7 affermazioni per una nuova giornata vincente

1- Amo me stesso, sono fiducioso e sereno in ogni circostanza, sono coraggioso e forte e posso gestire tutto ciò che appare sul mio cammino.
2- Sono molto paziente qualsiasi cosa capiti, sono bravo a perdonare gli altri e provo compassione per quelli che sono bisognosi di aiuto e sofferenti.
3- Mi focalizzo sempre sul lato positivo delle cose e merito tutto ciò che desidero e molto altro ancora.
4- Realizzo i miei obiettivi con grazia, facilità e gioia e abbraccio e accetto tutto di me con amore.
5- Mi godo a pieno la vita, sono estremamente versatile e creativo e stabilisco limiti chiari.
6- Sono lo Yin e lo Yiang, il bene e il male, ho tutto dentro di me e tutto in me funziona con grazia, facilità e gioia.
7- Sono affettuoso e forte, ma con vulnerabilità, sono intelligente a livello emozionale, niente e nessuno potranno togliermi la positività e la forza.

di Roy Martina

L'Anello Mancante del Segreto
Prendi in mano la tua vita e il tuo futuro

Voto medio su 24 recensioni: Buono

Come si può imparare a vìvere il Segreto? Come funziona? Cosa succede quando ti trovi in difficoltà? L’Anello Mancante del Segretoo è un libro straordinario che ti fornisce gli strumenti giusti per rispondere alle molte domande lasciate in sospeso da The Secret:

Come puoi sfruttare al massimo la Legge di Attrazione?
Come influiscono la tua parte conscia e il subconscio nella tua vita?
Come puoi creare più salute, felicità e successo?
Come fai a sapere quando è il momento di agire e di prendere le decisioni giuste per te?
Come puoi controllare il tuo subconscio senza permettergli di compiere azioni autodistruttive?
Quali sono i metodi migliori per visualizzare i tuoi obiettivi e realizzarli più velocemente?
Con L’anello mancante del Segreto impari a far lavorare il tuo Io inconscio a tuo vantaggio, ottenendo, per mezzo della Legge di Attrazione, ciò che vuoi. Realizza il tuo sogno! Il sentiero tracciato dalla parole di Roy Martina è immediato, entusiasmante e porta dritto all’auto-realizzazìone.

“Hai deciso di realizzare qualcosa di importante nella vita, Assicurati di vivere la vita che era in serbo per te. La vita per cui sei nato, il cammino che ti conduce alla canzone del cuore e al sorriso eterno sul tuo viso”
Roy Martina

The Secret di Rhonda Byrne, è stato un best-seller internazionale e ha portato a una rivoluzione culturale nell’ambito del self-help. Sulla scia el successo del libro della Byrne sono stati scritti molti libri e ritrovati molti predecessori illustri e importanti per la loro valenza culturale nel movimento del Nuovo Pensiero; come Wallace Wattles, Charles Haanel, Prentice Mulford e tanti altri.

Il libro di Roy Martina ha in più che spiega come mettere in pratica gli insegnamenti della Byrne, ne chiarisce le eventuali lacune o le cose non facilmente praticabili e illustra cos’è in pratica la legge dell’attrazione, come funziona e come attivarla al meglio per ottenere i risultati che ci prefiggiamo.

Se vuoi una vita felice,

devi dedicarla a un obiettivo,

non a delle persone o a delle cose

Albert Einstein (1879-1955)

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Crea la Tua Fortuna

Crea la Tua Fortuna con la Mente Inconscia

Costruire la propria fortuna è quanto di più grande ciascuno di noi possa fare per se stesso e per gli altri. Quando cerchiamo di migliorare la nostra situazione, o proviamo a raggiungere il successo e il denaro con maggiore facilità, compiamo un passo in avanti per il benessere di tutte le persone che ci sono vicine.

È molto diffusa l’idea che fare soldi sia un’azione facilmente deprecabile e di bassa moralità. Come diretta conseguenza può capitare di sentirsi quasi in colpa quando, per merito e per fortuna, si ottengono ottimi risultati in termini di guadagno.

In Crea la tua Fortuna, Joseph Murphy ci esorta invece a ribaltare queste mistificazioni e puntare senza indugi verso la prosperità che meritiamo. Il denaro e la ricchezza non sono fini a se stessi, e quando li ricerchiamo lo facciamo per un desiderio di felicità e di pienezza e non c’è motivo di farci frenare da ingiustificati pudori.

Quando tutti gli altri dicono:

«È impossibile, non si può fare»,

una persona dotata di immaginazione dice:

«È già fatto».

Dopo il grande successo di Vinci la paura con la tua mente inconscia, un nuovo straordinario bestseller del Dr. Murphy.

Questo libro mette i poteri della mente inconscia al servizio della nostra abbondanza e della prosperità duratura. Creare la nostra fortuna è possibile e Murphy ci spiega come propiziarla attraverso un vero e proprio percorso in quattro tappe.

Anche in Crea la tua fortuna Murphy sostiene le sue proposte attraverso esempi pratici che ne mostrano la concretezza. Il suo percorso ha infatti aiutato moltissime persone, di diversa estrazione sociale, a moltiplicare le loro ricchezze, a realizzare sogni destinati a rimanere nel cassetto e a diventare artefici di opere inimmaginabili.

Una sicura fonte di ispirazione per quanti non si sono ancora accorti delle proprie potenzialità e non hanno messo a fuoco quanto esse siano fondamentali per raggiungere il successo e il benessere desiderati.

Conoscere le emozioni

emozioni

La qualità della nostra esistenza è influenzata dal modo in cui reagiamo emotivamente alle varie situazioni che ci troviamo ad affrontare.
Se le emozioni non sono comprese o se non vengono manifestate in modo costruttivo finiscono per dominare la nostra vita causando inutile sofferenza all’individuo, adulto o bambino che sia.

In tempi recenti la comprensione della vita emotiva si è notevolmente ampliata in seguito al diffondersi di nuove conoscenze sul funzionamento della mente e sui meccanismi sottostanti le diverse emozioni. Si è potuto constatare che non c’è un ricettacolo passivo di pulsioni nascoste, ma che, al contrario, assume un ruolo attivo nella costruzione della sua realtà.

Gli psicologi hanno coniato l’espressione «dialogo interiore» per riferirsi al meccanismo attraverso il quale l’individuo elabora una propria visione degli eventi commentando internamente ogni esperienza personale. Sebbene spesso non ne siamo consapevoli, noi parliamo in continuazione a noi stessi e la maggior parte delle nostre reazioni emotive e dei nostri sentimenti sono influenzati dai contenuti di tali pensieri. Il modo in cui ognuno di noi parla a se stesso, interpretando e valutando la realtà circostante, può costituire un mezzo efficace per potenziare la capacità di affrontare varie situazioni problematiche.

La prima fase di questo percorso psico-educativo riguarda la consapevolezza emotiva, ossia il riconoscimento delle principali emozioni in se stessi e negli altri. Diversamente da altre procedure di educazione ora si vuole vedere come gestire le proprie emozioni, soprattutto quando si caratterizzano come emozioni negative o distruttive. La vera competenza emotiva consiste quindi nella conoscenza dei meccanismi mentali che stanno alla base delle emozioni.
Secondo gli studi non è l’evento a causare l’emozione, ma piuttosto sono i pensieri che determinano il tipo di reazione emotiva e comportamentale.

Si considerano «dannosi» quei pensieri che ci portano ad avere reazioni emotive esageratamene negative in
rapporto ad una data situazione.
Le caratteristiche dei pensieri dannosi sono essenzialmente queste:
–  descrivono in modo non realistico gli eventi distorcendoli;
–  sono pensieri esagerati, assolutistici;
–  non aiutano a raggiungere i propri scopi;
– portano a reazioni emotive eccessivamente intense e prolungate.

I pensieri utili comportano invece una visione più realistica e spesso positiva della realtà, che ridimensiona l’impatto emotivo di certi eventi e facilita il conseguimento dei propri scopi.

I principali tipi di pensieri dannosi sono i seguenti:
1. Pretese assolute. Sono una modalità di pensiero che solitamente si esprime con espressioni quali «Devo assolutamente ottenere quello che desidero», «Gli altri devono sempre trattarmi bene», «Certe cose non devono assolutamente succedere». L’illogicità di tale pensiero sta nel fatto che partendo da un obiettivo che si preferirebbe conseguire (ad esempio, ricevere approvazione dagli altri, ottenere considerazione e rispetto dagli altri), trasformiamo tale obiettivo da preferenza razionale ad esigenza assoluta che assume la forma di
«doverizzazione».
2. Pensiero catastrofico. Consiste nell’esagerare oltremodo l’aspetto spiacevole o doloroso di certi eventi. Tipici esempi sono: «È una cosa tremenda sbagliare», «È orribile essere criticati».
3.Intolleranza, insopportabilità. Si tratta di pensieri che denotano una bassa tolleranza nei confronti delle frustrazioni. Consistono nel ritenere che certi eventi (o talvolta certe persone) obiettivamente
spiacevoli non possono essere sopportati, ad esempio: «Non posso sopportare tutti questi compiti», «Non posso tollerare di essere trattato male».
4. Svalutazione globale di sé o degli altri. Consiste nel ritenere che poiché non si è riusciti bene in qualcosa, allora siamo un fallimento totale. Oppure la svalutazione globale può essere rivolta agli altri,
ritenendo che poiché uno o più aspetti del comportamento di una persona sono negativi, allora l’intera persona è negativa. Esempi di entrambi i tipi di svalutazione globale potrebbero essere: «Sono così stupido e incapace», «Sono proprio un perdente», «Quel mio compagno è una vera carogna».
5. Indispensabilità, bisogni assoluti. È un modo di pensare che ci porta erroneamente a considerare indispensabile ciò che in realtà è solo desiderabile, auspicabile, utile, ma di cui possiamo anche fare a
meno, pur con qualche inconveniente. Con questa forma di pensiero trasformiamo certi eventi, certe persone o certi oggetti in qualcosa di essenziale per la nostra felicità. È come se dicessimo «Posso essere
felice solo se avrò questo», ma così facendo ci costruiamo la nostra stessa infelicità. In molti casi ciò che consideriamo indispensabile sono l’approvazione, la stima, l’affetto, l’amicizia.
6. Generalizzare. Significa pensare in termini di «sempre», «mai», «tutti», «nessuno». Ad esempio «Mi va sempre tutto storto», «Non riesco mai a…», «Tutti se la prendono sempre con me», «Nessuno
mi vuole bene». Si tratta di pensieri poco realistici in quanto è altamente improbabile che certe cose si verifichino proprio sempre o mai o che tutti, proprio tutti, agiscano in un certo modo. Si tratta
piuttosto di generalizzazioni estreme che ci portano ad avere una visione disfattista della realtà.

Riconoscere le componenti irrazionali del proprio dialogo interiore è un passo molto importante per il superamento degli stati d’animo spiacevoli, ma non è sufficiente. Il passo successivo consiste nell’attaccare
tali pensieri negativi e nel sostituirli con altri più costruttivi.
Alcuni esempi di domande utili per «attaccare» i propri pensieri irrazionali e controproducenti sono:

  • Cosa c’è di vero in quello che penso, quali fatti potrei avere ignorato?
  • C’è qualche esagerazione nel mio modo di pensare?
  • Questo modo di pensare mi aiuta a stare meglio?
  • Questi pensieri mi sono utili per riuscire a ottenere quello che vorrei?
  • Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere in questa situazione?
  • Quanto è probabile che si verifichi davvero? Sarebbe proprio terribile o insopportabile se ciò si verificasse?

Attaccare i pensieri irrazionali e negativi significa indebolirne la loro forza, in modo da introdurre nella nostra mente un dubbio sulla loro veridicità. Questo rende più facile sostituirli con altri più costruttivi.

Vediamo come procedere per trasformare i principali contenuti irrazionali del dialogo interiore che abbiamo considerato in precedenza.
Il pensiero assolutistico («devi assolutamente», «bisogna per forza») può essere sostituito con pensieri che esprimono desideri, opportunità, convenienza. Ad esempio, «Sarebbe meglio se…», «Vorrei
che…», «Conviene, è meglio…».
Il pensiero catastrofico può essere sostituito con pensieri che ridimensionano in modo più realistico l’evento. Ad esempio, «È spiacevole, è doloroso, ma non è la fine del mondo».
I pensieri che esprimono intolleranza o insopportabilità possono essere sostituiti constatando che certi eventi o certe persone «sono solo sgradevoli, fastidiosi, ma pur sempre sopportabili».
La tendenza a svalutare totalmente se stessi o gli altri con aggettivi denigratori può essere superata limitandosi a esprimere giudizi solo sui comportamenti e non sulle persone, ricordandosi che gli individui
sono qualcosa di molto più complesso della semplice somma dei loro comportamenti.

I pensieri che esprimono indispensabilità, bisogni assoluti possono essere sostituiti con affermazioni che esprimono preferenze, come «Mi piacerebbe… ma so che non è indispensabile anche se lo desidero molto», «Anche se non posso ottenere questa cosa potrò avere altre gratificazioni…».

I pensieri che esprimono generalizzazioni («sempre», «mai», «nessuno») possono essere trasformati ricorrendo a termini quali «spesso», «a volte», «molti», «qualcuno».

Questo lavoro di riconoscimento, attacco e trasformazione dei pensieri distruttivi richiede una certa pratica acquisibile mediante un allenamento costante da attuare per un periodo di tempo, almeno fino a
quando vecchie abitudini nel modo di pensare non lasceranno il posto ad altre più costruttive e positive.

Si tratta di sostituire vecchi percorsi mentali con nuovi percorsi che portano ad emozioni più funzionali e
soddisfacenti.

Da:  Giochi e attività sulle emozioni Di Pietro M. e Dacomo M.

Libro consigliato:


Serge Tisseron

Verità e Menzogne delle Emozioni

Comprendere la nostra sfera emotiva

Le emozioni sono quanto mai di moda: ascoltarle è sinonimo di sincerità, di autenticità, di star bene con se stessi. Ma, come i pensieri, anche le emozioni possono essere indotte, represse, mascherate: in una parola, false.
Sin dal primo vagito, assieme al latte materno ciascuno di noi assimila un bagaglio emotivo che contiene l’impronta fedele della propria storia familiare.

Custodito nei recessi sotterranei dell’inconscio, tale bagaglio riemerge continuamente mescolando e sfalsando i piani: capita così che dietro un’emozione che crediamo autentica se ne celi un’altra che non sappiamo riconoscere o accettare; o può accaderci addirittura di fare da cassa di risonanza a emozioni non nostre, sgorgate da una storia che non abbiamo vissuto. E in questo gioco di specchi in cui verità e menzogna si confondono, vengono spesso a galla segreti di famiglia, che, invisibili all’occhio della ragione, attraversano le generazioni sul filo sottile delle emozioni.

Un famoso psichiatra e psicanalista ci fornisce la chiave per la comprensione dei meccanismi sottesi al funzionamento della sfera emotiva, spiegandoci come scoprire e riconoscere le emozioni che crediamo nostre e che invece si sono impadronite di noi, e come liberarcene per dare spazio alla nostra emotività autentica e personale.

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