Rosa a pois – Amélie Callot

Il caffè di Adèle è un rifugio per tutti.
Una piccola lanterna sempre accesa.
E’ un punto di incontro.
Qui si piange, si ride, si urla, ci si diverte, ci si odia e ci si ama.
Il caffè di Adèle è il cuore del paese.
Il problema è che Adèle non sopporta la pioggia…

Adèle, è la ragazza adorabile, allegra e vivace, che gestisce con amore il Grembiule a pois, un caffè immerso nella natura che profuma “di grandi distese di prato modellate dalla brezza marina” e di scogliere a picco sull’oceano.


E’ un mondo vivace quello che abita il caffè di Adèle, che si trasforma ora in caffetteria, ora in cinema, ora in mercato di frutta e verdura. E’ un luogo di chiacchiere e di ritrovi, e di festa.


Ed è un piccolo mondo con una storia d’amore, un amore segreto, quello di Lucas.
Lucas “un ragazzo gentile e forte come una roccia” che le porta i deliziosi e profumati fiori (margherite, rose e tulipani) con cui lei decora i tavolini, sia la frutta e le verdure con cui il caffè un giorno alla settimana si trasforma in una sorta di mercato per la gente del luogo.
Il locale è il cuore, l’anima, un punto di riferimento per tutti.
Adèle adora il suo lavoro, ma ama anche andare in spiaggia, nelle giornate di sole. Ma quando piove sembra metereopatica e non riesce più ad apprezzare nulla.

E poi ecco che iniziano a comparire oggetti,…è un delicato e dolce corteggiamento che dissemina piccoli misteri nel caffè e articola la seconda parte del libro.

Compaiono oggetti come per magia accanto all’attaccapanni all’ingresso: prima un paio di stivali rosa con sulla suola inciso un sole, poi un impermeabile rosa, ma mentre Adèle si prodiga a cercare i proprietari di questi oggetti rosa apparentemente dimenticati, ecco infine apparire un ombrello rosa a pois, proprio in un giorno di pioggia.

In fondo non è così male.
L’odore dell’erba bagnata e buono e
le piace il ticchettio della pioggia che cade sull’ombrello.
L’aria è fresca, le gocce scivolano sulle foglie
le chiocciole sono uscite dal guscio.
Adèle continua la sua passeggiata con i piedi nel fango,
il naso nei fiori e il sorriso sulle labbra.

Voler bene alle persone non sempre vuol dire compiere gesti sensazionali, che fanno pensare più alle favole che alla realtà. Voler bene alle persone è star loro accanto per come si è, far sentire la propria presenza anche in modo discreto. Stare in ascolto, per capirle in profondità e aiutarle a superare i disagi della vita, piccoli o grandi che siano. Questo è il bellissimo messaggio di Rosa a pois di Amélie Callot e Geneviève Godbout, pubblicato da LupoGuido.

Il mistero degli oggetti che la giovane inizia a ritrovare accanto all’attaccapanni ogni mercoledì, dopo il mercato, dà una bella svolta alla trama: per il bambino inizia a farsi sentire la spinta a voler proseguire per scoprire di più, mentre per l’adulto (che non può non mangiare la foglia…) è piacevole trovare conferma dei propri sospetti una pagina dopo l’altra.

Detto questo, il ritmo della narrazione è tranquillo e costante, senza particolari accelerazioni, il che contribuisce a rendere questa lettura così piacevole.
Le illustrazioni di Rosa a Pois sono pulite e semplici, tinte pastello, toni sfumati e tanti piccoli dettagli contribuiscono a rendere le immagini estremamente godibili, come il testo: sono disegni apparentemente realizzati con le matite colorate, che si prestano benissimo per i paesaggi e gli scenari pensati dall’autrice. Sfogliandolo pagina dopo pagina se respira e si sente la poesia.
E’ una piacevole storia da raccontare ai bambini, soprattutto in un giorno di pioggia, soprattutto se dopo si va a saltare nelle pozzanghere del parco.

Ma è anche una bella storia da regalare a una persona speciale.
Perché quell’ombrello rosa a pois è il sorriso che una persona speciale può provocare davanti ai nostri grigi.

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Il piccolo lettore – Amy Hest

Il piccolo lettore ha un cagnolino di
colore marrone, una robusta valigetta…
e una slitta rossa che trascina sulla neve
con una lunga corda.

Cosa succede quando un bambino e il suo cane fidato escono in un’avventura in un giorno di neve?
Una piccola storia, piena di amicizia e neve.

Il piccolo lettore di Amy Hest, illustrato da Lauren Castillo e pubblicato da Picarona è un libro illustrato senza tempo e riporta anche noi adulti a rivivere la spensieratezza e la libertà di giornate sulla neve.
Un bambino arranca nella neve profonda con stivali grandi e con una misteriosa valigia al seguito. Ha qualcosa di importante da condividere con il suo fedele cagnolino, che sembra non trattenere la gioia di questa giornata e saltella, insegue una lepre, un uccellino e corre avanti tra la neve fino in cima a un’alta collina ad apettare il suo amico.

Il vento soffia, mentre la neve cade dal cielo.
La collina è davvero molto alta.
Non è semplice, ma lui è forte.

Il nostro piccolo eroe sale sempre più in alto, con passo lento, affondando i suoi stivali nella neve fresca finché, finalmente, arriva anche lui con la sua slitta rossa che lascia lungo il percorso una lunga scia. Riuniti i due amici si sdraiano, si lanciano, si divertono anche a costruire un cane di neve!

La neve continua a cadere.
Lentamente apre la valigetta.
Click. click.

…l’unico suono, oltre alla neve che cade leggera,
è il suono della voce del bambino
che legge il loro libro preferito fino all’ultima pagina…

Questa storia dolce e innevata è un vero gioiello ed è un omaggio all’amicizia, alla lettura, ai momenti di tranquillità e allo stare insieme.
Le parole che raccontano la storia sono semplici ed essenziali, tutto il resto lo si respira e lo si sente entrando con un balzo nella storia.


Pare quasi di sentire in ogni pagina il vento freddo, la neve che cade nel viso, il fiatone del bambino che fatica nel salire la collina, i passi che sprofondano nella neve fresca e croccante.
Le splendide illustrazioni di Lauren Castillo a penna, inchiostro e acquerello, con i loro audaci colori saturi contro il bianco invernale, catturano perfettamente lo stupore e la gioia di questa magica giornata con un evocativa semplicità ci portano davvero nel mondo innevato de Il piccolo Lettore, dove tutto sembra magico, anche un semplice giorno d’inverno, anche una semplice collina dove giocare, ruzzolare tra la neve e leggere in compagnia di un cagnolino affettuoso!

Non rimane che fare un salto dentro questa storia per viaggiare fino alla “cima del mondo” tra la neve fresca in compagnia un fedele amico 😉

Buona lettura!
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Il Piccolo Principe – Agnès de Lestrade

“Ti insegnerò un segreto:
non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.

È ormai e aggiungo fortunatamente, un grande classico Il piccolo Principe, la storia dell’incontro tra un pilota, precipitato con il suo aereo nel deserto del Sahara, e un bambino arrivato da un altro pianeta.
Un albo con quel tocco malinconico e scenografico sul mistero dell’amore e dell’amicizia, sulla necessità di legami profondi e autentici tra le persone. Con il suo tratto inconfondibile, Valeria Docampo porta il lettore dentro delle fantastiche illustrazioni a tutta pagina, in un mondo onirico, dove le forme sono sinuose e i colori morbidi e vivaci. Una fiaba sempre moderna da condividere con i piccoli lettori.

Terre di Mezzo editore ha pubblicato Il Piccolo Principe, un grande libro destinato ad un enorme successo perché traspone un libro immensamente amato da generazioni di lettori, una nuova riscrittura del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry che da oltre settant’anni appassiona un pubblico senza età, creando una versione per bambini con due firme eccezionali
Questo albo è raccontato dall’autrice francese Agnès de Lestrade e illustrato dall’artista argentina Valeria Docampo, un sodalizio professionale più che collaudato.
Il Piccolo Principe appartiene ormai ad un immaginario talmente comune e condiviso che ogni sua rivisitazione non fa altro che conferire nuovo splendore ad un’opera senza tempo!

Senza addentrarci troppo nella trama e dando per scontato che tutti noi conosciamo alla perfezione le peregrinazioni del piccolo esploratore di pianeta in pianeta, preme sottolineare come l’edizione de Il Piccolo Principe illustrata si adatti alla perfezione alle esigenze di bambini piuttosto piccoli (direi dai 5 anni in su), mostrando una netta predominanza dell’immagine e non presentando la trama per esteso.
Il Piccolo Principe può infatti venire letto come una lunga storia d’avventura o come una parabola sull’amicizia.
Pur non tralasciando nessuno degli elementi salienti che compongono la trama, questa versione raggiunge punte di lirismo infinito quando l’incontro tra il Principe e la volpe si concretizza e i due si “addomesticano” a vicenda.

Il tema dell’amore, dell’amicizia, dei legami veri e il tema del diventare grandi senza perdere il bambino che è in noi sono il motore trainante del romanzo di Antoine de Saint-Exupéry, da questo le autrici ripartono rileggendo quelle pagine, catturandone lo spirito, regalandoci una poesia ancora più forte, offrendoci la possibilità di poter guardare quel mondo in punta di piedi, sfogliando questo prezioso albo.

Il piccolo principe mi raccontò che il suo fiore era bellissimo,
non era molto modesto, aveva solo due spine per difendersi
ed era terrorizzato dalle correnti d’aria:
“Ogni sera mi metterai sotto una campana di vetro.
Qui da te è molto freddo…”
gli aveva detto per farlo sentire in torto.
Era un fiore davvero complicato.

Agnès De Lestrade é molto apprezzata dal grande pubblico per la sua scrittura poetica. Tra i suoi libri più venduti ricordiamo “La grande fabbrica delle parole” che si contraddistingue proprio per la tenerezza e la delicatezza del racconto.
La stessa poesia che ritroviamo anche nell’originale de “Il Piccolo Principe”. E’ forse proprio per questa affinità, che la scrittrice decide di raccontarlo con estremo rispetto dell’originale. Non solo mantenendone inalterata l’essenza.
Il suo testo, così curato con affetto e attenzione, sembra proprio un regalo fatto ai più piccoli, che, non avendo la costanza di ascoltare il racconto nella versione integrale, possono godere di questa storia e dei suoi significati profondi.

Valeria Docampo illustratrice argentina di nascita e francese di adozione, mette in modo riconoscibile tutta la sua delicatezza e intensità nelle illustrazioni e rende questo albo imperdibile.
Il Piccolo Principe è qui infatti rappresentato secondo forme che ne accentuano la dolcezza e l’ingenuità è infatti essenzialmente un bambino e come tale guarda il mondo; la sottolineatura di attributi estetici concernenti l’infanzia (i capelli più spettinati del solito, gli occhioni più grande, il corpicino più esile), non fanno altro che aumentare quel senso di fragilità e pura dolcezza che pervadono il personaggio, al fine di favorirne l’identificazione con un pubblico di piccolissimi.

Il Piccolo Principe, abbiamo detto tanto, ma c’è poco da dire.. è una storia che non ha tempo e anche in questa versione non smette di commuoverci proprio perchè racchiude in sé il desiderio di avventura di ogni bambino e quel reale sentimento di amicizia pura che, forse, solo i più piccoli riescono a vedere davvero e che noi possiamo limitarci ad osservare attraverso il filtro del ricordo.

“Cosa significa addomesticare?”
“Significa creare legami.”
“Se mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata dal sole.”
E quando si avvicinò il momento della partenza, la volpe disse: “Piangerò!”
“E’ colpa tua, io non volevo farti del male”
“Certo” disse la volpe
“Allora non ci guadagni niente!”
“Ci guadagno il colore del grano” spiegò la volpe.

 

“Non essere triste” mi disse
“Ogni volta che guarderai il cielo di notte,
ti sembrerà che tutte le stelle stiano ridendo,
perchè saprai che io sono una di quelle.
E tu sarai sempre mio amico.”

Un albo illustrato che chiede e merita solo di essere guardato, possibilmente con gli occhi di un bambino, e di lasciarsi rapire per poter volare sulle ali della fantasia, verso universi dove tutto è bellezza, è calma..e le tutte le stelle ridono dolcemente.

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Bea e la Strega Burlona!

“Bea amava le favole,
le piacevano tantissimo.
Per questo, una mattina
rimase felicemente sorpresa quando…
una PRINCIPESSA entrò
nella sua camera da letto!

Veloce! Non c’è tempo da perdere per le sottigliezze della principessa. Lei supplica assistenza, la STREGA STA ARRIVANDO!

Bea, spinge la principessa di tuchese vestita sotto il suo letto, cercando di mantenere la calma.
Ma proprio allora un unicorno irrompe nella sua camera da letto con la stessa invocazione di una STREGA che sarà qui a MOMENTI!
Bea, è presa un po’ alla sprovvista da questa strana situazione, ma che fare?! Poi gli unicorni le piacciono tanto! Ecco allora che lo chiude con fermezza e al sicuro dentro l’armadio.

Appena la piccola Bea va in bagno per vestirsi, trova una sirena che sbuca dalla vasca!

“Mi sto nascvondendo dalla strega. Mi puoi aiutare?”
Ovviamente la risposta è affermativa e Bea chiude ben bene la tenda della vasca per nascondere la sirena. 😉

E così via fino a nascondere un cavagliere con armatura, in cucina tra i tegami e le padelle, poi pure un ranocchio dentro la scatola dei cereali ed infine un Re che per nascondersi si ritrova un paralume in testa! 😀

Giusto in tempo, perchè di colpo si spalanca la porta e LA STREGA appare bella pimpante sopra alla sua scopa.

“PRESA! E ora dimmi, dove sono gli altri?”
Bea che tanto ama le favole, ovviamente non vuole svelare il segreto, ma forse con un pizzico di magia la strega pimpante riuscirà a trovarli?!

Bea e la Strega Burlona di Greg Gormley e Steven Lenton edito da Picarona è un libro illustrato assolutamente divertente, giocoso e dal finale sorprendente e per niente spaventoso 😉 !
Lascierà a bocca aperta i bambini e lo vorranno leggere chissà quante altre volte di fila 😀

Grazie alle illustrazioni ricche di colore, che accompagnano questa avventura fiabesca e giococa in modo leggero e allegro e al testo scritto con caratteri che cambiano ad enfatizzare l’arrivo della strega o la paura dei personaggi fiabeschi..insomma un bel mix che rende Bea e la strega Burlona originale e d’effetto anche per le letture ad alta voce.

…psss ora a chi tocca contare?! 😀

Buona lettura e buon divertimento in questo mondo di favole giocose!
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Dov’è la Casa dell’Aquila? – Fabian Negrin

“Sono belli gli agnelli e i piccoli animali,
ma io devo salvare le aquile reali.
Però chissà… dov’è la casa dell’aquila?

Di qui o di là? Chi è che lo sa?”

Un bambino esce di casa per cercare sulla montagna l’aquila reale che suo padre ha deciso di uccidere dopo il furto dell’ennesimo agnello.

L’ennesimo agnellino scomparso.
Rapito. Chi sarà stato?
La solita aquila! Ora basta.

C’è suo padre, esasperato dai danni che l’aquila fa ai suoi animali, tanto che vorrebbe farla fuori, ma c’è chi ne è attratto e sente forte forte il desiderio di salvarla.
Quella notte, pian pianino esce dal suo lettino e si incammina, tenendo sotto braccio il suo orsetto, in un’eroica avventura alla ricerca della casa del predatore, per avvertirlo del pericolo e salvarlo.

“Di qui o di là? Chi è che lo sa?”

Così, via via che sale verso il nido fra le rocce, chiede a tutti gli animali che popolano la montagna indicazioni sul luogo dove può trovare l’aquila.
Chiede aiuto alla scaltra volpe, al saggio gufo, al pavido scoiattolo, al superbo cervo, al famelico orso, allo scoraggiante stambecco: nessuno vuole aiutarlo nell’impresa.

Gli animali cercano di dissuaderlo, ma lui continua comunque la sua ricerca, muovendosi in un paesaggio meraviglioso che si estende a perdita d’occhio.
Deve avvertire l’aquila del pericolo.
Eppure sta andando verso l’animale più pericoloso che si può incontrare in quei luoghi.

Dai colori e dalla fantasia di Fabian Negrin è nato questo libro illustrato, Dov’è la casa dell’aquila? un capolavoro edito da Orecchio Acerbo.
Non un semplice racconto, è anche una poesia, una filastrocca, una raccolta di splendide immagini dell’artista argentino.

Definito “forse il miglior illustratore attivo in Italia e certamente il più incline a mettersi in gioco e a tentare strade nuove”, l’argentino Fabian Negrin torna con un nuovo, bellissimo albo illustrato. Fumettista e illustratore, anche per diverse campagne pubblicitarie, Negrin è vincitore di numerosi premi, compreso il prestigioso Andersen, e lavora in Italia da tempo.
Ancora una volta, con Dov’è la casa dell’aquila? dà prova di particolare eleganza nelle immagini a tutta pagina capaci di creare atmosfere suggestive che raccontano non soltanto la montagna e gli animali che la abitano, ma anche i sentimenti dei personaggi, il piccolo protagonista e i suoi genitori.

Un racconto in rima fatto di immagini straordinarie e parole scelte per il loro suono, per seguono il ritmo dell’avventura, parole che diventano la “colonna sonora” di questa storia in bilico fra la realtà e la fiaba e sopratutto con il loro ritmo aiutano anche i più piccoli a mantenere un ritmo di lettura e non creano difficoltà nell’acquisire l’argomento.

Alla fine sulla vetta più alta eccola l’aquila, finalmente!
Lei lo guarda severa e lo mette in guardia dal freddo, poi lo fa salire sulle sue ali possenti e lo riporta a casa dai genitori preoccupati.
Il racconto che ci fa vivere una bella avventura, un viaggio attraverso ripide e inospitali montagne, al messaggio più sottile ed indiretto, quel tenace inseguimento di un sogno che contradistingue i bambini..e per questo bimbo consiste proprio nell‘incontrare e salvare il suo animale preferito e… volare!

Una storia emozionante e piena di coraggio, tra sogno e realtà, tra storia vera e favola, un piccolo bambino decide di voler salvare la grande aquila, che non meritava di essere uccisa solo per essersi procurata il cibo per il suo sostentamento. L’argomentro principale che troviamo in questo albo illustrato è il coraggio e la forza di volontà che supera ogni limite imposto, pur di raggiungere uno scopo.

Buona lettura!
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Tutti in coda! – Babalibri

Anche gli animali fanno la coda! Ma per cosa?

“Benvenuti. Gli ultimi arrivati si mettano in coda qui.”

Tutto inizia così, l’uccellino dall’alto coordina e da indicazioni alla piccola rana, l’ultima arrivata, la numero 50! Davanti a lei c’è una lunga fila di animali, dal più piccolo al più grande, in A T T E S A!
Provengono da tutto il mondo: Asia, Africa, foresta, savana, giungla, fattoria…

Ma cosa fanno tutti questi animali ben allineati con il loro numero?
La coda, sì, ma perché?


50 animali dalla rana all’orango, passando per il vombato e finendo con l’elefante, tutti in coda;
alcuni più pazienti di altri, alcuni simpaticamente affamati, altri annoiati o arrabbiati, qualcuno che sbadiglia e qualcuno che si diverte nell’attesa per una meravigliosa avventura.
Di dirvi quale sia questa meravigliosa avventura non ce lo sogniamo nemmeno! 😀
Vi posso solo dire che una doppia pagina annuncia l’apertura di un’attrazione: “Benvenuti sulle onde giganti!!!

Edito da Babablibri, Tutti in Coda è stato realizzato da Tomoko Ohmura, una bravissima illustratrice giapponese.
È un libro fresco (a tratti direi anche umido) ma assolutamente divertente!
Per tutti i bambini che amano gli animali, l’acqua e le grandi avventure Tutti in Coda è un libro da non perdere l’occasione di sfogliarlo.
Adatto ai piccolissimi che adorano nominare e rinominare le stesse cose all’infinito, ma è garantito che sa far sorridere anche i più grandicelli (direi 3-6 anni) 😉

La prima volta che l’ho aperto mi sono detta: e adesso questo come lo leggo?
Sì, perché tre quarti del libro sono fatti così:
un elenco di animali, numerati da 50 a 1, in coda uno dietro l’altro.
Alcuni dicono qualcosa, altri no.
Alcuni interagiscono tra loro, altri no.
Alcuni (quasi tutti) sono animali comuni, altri no (che caspiterina è un vombato?) 😀
Ah, e poi c’è un uccellino che fa un sacco di lavoro per far da guida, dare indicazioni e a tenere tenendo d’occhio tutti quanti i 50 animali!

Insomma: come fare? Leggere il nome di tutti gli animali? Nominare solo quelli che parlano?
Cercare di dare un senso alle espressioni di quelli che stanno zitti?

Beh devo dire e devo ammettere che, dopo la prima lettura, c’è da ricredersi.
Nonostante le premesse, Tutti in coda è uno dei libri che i bambini preferiscono.
A ogni lettura si scopre un nuovo particolare, ogni volta i bambini si concentrano su un animale diverso e quando arriviamo alla balena…il divertimento è unico!
Questo bellissimo album permette di conoscere i numeri da 1 a 50, i nomi degli animali, nonché cercare di indovinare l’animale successivo, perché alcune volte prima di girare pagina vediamo la coda 😀

Ma a proposito, perché fanno la coda? Sorpresa!!! 😉
Francamente, vale la pena aspettare!

Belle scoperte e buone letture! 😉

Tutti in coda

OHMURA TOMOKO

 

Il Vento – Alessandro Riccioni

Una mattina d’inverno si alzò il vento.
Si alzò di cattivo umore.
Di più, di pessimo umore. L’azzurro del cielo,
sgombro di nuvole, lo irritò così tanto
che decise di sfogare tutta la sua rabbia.

E’ così che ha inizio una giornata strana, di trambusto e confusione. E, quando il vento è arrabbiato, soffia.
Soffia tra le pagine del libro Il Vento di Alessandro Riccioni edito da Il Leone Verde Piccoli e soffia anche tra le vie di quella città..

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La gente cerca riparo nei negozi, si stringe nei cappotti, ma per i cappelli non c’è nulla da fare: volano via.
Di tre cappelli in particolare seguiamo pagina dopo pagina il lungo viaggio verso il mare, dove il vento osserva divertito il berretto di lana di un bambino conquistato da un piccolo granchio;

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il cappello a cilindro di una statua vivente che vola insieme a un gabbiano;

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e l’elegante cappellino di una vecchia signora che nuota in groppa a una balena.

Il Vento illustrato da Simone Rea è come il caso, che scombina l’esistenza ricomponendola a suo piacere. L’assenza di controllo sugli eventi e anche il fatto di non riuscire a salvare il proprio cappello può decisamente essere ragione di fastidio, ma i personaggi di questo libro sollevano le spalle e dicono Pazienza! 😉
Impossibile anche per il vento, inizialmente arrabbiato, resistere alla risata che, fragorosa, alza un bel po’ di sabbia.
Con quella sua voglia di giocare e di ridere, che trova eco negli alberi azzurri e invernali, dove un piccolo scoiattolo riceve pure un dono inaspettato, una coppola rossa che gli calza proprio a pennello.

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Simone Rea ha disegnato un vento come un grigio gigante gonfio e tondo con piccoli arti e grossi denti, ma ad attirare lo sguardo è anche quel piccolo scoiattolo che si affaccia al principio e alla fine con qualcosa di cambiato..
e quel chiarore del bosco nebbioso che si contrappone in modo stupendo ad una città molto colorata e articolata nei suoi volumi che diventa una sorta di strumento musicale nelle mani, molte più di due, del gigante del vento.

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Passata la “furia” del vento ecco che il sole splende di nuovo ora il vento si è placato e tutto sembra tornare come prima…ma qualcosa di diverso c’è.. 😉

In questo libro certo si parla del vento, ma anche della rabbia che arriva e spazza via tutto.
Si parla della città, dei suoi palazzi e dei suoi abitanti, ma anche dei cambiamenti dell’anima..
È adatto ai piccoli (dai 4 anni) perché le illustrazioni sono stupefacenti.
E’ adatto anche ai più grandi perchè sono in grado di coglierne gli aspetti più significativi della storia.

Insomma un libro illustrato assolutamente imperdibile.   

E voi, riuscite a salvare il cappello quando incontrate un vento così birichino?!
Buona lettura!
Se ti piace il libro puoi acquistarlo qui:

Il vento

Alessandro Riccioni