Evan e il suo cane facevano tutto insieme.
Trascorrevano insieme ogni giorno e ogni stagione
Ma ciò che amavano sopra ogni cosa era lavorare
nel magnifico giardino di Evan.
Evan è un signor volpe che ha un cane come inseparabile amico: si divertono, giocano, insieme fanno un sacco di cose. Tra cui occuparsi del loro giardino rigoglioso!
Un giorno accade l’impensabile e il migliore amico di Evan, il cane, muore.
La vitalità di Evan, e così anche quella del giardino, vengono meno.
Evan non può sopportare di vedere lo sbocciare della vita del suo giardino quando quella del suo amico non è più lì. E così si rifiuta di prendersene cura, non vuole più che il giardino sia un posto felice.
Lui non è più felice. Non sopporta più di stare in giardino e lo abbatte tutto al suolo. Al posto delle verdure, spuntano le erbacce, ed Evan si ritrova a curare le erbacce. Se non può essere felice, creerà un giardino oscuro come il suo umore.
Ma la natura non si ferma facilmente.
E il tempo nemmeno.
Un giorno, nel silenzio del giardino, Evan vede un nuovo germoglio, un tralcio di zucca entrava da sotto lo steccato.
Vorrebbe reciderlo, ma forse è pronto a rivedere la luce e lascia che quel germoglio fiorisca.
Riscopre così la sensazione di prendersi di nuovo cura di qualcosa.
E di lì a sentire di avere di nuovo spazio nel cuore per prendersi cura anche di qualcuno, il passo è breve.
Il Giardino di Evan di Brian Lies edito da HarperCollins è un albo illustrato tra i più toccanti e accessibili sul dolore e la guarigione che abbiamo letto con i bambini, scritto con voce onesta e piena di speranza. È un libro premuroso, in tutti i sensi della parola. Se hai difficoltà a parlare con tuo figlio della perdita e del lutto, condividere questa storia potrebbe essere un modo utile per iniziare la conversazione.
Nelle illustrazioni nitide, colorate e ricche di emozioni, Brian Lies racconta le profonde profondità del lutto e il riaccendersi dell’amore.
Il Giardino di Evan parla di perdita e dolore, in particolare della morte di un animale domestico o, nel caso di Evan, di un amico. Descrive l’impatto del dolore nelle nostre emozioni—che nutre sentimenti di amarezza e rabbia—e il suo effetto nelle nostre vite—essere distruttivi e chiudersi fuori dal mondo.
Una bellissima storia di amore, perdita, guarigione e nuovi inizi,
una storia che spezza il cuore e pagina dopo pagina lo ripara di nuovo
“Ma un buon posto non resta mai vuoto a lungo.
Nuove piante germogliano, allungandosi verso il cielo.”
Questo libro mi è piaciuto molto perché contiene le fasi principali del lutto in modo colorato e accessibile ai bambini:
la negazione : l’autore usa la parola “impensabile” per descrivere la morte del cane
la rabbia : questa fase di rabbia è descritta attraverso la distruzione del giardino da parte di Evan che distrugge tutto e strappa le radici
la depressione : Evan si ripiega su se stessa, non esce più e non prova più un’immensa tristezza
l’accoglienza : la fase di accoglienza avviene attraverso la pianta di zucca che apre nuove opportunità (nuove emozioni con la voglia di prendersi cura dell’emozione all’idea della fiera, la capacità di godere del tempo presente divertendosi e infine l’incontro finale con il cucciolo).
Questo album può essere un mediatore per i bambini in lutto (soprattutto un animale domestico). La storia ci ricorda che accettare non è vedere la situazione sotto una luce positiva, ma imparare a convivere con la perdita.
La storia di Evan sottolinea l’importanza di non esortare le persone in lutto a essere forti o a nascondere le proprie emozioni. Rabbia, tristezza, paura sono emozioni sane da provare sulla via del lutto. L’accettazione è un processo lento , non un punto di arrivo.
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