Pinguino – Polly Dunbar

Ben riceve un regalo e all’interno trova un pinguino. Non un burattino, un vero pinguino che nomina subito Pinguino, ovviamente.

Ben ne è chiaramente entusiasta. Il rapporto tra i due però non sembra semplice.
Ben vuole giocare e chiacchierare con il suo nuovo amico, ma Pinguino non sembra voler sapere di comunicare o giocare
o ridere con il suo nuovo amico .
Ben cerca di coinvolgere il pinguino, non risponde. È silenzioso e statico.

Ben tenta di provocare una reazione con il solletico, o facce buffe, o il canto di canzoni stupide in un cappello allegro. Niente! Il pinguino semplicemente non parla.
La gioia di Ben per il suo nuovo amico inizia a scomparire, lo prende in giro, lo imita e lo deride.
A questo punto il nostro protagonista prende misure drastiche: fa l’unica cosa necessaria, ovvero lanciare Pinguino nello spazio. Anche questa volta Pinguino non dice nulla.
Alla fine, Ben volta le spalle e ignora Pinguino.


Il testo può essere scarso, ma le illustrazioni di Dunbar parlano chiaro. E questa è una delle gioie del libro. È utile per una rapida, “solo un’altra storia” prima che le luci si spengano. Ma può anche essere letto a lungo, prendendo tempo per discutere i sentimenti dei personaggi (in particolare, Ben) interpretando il loro linguaggio del corpo, sapientemente mostrato dai disegni di Dunbar.
Sentendosi triste e rifiutato, Ben cerca di dare in pasto Pinguino a un leone di passaggio.
Il grande leone di Dunbar è amichevole e blu. È, senza dubbio, una creatura immaginaria e non vuole mangiare Pinguino.
Questo fa urlare Ben, ma poi il leone mangia Ben perché fa troppo rumore.
E il misterioso e silenzioso Pinguino, cosa farà adesso!?
Un bel morso al naso di leone per liberare Ben!
Cosa ci vorrà perché Pinguino parli?

Pinguino, dopo aver liberato Ben, finalmente parla, ma la storia che racconta è raccontata in modo pittorico…poco importa perchè c’è affetto tra loro.

Pinguino di Polly Dunbar edito da Camelozampa è un bellissimo libro da leggere e rileggere sia per ridere che per riflettere sul ruolo delle parole e delle immagini, ma anche su come ognuno di noi possa esprimersi in modo diverso ma comunque profondo.

Un libro per bambini coinvolgente e divertente e un’ottima lettura per bambini piccoli e bambini in età prescolare.
Le illustrazioni di Polly Dunbar sono meravigliose e la sua tavolozza elegante – dalle accattivanti guance rosee di Ben al magnifico leone turchese che lo divora.

In una intervista Polly Dunbar ha aggiunto:
“Penso che sia importante dare ai bambini quella gamma diversa di sentimenti. Ti è permesso vivere quei momenti spaventosi nell’ambiente sicuro e controllato di un libro illustrato, e poi tutto torna a posto”.

La storia di Pinguino si legge dalla scuola dell’infanzia e anche alla scuola primaria per riflettere insieme sulla diversità e quindi sul valore dell’inclusione.
Tutti i bambini, fin da piccoli, devono imparare a rispettare gli altri, i loro pensieri e il loro carattere, nonché i diversi linguaggi e questo libro può essere un punto di passaggio per discuterne insieme. Infatti, anche in occasione di un nuovo arrivato in classe da un paese straniero potrebbe essere utile ricordare ai bambini che non tutti noi capiamo e parliamo tutte le lingue e accoglierci attraverso altri espedienti.
E poi lo consigliamo a… chi ama il diverso, a chi parla troppo poco e riesce a comunicarci il mondo, ma anche a chi parla troppo, per ricordargli che non sempre tutti vogliono pronunciare lo stesso numero di parole ogni giorno 😉

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Ci sono gli orsi in Africa? – Satomi Ichikawa

Mi chiamo Meto.
Questa è la mia casa dove abito
con la mia famiglia e i nostri animali.
E’ in un piccolo villaggio,
in mezzo alla savana africana.

Meto vive con la sua famiglia e gli animali in un minuscolo villaggio nel mezzo della savana africana. Arriva un’altra famiglia, a bordo di una jeep, sono turisti occidentali, che riprendono, con una macchina fotografica e telecamera, la simpatica famiglia d’Africa.


Tra loro c’è una bambina che non parla la sua stessa lingua. Tiene tra le mani un piccolo animale che Meto trova molto strano. Non ne ha mai visto uno … È un orsacchiotto!
Si scambiano sguardi la piccola turista, che tiene in mano un orsacchiotto, e Meto, orgoglioso di mostrare la sua capretta.

Ma la famiglia di turisti è già pronta a partire e poco dopo Meto si rende conto che la bambina ha dimenticato “il suo piccolo animale!“.
Via di corsa, a piedi scalzi nella savana, il piccolo bimbo africano inizia una corsa frenetica, attraverso l’intera savana popolata da animali selvatici, per restituire l’orsetto alla bambina turista.
Incontra Kiboko, l’ippopotamo, poi Simba il leone, Tembo l’elefante che sente la bambina piangere. Poi va a trovare Twiga, la giraffa a cui chiede aiuto per raggiungere la bambina che presto prenderà l’aereo. Tutti gli animali poi corrono.


La raggiunge all’ultimo minuto dopo aver corso sul dorso di un’agile giraffa, seguito da tutti gli animali della savana, mentre la famiglia è già salita sull’aereo di ritorno.
La piccola è felice di trovare il suo orso e Meto e gli animali sono felici di sapere che il piccolo animale è in realtà un orso.
Per ricompensarlo, la bambina lascia a Meto il nastro rosso che porta tra i capelli.
La notizia della presenza di un orso in Africa fa poi il giro della savana. È stato il primo orso in Africa!

Ci sono gli orsi in Africa? di Satomi Ichikawa edito da Babablibri è una storia molto bella, capace di suscitare il sogno.
Le illustrazioni sono belle e realistiche e permettono di scoprire paesaggi e animali africani, infatti tutti i nome degli animali sono scritti in Swahili.
Traspare e arriva puro e semplice lo spirito di solidarietà e amicizia che permea questo libro… ma anche il modo di affrontare la differenza con gli altri.
Satomi Ichikawa, autore giapponese, non tralascia l’attenzione ai dettagli, con illustrazioni che ci trasportano lì insieme ai bambini.
Il talentuoso Satomi Ichikawa ci porta in un universo gentile e benevolo. Questo libro è un vero invito al viaggio è anche un bel modo per avvicinarsi alle differenze nei colori della pelle, nelle culture, nelle lingue …

Lunga vita ai bambini, gli unici capaci di vera comunicazione, in tutta innocenza, in buona comprensione! Ma gli adulti non sanno come prendersi il tempo: poi il ragazzino africano ha appena creato il legame con la ragazza degli Antipodi, quando, è già arrivato il momento di rientrare nella società dei consumi.
Il bambino keniota conosce il valore delle cose. Prende l’orsacchiotto e va alla ricerca del suo proprietario, perché sa che senza l’orsacchiotto le mancherà l’affetto.


Emozione, empatia, amicizia sono emozioni che Meto e piccola bambina ci raccontano con naturalezza.
Meto, ha un cuore enorme, è pronto a tutto per restituire l’orsacchiotto di questa bambina che ha visto solo pochi minuti …

In questo libro, ci viene mostrato che non dobbiamo essere individualisti e che dobbiamo aiutare gli altri.
Trovo questo libro pieno di valore!

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Il Mago di Oz – Perez & Lacombe

“Se soltanto tu avessi un cervello, saresti un uomo come gli altri e forse persino migliore di alcuni di loro.
Un cervello è l’unica cosa che valga la pena avere a questo mondo, sia per gli uomini sia per i corvi.”

Nel momento stesso in cui prenderete tra e mani questa maestosa edizione, sarete catapultati ad Oz insieme a Dorothy. Sfoglierete ogni pagina ritrovandovi stupiti e conquistati, riassaporando l’ingenuità dei bambini che una volta eravate mentre ascoltavate la fiaba per la prima volta.

La storia è quella che amiamo, quella che ha fatto breccia nei nostri cuori di bambini e racconta della piccola Dorothy che, insieme al suo cane Toto, nel magico Regno di Oz vivrà mille avventure, andando alla ricerca del famoso Mago di Oz.
La novità si presenta evidente sin dalle prime pagine, dove il protagonista principale sembra essere lo spaventapasseri, il perno che dà impulso all’intero romanzo, tutto il racconto ruota attorno a lui; inoltre viene maggiormente accentuato il legame dei personaggi, la cui unione, come sempre, fa la forza. Il racconto comincia nel momento in cui lo spaventapasseri prende vita, dopo essere stato assemblato, poco per volta, in un campo di grano, notata una ragazzina, Dorothy, coglie l’occasione per chiedere aiuto, facendosi liberare dal palo dove è stato posto dai Munchkin.

Sulle prime lo spaventapasseri si sentì un idiota, e quel pensiero lo ferì.
Ma poi si ripromise di osservare meglio per imparare le cose un po’ alla volta.
Dopotutto, aveva soltanto tre giorni di vita.

I protagonisti sono quelli di sempre, ognuno alla ricerca di qualcosa: Dorothy, con il suo cagnolino Toto, desidera ritornare nel Kansas, dagli zii, lo spaventapasseri desidera un cervello, l’uomo di latta un cuore e il leone il coraggio. Così, in un viaggio rocambolesco, dovranno percorrere il sentiero che li condurrà alla Città di Smeraldo, dove regna il mago di Oz, l’unico in grado di dare loro ciò che più desiderano. Non mancano le quattro streghe, due buone quella del Nord e del Sud e le cattive, Est e Ovest.

Ho sentito parlare di quel potente mago.
Credi che potrebbe darmi un cuore?
– chiese l’uomo di latta

Lo Spaventapasseri, Il Leone e L’Uomo di Latta, protagonisti insieme a Dorothy della fiaba, sono accomunati alla ragazzina da questo desiderio di ottenere qualcosa e, sentendosi tutti incompleti, insieme affronteranno il viaggio alla ricerca dell’illustre Mago, l’unico a possedere la magia che potrebbe davvero colmare il vuoto che sentono dentro.

Ѐ il grande problema della mia vita – rispose il leone a testa bassa e con la criniera arruffata.
Sono nato privo di coraggio.

Il Mago di Oz in questa nuova veste è raccontato dalle parole di Sébastian Perez e straordinariamente illustrato da Benjamin Lacombe edito da Rizzoli
A Sébastien Perez il merito di una maggiore profondità, in una nuova chiave di lettura e con il raggiungimento di un obiettivo finale, che permette al giovane lettore di acquisire un bagaglio di valori oggi più che mai valido, fatto di accettazione dell’altro e riscoperta di sé.
Infatti, Perez, si attiene alla storia originale senza stravolgerla, ma arricchendola e presentandola al pubblico in una forma differente: non a caso con uno stile semplice e un linguaggio diretto, dona al racconto un sapore più moderno e più vicino alle menti nate nella nostra epoca. Inoltre non si limita a riportare solo i fatti come nella storia originale scritta da Baum, ma pone l’accento su diversi aspetti psicologici dei personaggi: dall’intraprendenza di Dorothy alla generosità dell’uomo di latta; dalla bontà d’animo del leone all’ambizione dello spaventapasseri.

Tra le parole e il significato di questa storia ci possiamo rivedere ognuno di noi…quante volte pensiamo di non essere completi, di non essere all’altezza delle aspettative e commettiamo l’errore di pensare che la nostra felicità risieda al di fuori di noi, quando invece tutto ciò di cui abbiamo bisogno è accettarci ed amarci per come siamo fatti, per le nostre peculiarità. Nessuno al di fuori di noi ha la chiave della nostra felicità, nessuno al di fuori di noi può farci sentire completi se non sentiamo noi stessi di esserlo. In ciascuno di noi risiede la vera magia, bisogna impegnarsi per migliorare se stessi, è chiaro, ma la capacità di farlo l’abbiamo solo noi, non dobbiamo ricercare all’esterno ciò che invece custodiamo già dentro di noi.

Il messaggio originale de Il Mago di Oz risuona forte e chiaro, prezioso ed estremamente attuale in un mondo in cui mille pubblicità mostrano, a grandi e piccini, felicità acquistabili, quando invece il viaggio che dobbiamo intraprendere è dentro di noi.
Ecco dunque che pagina dopo pagina la storia parla di diversità ma anche accettazione, autostima ed amore verso se stessi, questi sono i veri ingredienti magici di una vita piena e felice.

Entrambi gli autori, pur operando su piani differenti, hanno trasformato un racconto di notevole pregio, in un capolavoro, conferendo nuovo slancio e offrendolo al lettore in una variante moderna, pur mantenendo l’intento originario.
Tuttavia una cosa è certa, ciò che rende prezioso il volume della Rizzoli sono le tavole di Benjamin Lacombe, le sue illustrazioni sembrano possedere la soffice consistenza delle visioni oniriche e al contempo la forza interpretativa della realtà: le linee morbide assecondano la brillantezza dei colori caldi, rendendo il tutto molto realistico.

Un libro, dal grande formato, curato nei dettagli e decisamente meraviglioso in cui la magia delle immagini si intreccia alle parole suggestive creando un’edizione spettacolare da non lasciarsi sfuggire.

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Questo (non) è un leone – Ed Vere

“Questo libro è per tutti quelli che
sognano ad occhi aperti

e per quelli che pensano con la propria testa.”

Il protagonista di questo albo è Leonard, un leone al quale piace passeggiare, sognare a occhi aperti e inventare poesie. Un giorno Leonard incontra una papera di nome Marianna e diventano migliori amici.
Quando incontra Marianna, non pensa nemmeno per una frazione di secondo che normalmente i leoni si mangiano le papere. Invece, la saluta. I due si presentano e Leonard invita Marianna ad aiutarlo con una poesia che non riesce proprio a terminare. Nasce tra i due una bella amicizia, profonda, fatta di giornate serene, di confidenze e discorsi complicati, di notti passate a guardare il cielo stellato interrogandosi sull’universo.

“Passeggiano e fanno discorsi lunghi e complicati,
un misto di qua qua e ruggiti sconnessi.
…Insieme sono felici.
Non desiderano nient’altro.”

Gli altri leoni non vedono di buon occhio questa amicizia e impongono a Leonard di cambiare e diventare feroce.
I leoni sono feroci. I leoni sono forti. I leoni ruggiscono forte. Giusto?
Leonard è un leone come nessun altro.

“C’è un solo modo di essere un leone..
Leonard, devi essere feroce!” gli ruggiscono contro.

Leonard dovrebbe mangiare Marianna. Dicono.
Dovrebbe essere feroce, crudele, affamato. Marianna dovrebbe avere paura di Leonard, dovrebbe fuggire, non dovrebbe nemmeno azzardarsi ad avvicinarsi a lui. Dicono.

Una toccante illustrazione a tutta pagina dallo sfondo nero e senza testo mostra Leonard con la testa bassa che si allontana da Marianna, ed esprime tutta la crisi interiore di quel momento del leone gentile.


Siamo sicuri che c’è un solo modo per essere un leone?
Deve cambiare?
E’ davvero sbagliato il suo modo di essere e di pensare?
C’è davvero un solo modo di essere un leone?
Niente affatto!
Perché Leonard non è un leone qualunque. Leonard è se stesso. Lui è un leone gentile, che ama passeggiare nella natura, che apprezza il silenzio e la quiete.

“Il mondo è pieno di idee.
Grandi,
piccole,
buone,
cattive.
Qualcuno pensa una cosa…
qualcuno un’altra.”

Gli piace perdersi ogni tanto nei suoi pensieri mentre osserva la savana calda, sconfinata e brulicante di vita, sognare ad occhi aperti, comporre poesie, giocare con le parole e aspettare le stelle cadenti
Non vuole cacciare, non gli importa di sembrare feroce.
Vuole semplicemente essere quello che sente di essere. Tutto qui.
Con l’aiuto di Marianna, dopo aver riflettuto, vicini, sulla loro collina dei pensieri, Leonard riuscirà a spiegare al branco che nella vita non tutto è solo bianco o solo nero.

“Parlerò con calma, senza ruggire.
Non serve gridare, per farsi sentire.

Un’ape, una papera, un uccellino:
posso essere amico dell’animale più piccino.

…C’è un solo modo di essere leoni?
La strada giusta non è una sola,
perché io sono io, e tu sei tu.”

Questo (non) è un leone (Terre di Mezzo) è un albo illustrato di Ed Vere, un autore britannico di libri per bambini, una delle più importanti istituzioni di arte e design del Regno Unito. Il libro è anche vincitore dell’Oscar’s Book Prize 2019
Le illustrazioni sono sbalorditive e vibranti e usano incredibili linee semplici per creare personaggi che si raccontano e ci trasmettono le loro vive emozioni!
Questo è un libro davvero adorabile con un messaggio cristallino sulla forza che non ha nulla a che fare con l’essere feroce e potente ma che invece viene attraverso la passione, l’amicizia e l’empatia. Adoro il modo in cui la creatività e la cura sono promosse qui, soprattutto attraverso un animale che i bambini non necessariamente assoceranno a tale comportamento.

“I wrote ‘How to be a Lion’ because I wanted to say to children,
there are many ways that you can you.
Don’t be afraid to show it.
if you’re quiet, gentle, or a dreamer – they’re all valid.
I wanted to show how you might resist
the pressure to conform – to stand up for who it is you want to be.”

“Ho scritto ‘Questo (non) è un leone’ perché volevo dire ai bambini,
ci sono molti modi in cui puoi farlo.
Non aver paura di mostrarlo.
Se sei tranquillo, gentile o sognatore, vanno tutti bene.
Volevo mostrare come potresti resistere alla pressione
di conformarti al gruppo – e difendere chi sei. “

– Ed Vere –

Ed Vere è un maestro di libri illustrati spiritosi che offrono tanto agli adulti quanto ai bambini. Questo è un ottimo testo letto ad alta voce che piace e affascina ogni stanza piena di bambini grazie al suo linguaggio semplice, diretto e divertente. Tuttavia e soprattutto, Leonard porta con sè dei messaggi molto belli e importanti:
gentilezza, coraggio, amicizia
e possibilità di essere quel che si è, senza obbedire alle leggi del branco, la differenza, le amicizie, la resistenza al bullismo e gli stereotipi.
Un libro adorabile da esplorare con i bambini di tutte le età (3-7anni circa) che scatenerà la conversazione e metterà in mostra comportamenti positivi e belli in un modo che i bambini capiranno, troveranno accattivanti e da cui impareranno. Vi è ampio spazio per l’applicazione nell’aula primaria poiché un punto di partenza per le discussioni sono empatia, creatività, sensibilità e molto altro!

In un periodo nel quale le voci più forti sembrano dominare, facendosi specchio per essere imitate, noi adulti dovremmo consentire ai bambini di trovare la propria voce, forte o silenziosa, e di dare loro il coraggio di dire ciò che vogliono dire. E Leonard fa proprio questo.
Questo (non) è un leone, mostra e dimostra ai ragazzi come si può essere sensibili ed essere allo stesso tempo un leone 😉
È un libro davvero eccezionale!

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Cose mai viste – Silvia Borando

Una pecora molto lanosa.
Un ragno altissimo.
Una lumaca insolitamente veloce.
Un bruco di spalle.
Una lucciola spenta.

Una delle cose che più viene apprezzata nei libri pensati per l’infanzia è la meraviglia che deriva dalla sorpresa e  dall’inaspettato.
Sono le storie che rendono urgente, ai bambini e non solo, 😀 il voltar pagina, che fanno sobbalzare e strappano sorrisi e bocche aperte dallo stupore.

Lo conferma oramai da un bel po’ e non c’è dubbio alcuno che la casa editrice Minibombo sia maestra in tutto ciò.
Cose mai viste è il titolo di questo esilarante albo scritto ed illustrato da Silvia Borando, edito appunto da Minibombo.
Avete mai visto una pecora lanosa? No?
Ecco, infatti una pecora molto lanosa, così lanosa che non si riesce a vederne il muso.

E un bruco di spalle? Quanto piedi avrà? Quanto lungo sarà?

Avete mai visto una lumaca molto veloce? Forse se è così veloce, ci è quasi  impossibile vederla!

E avete mai visto una lucciola è spenta?
E’ un ragno altiiiisimo?!
troppo alto, tanto che esce dalla pagina e possiamo vederne solo le zampe!

Ecco, dunque occorre senz’altro aprire questo libro!
Ci sono tante cose intorno a noi, ma a volte basta cambiare il punto di vista e tutto si trasforma, diventa qualcosa di nuovo e di diverso.

L’albo si presta particolarmente a letture ad alta voce, soprattutto se si lascia decantare l’attesa e la suspense con le giuste pause tra una pagina e l’altra (e se potete, osservate i volti dei bambini durante la lettura!).
Tante, tantissime cose mai viste in un libro coloratissimo per i più piccoli! (dai 3 anni)
Cose mai viste è un libro dal grande formato, alle illustrazioni coloratissime e divertentissime che suscitano il sorriso di grandi e piccoli…è un libro tutto da leggere, da guardare…è un libro per pensare, un libro per stupire, ve lo posso assicurare! 😉

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La musica più bella del mondo – Cindy Wume

Roy è un leoncino
che vive in una grande città.
La sua passione è la musica.

Roy, il leoncino è appassionato di musica e per essere un famoso violinista crede di aver bisogno di collezionare suoni bellissimi in giro per la città; tuttavia, nessuno di loro sembra essere abbastanza bello quando li suona con il violino.


Il suo vicino di casa Jimmy, è un amabile e vivace lemure che ama la compagnia di Roy e ha, pure lui, l’amore per la musica.
Jimmy è pronto ad aiutare Roy nella sua ricerca di grandi suoni, ma Roy trova la sua compagnia una distrazione e crede di non aver bisogno di assistenza e in aggiunta considera semplicemente i suoi sforzi musicali troppo agitati e un disturbo per uno come lui.

…un grande musicista come Roy
non ha bisogno di aiuto.

Un giorno, Roy decide di partire per un’avventura visitando luoghi vicini e lontani alla ricerca del suono più bello e unico del mondo. (I lettori / ascoltatori attenti noteranno che anche qualcun altro sta facendo il viaggio).


Dalla pioggia della foresta che produce “Pling, plic, ploc, pic”
In montagna con gli uccelli che volano cantando “Cip cip, cipiricip, cipì”
Nel deserto dove Roy raccoglie il fischio del vento ” fiuuuuu, fiuuuuuuuuu”
e poi via la mare per raccogliere lo sciabordìo delle onde e al mercato il chiacciericcio della gente.
Foreste, montagne, deserti vengono esplorati con l’intenzione di raccogliere una varietà di suoni speciali…

Ma qual’è il suono migliore?
Qual’è ora il suono più bello di tutti??

La musica più bella del mondo di Cindy Wume edito da Gallucci è una storia che parla di musica, ma anche di affetto e sentimenti; Roy è tanto affascinato quanto appassionato alla musica e ai suoni del mondo, ma è così assorbito e concentrato solo in questa sua ricerca che rischia di sentirsi solo, diventare triste e soprattutto di trascurare un amico, sempre presente, nonostante tutto
Le scene illustrate da Cindy sono perfettamente raccontate da urbane o selvagge, sono meravigliose, specialmente quelle in cui la musica fiorisce grazie alle note fornite dal violino di Roy e dai vari altri suoni armoniosi che regala la natura.

Per Roy, il piccolo leone della città, la musica è la sua cosa preferita…


Forse, però, quello che cercava veramente è da qualche parte che non avrebbe mai pensato di guardare…
Ancora una volta, in modo semplice e delicato un libro, una storia diventa un perfetto e potente inno all’amicizia e alle piccole cose..per i nostri piccoli lettori 😉

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