Prendiamo tutto il bello della Vita – Intervista a Omar Falworth

Un incontro con Omar è sempre fonte di profonda sorpresa: ti stupisce per il suo buon umore, infonde energia ed allegria.

In un tuo libro Prendere tutto il bello della vita, racconti di come hai spiazzato un’intervistatrice televisiva che ti aveva chiesto il segreto della felicità. Per non incorrere nel suo stesso errore comincio la mia intervista con una provocazione. Di solito le persone che si mostrano felici e serene in ogni situazione sono in realtà quelle che soffrono o hanno sofferto di più. Sei proprio certo di essere l’uomo più felice del mondo?
Sicuramente sono tra gli uomini più felici del mondo. E questa felicità mi deriva da un pensiero positivo di fondo che ho dentro di me, che ho coltivato negli anni e che mi permette di reagire agli imprevisti e agli eventi negativi della vita di tutti i giorni.Ti faccio qualche esempio semplice ma efficace. Se mi alzo la mattina e fuori dalla finestra scorgo un tempo grigio e piovoso, penso immediatamente che non è così male dato che sarebbe potuto diluviare! Se mi capita di avere un incidente stradale per cui mi ritrovo con un trauma cranico, penso che sia molto meglio che essere rimasto invalido. E così via. Questo esercizio mentale è molto efficace per costruirsi felicità interna costante e indipendente da avvenimenti esterni.

Quando hai deciso di diventare una persona sempre felice?
Trentacinque anni fa uscivo dalla depressione. Dopo questo evento negativo, che è passato naturalmente con il tempo, ho deciso di godere appieno della mia vita e della mia felicità. Volevo allargare le mie esperienze e le mie conoscenze per poter godere di tutti quei piaceri che, sconosciuti ai più, possono rivelarsi dei meravigliosi momenti di piena felicità. Ho fatto un lungo lavoro su me stesso, ho indirizzato le mie energie per sviluppare il pensiero positivo. Ora la mia vita è piena, felice: evito tutte quelle attività ripetitive e monotone che impediscono il raggiungimento della felicità e vado in cerca di emozioni variegate.A tutti piacciono i fiori e traggono felicità dal vederli e ammirarli. Ma che felicità intensa profonda e vitale si può tratte dall’ammirare una distesa di crochi in fiore! Sono appositamente stato in Sicilia in questo periodo per ammirare questa meraviglia naturale.

Che consiglio daresti a chi sta superando un momento difficile per intraprendere la via del cambiamento verso la felicità?
Certamente è necessario lavorare per costruirsi un buon pensiero positivo di fondo, solido e duraturo. Come è possibile raggiungere questo obiettivo? Una tecnica fondamentale è quella dell’alt-analisi che ci aiuta enormemente nel cammino verso il miglioramento sostanziale della nostra personalità: durante la giornata dobbiamo sforzarci di fermarci e pensare con cognizione e concentrazione, in maniera mirata e consapevole, a quello che stiamo facendo, questo ci permette di vedere le nostre azioni e i nostri comportamenti come dall’alto e di analizzarli.

Parliamo del rapporto con gli altri. Come possiamo accettare l’altro?

Conoscere un’altra persona è come conoscere un altro mondo. Un mondo nuovo e vario che può essere per noi fonte di grandissima felicità. Stare profondamente insieme ad un alta persona, apprendere l’arte di amare (L’arte di amare e farsi amare è il titolo di uno dei libri di Omar ndr) ci conduce inevitabilmente verso la felicità, a patto che noi non vogliamo che l’altro diventi nostra privata proprietà, nostra esclusiva. Dobbiamo permettere all’altro di vivre la propria vita nella libertà, senza ingabbiarlo in una relazione dispotica e oppressiva da cui, alla fine, trarremo solo esperienze negative.

Ti riferisci a tutti i tipi di rapporti o in particolare alla vita di coppia? Qual è allora la ricetta per la coppia felice?

Questa modalità di relazione dovrebbe essere alla base di ogni rapporto umano, in special modo delle relazioni a due. Credo che il segreto della felicità per una solida vita a due risieda nella capacità di gestire un rapporto aperto in cui ognuno dei partner è in grado di godere della presenza dell’altro senza schiacciarlo o soffocarlo con le proprie gelosie e ansie. Anche per giungere a questa consapevolezza è necessario un profondo lavoro su se stessi, ma ne vale la pena! Leggete L’arte di amare e farsi amare e mi saprete dire!

Prendere Tutto il Bello della Vita

Da non perdere

Che bello avvertire la meravigliosa sensazione di amare ed essere amati!
Che bello fare all’amore con la persona dei nostri sogni!
Che bello partire per splendidi viaggi in luoghi da favola!

Queste ed altre “978.654 sono tutte le squisite pietanze che ci offre l’infinita mensa della vita”.
Ma noi, distratti da tanti problemi, ne vediamo e ne prendiamo soltanto una piccolissima parte.
Questo libro ci fa scoprire e ci insegna a gustare tutte le cose belle della vita di cui non immaginiamo neppure l’esistenza.

Sprigiona il potere che è in te

I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.

Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.

Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica cheTony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiama E3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) edEntertainment (divertimento).

Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiduciasviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.

Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.

>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:

– Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.

Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!

Scopri i dettagli del corso >  “Sprigiona il Potere che è in Te”

Buona formazione

Un estratto dell’ intervista a Tony Robbins

in uscita nel mese di Agosto sul n.29 del trimestrale Scienza e Conoscenza:

A cura di Alvise Fedrigo e Elsa Nityama Masetti

Scienza della mente

Il risveglio del Gigante

Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…

Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?

La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?

I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..

“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?

Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
Dunque, entrambe queste forze trainanti ci sono utili. Quale usare? Dipende dal momento e dal contesto della nostra vita. Provare tutte e due, può aiutarci a capire quale funziona meglio per noi.

Sprigiona il potere che è in te

I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.

Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.

Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica che Tony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiama E3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) ed Entertainment (divertimento).

Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiducia, sviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.

Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.

>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:

– Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.

Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!

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>> Per iscrizioni entro il 3o/11/2009 SUPER SCONTO DEL 36 % <<

Buona formazione

Un estratto dell’ intervista a Tony Robbins

in uscita nel mese di Agosto sul n.29 del trimestrale Scienza e Conoscenza:

A cura di Alvise Fedrigo e Elsa Nityama Masetti

Scienza della mente

Il risveglio del Gigante

Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…

Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?

La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?

I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..

“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?

Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
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Per iscrizioni entro il 31/10/2009 (-44%)



Puoi guarire, credici!

Cenni sulle teorie del dottor Hamer (Nuova Medicina) ed esperienza personale di guarigione

guarire-credici

Ciao, voglio condividere con il mondo intero la mia esperienza di guarigione dal cancro attraverso il cambiamento delle mie credenze relativamente alla malattia e l’approccio alla Nuova medicina del dott. Hamer.

Inizialmente, come la maggior parte delle persone, di fronte ad una diagnosi medica talmente improvvisa quanto dolorosa, la mia reazione è stata di disperazione. In seguito tale sentimento è andato incrementandosi e modificandosi fino a diventare rassegnazione. Nonostante ciò, anche in queste fasi iniziali mai ho pensato al peggio e ho sempre sottovalutato il problema, tanto da non ritenermi mai grave. La mia testa aveva ben chiaro l’obiettivo GUARIGIONE e questo ha fatto si che sulla mia strada incontrassi persone, letture e situazioni tali da indirizzarmi verso la risoluzione del mio problema.(..nulla accade per caso, ma siamo noi che ci creiamo il nostro destino con i nostri pensieri!)

In particolare, pur percorrendo un percorso medico con la medicina tradizionale, più per insistenza dei familiari che per mia scelta, ho intrapreso un cammino con la Nuova medicina di Hamer. Ho preso la mia vita nelle mie mani cercando la causa scatenante della malattia.

L’incontro con un medico esperto di Nuova Medicina e Biologia totale, la frequentazione di seminari e l’approfondimento attraverso numerose letture mi hanno veramente cambiato la vita…. in meglio!

L’argomento Biologia Totale e Nuova Medicina di Hamer è molto vasto e incontra pareri discordanti, quindi io da autodidatta e da testimone vivente della sua efficacia cercherò qui di spiegare le informazioni anche scientifiche da me acquisite, filtrate dal mio vissuto e dalla mia esperienza di ex malata, che spero possa aiutare altre persone ad imboccare la strada della guarigione.

Il dottor Hamer, nasce nel 1935 in Renania. Nel 1978 il figlio di Hamer muore dopo molti giorni di agonia in seguito a una ferita di arma da fuoco. Dopo alcune settimane Hamer scopre di essere malato di cancro ai testicoli. Dopo l’iniziale interpretazione secondo i canoni della medicina tradizionale, il medico comincia ad interrogarsi sulla possibile correlazione tra il trauma vissuto e il cancro.

Nonostante la malattia Hamer continua a lavorare presso il reparto di ginecologia dell’Ospedale di Baviera dove incontra donne malate di cancro le quali interrogate con delicatezza dal medico, rivelano di aver vissuto nei mesi precedenti la scoperta della malattia, un grave trauma emotivo.

Hamer considera queste rivelazioni molto più di semplici quanto numerose coincidenze e comincia un’attività di ricerca presso una clinica di Colonia dove vi erano numerosi malati di cancro ai polmoni, di cui solo la metà fumatori. Dai colloqui con i pazienti ha ulteriore conferma delle relazioni causa- effetto fra trauma emotivo e scatenarsi della malattia.

Naturalmente le scoperte del dottor Hamer trovarono contrasto nella medicina tradizionale, che non poteva tollerare affermazioni che andavano a minare i pilastri delle scoperte scientifiche nonchè gli interessi economici in primis delle case farmaceutiche.

Ora elencherò le cinque leggi di Hamer, che ho cercato di enunciare in maniera che anche argomenti scientifici possano essere compresi da tutti gli ammalati.

PRIMA LEGGE

– 1) Il trauma è il detonatore in quanto ogni malattia, quindi anche il cancro, è la risposta ad un trauma che ci trova impreparati, che viviamo in solitudine e che non sappiamo come risolvere. A trauma vissuti con maggior intensità corrispondono malattie più gravi. Inoltre l’emozione provata quando è avvenuto il trauma determina l’organo fisico malato.

SECONDA LEGGE

-2) Tutte le malattie hanno due fasi: la prima fase è quella di stress ed è chiamata simpaticotonia perchè entra in azione il sistema simpatico ed è la fase che va dal trauma alla risoluzione del conflitto. La seconda fase va dalla soluzione del problema al ritorno alla normalità ed è detta vagotonia perchè entra in azione il sistema parasimpatico (vago).

Nella prima fase (SIMPATICOTONIA) la persona colpita dal trauma che lo coglie impreparato, che vive in solitudine il conflitto e continua a rimuginare il problema comincia a non avere fame, è stressato, dimagrisce, ha problemi del sonno. Questa è la fase di adattamento all’evento (qui si ha il dimagrimento che la medicina tradizionale attribuisce al cancro ed è invece causato dallo stress).

A livello cerebrale si verifica una specie di cortocircuito che assume la forma di piccoli anelli concentrici in una certa area del cervello che presiede il funzionamento di un organo ben definito. Dall’analisi di numerosissime TAC il dott. Hamer è riuscito a determinare una “mappa” del cervello individuando la corrispondenza fra il tipo di trauma originario, l’area colpita a livello cerebrale e l’organo fisico comandato da quell’area.

Il nostro cervello a questo punto da un ordine al nostro corpo ed è uno tra i quattro possibili:

-creare una massa
– scavare dei buchi
– bloccare
– sbloccare

(come è possibile scindere mente e corpo, considerando la malattia come sintomo solo fisico? Il nostro cervello è il computer più potente al mondo, comanda ogni funzione e anche nella malattia ha una fase determinante, tutto dipende dalla nostra testa!

Se pensiamo di non poter cambiare gli eventi della nostra vita cerchiamo almeno di cambiare l’atteggiamento mentale con cui affrontiamo e viviamo le situazioni, ne guadagneremo in salute!)
Nella fase successiva (VAGOTONIA) che ha inizio alla risoluzione del conflitto a livello psichico lo stress diminuisce, torna l’appetito e migliora il sonno soprattutto con l’avvicinarsi dell’alba.
A livello cerebrale dove si è verificato il corto circuito comincia a verificarsi un edema di riparazione. A livello fisico il paziente entra in una fase di infiammazione (ci possono essere febbre, dolori diffusi o stanchezza.
Tutti gli stati infiammatori sono infatti delle riparazioni, comprese le malattie infettive. In questa fase la stanchezza obbliga il nostro fisico a dedicarci esclusivamente alla riparazione dei danni, impedendoci di sprecare altrove energie.

TERZA LEGGE

-3) Al di la della complessità tutto è semplice, sostiene Hamer.

Nel corso dei secoli l’uomo ha integrato nel cervello dei programmi di sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacolo. Ogni soluzione viene registrata e trasmessa alle generazioni future. Nei primi due mesi di vita intrauterina il feto incarna tutta questa memoria dall’inizio della vita ad oggi. Dal nono giorno di formazione appaiono l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma da cui si svilupperanno i vari tessuti ed organi.

Dall’endoderma derivano gli organi arcaici essenziali al primo stadio dell vita: quelli della respirazione, della digestione, dell’eliminazione e della riproduzione. In questa fase si forma l’epitelio ghiandolare che ritroveremo ad esempio nel tratto digestivo. I conflitti che riguardano questa memoria sono quelli collegati al” boccone”. Un boccone di cibo, un boccone d’aria o un boccone da espellere (ed esempio non digerire una situazione o un licenziamento con un conseguente cancro allo stomaco!)

Nella seconda fase appare il mesoderma cerebellare da cui derivano le membrane di protezione: derma, pleura, peritoneo, pericardio i cui comandi si trovano nel cervelletto. I conflitti riguardanti questa memoria sono relativi alla paura di venire aggrediti o sentirsi colpiti nella propria integrità morale (una situazione di conflitto che ci fa sentire sporchi o inzozzati che si trasforma in un melanoma). La pelle essendo la parte del nostro corpo che per prima viene a contatto con gli altri individui rappresenta tutti i conflitti definiti di separazione (vedi varie infezioni cutanee del neonato non appena è separato dal seno della madre).

Nella terza tappa si sviluppa lo scheletro, i muscoli e i tendini ed anche il midollo cerebrale. In questa fase si sviluppa il senso del proprio valore perchè rappresenta il confronto con il mondo esterno. I conflitti collegati a questa memoria sono i conflitti di svalutazione di se (conflitti del tipo mi hanno licenziato perchè non valgo, il mio partner mi tradisce perchè non lo soddisfo ecc.)

Nell’embrione si perfezionano retina, epidermide, laringe, esofago, mucose del naso e bocca, coronarie, vie biliari, sistema nervoso. Compare inoltre la corteccia cerebrale. (se ho paura di morire quindi che mi manchi il citato boccone di aria la soluzione biologica del cervello sarà quella di aumentare gli alveoli polmonari per prendere più aria e sopravvivere (una proliferazione di cellule è un cancro ai polmoni). Se invece “mi tolgono il fiato” o “mi manca il respiro” quindi in relazione al mondo esterno, la soluzione biologica registrata dal cervello sarà quella di ulcerare i bronchi affinchè possa passare più aria (la corteccia cerebrale impartisce uno dei quattro ordini possibili quindi ordina una lisi sotto forma di ulcerazione). Se il conflitto riguarda dover andare
nello stesso tempo in due direzioni e noi non sappiamo decidere, la soluzione perfetta registrata dal nostro cervello per eliminare il conflitto è quella di paralizzare le gambe.

Quello che avviene nel ventre materno ripercorre tutti gli stadi dell’evoluzione del genere umano. Al verificarsi di un evento conflittuale inatteso, senza soluzione apparente, vissuto in solitudine, la patologia si esprime a livello mentale, cerebrale e organico: è quella chiamata fase di simpaticotonia che si manifesta

– a livello mentale con una situazione di stress permanente;
– a livello cerebrale si verifica un cortocircuito dell’area determinata dal tipo di emozione subita;
– a livello fisico avviene la proliferazione cellulare (tumore) per gli organi comandati dal tronco cerebrale e dal cervelletto, oppure la lisi (perdita di sostanza) o ancora il blocco funzionale (paralisi) per gli organi comandati dal midollo cerebrale e dalla corteccia cerebrale.

L’eliminazione del conflitto segna il passaggio alla seconda fase della malattia detta di vagotonia che si manifesta:

– a livello mentale si ritrova la quiete
– a livello cerebrale si rigenerano i circuiti elettrici
– a livello fisico avviene l’incistarsi del tumore (caseificazione ossia riduzione ad opera di batteri) per gli organi comandati dal tronco cerebrale e dal cervelletto, la ricostruzione della lisi o lo sblocco funzionale per gli organi comandati dal midollo cerebrale e dalla corteccia cerebrale.


QUARTA LEGGE

4) I microbi sono operai specializzati agli ordini del cervello in quanto durante la sopra citata fase di vagotonia o riparazione permettono di recuperare la salute, a seguito di un ordine del cervello. La medicina tradizionale ritiene invece i microbi responsabili delle infezioni dalla seconda metà del secolo scorso, da quando cioè è stato scoperto che i microbi erano presenti in tutti i soggetti che manifestavano febbre e infezione. Qualcun altro ricercatore scoprì invece che fin dalla nascita l’uomo convive con i microbi infatti il nostro corpo contiene dieci volte più batteri che
cellule umane. Quando si viaggia in paesi stranieri i microbi possono diventare patogeni perchè il nostro corpo non li riconosce come facenti parte del suo ambiente (il morbillo “importato” dai conquistatori del Nuovo Mondo decimò le popolazioni locali in quanto il loro organismo non era preparato a riconoscere il nuovo microbo).

Come mai non tutti si ammalano di influenza? Perchè persone con un sistema immunitario apparentemente forte si ammalano e altre persone cagionevoli di salute non si ammalano di influenza?

Secondo Hamer i microbi lavorano solo nella seconda fase della malattia, dopodichè rimangono inattivi. I microbi sono quindi degli alleati che vivono in simbiosi con noi agli ordini del nostro cervello.Distruggendoli si rimanda la fase di riparazione che avviene comunque alla risoluzione del conflitto. Essi fanno parte del programma biologico della natura, arrivano, proliferano e scompaiono per favorire la riparazione secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro cervello, proliferando e morendo a seconda del tipo di patologia.

I funghi e i microbatteri sono spazzini che ripuliscono i tumori situati negli organi derivanti dall’endoderma e governati dal tronco cerebrale e quelli degli organi derivanti dal mesoderma cerebellare, retti dal cervelletto. I batteri oltre alla funzione di spazzini restaurano anche le lisi (riduzioni cellulari) situate negli organi derivanti dal mesoderma del midollo cerebrale retti dal midollo cerebrale.

Alla luce di queste informazioni risulterebbe da rivalutare sia la funzione dei vaccini che impediscono ai batteri di fare il loro lavoro, sia degli antibiotici che uccidono i batteri. Ciascuno di noi nasce in un luogo e in un epoca che sono impregnati di un certo numero e tipo di microbi, ai quali si adatta durante tutta l’esistenza. I vaccini risultano utili in caso di viaggi in terre lontane in quanto come detto, entriamo in contatto con microbi non riconosciuti dal nostro organismo (il viaggio in aereo non è previsto dalla nostra biologia ed in caso di spostamenti lenti registrati in fase di evoluzione l’uomo sarebbe in grado di adattarsi globalmente alle nuove condizioni ambientali).

QUINTA LEGGE

5) Tutti i comportamenti dell’uomo (anche la malattia è un comportamento) sono determinati da programmi di sopravvivenza iscritti nel nostro cervello.
Le malattie non sono ereditarie, bensì è ereditario il modo di pensare e di affrontare un conflitto!

La malattia ha sempre un senso e un’intenzione biologica positiva ed è la soluzione perfetta pensata dal nostro cervello, l’ultima possibilità di sopravvivenza.

Precisamente un uomo in età riproduttiva destrimane al verificarsi di un trauma emotivo sarà colpito nella parte destra della corteccia cerebrale (quarta fase dell’evoluzione ) e svilupperà patologie relative agli organi comandati dall’emisfero destro: bronchi, arterie coronarie, stomaco, duodeno, vie biliari e vescica.

Una donna non in menopausa e che non assume pillola anticoncezionale (in questo caso cambia il suo stato ormonale) al verificarsi di un trauma emotivo sarà invece colpita nella parte sinistra della corteccia cerebrale con malattie ai seguenti organi: tiroide, laringe, vene coronarie, collo dell’utero, vescica, retto.

La fine dell’età fertile con la diminuzione degli ormoni femminili nelle donne e maschili negli uomini ogni sesso vive le emozioni in maniera opposta con una inversione delle patologie. Questa indicazione è utile alle donne che al momento della menopausa spesso vivono un conflitto di svalutazione di sé per il fatto di non poter più procreare con una conseguente osteoporosi (un lento suicidio ordinato dal cervello che esegue gli ordini alla lettera quindi se ci sentiamo inutili per il cervello = non utili).

Come gia detto è importante l’atteggiamento con cui si affronta la vita ed è importante condividere i nostri pensieri smettendo di rimuginare i problemi dentro di noi. Affrontiamo le situazioni e troviamo velocemente una soluzione ricordando che tutto quello che non si esprime si imprime sul nostro fisico sotto forma di malattia. La malattia ci permette di evolvere.

Spesso ci mette di fronte a scelte importanti e dolorose e ci obbliga a fare un viaggio all’interno di noi stessi ma è sempre un’opportunità di crescita e cambiamento. Non esistono esperienze negative, ma esistono solo esperienze che ci permettono di evolvere. Amiamo noi stessi e gli altri. Cambiamo le nostre credenze limitanti. Abbandoniamo i poregiudizi. Ricordiamo che non esiste nulla per cui val la pena di ammalarsi: un lavoro, una casa, un figlio, un marito, una moglie; nulla vale di più della nostra vita. Non esiste nulla per cui val la pensa di morire!

Io chiamo la mia esperienza “maestra malattia“, grazie alla quale ho appreso i meccanismi del pensiero positivo e ho affrontato situazioni che mi creavano dolore da tempo.

Credeteci! tutti possono guarire. Prendete la vita nelle vostre mani, credete nella guarigione.

Analizzate il momento in cui avete scoperto di essere malati e pensate ad un evento per voi traumatico vissuto in precedenza. L’emozione collegata al trauma ha deteminato la localizzazione a livello fisico.

Di fonte ad un deteminato evento non tutti reagiamo nello stesso modo, ad esempio di fronte a un licenziamento improvviso c’è chi si autosvaluta (reumatismi o incasi più gravi osterosarcoma, chi prova rancore verso il datore di lavoro (epatite o cancro alle vie biliari) chi si sente minato nel proprio territorio (infarto) chi lo vivrà come una porcata (cancro al colon) ed infine chi vivrà il licenziamento come un’opportunità di cambiamento e di miglioramento. Come gia detto, se non possiamo evitare di essere licenziati possiamo evitare di ammalarci per un evento. NON ESISTE NULLA PER CUI VAL LA PENA DI MORIRE.

Questo è il mio pensiero che potete o no condividere. Vi chiedo solo di pensarci. Cosa rischiate?

Di seguito vi elenco alcuni libri dai quali ho tratto le informazioni scientifche sopra riportate e nei quali sono ben indicate le diverse patologie ed i conflitti ad esse riferiti.

Buona lettura, buon cambiamento, buona guarigione, buona vita a tutti.

Gio farfalla

fonte:http://guaritaconlatesta.blogspot.com/

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Osannato dai malati, osteggiato dall’Ordine dei Medici, il dottor Hamer colleziona lauree ad honorem in medicina in certi Paesi, e processi in altri, oltre a riempire periodicamente le cronache dei quotidiani di mezza Europa con le sue vicende. Oncologo e ricercatore, basta il suo nome perché nel mondo della Sanità si assista a una levata di scudi… ma le sue casistiche di guarigione delle malattie degenerative sono impressionanti, tali da far vacillare l’edificio della medicina ufficiale…

E il dubbio di molti è che il suo sistema sia così osteggiato proprio perché urta gli interessi delle Holding farmaceutiche…Come può essere che una grave malattia come il cancro sia il tentativo del cervello di “riparare” (e quindi di guarire) un trauma subito? E che basti individuare il trauma e “disfarlo” perché il cervello receda dalla sua azione “riparatrice”, arrestando quindi la proliferazione delle cellule cancerose? E come possiamo individuare rapidamente questo trauma? Gli Autori, da anni studiosi del metodo Hamer, ce lo spiegano in quest’ottimo libro (l’unico in Italia aggiornato ed esauriente sull’argomento), scritto in modo che tutti lo possano capire, con l’aiuto di argute vignette.

La guarigione a portata di mano

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Dieci anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per questa ricerca, durata a sua volta diciannove anni. L’esperienza personale della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a Claudia Rainville. Se siete fra coloro che s’interrogano sul senso profondo della loro malattia, questo libro potrebbe condurvi alle cause profonde e dare il via ad un vero processo di autoguarigione. Leggere i sintomi come messaggi del corpo: una chiave semplice, fondata su un’enorme casistica, per comprendere cosa c’è dietro una malattia e guarire.

La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.

Ogni sintomo è un messaggio è un grande best seller di Macrolibrarsi ed è considerato dalle persone che lo hanno letto una bibbia della salute.