Claire si era fatta male al ginocchio, e voleva andare a casa per dirlo alla mamma.
Claire si è sbucciata il ginocchio, quindi se ne va a casa per raccontare tutto alla mamma. Lungo la strada incontra molti dei suoi amici e racconta a ciascuno una storia diversa su come si è procurata il suo graffio.
All’insaputa del lettore a questo punto, nessuno conosce la logica del motivo per cui si è ferita al ginocchio.
Ad ogni amico che incontra la versione è diversa.
Racconta a un amico che un grosso lupo cattivo ha cercato di divorarla e quando il lupo l’ha lasciata cadere si è sbucciata il ginocchio. Racconta a un altro amico che un disco volante ha cercato di portarla via nello spazio! Dice a qualcun altro che un coccodrillo ha cercato di mangiarla e l’ha rovesciata.
Menziona anche un serpente, un drago, un gorilla, una strega, un grande gigante e un fantasma che cerca di mangiarla o portarla via.
È stata lasciata cadere da un lupo, un serpente strisciante, un enorme drago o un gorilla peloso?
Come è successo quel graffio?Lo scopriremo quando arriva a casa dalla sua mamma 😉 Cosa ti sei fatta? di Jill Murphy edito da Mondadori è una storia giocosa e creativa, questo è un fantastico viaggio dell’immaginazione a cui ogni bambino può relazionarsi.
I bambini possono davvero entrare in empatia con Claire e ricordare tutti quei momenti nei quali vogliono davvero impressionare i loro amici con un grande coraggio 😉
Soprattutto, questo libro invoca il pensiero creativo e mostra che tutti, specialmente i bambini, hanno la capacità di agire in modo creativo, come si vede con le capacità immaginative di Claire. Questo libro dimostra anche l’ingenuità dei bambini. Claire è riuscita a convincere i suoi amici del terribile viaggio che ha fatto sulla via di casa, ma Claire sapeva di non raccontare queste storie a sua madre. Questo mostra che i bambini sono consapevoli con chi possono e non possono essere creativi.
Ho fatto attenzione a non dire la parola “bugia” durante questa recensione poiché Claire ha usato il pensiero creativo, qualcosa per cui un bambino non dovrebbe mai essere criticato.
Cosa ti sei fatta? è una storia adatta a bambini dai 5 ai 7 anni. Apprezzato come un libro letto ad alta voce con la classe o utilizzato nella lezione per incoraggiare l’immaginazione, il discorso descrittivo e la comprensione dei personaggi; è ottimo per incoraggiare il pensiero fantasioso e creativo.
Questa avventura cattura non solo per l’immaginazione selvaggia e meravigliosa dei bambini, ma anche per quella sensazione che tutti hanno avuto da bambini – che un grande cerotto renderà tutto migliore. È una storia che ricordo bene dalla mia infanzia e che mi è piaciuto molto leggere.
Consigliata per grandi e piccini 😉
Un bacio è importante al momento di alzarsi
per salutare e augurarvi un buon giorno,
per confermare un amore. Un bacio può essere un piccolo prodigio
nella vita di ogni persona e ci aiuta a sentirci speciali.
E’ la storia di Woody, un bambino che fa un grande viaggio in compagnia del suo cane Pudin a casa di suo nonno. Questa avventura ci porta a scoprire diverse figure oniriche che ci portano a speranze, sogni e altri elementi positivi che ci aiutano a crescere in armonia.
Questa strada è piena di ricordi preziosi di quella che è stata la sua vita che gli ricorda momenti speciali con la sua famiglia, che lo inducono a desiderare tempi felici che non ci sono più.
Ecco che il viaggio che Woody affronta, non è un semplice viaggio, è soprattutto un viaggio dentro se stesso, dentro alle sue paure più profonde e ai suo ricordi.
Con la sua valigia rossa e la tuta verde, in un treno vuoto, questo bambino spaurito ci entra nel cuore. ❤
Nella sua valigia, appartenuta prima al bisnonno, poi al nonno e poi ancora al suo papà, il bambino conserva tutto ciò che ama e che gli ricorda la sua famiglia.
A partire da quel giorno, Woody dimenticò molte cose:
dimenticò ciò che sua madre gli aveva detto;
si è dimenticato di annaffiare le rose di suo padre;
dimenticò come Pudin, il cane che lo accompagnava, fosse venuto da lui;
dimenticò che era ancora un bambino perché pensava che fosse più vecchio …
Woody e Pudin prendevano il treno per andare in campagna dal nonno. Mentre il treno calpestava la strada, Woody ricordò lentamente cose che aveva già dimenticato. Era come se, dopo aver attraversato un lungo tunnel nero, vedesse di nuovo la luce; come se i bei ricordi del passato che erano rimasti nascosti lo stessero aspettando nella luce della bocca del tunnel.
Quando il bimbo è troppo stanco, il sonno ha la meglio e il bambino si addormenta. I suoi sogni si mescolano ai paesaggi che il treno sta attraversando.
Fino a quando arriva dal nonno ma si accorge di aver lasciato sul treno la sua valigia rossa. Il treno corre via ma adesso il bambino è a terra tra le braccia del nonno. Che non sono di certo le braccia che avrebbe voluto ma non per questo sono braccia con meno amore.
“Dimenticai molte cose, ma non i sogni. Quelli li ricordavo benissimo.”
Non si sa esplicitamente cosa è successo alla sua famiglia, ma Liaoci fa capire dalle immagini che probabilmente la vicenda si svolge nel marzo del 2011 quando, a causa del terremoto e maremoto del Tohoku del 2011, la Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi subì gravi danni, che hanno causato la messa fuori uso dei vari sistemi di raffreddamento e diverse esplosioni che hanno portato alla dispersione di grandi quantità di materiale radioattivo (fonte Wikipedia). Lo capiamo dalla città inondata dalle acque, dalle centrali in fumo dietro alle spalle del bambino, dagli incendi che Woody osserva.
Un bacio e addio, ci fa riflettere sulla solitudine o sulla morte dei nostri cari e apprendere la lezione che la vita ci offre, integrando ogni processo e crescendo come persone.
Le illustrazioni sono spettacolari come tutto ciò che fa questo autore. Troviamo grandi contrasti tra le figure, dando le dimensioni che ci fanno capire l’importanza di ognuna.
Anche il colore è molto significativo perché usa i colori pastello per ammorbidirsi nei momenti mentre a volte si aggiunge con colori forti per evocare sentimenti più profondi.
Le figure sono sempre delicate e ben definite.
La vita, il passare del tempo, le perdite, le assenze, i ricordi, l’amore si incontrano in questo libro:Un Bacio e addio, di Jimmy Liao edito da Camelozampa, con la traduzione per l’Italia di Silvia Torchio; penso basti questa sua affermazione per capire la dose di emozioni che trasmette portando i testi dal cinese all’italiano: “Il mio approccio ai suoi testi è sempre stato istintivo: li leggo e accolgo come pure poesia. Li intuisco e mi emozionano. E poi li traduco.”
Ogni pagina è ricca di poesia a piccole dosi, in ogni frammento, in ogni immagine, in ogni domanda e desiderio. “Il treno fa rumore” e, mentre avanza, scopriamo le piccole cose della vita.
Semplicemente spettacolare, vale la pena goderselo.
Qui il cortometraggio ispirato al libro:
Jimmy Liao è nato a Taipei (Taiwan) nel 1958. Ha iniziato a lavorare nel mondo della pubblicità, ma nel 1995 gli è stata diagnosticata la leucemia ed è stato costretto a trascorrere un anno di trattamento, isolato. Questo evento ha avuto una svolta radicale nella sua vita e nella sua visione del mondo. Quando si è ripreso, nel 1998, ha pubblicato i suoi primi due libri, e da allora è diventato uno dei più noti illustratori di tutto il mondo.
Durante un’intervista Jimmy Liao ha affermato che: “All’inizio di tutto, quando ho realizzato il mio primo libro, ero molto chiaro che non avrei fatto libri solo per bambini. Mi aspettavo che fossero per tutte le età [..] Non penso mai ai miei potenziali lettori quando lavoro. Potrei avere una vaga idea. Ma non mi preoccupo troppo delle caratteristiche tradizionali dei libri per bambini. I miei libri sono per tutte le età.”
Penso che questa sia una delle caratteristiche che fanno dei suoi libri una ricchezza unica di pagine e illustrazioni che parlano proprio a tutte le età, e parlano di vita..ed ognuno in base alla sua esperienza e al suo vissuto ne elabora una sua visione.
Un albo che segna uno dei momenti più alti della produzione di Jimmy Liao, per il perfetto intreccio tra parole e immagini, la profondità delle tematiche, affrontate con lievità ma senza giri di parole, la forza evocativa di ogni illustrazione (con rimandi a Mondrian e alla pittura paesaggistica) e di un testo toccante e poetico.
Mentre affiorano i ricordi e, dentro e fuori dal treno, scorre un paesaggio sospeso tra realtà e fantasia, diventa possibile dare quel bacio di addio per schiudere una nuova vita.
Jimmy non ha creato una semplice avventura, ma una commovente e avvincente storia. Un bacio e addio è che la storia emotiva ed evocativa che può sembrare semplice e leggera, ma grazie alla sua fantasia unica e prodigiosa, vanta una saggezza complessa e profonda a dimostrare la preoccupazione del suo creatore per l’ambiente, la cultura e la vita.
Per chi desidera conoscere meglio questo autore, consiglio, come era stato consigliato a suo tempo a me, di entrare nel suo sito ufficiale, senza preoccuparsi dei testi. Esploratelo e gustatelo, viaggiate con lui senza mappa. Immaginate di essere i bambini dei suoi libri, che viaggiano liberi da aspettative e scoprono meraviglie ad ogni angolo. Lasciatevi catturate dalla magia e dalle emozioni che ogni copertina vi trasmette.
Un libro è molto più di una lettura per un bambino, diventa una finestra sul mondo, un buon amico, un giocattolo che risveglia la tua immaginazione…un regalo unico e prezioso, basta saper aprire gli occhi e il cuore ❤
Buona lettura e che sia un viaggio meraviglioso 🙂 Puoi acquistare il libro QUI:
1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2) Quando perdi, non perdere la lezione.
3) Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso. Rispetto per gli altri. Responsabilità per le tue azioni.
4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8) Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12) Un’atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua vita.
13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14) Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.
15) Sii gentile con la Terra.
16) Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.
Credo che in ogni essere umano vi sia un desiderio innato di felicità. Il vero scopo della vita è assecondare questo bisogno ed essere felici. Dalai Lama
La mente è fondamentale in ogni esperienza umana.
Coltivare una mente saggia, approfondendo la comprensione di noi stessi attraverso la contemplazione e il pensiero razionale, è la condizione indispensabile per raggiungere l’armonia con il mondo e, di conseguenza, una felicità duratura.
Le pratiche buddiste hanno tale obiettivo ed è per questo che, da sempre, pongono l’accento sulle attività di training mentale – in particolare la meditazione – in grado di offrirci una via percorribile verso la serenità interiore.
Grazie allo stile unico del Dalai Lama – fatto di calore e di profonda umanità – gli insegnamenti della tradizione risuonano come preziose verità in accordo con la sensibilità di uomini e donne di oggi, e non soltanto per chi ha abbracciato il Buddismo.
Un giorno un’insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista dei nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta, lasciando un po’ di spazio sotto ogni nome.
Poi disse loro di pensare la cosa più bella che potevano dire su ciascuno dei loro compagni di classe e scriverla.
Ci volle tutto il resto dell’ora per finire il lavoro, ma all’uscita ciascuno degli studenti consegnò il suo foglio.
Quel sabato l’insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio separato, e vi aggiunse la lista di tutto ciò che gli altri avevano detto su di lui/lei.
Il lunedì successivo diede ad ogni studente la propria lista.
Poco dopo, l’intera classe stava sorridendo.“Davvero?” sentì sussurrare.
“Non sapevo di contare così tanto per qualcuno!” e
“Non pensavo di piacere tanto agli altri” erano le frasi più pronunciate.
Nessuno parlò più di quei fogli in classe, e la prof non seppe se i ragazzi l’avessero discussa dopo le lezioni o con i genitori, ma non aveva importanza: l’esercizio era servito al suo scopo.
Gli studenti erano felici di se stessi e divennero sempre più uniti.
Molti anni più tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam e la sua insegnante partecipò al funerale.
Non aveva mai visto un soldato nella bara prima di quel momento: sembrava così bello e così maturo…
La chiesa era riempita dai suoi amici.
Uno ad uno quelli che lo amavano si avvicinarono alla bara, e l’insegnante fu l’ultima a salutare la salma.
Mentre stava lì, uno dei soldati presenti le domandò “Lei era l’insegnante di matematica di Mark?“.
Lei annuì, dopodiché lui le disse “Mark parlava di lei spessissimo“.
Dopo il funerale, molti degli ex compagni di classe di Mark andarono insieme al rinfresco.
I genitori di Mark stavano lì, ovviamente in attesa di parlare con la sua insegnante.
“Vogliamo mostrarle una cosa“, disse il padre, estraendo un portafoglio dalla sua tasca.
“Lo hanno trovato nella sua giacca quando venne ucciso. Pensiamo che possa riconoscerlo”
Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte.
L’insegnante seppe ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli in cui lei aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Mark avevano scritto su di lui.
“Grazie mille per averlo fatto“, disse la madre di Mark.
“Come può vedere, Mark lo conservò come un tesoro”
Tutti gli ex compagni di classe di Mark iniziarono ad avvicinarsi.
Charlie sorrise timidamente e disse “Io ho ancora la mia lista. E’ nel primo cassetto della mia scrivania a casa“.
La moglie di Chuck disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell’album di nozze, e Marilyn aggiunse che la sua era conservata nel suo diario.
Poi Vicki, un’altra compagna, aprì la sua agenda e tirò fuori la sua lista un po’ consumata, mostrandola al gruppo.
“La porto sempre con me, penso che tutti l’abbiamo conservata“.
In quel momento l’insegnante si sedette e pianse.
Pianse per Mark e per tutti i suoi amici che non l’avrebbero più rivisto.
Ci sono così tante persone al mondo che spesso dimentichiamo che la vita finirà un giorno o l’altro.
E non sappiamo quando accadrà.
Perciò dite alle persone che le amate e che vi importa di loro, che sono speciali e importanti.
Diteglielo prima che sia troppo tardi.
E un modo di farlo è: continuare ad inoltrare questo messaggio.
Ricorda, “chi semina raccoglie“. Quelli che metti nella vita degli altri tornerà a riempire la tua. Possa il tuo giorno essere fantastico e speciale quanto te!
Ci sono domande che sembrano a volte senza uscita, più tardi si scopre che già altri se le sono poste e sono riusciti a risolverle.
In questo libro si trovano trecentosessantasei risposte, da leggere un po’ alla volta o una per giorno. Sono parole di scrittori, poeti, scienziati, mistici, esploratori, politici, filosofi di ogni tempo e luogo. Uomini e donne che hanno saputo ricordare quanto di bello c’è al mondo e cosa possiamo fare per viverci al meglio.
Appena svegli o prima di dormire, in una pausa o un momento di inquietudine aprite a caso questo libro e leggetene un passo.
Non c’è aiuto migliore di un pensiero che dia speranza.
Lasciate penetrare quelle parole in voi. Leggetele con attenzione, cercando di capirle e soprattutto di comprenderle, fatele vostre. Vi renderanno più sereni. E col tempo più felici.
1 Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2 Quando perdi, non perdere la lezione.
3 Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4 Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5 Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6 Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7 Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8 Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9 Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10 Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11 Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12 Un’atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua vita.
13 Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14 Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.
15 Sii gentile con la Terra.
16 Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17 Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18 Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.
(Dalai Lama)
In tempi difficili come quelli attuali, le parole del Dalai Lama rappresentano un potente stimolo per affrontare la nostra esistenza con consapevolezza e profondità, e allo stesso tempo imparare ad apprezzare la bellezza della nostra vita.
L’Amore si sa, è uno dei più potenti strumenti di guarigione. Imparare ad accettarci e ad amarci esattamente così come siamo, è forse la lezione che tutti noi siamo chiamati ad imparare.
Spesso però siamo capaci di amare noi stessi e gli altri, solo se questo amore è vincolato da precise condizioni. E’ come se, in un certo senso, seguissimo la regola del cosiddetto ‘solo se…’ o ‘ solo quando…’
L’Amore è uno dei più potenti strumenti di guarigione
Mi amerò solo se… troverò un nuovo partner…quando dimagrirò… quando cambierò lavoro… se saranno gli altri ad amarmi per primi…. e la lista potrebbe continuare all’infinito.
A chi e a che cosa condizionate il vostro amore? E cosa succede quando anche solo una di queste condizioni viene meno? Cosa accade se non avete ancora trovato il vostro partner ideale? E se il lavoro dei vostri sogni pazienta ad arrivare? Cosa succede se anche gli altri, seguendo il vostro stesso ragionamento, si aspettano che siate proprio voi a fare la prima mossa? Amare se stessi –dice Louise Hay – è un’avventura meravigliosa: è come imparare a volare. E’ vero, non è sempre semplice amarsi completamente: tutti noi, infatti, abbiamo i nostri piccoli e grandi difetti che a volte, ai nostri occhi, appaiono così evidenti, da ritenere impossibile l’atto di poterci amare incondizionatamente. Eppure, non è possibile imparare a volersi bene se non partiamo proprio dall’accettarci così come siamo, anche con i nostri difetti.
Ripercorriamo insieme, brevemente, le Dieci fasi ideate da Louise Hay per imparare ad amare se stessi, nella speranza di aiutare sia le persone che già hanno iniziato a farlo, sia coloro che vorrebbero cominciare ora.
1. CESSARE DI CRITICARCI:
le critiche e i giudizi spesso non servono per progredire verso il cambiamento che auspichiamo, bensì per tenerci imprigionati al passato e ai nostri vecchi comportamenti. Per esempio, se ci disprezziamo per la nostra incapacità di mantenere fede alla promesse fatte con noi stessi, non ci stiamo certo aiutando a realizzare il nostro obiettivo. Allo stesso modo, se ci ripetiamo di essere degli stupidi o degli incapaci, questo non ci renderà di certo delle persone migliori, e noi rimarremo solo bloccati nei sentimenti spesso ancora più dannosi del biasimo e del risentimento verso noi stessi. Ogni giorno è un nuovo giorno per attuare comportamenti diversi e provare ad abbandonare le tensioni create da atteggiamenti iper responsabili e ipercritici ai quali ci sottoponiamo continuamente.
2. SMETTERE DI SPAVENTARCI:
quante volte usiamo i nostri pensieri per rendere le situazioni peggiori di quello che realmente sono? Quante volte formuliamo pensieri capaci addirittura di terrorizzarci? Utilizziamo questo comportamento anche nella vita sociale: se qualche nostro collega d’ufficio incontrandoci non ci saluta, cominciamo subito a pensare che dobbiamo avergli fatto un torto, quando magari sta semplicemente pensando ad altro. Pensieri del genere non fanno altro che paralizzarci e non ci sono di nessuna utilità. Ogni volta che ci ritroviamo a formulare pensieri negativi, fermiamoci e riportiamo dolcemente l’attenzione ad una immagine per noi positiva (per esempio il tramonto), o ad un suono (magari il rumore del mare), oppure semplicemente ripetiamoci ad alta voce una frase positiva che ci aiuti ad uscire dal loop negativo nel quale siamo entrati.
3. ESSERE GENTILI, DOLCI E PAZIENTI CON NOI STESSI
la pazienza è davvero uno strumento straordinario. Troppo spesso pretendiamo che le nostre aspettative vengono soddisfatte subito, o che i cambiamenti che sentiamo necessari per noi e per la nostra vita avvengano quanto prima. Ma i nostri tempi spesso non coincidono con i tempi della lezione che siamo venuti ad imparare su questa terra: potrebbe infatti volerci più tempo del previsto oppure le cose potrebbero semplicemente non accadere secondo la nostra sequenza spazio-temporale. Tutti commettiamo errori mentre apprendiamo qualcosa di nuovo ed è solo se ci diamo il permesso di accettare questi errori e di imparare da questi, che progrediamo e miglioriamo veramente. E’ come quando abbiamo cominciato a camminare – dice Nicola Riva, insegnante certificato Louise Hay – se dopo il primo tentativo ci fossimo subito arresi o ci avessero detto che eravamo degli stupidi solo perché ci avevamo provato ma eravamo caduti, avremmo forse imparato più velocemente o meglio?’ Probabilmente no… e allora perché quando sbagliamo non possiamo semplicemente perdonarci e considerare l’accaduto un ulteriore passo verso il miglioramento?
4. ESSERE GENTILI ANCHE CON LA NOSTRA MENTE
trovarci a pensare a qualcosa di negativo non è certo la fine del mondo. Non dobbiamo odiarci perché facciamo pensieri negativi e nemmeno incolparci per le esperienze negative che abbiamo vissuto in passato. Un esercizio molto utile che Louise Hay consiglia in proposito è quello del rilassamento: quando ci troviamo tesi o spaventati semplicemente chiudiamo gli occhi e respiriamo profondamente per qualche minuto e mentre espiriamo ripetiamo a noi stessi ‘Ti voglio bene. Va tutto bene.’ In questo modo ci rilasseremo e allo stesso tempo invieremo al nostro cervello pensieri potenzianti.
5. LODARE SE STESSI:
così come le critiche deprimono il nostro spirito, le lodi lo risollevano. E’ importante dunque imparare a complimentarci con noi stessi per tutti i miglioramenti che siamo in grado di apportare alla nostra vita, e per tutti i cambiamenti che riusciamo ad attuare, anche per i più piccoli o per quelli che ci sembrano meno importanti.
Queste sono le prime cinque regole per imparare a volersi bene. Ed ora provate a pensare alla prossima volta in cui vi ritroverete a vivere una situazione che non vi soddisfa o in cui vi capiterà di formulare pensieri negativi… Come vi comporterete? Con quale frase potenziante sostituirete le solite vecchie critiche nei confronti di voi stessi? Come vi premierete per aver raggiunto quel traguardo, seppur piccolo, che vi eravate prefissi?
Accettati in modo totale per un’ intera giornata e stai a vedere che cosa succede! Louise Hay
Liberarsi da schemi mentali negativi, per aprirsi alla vita con un approccio ottimistico, significa servirsi del pensiero positivo come strumento indispensabile per vivere felici, all’insegna dell’amore e della pace.
L’autrice, affetta da una grave forma tumorale, è riuscita a sconfiggere il cancro grazie ad un processo di autoguarigione, attivato dal pensiero positivo.
Le persone vengono sempre nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita.
Quando saprai perchè, saprai anche cosa fare con quella persona.
Quando qualcuno è nella tua vita per una ragione, di solito è per soddisfare un bisogno che hai espresso.
E’ venuto per assisterti attraverso una difficoltà, per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente.
Può sembrare come un dono del cielo e lo è.
E’ lì per il motivo per cui tu hai bisogno che ci sia.
Quindi, senza nessuno sbaglio da parte tua o nel momento meno opportuno, questa persona dirà o farà qualcosa per portare la relazione a una fine.
Qualche volta se ne va. Qualche volta muore.
Qualche volta si comporta male e ti costringe a prendere una decisione.
Ciò che devi capire è che il tuo bisogno è stato soddisfatto, il tuo desiderio realizzato, il suo lavoro finito.
La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti.
C’è chi resta nella tua vita per una stagione, perchè è arrivato il tuo momento di condividere, crescere e imparare.
Ti porta un’esperienza di pace o ti fa semplicemente ridere.
Può insegnarti qualcosa che non hai mai fatto.
Spesso ti dà un’incredibile quantità di gioia.
Credici, è vero. Ma è solo per una stagione!
Le relazioni che durano tutta la vita ti insegnano lezioni che durano tutta la vita, cose che devi costruire al fine di avere solide fondamenta emotive.
Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le altre relazioni o momenti della tua vita.
Si dice che l’amore è cieco, ma l’amicizia no.
Grazie per essere una parte della mia vita, che sia una ragione, una stagione o tutta la vita.
L’amore è il motore dell’universo e la più potente energia di guarigione. E’ un amore che trascende i limiti dle mondo fisico e non si esaurisce con la vita terrena. Perché noi siamo anime immortali, immerse in un immenso mare spirituale popolato da altri esseri della stessa natura, destinate a incarnarsi più volte nel corso della storia. In questo libro Brian Weiss, attraverso la tecnica della “terapia regressiva”, ci illustra come le esistenze passate possano essere rievocate. La nostra realtà quotidiana è infatti condizionata dalle situazioni cruciali di vite precedenti. Attraverso i ricordi dei pazienti dell’autore, abbiamo così un’occasione unica per esplorare il mondo dopo la morte e apprendere gli insegnamenti dei “Maestri”, spiriti guida non incarnati e immensamente evoluti. La loro è una lezione d’amore che offre a tutti un cammino verso la felicità e la pace. Basta lasciarsi guidare.
Uno psichiatra esperto nella reincarnazione e nell’ipnosi regressiva propone esercizi di meditazione e di regressione per aiutarci a scoprire le nostre vite precedenti che quasi sempre condizionano la nostra realtà di oggi. “Noi siamo immortali, eterni spiriti sempre amati. Siamo anime in un immenso mare spirituale, popolato da altri esseri della stessa natura. Alcuni sono nella forma fisica, ma la maggior parte no”.
II libro di Flavia Arzeni è un piccolo vademecum per la felicità. Da una parte rilegge la vita e le opere di Rataindranath Tagore e Hermann Hesse, che appartengono a mondi diversi ma si muovono verso uno stesso ideale di armonia, una saggezza che va al di là delle vicende contingenti.
Dall’altra mette in pratica un percorso costituito da “quattro gradini verso la felicità” attraverso le citazioni e i versi dei due maestri, esplorando l’aspetto “letterario” dei giardini, finora trascurato.
Dare forma alla natura diventa un esercizio di meditazione, per calare l’insegnamento di Hesse e Tagore nella pratica (6 nel simbolo) di uno spazio verde creato dall’uomo: un’oasi di stabilità e di ordine legata ai ritmi ciclici della natura.
Gli studenti che si iscrivono al corso “Attegiamento Mentale Positivo: la scienza del successo” sono in maggioranza
persone che ritengono di aver fallito in un settore della loro vita. Non appena entrano in classe, la prima domanda che solitamente poniamo loro è: perché vuoi seguire questo corso? Perché non hai avuto il successo che vorresti avere? E i motivi che adducono rivelano spesso una stona tragica sottesa ai vari fallimenti. «Non ho mai avuto davvero la possibilità di migliorare. Mio padre era alcolizzato».
«Sono nato nei bassifondi, una cosa che non si riesce a dimenticare facilmente».
«Ho frequentato appena le scuole elementari».
Queste persone vogliono essenzialmente dire che il mondo le ha trattate male. Danno la colpa alla società, alla genetica, all’ambiente e alle circostanze, cioè a qualcosa di esterno, per il loro fallimento. In pratica, iniziano con un atteggiamento sbagliato e, ovviamente, con tale disposizione finiscono per essere davvero svantaggiati. Ma è l’Attegiamento Mentale Negativo a limitarli, e non gli svantaggi sociali a cui attribuiscono le loro disgrazie. Una lezione appresa da un bambino.
Vi è una meravigliosa storiella su un reverendo che, il sabato mattina, stava preparando il suo sermone in condizioni difficili. Sua moglie era uscita a fare spese; la giornata era piovosa e il loro figlio, non avendo nulla da fare, si annoiava e inquietava. Disperato, il pastore prese una vecchia rivista, la sfogliò e trovò una figura dai vivaci colori: era una cartina geografica del mondo. Quindi strappò la pagina e ne fece tanti pezzettini, sparpagliandoli sul pavimento
del salotto e dicendo al figlio: «Johnny, se riesci a riordinare i pezzi, ti do 25 centesimi». Il reverendo credeva che al ragazzino sarebbe voluta la mattinata intera, ma dopo dieci minuti udì bussare alla porta del suo studio. Era Johnny che aveva rimesso in ordine i pezzi del giornale. Il padre fu stupito dalla rapidità e dal fatto che i pezzi di giornale fossero riordinati nel modo esatto, cosi che la cartina del mondo appariva ricomposta.
«Figlio mio, come hai fatto a finire tanto presto?» chiese il padre.
«Oh», disse il figlio, «è stato facile. Sul retro c’era la figura di un uomo. Io ho messo un foglio sotto, rimesso assieme le parti dell’uomo, messo un foglio sopra e poi ho girato la pagina. Ho pensato che, se l’uomo era in ordine, lo sarebbe stato anche il mondo». Il padre sorrise, diede al figlio i 25 centesimi di dollaro e poi aggiunse: «Mi hai dato lo spunto
per il sermone di domani. Se un uomo è a posto, lo sarà anche il suo mondo». In questa frase c’è una grande lezione. Quando siete insoddisfatti del vostro mondo e volete cambiarlo, il posto da cui iniziare è voi stessi. Se siete a posto voi, lo sarà anche il vostro mondo. In fondo, l’AMP è tutto qui. Assumendo un atteggiamento positivo, i vostri problemi (socioambientali) si piegheranno davanti a voi. Siete nati campioni.
Avete mai pensato alle battaglie che avete vinto prima di nascere? «Fermatevi a riflettere», esorta Amram Scheinfeld, celebre genetista. «In tutta la storia del mondo non c’è mai stato nessuno esattamente come voi e, nel futuro infinito, non ci sarà mai un altro uguale a voi». Voi siete persone speciali: per generarvi ci sono volute molte lotte, da condurre in modo adeguato. Dieci milioni di cellule spermatiche hanno partecipato alla grande battaglia, ma solo una ha vinto, quella che vi ha fatto nascere! È stata una grande corsa per arrivare al piccolo nucleo contenuto in un preziosissimo ovulo. Tutte le cellule maschili erano in competizione per la conquista di una cosa di dimensioni ancor più minuscole della punta di un ago. E ogni spermatozoo è talmente piccolo che, per vederlo a occhio nudo, occorre ingrandirlo migliaia di volte. Eppure, è a questo livello microscopico che si è combattuta la guerra decisiva per la vostra vita.
La “testa” dei milioni di spermatozoi conteneva un pregiato carico: 24 cromosomi, che dovevano unirsi ai 24 cromosomi dell’ovocita. Ogni cromosoma era costituito da perline gelatinose strettamente intrecciate. Ogni perlina era composta da centinaia di geni, a cui gli scienziati ascrivono tutti i fattori ereditari.I cromosomi spermatici comprendevano tutto il materiale ereditario e le tendenze conferite da vostro padre e dai suoi avi; quelli contenuti nell’ovulo vi hanno conferito i tratti ereditari di vostra madre e dei suoi progenitori. Da parte loro, vostro padre e vostra madre rappresentavano il risultato di più di due miliardi di anni di vittorie nella guerra per la soprawivenza. Allora, un solo spermatozoo il più veloce, resistente e vincente si è unito all’ovulo in attesa per creare un’unica, minuscola cellula. La vita della persona più importante al mondo è iniziata così. Siete diventati esperti, sconfiggendo le probabilità più contrarie che dovrete mai affrontare, ereditando dalla vasta riserva del passato tutte le facoltà e abilità potenziali di cui avete bisogno per realizzare i vostri obiettivi.
Siete nati per essere dei campioni: gli ostacoli e le difficoltà che troverete sul cammino non valgono nemmeno un decimo di quelli che avete già superato al momento del concepimento. La vittoria è connaturata in ogni persona vivente.
Prendiamo a esempio la vita di Ben Cooper, uno dei giudici più rispettati d’America, almeno alla fine della sua carriera, perché il giovane Cooper aveva un altro concetto di sé. Come un ragazzo spaventato ha sviluppato l’AMP.
Ben nacque in una borgata di St. Joseph, nel Missouri, vicino alle baracche. Suo padre era un emigrante e faceva il sarto, però guadagnava poco. Spesso la famiglia non aveva niente da mangiare. Per riscaldare la piccola casa, Ben soleva prendere il secchio, risalire la limitrofa ferrovia e raccogliere 1 pezzi di carbone. Era imbarazzante doverlo fare. Ben passava di soppiatto nelle viuzze interne per non farsi vedere dai bambini che andavano a
scuola. Ma a volte lo vedevano. C’era una banda di ragazzi che si divertiva parecchio a tendergli degli agguati mentre lui tornava a casa col secchio di carbone, colpendolo e picchiandolo. Poi versavano il suo carbone per la strada e lo mandavano a casa piangente. Così, Ben visse la sua infanzia in uno stato più o meno permanente di paura e umiliazione personale. Ma accadde qualcosa, come capita sempre quando non accettiamo più la sconfitta. La vittoria che alloggia in noi non si manifesta finché non siamo pronti. Ben fu motivato a intraprendere azioni positive a causa di un libro di Horatio Alger. Nell’opera di Alger, Ben lesse le avventure di un giovanotto che, come lui, doveva combattere contro circostanze avverse, che però riuscì a sormontare grazie al coraggio e alla forza morale, due qualità che anche Ben voleva possedere.
In seguito, Ben prese a prestito e lesse tutte le opere di Alger. Leggendo, si immedesimava nella parte dell’eroe di ciascun libro. Sedette per tutto l’inverno nella fredda cucina a leggere le storie di coraggio e successo, assimilando inconsciamente l’atteggiamento mentalepositivo.
[…]
Identificatevi con un’immagine di successo.
Se ci identifichiamo con un’immagine di successo, sarà più facile sbarazzarci delle abitudini inveterate che si sedimentano nella nostra personalità negli anni di incertezze e sconfitte che forgiano un AMN. Un’altra tecnica parimenti importante ed efficace per cambiare il nostro mondo consiste nell’identificarci con un’immagine che può ispirare le decisioni giuste.
Potrebbe essere uno slogan, un quadro, o qualsiasi altro simbolo per noi significativo.
Che cosa vi dice il poster?
Un giorno, il presidente di un’azienda del Midwest operativa a livello internazionale volle visitare la filiale di San Francisco. Arrivando, vide una sua gigantografia appesa alla parete dell’ufficio di Dorothy Jones, la segretaria. «Ehi, ma non è troppo grande per una stanza come questa?» le chiese. La segretaria replicò: «Quando ho un problema, sa cosa faccio?» Senza aspettare la risposta, diede una dimostrazione pratica: mise i gomiti sulla scrivania, le mani sotto il mento per sostenere la faccia e si mise a fissare il poster. «Capo, come diavolo risolverebbe questo
problema?» esclamò enfaticamente.
L’abitudine di Dorothy potrebbe sembrare uno scherzo, mentre la sua idea è essenzialmente convincente. Forse anche voi avete un quadro appeso alla parete di casa o dell’ufficio, oppure tenete una foto nel portafoglio, a cui vi rivolgete per ottenere la soluzione di un problema importante che vi inquieta. Forse tenete la foto di vostra madre o moglie, di vostro padre o manto, oppure la riproduzione dell’immagine di un santo.
Che cosa vi dice il vostro poster? C’è un modo per scoprirlo: quando siete di fronte a una decisione difficile, domandate la soluzione al poster, e ascoltate la sua risposta.
Un altro fattore essenziale per cambiare le abitudini è la chiarezza di intenti, una delle chiavi del successo.
La chiarezza di intenti come punto d’avvio per ogni conquista.
Avere chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere, senza mai dimenticare l’AMP, è l’esordio di ogni valida realizzazione. Ricordate: il vostro mondo cambia comunque, a prescindere dalla vostra decisione di cambiarlo. Spetta a voi scegliere la direzione verso cui orientare il cambiamento. Abbiamo, infatti, la facoltà di stabilire gli obiettivi che preferiamo. Una volta fissati tali traguardi con AMR seguirà la tendenza naturale ad applicare sette princìpi di
successo:
a. spirito di iniziativa;
b. autodisciplina;
c. visione creativa;
d. ponderatezza (o pensiero accurato);
e. attenzione controllata (o sforzo concentrato);
f. gestione di tempo e denaro;
g. entusiasmo.
Che cosa volete realmente? Nominatelo e sarà vostro se imparerete ad applicare i principi più volte qui formulati. In seguito allo studio di questo libro accadrà qualcosa di meraviglioso: godrete di salute fisica, mentale e morale, raggiungerete la felicità personale, avrete ricchezze di ogni tipo o qualsiasi bene il cui conseguimento non trasgredisca i diritti del prossimo.