ricominciare da subito.
Q
uello che afferma il perdono è che il passato è passato.
(Con molti esercizi all’interno)

“NON PUO ESSERCI FORMA DI SOFFERENZA
CHE NON NASCONDA UN PENSIERO DI NON PERDONO.
NÉ PUÒ ESSERCI FORMA DI DOLORE
CHE IL PERDONO NON POSSA GUARIRE”
(Un Corso in Miracoli)

Se leggendo Innamorati di Te e Imparare ad Amare Se Stessi Si Può, non ti sei autorizzato ancora ad accedere alla fonte al massimo potenzialedelle tue attitudini, forse dopo aver letto Ricomincia da Te (Il Perdono è la Chiave della Felicità) e aver integrato l’importanza assoluta del tema del Perdono, sarai pronto ad aprire davvero la tua vita al tuo prossimo futuro felice…

Le tue paure vengono dal passato perché è lì che abitano, perché ti ostini a volerle ospitare così spesso? Non sei costretto a sentire obblighi o doveri di cortesia verso di loro. Rimandale indietro da dove sono venute con un bel messaggio per il mittente: «Niente ho più a che vedere con voi, che siete solo le mie paure del passato».

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Esercizi di vita

vita-insieme

L’abbondanza

La più grande ironia della vita è che tutto ciò che vogliamo l’abbiamo già. Abbiamo in grande abbondanza ciò che desideriamo.

Forse non crederete che nel vostro caso, o per altre persone che conoscete, sia vero, ma è proprio così, ed è solo la convinzione che non lo sia a farlo sembrare falso nella nostra esperienza.

Il punto di vista gioca un ruolo importantissimo riguardo al modo in cui sperimentiamo la vita. Ciò che uno chiama “scarsità”, per un altro è “abbondanza”. Le nostre definizioni creano le nostre esperienze personali. E in seguito alle esperienze, le definizioni (ciò che io chiamo le nostre decisioni sulle cose) si fanno più salde. Se diciamo che una cosa è in un modo, sarà in quel modo.

…Appena decidete e dichiarate che la vostra vita non ha nulla a che fare con voi e con il vostro corpo, tutto ciò che avete sempre cercato, desiderato e lottato per ottenere vi arriverà automaticamente, che ironia, vero! E non ve importerà nulla. Perché ormai non ne avrete più bisogno. Vi godrete ogni cosa, certo. Ma non ne avrete bisogno. E finalmente avrete finito di lottare.

Le relazioni

Forse nulla ha causato tanti problemi e tanto dolore alla nostra specie quanto ciò che è stato creato per darci la gioia più grande: i nostri rapporti con gli altri.

Non abbiamo trovato un modo di vivere in armonia, a livello individuale, collettivo, sociale o politico. Ci è già molto difficile andare d’accordo, figuriamoci amare il prossimo.

Di che cosa si tratta? Da che cosa dipende? Io credo di saperlo grazie a ciò che Dio ci comunica in Conversazioni con Dio: molti di noi costruiscono delle relazioni per i motivi sbagliati. Cioè per motivi che non hanno nulla a che fare con lo scopo principale della nostra vita. Quando il motivo per entrare in un rapporto è in sintonia con il motivo dell’anima, non solo i nostri rapporti diventano sacri, ma anche gioiosi.

…L’amore dice: “Ciò che voglio per te è ciò che tu vuoi per te”. L’amore dice: “Ciò che scelgo per te è ciò che tu scegli per te”. Se dico: “Scelgo per te ciò che io voglio per te”, non ti amo. Amo me stesso attraverso di te, perché desidero ricevere ciò che voglio, invece di vedere te che ricevi ciò che vuoi.

…L’amore non dice mai di no. Sapete come lo so? Perché Dio non dice mai di no. E Dio e l’amore sono altri due termini intercambiabili. Dio non vi dirà mai di no, qualunque cosa chiediate. Anche se pensa che vi metterà nei guai. Dio non dice mai di no perché sa che alla fine non correte un grosso rischio. Non potete danneggiarvi in modo tale da non essere più. Potete soltanto evolvervicrescere, diventando sempre più chi siete realmente. Perciò Dio dice: “Scelgo per te ciò che tu scegli per te. E ti sfido a fare la stessa cosa con le persone che tu ami”.

…I problemi che tradizionalmente causano lotte di potere tra le persone quasi sempre hanno a che fare con il tempo, la disponibilità e le attività dell’altro. In altre parole, non passi abbastanza tempo con me, sei impegnato in attività che io non approvo. E combattiamo su tali questioni.

Ecco un esempio tratto dalla vita quotidiana: improvvisamente il vostro coniuge si butta animacorpo nel lavoro, e mentre prima passava molto tempo con voi, ora, dopo otto o dieci anni di matrimonio, ne trascorre pochissimo. E questo provoca un contrasto, perché voi vorreste avere il controllo del suo tempo.

Allora dite: “Ascolta, io voglio che passi in famiglia almeno tre fine settimana su quattro. Non voglio che tu sia sempre in giro, sempre impegnato in qualche grande progetto, o preoccupato per qualche problema di lavoro. Non mi presti nessuna attenzione”. Forse non usereste esattamente queste parole, ma il concetto sarebbe questo: “Voglio la tua attenzione, e il tuo tempo”.

E così inizia una lotta di potere. Forse il vostro partner cercherà di negoziare: “Okay, starò via soltando un week-end al mese, o al massimo due”. Si arriva a un accordo, ma se poi un mese il partner passa tre fine settimana fuori casa, inizia a sentirsi in colpa, a sentirsicontrollato, inizia a covare risentimento e presto ne segue un conflitto: “Che diritto hai di venirmi a dire come devo impiegare il mio tempo?”.

Io non entrerei mai in una lotta del genere. Se mia moglie facesse una cosa qualunque che io non approvo, o che per me non funziona, direi semplicemente: “Ascolta, tu hai il diritto di fare ciò che vuoi, però a me non piace che tu passi tre fine settimana al mese lontano da casa. E devo informarti che se continuerai a farlo, mi troverò qualcun altro con cui passare i fine settimana. Questa non è una minaccia. Non sto cercando di ricattarti. Sto solo annunciando ciò che funziona per me. Mi piace stare con qualcuno. Desidero condividere i giorni e il tempo della mia vita con una persona che amo. Se tu non vuoi essere quella persona, va benissimo, perciò fai come preferisci. Non c’è rancore, né rabbia, né desiderio di farti sentire dalla parte del torto. E’ solo una dichiarazione di come stanno le cose. Lascia che chiuda la discussione con questa frase: se io dovessi scegliere una persona da amare saresti tu. Perciò porto questo anello al dito. Tu non sei obbligata a fare la mia stessa scelta in questo momento, tuttavia devi sapere che anche se sei la prima persona che vorrei, posso scegliere anche qualcun altro”.

…La mia domanda riguarda il fatto di rispecchiarsi nei rapporti. Sai quando si dice che ciò che no ti piace negli altri e ciò che non ti piace in te stesso. Potresti parlarne?

Sai, ora non c’è quasi nulla che non mi piaccia negli altri, perché ho imparato molto tempo fa che ciò che non mi piaceva in loro corrispondeva a qualcosa in me che non amavo. E negli ultimi anni ho imparato ad apprezzare tutto di me. Non è straordinario? Voglio dire, per voi che ve ne state lì seduti a guardarmi deve essere difficile da credere, ma è vero: io mi piaccio molto. Mi piacciono il mio aspetto fisico, i miei atteggiamenti, le mie idee, la mia spontaneità, quella parte di me che non è affatto convenzionale. Sapete, mi piace anche come rido. Mi piace proprio tutto di me, ed è la prima volta nella vita che mi sento così. E poiché mi sento così, ci sono pochissime cose che non mi piacciono negli altri. Sono diventato terribilmente tollerante. E’ straordinario: vedo le persone intorno a me e le amo tutte. Trovo accettabili comportamenti, caratteristiche e tratti della personalitàche solo pochi anni fa avrei rifiutato in blocco.

Perciò credo che l’amore di  generi un amore enorme per gli altri, perché uno pensa: Beh, se posso amare me stesso, posso davvero amare qualunque cosa.

Da Esercizi di vita.
Di Neale Donald Walsch.

Relazioni in coppia, comunicando

parlarsi

“E’ colpa tua!”
“Mia? Se tu non avessi….”
“Io? Tu piuttosto, perché ti sei comportato così?”

Quante volte in una relazione ti è capitato di ritrovarti in un battibecco come questo?
E’ possibile migliorare le relazioni con gli altri e uscire in modo soddisfacente da una discussione?
Certamente! Ecco alcuni consigli.

Il punto cruciale e impegnativo da accettare e gestire è che in una discussione occorre andare oltre le parole. Occorre sforzarsi di comprendere l’altro, le sue emozioni, i suoi stati d’animo, le sue reali intenzioni. Occorre distinguere i fatti dai pregiudizi.
Facile? No. Ma provaci.

Non presumere di sapere tutto, cerca di scoprire quali informazioni ha l’altro e che giustificano il suo atteggiamento. Esprimi i tuoi sentimenti e invita l’altro a fare lo stesso. Se cerchi di nasconderli, rischi che emergano comunque in maniera inopportuna e non produttiva. Spiega all’altro l’effetto che hanno avuto le sue parole e i suoi comportamenti e invita l’altro a fare lo stesso.
Cerca di capire come quello che viene detto può mettere in discussione l’identità di ciascuno. Si trascura troppo spesso il fatto che le nostre parole mettono in discussione l’immagine che l’altro ha di se. Allo stesso modo ciò che ci fa più soffrire non sono tanto le parole in se quanto il fatto che queste mettono in crisi la nostra identità. Mi stai dicendo che non sono onesto, non sono in gamba, non sono giusto quando io penso di esserlo e voglio esserlo. Questo ci fa soffrire, ci fa arrabbiare, ci fa rispondere come non vorremmo. Non è così?

Forse accettare il fatto che non si è mai totalmente “buoni” o “cattivi”, “onesti” o “disonesti” ci farebbe accettare ciò che sta accadendo e comprendere di più le ragioni dell’altro.
Accetta il fatto che probabilmente tutti e due avete ragione e ciò che dite è vero. Cerca di capire la sua ragione. Cerca di capire quali informazioni ti mancano per capire la sua ragione, cerca di capire la diversa percezione che l’altro ha di ciò che è avvenuto.
Dai all’altro tutte le informazioni perché lui arrivi comprendere il tuo punto di vista. Cerca la complementarità della versione dell’altro invece della sua negazione.

Invece di spendere energie a dimostrare le colpe dell’altro ricerca e metti in luce il contributo di ciascuno al verificarsi della situazione. Cerca di ricostruire il gioco delle azioni e reazioni.
Esiste un metodo molto efficace per raggiungere questo traguardo.

Fare domande, anziché affermare.

Di solito si fa l’errore di partire accusando e comunicando il nostro punto di vista.
Per sviluppare un dialogo produttivo conviene partire cercando di inquadrarlo come farebbe un osservatore esterno estraneo alla discussione. “Sembra che la vediamo in modo diverso, tu ritieni che… mentre io penso …..”
Non c’è accusa, non c’è giudizio, l’altro si sente compreso, non ha ragioni per chiudersi e mettersi sulla difensiva, anzi, al contrario, si predispone ad aprirsi.

Prosegui poi ricercando le motivazioni che portano entrambi ad avere punti di vista differenti. “Io penso questo perché….. probabilmente tu avrai delle informazioni diverse, ti va di dirmele?”
Aiuta l’altro a capirti e chiedi di aiutarti a capire ampliando le informazioni a disposizione che magari si danno per scontate o che si ritengono irrilevanti.

Passa poi a parlare degli effetti e delle intenzioni di ciascuno “Quello che è successo mi ha creato queste difficoltà, immagino che non fosse tua intenzione che questo avvenisse, mi interessa conoscere il tuo punto di vista a riguardo”
Non dare per scontato che l’altro conosca le conseguenze del suo comportamento e nello stesso tempo sii curioso delle motivazioni del suo comportamento.
“Mi rendo conto che entrambi abbiamo contribuito a questa situazione, l’abbiamo fatto facendo …., dicendo…….”
“….e questo mi ha fatto sentire ….e probabilmente tu ti sentirai…..è così?”

Analizza come questi sentimenti mettono in discussione l’auto-immagine di ciascuno.
“Proviamo a vedere quali sono i nostri scopi e come raggiungerli”
Nel farlo tieni conto delle preoccupazioni e degli interessi di entrambi e quindi escogitare insieme le vie di soluzioni possibili.

Naturalmente il conflitto può avvenire in tutte le relazioni, ma nelle relazioni di coppia la discussione assume un importanza particolare ed è particolarmente difficile da risolvere. Perché? Perché oltre alle consuete difficoltà relazionali nelle discussioni di coppia entra in gioco anche la diversità di pensiero e atteggiamento che caratterizza uomini e donne, l’universo maschile e quello femminile.
In questo campo il massimo esperto è John Gray l’autore del best seller “Gli uomini vengono da Marte le donne da venere”.
Ti basterà guardare qualche video tratto da un corso di John Gray renderti conto di quanto precisa e lucida sia la sua analisi. Impossibile non ritrovarsi nelle sue descrizioni. Da analisi tanto lucide non possono che discendere preziosi consigli per migliorare la relazione di coppia.

Prosegui con la visione del seminario sulla pagina Video

Agisci subito!

  • Analizza il conflitto dal punto di vista di un estraneo non coinvolto
  • Evidenzia le conseguenze sia pratiche che emotive della situazione
  • Analizza come tali conseguenze possono colpire l’identità di ciascuno
  • Raccogli informazioni oggettive e individua gli scopi di ciascuno
  • Ricerca una soluzione comune che tenga conto degli interessi e delle preoccupazione di entrambi

Ricorda
“Le donne desiderano ricevere comprensione, gli uomini accettazione – Una donna si sente compresa quando un uomo la ascolta con partecipazione e senza giudicare ciò che dice. Più questo bisogno è soddisfatto, più sarà facile dare al compagno l’accettazione che lui desidera.
Quando gli uomini tornano a casa, vogliono rilassarsi, ad esempio, leggendo il giornale, anche le donne vogliono rilassarsi dopo una giornata pesante. Loro, tuttavia, trovano sollievo parlando dei loro problemi. Gli uomini sono convinte che le donne parlino troppo, mentre le donne si sentono ignorate”.

John Gray


John GrayConoscersi, capirsi, amarsi

Quello che tua madre non ti ha detto e tuo padre non sapeva

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“La sfida che bisogna affrontare quando si vive un rapporto di coppia è superare i conflitti, fondendo le differenze fino a formare un’alleanza che funzioni. In ogni ambito che ci vede su posizioni differenti c’è un forte potenziale di conflitto oppure di crescita. In parole povere, ogni differenza è un’opportunità per rafforzare la capacità di instaurare rapporti armoniosi tramite soluzioni che soddisfino entrambi”.

John Gray

LA GUIDA INDISPENSABILE PER LA COPPIA FELICE

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John Gray

Gli Uomini Vengono da Marte, le Donne da Venere

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Best seller internazionale, questo libro analizza in modo semplice ed esauriente le differenze psicologiche fra uomo e donna. La tesi dell’autore è , infatti, che gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e sopratutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e le altre significati opposti.

All’uomo piace infatti sentirsi esperto e apprezzato, ma spesso ha bisogno di solitudine mentre le donne vogliono sentirsi amate, adorano i superlativi e vogliono dividere le proprie sensazioni con altri. Ma allora comunicare è impossibile? Assolutamente no, anzi: capirsi può diventare persino un gioco nel momento in cui si è coscienti delle diversità fra uomo e donna.

Perché leggerlo:
non riesci a capire perché il tuo partner si comporta così? Il libro offre un esauriente spiegazione di molte differenze psicologiche e comportamentali fra i due sessi che possono creare delle difficoltà nella comunicazione. Consigliato caldamente a chi vuole migliorare il proprio rapporto di coppia.

Continuare ad amarsi quando la vita si complica

Gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e soprattutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e per le altre significati opposti. Ma allora comunicare è impossibile? Assolutamente no, anzi: capirsi può diventare persino un gioco nel momento in cui si è coscienti delle diversità fra uomo e donna”   John Gray

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Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, un titolo curioso, fa subito pensare a un libro ironico e divertente. In parte può sembrare tale, ma ha tante piccole grandi verità relative alla vita di coppia e ai suoi meccanismi, che offrono diversi spunti sui quali riflettere. John Gray, l’autore, ci racconta come, con un semplice abbraccio, il rapporto ormai un po’ logoro con sua moglie, sia cambiato radicalmente; piuttosto che scappare davanti all’ennesima discussione con lei, grazie a un po’ di comprensione e affetto, ritrova quell’intesa che iniziava ormai a svanire dal suo matrimonio.

Le frustrazioni nascono dalle nostre aspettative, che spesso vengono deluse, ma anche perché nel tempo, ci dimentichiamo delle nostre naturali e reciproche differenze.
La donna si lamenta perché il suo lui non l’ascolta, l’uomo perché la sua lei tenta di tutto pur di cambiarlo, pretendendo soluzioni pratiche ai suoi problemi, e dispensando consigli non richiesti.
Perché l’uomo reagisce male? Perché lei ignora che per l’uomo, il raggiungimento degli obiettivi preposti, senza aiuti esterni, oltre a svelare le sue reali capacità, lo aiutano a star bene con se stesso. Chiedere aiuto, infatti, significa mostrare la propria debolezza.

Le donne, al contrario, si mostrano più attente alle relazioni piuttosto che agli obiettivi; non perdono la fiducia nelle loro capacità se qualcuno offre loro un consiglio. Qual è la soluzione?

Secondo John Gray basterebbe ascoltare gli sfoghi delle donne, con comprensione e affetto, senza dare necessariamente dei consigli.
Miglioriamo il rapporto di coppia, ricordandoci sempre che, mentre per l’uomo è importante risolvere i problemi concentrandosi su essi, per la donna è necessario parlarne con qualcuno, manifestando il suo stato d’animo.

Stupisce come le reciproche necessità si compensino: l’uomo ha bisogno di sentirsi utile, la donna di sentirsi amata. Quando la donna è infelice si alimenta la paura più grande dell’uomo: non essere all’altezza.

Un curioso dizionario “venusiano/marziano”, ovvero, le frasi delle donne tradotte secondo le loro reali richieste, che solitamente vengono male interpretate, E preziosi consigli per la donna che non sa mai come interpretare il silenzio degli uomini.

Frasi delle donne (venusiane) :
Non usciamo mai” tradotto in marziano significa:
“Vorrei che uscissimo e facessimo qualcosa insieme. Ci divertiamo sempre tanto e a me piace stare con te. Che cosa ne dici? Ti va di portarmi fuori a cena? È un po’ di tempo che non usciamo.”

Non mi ami più” tradotto in marziano significa: “Oggi ho la sensazione che tu non mi ami. Ho paura di averti allontanato. So che in realtà mi ami, ti prodighi tanto per me. Il fatto è che oggi mi sento un po’ insicura. Non vorresti rassicurarmi in merito al tuo amore pronunciando quelle due parolette magiche ‘ti amo’? Quando lo
fai è così bello.”

Voglio più romanticismo” tradotto in marziano significa:
“Tesoro, di recente hai lavorato sodo. Concediamoci un po’ di tempo per noi. Mi piace tanto quando possiamo rilassarci e starcene da soli senza i ragazzi intorno e senza doverci preoccupare del lavoro. Sei così romantico. Perché non mi fai una sorpresa portandomi
dei fiori e non mi porti fuori? Adoro essere corteggiata.”

Frasi degli uomini (marziani):
Sto bene” tradotto in venusiano significa: “Sto bene perché sto affrontando con successo il mio turbamento o il mio problema. Non ho bisogno di aiuto. Se dovessi
averne bisogno, te lo chiederò.”

Non è niente” tradotto in venusiano significa: “Non c’è nulla in ciò che mi preoccupa che non sia in grado di affrontare da solo. Ti prego, non farmi altre domande in proposito.”

Non è niente di grave” tradotto in venusiano significa:
“Non è niente di grave perché sono in grado di far funzionare nuovamente le cose. Ti prego, non rimuginare su questo problema e non parlarmene più. Riusciresti solo a turbarmi maggiormente. Sono disposto ad accollarmi la disponibilità di risolverlo. Farlo mi rende felice.”

Il loro chiudersi infatti, presuppone la ricerca di soluzioni a un problema, ma lei il 99% delle volte lo vive come un rifiuto nei suoi confronti. Quando l’uomo ha soddisfatto le sue esigenze di intimità, sente il bisogno di ritrovare la sua autonomia e indipendenza, allontanandosi da lei. E’ un processo naturale per l’uomo, che per la donna risulta invece incomprensibile, come il suo non voler dipendere emotivamente da un’altra persona.

In Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere vengono analizzate in modo semplice ed esauriente le differenze psicologiche fra uomo e donna. La tesi dell’autore è , infatti, che gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e soprattutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e le altre significati opposti.

Quando Tom torna a casa, vuole rilassarsi leggendo il giornale. E’ stressato a causa dei problemi irrisolti della giornata e trova sollievo nell’accantonarli.
Anche sua moglie Mary vuole rilassarsi dopo una giornata pesante. Lei, tuttavia, aspira a trovare sollievo parlando dei suoi problemi. Tra di loro, la tensione cresce fino a trasformarsi in risentimento.
Tom è segretamente convinto che Mary parli troppo, mentre sua moglie si sente ignorata. Se non arriveranno a capire le differenze esistenti tra loro, si allontaneranno sempre di più.

E’ probabile che abbiate riconosciuto questa situazione, perché è solo una delle tante in cui si trovano in contrasto gli uomini (i “marziani”, secondo la definizione del Dr. John Gray)
Una delle principali differenze esistenti tra uomini e donne è il loro modo di affrontare lo stress.
Gli uomini tendono a chiudersi sempre più in se stessi e a concentrarsi sul problema, mentre le donne tendono a sentirsi sopraffatte ed emotivamente coinvolte. L’uomo si sente meglio se risolve i problemi, la donna se ne parla.
Quando un uomo è turbato, non parla mai di ciò che lo preoccupa. A differenza delle donne, non accollerebbe mai ad un altro uomo il suo problema a meno che l’assistenza dell’amico non gli sia necessaria per risolverlo. Diventa invece estremamente silenzioso e si rifugia nella sua caverna privata per riflettere sul problema ed esaminarlo da ogni angolazione alla ricerca della soluzione. Quando l’ha trovata, si sente molto sollevato, abbandona la caverna ed è pronto al dialogo con la sua donna.

Quando una donna è stressata, invece, trova sollievo nel rivolgersi a qualcuno di cui si fida, rendendolo partecipe del suo disagio e illustrandogli nei dettagli le difficoltà della giornata. Se si sentono sopraffatte dalle difficoltà, le donne traggono beneficio dal rendere gli altri partecipi del loro disagio. E’ questa la loro natura.

L’incapacità di capire e accettare queste differenze crea nei nostri rapporti delle frizioni, che possono minare seriamente la stabilità del rapporto di coppia.
Quando un uomo è chiuso nella sua caverna, è incapace di dare alla sua compagna l’attenzione che desidera. In quel momento egli pensa esclusivamente a risolvere – da solo – il suo problema. Per lei è difficile accettarlo perché non si rende conto del grado di stress a cui lui è sottoposto. Se alla sera il suo compagno le parlasse dei suoi problemi, riuscirebbe a mostrarsi più comprensiva, ma lui rimane chiuso in se stesso e lei finisce col sentirsi ignorata. Capisce che il suo compagno è turbato, ma erroneamente presume che lui non le voglia bene perché non le parla.

Allo stesso modo, spesso anche l’uomo fraintende l’atteggiamento della donna di fronte allo stress. Pertanto, quando la donna vuole sfogarsi parlando dei suoi problemi, egli pone resistenza, dà per scontato che lei lo ritenga responsabile delle sue difficoltà. Maggiori sono i problemi, più – indirettamente – egli si sente rimproverato. Non capisce che lei trova semplicemente sollievo nel parlarne. Non sa che gli basterebbe ascoltarla per guadagnarsi la sua riconoscenza.

Ma allora le divergenze rendono impossibile un rapporto sereno e duraturo? Affatto. Le differenze non dividono, se alla base del rapporto c’è la consapevolezza. Comprendendo le dinamiche che regolano le relazioni tra uomini e donne, entrambi i sessi riusciranno a vedere il mondo con gli occhi dell’altro e – piuttosto che aggravare una ipotetica situazione di stress – saranno complici dell’altro nella sua risoluzione, con forti ripercussioni positive sul benessere e sulla serenità della vita di coppia!

Tratto dal libro del dottor John Gray “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere“.


John GrayGli Uomini Vengono da Marte, le Donne da Venere
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Best seller internazionale, questo libro analizza in modo semplice ed esauriente le differenze psicologiche fra uomo e donna. La tesi dell’autore è , infatti, che  gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e sopratutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e le altre significati opposti.

All’uomo piace infatti sentirsi esperto e apprezzato, ma spesso ha bisogno di solitudine mentre le donne vogliono sentirsi amate, adorano i superlativi e vogliono dividere le proprie sensazioni con altri. Ma allora comunicare è impossibile? Assolutamente no, anzi: capirsi può diventare persino un gioco nel momento in cui si è coscienti delle diversità fra uomo e donna.

Perché leggerlo:
non riesci a capire perché il tuo partner si comporta così? Il libro offre un esauriente spiegazione di molte differenze psicologiche e comportamentali fra  i due sessi che possono creare delle difficoltà nella comunicazione. Consigliato caldamente a chi vuole migliorare il  proprio rapporto di coppia.

Costruisci la fiducia

energia
La confidenza e la fiducia si costruiscono dall’interno.
Così ogni volta che vuoi realizzare qualcosa, immagina te stessa/o come se l’avessi già realizzato. Visualizza te stessa/o come una persona riuscita, rendi l’immagine vivida e reale nella tua mente.
Chiudi gli occhi e immagina tutti i dettagli, come ti senti, come ti comporti, come si comportano gli altri in risposta alla tua nuova attitudine. Infine trasforma tutto questo in azione. Come pensi di essere così sei.

Per ricordare a tutti il “cambiamento”.
Ogni volta che ci comportiamo coerentemente con la nostra identità, con ciò che crediamo di essere, ci sentiamo noi stessi e questa è la massima sensazione di certezza che si possiamo avere. Per questo spesso per giustificare il nostro comportamento ricorriamo all’espressione: “Io sono fatto così!”, rinforzando in questo modo la nostra sicurezza.
Tuttavia, al tempo stesso, le convinzioni circa la nostra identità limitano le nostre possibilità di crescita.
Quanto più siamo attaccati al nostro modo di essere e all’idea che “siamo fatti così”, tanto più questo crea resistenza ai cambiamenti che noi stessi desideriamo fare.

Un vero cambiamento può dirsi tale solamente quando cambia l’identità della persona, quando cioè cambia ciò che crede di se stesso e quindi come si vede nei confronti di quella determinata situazione. Ecco perché, ad esempio, molte persone, pur restando per lungo tempo senza toccare una sigaretta, non riescono a smettere di fumare definitivamente.
Ciò accade perché, con tutta probabilità, a un livello più profondo non sono cambiate le loro convinzioni riguardo al fumo e, soprattutto, non è cambiata la loro identità, che è rimasta almeno in parte quella del fumatore.
Allo stesso modo chi non si sente portato per una data cosa (ballare, imparare una lingua, usare un pc…) non potrà mai riuscirvi appieno.
Al contrario, quanto più siamo in grado di mettere in discussione l’idea che abbiamo di noi stessi, quanto più riusciamo ad essere flessibili e malleabili caratterialmente.
Più l’immagine che abbiamo di noi stessi è ampia e sfaccettata e più riusciamo a vederci e sentirci adeguati in ruoli diversi, in modi di essere e di fare diversi, tanto più ci sarà facile vivere positivamente il cambiamento, evolverci, migliorare ed essere realmente felici.
Per trovare la pace interiore, pratica l’autocontrollo; non disperdere le tue energie, ma tienile a freno e dirigile in modo utile…
Per trovare la pace interiore, dedicati con piena attenzione e interesse a tutto ciò che fai…
Per trovare la pace interiore, vivi pienamente nel momento, sciogliendo passato e futuro nei cicli dell’eternità…
Per trovare la pace interiore, rilassati interiormente: nel corpo, nelle emozioni, nella mente e, infine, nello spirito…
Per trovare la pace interiore, pratica il non attaccamento: sii sempre consapevole che niente e nessuno ti appartiene veramente…
Per trovare la pace interiore, coltiva consapevolmente pensieri gioiosi…
Per trovare la pace interiore, non avere desideri; realizza che la felicità è dentro di te, non nelle cose o nelle circostanze esteriori…
Per trovare la pace interiore, accetta le cose come sono e poi, se necessario, agisci con calma e con gioia per migliorarle…
Per trovare la pace interiore, realizza che non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare te stesso…
Per trovare la pace interiore, coltiva amicizie armoniose ed evita la compagnia di persone irrequiete…
Per trovare la pace interiore, proietta la pace all’esterno, nell’ambiente che ti circonda…
Per trovare la pace interiore, vivi semplicemente, riduci ciò che ritieni “necessario”…
Per trovare la pace interiore, conduci una vita sana: fai abitualmente esercizio fisico, mangia con regolarità, respira profondamente…
Per trovare la pace interiore, mantieni limpida la tua coscienza; resta fedele ai tuoi ideali più alti…
Per trovare la pace interiore, agisci in libertà, dal tuo centro interiore, senza essere schiavo di ciò che il mondo ti chiede…
Per trovare la pace interiore, accetta la verità in ogni circostanza come la tua guida…
Per trovare la pace interiore, non desiderare quello che hanno gli altri, ma sappi che quanto è tuo di diritto troverà il modo di raggiungerti…
Per trovare la pace interiore, non lamentarti, ma riconosci che quello che la vita ti concede dipende da quello che tu, in primo luogo, concedi a te stesso…
Per trovare la pace interiore, accetta la responsabilità dei tuoi fallimenti e realizza che solo tu puoi trasformarli in successi…
Per trovare la pace interiore, conquista te stesso, non limitarti a cessare le ostilità…
Per trovare la pace interiore, pratica la disponibilità anche se le tue abitudini mentali vorrebbero farti urlare “no”…
Per trovare la pace interiore, sorridi nel cuore anche quando gli altri ti guardano storto…
Per trovare la pace interiore, dona la gioia piuttosto che pretenderla dagli altri…
Per trovare la pace interiore, includi il benessere degli altri nel tuo…
Per trovare la pace interiore, sii inoffensivo; non ferire mai deliberatamente nessuno…
Per trovare la pace interiore, lavora con gli altri, mai contro di loro…
Per trovare la pace interiore, medita e attingi alle sorgenti di pace dell’anima…
Per trovare la pace interiore, eleva la tua coscienza: dirigi il cervello, per poi centrarla nella sede della consapevolezza più elevata, tra le sopracciglia…
Per trovare la pace interiore, accetta te stesso: non essere cieco di fronte alle tue colpe, non odiarti per esse…
Per trovare la pace interiore, ama gli altri in modo disinteressato, senza motivazioni egoistiche.
Swami Kriyananda

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