Meditazione è la più semplice medicina

La MEDITAZIONE è la più semplice ed efficace forma di MEDICINA

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LA MEDITAZIONE FA BENE ALLA SALUTE FISICA, MENTALE E SPIRITUALE.

Noi siamo energia eterna, energia spirituale individuale e consapevole. Come i pesci nel mare noi nuotiamo o galleggiamo in un infinito oceano di vibrazioni, più o meno percepibili dalla nostra mente cosciente.
Le emozioni e i pensieri, una realtà invisibile e spesso sfuggente, sono il continuo collegamento tra il fisico e il mentale.
Tutto l’universo è composto di energia, energia che vibra a diversi livelli e produce i diversi stati mentali e fisici. Ogni vibrazione è un informazione. Noi riceviamo ed emettiamo continuamente informazioni. La nostra capacità di percepire e decodificare le vibrazioni e quindi le diverse energie con cui interagiamo dipende dal nostro livello di consapevolezza. Per vivere bene l’energia deve scorrere in modo sciolto e naturale e noi dobbiamo sintonizzarci con questo flusso senza inizio e senza fine. Dobbiamo porci, consapevolmente, in una condizione di unione e separazione alternata. Per farlo va trovato un rapporto armonico tra lo stato di equilibrio (unione armonica) e quello di squilibrio (separazione e allontanamento). Gli eccessi, in entrambi i casi, abbassano il livello di consapevolezza.
La verità è individuale, il rapporto con l’Assoluto (chiamiamolo anche Dio o Grande Spirito) è totalmente individuale. Ogni essere è unico, irripetibile e definitivamente individuo nel suo essere, sentire ed agire. In alcuni momenti la nostra energia vibrando ad un certo livello di qualità può attrarre esseri dello stesso tipo ma poi noi o qualcuno di loro cambia vibrazione ed è inevitabile il momentaneo distacco.

Possono esserci nuovi incontri ma c’è un momento magico in cui è necessaria la separazione, si potrebbe dire: “Se ami veramente qualcuno lascialo andare.”
Quindi: “Se amati te stesso, lasciati andare...”

Il problema è che possiamo emettere, senza esserne consapevoli, vibrazioni opposte che attraggono situazioni ed esseri che non capiamo e non vogliamo accettare. Quello che emaniamo ci ritorna indietro magneticamente. Se non avete mai incontrato un killer vuol dire che in voi è assente l’energia assassina. Se venite derubati, approfittate dell’occasione per cancellare dal vostro campo energetico ogni pensiero, idea ed emozione di furto e appropriazione. se incontrate un antipatico siate intelligenti, capite subito che una parte di voi è antipatica, individuatela rapidamente e modificatela. Ogni segnale vi deve stimolare la pulizia della vostra area energetica, se siete puliti potete manifestare al meglio il vostro potere personale e l’universo cesserà di essere ignoto e pericoloso. È un meraviglioso campo di gioco, attenzione a non essere attratti e coinvolti da giochi pericolosi.

IL MIO CONSIGLIO, ORA E SEMPRE: MEDITAZIONE!
Meditazione, per me vuol dire conoscenza e liberazione.
La meditazione ci aiuta a capire meglio la mente e i suoi meccanismi. Imparando a controllare la mente possiamo comprendere le nostre abitudini e riuscire a modificarle consapevolmente.
La liberazione finale è da tutte le abitudini, compresa quella di meditare.
Per arrivarci conviene meditare bene e regolarmente.
Un giorno, dopo una pratica costante e precisa, naturalmente vi sentirete liberate e cesserete di meditare e diventerete finalmente:
MEDITAZIONE.

Vivrete spontaneamente una vita estatica. Estasi dal termine greco Ekstasis significa uscita di Sè, in connessione con il verbo greco existamai che vuol dire andarsene, uscire di sé. Uscirete dai condizionamenti, soprattutto dal tempo diviso (passato-presente-futuro) e vivrete con amore nell’Infinito presente.


BUONA MEDITAZIONE!

Meditare fa bene, fa molto bene a noi e a chi ci sta vicino.
Esistono varie tecniche di meditazioni tutte utili e praticabili.
La meditazione è sempre un’esperienza di guarigione e miglioramento che può essere espressa o manifestata in tutte le situazioni.
La parola ‘medicina’ e la parola ‘meditazione’ hanno la stessa radice. Medicina indica ‘ciò che guarisce il corpo’, mentre ‘meditazione’ indica ciò che guarisce lo spirito.
Medico e meditazione etimologicamente derivano dalla parola latina Mederi che vuol dire curare, specificatamente misurare con la mente per curare. Mederi ha origine dall’antica parola sanscrita Medha che significa sapienza.
Da qui deriva anche la parola greca Mèdomai, io mi prendo cura di.
Anticamente la medicina e la meditazione era insegnate dai maestri spirituali. Le religioni storiche con i loro rituali e le loro complesse cerimonie hanno sempre più tolto potere all’individuo ed hanno creato la divisione tra corpo e mente.
Diceva molti secoli fa Platone: “Questo è il grande errore del nostro tempo: i medici tengono separata l’anima dal corpo.” Le cose anche se molto lentamente stanno cambiando. La spiritualità e l’arte della guarigione che erano vissute come realtà separate si stanno ricongiungendo.
Oggi, grazie all’influenza benefica dell’antica filosofia indiana, molti in Occidente hanno riscoperto il potere della meditazione e il concetto olistico della vita.
La Nuova Medicina è olistica. Da olos – parola greca che vuol dire il tutto, l’intero – prende nome quel tipo di medicina che considera, studia e cura l’essere umano nella sua globalità. L’essere umano non è più inteso solo come meccanico corpo fisico – secondo il modello della medicina occidentale – e neppure più come combinazione di corpo e mente, divisi seppure interrelati – come nella medicina psicosomatica – bensì uomo integrale, unità inscindibile di corpo, mente e spirito, ossia un’unità multidimensionale tenuta insieme dalla coscienza.
“Ognuno di noi può attingere all’Invisibile per una trasformazione al di là del campo d’azione della scienza ufficiale. Alcuni partecipanti ai nostri corsi, per esempio, hanno riscontrato la remissione di malattie ritenute incurabili dai medici. Sebbene la scienza non sia in grado di spiegare tali remissioni (e altri tipi di esperienze straordinarie…), un numero sempre crescente di ricerche fornisce la dimostrazione dei cambiamenti ottenuti grazie alle pratiche di trasformazione.”
da The Life we are given di George Leonard e Michael Murphy

Da migliaia di anni maestri spirituali, mistici e santi ci insegnano il potere spirituale e terapeutico della meditazione. Seguiamo il loro nobile esempio.

“Misticismo” e “mistero” derivano da una comune radice greca muein, che significa chiudere gli occhi o la bocca, suggerendo che dobbiamo sigillare le porte dei sensi.

“Se entrerai in contatto e in comunione con Dio nel tempio del silenzio interiore diventerai maestro nella vera arte di vivere.”
Paramhansa Yogananda

“Solo nel silenzio può realizzarsi l’unione con l’Ultimo, che lo si chiami Dio, o altro, poco importa; Dio esiste solo nel silenzio totale del Sé interiore. Dobbiamo immergerci in questo silenzio se vogliamo comunicare con Lui..”
Shri P. Rajagopalachari

“È in noi la verità; a noi non viene da cose esterne; nel profondo di ognuno di noi vi è un centro dove la verità dimora intera.”
G. Browning

“Tu sentirai dentro di te una voce che dice: questa è la via, seguila.”
Isaia XXX-21


LA MEDITAZIONE DEGLI SPIRITI LIBERI

Programma energetico positivo ideato e proposto da
Giorgio Cerquetti

Questa meditazione vi fa entrare in una rete energetica molto estesa, forte ed invisibile, sentirete la grande opportunità di riversare
La MEDITAZIONE DEGLI SPIRITI LIBERI è potente ed efficace, non implica alcuna appartenza a credi o fedi precisi. Richiede solo la vostra voglia di amare la vita e contribuire attivamente alla costruzione di un mondo migliore. Non costa economicamente ma garantisce a te e tutti gli esseri viventi un beneficio di inestimabile valore.
Ognuno di noi è un centro energetico in grado di amare ed irradiare amore. CREIAMO INSIEME UN ESTESO CAMPO DI AMORE E BUONA ENERGIA.

La pratica di questa meditazione favorisce la pace mentale e la buona salute, innesca la generosità e la voglia di relazionare che è innata in ogni essere vivente.
Ogni giorno fermati un attimo, respira profondamente e ripeti con la tua voce.

MANDO IL MIO AMORE
E LA MIA BUONA ENERGIA
A TUTTI GLI ESSERI VIVENTI
DEL PIANETA TERRA.

Dopo la ripetizione, respirando leggermente, rimanete fermi e percepite di essere parte di un grande progetto umanitario che vuole immettere volontariamente AMORE e BUONA ENERGIA nell’atmosfera terrestre e nel campo di energia vitale che unisce tutti gli spiriti incarnati in un corpo fisico su questo pianeta.
Amare e rispettare la vita in ogni sua forma e manifestazione è un segno di elevata coscienza spirituale. Queste meditazioni possono essere praticate ovunque e divulgate ovunque e a chiunque.
SE L’UN PER CENTO DELLA POPOLAZIONE MEDITA DIMINUISCONO GRADUALMENTE CRIMINI VIOLENZE E INCIDENTI. TRATTATI BENE, PROVA AD ENTRARE ANCHE TU NELL’1%.

La meditazione, la libera ricerca spirituale, l’alimentazione nonviolenta vegetariana e la comunicazione diretta tra gli individui delle varie nazioni favoriscono lo sviluppo di una pacifica cultura planetaria.
Siamo tutti coinvolti e quindi corresponsabili della crescita della pace nel mondo, alcune ricerche scientifiche e sociologiche, eseguite negli Stati Uniti sui praticanti della Meditazione Trascendentale insegnata dal maestro indiano Maharishi Mahesh Yogi, hanno provato che, quando l’1% di una popolazione pratica la meditazione, la sottile influenza positiva d’armonia e di ordine che viene prodotta nell’ambiente induce un profondo miglioramento nella qualità della vita della società con una diminuzione significativa del tasso della criminalità, degli incidenti stradali e dei ricoveri in ospedali.
Questo fenomeno, ben documentato, è stato chiamato “Effetto Maharishi”. Questa scoperta potrebbe spiegare la carica d’amore e di pace che permea molti dei luoghi sacri del pianeta.
In questi spazi l’atmosfera è simile ad una brocca che si riempie e poi trabocca di energie positive che amplificano le potenzialità dei pellegrini che a loro volta ricaricano i luoghi visitati con preghiere e meditazioni. Molti maestri spirituali stanno insegnando la meditazione per arrivare a quel mitico 1% della popolazione, arriveremmo così alla massa critica, termine preso in prestito dalle reazioni nucleari che vuol dire punto di non ritorno. Diceva il maestro spirituale Paramahansa Yogananda:
“Più l’auto-realizzazione di un uomo è profonda, più egli influenza l’intero universo con le sue vibrazioni spirituali sottili.”
Io, dopo anni di meditazione, penso e sento che:
SE MEDITIAMO CON AMORE POSSIAMO FARE MOLTO PER NOI STESSI E GLI ALTRI MILIARDI DI ESSERI UMANI CHE IN QUESTO MOMENTO CONDIVIDONO CON NOI QUESTO BELLISSIMO PIANETA.

Esercizi di respirazione, rilassamento, concentrazione e meditazione. Tecniche fisiche e mentali

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Il corpo e la tua energia

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Il corpo è un tempio che va rispettato, educato e assecondato per quanto attiene le enormi possibilità di cui dispone.

3 esercizi per capire l’energia vitale

Il nostro corpo ha capacità autoriparatrici e autoguaritrici. Come potrebbe essere altrimenti? Viceversa saremmo sempre ammalati. Un nonnulla ci annienterebbe. Anche quando ricorriamo a cure esterne, una parte determinante nella guarigione la mettiamo in prima persona. Non esiste medico, farmaco o sciamano che possa farci stare bene, se la guarigione non partisse dal nostro interno. A livello profondo. Non è tanto la “volontà” necessaria per stare bene e guarire, quanto porsi nella condizione giusta, naturale, perché ciò avvenga.

La tradizione e certi percorsi religiosi l’hanno sempre saputo. Il corpo è un tempio che va rispettato, educato e assecondato per quanto attiene le enormi possibilità di cui dispone. Oggi i ricercatori stanno dimostrando proprio questo. Ci sono stati della coscienza, metodi di meditazione e rilassamento, condizioni di autosuggestione e ipnosi, che possono aiutarci a stare bene e, a volte, favorire i processi di guarigione da una malattia. Oltre a pratiche volte a risvegliare in noi i processi di risanamento. Tutto ciò fa capo a quella che gli antichi chiamavano “energia vitale”. Termine caduto in disuso con l’avvento della moderna medicina e delle scienze biologiche. Ma che oggi torna, almeno come concetto, per cercare di interpretare l’insieme di ciò che, non solo ci tiene in vita, ma pure la preserva. Tanto dai danni prodotti dall’ambiente esterno, quanto quelli prodotti dall’interno. Compresi i nostri atteggiamenti mentali ed emotivi.

Uno dei mali del nostro tempo è ciò che conosciamo come stress. La tensione nervosa di voler fare tutto, incastrare 3.000 impegni nel tempo definito di una giornata. Il corpo e la mente non sono fatti per questo. Per durare a lungo in condizioni di costante conflitto, rabbia, collera. Il nostro corpo cerca l’equilibrio. Tutto ciò che interrompe o, addirittura spezza, questo equilibrio (virus, batteri, sostanze tossiche, ma anche stress acuto e cronico) mette a rischio la nostra salute. Occorre fermarsi e trovare soluzioni. Il sonno è una soluzione di cui la natura ci ha dotati. Così come tutto ciò che ci aiuta a mantenere e ritrovare i giusti ritmi vitali. Ogni giorno dobbiamo fermarci e recuperare energie psicofisiche. Non a caso, i disturbi del sonno vengono oggi considerati dalla medicina come un sintomo importante di cui bisogna andare a cercare le cause più profonde.

Thierry Janssen
è una interessante figura di medico-chirurgo che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di studiare le medicine complementari. Ci informa delle sue scoperte e riflessioni nel libro “Respirare. Per una medicina integrata tra corpo e anima“. Ne prendiamo spunto per proporvi qualche esercizio.

Primo esercizio

Ognuno di noi ha dei campanelli d’allarme, delle spie luminose che si accendono per segnalarci che qualcosa non va nel nostro corpo o nella nostra vita. Saper percepire i nostri livelli di stress e porvi rimedio per tempo, è fondamentale per evitare danni alla nostra salute e alla nostra stessa esistenza. Voi come vi regolate? Provate a rispondere con altri e poi a confrontare le risposte.

* Ascolto sempre il mio corpo e mi rendo conto che qualcosa non va dai seguenti segnali…
* Non riesco a capire o comunque trascuro di considerare i messaggi che mi manda il corpo, perché…

Secondo esercizio

La medicina moderna dispone delle cure più potenti ed efficaci mai esistite in tutta la storia dell’uomo. Ciò ha permesso di estendere non solo la quantità della nostra vita, ma anche la qualità. Un tempo si moriva per le infezioni più banali e le partorienti erano sempre a rischio, sia per se stesse che per il nascituro. Tuttavia oggi molti specialisti, in particolare psicologi e psichiatri, affiancano le cure ortodosse con quelle complementari, per accelerare i processi terapeutici dei propri pazienti. Voi cosa ne pensate? Rispondete con altri e confrontatevi.

* Non ricorrerei mai a trattamenti che non siano dimostrati dalla scienza ufficiale, perché…
* Penso vi siano cure che, pur discostandosi dalla medicina ortodossa, possano essere efficaci in certi casi, per esempio…

Terzo esercizio

Alcune persone ritengono che passare l’informazione secondo cui ognuno di noi dispone di un potenziale di prevenzione e cura, porti le persone a colpevolizzarsi. Vale a dire: se mi ammalo, non ho fatto a sufficienza per non prevenire la mia patologia. Oppure: non ho messo in atto sufficienti precauzioni, stili di vita, trattamenti, per non cadere ammalato. Secondo questa ottica, curare è compito del medico, mentre il paziente ha una responsabilità molto limitata rispetto alle malattie di cui soffre. Ma è sempre così? Confrontatevi con altri nelle risposte: emergeranno aspetti interessanti.

* A seconda della malattia, ognuno di noi può avere anche una parte di responsabilità, per esempio…
* Non diciamo fesserie, qualsiasi malattia non è responsabilità di chi la contrae, perché…

fonte: http://www.psychologies.it/

Per una medicina integrata tra corpo e anima

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Sempre più persone, insoddisfatte delle risposte che la medicina ufficiale è in grado di dare, si rivolgono alle cosiddette “pratiche mediche alternative” o “complementari”. Molti aspetti dell’approccio medico tradizionale non soddisfano più: il rapporto gerarchico e anaffettivo tra specialista e paziente, l’uso massiccio e non bilanciato di quantità esagerate di medicinali, il concentrarsi sulla cura dei sintomi e non delle cause ecc.
Tra gli aspetti più trascurati dall’approccio scientifico vi è la questione del ruolo della mente nell’originarsi delle malattie e soprattutto nella loro cura. Come per certi versi dimostra il cosiddetto “effetto placebo” nella somministrazione dei medicinali, comincia ad affacciarsi l’idea che la mente possa governare la salute, talvolta in modo decisivo. Si tratta quindi di sondare le tante pratiche mediche esistenti, anche quelle cosiddette “alternative”, al fine di arrivare a un approccio curativo che tenga insieme mente e corpo.

Per avvicinare questo obiettivo, l’autore, medico chirurgo con una solida formazione, ha incontrato numerosi ricercatori e ha sperimentato direttamente molte delle pratiche mediche alternative. Il suo resoconto è quindi ispirato da valori correttamente “scientifici”, verificabili e ripetibili, che però incrinano la nostra visione “sacrale” della medicina.
Janssen considera il fattore umano e mentale il motore primo della guarigione. Dalla neuroimmunologia (incentrata sulla presenza del fattore stress) recupera il beneficio che apportano le emozioni positive, mentre le pratiche di rilassamento, meditazione e ipnosi sono valorizzate dagli stessi laboratori scientifici, che ne hanno attentamente monitorato le ricadute positive su corpo e mente. Altre pratiche, come i metodi di educazione somatica ispirati ad Alexander e Feldenkrais, pongono in rilievo la memoria emotiva del corpo. Lo yoga, il tai chi e il qigong sembrano invece mobilitare meccanismi di autoriparazione dell’organismo. L’agopuntura genera fattori reali e duraturi sul cervello.
Sono molte le pratiche a porre in crisi le certezze mediche “ufficiali”. E si tratta di discipline che pongono la questione salute come la risultante di un equilibrio tra mente e corpo.

La felicità

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L’impegno etico più importante è essere felici nell’adesso, attimo per attimo, contenti di ciò che c’è, così come è.
Un infelice è fondamentalmente una persona preda del suo Ego. Come tale non ama nessuno, ma si nutre di disprezzo, a partire dal disprezzo per sé.
Ama il prossimo tuo come te stesso diventa possibile solo se si è felici dentro, cioè se si è liberi dal dominio dell’Ego.
La felicità, a differenza di come si pensa comunemente, non è frutto delle circostanze della vita, più o meno favorevoli. Essa piuttosto nasce naturalmente dalla pratica quotidiana delle qualità dell’essere, come l’apprezzamento, la gratitudine, la generosità, l’integrità, la compassione.
Chi è felice emana onde positive che fanno bene a tutte le persone intorno. E, data la natura dell’inter-essere, far bene agli altri è far bene a se stessi.
A sua volta, l’infelicità origina dalla pratica degli inquinanti mentali, come la rabbia, il risentimento, l’ingratitudine, il disprezzo, l’invidia, il sospetto, la repressione. Gli inquinanti sono i mezzi che l’Ego utilizza per aumentare il suo potere sulla persona. Naturalmente per perseguire questa strategia, deve renderla del tutto inconsapevole: la persona non deve avere neppure il sospetto che sta impegnandosi con tutta se stessa a perseguire il suo male. Al contrario, deve credere che sta facendo le mosse giuste per “difendersi”, “proteggersi”, “perseguire i propri interessi”. Ecco perché la caratteristica fondamentale dell’Ego è la distorsione della realtà, o, in parole povere, la sistematica menzogna. La menzogna è necessaria per mantenere la persona nell’ignoranza. Ma l’Ego individuale non può far tutto da solo. Non ne sarebbe in grado. L’Ego individuale si costruisce attraverso l’interiorizzazione dell’Ego collettivo. Ecco perché è così importante, per sciogliere le proprie nevrosi, cominciare a diventare consapevoli delle sue determinanti culturali e collettive.

Dal punto di vista fisico, l’infelicità è un treno di onde negative, che produce malessere o malattia. E’ una musica stonata, che fa male all’orecchio e al cuore. Come treno di onde, l’infelicità si propaga nell’ambiente circostante, contaminando le persone intorno, a meno che non abbiano sviluppato sufficiente consapevolezza per sottrarsi al fenomeno della risonanza. La presenza di un infelice può rendere un gruppo depresso. Tutti si sentono meno bene, e per sottrarsi a questo dispiacere, facilmente compiono delle mosse controproducenti.

Chi è felice costituisce un esempio che è desiderabile seguire.
Naturalmente ci può essere chi vede nella felicità altrui una minaccia: una minaccia al proprio potere di imporre il suo cattivo umore e attraverso quello condizionare parenti, amici, conoscenti. In altre parole, i leader radicati nelle qualità dell’essere sono mal visti dai leader egoici negativi.

I genitori felici hanno molto più potere nell’educare i figli. Chi è felice significa che dà valore alla felicità. Genitori felici danno valore a ciò che può favorire felicità nei figli: affetto, presenza, empatia, amore. Non hanno quindi bisogno di compensarli per le loro carenze, di viziarli, di cedere ai ricatti. Inoltre, i figli vedono nei genitori dei modelli di come essi stessi potranno diventare nel futuro seguendo il loro esempio. Se i genitori sono tristi e di cattivo umore, i figli non avranno voglia di seguirli. Se cercheranno di insegnare loro qualcosa, mancheranno di leadership. I figli si opporranno: non voglio diventare come te!

Le parti interne meno evolute, le subpersonalità, si comportano come i figli: non hanno alcuna intenzione di seguire le direttive di un io-governo infelice! Rifiuteranno la sua leadership. Si opporranno e continueranno a fare di testa loro. Ma essendo molto piccole come età mentale, il loro contributo sarà scarsamente apprezzabile, se non addirittura dannoso o devastante. Tutte cose che alimenteranno l’infelicità del povero io-governo, sempre meno capace di governare e sempre più pronto a lamentarsi e subire.

Nella nostra filosofia, la felicità è spesso stata confusa con il piacere, senza guardare alle conseguenze che i diversi tipi di piacere recano con se.
Alcuni piaceri sono in realtà pieni di veleno, e oscurano la possibilità di essere felici.
Se una ferita mi prude, grattarmi offre un piacere momentaneo. Ma se continuo a grattarmi, che cosa accadrà? Se mi sento giù, cerco sollievo nell’alcol o nel cibo. Ma alla lunga, questa scelta dove mi porta?

Nella visione buddista, felicità significa gioia dell’essere, senza cause, senza condizioni. Sukha, ananda, non dipendono da prestazioni, aspetto esteriore, successo, salute, anche se possono esserne influenzate.

Dal nostro punto di vista, il cattivo umore è una forma, tra le più subdole, di racket, cioè di mafia psicologica, attraverso la quale una persona ruba l’energia ad un’altra, senza per questo diventare contenta.
In altri termini, è un equivalente aggressivo, una forma passivo-aggressiva: fa del male occultando la sua natura distruttiva. Dato che è una forma molto diffusa, è facile per chi la pratica sottrarsi al feedback e al confronto. In questo modo può continuare su questa strada per anni, senza averne la minima consapevolezza, e spargendo intorno a se molti semi di infelicità.
L’Ego, che si nutre di infelicità, trova in questa forma un modo semplice ed efficace per aumentare il suo potere sulla persona, sulla coppia, sulla famiglia, sul gruppo dove può esercitarla.

Le persone intorno, specie quelle predisposte a soffrire di sensi di colpa, quelle che ritengono che la felicità degli altri dipenda dal loro comportamento, cadono così in un tranello molto rischioso: per sottrarsi al peso del cattivo umore di un compagno o di un amico, cominciano a indagare sui suoi bisogni insoddisfatti, ottenendo in risposta una sequenza di lamentele: mi manca questo, avrei bisogno di quello, c’è questa cosa terribile che non riesco ad eliminare ecc. A questo punto loro si sentono in dovere di lenire il dolore dell’altro, cominciando ad agire in sua vece o facendo promesse che spesso richiederanno un impegno assai superiore alle previsioni, visto la passività della persona sofferente.
Ogni promessa diventa debito. Ed ecco che la relazione con l’altro lamentoso o di cattivo umore diventa una sorta di lavoro che diventa sempre più pesante. Da relazione fraterna, di aiuto, diventa una relazione parassitaria, in cui uno dei due continua a dare, e l’altro a ricevere e disperdere nel vento. Prima c’era una persona infelice, ora ce ne sono due. L’Ego di entrambi può festeggiare.

Aiutare l’altro non significa mai fare le cose al suo posto, addossarsi i suoi carichi, assumersi i suoi impegni e responsabilità. Questo non fa che indebolire l’altro, rendendolo sempre più succube e alimentando la sua rabbia e rancore. Cioè proprio quegli inquinanti che gli impediscono di vedere la realtà così come è, nelle sue infinite possibilità.
L’aiuto è tale solo se accompagnato dall’insieme delle qualità dell’essere. L’amore, in primo luogo. E amare una persona significa favorire la sua evoluzione, la sua crescita psicologica e spirituale. Favorire cioè lo sviluppo delle sue risorse e di un governo interiore ispirato dai messaggi dell’anima, anziché dalla propaganda dell’Ego. Qui sta la differenza tra pietà e compassione. La pietà vede nell’altro solo i suoi problemi. La compassione, oltre ai problemi, vede la sua forza e le sue risorse. Vede nei problemi solo dei sintomi del modo distorto di osservare il mondo. La pietà fa sì che ci si sostituisca all’altro: tu sei un poverino, io sono superiore, in condizioni assai migliori delle tue. La compassione vede nel dolore dell’altro un riflesso del proprio dolore: io, a livello profondo, sono come te, un fuscello che galleggia nel grande fiume della vita. Ho i miei limiti, come tu hai i tuoi. Ma so che c’è qualcosa di più grande che può aiutarci entrambi: la crescita della consapevolezza e l’apertura del cuore.
Quando il cuore è chiuso, gli occhi non vedono davvero la realtà, ma la inventano di sana pianta. La mappa che guida la nostra vita è quindi profondamente falsa e distorta. E’ una mappa paranoide, che vede ostacoli e nemici ovunque.
Aiutare una persona significa fondamentalmente questo: favorire l’apertura del suo cuore attraverso l’apertura del proprio nella presenza e nella consapevolezza.
Il primo passo da compiere in questa direzione è liberarsi dai sensi di colpa, inadeguatezza, indegnità. Tutti radicali nevrotici che dipendono dalla pratica del giudizio, del criticismo, delle doverizzazioni, attraverso i quali la cultura oppressiva ed egoica indebolisce i suoi appartenenti, rendendoli schiavi di false percezioni e di bisogni indotti, certamente incapaci di una rivoluzione che vada al centro dei problemi: smascherare la natura impersonale e perversa dell’Ego e del potere dominio.

Mauro Scardovelli

fonte:  http://www.aleph.ws

Il controllo di sé stessi è il segreto della felicità

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Se è vero che tutti cercano la felicità, l’autore insiste sul fatto che essa si esprime solo nel qui e ora, non è possibile essere felici domani o ripetere la felicità di ieri. Detto questo propone delle chiavi per nutrirla: la legge di causa e effetto, essere coscienti del proprio vivere, godere della vita in ogni momento.

Chakra:un viaggio dentro di Te (parte prima)

Noti da millenni a gran parte delle civiltà orientali e precolombiane (i Maya), i chakra (=centri energetici, porte girevoli, centri di forza) sono punti di connessione ai quali affluisce l’energia che scorre dal corpo di un individuo a quello di un altro e all’universo circostante. Sono porte in continua rotazione. Dei 12 chakra orientati all’aspetto fisico, 7 sono localizzati all’interno del corpo umano:

In sè, il chakra non è un organo specifico, ma il luogo e la sede di un insieme di attività che sono al contempo fisiche, emotive, psicologiche, e spirituali.

chakra

1°: CHAKRA DELLA RADICE

Connesso con gli istinti primari. Il centro dell’energia fisica e della vitalità, l’energia per farcela sul lavoro o nei possedimenti materiali. Gestisce le energie atte a rifornire le parti dure del corpo, ed interscambia con la terra e con tutto ciò che è materia. È la Vita, la nascita, l’appartenenza al mondo fisico, l’azione, la volontà, l’apprendimento e tutto ciò che è Energia sia distruttiva che costruttiva. Gestisce Sesso (se squilibrato, diviene possesso), Azione (se squilibrato, diviene incapacità), Volontà (se squilibrato, diviene pigrizia). Centro delle manifestazioni. Riceve la propria struttura elementare dal nucleo famigliare: in base ad essa il soggetto prenderà le proprie decisioni riguardo ai propri diritti e alla propria volontà di sopravvivenza. In questa sede sono anche registrate le primissime esperienze dell’individuo, che danno luogo a fenomeni di consapevolezza o di rimozione dei sentimenti primitivi.

Quando le energie o le vibrazioni dei chakra di due persone si mischiano, accade che la luce di un chakra influenza quella del chakra dell’altro: queste onde di luce si miscelano così da creare diverse figure, che saranno tanto più belle quanto maggiore sarà l’amore fra queste due persone.

Chi non Libera il primo chakra, sostituisce il Voglio con il Devo e si ritrova a non avere più il tempo da dedicare a se stesso perchè quello che deve fare (per gli altri) non lascia spazio, e la paura lascia fare perchè solo così può controllare l’ambiente circostante. Il controllo è la vera malattia del secolo perchè la maggior parte della popolazione è bloccata al primo chakra.

  • Si trova: zona inferiore del bacino e area genitale, presso l’osso sacro
  • Funzione dell’Io: io voglio (avere per diventare)
  • Colore: Rosso / Nero
  • Senso: Olfatto
  • Parola-chiave: consapevolezza
  • Fonte di: passione, rabbia, terrore, gioia, energia di sopravvivenza, energia materiale
  • Sede di: volontà di vivere
  • Energia equilibrata: centrato, coi piedi per terra, in salute, pienamente vivo, inesauribile energia fisica, può manifestare abbondanza
  • Eccessiva energia: egoistico, dominante, avido, sadico, energia sessuale interamente genitale
  • Mancanza di energia: insicurezza, debolezza, impossibilità di raggiungere i propri obiettivi, istinti suicidi, masochistico, energia sessuale: scarso interesse per il sesso, ci si sente indegni d’essere amati
  • Per bilanciare questo chakra: danzare è un ottimo metodo per tornare “coi piedi per terra”. D’estate, camminare scalzi. Fare pulizie domestiche e cucinare. Abbracciare un albero, prendersi cura delle proprie piante.

2°: CHAKRA SPLENICO

È il centro dei sentimenti, dell’amichevolezza, della creatività, della sessualità, delle emozioni e dell’intuito “a livello di stomaco”. È influenzato dal modo in cui le emozioni sono state espresse o represse durante l’infanzia. È connesso all’intestino e agli organi addominali. È il centro sessuale per le donne, collegato alle ovaie e dunque ai figli.

Quando due persone fanno l’amore, le luci dei loro chakra sessuali si mischiano e le luci creano figure la cui bellezza, anche in questo caso, dipende dall’amore che c’è fra le due persone. Due che si Amano veramente, creano un’aura fantastica attorno a sè quando fanno l’amore – che può essere paragonata a una foresta di alberi da fiaba, i cui fiori e foglie creano un arco sopra gli amanti, le cui vibrazioni sono così forti da bruciare un sacco di karma negativo. In altre parole, semplicemente amando un’altra persona e dimostrandolo facendo del sesso che faccia godere e soddisfi entrambi, è possibile svilupparsi molto e pertanto evolvere anche spiritualmente.

È una delle porte principali dal micro al macrocosmo: il desiderio attivandosi costringe il primo chakra a fornire Volontà e al terzo chiede la Forza (giallo). Desiderio e Piacere sono le pulsioni che questo chakra produce per farci andare verso il mondo, per stimolarci al movimento, a costruire/scoprire quella parte di noi ancora latente attraverso il mondo che ci circonda. Opera anche su sensualità e seduzione, al fine di renderci piacevoli al mondo e viceversa. Chiudere questa porta significa reprimersi, privarsi del gusto di vivere, di manifestarsi:la Paura ha in questo chakra un suo caposaldo, infatti paralizza e così come chi è fermo si pretende che tutto e tutti siano sotto controllo. L’elemento peggiore è il possesso del tempo: qui nascono tutte le preoccupazioni del futuro. Qui muore l’Io Voglio e nasce l’Io Devo. Occuparsi di quello che gli altri vogliono per non perderne il controllo. Qui si perde il Presente, l’Attimo, e sempre qui il Poi regna assoluto.

  • Si trova: 3~5 cm sotto l’ombelico
  • Funzione dell’Io: io desidero
  • Colore: Arancione
  • Elemento: Acqua
  • Senso: Gusto
  • Parola-chiave: sentimento, creatività
  • Fonte di: sentimenti ed energia creativa
  • Sede di: facoltà creative
  • Comunicazione fisica: pianto, grido, riso
  • Tipo di energia: Chi: energia vitale
  • Energia equilibrata: amichevole, interessato al prossimo, senso di appartenenza, intuitivo, chiarosenziente. Buon senso dell’umorismo. Irradia calore umano e compassione.
  • Eccessiva energia: eplosioni emotive, eccessivamente ambizioso, manipolativo, prigioniero di illusioni, troppo indulgente, e sessualmente tende a vedere le persone come oggetti sessuali.
  • Mancanza di energia: timido, facile all’imbarazzo, paralizzato dalla paura, ipersensibile, tende a negare sè stesso, oppresso da senso di colpa, energia sessuale: dipendente dal sesso, sensi di colpa legati alla sessualità, sessualmente abusato, frigida o impotente.
  • Per bilanciare questo chakra: esprimi la tua creatività, danza, muovi i fianchi, ridi, divertiti.. e, soprattutto: non giudicare e non giudicarti.

3°: CHAKRA DEL PLESSO SOLARE

Centro del potere personale. Quando il plesso solare è aperto, hai trovato il tuo dono unico, il lavoro che ti dà piacere e soddisfazione. (Un metodo per trovare il tuo dono consiste nel ripensare a cosa ti piaceva di più fare quand’eri piccolo: ciò ti fornirà degli indizi circa le tue predisposizioni naturali.) Nelle arti marziali si insegna a tirare i colpi col Plesso Solare poichè il terzo chakra è considerato il centro del Chi, la forza vitale (conosciuta anche come ReiKi). Funziona da deposito dei giudizi, delle opinioni e delle convinzioni su di sè e sul mondo. È il luogo dei processi decisionali. È anche il centro dei rapporti sociali.

Ha il potere di vivere ciò che conosce, di fare esperienza e misurarsi con essa, al fine di tramutare il vissuto in nuova conoscenza. Nutre dal basso il 4° e se manca il coraggio di sperimentare la Vita, di affrontare le proprie insicurezze, di lasciare il passato conosciuto per andare verso il futuro da scoprire, allora il Cuore si riempirà costantemente di Paura – una paura forte, difficile da combattere: la paura che porta l’anima verso il buio.

Quando due persone stanno litigando, le luci dei loro chakra del plesso solare divengono scura, e il modo che hanno di mischiarsi è caratterizzato dalla negatività. Si possono osservare forme differenti. Quanto più scura è la luce, tanto più odio c’è fra i due – e quando diventa sufficientemente scuro, diviene nero, e può avvenire un blocco del centro del plesso solare in uno o entrambi i contendenti.

  • Si trova: plesso solare
  • Funzione dell’Io: io sperimento
  • Colore: Giallo
  • Elemento: Fuoco
  • Senso: Vista
  • Parola-chiave: potere, discriminazione
  • Fonte di: potere personale, giudizi di sè e del prossimo
  • Sede di: autostima, potere, intelligenza, ma anche di orgoglio e impotenza
  • Comunicazione fisica: idee, pensieri, sapere
  • Tipo di energia: mentale, intellettuale
  • Energia equilibrata: spigliato, di buon umore, rispetta sè e gli altri, forte consapevolezza del proprio potere personale, abile, intelligente, rilassato, sponteneo, espressivo, pronto a nuove sfide, ama attività fisiche e il buon cibo.
  • Eccessiva energia: sempre a giudicare, lavoro-dipendente, perfezionista, eccessivamente intellettuale, bisogno di farmaci per rilassarsi, sessualmente inibito, incapace di esprimere le emozioni. L’accumulo di energie bloccate nel 3° chakra provengono dal passato che non riusciamo a lasciar scorrere per poter entrare nel futuro. Qui risiedono i rimorsi per le cose fatte e quelle subite.
  • Mancanza di energia: la persona tende a perdere la motivazione e l’interesse verso coloro che non appartengono alla famiglia; appaiono problemi di relazione interpersonale e mancanza di fiducia negli amici, c’è delusione e dipendenza dagli altri, non si è in grado di prendere iniziative. Depresso, confuso, si preoccupa di ciò che dicono gli altri, cattiva digestione, paura della solitudine, energia sessuale: insicuro, ha bisogno di continue rassicurazioni, geloso, infedele.
  • Per bilanciare questo chakra: strofìnati lo stomaco, visualizza un sole che irradia dal tuo plesso solare, respira usando il diaframma. Per liberare questa parte occorre Luce proveniente dal 4, ovvero Amore per se stessi, l’Amore che perdona, che comprende, che Libera – per sviluppare la capacità di perdonare e perdonarsi: ripeti più spesso: “Va bene”, “E sia”, “Come vuoi”..

4°: CHAKRA DEL CUORE

Il Cuore è considerato fin dall’alba dei tempi il centro del corpo umano, la sede dell’energia divina. Alla nascita il muscolo cardiaco è verde (indizio della capacità e dell’energia di tipo lenitivo innate nell’essere umano), poi nel corso dell’adolescenza diventerebbe rosa, infine il cuore di un adulto dovrebbe assumere la colorazione dorata (propria dell’amore universale). Il chakra del cuore è il centro della compassione: quando il cuore è aperto, trascendi i limiti della tua gente, delle piante, degli animali, di tutta quanta la vita. È il centro umanitario che ti spinge a interessarti di cause sociali, come salvare le balene e il pianeta Terra.

È la Porta tra il Mondo Invisibile e quello visibile, il varco dal quale entrano ed escono le energie Emozionali.È il Regno dell’Amore Puro ma anche della Paura più buia. È un Chakra poco adoperato: le Preghiere, i Sentimenti, i Legami che oggi l’uomo costruisce sono più Mentali. (Anche il Dio in cui si crede è più un Dio Mentale, che un Dio D’Amore.) Con questo chakra si smette di essere animale e si diventa Essere Umano.

  • Si trova: nel cuore (in mezzo al petto)
  • Funzione dell’Io: io sento
  • Colore: verde o rosa o giallo-oro
  • Senso: Tatto
  • Parola-chiave: amore, guarigione
  • Fonte di: energia curativa, sogni personali
  • Sede di: compassione
  • Comunicazione fisica: bisogni fisici ed emotivi
  • Tipo di energia: astrale
  • Energia equilibrata: compassionevole, empatico, umanitario, vede il bene in ogni persona, desidera educare gli altri, amichevole, spigliato, in contatto con le emozioni, energia sessuale: sa lasciarsi andare e unirsi in una relazione d’amore, sa aspettare l’arrivo del giusto partner.
  • Eccessiva energia: con molte pretese, ipercritico, possessivo, lunatico, melodrammatico, maniaco-depressivo, usa il denaro o il sesso per controllare le persone. Fa il martire, ed è un vero maestro dell’amore condizionato: “Ti amo se”. Sfrutta l’amore per ottenere il comportamento desiderato: “Non faresti questo se tu davvero mi amassi.”
  • Mancanza di energia: paranoide, dispiaciuto di sè stesso, indeciso, preoccupato di lasciarsi andare ed essere libero. Energia sessuale: si sente indegno di essere amato, non riesce a stabilire un contatto, è terrorizzato all’idea di venir respinto, ha bisogno costantemente di essere rassicurato.
  • Per bilanciare questo chakra: volontariato (gratis), guardare film romantici, ascoltare musica soft, giocare con gatti o cuccioli. Stare seduto tenendo in braccio un bambino. Abbracciare qualcuno. Soprattutto: ama e perdona te stesso.


Anodea Judith Selene Vega

I Sette Chakras

Un programma completo di tecniche ed esercizi per armonizzare corpo, mente e spirito e raggiungere la salute fisica e mentale


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Questo volume scaturisce dall’esperienza maturata sul campo dalle autrici, che da anni organizzano corsi di guarigione olistica attraverso il risveglio dei sette centri vitali di energia, e propone un programma completo e graduale per raggiungere l’armonia fra il corpo, la mente e lo spirito operando direttamente sui chakras.

In particolare, questo manuale, corredato di numerose illustrazioni offre:

• un’introduzione generale sulla natura dei chakras e delle correnti di energia che scorrono attraverso di essi, nonché sui motivi che ne causano i blocchi;

• sette capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un chakra, con l’illustrazione dei metodi di purificazione attraverso esercizi ginnici, tecniche di meditazione, attività artistiche (danza, musica, scrittura), esercizi interattivi e un apposito spazio per registrare i progressi.

Il programma può essere seguito individualmente, con un partner o in gruppo; le autrici, tuttavia, sottolineano l’importanza del confronto e dell’incoraggiamento reciproci fra tutti coloro che condividono l’esperienza.