C’è qualcuno al gabinetto? – Harmen van Straaten

Orso corre in bagno,
gli scappa la pipì.
Ma la porta è chiusa…
e lui rimane lì!

Uno alla volta, tutti gli animali arrivano al bagno perchè gli scappa la pipì.
Il primo ad arrivare è orso, carta igienina sotto il braccio chiede subito:

C’è qualcuno al gabinetto?

ma nessuno risponde, nel frattempo, pian piano arrivano un maialino, un elefante, una tigre, un pinguino, una scimietta e una giraffa, c’è poco da fare…

Dobbiamo tutti andare al ganinetto!”

Come finirà?

Tutti gli animali si ritrovano ad aspettare che questa porta rossa finalmente si apra! Passa molto tempo prima di poter andare in bagno e c’è una lunga fila per il bagno.
Tutti tutti si agitano, aspettano davanti alla porta chiusa, si lamentano, implorano e piagnucolano perchè non resistono proprio più!
Solo alla fine della storia si capisce perché è occupato…vi lascio il piacere di scoprirlo 😀
Fatto sta che fuori la tensione sta aumentando!


C’è qualcuno al gabinetto? di Harmen van Straaten edito da Gallucci è un albo illustrato scritto in rima, con allegre e grandi scritte rosse ad evidenziare la domanda che si pongono continuamente gli animali, la frase ricorrente, che grazie alla ripetizione scatena nei bimbi un gran divertimento!
E’ molto divertente per i piccoli lettori e ascoltatori, perché il bisogno irrequieto e crescente sono descritti e illustrati in modo assolutamente simpatico/realistico. Dalla loro postura – le gambe strette – e le loro espressioni facciali puoi letteralmente leggere il bisogno. 😉
Le grandi illustrazioni sono stupende perchè completano semplicemente l’umorismo del libro!
Nelle rime a misura di bambino, Harmen van Straaten racconta una storia di bisogno di gabinetto, a catena ed estremamente divertente, per bambini dai quattro anni in su.

Harmen van Straaten, nato ad Arnhem nel 1958, studiò e insegnò legge fino a quando non si rese conto che questo lavoro non lo rendeva felice. Così decise di illustrare libri per bambini e scrisse il suo primo libro nel 2001. Finora ha scritto e illustrato circa 400 opere, dai libri illustrati ai romanzi per ragazzi, per i quali ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali.

Una storia simpatica e divertente che fa ridere molto i bambini: perchè se giraffa, scimmia, pinguino, tigre, elefante, maiale e orso hanno urgentemente bisogno di andare in bagno, ma c’è qualcuno lì dentro, allora il bisogno è ancora più grande. E diciamocelo, non diventa più piccolo mentre si aspetta tutti insieme, 😀 ma si traduce in un meraviglioso pizzicamento collettivo, duraturo e pensando a alternative.

E’ già troppo che aspetto!
Mi serve subito il gabinetto!

Un libro perfetto per tutti i bimbi che non hanno mai voglia di andare al bagno, o per chi è alle prese con le prime esperienze 😉
C’è qualcuno nel gabinetto? è un libro esilarante, pieno di amici animali che devono aspettare a lungo per aprire finalmente la porta del bagno.

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Ortone e i Piccoli CHI – Dr. Seuss

…nella Giungla di Nullo,
mentre fuori si bolle e nell’acqua è un trastullo,
lui si sciacqua… e si crogiola nelle gioie giunglevoli…
quando Ortone l’elefante sente un suon dei più fievoli.

Ortone è un elefante. È grosso e ingombrante ma ha un animo molto sensibile e vista e udito fini grazie ai quali riesce a percepire la richiesta d’aiuto di una creaturina minuscola, un granello di polvere, quasi.

Questa è bella!” lui pensa
Io non vedo nessuno!” Ma lo sente di nuovo.
Un lamento minuto come fa un esserino quando chiede un aiuto.
[…] Io devo salvarlo.
Perchè questo penso, ognuno è importante, sia piccolo o immenso.

Lei è rosa, piccina davvero; fa parte di un popolo di minuscoli che si chiama “Chi” e che vive nel Paese “Chissà: corrono un grande pericolo e quindi chiedono aiuto a Ortone, che, in barba a quanti cinicamente lo vorrebbero indifferente, si adopera subito per il bene delle creaturine.
Lui grande grosso e generoso, l’altro è piccolo che quasi non si vede.
L’incontro avviene in belle pagine che accostano al bianco e nero del disegno lo squillo di colori forti, di preferenza azzurri e rossi, intervallati da un rosa d’eccezione.

Questo scenario da “Giungla di Nullo” s’apre ai trastulli d’acqua dell’elefante Ortone, pronto a tralasciare gli ozi non appena avverte questo debolissimo sibilo, diciamo un lamento, tanto silenzioso ma lamento, che lo induce all’erta, in un ascolto attento, in uno sguardo in giro, alla ricerca di chi ha bisogno di soccorso.
Lui è fatto così.
Ed eccola la creatura che sbalordisce: un granello in balia del vento che sussurra aiuto!
Ohibò! Qualcuno da salvare. Perché “ognuno è importante sia piccolo o immenso”. Questa è la filosofia di Ortone.

Si affanna, corre avanti e indietro, non conosce stanchezza. Intanto la sua gentilezza, come spesso accade, è scambiata dagli altri come dabbenaggine. Nessuno vede i piccoli Chi, Ortone quindi per glia ltri è semplicemente impazzito.
Hai sentito un grido? dicono l’odiosa cangura e la sua saccente figliolina. Hai sentito un grido? si fanno beffe, quelle monelle, delle scimmie,
E le une e le altre a dare addosso al povero elefante, pronto a porgere soccorso, sempre in quella lingua che è la rima, la sola che si sappia da queste parti: deliziosa o tagliente, a seconda di chi dice.


In breve, il generoso Ortone dovrà convincere canguri, aquile e dozzine di macachi, che nel granello di polvere esiste un’intera città chiamata Chissà. La città risulta essere abitata addirittura da miliardi di Chi, guidati da un Sindaco che afferma:

La città sta vivendo la sua ora più nera!
L’ora in cui ogni Chi, il cui sangue sia rosso,
va in aiuto alla patria!” e conclude commosso.
“DOBBIAM fare un rumore ancor più roboante!
Perciò grida, ragazzo!
Ogni voce è importante!

Ma chi fa del bene, per fortuna, lo fa ostinatamente, talmente tanto da riuscire a provare anche gli scettici.
E noi vediamo tutto, proprio tutto quello che il libro svela nel suo precisissimo disegno solo a noi, che siamo fuori della storia e abbiamo il privilegio di essere i lettori.
Vediamo il mondo in miniatura, al quale solo Ortone crede e cerca con tutte le sue forze di salvare, in una impresa che sembra per davvero disperata, perché difficile è far credere se non si sente e non si vede!


Però …
Vogliamo scommettere una cosa?
Che sarà il grido di un bambino a fare quella differenza in più di suono.
A fare sentire finalmente la voce in coro del piccolo mondo dei piccoli Chi.
Che sarà il grido di un bambino a salvare il mondo?

Ortone e i piccoli Chi!, pubblicato in Italia da Giunti. Il libro è è opera dell’americano Theodore Seuss Geisel, per tutti Dr. Seuss, che ha intrattenuto i bambini d’oltreoceano – e non solo – per lunghi anni attraverso innumerevoli titoli di storie fantastiche, quasi sempre in rima, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Dr. Seuss, è stato e ancora sarà sicuramente l’autore più amato di libri per bambini nella storia della letteratura per l’infanzia in America. E’ autore di più di 40 opere, di grande successo, che hanno venduto moltissime copie (quasi 300 milioni) ed è stato addirittura insignito del premio Pulitzer, nel 1984, “per il suo contributo di quasi mezzo secolo all’educazione e al divertimento dei bambini americani e dei loro genitori”.
Ortone e i piccoli chi! è stato pubblicato per la prima volta nel 1954 e, insieme ad altri libri con protagonista il simpatico elefante, risulta ancora oggi tra i più venduti del Dr. Seuss.

Ortone, con le sue grandi orecchie e il cuore ancora più grande vi conquisterà regalandovi risate e ricche emozioni 😉

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In punta di piedi – Christine Schneider

“Bernardo, io ho fame!”
“Anch’io, Clara!”
In punta di piedi, il cuore che batte,
Bernardo e Clara si tuffano nella notte.

Due bambini in un grande letto che hanno fame e che decidono di sgattaiolare giù in cerca di cibo.
In punto di piedi, Bernardo e Clara si tuffano nella notte.
E’ già inoltrata l’ora di dormire, le luci sono spente e in casa c’è il silenzio della notte ma Clara e Bernardo hanno fame.


Così inizia l’avventurosa notte di questi due bimbi nella casa dei loro nonni.
Clara e Bernardo attraversano con coraggio i corridoi e le stanze scure, vorrebbero essere leggeri e silenziosi, ma nel buio di quella casa che sembra un museo, per le scale e davanti al frigo illuminato, qualche
BADABUM! CRASH! SPLASH! Shhhhhhhhhhhhhhh! è inevitabile!


Un oggetto cade, una decorazione traballa, ceramiche si infrangono… i movimenti dei bambini provocano rumori sospetti che mettono in allerta i nonni.


Ma quei rumori, i nonni Igino ed Ortensia elegantissimi nelle loro vestaglie retrò, li conoscono molto bene, come conoscono tutti gli insoliti abitanti – Cocò un pappagallo dal petto arancione, Grangrosso un gigantesco elefante, Milù un’enorme tigre e Boboa un lunghissimo serpente…insomma non sospettano minimamente la verità: secondo loro i colpevoli sono piuttosto loro 😉

Bernardo e Clara, riusciranno a non farsi scoprire
e soprattutto a portare a termine la loro missione notturna?

La storia, che oscilla tra la realtà e la fantasia, racconta una notte che potrebbe essere una come tante e invece diventa un’esperienza tanto imprevedibile quanto eccitante; affrontare il corridoio nero, non svegliare gli adulti, fare qualcosa di nascosto.
La prospettiva poi cambia: a volte sembra di essere lì dietro i due bimbi, senza sapere cosa sta per accadere, in altre illustrazioni li osserviamo in azione, speranzosi che non vengano scoperti nonostante piccoli e rumorosi incidenti.

Gli autori Christine Schneider ed Hervé Pinel, in questo albo illustrato, edito da Orecchio Acerbo, sono capaci di prendere per mano con maestria e accompagnare “In punta di piedi” i giovani lettori in una storia notturna dai tratti epici, al confine fra sogno e realtà.
Avvalendosi dell’uso di rime e assonanze, suoni onomatopeici e giochi di parole nei dialoghi dei due nonni, l’autrice tesse una storia con una trama dal ritmo brillante, perfetta per la lettura ad alta voce.
Anche le illustrazioni, con i loro giochi con i contrasti di colore e di luce, con le ombre e il vedo-non vedo, Hervé Pinel riesce a rappresentare perfettamente quella condizione di incertezza che la notte e il buio ci trasmettono e in cui tutto appare avvolto nel mistero.

Vi invito ad entrate in questa storia In punta di piedi, perchè è un’avventura sospesa tra sogno e realtà, una passeggiata tra luci, ombre;
Un libro che risveglia, nei piccoli lettori, ma anche nei grandi 😀 le emozioni che la notte porta con sé con parole in rima all’insegna del coraggio e della giocosità

“Ortensia, mi fai impazzire…
non sei ancora a dormire?”
“Shhhhh!………”

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La Puzzetta più grande del mondo – Rafael Ordóñez

L’ippopotamo, la zebra, il gorilla,
l’elefante e molti altri animali
stanno per partecipare
a un concorso molto speciale …
Chi sarà il vincitore?

Nella giungla tutto procede per il meglio, pace e tranquillità invadono tutto. L’elefante, che ha deciso di immergere le sue gambe nelle fresche acque del lago, si rilassa tranquillo fino a quando un suono molto sgradevole disturba questo suo momento di relax.
Quel suono non è altro che un’enorme puzzetta di un enorme ippopotamo che in quel momento alza la testa dall’acqua.

Da quel momento in poi le puzzette invadono la giungla e le pagine di questo esilerante libro: La Puzzetta più grande del mondo di Rafael Ordóñez edito da NubeOCHO.
Sappiamo già che non tutte le puzzette sono uguali… 😛
Ci sono odori diversi, puzzette sonore, puzzette silenziose…
Ma soprattutto in un modo o nell’altro riescono a provocare la risata di tutti, soprattutto dei più piccini, proprio come accadrà con le avventure degli animali di questa storia dalle grandi risante 😀

Infatti fin da subito la puzzetta dell’ippopotamo è seguita dall’elefante e poi pure della giraffa.
E poi c’è sempre qualcuno che, di fronte a un evento così, ha una grande idea, ed è per questo che la scimmia che aveva osservato tutto, stupita da questi grandi maestri della musica del vento, ha la meravigliosa e folle idea di organizzare…

Una gara di puzzette!!!

Ovviamente a questo grande e divertente evento non possono che andare tutti gli animali:
per primo, il rinoceronte che vien applaudito da tutti,
l’ippopotamo ripete la sua impresa sorridente e con immenso piacere, zebra partecipa con fare molto delicato,
gazzella invece è un po’ troppo nervosa e viene squalificata.
Il gorilla con la sua puzzetta silenziosa stupisce tutti
Ogni puzzetta vien incoraggiata, da tutti gli animali con applausi, risate e lo stupore dato per questo concorso unico nel suo genere!

E proprio mentre il coccodrillo-giudice sta per sentenziare il vincitore che un tremendo boato stupirà tutti!!!
La puzzetta più grande mai sentita nella giungla , un boato che lascia tutti in silenzio…
La puzzetta più grande, potente e tremendache mai, prima d’ora, si era sentita in tutto il mondo….

😀 Ovviamente non vi svelo il finale e vi lascio scoprire chi si nasconde dietro la puzzetta più grande del mondo con la lettura di questa storia originale e divertente che sicuramente sorprenderà e porterà via più di una risata 😉

Una storia deliziosa piena di umorismo e situazioni deliranti che Rafael Ordoñez propone e che delizierà grandi e piccini. Il testo è di accompagnamento alle illustrazioni colorate e spiritose di Laure du Faÿ.

Con l’incoraggiamento delle puzzette e dei diversi suoni che si fanno, questo libro ha il successo assicurato tra i piccoli lettori.
La proposta della storia è molto semplice il che lo rende ancora più attraente, accompagnato pagina dopo pagina da suggestive e colorate illustrazioni fan sì che questo libro sia proprio perfetto per un pomeriggio all’insegna del divertimento, in cui le risate e la fantasia sono assicurate in compagnia di questi pazzi animali della giungla.

Buona lettura e buon divertimento 😀

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Vorrei ma non posso

vorrei-elefante

Quando ero piccola andavo al circo soprattutto perché mi piacevano gli animali. Ad attirarmi era in particolar modo l’elefante, perchè durante lo spettacolo quel bestione faceva sfoggio di un peso, di una dimensione e di una forza davvero fuori dal comune.

A colpirmi tuttavia era anche il fatto che dopo il suo numero, e fino a un momento prima di entrare in scena, l’elefante era sempre legato a un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe.

Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel soltanto per pochi centimetri. E anche se la catena era grossa e forte, mi pareva ovvio che un animale in grado di sradicare un albero potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.

Era davvero un bel mistero…

Che cosa lo teneva legato allora?
Perché non scappava?

Fu solo quando crebbi ed ebbi la fortuna di imbattermi in chi riuscì finalmente a dare una risposta a queste mie domande, che scoprii questo: l’elefante del circo, nonostante la sua forza e le sue monumentali dimensioni, non scappa perché è stato legato a un paletto simile quando era molto molto piccolo..

Chiusi gli occhi e immaginai l’elefantino indifeso appena nato, legato al paletto. Immaginavo che in quel momento l’elefantino provasse con tutte le sue poche forze a spingere, a tirare, nel tentativo di liberarsi, ma che nonostante gli sforzi non ci riuscisse perché quel paletto era troppo saldo per lui.

Lo vedevo addormentarsi sfinito e il giorno dopo provarci di nuovo, e così il giorno dopo e quello dopo ancora…

Finchè un giorno, un giorno terribile per la sua storia, l’animale accettò l’impotenza rassegnandosi al proprio destino…

E’ dunque questa la conclusione di questa triste storia: l’elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché, poveretto, crede di non poterlo fare.
Reca impresso il ricordo dell’impotenza sperimentata subito dopo la nascita.
E il brutto è che non è mai più ritornato seriamente su quel ricordo. E non ha mai più messo alla prova la sua forza, mai più…

Anche noi esseri umani abbiamo i nostri paletti che ci tengono imprigionati..

Anche noi siamo un po’ tutti come l’elefante del circo: andiamo in giro inconsapevoli, incatenati a centinaia di paletti che ci tolgono la libertà.

Viviamo pensando che “non possiamo” fare una serie di cose semplicemente perché una volta, quando eravamo piccoli o nelle nostre esperienze passate di adulti, ci abbiamo provato e abbiamo fallito, oppure perché, qualcuno ci ha detto e ripetuto che non saremmo stati in grado di farlo.

Allora abbiamo fatto come l’elefante, abbiamo inciso nella memoria questo messaggio: non posso, non posso e non potrò mai!

Siamo cresciuti portandoci dietro questo messaggio che ci siamo trasmessi da soli, perciò non proviamo più a liberarci del paletto.

Quando a volte sentiamo la stretta dei ceppi e facciamo cigolare le catene, guardiamo con la coda dell’occhio il paletto e pensiamo: “non posso e non potrò mai…

Viviamo condizionati dal ricordo di qualcosa accaduta durante la nostra infanzia o nel nostro passato, nonostante oggi non esista più…

Cosa sono dunque questi paletti che ci tolgono la libertà?

Questi paletti sono le nostre credenze o convinzioni limitanti che non ci permettono di accedere alle nostre risorse interiori imprigionandoci in limiti che noi stessi abbiamo creato..…

di Chiara Svegliado

Come spezzare il paradigma delle false credenze

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Questo libro è dedicato all’accettazione dell’enorme potere che è in ognuno di noi e alla consapevolezza di non essere mai a più di una credenza di distanza dal nostro più grande amore, dalla nostra più profonda guarigione e dai nostri più straordinari risultati e miracoli.
La scienza ha riconosciuto che siamo immersi in un universo plasmabile, dove ogni cosa e fenomeno, dagli atomi alle cellule e alle galassie, cambia per adeguarsi alle nostre credenze.

Ne consegue che il nostro unico limite è rappresentato dal modo in cui ognuno di noi concepisce e percepisce se stesso nell’universo di cui è co-creatore.

In queste pagine scoprirete come utilizzare l’immenso potere che deriva dalle vostre credenze, curando quelle che in passato vi hanno limitato, identificando quelle che possono far regredire la malattia dal vostro corpo, scoprendo quelle che creano nella vostra vita rapporti duraturi e capaci di nutrirvi e infine individuando quelle che portano la pace nella vostra vita, nella vostra famiglia, nella vostra comunità e nel mondo in cui vivete.

La guarigione spontanea delle credenze spiega e dimostra, in maniera chiara e completa, che siamo gli architetti e gli scultori della nostra realtà e che abbiamo il potere di guidare l’organizzazione delle particelle che compongono la materia.

Le credenze unite ai sentimenti che esse suscitano in noi sono il linguaggio dei miracoli.
Dopo il successo mondiale di La Matrix Divina, Gregg Braden ha subito raggiunto i primi posti delle classifiche con quest’opera fondamentale che ci aiuta a scoprire e realizzare le nostre passioni e aspirazioni più profonde.

Quando si guarda

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C’erano tre uomini molto saggi e venerabili, tre instancabili pellegrini imbarcati nella più nobile delle esplorazioni dei Misteri Universali: cercavano il Sacro Elefante Bianco il quale rappresentava per loro la Divinità.

I tre erano ciechi dalla nascita ma per essi quello non era un ostacolo alla loro ricerca poiché, come è risaputo, gli occhi fisici molte volte offuscano la realtà soffermandosi alle apparenze mentre il saggio che riconosce questo guarda con gli occhi dell’intuito, con gli occhi dell’ anima.

Quando si guarda così le apparenze svaniscono e l’essenza rimane nuda, niente rimane nascosto agli occhi dell’Anima.

Dopo aver a lungo viaggiato,esausti, arrivarono ad un villaggio dove un anziano indicò loro il luogo in cui avrebbero trovato l’elefante.

Camminarono tutta la giornata con decisione, fermezza ed entusiasmo fino a che finalmente lo trovarono. Il magico incontro tra i tre e quello che essi avevano invocato con costanza e perseveranza per tanto tempo, cioè una risposta Divina, era finalmente giunto.

Profondamente emozionati si avvicinarono all’elefante che era placidamente sdraiato su alcune foglie. Uno degli anziano si aggrappò fortemente alla proboscide dell’elefante, un altro abbracciò una delle zampe del pachiderma, il terzo si aggrappò ad una delle Sue grandi orecchie.

Colmi delle benedizioni del sacro elefante se ne andarono completamente trasformati. Tornati al villaggio i tre condivisero le proprie emozioni, esperienze, sensazioni ma ben presto le loro voci cominciarono ad alterarsi.

Discutevano riguardo alla “verità”. Quello che toccò la proboscide dell’elefante disse: la Verità è che la rappresentazione del Sacro Elefante Bianco è lunga, rugosa e flessibile; il cieco anziano che toccò la zampa dell’elefante disse: quella non è la verità! La “Verità” è dura come un grosso tronco di albero! L’anziano che toccò l’orecchio del pachiderma, indignato,disse: la “Verità” è fine, ampia e si muove col vento.

I tre, benché saggi e buoni non riuscirono a mettersi d’accordo e decisero di andare ognuno per la propria strada. Viaggiarono per molti paesi diffondendo ognuno la “propria” verità. Crearono tre grandi religioni e rapida fu la loro espansione poichè predicavano onestamente e con il cuore.

I tre cercatori erano arrivati a trovare la Divinità ma, benché sinceri nella loro ricerca e nel loro servizio, non percepirono la Sua ampiezza, limitandosi a sperimentarne una parte.

1 – Come i tre anziani molti individui cercano qualcosa; la felicità, il successo, la pienezza, l’amore, l’accettazione degli altri, l’amicizia,la Verità, il perchè delle cose, della vita, dell’esistenza ecc…

2 – Benché ci disturbi accettarlo, come i tre anziano, l’essere umano parte verso quella sacra ricerca con l’evidente e profonda cecità della propria ignoranza. I cinque sensi e l’intelletto non sono strumenti sufficienti per investigare e scoprire la “Verità”, la quintessenza che sta dietro alle apparenze, dietro tutto il creato.
3 – Ognuno degli anziani ha scoperto, senza dubbio, parte di quel Gran Mistero, di quella Divinità ma avere una profonda esperienza con la cosa divina non è inglobare tutto il suo contenuto.

Sono molti quelli che tentano di monopolizzare la Verità attraverso una Religione, una dottrina o una Filosofia ma non si può limitare una cosa illimitata, non possiamo prendere a Dio e rinchiuderlo in un libro e dire che è l’unica Verità Suprema ed indiscutibile.

Così cominciano molte guerre e conflitti, per tristezza mentale.

Tratto da “La luce diamantina” di Francisco Redondo Segura

da: http://www.olistic.it

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