Chiediamoci il perchè

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A quanto sembra, a un certo punto c’è stato un botto e poi acqua e alberi.
Poi dei grandi orsi e mostri enormi, e infine noi. Il genere umano.
Si suppone che l’uomo sia il più intelligente di tutti gli animali.
Siamo arrivati noi e alla fine abbiamo portato la “civiltà”.
Noi sì che capiamo il mondo, non come gli altri animali.
Noi lavoriamo, mentre i nostri cani stanno a casa, in panciolle, a poltrire tutto il giorno.
Gli uccelli esistono senza doversi deprimere e persino i pipistrelli riescono a dormire per la maggior parte dell’anno.

E così, eccoci qua: la specie intelligente. Fantastico, assolutamente fantastico!
Noi siamo diversi dagli altri animali, anche i più intelligenti, grazie al vantaggio datoci dal nostro “cervello”. Abbiamo un cervello che ci consente di pensare in astratto e di fare progetti.
Siamo capaci di formulare pensieri in merito al pensare.
Avete mai visto una formica che va in terapia?
Mai conosciuto un cane con problemi di stress?
Mai sentito parlare di un gatto con problemi di bassa autostima?
Dico sul serio, vi è mai capitato?
Va bene, a meno che non siate il dottor Doolittle, ritengo che la risposta sia no.
Ora, partendo dal presupposto che la mia risposta sia valida, chiediamoci il perché.

di Richard Bandler, Owen Fitzpatrick tratto da: PNL è Libertà

PNL è Libertà
Questo libro contiene idee che possono trasformare la tua vita

Voto medio su 37 recensioni: Buono

PNL E LIBERTA’ è un libro che parla della tua vita, delle difficoltà che hai oggi e che hai avuto in passato, di come ti sei sentito e di come ti senti in questo momento.
Del tuo potere di annullare il dolore e lo sconforto e sostituirli, letteralmente, con sensazioni di energia, vitalità e gioia.

Questo libro è una conversazione a tratti spiritosa e leggera, a tratti dura e vibrante, tra una grande mente dei nostri tempi, Richard Bandler, e un giovane trainer di Programmazione Neuro-Linguistica intelligente e profondo, Owen Fitzpatrick. Tra i vari argomenti sviluppati:

  • Come capire quali sono le proprie abitudini nocive e sostituirle con buone abitudini;
  • Come crearsi nuove opportunità di miglioramento e sviluppo;
  • Come “innescare” volontariamente sensazioni di piacere, divertimento ed energia in sé e negli altri attraverso tecniche di PNL, ed essere in grado di riattivare quelle sensazioni;
  • Come “disinnescare” rapidamente dolore, frustrazione, sfi ducia, disperazione;
  • Come accrescere la propria intelligenza e curiosità e crearsi gli strumenti per definire e ottenere ciò che si desidera;
  • Come rendersi liberi attraverso il controllo della propria vita: liberi di scegliere e non scegliere, liberi di cambiare, liberi di non cambiare, liberi dai condizionamenti derivanti dalla propria condizione familiare, sociale, fisica e ambientale. Liberi anche di sbagliare.

Libro + Corso in Omaggio

Meditazione è la più semplice medicina

La MEDITAZIONE è la più semplice ed efficace forma di MEDICINA

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LA MEDITAZIONE FA BENE ALLA SALUTE FISICA, MENTALE E SPIRITUALE.

Noi siamo energia eterna, energia spirituale individuale e consapevole. Come i pesci nel mare noi nuotiamo o galleggiamo in un infinito oceano di vibrazioni, più o meno percepibili dalla nostra mente cosciente.
Le emozioni e i pensieri, una realtà invisibile e spesso sfuggente, sono il continuo collegamento tra il fisico e il mentale.
Tutto l’universo è composto di energia, energia che vibra a diversi livelli e produce i diversi stati mentali e fisici. Ogni vibrazione è un informazione. Noi riceviamo ed emettiamo continuamente informazioni. La nostra capacità di percepire e decodificare le vibrazioni e quindi le diverse energie con cui interagiamo dipende dal nostro livello di consapevolezza. Per vivere bene l’energia deve scorrere in modo sciolto e naturale e noi dobbiamo sintonizzarci con questo flusso senza inizio e senza fine. Dobbiamo porci, consapevolmente, in una condizione di unione e separazione alternata. Per farlo va trovato un rapporto armonico tra lo stato di equilibrio (unione armonica) e quello di squilibrio (separazione e allontanamento). Gli eccessi, in entrambi i casi, abbassano il livello di consapevolezza.
La verità è individuale, il rapporto con l’Assoluto (chiamiamolo anche Dio o Grande Spirito) è totalmente individuale. Ogni essere è unico, irripetibile e definitivamente individuo nel suo essere, sentire ed agire. In alcuni momenti la nostra energia vibrando ad un certo livello di qualità può attrarre esseri dello stesso tipo ma poi noi o qualcuno di loro cambia vibrazione ed è inevitabile il momentaneo distacco.

Possono esserci nuovi incontri ma c’è un momento magico in cui è necessaria la separazione, si potrebbe dire: “Se ami veramente qualcuno lascialo andare.”
Quindi: “Se amati te stesso, lasciati andare...”

Il problema è che possiamo emettere, senza esserne consapevoli, vibrazioni opposte che attraggono situazioni ed esseri che non capiamo e non vogliamo accettare. Quello che emaniamo ci ritorna indietro magneticamente. Se non avete mai incontrato un killer vuol dire che in voi è assente l’energia assassina. Se venite derubati, approfittate dell’occasione per cancellare dal vostro campo energetico ogni pensiero, idea ed emozione di furto e appropriazione. se incontrate un antipatico siate intelligenti, capite subito che una parte di voi è antipatica, individuatela rapidamente e modificatela. Ogni segnale vi deve stimolare la pulizia della vostra area energetica, se siete puliti potete manifestare al meglio il vostro potere personale e l’universo cesserà di essere ignoto e pericoloso. È un meraviglioso campo di gioco, attenzione a non essere attratti e coinvolti da giochi pericolosi.

IL MIO CONSIGLIO, ORA E SEMPRE: MEDITAZIONE!
Meditazione, per me vuol dire conoscenza e liberazione.
La meditazione ci aiuta a capire meglio la mente e i suoi meccanismi. Imparando a controllare la mente possiamo comprendere le nostre abitudini e riuscire a modificarle consapevolmente.
La liberazione finale è da tutte le abitudini, compresa quella di meditare.
Per arrivarci conviene meditare bene e regolarmente.
Un giorno, dopo una pratica costante e precisa, naturalmente vi sentirete liberate e cesserete di meditare e diventerete finalmente:
MEDITAZIONE.

Vivrete spontaneamente una vita estatica. Estasi dal termine greco Ekstasis significa uscita di Sè, in connessione con il verbo greco existamai che vuol dire andarsene, uscire di sé. Uscirete dai condizionamenti, soprattutto dal tempo diviso (passato-presente-futuro) e vivrete con amore nell’Infinito presente.


BUONA MEDITAZIONE!

Meditare fa bene, fa molto bene a noi e a chi ci sta vicino.
Esistono varie tecniche di meditazioni tutte utili e praticabili.
La meditazione è sempre un’esperienza di guarigione e miglioramento che può essere espressa o manifestata in tutte le situazioni.
La parola ‘medicina’ e la parola ‘meditazione’ hanno la stessa radice. Medicina indica ‘ciò che guarisce il corpo’, mentre ‘meditazione’ indica ciò che guarisce lo spirito.
Medico e meditazione etimologicamente derivano dalla parola latina Mederi che vuol dire curare, specificatamente misurare con la mente per curare. Mederi ha origine dall’antica parola sanscrita Medha che significa sapienza.
Da qui deriva anche la parola greca Mèdomai, io mi prendo cura di.
Anticamente la medicina e la meditazione era insegnate dai maestri spirituali. Le religioni storiche con i loro rituali e le loro complesse cerimonie hanno sempre più tolto potere all’individuo ed hanno creato la divisione tra corpo e mente.
Diceva molti secoli fa Platone: “Questo è il grande errore del nostro tempo: i medici tengono separata l’anima dal corpo.” Le cose anche se molto lentamente stanno cambiando. La spiritualità e l’arte della guarigione che erano vissute come realtà separate si stanno ricongiungendo.
Oggi, grazie all’influenza benefica dell’antica filosofia indiana, molti in Occidente hanno riscoperto il potere della meditazione e il concetto olistico della vita.
La Nuova Medicina è olistica. Da olos – parola greca che vuol dire il tutto, l’intero – prende nome quel tipo di medicina che considera, studia e cura l’essere umano nella sua globalità. L’essere umano non è più inteso solo come meccanico corpo fisico – secondo il modello della medicina occidentale – e neppure più come combinazione di corpo e mente, divisi seppure interrelati – come nella medicina psicosomatica – bensì uomo integrale, unità inscindibile di corpo, mente e spirito, ossia un’unità multidimensionale tenuta insieme dalla coscienza.
“Ognuno di noi può attingere all’Invisibile per una trasformazione al di là del campo d’azione della scienza ufficiale. Alcuni partecipanti ai nostri corsi, per esempio, hanno riscontrato la remissione di malattie ritenute incurabili dai medici. Sebbene la scienza non sia in grado di spiegare tali remissioni (e altri tipi di esperienze straordinarie…), un numero sempre crescente di ricerche fornisce la dimostrazione dei cambiamenti ottenuti grazie alle pratiche di trasformazione.”
da The Life we are given di George Leonard e Michael Murphy

Da migliaia di anni maestri spirituali, mistici e santi ci insegnano il potere spirituale e terapeutico della meditazione. Seguiamo il loro nobile esempio.

“Misticismo” e “mistero” derivano da una comune radice greca muein, che significa chiudere gli occhi o la bocca, suggerendo che dobbiamo sigillare le porte dei sensi.

“Se entrerai in contatto e in comunione con Dio nel tempio del silenzio interiore diventerai maestro nella vera arte di vivere.”
Paramhansa Yogananda

“Solo nel silenzio può realizzarsi l’unione con l’Ultimo, che lo si chiami Dio, o altro, poco importa; Dio esiste solo nel silenzio totale del Sé interiore. Dobbiamo immergerci in questo silenzio se vogliamo comunicare con Lui..”
Shri P. Rajagopalachari

“È in noi la verità; a noi non viene da cose esterne; nel profondo di ognuno di noi vi è un centro dove la verità dimora intera.”
G. Browning

“Tu sentirai dentro di te una voce che dice: questa è la via, seguila.”
Isaia XXX-21


LA MEDITAZIONE DEGLI SPIRITI LIBERI

Programma energetico positivo ideato e proposto da
Giorgio Cerquetti

Questa meditazione vi fa entrare in una rete energetica molto estesa, forte ed invisibile, sentirete la grande opportunità di riversare
La MEDITAZIONE DEGLI SPIRITI LIBERI è potente ed efficace, non implica alcuna appartenza a credi o fedi precisi. Richiede solo la vostra voglia di amare la vita e contribuire attivamente alla costruzione di un mondo migliore. Non costa economicamente ma garantisce a te e tutti gli esseri viventi un beneficio di inestimabile valore.
Ognuno di noi è un centro energetico in grado di amare ed irradiare amore. CREIAMO INSIEME UN ESTESO CAMPO DI AMORE E BUONA ENERGIA.

La pratica di questa meditazione favorisce la pace mentale e la buona salute, innesca la generosità e la voglia di relazionare che è innata in ogni essere vivente.
Ogni giorno fermati un attimo, respira profondamente e ripeti con la tua voce.

MANDO IL MIO AMORE
E LA MIA BUONA ENERGIA
A TUTTI GLI ESSERI VIVENTI
DEL PIANETA TERRA.

Dopo la ripetizione, respirando leggermente, rimanete fermi e percepite di essere parte di un grande progetto umanitario che vuole immettere volontariamente AMORE e BUONA ENERGIA nell’atmosfera terrestre e nel campo di energia vitale che unisce tutti gli spiriti incarnati in un corpo fisico su questo pianeta.
Amare e rispettare la vita in ogni sua forma e manifestazione è un segno di elevata coscienza spirituale. Queste meditazioni possono essere praticate ovunque e divulgate ovunque e a chiunque.
SE L’UN PER CENTO DELLA POPOLAZIONE MEDITA DIMINUISCONO GRADUALMENTE CRIMINI VIOLENZE E INCIDENTI. TRATTATI BENE, PROVA AD ENTRARE ANCHE TU NELL’1%.

La meditazione, la libera ricerca spirituale, l’alimentazione nonviolenta vegetariana e la comunicazione diretta tra gli individui delle varie nazioni favoriscono lo sviluppo di una pacifica cultura planetaria.
Siamo tutti coinvolti e quindi corresponsabili della crescita della pace nel mondo, alcune ricerche scientifiche e sociologiche, eseguite negli Stati Uniti sui praticanti della Meditazione Trascendentale insegnata dal maestro indiano Maharishi Mahesh Yogi, hanno provato che, quando l’1% di una popolazione pratica la meditazione, la sottile influenza positiva d’armonia e di ordine che viene prodotta nell’ambiente induce un profondo miglioramento nella qualità della vita della società con una diminuzione significativa del tasso della criminalità, degli incidenti stradali e dei ricoveri in ospedali.
Questo fenomeno, ben documentato, è stato chiamato “Effetto Maharishi”. Questa scoperta potrebbe spiegare la carica d’amore e di pace che permea molti dei luoghi sacri del pianeta.
In questi spazi l’atmosfera è simile ad una brocca che si riempie e poi trabocca di energie positive che amplificano le potenzialità dei pellegrini che a loro volta ricaricano i luoghi visitati con preghiere e meditazioni. Molti maestri spirituali stanno insegnando la meditazione per arrivare a quel mitico 1% della popolazione, arriveremmo così alla massa critica, termine preso in prestito dalle reazioni nucleari che vuol dire punto di non ritorno. Diceva il maestro spirituale Paramahansa Yogananda:
“Più l’auto-realizzazione di un uomo è profonda, più egli influenza l’intero universo con le sue vibrazioni spirituali sottili.”
Io, dopo anni di meditazione, penso e sento che:
SE MEDITIAMO CON AMORE POSSIAMO FARE MOLTO PER NOI STESSI E GLI ALTRI MILIARDI DI ESSERI UMANI CHE IN QUESTO MOMENTO CONDIVIDONO CON NOI QUESTO BELLISSIMO PIANETA.

Esercizi di respirazione, rilassamento, concentrazione e meditazione. Tecniche fisiche e mentali

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Gli occhi specchio dell’anima

Le ultime ricerche sembrano indicare una relazione tra colore degli occhi e carattere, attitudini e persino preferenze artistiche

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Gli occhi, l’avremmo detto o sentito un migliaio di volte, possono essere furbi, tristi, vacui, intelligenti e quant’altro ancora. Non si tratta unicamente di modi di dire; la psicologia ha fornito prove più che convincenti che le intuizioni popolari sono una volta tanto valide. La moderna scienza della comunicazione non verbale ha permesso di identificare con precisione l’espressione che lo sguardo assume quando siamo in collera o abbiamo paura; quando ci sentiamo tristi o felici.

Si sa anche che un certo modo di guardare sfuggente, guizzante, incerto é spesso un indizio che l’interlocutore sta mentendo. La sessuologia ha poi constatato come la dilatazione della pupilla e la luminosità dell’occhio siano indiscussi segni di interesse e di attrazione.

Ma l’avremmo previsto mai che basandoci sul solo colore degli occhi, saremmo stati in grado di fare ipotesi molto verosimili sul temperamento, sulle attitudini e addirittura sulle preferenze artistiche di chi ci sta di fronte?

Una vasta serie di ricerche sembra dare atto che esiste una relazione tra colore dell’iride (la regione colorata dell’occhio) e una particolare disposizione del carattere e del comportamento.
In un recente numero della rivista “Development Psychology” è stato riportato l’esito sorprendente di una ricerca condotta su bambini in età prescolare. Nella prima infanzia uno dei contrassegni più accurati della timidezza é il colore degli occhi: chi é inibito con buona probabilità ha gli occhi azzurri! Lo studio eseguito dagli psicologi Coplan, Coleman e Rubin dell’Università di Carleton di Ottawa in Canada é la conferma definitiva di una serie di indagini che l’hanno preceduta. La corrispondenza scoperta viene meno dopo i 4-5 anni, quando il bambino comincia a frequentare la scuola e ha di conseguenza maggiori contatti con coetanei ed adulti. A quel punto, commentano i ricercatori Rubin e Both, lo svantaggio iniziale di chi ha gli occhi chiari viene bilanciato dall’interazione con l’ambiente, rimettendo tutti sullo stesso piano.

Rosenberg e Kagan, altri due studiosi che hanno investigato il riguardo, ritengono che alla base del rapporto fra occhi celesti e inibizione ci sia un comune substrato biologico. Numerose altre ricerche analoghe sembrano dimostrare la fondatezza di questa ipotesi.
Studi paralleli hanno infatti dato prova dell’esistenza negli individui con gli occhi scuri di un maggiore stato di reattività neurofisiologica e mentale; questa condizione li rende più scattanti, dinamici e vivaci rispetto alle persone con l’iride chiara, che appaiono tendenzialmente più pacate, moderate e riflessive, ma anche, per lo meno nei primi anni di vita, meno socievoli e più schive.

La causa di queste due diverse predisposizioni sembrerebbe dipendere da una sostanza naturalmente presente nel nostro cervello che, in funzione del suo ammontare, renderebbe il sistema nervoso più o meno eccitabile. Il nome di questo elemento é neuromelanina e si trova anche nell’iride e nella pelle (dove é chiamato melanina o eumelanina) determinando il colorito di questi tessuti. La neuromelanina appare in grado di facilitare gli scambi nervosi, accelerandone la trasmissione. Il pigmento degli occhi e il suo omologo cerebrale sembrano andare di pari passo: in altre parole, alte concentrazioni di melanina nell’iride (e quindi occhi molto scuri) corrisponderebbero ad un altrettanto elevato livello di neuromelanina (e ad una grande reattività nervosa). L’inverso accadrebbe se gli occhi sono chiari.  Un’indagine di Miller e altri dell’Università di Louisville sembra dare peso a questa spiegazione. Questi psicologi hanno constato come gli individui con gli occhi scuri forniscano in media prestazioni migliori in attività fisiche che richiedano una bassa soglia di reazione come la boxe o il giocare in difesa nel football; mentre chi ha gli occhi chiari pare dia il meglio di sè in sport più misurati e di precisione come il bowling o il golf. Lo stato di più alta eccitazione delle persone dagli occhi bruni é una condizione generalizzata che coinvolge non solo la mente, ma l’intero organismo.

Uno staff di medici coordinato da Friedl ha riferito su “Autonomic Nervous System” il risultato di un esperimento in cui era stata iniettata dell’atropina (un sedativo) a un gruppo di uomini di età tra i 20 e i 30 anni. E’ emerso che gli individui reagivano diversamente a seconda del colore degli occhi: chi aveva gli occhi castani esibiva un rallentamento del battito del cuore per un intervallo inferiore rispetto a chi possedeva l’iride chiara. Inoltre, la ripresa del normale ritmo cardiaco avveniva per questi ultimi con una progressione molto più lenta.  In uno studio affine, un equipe medica del “Kaiser Permanente Medical Care Program” di Oakland, ha esaminato 1.031 persone che soffrivano di ipertensione e altrettante con livelli medi di pressione. Si é così appurato che gli individui maggiormente a rischio di ipertensione (un correlato in genere dell’eccitabilità) avevano in misura statisticamente significativa l’iride di colore bruno. Gli occhi scuri suggeriscono che l’individuo é anche più impressionabile di chi li ha chiari. E’ quanto ha dimostrato lo psicologo Markle. Lo studioso ha esposto a delle scene in TV un rilevante numero di individui di entrambi i sessi. Le immagini riguardavano situazioni neutre, violente oppure di accoppiamento fra animali. Le reazioni  erano testate con una sorta di macchina della verità. Facendo quindi un confronto fra colore degli occhi e intensità delle risposte emotive é apparso evidente che chi aveva gli occhi scuri aveva reagito in modo più forte; e, per contro, le “iridi celesti” erano rimaste più impassibili.

Persino il giudizio estetico é connesso al colore degli occhi. Da indagini sulle preferenze per forme e colori si é rilevato come chi ha gli occhi castani o neri tende a prediligere figure simmetriche, oggetti complessi e strutture che presentino un grande numero di angoli. Al contrario, le persone con gli occhi chiari dichiarano un maggiore gradimento per forme più ordinarie, regolari e non sono particolarmente sensibili al colore. Quest’ultimo dato é stato provato sempre da una ricerca di Markle. Lo psicologo aveva sottoposto un gruppo di soggetti al test di Rorshach (il test in cui vengono mostrate delle macchie di china e viene chiesto cosa ci si vede). 7  tavole del test su dieci sono in bianco e nero e 3 a colori. Dall’esame dei risultati, il ricercatore ha constato come in generale chi aveva gli occhi chiari avesse visto nell’insieme un maggior numero di profili; tuttavia, in relazione alle tavole a colori (elaborate proprio per verificare l’effetto dell’emotività), il rapporto si invertiva: erano gli individui con gli occhi scuri a rintracciare il numero più grande di forme.

Partendo da queste osservazioni, altri studiosi hanno voluto verificare se queste diversità avessero un rilievo anche in relazione al tipo di trattamento psicologico. Gli studi che hanno coinvolto bambini e giovani adulti, hanno rivelato che chi ha gli occhi scuri da risultati migliori con interventi di tipo comportamentale che prevedono un maggiore coinvolgimento dell’individuo e una partecipazione più attiva. Per converso, gli individui con gli occhi celesti trovano più giovamento con terapie basate sul dialogo o comunque più “cerebrali”.

di: Marco Pacori

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Il coraggio di essere se stessi

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Per quanto possiamo essere capaci, abili ed intelligenti abbiamo bisogno di essere coraggiosi per affrontare e superare le situazioni, a volte piacevoli ed a volte impegnative, dure ed impreviste che la vita ci pone davanti.

Secondo il pensiero popolare, il coraggio è una caratteristica fondamentalmente  maschile, a tal punto che per molti è segno di distinzione tra chi, anche se maschio,  è definibile “uomo” e  chi “senza attributi”, in quanto credono che l’uomo deve essere come un leone, forte, coraggioso e senza paura. In realtà questa visione non solo è una falsa discriminante tra i diversi sessi ma ci allontana dal vero significato che questa virtù rappresenta.

Il “coraggio” è  quella forza interiore definita “forza d’animo” che permette a chi ne è dotato di non sbigottirsi di fronte ai pericoli, di affrontare con serenità i rischi, di non abbattersi per dolori fisici o morali, più in generale, permette di affrontare a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione e allo stesso tempo di essere coscienti e responsabili e quindi di tirarsi indietro quando è necessario. Pertanto avere coraggio non significa non provare paura ma significa essere pienamente consapevoli della paura ed avere la forza d’animo per affrontarla.

Il coraggio è di solito determinato da una predisposizione personale o dato dalla forza di disperazione quando è cieco ed incosciente, tipico di chi si trova in una situazione disperata. E’ necessario non confonderlo con l’essere temerario ovvero con l’essere sprezzante del pericolo in modo imprudente, sconsiderato, avventato, precipitoso, privo di consapevolezza e di senso di responsabilità perché non tiene conto delle conseguenze delle azioni e non contempla una visione obiettiva delle proprie effettive capacità.

Da ciò si evince che il saper cedere, il riuscire ad arrendersi e accettare di dire no è dimostrazione di coraggio e se, quando si è osservato bene e serenamente la situazione complessiva, si decide di non affrontare la prova non ci si deve sentire dei codardi o dei falliti ma semplicemente realisti e dotati di senso di responsabilità. Essere responsabili significa che qualsiasi sia il risultato, buono o cattivo, qualsiasi cosa accade non può essere imputata  ad altri o a cause esterne, ma solo a se stessi. Purtroppo, anche se essere coraggiosi è fondamentale per vivere, non è possibile diventarlo per imposizione o per comando ma è possibile divenirlo attraverso l’osservazione di se stessi. In quanto il coraggio ha un suo pilastro nell’autostima che si fonda sulla consapevolezza che nasce dall’osservazione neutra, serena e priva di giudizi di se stessi, essenziale per auto-comprendersi e scegliere di agire o non agire in modo consapevole.

Inoltre chi vuole diventare coraggioso deve abbandonare il pensiero che le cose vanno sempre allo stesso modo e non si deve adagiare nell’abitudine e/o perdersi nella paura di rischiare, ricordando che anche al migliore prima o poi tocca la sconfitta ma che si rialza, analizza la situazione, apporta le opportune variazioni di strategia e riprende il proprio cammino.

Vero è, che il rialzarsi richiede di stringere i denti, di resistere al dolore, alla fatica ed alla disperazione. Uno sforzo impegnativo e gravoso che, chi si arrende auto-commiserandosi, mascherando la paura di rimettersi in discussione e di affrontare il nuovo, non deve compiere.

Nella società odierna l’essere coraggioso consta sempre più in manifestazioni esteriori tendenti all’apparire e/o all’avere e sempre meno all’espressione della propria unicità, che può avvenire attraverso l’assunzione di responsabilità delle proprie azioni, sostenendo e difendendo apertamente, senza reticenze le proprie opinioni anche a costo di ricavarne un danno. Si preferisce accettare e seguire le idee della massa o quanto meno non contrastarle per poi auto-commiserarsi e sentirsi vittima di un mondo ingiusto che non potrà mai cambiare.

Ma seguendo l’onda del più forte, si abbassa la testa e giorno dopo giorno si chiude l’anima fino a soffocarla dietro una finta apparenza. Così facendo si perde l’identità e la libertà. E quando si perdono queste, abbiamo perso tutto. Non si vive più, non si è più creativi, si diventa come delle barche in balia delle onde di un mare in tempesta che le travolgono. Lo ha detto chiaramente il giudice Giovanni Falcone: “Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno.

E come ha scritto lo psicologo Francesco Alberoni nel libro “Abbiate coraggio”: “E’ nei momenti in cui perdiamo, in cui tutto va male, in cui veniamo ingannati, che viene fuori la statura morale dell’individuo e chi si auto-commisera, chi non sa rialzarsi dopo una sconfitta, è destinato alla sconfitta.

Piscicelli Vincenzo fonte: http://piscicellivincenzo.myblog.it

Essere vincenti negli affari e nella vita

Nella prefazione a Il coraggio di rischiare, la cui prima edizione è stata un bestseller internazionale, Richard Branson scrive: “Non ho mai seguito le regole, ma da ogni esperienza ho sempre tratto insegnamenti di cui ho fatto tesoro, dapprima in famiglia, quando ero bambino, poi a scuola, negli anni dell’adolescenza quando ho lanciato la rivista Student, e infine nella vita adulta. Sto ancora imparando e mi auguro di non dover mai smettere di farlo”.

Che cosa ha permesso a un uomo come Branson, nato in Gran Bretagna nel 1950 da una famiglia come tante altre (il padre avvocato, la madre casalinga), di raggiungere le vette del successo? Sicuramente l’amore per la sfida, che lo ha spinto sin da bambino ad affrontare con determinazione ogni ostacolo potesse frapporsi al raggiungimento dei suoi obiettivi e che da adulto si è concretizzato in diverse imprese off-limits, per esempio il giro del mondo in mongolfiera. E poi, la capacità di guardare lontano, di cogliere le opportunità, di offrire risposte innovative a esigenze emergenti senza però trascurare i propri valori e l’etica dell’impresa.

In “Il Coraggio di Rischiare”, il racconto della sua storia di imprenditore e di uomo si sviluppa in quattordici capitoli, i cui titoli si configurano come altrettanti aforismi: “Coraggio, passa all’azione!”, “Apprezza la famiglia e gli amici”, “Rendi attraente tutto quello che fai”, “Pensa giovane”, “Fai del bene” sono alcune delle tappe in cui si snoda un percorso di vita straordinario e avvincente come un romanzo d’avventura.