Se desideri essere felice..

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Tutto ciò che pensiamo, ancorché giusto, se ci rende infelici è sbagliato.

C’è poco da fare: nessuno ama i soprusi. Nessuno sopporta i furbetti. Nessuno tollera le situazioni in cui qualcuno si arricchisce a scapito di altri. Tutti noi viviamo anelando ad un mondo giusto e corretto che però, giorno dopo giorno, telegiornale dopo telegiornale, sembra dileguarsi sempre più lontano all’orizzonte.

Per questo motivo, sollecitati dalla nostra ricerca di verità e autenticità, sovente diventiamo nervosi e commettiamo errori cruciali. Spinti da un irrefrenabile desiderio di giustizia (e certi di essere nella ragione), iniziamo a combattere vere e proprie crociate contro ciò che reputiamo iniquo e insopportabile. In realtà, ironia della sorte, spesso in questo modo non facciamo che dare forza a ciò che vorremmo neutralizzare.

Perché ve ne sto parlando? Perché questo è un argomento che mi sta molto a cuore e che ho trattato nella seconda parte (Empower Your Life) del mio libro “La tua voce può cambiarti la vita“.

Molte persone mi dicono: “Non si può essere sempre positivi: il male esiste e quindi va eliminato, e il modo migliore e più veloce per farlo è quello di parlarne per sensibilizzare chi abbiamo intorno“.

Che il male vada combattuto non c’è dubbio. Che il modo migliore per farlo sia quello di parlarne, invece, purtroppo non è vero. Fateci caso. Tutto ciò di cui si parla, per il fatto stesso di parlarne continua ad esistere. E anzi, più ne parliamo con animosità e acredine, più permane nella nostra mente e nella nostra vita, sospinto con forza dal coinvolgimento emotivo. Questa, ad esempio, è la causa per la quale molte persone rimangono innamorate a vita di qualcuno che non le ama più: l’errore che commettono è quello di parlare tutti i giorni di quanto quella persona le abbia fatte soffrire rievocando ogni volta il ricordo.

La verità è che noi rendiamo concreto e vivo tutto ciò di cui parliamo. Viceversa, spesso il problema non esiste finché non se ne parla. Per questo motivo, se vogliamo davvero assicurare una vita felice a noi e a chi amiamo, dobbiamo combattere il male impegnandoci a non nominarlo mai. Viceversa, occorre parlare sempre con amore. Fateci caso: questa è la lezione dei grandi della storia, ad esempio Martin Luther King e Papa Wojtyla. Parlavano d’amore non perché le ingiustizie non esistessero, ma perché l’unico modo per neutralizzarle consisteva nel non evocarne mai la presenza.

Madre Teresa di Calcutta un giorno disse: “Qualcuno mi ha chiesto perchè non partecipo a manifestazioni contro la guerra. Ho risposto che non lo farò mai. Ma sono pronta a partecipare a qualunque manifestazione per la pace.

Maharishi Mahesh Yogi, il Guru indiano che insegnò la Meditazione Trascendentale ai Beatles, viene spesso ricordato per questa frase: “Don’t fight darkness – bring the light, and darkness will disappear” (Non combattere l’oscurità – porta la luce, e l’oscurità svanirà).

Anche io ho vissuto per anni con la convinzione che fosse giusto combattere le ingiustizie. Lo penso anche ora, ma ho cambiato strategia. Ora le combatto nominandole il meno possibile.

Perché la felicità è un fatto matematico.

Se abbiamo 5 ore e le trascorriamo parlando di problemi saremo infelici per 5 ore.
5 ore che non ritornano.
E se lo faremo tutto il mese, saremo tutto il mese infelici.
E se lo faremo tutta la vita saremo tutta la vita infelici.
E i problemi? Siamo sicuri che saranno svaniti?

Se una persona sta per inciampare occorrerà dirglielo. Se un bambino fa qualcosa di pericoloso, va fermato. Ma se ciò che diciamo anziché risolvere un problema crea solo malumori a noi e agli altri, va evitato assolutamente.

Per cui, la sintesi che vi propongo è questa: “Tutto ciò che pensi, ancorché giusto, se ti rende infelice è sbagliato: se desideri essere felice devi decidere di esserlo.

Per essere felici, parlate di cose belle: la gioia è incredibilmente contagiosa.
E’ così che si cambia il mondo.

Ciro Imparato

da: http://www.lastampa.it/
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  • RelatoriCiro Imparato
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Scopriremo come comunicare le quattro emozioni fondamentali (simpatia, fiducia, autorevolezza, passione) e come evitare di trasmettere le due emozioni negative, per esprimere il meglio di noi.

Sii te stessa

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Sii te stessa
Queste sono le parole che ti sentirai ripetere più spesso.

Paradossalmente è la cosa più difficile da realizzare: ci sono tante interferenze intorno a noi. C’è l’educazione, la civiltà in cui siamo cresciute, che abbiamo respirato da prima di nascere e ci ha condizionato da sempre; ci sono delle regole da seguire, che a volte ci limitano, che a volte vorremmo infrangere, ma con cui dobbiamo invece invariabilmente fare i conti. Ci sono le persone che ci circondano, che hanno delle aspettative, molte aspettative su di noi, e che potrebbero rimanere deluse quando non addirittura scioccate da alcune nostre scelte, o potrebbero non condividerle o non capirle, o rimanerne offese o ferite. Ci sono le nostre abitudini personali, così radicate e così forti, le nostre routines che ci danno tale sicurezza che noi per prime facciamo fatica a lasciare. E infine ci sono le nostre personalissime paure, così potenti e così insidiose, spesso cammuffate dietro a tutto il resto, dietro a tutte le scuse e gli alibi che adduciamo per non fare ciò che vorremmo.

Però tutto questo è esterno a noi. Non ha la nostra stessa radice: è altro da noi. La cultura e la legge in cui siamo nate sono casuali: potevamo nascere in India o mille anni fa. Le persone e le situazioni che ci circondano non sono eterne e soprattutto non sono noi. Dopo tutto non siamo al mondo per soddisfare le esigenze degli altri*.

Le abitudini sono un buono strumento per poter fare le cose senza ogni volta dover riprogrammare tutto. Devono rappresentare un aiuto, una facilitazione. Sono frutto della mente, e come la mente debbono essere considerate uno strumento al nostro servizio, e non le nostre padrone. Non ha senso ostinarsi a seguire delle abitudini perché si è sempre fatto così: sarebbe come andare al mare e mettere il tailleur solo perché lo portiamo undici mesi all’anno.
Anche le nostre paure sono qualcosa di esterno, qualcosa che ci è stato insegnato a temere da piccoli, qualcosa che ci ha spaventato da piccoli, magari la paura di perdere l’amore dei genitori, o la paura di non essere accettate da una comunità, ecc.

Per imparare ad essere noi stesse, dobbiamo distogliere l’attenzione dall’esterno e focalizzarla su di noi. Dobbiamo isolarci da tutto ciò che non è noi, e concentrarci su di noi.

Ci sono anche dei rimedi floriterapici che possono venirci in aiuto: ad esempio per chi li usa, fra i fiori di Bach c’è Walnut. Il fiore del noce ha una simbologia ben precisa: in natura sotto al noce non cresce nessun’altra pianta. Il noce sa isolarsi, sa creare delle barriere, sa porre dei confini intorno a sé, forse per questo era un albero sacro alle streghe che sotto le sue fronde trovavano un riparo discreto per i loro convegni. Chi lo assume, trova maggiore facilità a concentrarsi sulle proprie esigenze e a non farsi distrarre dalle influenze esterne.

Quando decidiamo di lavorare sull’essere noi stesse, dobbiamo però soprattutto chiedere aiuto al nostro corpo perché è questo che siamo prima di tutto. E sarà proprio lui ad aiutarci di fronte a qualsiasi dubbio.
Il nostro corpo ha moltissimo potere a livello, concreto, fisico, perché è animato da due potenti forme di energia:
la sua radice, da cui nasce e trae forma, cioè l’amore tra le due persone che ti mettono al mondo
il desiderio di vivere: il nostro corpo vuole sempre vivere e stare bene. E’ una legge naturale: la materia tende sempre alla vita. Nei casi di desiderio di morte o di autolesionismo di qualunque tipo, è la mente a volerci danneggiare, non è mai il corpo.
Dunque, per decidere in qualsiasi caso cosa sia bene per noi è al corpo che si deve far riferimento. Quando ti sembra di non farcela in una situazione, o se hai paura di non resistere, chiediti sempre se è il tuo corpo a dirtelo o se è la mente che cerca di trarti in inganno e porti dei limiti, perché spesso si tratta di questo. Il nostro corpo non sbaglia e non mente mai. Quando vorrai forzarti, importi una situazione che non è la tua, ti ammalerai.
Dunque, se ti senti a disagio in una situazione e desideri fuggire, andartene, non esitare a farlo. Non c’è principio che tenga, non c’è parola data che giustifichi la sofferenza: se una situazione ti fa stare male, vattene, ma vattene di corsa il più lontano possibile. Non perdere tempo a ragionare. La gente che nel bel mezzo di un incendio si sofferma a pensare a cosa portare con sé, muore bruciata.

Esistono due tipi di paure: della mente e del corpo.
La paura della mente è frenante: cerca di porci dei limiti, ci dice di “non fare questa o quella cosa”.
La paura del corpo è viscerale, come del resto ogni suo messaggio, e ci spinge all’azione. Fidati delle sensazioni che ti manda la pancia, la pelle, l’udito, l’olfatto, il gusto. I bambini molto piccoli, che sono ancora poco condizionati, sputano per istinto il cibo che potrebbe far loro male. E allo stesso modo si comportano gli animali selvatici, che “fiutano” il pericolo. Ciò che ti dà i brividi, o suona male o stona, o risuona dentro di te, ciò che ti puzza, o al contrario annusi volentieri, sono tutti messaggi del corpo.
Fidarsi del proprio corpo per noi esseri umani non è più automatico: ci siamo dimenticati come si fa, ma possiamo imparare daccapo, stando molto ad ascoltare e a rispondere a noi stessi, e poco ad ascoltare e a dare risposte agli altri.
Abbi fiducia in te, questo significa ascoltare il tuo corpo.

E osa, osa chiedere, osa pretendere, non avere paura: ti meriti il meglio, non accontentarti solo perché anche gli altri lo fanno. E non lamentarti: non ti aiuta, anzi, ti fa perdere energia, perché ti mette nella posizione di rivolgerti agli altri, di aspettarti l’aiuto dall’esterno, e ti allontana dalle tue risorse.

Cerca di realizzare sempre te stessa; non sto parlando di risultati particolari nella vita: non mi riferisco a realizzazione professionale, famigliare ecc. Intendo dirti di fare ciò che sei tu, di seguire le tue inclinazioni, perché è così che realizzi te stessa. Tieni a mente tre cose:

non farti mai violenza: significa che non devi fare mai ciò che non ti piace, che non senti tuo, in cui non credi. Ogni volta che ti senti “costretta a” ti fai violenza. Qualcuno molto saggio ha detto che lo sforzo è imperfetto, solo ciò che è naturale è perfetto, ed è davvero così. Non farai mai fatica a fare ciò che desideri. Farai sempre una fatica immane a fare ciò che non vuoi. Ciò che fai volentieri riuscirà sempre bene, sortirà sempre ottimi risultati. Ciò che fai malvolentieri sarà sempre mediocre, quando non brutto.

Prima di qualsiasi azione, pensa se è quel che sei tu, se viene da te, se è un tuo desiderio oppure se ti stai limitando, conformando, se stai facendo ciò che ti si chiede, ciò che ci si aspetta da te, o comunque ciò che gli altri, non tu, desiderano. Non confondere mai la giustizia con la generosità: accontentare te stessa è atto di giustizia, accontentare gli altri è atto di generosità.

Vivi con passione: cioè con consapevolezza. Vuol dire sii presente a tutto ciò che fai, con tutta te stessa. Ogni momento della tua vita vivilo davvero, in fondo: mentre fai qualsiasi cosa, non pensare a prima o a dopo, ma pensa a ciò che stai facendo. Solo così, alla fine, sentirai di non aver perso neanche un istante della tua vita, e di aver vissuto davvero bene.

* Nota (di Anna Pirera)
Uno dei grandi temi del femminile è l’esistere per gli altri: per i figli, innanzitutto, per gli uomini, per i genitori, per gli amici…
Talvolta, se sentiamo che un legame ci sta ‘portndo via’ da noi stesse, può essere utile leggere le parole della preghiera della Gestalt, di Fritz Perls, e ripeterle ad alta voce fra sè e sè:

“io sono la mia via e tu la tua.
io non sono in questo mondo per rispondere alle tue aspettative
e tu non sei in questo mondo perr rispondere alle mie.
Tu sei tu e io sono io…
e se per caso ci incontriamo
allora è splendido!
altrimenti non ci possiamo fare niente!”

di Barbara Coffani, dedicato a sua figlia
fonte: http://www.ilcerchiodellaluna.it/

Il nuovo libro della meditazione tutta al femminile, abbinata all’esercizio fisico, per scoprire il potere di una mente in armonia con se stessa

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Il volume è strutturato in modo tale da consentire a una qualsiasi lettrice, anche inesperta, di avvicinarsi allo yoga kundalini, imparando passo dopo passo posizioni e tecniche di respirazione proprie della meditazione.

Lo scopo del libro è di aiutare le donne di qualsiasi età nelle seguenti pratiche:
• alleviare lo stress e le frustrazioni;
• focalizzare e stimolare la propria creatività;
• abbassare la pressione sanguigna;
• distruggere i pensieri negativi;
• sviluppare una visione positiva di se stesse;
• stimolare l’attività delle onde telepatiche.

Comincia ora la tua autostima

Non abbiamo bisogno del permesso di nessuno per sentirci bene e non dobbiamo aspettare che nessuno ci dia il via per avere successo.

Semplicemente comincia ora!

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Avete il permesso di stare bene con voi stessi, di gioire, di essere felici?
O pensate che con tutta la sofferenza che vedete attorno a voi, questo sia un atteggiamento egoista.
Avete il permesso di avere una forte autostima?
O sentite una vocina che vi dice: non pensare troppo bene di te stesso/a. Devi essere umile, non sei così capace dopo tutto.
Avete il permesso di dire no?
O pensate di non poterlo fare, che non sia educato, che poi non sarete più amati, stimati o che gli altri non possono vivere senza il vostro aiuto.
Avete il permesso di perdonare?
O pensate che dovete fargliela pagare, o nel caso siate voi “il peccatore” una vocina vi dice che dovete vivere tutta la vita portando il fardello della colpa.
Avete il permesso di cambiare?
O temete di tradire qualcuno. Oppure pensate che lasciare la vecchia strada vi porti nella terra dell’incertezza e avete paura di attraversare i carboni ardenti dell’ignoto.
Questa lista potrebbe andare avanti, ma credo abbiate afferrato il concetto. Potete diventare chi volete essere, e fare ciò che desiderate fare senza rompere nessuna legge universale, morale o governativa.
Per diventare ciò che desiderate diventare avete solo bisogno di fare un passo indietro e rendervi conto che non avete bisogno di alcun permesso esterno.

Ne sarà valsa la pena, sarà gratificante? Assolutamente sì. Il percorso stesso di muovervi verso i vostri obiettivi vi farà crescere, vi porterà a sviluppare le vostre capacità , i vostri talenti, il viaggio stesso vi porterà a diventare persone nuove.
Come possiamo dare agli altri ciò che noi stessi non abbiamo?
Se prima non siamo pieni di amore per noi stessi , come possiamo dare vero amore agli altri?
Se non stiamo bene con noi stessi, come possiamo gioire della compagnia altrui?
Se non ci diamo il permesso di cambiare , come possiamo incoraggiare gli altri a farlo?
Quindi la mia domanda per voi è:

“Cosa è che volete fare ma ne state ancora aspettando il permesso?”

Questa è una dichiarazione è stata scritta nel 1975 da Virginia Satir, psicologa e psicoterapeuta americana che è stata una delle figure più importanti nel campo della PNL.

Leggetela almeno una volta al giorno, tenetela in un luogo dove possiate vederla e ricordarvi di queste parole, fino a farle diventare la vostra piena realtà.
E quel giorno la vostra vita sarà cambiata.

Dichiarazione di Autostima
In tutto il mondo non esiste nessuno che sia come me.
Tutto quello che proviene da me è autentico, perché sono soltanto io a sceglierlo.
Io possiedo tutto di me, il mio corpo, le mie sensazioni, la mia bocca, la mia voce, tutte le mie azioni, che siano per gli altri o per me stesso/ me stessa.
Possiedo le mie fantasie, i miei sogni, le mie speranze, le mie paure.
Possiedo tutti i miei trionfi e successi, tutti i miei fallimenti ed errori perché IO possiedo tutto di me e Io sono in grado di riconoscere intimamente me stesso/ me stessa.
Facendo questo IO posso amarmi e diventare mio amico/mia amica, in ogni mia parte.
So che ci sono aspetti di me che mi confondono, ed altri aspetti che non conosco – ma fino a quando continuo ad essere in amicizia ed in amore con me stesso e me stessa, IO posso cercare coraggiosamente e con speranza delle soluzioni alle incertezze e posso trovare strade per conoscere ancora di più su di me.
In qualsiasi modo io appaia e mi esprima, qualsiasi cosa io dica e faccia e qualsiasi cosa io pensi e senta, in un qualsiasi momento tutto ciò è ME, in maniera autentica.
Se in seguito alcune parti di come appaio, di come mi esprimo e di come io ho pensato, diventano sconvenienti, IO posso mettere da parte ciò che è sconveniente, tenere ciò che rimane ed inventare qualcosa di nuovo al posto di ciò che ho scartato.
Posso vedere, ascoltare, sentire, pensare, dire e fare.
Possiedo gli strumenti per sopravvivere, per essere vicino/vicina agli altri, per essere produttivo/produttiva, per dare un senso ed un ordine là fuori nel mondo delle persone ed alle cose al di fuori di me.
IO possiedo me stesso/me stessa ed allo stesso tempo posso ideare me stesso/me stessa.
IO sono me ed IO SONO GIUSTO / GIUSTA

Virginia Satir 1975

di A. Bryant


Jerry Minchinton

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Le 52 cose che puoi fare per migliorare la tua AUTOSTIMA


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A volte l’infelicità deriva da scarsa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, con conseguente timore di sbagliare e di non essere all’altezza della situazione. Come superare paure e senso di inadeguatezza e divenire individui capaci di realizzare i propri desideri.

Libro consigliato:


John Banmen Meditazioni di Virginia Satir

Pace dentro di Me, pace con Te, pace nel Mondo

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Virginia Satir (1916-1988) è stata una pioniera nel campo della terapia familiare e ha sviluppato stra-tegie uniche per migliorare le comunicazioni e le relazioni umane. La sua comprensione, disponibilità d’animo e capacità le hanno procurato un rispetto a livello mondiale.
Questa raccolta postuma conduce il lettore ai limiti estremi delle idee di Virginia riguardo le complesse interazioni tra mente, corpo, emozioni e spirito. Il libro si apre con un breve saggio di Virginia su come lei abbia sviluppato e utilizzato le meditazioni per approfondire l’impatto delle sue tecniche cliniche. Premesso che il corpo è un tempio magnifico che ospita la nostra essenza umana, o spirito, Virginia ha poi esplorato le profonde interrelazioni tra corpo e spirito in una serie di toccanti temi che illuminano e guidano.
Un concetto che lega queste meditazioni è che possiamo sempre darci consapevoli messaggi d’amore, valore e stima in quanto esseri unici. Le affermazioni della Satir, tanto quanto le sue idee provocatorie, si presentano in una serie di brevi e comprensibilissimi brani che possono essere letti in solitudine o all’interno di gruppi.
Allegato al libro, un CD con alcune meditazioni lette da Barbara Ghezzi.

Com’è la tua autostima?

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Com’è la vostra auto-stima?
State più che bene con voi stessi? Oppure vi giudicate o criticate spesso? O magari siete convinti di valere meno rispetto a qualcun altro?

È solo con noi stessi che siamo certi di passare ventiquattr’ore su ventiquattro da quando nasciamo a quando lasceremo il corpo.
Le convinzioni riguardo a noi stessi e la relazione che abbiamo con noi stessi influenzano ogni area della nostra vita e ogni relazione con gli altri.
Non c’è da stupirsi quindi se l’autostima è un tema centrale nella nostra esistenza.
Eppure purtroppo su questo tema così importante c’è ancora tanta confusione.

Cos’ è l’autostima?
Non si tratta certo di pompare sé stessi così da sentirci favolosi il cento per cento del tempo.
Non sono gli amici, o i genitori, o il partner, che ci dicono che siamo il top, il meglio del mondo ( o dell’Universo)…
Quello è solo ego gonfiato.
Ed è miseramente vulnerabile!
Basta un inconveniente, un fallimento, ed ecco che come uno spillo quella difficoltà buca il palloncino della nostra autostima e tutta l’ aria fuori esce…

Molti confondono l’autostima con l’auto efficacia o la fiducia in se stessi.
Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia dato dall’approvazione e dalla stima altrui. Ebbene, l’autostima non è nessuna di queste due cose.
Forse la confusione nasce dal termine stima. Stimare implica fare una valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un quadro, un gioiello, un esperto valuta quanto questo oggetto può valere.
Ma qual è il valore di un essere umano? E chi sarebbe l’esperto perito? Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione?
A seconda della cultura potrebbe essere il denaro, il cervello, a bellezza, la carriera, i vestiti firmati e così via.
Ma qual è il sistema di valutazione corretto?
Quale metro di valutazione state usando per voi stessi?
Qualunque sistema adottiate, il problema è che è influenzato.

Avete valore solo se rispettate certe condizioni, che però possono cambiare o ci possono venire tolte in ogni momento. Queste condizioni, come ci insegna il buddismo, sono impermanenti.
Quindi, da un giorno all’altro, potreste assistere al grande crollo del vostro valore nella borsa mondiale dell’Essere Umano.
E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato ad ogni essere umano?
Qual è il vostro valore?
Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani, indipendentemente dai riscontri di ciò che facciamo (carriera, età, aspetto fisico, soldi) o dall’approvazione altrui.
Per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo. Possiamo semplicemente decidere di sentirci così. Ora, in questo preciso momento.

Ricordate a voi stessi più spesso che potete:
«Non ho nulla da provare e tutto da sperimentare, io valgo in quanto essere umano, semplicemente perché esisto».

E’ una consapevolezza che nessuno dall’esterno può offrirvi. Deve arrivare da voi. Per questo si chiama autostima e non «stima da altri».

La parola “stima” significa “valore” e quindi possiamo pensare a questo processo come dare valore a noi stessi. Inoltre la prima parola “auto” ci fa capire che l’auto-stima può scaturire solo dalla propria valutazione e non dal valore che ci danno gli altri.
Cercare il nostro valore dagli altri e’ una trappola comune che porta a risultati molto insoddisfacenti in quanto, per natura, l’auto-stima non può essere raggiunta ricercando l’approvazione degli altri.
Paradossalmente otteniamo più approvazione o considerazione dagli altri quando ci diamo noi stessi valore.
E’ divertente il fatto che accettiamo molte cose nella vita, come una giornata di pioggia quando la desideravamo bella, oppure un amico che posticipa un appuntamento, ma abbiamo difficoltà ad accettare tutte le parti di noi.

Quando e’ stata l’ultima volta che vi siete accettati solo per il fatto di essere voi?
Voi siete unici, nessun altro può essere voi, non avete altro da fare che essere voi stessi – potete accettare questo?
Come sarebbe se vi accettaste incondizionatamente?

Fermatevi un momento e considerate un neonato. Se avete un figlio e pensate alla nascita del vostro bambino, questo e’ ancora più potente.
Al momento della nascita cosa può fare questo nuovo essere umano? La risposta e’: niente, tranne il piangere. Eppure anche se un neonato non può fare nulla– quanto valore gli diamo? Un valore enorme, un valore che non ha a che fare con ciò’ che fa, con i suoi risultati, ma con ciò che è.

Siamo tutti stati neonati. E tutti siamo venuti al mondo con un enorme valore intrinseco. Cosa ci ha indotto a scordare di onorare questo valore intrinseco?
L’errore fondamentale ma comune e’ quello di prendere un criterio interiore o un giudizio esterno per applicarlo al proprio senso di se e arrivare alla conclusione erronea “Non valgo”.
Ovvero occorre smettere di confondere le nostre azioni con quello che siamo! Noi siamo molto di più delle nostre azioni.

4 chiavi per una buona autostima:

1. chiave di sana auto-stima: Dare più valore a se stessi che alle azioni: la prima chiave per una sana autostima e’ quella di scindere il vostro “se” da quello che fate (le vostre azioni). Questa e’ la differenza

2. chiave di sana auto-stima: Non siamo responsabili per gli altri: La seconda chiave si riferisce all’accettazione del fatto che non siete responsabili “PER” come pensano e quello che provano gli altri, questo e’ compito loro.

3. chiave di sana auto-stima: Lasciare andare il passato: Ognuno di noi ha detto o fatto qualcosa di cui si e’ poi pentito ma questo non diminuisce il suo valore come persona, il passato non equivale al futuro e noi tutti abbiamo in noi il potere di scelta – la scelta di darci valore e di scegliere nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuovi discorsi e nuovi comportamenti.

4. chiave di sana auto-stima: Smettere di svalutarsi: Quello che vi impedisce di realizzare il vostro potenziale e’ il vostro svalutarvi.
Diventate consapevoli che se questo e’ accaduto nel passato è nel vostro potere smettere e iniziare ad accettarvi e apprezzarvi oggi e ogni giorno.

Vi invitiamo quindi ora ad accettarvi come separati dalle vostre azioni.
E mentre accettate di essere un essere umano unico, forse potete iniziare ad apprezzare il potenziale che avete.
Nessuno puo’ essere voi nel modo in cui potete esserlo voi.

Avete un contributo unico da dare solamente per il fatto di essere sul pianeta in questo momento!

Tratto da Michael Hall


Michele Giannantonio Anna Laura Boldrini

Autostima Assertività e Atteggiamento Positivo

I fondamenti e la pratica della crescita personale

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La terza edizione di un classico della crescita personale. Assertività, autostima ed attenzione ai propri bisogni ed ai propri talenti, per bilanciare al meglio “disponibilità” e “determinazione”, affrontare con successo gli attacchi personali e i problemi in modo creativo e positivo, utilizzando le emozioni e le reazioni del nostro corpo.

Ormai un classico della crescita personale, è la terza edizione, arricchita ed aggiornata, di un’avvincente sequenza di spiegazioni scientifiche, suggerimenti pratici, tecniche, test ed esercizi, esposti con semplicità e coerenza per:

– dare il meglio di sé ed auto-stimarsi di conseguenza;
– essere più assertivi nei rapporti interpersonali;
– bilanciare al meglio “disponibilità” e “determinazione”;
– affrontare con successo le manipolazioni, gli attacchi e le critiche non costruttive;
– affrontare realisticamente ed in modo efficace i problemi;
– imparare a rilassarsi;
– capire e utilizzare le emozioni e le reazioni del corpo.

In questa terza edizione un nuovo capitolo su come affrontare le persone “difficili”.
Uno strumento concretamente utile e gradevole per migliorare l’atteggiamento verso la vita, scritto dagli autori di uno dei corsi più seguiti in Italia, da dieci anni, sull’autostima, l’assertività ed il pensiero positivo.
L’autostima, l’assertività e la capacità di utilizzare le nostre emozioni costituiscono il cuore della crescita personale.

Illuminazione

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Il tutto si stava guardando! Nessun confine, nessun tempo, nessun spazio! Solo io!

Cosa è l’Illuminazione e che posto prende oggi questo tema nella nostra cultura e società? Ogni individuo vive costantemente immerso, identificato e coinvolto negli stimoli, nelle congetture, nelle immagini e sensazioni prodotte dal proprio ambiente, dal proprio corpo, dalla propria mente e dalla propria cultura. Tale coinvolgimento è talmente profondo da aver fatto apparire la vita come un insieme di cose, di dati, di sensazioni e punti di vista. Tutto ciò è anche vero, ma poiana persona potrebbe un giorno domandarsi: “Ma io chi sono?” “Dove vado, cosa voglio?” “Cosa è la vita?” Se noi riuscissimo a togliere, tutto d’un colpo, ogni etichetta data a persone, oggetti, e altro, improvvisamente ci apparirebbe tutto nella sua forma essenziale, neutra, pura e priva di significati. Si tratta dell’Illuminazione. La cosa formidabile di questa esperienza è che, siccome anche noi stessi siamo stati creati da postulati, considerazioni etichette mentali auto create o originate da altri, allo scomparire di queste ultime, il significato “Io esisto o io sono…” scomparirebbe come tutto il resto.

Allora nulla è separato, nulla esiste come qualcosa di diverso, distinto dal resto. Tutto si ricongiunge in una unica natura inspiegabile a parole. Alla domanda “Chi sono io?” o “Cosa è la vita?”, “Chi sono gli altri?” la risposta è inesistente. Tale “inesistenza” è tuttavia la presa di coscienza della realtà, di ciò che si nasconde dietro il teatro della vita, dietro la cortina di impressioni e veli mentali. Tutto il tempo noi guardiamo ciò che crediamo di vedere. Esiste chi guarda e l’oggetto osservato. Tutti siamo d’accordo che una sedia è una sedia, ma ognuno di noi la vede con un’ottica differente. Provate a chiedere ad un amico: “cosa ti trasmette questa pianta?” Ogni persona vi darà una risposta diversa. Perché? Perché ogni persona è diversa, ogni mente è differente da un’altra. Ma la differenza consiste in ciò che pensiamo, ciò che sentiamo; e questa differenza esisterà sempre finché l’uomo non comincerà a considerare gli altri come entità non fisiche, come la stessa realtà che si cela dietro alle identità, i modi di essere o di pensare. È la Verità, la vera natura delle cose, la realtà non duale, non processuale.

Questo è ciò che esiste prima di ogni forma di distorsione, di manipolazione sulla realtà. L’io dice: “Ma io sono giusto!”, “Io non devo cambiare, io devo solo trovare il modo per fare andare le cose come dico io!”. Tutto ciò porta a dolore, a quel dolore che sentiamo nella vita; quel dolore che viene perpetuato dalla nostra falsità, dalla nostra cecità. Noi possiamo continuare a credere all’io, e all’io altrui e continuare così in eterno, e quando non si va d’accordo farci la guerra e continuare solo a nascondere la verità che siamo tutti correlati gli uni agli altri da una unica Verità, un unico Dio, una unica Realtà.

Continua la lettura su: http://www.lamentemente.com

Libro consigliato:

Per ottenere la felicità e raggiungere l’appaga-mento personale è essenziale saper dare e ricevere amore. Ma fino a che punto comprendiamo la straordinaria forza trasformatrice di questo sentimento? Siamo davvero in grado di coltivarne e di apprezzarne i doni inestimabili?

Nella Via dell’amore il Dalai Lama ci insegna come tradurre l’energia che ognuno di noi dedica a se stesso in una forma di compassione rivolta agli altri. Riprendendo esercizi e tecniche messi a punto nei monasteri tibetani più di mille anni fa, ci guida lungo un cammino che porta a sviluppare il nostro potenziale, trasformando l’eccessiva e controproducente concentrazione su di noi in un sano interesse per gli altri.

Così, passo dopo passo, impariamo a superare la generale abitudine a inquadrare le persone in categorie rigide per creare e mantenere invece un atteggiamento positivo verso tutti coloro che ci circondano, allargandone sempre di più la cerchia.



Dalai Lama

La Via dell’Amore

Aprire il cuore e la mente per raggiungere la saggezze e l’illuminazione

Oscar mondadori
ISBN: 9788804581413

Prezzo € 9,00

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