Il pesciolino rosso non si ferma mai & 5 numeri…metodo Montessori

Una lettura che si muove,
che invita a toccare,
che suggerisce piccole azioni.

Il pesciolino rosso non si ferma mai, di Claire Zucchelli-Romer edito da Gallucci, è un piccolo libro che affascina fin da subito i bambini.


Il pesciolino rosso, è un po’ come tutti i bambini, è vivace ed è pieno di energie: fa le giravolte, saltella, sorpassa gli altri pesciolini gialli e blu dell’acquario, guarda su e poi giù…si muove tutto! 😀

Ogni pagina è strutturata con un meccanismo di carta che permette di divertirsi insieme al piccolo pesciolino rosso, seguirlo nelle sue avventure e scoprire come termina la sua giornata…tra tante bolle blu 😉

È giocoso, vibrante, gioioso e originale. Questo nuovo concetto di lettura sorprende piacevolmente il bambino, è perfetto per stimolare la sua immaginazione, ma è anche un buon modo per risvegliare le capacità motorie per imitare pesciolino rosso o per imparare a muovere con “rispetto” questi semplici meccanismi.

 

La lettura e la scoperta continua con stupendi disegni colorati e versi in rima che portano i bambini attraverso gli habitat degli animali mentre tracciano e imparano i numeri da 1 a 5 con dischi scorrevoli unici.
Le scene vibranti di animali della giungla introducono proprio il conteggio e i numeri da 1 a 5 in questo grosso libro di Bella Gomez, 5 numeri in libertà secondo il metodo Montessori edito da Gallucci.
Oltre a spiegare cosa significa ogni cifra, mostrato dalla quantità di animali che vedi su ogni doppia pagina, il libro permette anche brillantemente ai bambini di praticare la formazione dei numeri; infatti tutte le pagine spesse e robuste ospitano un numero tagliato su ogni diffusione con un disco scorrevole in modo che le piccole dita possano seguire le frecce, spostare il disco e tracciare il numero per “un splendido tigrotto“, “Due zebre a strisce“, “Tre pappagalli chiassosi” , “Quattro scimmie con le code arrotolate” e “Cinque fenicotteri rosa“.

Bella Gomez è una designer britannica, illustratrice, una mamma di bambini piccoli.
Grazie alle sue avvolgenti illustrazioni cattura l’attenzione dei bimbi con questo libro dal concetto semplice.

Quando pensiamo alla matematica insegnata col metodo Montessori, non possiamo considerare solamente l’uso dei materiali specifici di questa materia, perché anche lo sviluppo sensoriale è di estrema importanza nel gettare le basi per il pensiero matematico.
Le matematica è molto importante nella vita quotidiana: il numero è dappertutto.

Maria Montessori scrisse: ” I bambini sono esortati dalle leggi della loro natura a trovare esperienze attive nel mondo circostante. Per questo usano le loro mani: non solo per scopi pratici, ma anche per la conoscenza.
Basandosi su questo principio, la matematica Montessori è solitamente presentata in modo divertente ed interessante, usando materiali concreti che aiutano i bambini a costruire solide fondamenta per i concetti astratti.
La ripetizione è necessaria per il bambino per raffinare i suoi sensi, perfezionare le sue abilità e costruire il sapere sulle sue competenze. Attraverso scelta libera e ripetizione, i bambini possono compiere i loro progressi nella conoscenza, seguendo un ritmo che dipende dalle loro necessità interne, e non da quanto stabiliscono insegnanti o genitori.

Oggi sappiamo con certezza grazie alle conoscenza tecnologiche in campo medico-scientifico e alle Neuroscienze, che fin dalla più tenera età (e certamente molto prima di saper contare), i bambini hanno la nozione di “numero”, anche se in forma vaga e imprecisa.
Già nel primo anno di vita i piccoli possiedono sensazioni di tipo aritmetico e hanno la capacità di distinguere quantità diverse. Intorno ai 3 anni poi sono proprio in grado di distinguere quantità diverse e di stabilire semplici confronti quantitativi.
Maria Montessori aveva intuito tutto questo già 100 anni fa senza l’ausilio delle Neuroscienze allora sconosciute, infatti, era convinta che fosse fondamentale fornire al bambino fin dai primissimi anni di vita strumenti adeguati e occasioni per fare esperienze matematiche che avrebbero contribuito a rendere più precisi i suoi concetti numerici.
Alla base dello sviluppo del bambino dunque è bello e importante per loro, accompagnarli durante la loro crescita, fornedo occasioni per fare esperienze di tipo matematico, proprio come questo super librone!

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LA COMUNICAZIONE NON VERBALE – Il linguaggio segreto del nostro inconscio

Cos’è la comunicazione non verbale?

Si potrebbe definirla come tutti quegli atti comunicativi non rientranti nel normale linguaggio logico. Infatti, il nostro cervello è costituito da due emisferi: uno destro e uno sinistro. Non sono separati (altrimenti non saremo vivi!) ma si tratta di una suddivisione di comodo in quanto nella parte destra vi sono la maggior parte delle funzioni del nostro inconscio (creatività, emozionalità, sogni, intuizione ecc.) mentre in quella sinistra vi sono quelle adibite alla parte razionale (logica, matematica, valutazione, capacità sequenziale, parola ecc.). Mentre la parte razionale utilizza il linguaggio informativo per comunicare (il tipo di comunicazione maggiormente conosciuta), l’inconscio utilizza un altro genere di comunicazione: la comunicazione non verbale.

Si tratta di gestualità, tono di voce, gestione degli spazi territoriali e “toccamenti” (ad esempio, dare una pacca sulla spalla, o toccare se stessi come accarezzarsi i capelli). Si tratta di un vero e proprio mondo sommerso di cui ignoriamo l’esistenza o a cui non diamo troppa importanza. La società occidentale è essenzialmente basata sulla logica e la razionalità (emisfero sinistro) e per questo tendiamo a dare importanza in maniera esclusiva al linguaggio informativo. Badiamo più alle parole che al modo in cui sono espresse.

Se, ad esempio, chiediamo ad un nostro amico di prestarci l’auto e questo ci risponde che lo farà, prestiamo ascolto solo alle parole dette. Non notiamo, ad esempio, se mentre asserisce scuote la testa (come a indicare un “no”), abbassa inconsciamente il tono di voce (quasi a non voler pronunciare quelle parole) o tende ad allontanarsi da noi (quasi a “prendere le distanze” dall’affermazione). In questo esempio, riscontriamo una serie di incongruenze tra comunicazione logica e inconscia. E non dovremo meravigliarci se il nostro amico ci chiamerà dopo un paio d’ore per dirci che a causa di un impegno imprevisto, non potrà mantenere la parola data. Ma vorrei farvi un esempio ancora più semplice: quante volte è accaduto di incontrare qualcuno che, da un punto di vista logico ci ha fatto discorsi ineccepibili, seri e pieni di buone intenzioni ma, quando poi se ne andato, dentro di noi ci siamo detti: “Questo non mi convince?”. Eppure, ha fatto dei bei discorsi! La spiegazione è semplice: il nostro inconscio decodifica i segnali non verbali del nostro interlocutore (conosce la comunicazione non verbale!) e filtra le incongruenze. L’unico modo per avvisare la parte logica consiste nell’inviargli una sensazione (che spesso ignoriamo). Infatti, quello che faremo qui è rendere logica la comunicazione non verbale, ricodificare un linguaggio ormai perso in quanto da piccoli usavamo solo questo (non sapevamo usare il linguaggio informativo).

Ma, a questo punto, si potrebbe affermare che questo è un sistema per smascherare le bugie. Non è proprio così. Tornando all’esempio del nostro amico che vorrebbe prestarci l’auto, potrebbe darsi che lui sia convinto logicamente di potere soddisfare le nostre richieste ma forse ha completamente dimenticato che l’auto gli serve per una commissione. Ma il suo inconscio non lo ha dimenticato e lo comunica. Ma perché è importante conoscere il linguaggio del nostro inconscio? Forse, la domanda non è corretta: quanto il linguaggio dell’inconscio influenza la comunicazione? E quanto conta quello logico?
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall’inconscio. La parte razionale influenza il 7%. Questo non vuol dire che il linguaggio informativo non è importante, anzi, provate a parlare con qualcuno solo gesticolando e senza esprimere un significato logico: probabilmente vi scambierà per pazzi. Anche se ha solo il 7%, ha un’importanza fondamentale in quanto tutta la nostra cultura si basa su comunicazione di tipo informativo.

Conoscere la comunicazione non verbale è un ottimo sistema per decodificare la comunicazione del nostro interlocutore in tempo reale, sapere se chi abbiamo di fronte gradisce o rifiuta i nostri argomenti, potendo leggere in lui come in un libro aperto sollevando il velo dei convenevoli logici! È un sistema per capire da cosa è stimolato il nostro interlocutore, qual è l’argomento che ama e utilizzarlo per creare un rapporto empatico. Infatti, ho suddiviso i segnali in tre categorie: Gradimento, Rifiuto e Specifici. Il nostro inconscio si esprime in maniera semplice e comunica gradimento o rifiuto verso un argomento, una parola o una persona. I segnali Specifici sono una variante di rifiuto e gradimento ma con qualche significato in più.

Alcuni segnali

1. Bacio dato a se stessi.
Il nostro interlocutore esprime un specie di bacio inconscio, un “arricciamento” delle labbra. Questo segnale significa che l’argomento o la parola espressa lo stimola e che dovremmo approfondire quanto detto. Si sta creando in lui un interessamento positivo. Spesso questo segnale è appena accennato e poco visibile.

2. Pressione della lingua all’interno delle guance.
Questo segnale è visibile come un rigonfiamento delle guance e viene espresso rarissime volte. Significa che l’interesse verso l’argomento a la parola espressa è molto alto (anche se non si è raggiunto il massimo del gradimento). Infatti è precedente ad un altro segnale (il linguino – esposizione della lingua). Si potrebbe dire che siano collegati. È come se la lingua accarezza internamente le guance per poi esporsi.

3. Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano.
Il nostro interlocutore si accarezza le labbra utilizzando le dita o il dorso della mano. Può essere espresso anche utilizzando, ad esempio, una penna. In genere tutti gli atti concernenti l’accarezzamento, esprimono gradimento. Questo segnale significa che il nostro interlocutore è coinvolto emotivamente verso la parola o argomento espresso.

4. Linguino.
Si tratta del massimo segnale di gradimento. In percentuale potremmo affermare che è pari al 100%. Si tratta di una breve esposizione della lingua sulle labbra come per umidificarle. Questo segnale esprime il massimo dell’empatia. Se il vostro interlocutore tende a fare spesso e volentieri questo atto, a prescindere dall’argomento, vuol dire che il gradimento è nei vostri confronti.

Risolvere gli ostacoli e disarmonie nelle relazioni umane con gli altri e con se stessi, comprendere la personalità dei nostri interlocutori e creare empatia

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Immaginate per un attimo di essere in grado di andare d’accordo con chiunque, di poter comprendere il funzionamento della mente del vostro interlocutore, il suo modo di ragionare e vedere il mondo, di prevedere in anticipo le sue reazioni emotive e il suo comportamento, di poter creare empatia anche con le persone più “difficili”. Lo scopo di questo libro è fornire uno strumento pratico ed efficace per attivare queste straordinarie capacità.

L’Enneagramma è un sistema antichissimo che permette di comprendere la propria personalità e quella di chi ci circonda, mentre la Programmazione Neurolinguistica (PNL) è una disciplina che aiuta gli individui a raggiungere l’eccellenza.

La loro fusione crea un potente sistema per migliorare le nostre relazioni con gli altri.

In questo manuale di facile consultazione apprenderete:
– cos’è l’Enneagramma
– le basi della PNL
– come comprendere il tipo dell’Enneagramma del vostro interlocutore
– come sintonizzarvi sulla sua “frequenza comunicativa”
– come generare Rapport con ogni tipologia dell’Enneagramma
– come decodificare la gestualità non verbale
– come usare le “parole che affascinano”.

Che cos’è lo Shiatsu?

shiatsu

Che cos’è lo “Shiatsu”

Shiatsu: dal giapponese

Shi = dito, Atsu = pressione

Con questo termine si designa una tecnica manuale che consiste in pressioni naturali effettuate sul corpo con le dita della mano, senza l’impiego di altri strumenti che si frappongono fra l’operatore e chi riceve il trattamento. L’energia, definita dagli orientali come KI, che circola attraverso canali detti meridiani, viene armonizzata attraverso pressioni costanti mantenute sul corpo. L’operatore applicando diversi tipi di pressione lungo questi meridiani e su diverse aree del corpo, rimette in circolo questo flusso energetico andando così a migliorare e riequilibrare l’energia stessa attraverso: organi, ghiandole, muscoli, articolazioni e sangue.
La pressione viene portata sulla rete dei meridiani, aree e punti che costituiscono la struttura energetica dell’essere umano. La concezione di una struttura energetica dell’essere umano, codificata dalla Medicina Tradizionale Cinese è patrimonio di tutte le tradizioni estremo-orientali ed è la radice da cui lo Shiatsu nasce e si sviluppa.

A chi serve, i benefici
ll trattamento è rivolto a tutti sia giovani che anziani,sportivi e sedentari, inoltre è di valido aiuto in gravidanza per attenuare eventuali disturbi tipici di questo periodo.
Ad ogni tipo di problema della persona sarà effettuato il tipo di trattamento più idoneo.
I benefici dello Shiatsu portano ad un livello di benessere psicofisico globale, stimolando positivamente tutti coloro che ne sono coinvolti.
“Rafforza la mente e il corpo”
“Rilassa e combatte lo stress”
“Migliora e regolarizza il metabolismo”
“Aumenta l’efficienza del sistema immunitario”
“Aumenta la capacità di reazione alle malattie”.
“Migliora le capacità individuali (lavoro,sport,
concentrazione, studio ecc.)”
“Migliora la mobilità articolare”

Come avviene e quanto dura una seduta Shiatsu?

Il trattamento viene svolto quasi sempre a terra, l’ Operatore effettua una valutazione dello stato energetico generale del ricevente inquadrando i vari squilibri.
Il ricevente viene fatto sdraiare comodamente a terra, su un apposito materassino; questo gli permetterà di abbandonarsi completamente, lasciando andare ogni tensione, senza sentirsi sospeso o preoccupato di cadere, come potrebbe accadere su un lettino.

Anche l’operatore in questa condizione potrà lavorare più agevolmente, avendo a disposizione lo spazio necessario per mettere in atto le sue tecniche e sistemando il corpo di chi riceve nelle posizioni più idonee. Diverse sono infatti le posizioni che, a seconda delle necessità del trattamento, possono essere fatte assumere a terra dal ricevente: sdraiato prono o supino, disteso su un fianco, ma anche seduto per alcune particolari manovre sul collo e sulle spalle.
Al termine del trattamento il ricevente rimarrà ancora alcuni minuti sdraiato, in uno stato di piacevole abbandono, così da permettere agli effetti benefici dello Shiatsu di continuare la loro azione profonda, mentre il corpo lentamente e gradualmente riprende il contatto con la realtà circostante.
Prima di essere congedato, al ricevente verranno forniti alcuni utili consigli per migliorare la sua condizione di salute e per mantenere nel tempo i benefici ottenuti con la seduta.

Origini dello Shiatsu

Il metodo Shiatsu si colloca in modo del tutto particolare tra le varie tecniche a mediazione corporea e si differenzia dalle altre per il fatto, unico in questo ambito, di essere caratterizzato da una pressione continua e prolungata nell’esecuzione.
Grazie a questo particolare approccio lo Shiatsu arriva a riattivare le diverse sfere dell’esistenza della persona (fisica, energetica, psicologica, mentale e dell’ Io”), facendo però scaturire il movimento da progressivi livelli di profondità, in risposta alla staticità della pressione esterna priva di movimento manuale.
Lo Shiatsu, che rappresenta per questo motivo la più alta forma di trattamento curativo a mediazione corporea, è frutto di una secolare tradizione di cura sviluppatasi in Giappone dopo il VI secolo, quando qui giunsero e si stabilirono i monaci buddisti favorendo così una larga diffusione dei principi della Medicina Tradizionale Cinese.

Un’arte per l’equilibrio energetico

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Lo Shiatsu può essere considerata una vera e propria arte per la salute – arte in quanto non ha nulla di meccanicistico e prefissato.

Ovviamente ha saldi principi teorici che affondano le radici nella millenaria cultura orientale, ma la sua applicazione pratica è caratterizzata dall’intuito, dalla sensibilità e dallo scambio energetico.

In questo volume l’autore vuole fornire i principi teorici di base dello Shiatsu e offrire gli strumenti necessari per essere in grado di praticare un trattamento completo a livello amatoriale.