Il giardino curioso – Peter Brown

C’era una volta una città
senza giardini né alberi né prati.

Nulla, neppure un ciuffo d’erba.
La maggior parte delle persone
passava il proprio tempo al chiuso.

Come puoi immaginare
era un posto molto triste.

La forza della natura è sempre sotto i nostri occhi:
un fiore che cresce da una crepa nell’asfalto, una pianta rampicante che esce da un buco in un muro, l’erba che sfida il peso della ghiaia del vialetto e spunta tra i sassolini bianchi. Sembra che fiori, piante e erbe siano curiosi di vedere cosa c’è anche dove non è esattamente il loro posto e, quindi, sbucano dove meno ce l’aspettiamo.
È un po’ questa l’idea su cui si basa Il giardino curioso edito da Giralangolo, la cui storia, narrata con parole e immagini strepitose da Peter Brown, è ispirata da ciò che è successo veramente alla vecchia ferrovia sopraelevata, la High Lane, a New York, sul lato ovest di Manhattan.
Per anni i treni hanno viaggiato su quelle rotaie, finché, nel 1980, sono state abbandonate. Da allora, pian piano, la vegetazione ha preso il sopravvento, e adesso, guardando in quella direzione, si vedono fiori, piante selvatiche e alberi: un vero e proprio giardino che si snoda sopra strade e palazzi.

Il protagonista di questa avventura è Liam, un bambino che ama stare all’aperto, sempre, anche quando piove. Un giorno, per caso, sale gli scalini di una stazione della vecchia ferrovia sopraelevata. Tra binari arrugginiti e traversine disfatte, Liam vede una piccola macchia di colore: è un fiore che, con fatica, cerca di crescere.


Liam, non è un giardiniere, ma non ci mette molto a decidere di prendersi cura di lui e delle altre piantine che via via scopre tra la ghiaia. Liam con il suo entusiasmo, la sua pazienza e il suo impegno, riesce pian piano a far in modo che le piante comincino a crescere bene e le massicciata si trasformi in un giardino speciale, che sembra muoversi impaziente in avanti, curioso di esplorare tutto il percorso della ferrovia.

Il giardino curioso è un albo illustrato molto interessante per la storia e per come è narrata. Le parole raccontano, ma sono soprattutto le grandi immagini a catturare il piccolo lettore. Le pagine si aprono come finestre affacciate su questo giardino e ne mostrano i particolari, riducendo il testo al minimo necessario per lasciar parlare la natura nella sua voglia dirompente di rigogliosità.
Le tavole di Peter Brown sono incorniciate da sottili linee nere, che sembrano dar loro la natura di un quadro o una fotografia e, nello stesso tempo paiono arginare la natura esuberante, che ormai ha preso il sopravvento riempiendo sempre più di colore anche le pagine.

Come dice l’autore nella nota in fondo al libro, sebbene sembri impossibile per la natura svilupparsi in una città fatta di mattoni e acciaio, viaggiando e guardando il mondo intorno a noi è facile realizzare che spesso la natura esplora posti che abbiamo dimenticato.
Un libro decisamente positivamente visionario sulla forza della natura che, con la collaborazione di tutti, può cambiare anche il volto di una intera grande città.


Un libro straordinario. Una storia bella e commovente che cela significati profondi ma senza ostentare una morale.
La natura vince sul grigiore della città!
Giorno dopo giorno, con impegno e costanza, il bambino curioso riesce a dar vita ad un giardino altrettanto curioso, che si spinge oltre i suoi binari per esplorare altri luoghi, fino a colorare l’intera città, riportando il sorriso tra gli abitanti.

Non perdiamo mai occasione di educare i bambini alla natura.
Quanto bello sarebbe se in ogni città ci fosse più natura?
Un libro che incuriosisce i bambini e li diverte, educandoli al rispetto della natura, con i suoi tempi e le sue attese: attraverso l’impegno, la costanza e la tenacia, il piccolo Liam riesce a raggiungere obiettivi straordinari, coinvolgendo anche i suoi concittadini.
Sensibilizziamo e sensibilizziamoci in questa direzione per vivere meglio e garantire un futuro più felice ai nostri figli.

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Ricomincia sempre..non ti arrendere mai!

Ricomincia Sempre…….
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
stringi i pugni, sorridi e ricomincia!
(S. Leone Magno)

Ricomincia da Te
Il perdono è la chiave della felicità

Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

Non può esserci forma di sofferenza

che non nasconda un pensiero di non perdono.

Né può esserci forma di dolore che il perdono non possa guarire.

Un incredibile testo, che aiuterà il lettore ad abbandonare gradualmente le resistenze e a lasciare andare tutto quello che nel passato ha portato risultati negativi.

La tua felicità

Tiberio Faraci è tra gli autori più amati dai lettori di Essere Felici. I suoi libri dedicati alla crescita personale, all’amore e al perdono sono ormai dei bestseller acclamati.

Essere Felici festeggia questo successo con le versioni pocket di Innamorati di te e Ricomincia da te: nuova veste grafica e prezzo da tascabile per i due titoli più famosi di questo autore.

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Un traguardo da raggiungere!

C’era una volta un uomo che voleva trovare l’acqua che gli serviva per irrigare i suoi campi, per dar da bere ai suoi figli, per la sua igiene personale e non importa quante altre cose…

Quello che è realmente importante di questa storia, almeno per il lettore, è che quell’uomo aveva un traguardo da raggiungere!

Cosicché, armato di un piccone e di una pala, cominciò a scavare un pozzo, perché, ovviamente, l’acqua si preleva dai pozzi! Passò giorni e giorni a scavare senza trovare una sola goccia d’acqua. Ma un giorno, mentre stava scavando, uno sconosciuto passò occasionalmente per la sua proprietà. Gli disse: «Cerchi l’acqua? Perché non provi lì vicino all’albero? È un albero frondoso e verde e probabilmente troverai l’acqua più facilmente».

Il nostro protagonista gli diede ascolto e si mise a scavare un altro pozzo dove gli aveva indicato lo sconosciuto. Alla fine di una settimana di duro lavoro ancora non aveva trovato l’acqua; ma era un uomo ostinato e continuava a scavare senza posa. Mentre era concentrato nel suo lavoro, udì il rumore di carri e di cavalli, che si stavano avvicinando. Una carovana si fermò vicino alla sua casa ed egli andò a ricevere i nuovi venuti.

Quando lo videro così sudato e stravolto dalla fatica, i nuovi arrivati gli chiesero che cosa stesse facendo; al che rispose che stava scavando un pozzo per prendere l’acqua e non dover andare tutti i giorni fino al fiume, che era molto lontano.

«Allora non è il luogo adatto» gli disse quello che sembrava essere il capo della carovana «Dovresti andare dietro alla casa, vicino alla roccia!».
E senza aggiungere altro tutti se ne andarono.

Il nostro amico si diresse alla porta posteriore della sua abitazione, con il suo piccone e la sua pala, pronto a ricominciare fiducioso a scavare. Dopo vari giorni di inutile lavoro, non aveva ancora trovato neanche una goccia del prezioso liquido.

All’improvviso si sentì chiamare per nome. Era un suo buon amico, accompagnato da un uomo anziano, che gli fu presentato come un famoso indovino.
«Ho saputo che volevi fare un pozzo e ho pensato che ti avrebbe fatto comodo conoscere un grande specialista».

Il nostro protagonista mostrò con un certo orgoglio all’indovino i tre profondi pozzi, che aveva scavato con tanta inutile fatica.

L’anziano sorrise e gli disse: «Se veramente desideri trovare l’acqua, sei sulla strada sbagliata».

Di fronte all’idea di dover scavare un quarto pozzo, il nostro si arrabbiò moltissimo e, senza sentire ragioni, scacciò bruscamente l’amico e l’indovino dalla sua proprietà.

Sulla via del ritorno, l’indovino commentava l’accaduto con il suo accompagnatore, che era molto dispiaciuto per l’accaduto: «Non preoccuparti, non è la prima volta che mi imbatto in un caso come questo. Per il tipo di terreno in cui si trova il giardino, deve esserci acqua tra i quindici e i venti metri. Il tuo amico ha scavato tre pozzi di dieci o dodici metri. Se solo avesse perseverato un po’ di più in uno qualunque di essi, in questo momento avrebbe tutta l’acqua che gli serve!».
***************


Questa storia, apparentemente così ingenua e semplice, dice molte cose sul carattere dei “nati perdenti”; di quelli che, nonostante sforzi sovrumani, sono abbonati al fallimento e non riescono a raggiungere le proprie mete, anche se le programmano.

Per prima cosa, costoro non raggiungono i propri traguardi perché gli manca quella qualità che gli uomini chiamano: perseveranza!
Possiamo avere le idee molto chiare, agire nella giusta direzione, utilizzare i metodi adatti ma, se siamo impazienti e non perseveriamo, falliremo il 99% delle volte.

I “falliti di professione”, oltre a mancare di perseveranza, di solito non credono in se stessi e danno retta al primo che passa. Non sanno che è meglio sbagliare da soli e imparare le lezioni dai propri errori, che ripetere gli errori degli altri, soprattutto quando neanche sanno che si tratta di errori.

Napoleone coniò a riguardo una frase storica: «Non datemi consigli, preferisco sbagliare da solo!».

Un altro dei “loro” errori è che non sono capaci di approfondire i lavori; i loro sforzi sono troppo superficiali per raggiungere le mete desiderate. Possono sfiorare il trionfo, ma non lo raggiungeranno mai!

Il “trionfatore nato” non è mai superficiale; mentre coloro che vorrebbero vincere per caso, senza metodo e senza sforzi, peccano sempre di superficialità.

Il “fallito cronico” s’infuria quando le cose non gli riescono bene e, anziché riprovare, proietta il suo fallimento su qualcuno o qualcosa di esterno che non è lui stesso. In quest’ultimo caso, egli si sta comportando in modo irresponsabile.

Se stai leggendo questo libro (Stabilire traguardi e raggiungerli), probabilmente appartieni alla famiglia dei “trionfatori nati”, anches e forse non hai ancora avuto occasione di manifestarlo pienamente.

Allora, non fare come il protagonista della nostra storia: qualunque “cosa” sia ciò che hai intrapreso, persevera, vai fino alla fine, non lasciarti scoraggiare dai consigli o dai dubbi degli altri. E, se sbaglierai, non incolpare nessuno: impara dai tuoi errori!

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Spesso, per lo più inconsciamente, siamo schiacciati da circostanze che ci fanno sentire persi, frustrati, inadeguati.
Chi non ha mai sperimentato situazioni che parevano insormontabili e, magari a causa di queste, ha visto naufragare i propri desideri e progetti? Ma questo da oggi può cambiare!

La prima ricchezza dell’uomo è la coscienza dei suoi sogni e desideri profondi; prenderne atto, dialogare con quella parte di sé che rimane spesso inascoltata, può essere l’inizio di una vita più gratificante e luminosa. Lawson insegna esattamente questo: come uscire dal gorgo dei nostri tentativi falliti, dall’insoddisfazione, dalle lamentele che non portano a nulla.Cambiare! In modo costruttivo, secondo i nostri desideri.
Jack Lawson ci propone un vero e proprio manuale di educazione al successo in cui ci spiega, passo dopo passo, come ottenere ciò che vogliamo rimuovendo gli ostacoli per realizzare quello che ci siamo proposti, trasformando le idee da desideri a realtà.

Con i problemi c’è soltanto una via d’uscita: risolverli quando hanno una soluzione o prescindere da essi quando non ce l’hanno e, soprattutto, essere sufficientemente saggi da distinguere la differenza.

L’edificio di un grande successo si costruisce con pazienza, perseveranza e tanti mattoni: i piccoli successi quotidiani che ricostruiranno in noi un’identità “vincente”. Anche gli errori in questa nuova ottica, saranno rivalutati come tappe di apprendimento, veri e propri segnali stradali sulla via che ci porterà ai nostri traguardi.

Senza perdere Tempo

Quanta fretta, ma dove vai?
Sembra essere questo il ritmo di marcia dei nostri giorni… un ritmo forzato che ci porta a correre quasi fino allo sfinimento.
E si finisce per perdere il vero senso della vita e la sua bellezza.

Si fa tutto di fretta, dal mattino alla sera non ci si ferma mai. Ma c’è il tempo per fare veramente tutto? No! Perché?
Perché non si può mai fare tutto, si può fare tanto, ma tutto è impossibile; però è come se fosse una gara interiore che porta ad affrontare tante cose, forse sempre più cose, e poi vivere la frustrazione nel non riuscirci.

Per molti anche le vacanze, anziché essere un momento di riposo e di rigenerazione, diventano impegnative e pesanti, ci si misura con altre mille cose da fare, diverse da quelle quotidiane, ma pur sempre stressanti. Che dire poi dei perfezionisti, per cui è impossibile lasciare qualcosa in sospeso o non fatto a regola d’arte?

Il tempo sta accelerando, questo è un dato di fatto ormai, ci si trova spesso con l’acqua alla gola e l’ansia di non concludere e di non arrivare in tempo! Cosa succede però se gli impegni aumentano ed il tempo scarseggia? Si va in tilt e nasce l’ansia, che arriva quando per la fretta e la paura di non gestire la vita si esce dal nostro centro, e si inizia a “respirare fuori tempo” perdendo il giusto ritmo interiore.

Una scarsa ossigenazione porta ad un battito cardiaco più affrettato generando stanchezza. Come eliminare questa condizione di fatica che se non ascoltata può portare ad intoppi più seri?
Fermandoci per qualche istante!
Ti sembra difficile? Ti è impossibile con la mole di impegni che hai?

Prova questo esercizio:
ESERCIZIO DEI TRE RESPIRI DEDICATI

Ogni ora fermati per tre respiri, sospendi qualunque attività tu stia facendo e pensa
“Adesso fermo il mio corpo, la mente e le emozioni”.
1) Porta attenzione al tuo corpo fisico, prendi un respiro, trattieni l’aria nei polmoni e pensa “ Questo è per te” ed espira tranquillamente dalla bocca.
2) Sposta l’attenzione al tuo corpo mentale (alla testa), inspira e in ritenzione pensa “Questo è per te” ed espira sempre dalla bocca.
3) Infine porta l’attenzione al tuo corpo emotivo (al cuore), inspira e in ritenzione pensa “Questo è per te” ed espira.

Se pensi di non riuscirci voglio insistere sull’importanza di dedicare almeno tre respiri a te stesso. Se non puoi fermarti neppure per così poco mi dispiace dirti che vivi davvero fuori tempo.

Se vuoi inizia l’esercizio facendolo 3 volte al giorno: mattino, pomeriggio e sera.
Vedrai che ti piacerà e, aiutandoti, scoprirai l’importanza di aumentare il numero quotidiano dei respiri.

Sarai davvero bravissimo quando arriverai a dedicare a te stesso 3 respiri ogni ora, puoi usare il cellulare come promemoria!
Imparare ad amarsi e prendersi cura di se stessi può davvero iniziare da un respiro.

Leggere oggi “La Via del Bodhisattva”

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In queste pagine Pema Chodròn invita il pubblico alla meditazione attraverso il suo commento della Via del bodhisattva, un classico testo del buddhismo indiano, scritto dal saggio Shantideva nell’VIII secolo e che ha profondamente influenzato la sua stessa esperienza.

Le sue parole rendono accessibile davvero a tutti questo tesoro di antica saggezza, permettendo a ciascuno di noi di coltivare, nelle travagliate vicissitudini quotidiane, il coraggio, la compassione e la gioia: le chiavi per portare pace nelle nostre vite e nel mondo.

I libri di Pema Chodròn, hanno indicato ai lettori una via per sviluppare la generosità e la compassione in ogni aspetto delle loro vite, eliminando angosce e timori.

Risveglia la Nuova Vita che è in Te!

Una volta ancora ti stai avvicinando alla fine di un calendario. Se la fine è un punto di arrivo e di partenza nel contempo, nel periodo precedente tutto ciò che è stato vissuto – nella sofferenza, nella fatica e anche nella gioia – non ti sta solo alle spalle ma anche sulle spalle.

Avvicinandoti a questa tappa non fare consuntivi e non stendere nuovi progetti, ma lascia andare il vecchio creando spazio per il nuovo in arrivo. Il nuovo non può accomodarsi se in te non trova spazio libero per sé e questo spazio non lo crei ammassando in un angolo ciò che più non serve, con l’idea di conservarlo per un ipotetico bisogno futuro. Nel futuro non c’è bisogno del passato, e non è futuro il domani generato dal passato.

Da qui, creati il tuo calendario, e invece di scartare cioccolatini e caramelle, di recitare filastrocche e pensierini, ogni giorno svuota la tua tasca di un dolore, di un ricordo, di un pensiero fisso e tormentoso, di un rancore o di un rimorso, di un rimpianto o di un’illusione.

Lascia andare anche qualche gioia passata, perché le gioie passate ti impediscono di gustare quelle diverse gioie che ti attendono.

Svuotati del desiderio e delle aspettative che si appoggiano sul fallimento e la frustrazione, che ti legano ancor più stretta a qualcosa che non è e non sarà.

Chiudi i conti. Paga un debito di riconoscenza, di affetto, di amore. Azzera il credito di un torto, di un’incomprensione, di un’offesa.

Togli e togli… non sentirti persa per quel vuoto temporaneo: è pieno di potenziali che attendono un campo dissodato, senza sassi e vecchi ceppi, per affondare le radici e germinare.

Non fare ora una lista di ciò che pensi non serva: non lo puoi sapere. Ogni giorno uscirà dalla tua tasca un pacchettino. Riconoscilo e liberalo dalla confezione dell’apparenza. Sorprenditi: mai avresti pensato che fosse proprio quella cosa ad essere un inutile peso. Sorridi: com’è facile e dolce lasciare ciò che chiede di essere lasciato.

Buon lavoro.


Il corso di Louise Hay per ripulire la mente da convinzioni, schemi, pensieri e guarire la tua vta

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Dettagli

Questo dvd è un vero e proprio laboratorio dove creare e affinare gli strumenti per migliorare la propria vita.

Con poche, semplici mosse sperimentate e perfezionate da Louise Hay, eserciterete un effetto benefico sulla vostra quotidianità ripulendo la mente da convinzioni limitanti, schemi che imbrigliano l’istinto e pensieri negativi.

Mettere in pratica questi principi significa vivere ogni istante con un approccio positivo che guarisce da malesseri e insicurezze, risvegliando la nuova vita che è in voi e che aspetta solo di manifestarsi.

Louise L. Hay, vi insegna come aumentare l’autostima e come stimolare l’amore e la gioia nella vostra vita.

Facendo gli esercizi proposti durante la visione

, ripetendo le frasi e adattando a voi stessi il nuovo modo di pensare suggerito dal corso,

imparate ad amarvi veramente e completamente.

Le tematiche principali sono quattro:

  • credenze e convinzioni;
  • consapevolezza;
  • cambiamento;
  • amare se stessi.

A cui fanno da corollario gli esercizi e le riflessioni che Louise suggerisce con domande e approfondimenti. La visione permette di interagire direttamente con Louise proprio come durante una consulenza privata.

15 modi per migliorare la tua vita

Migliorare la nostra vita, vivere meglio, nasce sempre da una nostra decisione. Ma spesso non sappiamo bene quale decisione dobbiamo prendere.

Temo che non esista una semplice risposta a questa domanda, ma sono abbastanza confidente che esistano almeno 15 modi per vivere meglio

1. Instaura una nuova abitudine

Durante le nostre giornate svolgiamo decine di attività in “automatico”: queste sono le nostre abitudini. Le abitudini sono strumenti potenti: creare buone abitudini e sostituire quelle cattive può aiutarti a trasformare radicalmente la tua vita e a vivere meglio.

2. Sviluppa la tua auto-disciplina

Nella nostra società, disciplina ed auto-disciplina hanno assunto un’accezione negativa. Siamo portati ad associare all’auto-disciplina sensazioni negative quali lo sforzo, la fatica, la rinuncia ecc. In realtà sviluppare la propria auto-disciplina significa liberarsi delle proprie debolezze e plasmare attivamente la propria realtà.

3. Svegliati presto

Se qualcuno mi domandasse da quale abitudine iniziare per dare una sferzata di energia alla propria vita, gli risponderei certamente: svegliati presto. Questa semplice azione racchiude infatti un enorme potenziale. Diventare mattinieri significa iniziare le proprie giornate con un piccolo successo, significa liberare tempo per le nostre passioni, ma soprattutto significa dare un ritmo differente alle nostre giornate.

4. Scegli un mantra

Un mantra è una frase motivante che ripetiamo a noi stessi. Un mantra di per sé non ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi, ma ti aiuterà a focalizzarti su ciò che desideri ottenere nella tua vita e a distogliere l’attenzione da ciò che vuoi evitare. La mattina appena sveglio o nei momenti di sconforto, prova a ripetere il tuo mantra.

5. Prenditi un rischio

Sai cosa è più stupido dell’affrontare un rischio inutile? Illudersi che esistano delle certezze. Affrontare rischi calcolati ci permette di uscire dai recinti che ci costruiamo attorno e ci fa capire che a volte la ricerca della sicurezza è il nostro più grande pericolo. Prenditi un rischio: è sempre meglio pentirsi delle conseguenze piuttosto che di un’occasione perduta.

6. Affronta una paura

Sono un fan sfegatato delle paure. Le paure sono li per indicarci esattamente cosa dobbiamo affrontare per ritrovare la felicità. Ma le paure sono uno strumento da gestire con cautela: se diamo loro troppo spazio si impossessano della nostra vita, immobilizzandoci; al contrario se leaffrontiamo si dimostrano valide alleate nel nostro percorso di realizzazione.

7. Impara una nuova lingua

Caro Andrea, adesso mi devi proprio spiegare come imparare una nuova lingua può farmi vivere meglio!? Ti do almeno 3 motivi: imparare una nuova lingua ti permette a) di allenare la tua mente b) di instaurare nuove relazioni (leggi: rimorchiare le straniere d’estate 😉 c) di sfruttare nuove occasioni al di fuori del tuo “orticello”.  Per iniziare puoi provare questo metodo non convenzionale per imparare l’inglese.

8. Corri

Correre è un’azione tanto naturale quanto efficace per il nostro corpo e per la nostra mente. Per correre non hai bisogno di attrezzatura sofisticata o corsi costosi: indossa semplicemente le tue scarpe da running ed esci a correre. I benefici che otterrai sono innumerevoli: oltre ad un ritrovato benessere fisico, correre costantemente ti garantirà un miglioramento dell’umore ed una maggiore reattività e lucidità mentale.

9. Prova qualcosa di nuovo

Rifugiarci nelle nostre abitudini ci da una piacevole sensazione di sicurezza… ma come un muscolo sempre immobile si atrofizza, così la nostra mente, senza nuovi stimoli, lentamente si spegne. Prova qualcosa di nuovo oggi: affronta una nuova sfida, mangia qualcosa di differente, leggi un articolo su un argomento di cui non ti sei mai interessato ( mi dicono che questo archivio non sia male 😉

10. Metti in ordine la tua casa

Spesso il disordine degli ambienti in cui viviamo rispecchia ed influisce il nostro stato d’animo. Prova questo percorso di 21 giorni per cambiare vita riordinando gli spazi in cui vivi.

11. Impara a gestire il tuo tempo

Ci sono un paio di cose che non possiamo comprare, ma solo gestire al meglio: tra queste c’è sicuramente il tempo. La gestione del tempo è un’arte. Impara questa arte per vivere meglio, per vivere appieno ogni istante.

13. Accetta di non essere perfetto

Sbagliare, fallire, capita a chiunque e spesso è il primo necessario passo per raggiungere il successo. Smettila di concentrarti sulle piccole imperfezioni che ti rendono umano: cerca di essere migliore, non perfetto.

14. Scrivi un diario

Adoro scrivere. Ho sempre pensato che scrivere abbia il potere di dare fisicità ai nostri pensieri. Un sogno scritto è più potente di un sogno immaginato e, come l’acqua che si fa ghiaccio, è in grado di spezzare ciò che lo vincola. Per questo motivo tenere un diario quotidiano dei nostri pensieri può essere un’abitudine tanto potente.

15. Assapora

Quale è stata l’ultima volta che hai assaporato? Assaporato un pasto, assaporato un istante, assaporato un paesaggio, assaporato una lettura, assaporato una conversazione? Cerchiamo di riempire ogni istante della nostra vita, di fare tutto più velocemente, di aumentare la nostraproduttività, ma a che pro? Perché continuare a mangiare se non possiamo neanche sentire il sapore?

Migliora la qualità della tua vita dominando ansia e stress. Vivrai più a lungo e sarai sempre felice

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FELICI E IN FORMA A QUALSIASI ETÁ
Vivere meglio e più a lungo é il progetto di vita per molte persone e puó essere anche il tuo. L’etá migliore per iniziare a vivere bene é quella che hai ora. Questo libro é stato scritto per motivarti a trovare uno stile di vita che contribuisca a vivere oggi meglio di ieri e domani meglio di oggi. Sempre. Un manuale facile da leggere, umoristico e ricco di preziosi consigli pratici.

Tecniche di memorizzazione rapida

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È il libro per chi vuole imparare l’inglese una volta per tutte.

Impara l’inglese in un mese è il primo e per ora unico libro che insegna l’inglese attraverso le tecniche di memoria.
Ovviamente non ha minimamente la presunzione di far diventare il lettore un madre lingua ma fornire le conoscenze che vanno dall’articolo fino al periodo ipotetico dando gli strumenti per poter comunicare in ogni situazione.
Infatti ci sono già migliaia di corsi di lingue ma alla fine se non si pratica per un po’ di tempo si finisce per dimenticare ciò che con grande sforzo si è imparato in lunghe ore di studio. Quello che fa la differenza è il risultato che è dato da quanto si trattiene di quello che si è studiato.
Da qui l’idea di usare le tecniche di memoria per trattenere le informazioni e la metafora del viaggio per rendere l’apprendimento ancora più piacevole.

A chi è dedicato:

  • Imprenditori
  • professionisti
  • bambini
  • studenti
  • chiunque voglia imparare l’inglese una volta per tutte divertendosi.

Il libro rappresenta infatti il viaggio di un guerriero alla conquista della Gran Bretagna. Ogni tappa è rappresentata da diversi argomenti, esercizi correlati e, prima di poter varcare la frontiera verso la tappa successiva, il guerriero deve essere in grado di rispondere a una serie di “parole d’ordine” che garantiscono il fatto di aver assimilato completamente l’argomento.

Ogni parte è strutturata in modo da memorizzare le informazioni sul lungo termine.
Oltre 1100 illustrazioni aiutano il lettore a memorizzare:

  • più di 900 vocaboli base della lingua
  • le regole grammaticali
  • le coniugazioni dei verbi
  • i verbi irregolari

Un libro che rappresenta semplicemente una meravigliosa ed efficace svolta nel sistema di apprendimento tradizionale. Rappresenta un modo per imparare meglio, in meno tempo e soprattutto con la certezza di ottenere i risultati che si desiderano.

Imparare una nuova lingua non significa solo utilità ma soprattutto una sfida che rafforza la fiducia in se stessi e l’autostima.

Cercare per arrivare

romano-battaglia

Che cos’ é per lei la poesia. Pensa che se letta di più potrebbe cambiare il mondo ?

La poesia per me é la vita. Non saprei vivere e non potrei vivere senza di essa. La poesia é qualcosa di impalpabile, necessaria alla vita come l’ acqua e l’ aria. Essere poeta significa soffrire, infinitamente. Ma significa anche avvertire i più lievi palpiti del creato. La poesia può dare molto a chi la scrive e aiutare chi la legge. Fa più rumore un poeta che una dorata cupola di stelle. Senza la poesia il mondo sarebbe un deserto sconfinato. Se più persone leggessero poesie forse sarebbero migliori e se le persone fossero tante ad ogni latitudine il mondo sarebbe certamente migliore. Proporrei di leggere più poesie nelle scuole in modo da abituare i bambini a percorrere i sentieri della fantasia e dell’ amore.

I suoi libri grondano di ottimismo, ma lei é così ?

No, non sono così, purtroppo. Il mio é un continuo cercare per arrivare a quello che dico per gli altri. I miei libri nascono dal desiderio di far provare ai lettori quello che vorrei provare io: la serenità, il sorriso, l’ amore per tutte le più umili creature del mondo.
Da tanti anni io sono in cammino per raggiungere la montagna della verità per conoscere quella serenità e quel sorriso che da tanto tempo cerco.

Ha un segreto particolare che gli consente di affrontare la vita con tanta fede ?

E’ il segreto della poesia che mi fa camminare sui sentieri pieni di luce. Forse la fede é anche poesia. E’ qualcosa che ti prende per mano e ti accompagna. Non vado in chiesa a pregare, eppure sento che qualcosa mi sfiora in certi momenti della notte e del giorno. E’ come un lieve sospiro del vento che mi fa capire che la vita non é soltanto quella che vediamo intorno a noi. Ma c’é qualcosa di più, d’impalpabile, d’invisibile.

In quale misura Dio influenza la tua natura di poeta?

Dio é sempre stato tanto buono con me perchè non lo prego quasi mai. Anzi, a volte mi arrabbio con lui quando attraverso giorni difficili. Ma lui, invece, mi é sempre stato vicino e nei momenti nei quali potevo smarrirmi, mi ha preso per mano.
Nel mio libro “Notte infinita”, immagino d’incontrare nel sogno Dio, in mezzo a una valle tutta bianca di luce. Lui é la luce e sento la sua voce che dice: “Io sono la luce e questa luce é l’origine del mondo. Cammina e mi vedrai.”
Io credo che Dio sia sempre presente nei miei libri, attraverso i quali vuole che diffonda il suo messaggio. E io mi meraviglio di questo miracolo che si ripete in ogni mia opera.

Ritiene i suoi libri saggi, romanzi o manuali del buon vivere?

I miei libri non sono nessuna di queste tre cose. Sono opere diverse, con un formato diverso, con un’impostazione diversa. Infatti contengono poesie che aiutano il messaggio e fotografie che rappresentano momenti di pausa. Sono come degli oggetti che durano nel tempo: non hanno scadenze, non sono legati alla cronaca, sono soltanto un inno alla vita, alla poesia, alla natura e all’amore. Sono il primo autore “New Age” italiano.

Qual’é secondo Romano Battaglia il ruolo della letteratura nel rapporto fra i popoli?

E’ grande, indispensabile, infinito. Senza la letteratura non ci sarebbe conoscenza e i popoli farebbero più fatica a capirsi. La letteratura é il treno di chi non può viaggiare, é la porta che schiude tutte le vie del mondo e che da modo di conoscere genti e paesi che in una intera vita non avremmo mai conosciuto.

Il nostro é un pianeta in crisi. Quali rimedi per salvarlo?

Per salvare il pianeta Terra bisogna che ognuno di noi prenda a cuore anche una piccola cosa. Basterebbe che ogni uomo curasse un albero e le foreste sarebbero salvate. Bastrerebbe che ogni bambino prendesse in consegna un animale e tutti gli animali del mondo rischierebbero di meno. Basterebbe che ogni uomo amasse di più la natura e con questo amore universale il pianeta non morirebbe mai.

Parole di ottimismo per tutti i giorni dell’anno

Prezzo € 10,00
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Vedere il lato positivo delle cose, anzichè quello negativo, avvantaggia nella vita: ci si impegna di più, si affronta il lavoro con entusiasmo, si riesce a incoraggiare e a trascinare gli altri, si crea simpatia intorno a sè. Perchè allora non volgere in positivo le proprie grandi energie mentali, dimostrando a se stessi che il destino può effettivamente essere condizionato da come lo percepiamo, in accordo con la propria sensibilità e le proprie abitudini? Pensieri positivi, meditazioni brevi da leggere ogni sera prima di addormentarsi, per interpretare gli avvenimenti della giornata o da leggere al mattino, appena svegli, e da portare con sè come un dono prezioso per scoprire il senso più profondo della vita e amarla come merita. Rinnovarsi interiormente facendo e facendosi del bene è possibile, basta volerlo davvero, con pazienza e disponibilità, seguendo queste parole che rasserenano, che portano fuori dai problemi, dalle perplessità e dalle ansie quotidiane, penetrando nel vostro modo interiore e vi invitano a reagire.

Riposiamo abbastanza?

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L’essere umano apprende in continuazione: è un dato di fatto, è una frase che ripeto spesso. Riposare bene, come tanti altri comportamenti, può essere appreso e migliorato. Uno dei passi fondamentali consiste nel ri-sincronizzarci con i nostri ritmi ultradiani: questi non sono altro che normali fluttuazioni di stato del nostro organismo, paragonabili al ritmo sonno-veglia, che condizionano la nostra predisposizione all’azione o al riposo durante le varie fasi della giornata.
Nonostante l’esistenza dei ritmi ultradiani sia conosciuta da tempo, e l’efficacia del rispetto di questi ritmi in campo terapeutico e preventivo sia stata evidenziata da numerose ricerche, essi sono ancora scarsamente considerati dalla maggior parte dei terapeuti e dalla quasi totalità degli allenatori; al contrario i membri delle popolazioni primitive, come gli Aborigeni o i Boscimani, sembrano invece ben conoscere l’importanza dei ritmi ultradiani e non rinuncerebbero alle pause per nulla la mondo.
Per quel che ci riguarda direttamente, in quanto appartenenti alle popolazioni del mondo industrializzato, possiamo invece notare che gli impegni di studio, di lavoro e quelli sociali ci hanno insegnato a ignorare tutta quella serie di segnali che il nostro sistema ci invia per farci rendere conto dell’imminente necessità di una pausa. Tali avvisi possono essere: la voglia di stiracchiarsi, sbadigliare, la necessità di sfocare lo sguardo, il desiderio di distogliere il pensiero, ecc.
Sono tutti segnali importanti che ci avvisano sulla necessità di staccare un attimo la spina.
Cosa avviene quindi se li ignoriamo? Di fronte all’auto imposizione di persistere nell’attività il nostro sistema di regolazione interna dispone di due possibili risposte: la prima è quella di farci percepire sempre di più la stanchezza attraverso una maggiore intensità i suddetti segnali, la seconda è quella di reagire mobilitando riserve energetiche mediante il rilascio di ormoni, modificando le emissioni cerebrali, ecc.
Se poi a breve tempo avremo modo di recuperare esaurientemente non vi saranno problemi di sorta, ma se non ci concediamo questa opportunità, ci dirigiamo a gonfie vele verso uno squilibrio generale dell’organismo, situazione purtroppo frequente nel nostro tipo di società.

Che lo vogliamo o no necessitiamo di una piccola pausa ogni 90-120 minuti: qualche istante per stirarci, respirare, pensare ad altro; insomma rispettare i nostri ritmi primordiali. Il lavoro non ne risentirà anzi, ritornerete sull’argomento con maggior capacità di concentrazione.
Forse la necessità di queste pause contrasta con l’immagine che vogliamo avere di noi stessi come di super eroi del mondo produttivo ma, in questo caso, lascerei da parte l’orgoglio poiché la salute è il bene più prezioso di cui disponiamo.
Inoltre è dimostrato che le pause frequenti riducono la quantità di sonno notturno necessario e ne migliorano la qualità. Credo non siano ancora stati svolti studi specifici su atleti agonisti, ma i risultati su soggetti “normali” sono più che sufficienti per incoraggiare tale pratica.
A livello aneddotico posso riportare il miglioramento di prestazione di atleti che sono riusciti a incorporare le pause nella loro giornata, in particolare un pugile agonista: dotato di grande volontà e determinazione nell’affrontare gli allenamenti lamentò un aggravarsi di problemi di recupero che si trascinava da anni, probabilmente dovuti anche al lavoro pesante che svolge, tali problemi gli modificarono anche il comportamento sociale, solitamente affabile, che divenne chiuso e taciturno. Iniziammo così a impostare il programma delle brevi pause sul lavoro ed in palestra. Tra il ventiseiesimo e il ventinovesimo giorno di “adempimento” del programma si verificò la maggior parte del cambiamento: divenne più sereno, più forte, soprattutto più resistente; i risultati agonistici confermarono ampiamente il suo nuovo stato di benessere.

Se, quando l’organismo chiede riposo, risponderete concedendoglielo allora insegnerete a questo a rilassarsi, se invece reagirete opponendovi gli insegnerete che non può rilassarsi, che deve reagire alla fatica con un’ulteriore fatica: se ciò avviene ogni tanto non succede nulla di grave, anzi può essere anche uno stimolo valido, ma “cronicizzare” questo tipo di risposta farà sì che l’organismo non si senta mai libero di riposare in maniera veramente profonda.

di:  Massimo Mondini

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Gli autori di questo libro parlano in modo chiaro, autorevole ed esaustivo dei disturbi del sonno più comuni – dall’insonnia al jet-lag, dalla narcolessia al sonnambulismo – e di quelli più rari – la sindrome delle apnee notturne, quella delle “gambe senza riposo”.

Forniscono poi testimonianze di vita vissuta, da consigli pratici, test e questionari per valutare lo stato di salute del nostro sonno e individuare eventuali campanelli d’allarme: per stare meglio con noi stessi e con gli altri anche dopo essere usciti dalle coperte.

Dopo una bella dormita ci si sente in ormai ad affrontare la vita con energia e buonumore. Al contrario, dopo una notte passata a rigirarsi nel letto e a “contare le pecorelle” si stenta a ripartire l’indomani mattina.

Le nostre imperfezioni

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Ogni giorno, un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterellava accanto.

Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.

L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto piu’ che l’anfora nuova non perdeva l’occasione di far notare la sua perfezione: “non perdo neanche una stilla d’acqua, io!”.

Un mattino la vecchia anfora si confidò con il padrone: “lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite”.

Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “guarda il bordo della strada”. “Ma è bellissimo! tutto pieno di fiori!” rispose l’anfora. “Hai visto? e tutto questo solo grazie a te” disse il padrone . “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada”. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì  morire di gioia.

Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.

….Leggo spesso questo brano, credo sia davvero molto bello e profondo e ci fa capire che ognuno di noi puo’ fare la differenza nonostante i nostri limiti e le nostre imperfezioni….

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A volte l’infelicità deriva da scarsa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, con conseguente timore di sbagliare e di non essere all’altezza della situazione. Come superare paure e senso di inadeguatezza e divenire individui capaci di realizzare i propri desideri.

Pensiero Positivo,aiuta ad essere Felici?

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Hai mai letto o sentito parlare di Pensiero Positivo?

Sono certa di si. Ci sono migliaia di libri sul Pensiero positivo e centinaia di corsi. E sicuramente tante persone hanno le loro opinioni sul Pensiero Positivo. Sulla forza del pensiero positivo nell’aiutarti a migliorare la tua autostima, la tua felicità e nel sostenerti nei momenti di stress, di ansia e di depressione.

Magari per caso o magari perché eri in un momento brutto della tua vita, sono certa che anche tu in qualche modo ti sei “informato” sul Pensiero Positivo.E poi cosa hai fatto? Perché sai, leggere e interessarsi di qualcosa, non vuole dire granché se poi non c’è una azione.

Te lo dico perché anche io ho fatto così. Scopri che quello che dice la filosofia del pensiero positivo è valida e poi non fai nulla!

Ero in un momento particolarmente nero della mia vita. Hai presente quegli anni che non vedi l’ora che finiscano, che arrivi perfino a guardare che dice l’oroscopo per l’anno successivo, perché proprio non ne è andata una giusta?

Ecco era un anno proprio così quando comprai il mio primo libro sul Pensiero Positivo. Credo anche di averne in parte compreso il messaggio e di averlo condiviso. Di aver detto a me stessa “Ma è proprio vero quello che dice!” e poi che ho fatto? L’ho messo in libreria.
Niente, non ho fatto assolutamente niente.

Come milioni di persone, forse anche come te?

Così, alla faccia del pensiero positivo e dell’oroscopo, l’anno successivo fu un anno anche peggiore.

E adesso so perché.

A questo punto dobbiamo partire da un presupposto sul quale deve esserci accordo.

Noi siamo quello che pensiamo.

Che in altre parole significa che tutto quello che siamo o facciamo nasce prima nei nostri pensieri. Che vuol dire che quello che pensiamo del mondo che ci circonda, della nostra vita e di noi stessi diventa la “nostra realtà”

Sei d’accordo?

Comincio col dire che pensare positivo non vuole mica dire andare in giro vedendo tutto rosa anche quando una tegola ci cade in testa.

Pensiero Positivo : Non è essere ottimista ad ogni costo!

L’interpretazione del pensiero positivo come una specie di ottimismo perenne credo invece che abbia portato tanti neofiti ad allontanarsi dal Pensiero Positivo, invece che ad approfondire una grande verità:

Non esiste la neutralità: o il tuo pensiero è negativo o è positivo.

Oggi in ufficio non ho terminato le mie pratiche:
Che pretendono da me? Non ce la faccio a fare tutta sta roba!
Certo c’era molto da fare. Cosa posso escogitare per essere più efficace?

Oggi sono restato intrappolato nel traffico:
Come al solito, guarda se ogni giorno devo perdere un’ora in coda come un cretino!
E’ una cosa normale visto che usciamo tutti alla stessa ora. E se provassi a investire questa ora ascoltando un CD per imparare l’Inglese?

Oggi i miei figli sono più turbolenti del solito:
Ma guarda se dopo un giorno di lavoro di m…mi tocca anche sorbirmi tutte ste lamentele…
Anche loro hanno il loro mondo, magari hanno avuto una brutta giornata a scuola, proviamo a sederci intorno ad una bella pizza e ascoltare quello che hanno da dire?

Lo so, lo so che stai pensando. Troppa fatica. Dove trovo la forza?

Lo so perché l’ho pensato anche io!

Perché avevo una dipendenza negativa!
Cosa vuole dire? Vuole dire che, come molte persone, facevo la scelta meno faticosa. Non la più giusta, sapevo che non lo era, ma non trovavo dentro di me la forza di farne una diversa.

Ti è mai successo di dirti “ma adesso mando tutto a quel paese!”?
In quel momento tu lo sai cosa ti renderebbe felice, e sai anche cosa fare e come fare …ma ti manca la forza per agire. Magari ti manca un po’ di autostima e di fiducia in te stesso, forse sei già rimasto deluso altre volte, forse hai paura di non riuscirci, di fallire.
E allora ci arrendiamo, rinunciamo a combattere perché non abbiamo abbastanza forza dentro.

Eppure vediamo persone felici e realizzate intorno a noi.

Eppure ogni mattina milioni di persone si svegliano sapendo che li aspetta una giornata faticosa, magari anche dolorosa e infelice. E la depressione, l’ansia, la rabbia, il malessere che provano sono dei campanelli di allarme del loro inconscio che li avvisano che qualcosa non va, che qualcosa deve essere migliorato o cambiato, ma non c’è la forza di cambiare.

E questo atteggiamento di rinuncia, di dare spazio a depressione e infelicità, giorno dopo giorno, ti porta ad una abitudine che diventa quasi una dipendenza negativa.

Ce ne sono di diverse: la mia era quella della “coccola alla povera vittima

Con le mie delusioni sul lavoro e nell’ambito familiare mi ero costruita una “storia di sfortune e di infelicità” che piano piano non solo mi aveva portato a pensare che la mia vita non dipendesse da me, dalle mie rinunce, dalle mie scelte, perché io ci avevo provato a…
La mia storia dipendeva dal destino e dalla sfortuna, e avevo trovato nella comprensione e nelle coccole morali di chi mi stava intorno una soddisfazione che sfiorava la felicità.

Rischioso eh? Ma quante persone cadono in questo circolo vizioso?
Quante persone si chiedono perché dovrebbero trovare la forza di reagire, di cambiare quello che non va nella loro vita, rischiando così altre delusioni? Perché cambiare quando invece, senza sforzo, possono essere al centro dell’attenzione ed avere le coccole che le persone intorno a loro gli riservano quando sono infelici, sfortunati e depressi?

Questa è quella che io chiamo dipendenza negativa e non credo servano altre parole per definire come sia pericolosa!

Io come ne sono uscita? Grazie ad un amico che, invece di coccolarmi, mi ha detto di darmi una mossa, di smetterla di lamentarmi e di rendermi conto che se la mia vita era uno schifo non dipendeva dal destino, ma dalle mie scelte e che avrei fatto meglio a fare delle scelte diverse se davvero, come dicevo, avrei tanto voluto essere felice e realizzata.

Un amico che mi ha fatto capire che, dipendenza per dipendenza, forse era meglio diventare una Dipendente Positiva!
Perché esistono dipendenze che invece di renderti debole ti rendono forte e la dipendenza positiva è una di queste.

La dipendenza da pensiero positivo può essere raggiunta con diverse attività, c’è chi medita, chi fa yoga, chi corre, chi si arrampica, e chi, come me, ha preso spunti da diversi libri e corsi e si è costruita un suo momento giornaliero di Dipendenza Positiva.

Io ho scelto di dedicare a me stessa almeno un’ora al giorno (si può, si può, basta guardare meno TV) e precisamente mezz’ora alla mattina e mezz’ora alla sera prima di addormentarmi.
Seguo una blanda meditazione per riuscire a staccarmi da tutto quello che c’è intorno e utilizzo sia le Affermazioni che le Visualizzazioni.

Cosa faccio in pratica?

Mi sono scritta 20 frasi positive che riguardano le aree della mia vita che voglio migliorare e le ripeto a me stessa, guardandomi negli occhi, allo specchio.
E mi sono costruita la mia isola, cioè il luogo dove voglio vivere, con tanto di mare azzurro, caldo e sole tutto l’anno. Ci vado ormai così regolarmente, con le mie visualizzazioni, che entro nella mia casa vicino alla spiaggia e ci giro senza problemi, perché conosco ogni stanza.
E’ così vera nei miei pensieri che ormai è diventata una abitudine e mentre il mio inconscio la percepisce già come reale, il mio conscio e sicuro, ogni giorno che passa, che mi sto avvicinando alla mia isola, anche nel mondo reale.

Che vantaggi mi porta questa specie di ginnastica mentale?

Mi rilasso, riduco lo stress, sto con me stessa, mi piaccio di più e sono più sicura della mia capacità di realizzare i miei sogni. E questa sicurezza accresce la mia autostima e mi ha permesso di perdere senza troppa fatica quella brutta abitudine ….quella di lamentarmi sempre e così facendo continuare ad “attirare” nella mia vita esperienze negative.

Ora nella mia vita c’è lo spazio e il tempo per giornate piene di cose che amo fare e di domani ricchi di sogni realizzati.
E anche quando viene un momento triste o un evento che mi fa arrabbiare, bene, lo affronto sapendo che è normale, che non c’è nulla di drammatico e che sta a me e solo a me decidere quanto tempo farlo durare e che peso dargli.

Sono sempre una “dipendente” …ma la mia dipendenza mi ha aperto nuovi mondi invece che chiudermi anche quello che avevo già.

di Patrizia Salvini  www.permigliorare.com

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Essere felice

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Essere felici
Puoi avere difetti, vivere con ansia e qualche volta essere irritato, ma non dimenticarti che la tua vita è la più grande impresa del mondo.
Solo tu puoi evitare che vada in fallimento.
Ci sono molte persone che hanno bisogno di te, ti ammirano e si tormentano per te.
Sarebbe bello che tu ricordassi sempre che essere felice non è avere un cielo senza tempeste, strade senza incidenti, lavori senza fatiche, relazioni senza delusioni.

Essere felice è trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella paura, l’amore nei distacchi.
Essere felice……
Non è solo valorizzare un sorriso, ma riflettere sopra la tristezza
Non è solo commemorare il successo, ma imparare la lezione dai fallimenti
Non è solo allietarsi degli applausi, ma trovare allegria nell’anonimato.
Essere felici è riconoscere che vale la pena di vivere la vita, malgrado le sfide.
Essere felici non è opera del destino, ma una conquista di chi sa viaggiare dentro il suo proprio essere.
Essere felici è abbandonare i problemi e diventare autore della propria storia.
Essere felici è…
attraversare deserti, ma essere capaci di incontrare un’oasi nel profondo della tua anima e ringraziare Dio ogni giorno per il miracolo della vita.
È non avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di te stesso.
È avere la forza di accettare una critica, anche se ingiusta.
È baciare il marito o la moglie, i figli, sostenere i genitori e vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci hanno ferito.
Essere felici…
È lasciar vivere libero il bimbo libero e allegro che dimora dentro di noi.
È avere la maturità per dire “ho sbagliato”.
È avere il coraggio di dire “perdonami”.
È la sensibilità di dire “ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire “ti amo”.
Desidero che la vita sia un cantiere di opportunità affinché tu sia felice…
Che nelle tue primavere tu sia amante dell’allegria.
Che nei tuoi inverni tu sia amico della saggezza.
E, quando sbaglierai strada, ricomincia tutto di nuovo, così sarai ogni volta più innamorato della vita.
E scoprirai che…
Essere felice…
Non è avere una vita perfetta, ma… usare le lacrime per irrigare la tolleranza, usare le perdite per rafforzare la pazienza, usare le foglie per scolpire la serenità, usare il dolore per raffinare il piacere, usare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
Non abbandonare mai te stesso!
Non rinunciare mai alle persone che ami!
Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo imperdibile.
E tu una persona speciale!!!

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