Un corso in miracoli

Un corso in miracoli

“Quando incontri qualcuno, ricorda che si tratta di un incontro sacro.
Come vedi lui, così vedrai te stesso.
Come tratti lui, così tratterai te stesso.
Come pensi a lui, così penserai a te stesso.
Non dimenticarlo mai,
perché in lui troverai te stesso o ti perderai.”

Per non perderci in questo labirinto di emozioni, momenti ed esperienze, molte volte andiamo alla ricerca di un qualcosa che ci possa essere d’aiuto, che ci possa far da guida o come pensano e dicono molti, ci vorrebbe un miracolo!
Ebbene “Un corso in miracoli“, è un libro dal forte potere ed impatto a detta di tutti quelli che l’hanno letto, è un libro che sa produrree profondi cambiamenti sia in noi stessi che nel mondo attorno a noi 🙂

Questo Corso è l’inizio, non la fine…

Lo scopo di questo libro è di farci crescere spiritualmente e la chiave di questa crescita spirituale è riconoscere nell’Ego, ciò che noi crediamo di essere contrapposto a ciò che siamo veramente.
Pagina dopo pagina si comprende che è dall’Ego, che nascono la paura, il senso di separazione, il dolore, la morte e gli altri aspetti negativi della vita. La nostra possibilità di salvezza sta nel riconoscere la non-realtà vista con gli occhi dell’Ego, e accettare il nostro essere parte della divinità per riuscire così ad abbandonarci a quello Spirito, che è in noi ma che l’ Ego non vuole e non può vedere.
Il prezzo per questa nuova consapevolezza è proprio la morte dell’ Ego.

“Il corso non si prefigge di insegnare il significato dell’amore,
poiché esso trascende ciò  che può  essere insegnato.
Si prefigge, tuttavia, di  eliminare i blocchi verso la consapevolezza
della presenza dell’amore, che è la tua eredità naturale.
L’opposto dell’amore è la paura,
ma ciò  che tutto abbraccia non può  avere opposti.”

Il libro è impostato come se fosse stato dettato direttamente da Dio.
Ha la struttura di un corso vero e proprio ed è infatti suddiviso in tre grandi parti ben chiare:
nella prima parte vi è il testo vero e proprio, in cui vengono affrontati tutti gli aspetti della vita con lezioni spirituali in cui, capitolo dopo capitolo, ci viene “smontato” il falso punto di vista dell’Ego ( che è irreale) e appare la verità (il reale);
nella seconda parte troviamo invece una serie di ben 365 esercizi, da fare uno al giorno, studiati appositamente come un programma di un anno intero;
nella terza parte infine vi troviamo un manuale per insegnanti, dove vengono ripresi i punti principali del testo, riassunti in modo semplificato ed immediato, sotto forma di risposte che un insegnante potrebbe dare alle domande dei suoi studenti.

Come ho detto all’inizio Un corso un Miracoli è sicuramenre un libro di potere, un libro che ti cambia anche tramite la sola lettura del testo anche se gli esercizi sono indispensabili per poter raggiungere pienamente lo scopo del libro!

Questo libro è anche per te..
Che credi che i miracoli siano rari eventi che avvengono solo in casi eccezionali e a persone speciali..
Che credi che solo andando a Lourdes o in qualche altro luogo santo nel mondo se ne possa avere uno…
Che credi che non tutti si meritano un miracolo… Ti sbagli! 😉
Che credi che bisogna avere una vita estremamente religiosa per ricevere una grazia simile…

Non bloccare la strada ai tuoi desideri, prendi in mano la tua vita e aiutala a guarire,
aiutala a credere nei miracoli, poichè a bloccare le manifestazioni dei tuoi, nostri desideri sono solo le false credenze, o le paure.
Ricorda che i miracoli avvengono ogni giorno e nella vita di tutti, se sappiamo guardare.
La Vita ogni giorno ci offre infiniti doni ed opportunità per migliorarci e per poter essere DAVVERO felici.
L’unico impedimento è solo la nostra mancanza di fiducia nel fatto che meritiamo ogni bene che l’Universo possa offrire.

Se stai pensando ad uno dei tanti problemi che ti assillano dicendoti ” “Ma come faccio a cambiare questa situazione, come faccio ad avere più soldi, un lavoro o a ritrovare la salute… ci vorrebbe un miracolo!”.
Appunto, un miracolo! Inizia ad aspettarti il meglio e non il peggio dalla vita poichè il Cielo che non aspetta altro che di scomodarsi per farci avere tutto quello che desideriamo per il nostro bene e per il bene altrui.

Comincia ad accogliere i piccoli miracoli nella tua vita.
Meravigliati delle belle persone che incontri lungo il cammino,
Sii felice delle cose che hai e che fai,
Sii fiero del percorso verso una nuova consapevolezza che fai.
Da oggi alimenta in te la voglia di notare ogni giorno quei piccoli grandi miracoli che fanno parte dell’esperienza quotidiana.
Un Corso in miracoli aiuta ad aprire gli occhi sulla magnificenza della Vita e ci permetterà di riceverne ancor di più. 🙂

Consigliato a chi vuole creare dei veri e propri miracoli nella sua vita.
Buon corso…in miracoli! 🙂

Un Corso in Miracoli - Edizione Unificata e Rivista - Libro
Prefazione – Testo – Libro degli esercizi – Manuale per gli insegnanti – Chiarificazione dei termini – Supplementi

Voto medio su 22 recensioni: Da non perdere

L’opera contiene:

  • 669 pagine di testo
  • 448 pagine di esercizi per gli studenti (con 365 esercizi, uno per ogni giorno dell’anno)
  • 92 pagine di manuale per gli insegnanti
  • … e molto altro!

Tutto viene quando deve venire

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Tutto viene quando deve venire.
Una vita non può essere condotta a gran velocità,
non può essere attuata secondo un programma come tanti vorrebbero.

Dobbiamo accettare quello che ci giunge in un dato tempo,
e non chiedere di più.
Ma la vita è senza fine,
noi non moriamo mai,
non siamo mai realmente nati.

Noi passiamo solo attraverso diverse fasi.
Non vi è fine, gli umani hanno molte dimensioni,
ma il tempo non è come ci appare,
consiste piuttosto in lezioni che vengono apprese.

Molte vite, molti maestri
Come guarire recuperando il proprio passato

Voto medio su 16 recensioni: Da non perdere

Una normale seduta di psicanalisi si trasforma in un vertiginoso viaggio a ritroso nel tempo e nel dialogo con entità spirituali evolute in grado di svelare molti misteri della vita e della morte.

Storia vera di una paziente in cura dal dottor Weiss per un acuto stato di depressione, accompagnato da attacchi di panico ed angoscia. Trattata con terapie convenzionali Catherine non ottiene alcun risultato.

Il dottor Weiss la sottopone a sedute di ipnosi ed in uno stato di trance la donna rievoca ricordi delle vite precedenti.

Ha inizio così un vertiginoso viaggio nel tempo, nella memoria segreta di vite trascorse, alla scoperta delle ragioni profonde di un intero ciclo di reincarnazioni.

Catherine scopre che esiste l’Al di là, dal quale ognuno torna alla vita al momento di reincarnarsi, e dove sono i Misteri, i dolci custodi dell’umanità.

Grazie a questo viaggio interiore Catherine guarisce con sorprendente rapidità da molti disturbi.Con quest’opera Weiss ci mostra le potenzialità della sua “terapia regressiva” ma soprattutto ci fa riflettere su come la vita “vada oltre i nostri sensi e sia qualcosa di più di quello che ci appare”.

Nulla è frutto del caso

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Non possiamo parlare di metamedicina senza tener conto della legge di responsabilità, giacché essa costituisce la condizione di base per una vera guarigione.
Quando studiavo microbiologia, interrogavo i miei professori per sapere dove provenissero i microbi (batteri, virus, parassiti, eccetera), e mi rispondevano che questi agenti patogeni provenivano da contaminazioni. Accettavo la cosa continuando però a chiedermi dove la prima persona avesse potuto contrarre il microbo. Mi adeguai, paga della massa di conoscenze che esploravo nel mondo affascinante dei microrganismi, ma i miei interrogativi erano latenti; quando cominciai a lavorare in ospedale, ricominciai a chiedermi perché il tale si ripresentasse di continuo con infezioni urinarie, e la tal altra con vaginiti a ripetizione.
Ricordo in particolare un uomo anziano, con la tubercolosi, che praticamente non usciva mai di casa; i pochi visitatori che riceveva non avevano il bacillo di Koch a cui si attribuiva la sua malattia: dove mai avevano potuto contrarre quell’infezione?
Intuitivamente, sapevo che gli esseri umani possiedono la capacità di sviluppare la malattia sia attirando l’agente infettivo mediante la frequenza vibratoria, sia destabilizzando le molecole delle proprie cellule, consentendo in tal modo lo sviluppo di una patologia. Ma quando azzardavo a proporre questa ipotesi, tutti mi deridevano.

Il Mahatma Gandhi diceva: «L’errore non diventa verità solo perché si propaga e si moltiplica. E la verità non diventa errore solo perché nessuno la vede».
Assumere la responsabilità di ciò che viviamo significa riconoscere e accettare che i nostri pensieri, i nostri sentimenti, i nostri atteggiamenti – proprio come le lezioni che bisogna imparare nella nostra evoluzione – abbiano dato luogo sia alle situazioni felici e infelici in cui ci siamo imbattuti sia alle difficoltà o alle gioie che viviamo attualmente.

Quando nei seminari e nelle conferenze tocco questo tasto, spesso la gente ribatte: «Sarei io che mi sono attirato un padre violento?», «Se un bambino nasce malato, non sarà mica colpa sua?». «Se mio marito ha perso il lavoro, è perché l’azienda in cui lavorava ha chiuso: non ha nulla a che vedere con lui», «Come a dire che, se ho mal di schiena, sarebbe colpa mia!», «Non pensavo che uno potesse fabbricarsi una malattia!», «E’ davvero ingiusto. Mio figlio, che no ha fatto male a nessuno, sarà handicappato tutta la vita, mentre ci sono dei criminali che stanno benissimo».
Il mio secondo padre diceva: «C’è un’unica giustizia sulla terra, ed è la morte».
Tutte queste riflessioni traducono un’incomprensione della legge fondamentale della responsabilità, molto spesso confusa con il senso di colpa: è questa confusione a renderla difficile da accettare agli occhi di molte persone, che la leggono così: «Se questa situazione o questa malattia me la sono creata io, allora sarebbe colpa mia se sto male».
Questa chiave di lettura è sbagliata, ed è – per molti di noi – dovuta al tipo di educazione religiosa in cui siamo cresciuti. La cultura giudaico-cristiana ci ha insegnato ad affidarci a un potere superiore, Dio, e che se agiamo secondo i suoi comandamenti e pratichiamo azioni meritorie, veniamo ricompensati in questa stessa vita o dopo la morte; se invece non obbediamo ai suoi comandamenti o a quelli della Chiesa ci attende la punizione! Con questa base alla prima difficoltà inattesa e inspiegabile automaticamente ci viene da pensare: «Cos’ho fatto di male perché debba capitare questo proprio a me?» Oppure cerchiamo un responsabile esterno, ci dev’essere per forza un «colpevole».

Così, quando una situazione ci fa soffrire, abbiamo preso l’abitudine di colpevolizzarci (credendolo di essercela meritata) oppure ne accusiamo altri, o addirittura Dio.
Quando dico che essere responsabile della situazione significa che mi riconosco quale creatore di ciò che vivo, non intendo insinuare che ho creato deliberatamente una situazione gradevole o sgradevole, ma che bisogna accettare e riconoscere che i nostri pensieri, il nostro sentire, i nostri atteggiamenti o le lezioni che è necessario integrare nella nostra evoluzione, hanno generato le situazioni felici o infelici che ora stiamo vivendo. La legge della responsabilità, di conseguenza, non ha nulla a che fare con il merito o la punizione, con la fortuna o la sfortuna, con la giustizia o l’ingiustizia, oppure con la colpa: riguarda solo il concatenarsi delle cause e degli effetti.
Non siamo forse liberi di accettare una credenza o rifiutarla? Di scegliere le parole di cui ci serviamo? Di interpretare una parola o una situazione?
Non siamo forse liberi di amare e di odiare? Di accusare o comprendere? Di dire del male o del bene?
Non siamo forse liberi di guardare la verità in faccia o di mentire a noi stessi? Di reagire o di agire? Di alimentare la paura o di avere fiducia?
Si, siamo liberi dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre credenze, dei nostri atteggiamenti, delle nostre scelte.
Sebbene abbiamo, tutti quanti, questa libertà intera, non possiamo sfuggire alle conseguenze di ciò che scegliamo di dire, fare, credere.

Forse sei pronto a rinascere il peso delle tue scelte e delle loro conseguenze, ma forse penserai: «Se una persona è al volante e un’altra la investe in pieno, non avrà mica scelto lei di avere un incidente?». No, certamente. E tuttavia, che cosa è accaduto prima dell’incidente perché questa persona si trovi in quel contesto?
(…)

«Nulla è frutto del caso»

Questa verità fondamentale è a volte manipolata, per esempio da certi leader che, per far leva sui loro adepti, dicono: «Il caso non esiste, e se sei venuto qui è perché hai bisogno di noi». E’ giusto che non esiste il caso, e tuttavia l’interpretazione che si può dare di questa affermazione non è necessariamente quella giusta. Può darsi che una persona si trovi in un gruppo per imparare a dire di no oppure per impiegare il proprio discernimento.
Lo stesso Buddha diceva: «Non credete a me, verificate, sperimentate, e quando saprete da voi stessi che qualcosa è favorevole, allora seguitelo; e quando saprete da voi stessi che qualcosa non vi è favorevole, allora rinunciatevi».

Un senso di colpa può essere la causa di incidenti, problemi e oltre forme di autopunizioni? Osserva, e trai le tue conclusioni. Puoi verificarlo, se hai già avuto un incidente, che cosa stavi vivendo prima di esso? Un incidente a un piede o alle gambe può essere facilmente collegato a un senso di colpa, per il fatto di precedere qualcuno che invece fa da freno, magari perché a sua volta si rifiuta di avanzare. Un incidente a un dito può essere collegato a un certo perfezionismo; ci si sentire colpevoli per aver eseguito un lavoro troppo in fretta o senza troppa cura.
La simbologia del corpo può aiutarci a stabilire questo collegamento fra un incidente e ciò di cui si sentiamo colpevoli.

Claudia Rainville, tratto dal libro «Ogni sintomo è un messaggio»

La guarigione a portata di mano

Prezzo € 24,00
Compralo su Macrolibrarsi

Dieci anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per questa ricerca, durata a sua volta diciannove anni. L’esperienza personale della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a Claudia Rainville. Se siete fra coloro che s’interrogano sul senso profondo della loro malattia, questo libro potrebbe condurvi alle cause profonde e dare il via ad un vero processo di autoguarigione. Leggere i sintomi come messaggi del corpo: una chiave semplice, fondata su un’enorme casistica, per comprendere cosa c’è dietro una malattia e guarire.

La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.

Ogni sintomo è un messaggio è un grande best seller di Macrolibrarsi ed è considerato dalle persone che lo hanno letto una bibbia della salute.

Come liberarsi dalle paure

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Come liberarsi dalle paure e dalle fobie

Per trasformare un atteggiamento, un modo di reagire, per liberarci di ciò che ci impedisce di star bene con noi stessi, vi sono tre tappe essenziali:

  1. prenderne coscienza (non si può cambiare nessuna reazione di cui non siamo coscienti);
  2. l’accettazione (si tratta qui di riconoscere, di ammettere la situazione qual è. Fintantoché non ammettiamo onestamente di aver bisogno di aiuto, non passiamo all’azione per chiederlo). Le prime tappe del percorso degli alcolisti anonimi consistono nell’accettare di essere alle prese con un problema di alcolismo, e nel riconoscere la propria incapacità a liberarsene da soli;
  3. l’azione (non è quello che sappiamo che può cambiare il nostro modo d’essere, ma ciò che facciamo con quello che abbiamo scoperto).

Queste tre tappe sono fondamentali in tutto il processo di trasformazione o di guarigione; puoi dunque servirtene per liberarti delle tue paure o delle tue fobie.

La maggior parte delle paure che proviamo sono inconsce.
1.      Ecco un semplicissimo esercizio per sviluppare la presa di coscienza: scrivi spontaneamente tutto ciò che ti viene in mente e che comincia con “non vorrei”. Ad esempio, non vorrei essere malato, non vorrei perdere il lavoro, eccetera. Poi rileggi queste tue frasi sostituendo il “non vorrei” con “ho paura”, e ti sarai fatto un’idea piuttosto precisa delle paure che hai.

Puoi rifare l’esercizio anche se già ne conosci il significato; ciò che importa, una volta che avrai scoperto la paura che porti in te, è di accettarla, di concederti il fatto che puoi aver paura. Ammettere una difficoltà o una debolezza significa essere già in cammino per superarla.
Ricordo un certo periodo della mia vita in cui diverse persone trovavano che avevo un’aria altera, snob. E tuttavia si trattava solo del meccanismo di compensazione, per mascherare un senso di inferiorità, la paura di non essere amata. Ne parlai con la direttrice del centro di crescita personale che frequentavo, le dissi che mi sentivo a disagio rispetto all’idea che le persone si facevano di me, giacché non ero come si immaginavano. Lei mi rispose:«E allora? Hai pure il diritto di avere l’aria snob». Non avevo mai pensato che potessi essere autorizzata ad avere quell’aria. Accettai la cosa, dicendomi che l’importante non era tanto ciò che gli altri pensavano di me, quanto ciò che io pensavo di me stessa. Questa accettazione mi permise di capire la ragione del mio atteggiamento, e riuscii a superarlo.

L’azione riguarda il mezzo da usare per far fronte alla tua paura, per liberartene, per acquisire più fiducia in te e nella vita.
La fiducia è il miglior antidoto contro la paura. Ci sono paure che potrai affrontare, altre che dovrai addomesticare, e altre ancora per le quali bisognerà che tu ti conceda il tempo necessario a liberartene. Ciò che importa, è scegliere il mezzo più adeguato alla situazione in cui ti trovi. Vediamo qualche esempio.
Hai un nuovo lavoro, e hai paura di non essere all’altezza. Puoi ripeterti cento volte «dentro di me ho tutte le carte in regola per riuscire, e ho successo in tutto»; ma puoi anche crearti un’immagine mentale: ti rilassi per bene e ti visualizzi con il tuo datore di lavoro che ti fa i complimenti. Se non riesci a vederti, cerca di immaginare almeno la sua voce. Il risultato sarà altrettanto buono.
Ti sei appena comprato una casa e hai paura che ti manchino i soldi; puoi chiederti:«Mi è mai mancato il necessario, fin qui?». Convinciti allora che, se non ti è mai mancato, non ti mancherà mai. Ed è giusto così. Se una delle tue lezioni di vita fosse collegata alla mancanza del necessario, non avresti più soldi da un pezzo.

Un altro modo di prendere coscienza delle tue paure sta nel prestare attenzione a tutto ciò che ti fa esitare, a ciò che non osi dire o fare.
Ad esempio, se ti propongo di parlare di un tuo progetto durante una serata dedicata alla raccolta di fondi per un’opera umanitaria, ecco che ti prende l’angoscia: non sai se devi accettare. Vuoi certamente contribuire all’opera umanitaria, ma non ti senti in grado di parlare davanti a un pubblico così numeroso. Puoi soffermarti a cercare la paura che ti angoscia e ti fa esitare; è la paura d’essere criticato? di ciò che gli altri possono dire o pensare? di venire ridicolizzato? di fare delle gaffes?
Forse nella tua memoria emozionale c’è un ricordo del tipo: dovevi parlare davanti a tutta la classe, e hai detto una scemenza; i compagni si sono messi a ridere e tu ti sei sentito ridicolo.

La paura di perdere una persona che ci è cara può molto spesso renderci possessivi e soffocanti. E’ proprio ciò che conduce l’essere amato a volersene andare per respirare.
Ricordati che l’amore, per essere sano e vivo, ha bisogno di respirare: se soffoca, l’amore muore. La fiducia permette all’amore di fiorire. Per superare questa paura, accetta semplicemente che le persone che incrociano il tuo cammino si presentano a te per farti evolvere, e tu, a tua volta, per aiutarle nel loro cammino.
Trattenere la persona che ami, significa spingerla ad andarsene.
Approfittare degli istanti in cui l’altro è presente, ringraziare di tutto ciò che si può condividere giorno per giorno può invece solo rinforzare il legame che vi unisce. Se un giorno la persona che ami dovesse andarsene (perché muore o per un’altra ragione)quegli istanti privilegiati che ti avranno colmato la coppa del cuore ti permetteranno di dare quest’amore a un altro. Se invece dedichi tutti questi momenti alla paura, la persona amata se ne andrà e la tua coppa sarà vuota, dopodiché ti aggrapperai a qualcun altro, con la speranza di riempirla di nuovo. Di fatto riproduciamo sempre la stessa sceneggiatura, fino a che la nostra maturità affettiva sarà sufficiente per smettere d’amare come fa il bambino che è mamma-dipendente.

Per superare la paura di ciò che può capitarti, accetta che, quale che sia il cambiamento, è sempre per il meglio.
Anche, se all’inizio, il cambiamento ti spinge a prendere un po’ le distanze, è solo per avanzare un altro po’. Ecco un’altra affermazione che potrà aiutarti di fronte alle situazioni incerte:«Ho fiducia nella mia situazione presente perché Dio, lo Spirito della Saggezza dell’Amore, è con me per guidarmi e sostenermi. Tutto si sistema ora divinamente per me. Trovo la soluzione ideale per la mia situazione».
Quanto all’opinione altrui, sappi che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai mai impedire agli altri di pensare. Permetti loro di non essere d’accordo, di non capire, ma agisci secondo il tuo sentire e le tue aspirazioni, perché non sei venuto a questo modo per rispondere alle aspettative altrui, ma per la tua evoluzione personale.
La paura dell’opinione altrui è collegata alla paura di non essere amato e apprezzato. Apprezzandoci e rispettandoci, attireremo necessariamente amore e rispetto. Quest’affermazione può aiutarti:«Sono una persona formidabile, diversa dagli altri ma altrettanto importante. Mi rendo conto che posso molto, e che gli altri mi apprezzano molto. D’ora in poi agirò in funzione delle mie aspirazioni e del rispetto che ho per me». “Osare” è l’antidoto migliore contro la paura! Dice un proverbio indù:«Si muore per non aver osato».

Claudia Rainville, tratto dal libro «Ogni sintomo è un messaggio»

La guarigione a portata di mano

Prezzo € 24,00
Compralo su Macrolibrarsi

Dieci anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per questa ricerca, durata a sua volta diciannove anni. L’esperienza personale della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a Claudia Rainville. Se siete fra coloro che s’interrogano sul senso profondo della loro malattia, questo libro potrebbe condurvi alle cause profonde e dare il via ad un vero processo di autoguarigione. Leggere i sintomi come messaggi del corpo: una chiave semplice, fondata su un’enorme casistica, per comprendere cosa c’è dietro una malattia e guarire.

La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.

Ogni sintomo è un messaggio è un grande best seller di Macrolibrarsi ed è considerato dalle persone che lo hanno letto una bibbia della salute.

Una scuola chiamata vita


Sei iscritto a una scuola che si chiama vita,  informale e a tempo libero e nella quale, ogni giorno, avrai l’opportunità di imparare.
Le lezioni ti potranno piacere oppure potrai crederle stupide ed irrilevanti.
Non ci saranno errori o sbagli, ma solo lezioni.
Ti verrà insegnato che la crescita è un processo di tentativi e sperimentazioni di errori.
Gli esperimenti “falliti” sono parte del processo quanto quelli che alla fine avranno “funzionato”.
Ogni lezione ti sarà presentata sotto vari aspetti e ripetuta sino a che non l’avrai imparata.
Solamente quando avrai capito e imparato, potrai passare alla lezione successiva.
Non c’è fine all’apprendimento delle lezioni.
Tutte le situazioni della vita hanno qualcosa da insegnarci.
Se sei vivo è perché hai lezioni da imparare.
Gli altri sono solamente specchi di noi stessi, non puoi amare o odiare qualcosa di un’altra persona, a meno che non rifletta qualcosa che tu ami o odi di te stesso.
Ciò che fai della vita dipende da te, hai tutti gli strumenti e le risorse di cui hai bisogno: la scelta è tua.
Tutte le risposte sono dentro di te.
Tutto ciò che devi fare è guardare dentro, meditare, ascoltare il tuo sentire, ma soprattutto avere fiducia.

Fonte: http://www.cosafavolareipalloncini.it/