Supera la Paura

Supera-la-paura

Ruba tutti i colori del mondo e dipingi la tela della tua vita
eliminando il grigio delle paure e delle ansie.
Abbandona i tuoi vecchi abiti mentali e vestiti di allegria.

Talvolta capita che nel trascorrere della vita, i cambiamenti che incontri ti facciano nascere o scoprire delle vere e proprie paure, è la sensazione di poter perdere le certezze.
” La maggior parte di noi vive una vita piena di momenti meravigliosi e di momenti difficili. Molte persone tuttavia, anche quando sono al culmine della felicità, sentono la paura celarsi dietro la gioia.”

Se sei anche tu tra queste molte persone, non ti abbattere e non continuare a ripeterti “Io sono così“, “E’ il mio modo di essere” ecc..
A insegnarti una preparazione mentale per una sicurezza interiore c’è un grande maestro Thich Nhat Hanh. Infatti grazie alla sua saggezza raccolta dalla sua vita a favore della Pace e del buddismo zen, dalle semplici ma potentissime tecniche per la respirazione, ai segreti per ritrovare o imparare l’autocontrollo per gestire i vari tipi di stress e le paure.

Thich Nhat Hanh nel suo nuovo libro “Paura” ti insegnerà ad eliminare il timore che il tuo momento felice finisca, o la paura che di perdere le cose che hai. La cosa che immagino ti venga più spontanea è quella di reprimere o addiritura cercare di ignorare le paure che vivi.

Il vero modo per superare e liberarsi dalla paura non è di ignorarla ma bensì il contrario, ascoltarla, riconoscerla e trovare le sue radici. Nella vita ti capiteranno tante paure che non riuscirai a controllare; paura di invecchiare, di ammalarti, di perdere le cose a cui tieni di più. Puoi continuare a sepellirle ma così facendo continueranno pian piano nel tempo ad assilarti

“Abbiamo una gran paura di essere impotenti, eppure abbiamo il potere di guardare in profondità le nostre paure, per non esserne più in balìa. Possiamo trasformare la paura.”

Tutti sperimentano la paura ma, se impariamo a guardarla nella sua profondità, riusciremo a toglierci dalla sua sensazione e dalla sua stretta, senza rimanere ancorati al passato preoccupandoci troppo del fututo. Renditi conto che in questo preciso istante stai toccando la gioia e stai bene.
Come insegna Thich Nhat Hanh praticare quanto più possibile la consapevolezza ti sarà di enorme aiuto per permetterti di affrontare qualsiasi cosa ti troverai di fronte lungo il tuo cammino.
Comincia fin da ora con il respiro consapevole e così se un giorno dovresti ricevere brutte notizie, spero che riuscirai a fare lo stesso.

Paura - Libro
Supera la Tempesta con la Saggezza

Ti Amo…ma Sono Felice anche Senza di Te

Ti Amo...ma Sono Felice anche Senza di Te

Se una persona a te cara minaccia di andarsene?

Se sei costretto a rinunciare a una vecchia abitudine?

Ecco che dentro di te si crea un enorme vuoto, che ti fa perdere la gioia di vivere e la sicurezza in te stesso. La dipendenza verso gli altri, le cose o le consuetudini è una delle cause principali della tua sofferenza.

Liberarsi dai legami che ti imprigionano è possibile!

In quest’opera, Jaime Jaramillo ti propone semplici e facili strumenti per stimolare la tua coscienza e essere libero da ogni attaccamento, in modo da vivere la realtà attraverso gli occhi del vero amore.

Se ti risvegli dallo stato di incoscienza, niente più ti turberà e vivrai la tua vita con pienezza e consapevolezza.

“Il vero amore è un’arte divina che ti libera,

mentre la dipendenza ti incatena e ti fa soffrire”.

La dipendenza verso persone, abitudini o oggetti è tra le cause principali della nostra sofferenza. E se quella persona minaccia di andarsene? E se siamo costretti ad abbandonare una vecchia abitudine? Ecco che dentro di noi si crea un enorme vuoto, che ci fa perdere la gioia di vivere e la sicurezza in noi stessi.

Ma liberarci dalle dipendenze affettive è possibile e questo libro ci spiegherà come, attraverso esempi, testimonianze ed esercizi.

Risvegliare la coscienza e liberarsi dalla paura significa conoscere il vero amore e iniziare a vivere la vita con pienezza e consapevolezza.

Innamorarsi dell’Amore

“Due persone si incontrano, due mondi si sono incontrati. Non è una cosa semplice, è una cosa complessa, è la co-sa più complessa che esista.
Perché ogni persona è un mondo a sé, un mistero complesso con un lontano passato e un eterno futuro. All’inizio si incontrano solo le periferie, ma se il rapporto cresce in intimità diventa più stretto, più profondo, allora, poco per volta, anche i centri cominciano a incontrarsi. Quando i centri si incontrano – questo è amore. Quando si incon-trano le periferie è solo conoscenza superficiale…
… L’amore è molto raro. Incontrare una persona al suo centro vuol dire vivere in prima persona una rivoluzione, perché se vuoi incontrare una persona al suo centro dovrai permetterle a sua volta di raggiungere il tuo centro. Devi diventare vulnerabile, assolutamente vulnerabile, aperto.
È un rischio.
Permettere a un altro di toccarti nel centro è rischioso, è pericoloso, perché non si può sapere cosa l’altro può farti. E una volta che tutti i tuoi segreti sono noti, una volta che tutto il nascosto è svelato, una volta che sei esposto com-pletamente, non si può mai sapere quello che l’altro farà.
Ed abbiamo paura. Per questo non ci apriamo mai…
… Io vi dico che ci sono due modi di vivere. Uno è vivere con la paura l’altro è vivere d’amore. Vivere con la pau-ra non ti condurrà mai dentro un rapporto profondo. Ne rimarrai impaurito e non potrai permettere all’altro di pene-trarti fino al centro. Fino ad un certo punto gli permetterai di entrare – poi scende un muro e si ferma tutto.
Colui che vive secondo l’amore è persona religiosa. Una persona che vive secondo l’amore è una persona che non ha paura del futuro, che non ha paura dei risultati e delle conseguenze – che vive qui ed ora.”
Spesso si utilizzano maschere per nascondere le nostre lacune e i nostri difetti dei quali non facciamo partecipi il nostro partner poiché abbiamo paura che possano venire utilizzati a nostro danno. Occorre aprirsi e rischiare.
Le maschere richiedono un grosso dispendio d’energia e creano divisione e incompletezza del rapporto.

di Osho

“Negli anni sei stato riempito di talmente tanta spazzatura sull’amore, che non sarà affatto facile imparare a distinguere il vero dal falso, trovare la strada autentica e scartare quella fasulla.”

Provocatorio e illuminante come al solito, Osho insegna in questo libro a disfarci di tutti i falsi preconcetti sull’amore e trovare un nuovo modo, più autentico, di amare. Insegna ad amare l’altro senza soffocarlo, ad abbandonare regole e aspettative, a liberarsi dal proprio ego, e dalla paura di restare soli.

Un amore sempre fresco e vivo, senza ossessioni né gelosie, quello che più di ogni altra cosa al mondo sa regalare la vera gioia di essere

Il tuo viaggio interiore

Il viaggio interiore consiste in questo….

prima di tutto bisogna liberarsi da ogni tensione che scaturisce dall’ego, ogni ansia, ogni angoscia, ogni disperazione, ogni frustrazione interiore, la cosa essenziale quando avverti o vedi qualcosa che ti crea infelicità occorre immediatamente lasciarla, perderla, liberarsi di essa. Non sempre è facile salire quella montagna interiore ci sono tante difficoltà, paure, non sempre è facile trovare il sentiero giusto ma credo che una volta accettato la sfida di questo ignoto viaggio si riesce a trovare quel raggio di luce che contiene tutti i soli, .ascoltare se stessi non è facile perché siamo troppo presi dal mondo esterno, bisogna tirare fuori come si dice le palle d’acciaio!!!

Ascoltarsi …ascoltare le proprie sensazioni, qualsiasi cosa si senta seguirla, non siamo qui per vivere la vita degli altri, si vive solo una volta in questa vita perciò vivi la tua vita…

Se scendi in profondità dentro di te conoscerai l’essere che vive dentro il tuo abisso occorre sviluppare molto il senso interiore, va stimolato, provocato a volte sfidato se è necessario in poche parole occorre anche aiutarlo con dolcezza per esplorare il mondo interiore occorrono metodi diversi basati sull’aiuto di osservazione, osservare semplicemente ciò che accade dentro di noi, la crescita non ha fine se l’uomo cresce allora l’essere umano è simile a uno specchio caduto a terra e va in mille pezzi . Un uomo di saggezza conosce se stesso, l’uomo di sapere conosce gli altri, conoscere gli altri è sapere, conoscere se stessi è beatitudine. E conoscere gli altri senza conoscere se stessi è semplicemente futile è spreco di energia.

Questo l’ho imparato in questi giorni..ho cercato di entrare dentro me, mi sono presa due giorni di ritiro spirituale staccandomi da tutti e da tutto dando solo spazio al mio mondo interiore non è stato facile ritornare sui miei passi la vita che faccio oggi certo che non era la vita quando avevo 24 anni, avevo molta più forza, ma è stato bellissimo  riscoprire il mio mondo la mia tranquillità, insomma mi sono caricata come due pile..con una energia nuova.

Un consiglio… provate a non aver paura a scalare la montagna dentro di voi

Esperienze, riflessioni, esempi

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Bert Hellinger ci invita a metterci in cammino verso il centro di noi stessi.

Viaggio interiore è sinonimo di meditazione. Il termine meditazione descrive la meta di questo viaggio, guardare in raccoglimento qualcosa di nascosto, che ci attrae, anche se continua a restare invisibile.

Nella prima parte di questo libro l’autore descrive le tappe di questo viaggio, anche i pericoli in agguato, che ci distolgono, ci trattengono o ci costringono addirittura a tornare indietro.
Spesso lungo il cammino ci viene donata una prospettiva. Tutto d’un tratto sappiamo quale sarà il passo successivo della nostra vita.

Nella seconda parte l’autore riporta alcune esperienze di percorsi interiori intrapresi dalle tante persone che si sono rivolte a lui.

La lettura di questo libro è utile anche a chi non intende intraprendere il viaggio interiore. Contiene infatti sorprendenti suggerimenti su come vivere serenamente la vita di tutti i giorni. Talvolta questi suggerimenti arrivano dritti alla nostra anima.

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Noi siamo quello che pensiamo di essere

Pensiero Positivo: Pensiero Nuovo?
Quella corrente di pensiero spirituale che oggi viene chiamata Pensiero Positivo e che sta travolgendo vecchie credenze, materialismo, pregiudizi, dogmi, superstizioni, in realtà è il più vecchio pensiero esistente. Si può rinvenirlo infatti tanto negli scritti dei mistici che in quello dei poeti.
Fin dai tempi più antichi gli scrittori illuminati hanno divulgato frammenti di verità nascosti fra le righe di scritti di vario genere sapendo che chi era in grado di capire avrebbe compreso, mentre il resto dell’umanità non avrebbe nemmeno sospettato la natura degli insegnamenti nascosti fra le righe.
Questo vale tanto per testi sacri di ogni religione quanto per scrittori antichi e moderni quali Dante, Shakespeare, Bacone, Pope, Browning, Emerson, Whitman, Carpenter.

Questo “Pensiero Nuovo” agisce in nome di tutto ciò che serve a migliorare l’essere umano, comunica fiducia in sé stessi, libertà, salvezza, amore per il prossimo, sviluppa forze latenti, dà sicurezza, progresso, salute e vita, insegna a porre al bando paure e superstizioni. Chi lo abbraccia trova dentro di sé quello di cui ha bisogno. Alcuni scettici ritengono che il Pensiero Positivo sia una delle tante mode passeggere che, periodicamente si presentano sulla cresta dell’onda cavalcata dai media, ma non dobbiamo farci fuorviare. Chi, uomo o donna, si aprirà ai veri principi su cui si fonda, troverà quella pace, quella sicurezza interiore, quella gioia profonda che difficilmente può essere espressa a parole, occorre infatti viverla, sentirla, per afferrarla in tutta la sua pienezza.

Con il Pensiero Positivo una persona può rinnovare completamente la propria struttura mentale coltivando una certa serie di pensieri e lasciando che essi si introducano nel subconscio che può essere considerato come un bimbo, capace cioè di essere plasmato secondo la nostra volontà. Naturalmente per far questo occorre volontà e perseveranza.

L’uomo può liberarsi dalla Paura?
Essere padroni del pensiero non consiste semplicemente nel saperlo concentrare e approfondire. Bisogna anche sapersi liberare dai pensieri inopportuni e ignobili. Tutti i pensieri negativi che si trovano più frequentemente nella mente degli esseri umani sono generati dalla paura, che provoca sentimenti come odio, preoccupazione, ansia, gelosia, invidia, ira.
Per chi vuole acquisire la vera libertà essa è l’ostacolo più difficile da sormontare, paralizza anche ogni tentativo di superare lo stadio del dubbio in cui ogni essere umano si imbatte quando si trova a compiere un atto importante per la sua esistenza.
Se noi riuscissimo a mantenere uno stato interiore di serenità, di calma, di fiducia in ogni situazione difficile della nostra vita, di fronte a qualsiasi avvenimento, anche grave, così da poterli affrontare con coraggio, lucidità e soprattutto con perfetta quiete emotiva, probabilmente potremmo evitare la maggior parte dei nostri malesseri fisici. Tuttavia questa “quiete emotiva” rappresenta un traguardo da raggiungere dopo una serie di maturazioni e di superamenti.

L’uomo può liberarsi dalla Paura? Certamente, perché con la volontà egli riesce sempre in tutto, gli basta ignorarla, estraniarla dalla sua struttura mentale, non considerarla. L’individuo che ha coscienza di sé stesso e sa di essere collegato con l’Universo, abbandona per sempre il sentimento della paura. Deve aver fede nella sua forza, nella sua potenza, nel suo destino, fede nella sua capacità di essere inserito nel Tutto e come tale costruttore della sua esistenza e quella dei suoi simili. Fede nell’operare della Legge Universale e coraggio nell’agire secondo i canoni di quella Legge.

La Legge dell’Attrazione
Sapere quello che un essere umano pensa lo si può dedurre da come agisce e da quale sia il suo stato di salute. Noi siamo infatti quello che pensiamo di essere, siamo come pensa il nostro cuore.
Colui o colei che è riuscito ad allontanare da sé i pensieri negativi, inviando intorno a sé soltanto amore, si vedrà ricolmare da ogni dove di pensieri affettuosi e tranquilli, mentre tutti quelli negativi gli passeranno a fianco senza sfiorarlo, in cerca di una mente più predisposta. E’ altrettanto vero che chi invece si lascerà andare a pensieri sfiduciati, dubbi e smarrimenti diverrà come una calamita capace di attrarre solo forze negative. E’ per questo che alcune persone si attraggono istintivamente.
Tutti subiamo l’influsso dei pensieri altrui: al cinema, al teatro, alla Tv, in ufficio, in chiesa….…basta l’onda-pensiero concentrata di uomini di grande forza mentale perché l’opinione pubblica venga influenzata.
E’ quindi opportuno fare molta attenzione a ciò che si legge, si vede, si ascolta ed anche sapersi circondare da persone a noi affini poiché in questo modo c’è uno scambio vicendevole che accresce il potere di tutti e preserva, entro certi limiti, da deleterie influenze esterne.

Si guarisce soltanto se si vuole guarire
Ogni metodo di cura naturale ha il proprio modo di risolvere i casi secondo le idee sulle quali è basato ma tutte le scuole tendono allo stesso fine, cercano cioè di applicare e mettere in azione il potere meraviglioso della mente sul corpo.
Il miglior metodo sta nel convincersi che siamo immuni da qualsiasi forma di malattia o che, tramite le nostre facoltà mentali, possiamo ovviare a qualsiasi disturbo di ordine fisico che si presenti.
Prepararsi quindi anticipatamente ad affrontare i disturbi e guarirci tramite la mente e la volontà. A volte comunque, quando si è ridotti ad un livello tale di sfiducia verso sé stessi, la mente così indebolita da sola non ce la fa a trovare dentro di sé questa forza per combattere la malattia. In questa circostanza ci si rivolgerà ad un aiuto esterno, ad un terapeuta che gradualmente desterà nella nostra mente quella forza latente che ci permetterà poi di proseguire da soli, contando sulle nostre capacità interiori. Il pensiero del terapeuta può avere molta parte nel processo di guarigione, può dirigere le forze e le energie che debellano o disperdono la malattia. Tale processo deve essere assecondato dalla visualizzazione, dall’uso di certe forze specifiche e adatte. A tutto ciò occorre aggiungere la capacità di stabilire il rapporto con il paziente e un cuore che sappia amare.

Gli esseri umani, con l’uso continuato della meditazione e della concentrazione, possono cercare di risvegliare alcune delle facoltà supercoscienti per avvalersene con enorme vantaggio. Tuttavia soltanto quando gli individui saranno pronti per queste nuove facoltà le potranno raggiungere perché solo così si eviterà un uso sbagliato. Chi vuole raggiungere facoltà psichiche elevate deve essere puro di mente e di cuore.
Col l’uso del pensiero positivo l’individuo si è reso conto che la sua mente può essere manovrata secondo le sue disposizioni ed essere plasmata a suo piacimento. Se si prefigge uno scopo, se vuol raggiunger una meta, gli basta mettere in azione il pulsante della volontà.
Ad ogni modo, non sempre conviene volere una cosa determinata poiché essa potrebbe non essere la più adatta al nostro attuale stadio di sviluppo mentale ed evolutivo.
E’ meglio quindi sperare, volere e dedicarsi all’idea del successo finale, lasciando che i particolari si svolgano da soli giorno per giorno, sempre certi che tutto ciò che avviene concorre alla nostra meta ultima. Non ci dobbiamo spaventare per le complicazioni che possono sorgere, non sempre la via che la “Legge” sceglierà sarà la più dritta. Condizione essenziale però è la fede incrollabile nella Legge Universale che non cessa mai di operare per il nostro bene.

L’abitudine alla felicità
“La misura della sanità mentale è data dalla disposizione a vedere il bene dappertutto”, disse R.W. Emerson.
Anche il vecchio saggio re Salomone migliaia di anni fa disse nei suoi proverbi: “Un cuore felice fa del bene come una medicina, ma un cuore spezzato prosciuga le ossa”.

La medicina psicosomatica ha provato, ad esempio, che lo stomaco, il fegato, il cuore e tutti gli altri organi interni funzionano meglio quando siamo felici.
Come ha affermato il dott. Schindler “l’infelicità è la sola causa di tutti i disturbi psicosomatici e la felicità è il solo rimedio”.
La felicità non è qualcosa da guadagnarsi o da meritarsi, non è una dote morale, è un abito, come dice il dott. Schindler, è “uno stato mentale in cui abbiamo pensieri piacevoli per buona parte del tempo”.
La felicità non è la ricompensa alla virtù, disse Spinoza, ma la virtù stessa.
La felicità non sta nel futuro, ma nel presente, non deve essere condizionata alla soluzione di problemi esterni, la vita è una serie di problemi e se aspettiamo di risolverli tutti prima di essere felici, non lo saremo mai. Se vogliamo essere felici da subito, dobbiamo esserlo per abitudine mentale, non “a causa” di qualcosa.
“Noi non viviamo, speriamo soltanto di vivere, e aspettandoci sempre la felicità in futuro, è inevitabile che non siamo mai felici”, afferma Pascal.
La felicità è un fatto puramente interiore, non è un prodotto degli oggetti, ma delle idee, dei pensieri. Non capita a caso, ci si può allenare ad essere felici. E’ questione di scelta, di attenzione, di decidere quali pensieri sono nella nostra mente. Ci si può servire anche del metodo che consiste nel formarsi una impressione mentale creativa, nel farne esperienza concreta attraverso l’immaginazione e nel dar vita a nuove reazioni mentali “eseguendo e “agendo come se”. “La maggior parte delle persone è felice nella misura in cui hanno deciso di esserlo”, disse Abraham Lincoln.
Il consueto modo di pensare alla felicità degli esseri umani è: “Siate buoni e sarete felici”, oppure diciamo a noi stessi: “Sarei felice se avessi successo e buona salute”. Sarebbe invece più opportuno cominciare ad affermare: “Siate felici, e sarete buoni, avrete maggior successo e godrete di una salute migliore”.

Autori Vari

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A tu per tu con la paura

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“Paura significa una cosa soltanto, abbandonare il conosciuto ed entrare nello sconosciuto. Il coraggio è l’esatto opposto della paura”.

Con questa frase riportata da Osho, l’autore introduce il suo testo, e la condizione alla base di tutto il lavoro da intraprendere: conoscere. La maggior parte delle persone infatti, soprattutto del mondo occidentale, hanno, per i più svariati motivi, uno stile di vita basato sul consumo, sulla velocità, sul negare a se stessi la possibilità di avere paura.

Il bambino interiore che è dentro ognuno di noi, si trova ad affrontare un mondo in cui c’è spazio soltanto se si è bravi, o se ci si fa sentire urlando, o ancora in altri modi che ci permettano di destare le attenzioni degli altri. Ma ciò che scaturisce da tutto questo, è un fortissimo bisogno di compensare un amore che arriva soltanto a condizione; “ti amo, se”. Dalla ricerca di soddisfare sempre queste condizioni per ricevere amore, o meglio, un surrogato di amore, cresciamo con la paura di non poter ricevere abbastanza amore, o di perdere quello che riceviamo.

Il nostro bambino interiore, anche quando diventiamo adulti, è quindi un bambino costantemente in panico. L’attenta osservazione delle relazioni che viviamo, ci permette di prendere consapevolezza della nostra vulnerabilità, di questo bambino interiore spaventato, di quali siano le sue paure e di come  cerchi di compensarle e non sentirle, attraverso relazioni che creano dipendenza; sia la dipendenza che l’anti-dipendenza infatti, sono due facce della stessa medaglia, il cui punto di base è comunque il non sapersi prendere cura di noi stessi, della nostra vulnerabilità, ma supplire a questa mancanza di amore verso se stessi attraverso relazioni di dipendenza con gli altri.

Per liberarsi dalla co-dipendenza, Krishnananda traccia un percorso che nasce dalla conoscenza della propria vulnerabilità, delle proprie ferite.

Andare a conoscere da vicino la paura, diventa allora non un modo per stare ancora più male, ma al contrario il primo passo per “guarire” quella mancanza di amore che ci accompagna; stare a contatto con la paura è il primo passo per non esserne più dominati, come invece ci succede in quasi tutti gli aspetti della vita.

Conoscendo la vergogna e lo shock che sono i due elementi fondamentali della paura, possiamo imparare a vivere la vita in maniera più piena, totale, “giocando sempre sul filo delle nostre paure, correndo il rischio di avere l’insicurezza e l’incertezza come compagne, e andare sempre più in profondità nella meditazione, come una medicina per tutto ciò che ci affanna”.

Il rischio e la meditazione sono i due strumenti principali che l’autore individua ed utilizza, sia personalmente, per confrontarsi con le sue paure, sia nel lavoro di conduttore di gruppi, perché permettono di creare quello spazio interiore necessario a guardarsi dentro, senza giudizio, in ascolto e a contatto con le ferite che ci sono, e che, se accolte e riconosciute, permettono di dischiudere realmente il cuore all’amore, a quello vero, anziché ai surrogati di amore.

Quando andiamo in profondità dentro di noi, ad affrontare la paura ed il dolore, finalmente ritroviamo noi stessi, ed è a questo punto che possiamo ricostruire la nostra fiducia nella vita e lasciarci andare all’amore; osservare, sentire, lasciare che accada.

A tu per tu con la paura è un libro che, per chi è pronto all’ascolto, diventa un compagno di viaggio, in cui poter ritrovare l’esperienza di un’altra persona che ha già percorso questa strada, e che comunque la percorre di nuovo insieme a noi, perché non si finisce mai di conoscere la propria vulnerabilità.

Gli esercizi che vi sono raccolti aiutano a prendere contatto gradualmente con le nostre ferite, rispettando la paura che vi è alla base, accogliendo quel disperato bisogno di amore che ha mosso il nostro bambino interiore fino a dove siamo oggi.

In particolare, questo testo si concentra su un metodo di esplorazione interiore, sviluppato dall’autore stesso, che, attraverso le relazioni, permette di intraprendere il viaggio che dalla co-dipendenza porta alla vera libertà.

Un percorso d’amore attraverso le relazioni dalla co-dipendenza alla libertà

Prezzo € 8,50
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Cresci leggendo

crescere-leggendo

L’importanza ed il valore dei libri trova la sua sintesi nella frase dello scrittore americano Morley che dice: “Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si vende un’intera nuova vita. Amore, amicizia, e navi in mare di notte; c’è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro“.

E’ proprio così: entrare in un libro è intraprendere un viaggio nella memoria proiettata nel futuro, dove la realtà diviene meno vivida e concreta, ma più soffusa e particolareggiata, tanto da stimolare l’attenzione del lettore e permettergli di uscire dai suoi luoghi comuni e conosciuti e di liberarsi verso altri pensieri.

A conferma di questa importante funzione di attivazione di nuove idee propria della lettura, c’è un’affermazione dello scrittore rumeno Cioran che dice, con un’esplicita volontà provocatoria:
Inviare un libro a qualcuno è commettere un’effrazione, è una violazione di domicilio. Vuol dire invadere la sua solitudine, quello che egli ha di più sacro, vuol dire obbligarlo a rinunciare a se stesso per pensare ai tuoi pensieri“.

Quando si legge un libro, dunque, si incontra l’autore nella “strada” che sta tracciando; ma è solo una sensazione momentanea, perché, contemporaneamente, si comincia a costruire quella propria, e si diventa così “architetti” di quella piazza, sottolineata da Lec nella mia dedica iniziale, dove le idee si confrontano e si sviluppano.

A conferma di questa visione di reciproco arricchimento che si ottiene grazie allo scambio dei propri pensieri, voglio riportare alcuni passi di una significativa risposta all’invio della bozza del primo volume dei pensieri in movimento:
“Volevo ringraziarti per avermi offerto l’opportunità di leggere in anteprima questo tuo lavoro: è mezzanotte ed un quarto e ho appena finito di gustare il piacere raro di una riflessione “disinteressata”, lontana cioè da ogni scopo professionale, di ricerca o di studio.

Il libro è l’occasione per tornare liberamente sui sogni, sui desideri a lungo accantonati, a causa dei bisogni o degli obiettivi, troppo spesso imposti dalle concrete circostanze della vita quotidiana.
Leggendo ho intravisto la possibilità di allontanare l’ansia dei risultati, di allentare il rigido controllo delle performances, di rendere meno tesa la ricerca delle soluzioni più efficaci per ognuno dei mille problemi, banalmente pratici e tediosamente necessari, che ogni giorno ci trascinano nel tempo, senza più percezione di noi stessi, senza spazio per il cuore e per la libertà della mente.
Tutto il libro invita al recupero, non esteriore né esibito, di una ricchezza della cultura che serva davvero: a provocare un cambiamento di rotta, a rimettere in gioco energie, ad assaporare fino in fondo ogni fremito di vita, a rileggere la realtà, a rileggersi.
Grazie dunque per avermi chiesto di partecipare a questa festa: la tua festa creativa che, sebbene possa forse spaventare qualcuno nel richiamo alla consapevolezza, alla responsabilità e al sano esercizio del dubbio, certamente darà gioia a molti di noi giovani di mezz’età”.

Un libro, quindi, può predisporre la mente a quel “movimento” di apertura al mondo – che è l’essenza della vita – e che può sintetizzare in un’unica matrice culturale le dicotomie che, a volte, ci sono tra pensiero e prassi.

Al centro dell’interesse deve esserci la “persona umana”, in tutte le espressioni, ed è necessario scoprire i significati nuovi e più profondi che si presentano nel corso dell’esistenza.

Infatti, ogni volta che si approfondiscono le pagine di un libro “vero”, si trova sempre qualcosa di nuovo, come se si fosse “sulla riva di un fiume largo, placido sempre uguale nel suo fluire ma sempre cangiante nel colore, nella portata, nella forza delle sue acque”.

Il libro non deve dare risposte, altrimenti condizionerebbe le persone, come dice il citato Cioran, ma stimoli ed occasioni di riflessioni individuali; la scelta, dunque, è quella di non “sentenziare” ma di condurre il lettore verso la “sua” strada.

Dice Voltaire che “un uomo si giudica dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte”, anche se molte volte ci si aspetterebbe da un libro soluzioni già sperimentate e di pronto utilizzo.

E così l’aspettativa di un lettore può anche essere di questo tipo, per cui si può rimanere con una sensazione di non pieno appagamento e d’insoddisfazione:
Ciò che ci si aspetta da un libro di riflessioni è di sentir parlare una persona, di ascoltare i buoni consigli di un individuo esperto che, forse per un sesto senso, ci pare abbia “vissuto” e al quale ci sentiamo di dare, senza neanche accorgercene, fiducia. Ed è qui che ho avvertito uno scollamento dalle mie aspettative. Tutti quei riferimenti e citazioni mi ritorneranno sicuramente utili e molto mi hanno dato. Senza di esse probabilmente il libro avrebbe perso quello spirito che ha. Eppure avrei voluto sentire di più la voce dell’autore, che in realtà mi sembrava “persa” nel mare di voci di uomini troppo più grandi di me per essermi amici più che maestri, e, comunque, soltanto “di carta”. Chi non ha provato a sfogliare a caso le miriadi di libri comprati e mai letti o le librerie di famiglia? Ma è un “gioco” che alla lunga stanca, e spesso lascia ben poco“.

Esistono libri, comunque, che vogliono essere, per lo più, un insieme di domande generali per risposte personali meditate nel tempo.

Si potrebbero definire “da comodino”, perché stanno vicino al letto – piccoli nelle dimensioni e grandi nei caratteri per una migliore leggibilità – con lo scopo di essere sfogliati prima di prendere sonno, o da “cassetto”, pronti ad offrire, in caso di necessità, la frase adeguata per attivare un nuovo pensiero: “un testo di lettura veloce e da effetti duraturi: si può leggere di corsa, ma poi tiene compagnia a lungo”.

E qui ritorniamo al valore di un libro che non dà risposte né certezze, ma insinua stimoli di riflessione nell’animo del lettore, sviluppando, tra l’altro, la fantasia in un “gioco d’improvvisazione”.

Il filosofo inglese Bacone, in quest’ottica, faceva una distinzione dei libri, con un’efficace metafora: “molti libri devono essere assaggiati, altri trangugiati, ed alcuni, pochi, masticati e digeriti”.

Ma, forse, l’abilità dello scrittore si esprime proprio in questa funzione di far pensare, se come dice Vittorio Alfieri: “Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare”.

Grazie ai libri, dunque, si può riflettere insieme, in una sorta di “globalizzazione” del pensiero che stimoli un “work in progress”, in cui i lettori divengono protagonisti e non più spettatori, “dove suggerimenti e suggestioni, anche attraverso la fulminante intelligenza degli aforismi e l’acutezza delle citazioni, permettono di verificare come la complessità dell’esistere ci accomuni a tutta l’umanità, senza confini di tempo o di spazio”.

Ed i pensieri prendono corpo e divengono “pensieri concreti, fantastici, buoni, cattivi, dolci, bizzarri, incerti, ispirati, sublimi, semplici, originali, ostinati… ma sempre essenza dell’essere”.

Fonte: www.pensierinmovimento.com

Edizione aggiornata con CD-Audio di programmazione mentale

Quello che avete tra le mani è un libro che ha il potere di cambiarvi la vita per sempre. Vi pare un’affermazione esagerata? Molte delle persone che ho guidato nella realizzazione dei loro desideri hanno cominciato chiedendosi come fosse possibile e hanno finito per stupirsi di se stessi. Ora tocca a voi. Non sottovalutate la forza del mio sistema. Ve lo prometto: vi cambierà la vita!

Il successo e la felicità non sono cose che semplicemente “capitano” ad alcuni e ad altri no: si tratta invece di risultati prevedibili generati da un modo di pensare e di agire consapevole che vi illustrerò nel corso dei prossimi sette giorni.»

Nella migliore tradizione dei grandi manuali di autoaiuto il libro di Paul McKenna, uno degli ipnoterapeuti più conosciuti al mondo, rappresenta uno strumento sorprendente per cambiare davvero la propria esistenza grazie alla Programmazione Neuro-Linguistica.

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