Rinnova la tua energia angelica in 28 giorni

Il Potere di Guarigione degli Angeli

Le tue debolezze ti impediscono di raggiungere la salute e la forma fisica che desideri?
I tuoi vizi caratteriali ti distolgono da cambiare in meglio il tuo comportamento? Senti di aver bisogno di una mano speciale?
Il nuovo prezioso messaggio di Isabelle von Fallois è quel che ci vuole per vincere le insicurezze che ti bloccano,
una guida amorevole per assorbire tutto il calore e la forza dell’energia angelica.

Sapevi che ti occorrono 28 giorni per modificare i tuoi automatismi e rinnovare le sinapsi
capaci di farti conseguire i risultati che desideri?
Isabelle von Fallois ha elaborato il suo percorso di guarigione angelica su questa importante scoperta della neuroscienza, e per ciascun giorno del tuo percorso ha preparato un messaggio angelico a tuo sostegno.

“Gli angeli mi hanno comunicato che il più delle volte noi esseri umani cominciamo con entusiasmo qualcosa di nuovo, ma che spesso non subentra la continuità. I dogmi e le convinzioni che ci portiamo dietro per anni agiscono dentro di noi con una forza molto superiore a quanto crediamo: ci sabotano in maniera così sottile che spesso non ci accorgiamo nemmeno di quando il nostro subconscio passa alla modalità automatica.

Credo che ognuno di noi conosca questi meccanismi. Prendiamo il seguente esempio: ci siamo proposti di ali­mentarci in modo più consapevole e di perdere peso, ab­biamo quindi riempito armadietti e frigorifero di cibi ad alto valore nutritivo. Iniziamo la giornata con un’attività fisica e godiamo la fantastica sensazione che suscita nel nostro corpo.
Ma ecco che cosa accade nel giro di pochissimo tempo: o ci prendiamo un raffreddore o ci facciamo male, e così non possiamo proseguire come volevamo con il nostro programma di fitness. Oppure ci invitano a delle feste e non riusciamo a dire di no agli alcolici o a un invitante dessert; probabilmente non ci si limiterà a un bicchiere di birra o a una mousse al cioccolato, per non parlare di altri piatti che ci si piazzano direttamente sui fianchi, an­che se a casa ci eravamo ripromessi di non cedere.
Il motivo di queste “ricadute” risiede nelle sinapsi (connessioni fra cellule nervose) del cervello, che nella vita da noi condotta fino ad ora sono state attivate così spesso da farci (re)agire sempre nello stesso modo in determinate situazioni. Per modificare questi automati­smi e creare nuove sinapsi che ci aiutino a conseguire gli obiettivi desiderati, è necessario lavorare per ventotto giorni di fila a una nuova “programmazione“. Vari studi hanno dimostrato che occorrono da ventuno a ventotto giorni per spezzare un vecchio modello e programmar­ne uno nuovo e positivo. Allora nel cervello si formano nuove vie neuronali e quindi altre convinzioni, più favo­revoli alla vita.”

Con Il Potere di Guarigione degli Angeli puoi finalmente purificare la tua vita, aumentare la frequenza vibratoria angelica e manifestare una forza vitale completamente nuova. Vincerai le ricadute mentali che impediscono di utilizzare al massimo l’energia angelica.

Il Potere di Guarigione degli Angeli - Libro
Rinnova la tua energia angelica in 28 giorni

Voto medio su 17 recensioni: Buono

Cambiare una cattiva abitudine spesso è l’unico modo per guarire, spiritualmente e fisicamente. Tutti sanno però quanto sia difficile modificare un comportamento radicato.

L’autrice del bestseller Gli Arcangeli Isabelle Von Fallois ha scritto questo libro per vincere le ricadute mentali che impediscono di utilizzare al massimo l’energia angelica.

Dedicato a chi vuole un aiuto angelico per spezzare un vecchio modello e programmarne uno nuovo e positivo.

Commenti di chi ha letto questo libro:

“Il libro si legge con facilità e dona serenità anche senza eseguire gli esercizi proposti. L’ho trovato un invito ad aprire il cuore e la mente per accogliere nuova energia.” Chiara

“Ho trovato il libro semplice nella lettura, anche per coloro che si avvicinano a questo tipo di argomento per la prima volta. Come inizi, ti fai prendere da questo vortice energetico, molto appasionante e arricchente, l’autrice ti prende per mano, ti mette a confronto con tanti aspetti tuoi personali che possono essere causa di malesseri, sia fisici che emotivi. Attraverso le meditazioni si ha modo di entrare in contatto per i 28 giorni, con forme angeliche importanti ed illuninanti.” Gianna

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Intervista a Joe Dispenza (seconda parte)

Qual è l’effetto dello stress sul corpo? In che modo tali passi possono aiutare gli individui a superare lo stress?

In qualità di chiropratico, ho constatato personalmente gli effetti dello stress sui miei pazienti. Non sono i brevi episodi di stress acuto ad indebolire maggiormente il corpo bensì lo stress cronico, a lungo termine. Per la maggior parte di noi è raro trovarsi di fronte alle minacce immediate della sopravvivenza fisica che i nostri antenati dovevano fronteggiare, quindi può darsi che non riusciamo a renderci conto dell’impatto che hanno su di noi tutti gli anni trascorsi nella preoccupazione per la sicurezza del lavoro, i debiti, o all’idea che i nostri figli possano provare delle droghe, e via dicendo. Quando viviamo cronicamente in una modalità di stress elevato, o stiamo costantemente all’erta verso eventuali problemi che prima o poi potrebbero avere un effetto su di noi, continuiamo a mantenere attiva la risposta di emergenza allo stress del corpo. E perché questo è un problema così grave? Le sostanze chimiche, che ci attraversano senza tregua quando siamo sottoposti a stress a lungo termine, sono i colpevoli che iniziano ad alterare il nostro stato interno innescando il deterioramento cellulare. Inoltre, quando siamo sempre all’erta o in modalità di emergenza, il corpo non ha il tempo né le risorse necessarie a ripararsi e rigenerarsi. Il corpo può persino diventar dipendente dalla condizione chimica dell’essere sotto stress; ma come dimostreremo, la capacità di superare lo stress ha sede esattamente tra le nostre orecchie. La maggior parte dello stress finisce per diventare stress emozionale/psicologico, e questo significa che è l’autosuggestione del nostro stesso modo di pensare che influenza il corpo così intensamente. In altre parole, i nostri pensieri da soli sono sufficienti ad attivare la risposta di stress, ed essi possono avere gli stessi effetti misurabili di qualsiasi altro agente di stress presente come minaccia nel nostro ambiente. Nel libro affronto i passi per imparare a vincere i pensieri che innescano le risposte di stress.

Tale evoluzione del cervello può aiutare le persone a superare le proprie dipendenze emozionali?

Oltre a trattare le infermità fisiche, il metodo illustrato intende anche affrontare il disturbo costituito dalla dipendenza emozionale, che accompagna sempre i livelli elevati di stress nella nostra vita. Tutti abbiamo fatto esperienza della dipendenza emozionale a un certo punto della nostra vita. Tra i suoi sintomi si annoverano letargia, mancanza di capacità di concentrazione, un tremendo desiderio di routine nella nostra vita quotidiana, l’incapacità di completare cicli di azione, mancanza di esperienze e risposte emozionali nuove, e la sensazione costante che ogni giorno sia uguale ai successivi. Quella che una volta non era che teoria scientifica adesso ci offre delle applicazioni pratiche per guarire le ferite emozionali che ci siamo inflitti da soli. I metodi che suggerisco non sono una terapia miracolistica di self-help, basata sul desiderio utopistico: rassicuratevi, questo libro è fondato sulla scienza d’avanguardia. Come si può por termine a questo ciclo di negatività? La risposta, naturalmente, è dentro di voi; e in questo caso, dentro una parte molto specifica di voi stessi. Se comprenderete i diversi temi che esploreremo in questo libro e sarete disposti ad applicare alcuni principi specifici, potrete raggiungere da soli la guarigione emozionale alterando il reticolo neuronale del vostro cervello.

Puoi spiegare la connessione mente/corpo? Qual è la relazione esistente tra i pensieri ed il corpo fisico?

C’è un campo emergente della scienza chiamato psiconeuroimmunologia che sta dimostrando la connessione tra la mente ed il corpo, aiutandoci a comprendere il legame tra il modo in cui pensiamo ed il modo in cui sentiamo. Adesso sappiamo che ogni nostro pensiero produce una reazione biochimica nel cervello. Il cervello quindi rilascia segnali chimici che vengono trasmessi al corpo, dove agiscono come messaggeri del pensiero. In questo modo, i pensieri che producono queste sostanze chimiche nel cervello permetto al nostro corpo di sentire esattamente nello stesso modo in cui stavamo pensando. Essenzialmente, quando abbiamo dei pensieri felici, ispiratori, o positivi, il nostro cervello produce delle sostanze chimiche che ci fanno sentire gioiosi, ispirati, o elevati. Ad esempio, quando desideriamo impazientemente di fare un’esperienza piacevole, il cervello produce immediatamente un neurotrasmettitore chiamato dopamina che attiva il cervello stesso e il corpo nell’anticipazione di quell’esperienza, e noi ci sentiamo eccitati. Se abbiamo pensieri di odio, rabbia, o insicurezza, il cervello produce sostanze chimiche a cui il corpo risponde in maniera corrispondente, e così ci sentiamo pieni di odio, irati, o indegni. Un’altra sostanza chimica prodotta dal nostro cervello, chiamata ACTH, segnala al corpo che per le ghiandole surrenali è il momento di produrre le secrezioni chimiche che ci fanno sentire minacciati o aggressivi. Quando il corpo risponde ad un pensiero suscitando una sensazione, il cervello, che tiene costantemente sotto monitoraggio continuo la condizione del corpo, constata che il corpo si sente in un certo modo. In risposta a quella sensazione corporea, il cervello genera pensieri che producono i corrispondenti messaggeri chimici, e di conseguenza iniziamo a pensare come sentiamo. Il pensiero crea sensazione, e a sua volta la sensazione produce pensiero, in un continuo feedback biologico. Alla fine questo ciclo crea un particolare stato del corpo, o uno stato d’essere, che determina la natura generale del nostro sentire e del nostro comportamento. Ad esempio, se qualcuno vive molto tempo della propria vita in un ciclo ripetitivo di pensieri e sensazioni collegate all’indegnità, nel momento in cui pensa di non essere abbastanza bravo o intelligente o altro, il suo cervello rilascia sostanze chimiche che producono una sensazione fisica di indegnità, e il modo in cui questa persona si sente adesso corrisponde al modo in cui stava pensando. Il suo cervello ne prende atto, e lei inizia ad avere pensieri di insicurezza che corrispondono al modo in cui si stava sentendo. Adesso il suo corpo la sta spingendo a pensare. Se i suoi pensieri e le sue sensazioni continuano, anno dopo anno, a generare il medesimo feedback cervello-corpo, questa persona vivrà in uno stato d’essere definito “indegnità”.

Questi segnali chimici ripetuti inducono le cellule del corpo a funzionare in modi non desiderabili, rendendoci malati. Così si inizia a capire come la mente possa fisicamente modificare il corpo. Nel libro porto l’esempio di un uomo che ho chiamato Tom, il quale aveva sviluppato un disturbo digestivo dopo l’altro. Alla fine questo lo condusse ad esaminare la propria vita, e così si rese conto che aveva continuato a reprimere le sensazioni di rabbia e disperazione che gli derivavano da un lavoro che lo rendeva infelice; la sua mente era presa in un feedback di pensieri e sensazioni corrispondenti ad atteggiamenti tossici che il suo corpo non poteva semplicemente “digerire”. Tom viveva continuamente in uno stato d’essere che ruotava intorno al vittimismo. La sua guarigione ebbe finalmente inizio quando prestò attenzione ai pensieri abituali rendendosi conto che i suoi atteggiamenti inconsci erano il fondamento della persona che era divenuto. Esistono molte prove scientifiche che indicano l’effetto diretto che la mente ha sul corpo sia nel senso buono che in quello cattivo. La ricerca dimostra che ci ammaliamo attraverso la pura e semplice anticipazione di un evento futuro o il ricordo di un’esperienza passata; in entrambi i casi, sono i nostri pensieri che creano potenti sostanze chimiche stressanti che vanno ad alterare la maggior parte dei sistemi corporei. Quindi quello a cui pensiamo e l’intensità di questi pensieri influenza direttamente la nostra salute, le scelte che facciamo, e la qualità della nostra vita.

Che cos’è, dunque, la mente, e in quale relazione si trova con il cervello?

Adesso che siamo in possesso della tecnologia per osservare un cervello vivo, sappiamo dalle scansioni funzionali del cervello che la mente è il cervello in azione. Questa è la definizione più recente di mente, secondo le neuroscienze. Quando un cervello è vivo ed attivo, può elaborare il pensiero, imparare nuove informazioni, inventare nuove idee, padroneggiare abilità, rievocare ricordi, esprimere sentimenti, raffinare movimenti, e garantire il funzionamento regolare del corpo. Il cervello animato può anche rendere possibile il comportamento ed il sogno, percepire la realtà e, più importante di tutto, abbracciare la vita. Perché la mente possa esistere, il cervello dev’essere vivo. Il cervello pertanto non è la mente, ma l’apparato fisico attraverso cui la mente viene prodotta. Il cervello rende possibile la mente. Possiamo pensare al cervello come ad un complicato sistema di elaborazione dati che in caso di bisogno ci mette in grado di raccogliere, elaborare, immagazzinare, rievocare, e comunicare informazioni nel giro di pochi secondi, come anche di prevedere, ipotizzare, rispondere, esprimere un comportamento, pianificare, e ragionare. Il cervello è anche il centro di controllo attraverso cui la mente coordina tutte le funzioni metaboliche necessarie alla vita ed alla sopravvivenza. E così quando il vostro computer biologico è “acceso” o vivo, e funziona elaborando informazioni, esso produce la mente. Il cervello possiede tre strutture anatomiche individuali mediante cui produce i diversi aspetti della mente. Siamo anche dotati di una mente conscia ed una mente inconscia, entrambe derivanti da un cervello che coordina gli impulsi del pensiero attraverso le sue varie regioni e strutture. Di conseguenza, poiché possiamo facilmente far sì che il cervello operi in modi diversi, esistono diversi stati mentali.

Che cos’è la neuroplasticità?

La neuroplasticità è la nostra capacità naturale di modificare il modo in cui i neuroni cerebrali sono collegati ed organizzati in circuiti, che noi definiamo connessioni sinaptiche del cervello. Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo o facciamo una nuova esperienza, il cervello crea nuove connessioni sinaptiche per formare nuovi schemi o reti neurali; e questo avviene a qualsiasi età. Quando utilizziamo nuovi circuiti in nuovi modi, modifichiamo la rete neurale del cervello perché si attivi secondo nuove sequenze. Da un livello neurologico, quindi, noi veniamo cambiati un istante dopo l’altro dai pensieri che abbiamo, dalle informazioni che apprendiamo, dagli eventi che sperimentiamo, dalle reazioni che abbiamo, dalle sensazioni e sentimenti che creiamo, dai ricordi che elaboriamo, e persino dai sogni che abbracciamo. Tutte queste cose alterano il modo in cui il cervello opera, producendo nuovi stati mentali che vengono registrati nel nostro cervello. La neuroplasticità è una caratteristica genetica innata ed universale degli esseri umani. Essa ci concede il privilegio di imparare dalle esperienze fatte nel nostro ambiente, così da poter cambiare le azioni e modificare il nostro comportamento, i processi di pensiero, e la nostra personalità per produrre esiti più desiderabili. Il semplice apprendimento di informazioni intellettuali non è sufficiente; dobbiamo applicare ciò che impariamo per creare un’esperienza diversa. Se non potessimo cambiare le connessioni sinaptiche del nostro cervello, non potremmo cambiare in risposta alle nostre esperienze. Senza la capacità di cambiare non potremmo evolvere, e non saremmo altro che l’effetto delle nostre predisposizioni genetiche. In quale misura il nostro cervello sia neuroplastico dipende dalla capacità di cambiare la percezione del mondo che ci circonda per cambiare la nostra mente, per cambiare noi stessi, il nostro sé.

Che cosa vuol dire provare e riprovare mentalmente, e come possiamo servirci di tale ripetizione mentale per cambiare?

Provare e riprovare mentalmente come fa un attore ci permette di cambiare il nostro cervello, creando un nuovo livello mentale, senza far nulla di fisico che non sia pensare. La ripetizione mentale implica il vedere e sperimentare mentalmente il nostro “sé” mentre dimostra o pratica un’arte, un’abitudine o uno stato d’essere a nostra scelta, e possiamo servircene per impiegare le facoltà avanzate del nostro lobo frontale al fine di compiere cambiamenti significativi nella nostra vita. Diversi studi hanno dimostrato che il cervello non conosce la differenza tra ciò che pensa internamente e ciò che sperimenta nell’ambiente esterno. Nel corso di un esperimento, a due gruppi di persone che non erano capaci di suonare il pianoforte venne richiesto di imparare degli esercizi di piano per una sola mano e di eseguirli per due ore al giorno per cinque giorni, con un’importante differenza: un gruppo eseguiva gli esercizi, mentre l’altro ripeteva mentalmente gli stessi esercizi senza usare le dita. Alla fine dei cinque giorni, dalle scansioni cerebrali risultò che entrambi i gruppi avevano sviluppato la stessa quantità di circuiti cerebrali nuovi. Com’è possibile una cosa del genere? Noi sappiamo che quando pensiamo gli stessi pensieri o compiamo le stesse azioni più e più volte, stimoliamo ripetutamente specifiche reti di neuroni in particolari aree del nostro cervello. Come risultato, realizziamo connessioni più forti e ricche tra questi gruppi di cellule nervose. Questo concetto nella neuroscienza è chiamato apprendimento di Hebbian. L’idea è semplice: le cellule nervose che si accendono insieme, si conettono tra loro. Secondo le scansioni funzionali del cervello di questo particolare esperimento, i soggetti che provavano e riprovavano mentalmente erano così focalizzati interiormente che il loro cervello non distingueva la differenza tra il mondo interno e quello esterno. Così essi attivavano il cervello proprio come se stessero effettivamente suonando il piano; in pratica, i loro circuiti cerebrali si rafforzavano e si sviluppavano nella stessa area del cervello del gruppo che si esercitava fisicamente.

Affermi anche che il pensiero non è sufficiente a cambiare la nostra mente, e che il cambiamento è un processo di pensiero, azione, ed essere. Puoi spiegare come funziona?

Il cambiamento che vogliamo compiere deve andare al di là del pensiero e addirittura del fare; dobbiamo arrivare fino al livello ultimo, quello dell’essere. Se voglio veramente essere un pianista, inizierò con l’acquisire conoscenza, che implica il pensiero. Allora potrò iniziare ad acquisire esperienza attraverso la ripetizione mentale, che implica di nuovo il pensiero. Ma è anche necessario coinvolgere il corpo nell’atto di fare, ovvero dimostrare fisicamente quello che si è imparato, suonando il piano. Ma anche questo non ci porta lontano. Immaginate una pianista che dà il suo meglio nelle sessioni di pratica, ma si trova in difficoltà nei concerti. Oppure, facendo un esempio più vicino a noi, immaginate una persona che sia un modello di giudizio mentre torna a casa dal lavoro, ma perde la pazienza e degenera in un broncio di impazienza non appena il coniuge compare sulla porta. Se voglio raggiungere lo stato in cui sono un pianista, la mia comprensione evoluta e la mia arte devono diventare così integrate in una rete neurale permanente e così mappate nel mio cervello che non mi servirà neanche più pensare consciamente a suonare, poiché sarà la mia mente subconscia a gestire quell’abilità. Adesso che sono un pianista, ogni mio pensiero che riguardi il suonare, o desiderio di esprimere i miei sentimenti mediante la musica, attiverà automaticamente il mio corpo perché esegua il compito di suonare il piano. In Evolvi il tuo cervello parlo diffusamente di come noi utilizziamo diversi tipi di memoria, attivando diverse parti del cervello, per trasformare i pensieri consci in pensieri subconsci. Apprendiamo anche che per padroneggiare qualsiasi arte è necessario possedere una gran quantità di conoscenza su un determinato soggetto, ricevendo istruzioni al riguardo da chi è competente in merito, e facendo una gran quantità di esperienze che ci procurino un riscontro. Tutti noi passiamo dal pensare al fare e all’essere ogni volta che apprendiamo un’arte talmente bene da poterla eseguire con estrema naturalezza. Guidare è un grande esempio. La bellezza di questo processo è che possiamo servircene per raggiungere qualsiasi stato d’essere a nostro piacimento, dal dimostrarsi più pazienti con i nostri bambini, all’essere ricchi, o felici.

Che cos’è l’evoluzione e come possiamo evolvere il nostro cervello?

Noi evolviamo come specie e come individui. Di fatto, la nostra evoluzione personale fa progredire anche la specie umana. La maggior parte di noi ha imparato a scuola che l’evoluzione è il processo lento, lineare per mezzo del quale le specie sopravvivono ai cambiamenti del loro ambiente attraverso l’adattamento nel corso delle generazioni, sviluppando un’anatomia ed una fisiologia specializzate che le aiutano a perpetuarsi. Il cervello umano è evoluto in maniera lineare fino a 250.000 anni fa, quando (per ragioni che rimangono misteriose) un improvviso periodo di crescita esplosiva ci fornì di una neocorteccia molto più ampia e densa di quella di qualsiasi altra specie. Questo cosiddetto nuovo cervello è la sede della nostra consapevolezza conscia; esso ospita la nostra capacità di apprendere e di ragionare, ed il nostro libero arbitrio di creare. In termini semplici, la nostra neocorteccia, e particolarmente il lobo frontale, ci forniscono la possibilità di trascendere il processo di evoluzione graduale per passare ad un’evoluzione rapida, non lineare. Grazie alla possibilità di imparare dalla conoscenza, dalle nostre esperienze, e soprattutto dai nostri errori, e disponendo di diverse forme specializzate di memoria attraverso cui possiamo ricordare ciò che impariamo, possiamo immediatamente modificare i nostri pensieri ed il nostro comportamento. A differenza di altre specie, quindi, noi creiamo una gamma completamente nuova di esperienze in un’unica vita, e possiamo poi trasmettere quanto abbiamo appreso alla nostra discendenza ed agli altri membri della nostra specie. In termini di cervello, evoluzione significa apprendere, creare nuove connessioni sinaptiche, mantenerle, ed applicare quanto abbiamo appreso per poter fare una nuova esperienza, che viene poi codificata nel cervello.

Quanto viene presentato da Evolvi il tuo cervello è un processo che può indurre il cervello a compiere un salto quantico, superando certi circuiti neurali che ci sono stati trasmessi genericamente, e codificando nuove esperienze ed informazioni. Quando evolviamo al di là degli stati di sopravvivenza primitivi codificati nei circuiti permanenti del nostro cervello, accendiamo nuovi pensieri (che producono nuove sostanze chimiche), cambiamo le nostre idee (il che altera i messaggi chimici diretti al nostro corpo) e modifichiamo il nostro comportamento (creando un’esperienza del tutto nuova, e facendo così intervenire nuove sostanze chimiche che influiscono sulle nostre cellule), siamo sul cammino dell’evoluzione. Tutti abbiamo determinate abitudini e tendenze, sia ereditate geneticamente che ricevute attraverso il condizionamento dell’ambiente che ci circonda. L’evoluzione personale ci richiede di troncare l’abitudine di essere noi stessi e di diventare più grandi del nostro ambiente. Noi evadiamo dalla nostra routine e dalle reazioni e comportamenti emozionali abituali apprendendo nuove conoscenze e facendo nuove esperienze. Nei primi stadi dell’apprendimento, ci confrontiamo con la novità. In seguito vi sono dei periodi in cui rivediamo ed interiorizziamo i nuovi stimoli, mentre iniziamo a renderli familiari o noti. Entro il termine di ogni processo di apprendimento, qualunque comportamento o compito appreso può diventare routine, o addirittura automatico. La nostra capacità di processare ciò che è sconosciuto trasformandolo in conosciuto, ciò che non è familiare in familiare, ciò che è nuovo in routine, è la strada per la nostra evoluzione personale.

I programmi o le scuole di saggezza sono necessari per evolvere il nostro cervello?

In Evolvi il tuo cervello, delineo un semplice processo di acquisizione della conoscenza: ottenere delle istruzioni, applicare ciò che abbiamo appreso, e ricevere un riscontro; è in questo modo che evolviamo il nostro cervello. Passiamo dal pensare al fare e all’essere. Questo processo sequenziale ci consente di cambiare. Se vogliamo evolvere nel modo più efficace io raccomando, e ne ho constatato l’importanza nella mia esperienza personale, di trovare delle istruzioni che provengano da chi è diventato maestro di ciò che vogliamo imparare. Esistono molti eccellenti individui, programmi, ed istituzioni, alcuni dei quali sono menzionati in questo libro, che possono aiutarci ad acquisire nuove informazioni, applicare quello che abbiamo appreso, fare nuove esperienze, ed iniziare a modificare il nostro comportamento. Ogni persona deve decidere per conto proprio se per lei sia più adatto incominciare con piccoli cambiamenti, o facendo salti giganteschi. Nel libro dico diverse volte che la mia istruzione personale ha incluso 17 anni come studente della Scuola di Illuminazione di Ramtha nel Nordovest del Pacifico, e che ho insegnato in quella scuola per sette anni circa.

Versione Integrale dell’intervista a Joe Dispenza, apparsa su Scienza e Conoscenza n 21

Per far evolvere la tua vita

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Joe Dispenza chiropratico e famoso autore scientifico, dedica le sue ricerche al campo della neurologia, della biochimica e delle funzioni cerebrali e presenta le sue recenti scoperte in un ultimo DVD intitolato:

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Dispenza offre al pubblico italiano le scoperte scientifiche più all’avanguardia per ottenere i migliori risultati dalla vostra vita riprogrammando il vostro cervello e creando nuove reti neurali.
Dopo decenni dedicati allo studio delle funzioni cerebrali, Dispenza ci spiega in questo videocorso come usare il più importante strumento del nostro corpo: scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico, come guarire dalle malattie e quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.

Combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello, per cambiare il vostro comportamento, le vostre reazioni emotive, i vostri modelli di formazione delle abitudini.

Con questo videocorso lavorerete su un’area che desiderate cambiare e imparerete di persona quali strumenti sono necessari per evolvere. Supererete gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia e li sostituirete con nuovi stati mentali. Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.

Benefici e vantaggi:

  • Attraverso di esso, scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico
  • come guarire dalle malattie
  • quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello
  • scoprirete la neuro plasticità e l’arte di ri-cablare il cervello
  • combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello
  • imparerete come uscire dai vecchi comportamenti, dalle vecchie reazioni emotive, dai modelli di formazione delle abitudini.

Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.

 

Questo videocorso presenta al pubblico italiano le scoperte scientifiche più avanzate perriprogrammare il nostro cervello e creare nuove reti neurali.
Joe Dispenza rende chiaro e evidente il legame tra i nostri pensieri e il nostro corpo fisico, e spiega di conseguenza come guarire dalle malattie e quali straordinari potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.

Dispenza espone con la consueta bravura i risultati delle sue ricerche, insieme alle istruzioni pratiche che consentono di imparare come nuovi pensieri e nuove credenze possano rinnovare il cervello e farci evolvere dagli abituali comportamenti e dalle reazioni emotive dettate da modelli e schemi del passato.

Apprenderemo a superare gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia. Per passare dal pensare all’agire e poi all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del cambiamento più grande: il nostro destino.

Joe Dispenza ha dedicato le sue ricerche al campo della neurologia, è uno scienziato famoso in tutto il mondo.

8 ore di videocorso e intervista

Intervista a Joe Dispenza (prima parte)

Versione Integrale dell’intervista a Joe Dispenza, apparsa su Scienza e Conoscenza n 21

C’è un cambiamento di paradigma in corso nella scienza. Nel vecchio paradigma la coscienza – ciò che siamo – viene considerata un prodotto del cervello. Nel nuovo la coscienza è il terreno dell’essere e il cervello un suo “prodotto”, una sua manifestazione. E’ importante partire da questa soglia. Dispenza infatti ci guida nell’esplorazione di come il cervello impara, su come elabora le informazioni e in che modo può diventare “dipendente” di confortevoli modelli abituali se non sufficientemente stimolato. Ogni volta che un pensiero o un emozione ci attraversano, il cervello invia segnali chimici nel corpo [vedi a pag 13 del n°21 le ultime scoperte sulla paura e l’esperienza del mi piace-non mi piace] che riproducono quel sentire, spesso seguito da una reazione. Attraverso prolungate ripetizioni, pensieri e sentimenti autolimitanti possono diventare abituali producendo assetti mentali fissi, anche quando non più necessari.

Che cos’è che ti ha ispirato e motivato a scrivere questo libro?

Ciò che mi ha ispirato ad indagare il potere che il cervello possiede di alterare la nostra vita è stata un’esperienza che ho vissuto vent’anni fa. Come ho spiegato nel libro, quando un’ampia porzione della mia spina dorsale venne schiacciata in un incidente ciclistico, quattro chirurgi dissero che l’unico modo per evitare la paralisi era un’operazione chirurgica che mi avrebbe lasciato con un’invalidità permanente, e forse anche con una vita intera di dolore fisico. Fui costretto a prendere la decisione più ardua della mia vita, ma rifiutai l’operazione e mi rivolsi invece all’intelligenza innata che dà costantemente la vita a ciascuno di noi.

Dieci settimane più tardi, senza aver subito alcuna operazione, ero di nuovo al lavoro, completamente guarito e senza dolori. Nel libro indico molti fattori che hanno contribuito alla mia guarigione. In seguito a quell’esperienza, mi ripromisi di dedicare più tempo della mia vita allo studio dei fenomeni del dominio della mente sulla materia e della guarigione spontanea, intesa come il modo in cui il corpo si autoripara o si libera della malattia senza ricorrere ad interventi medici tradizionali come operazioni chirurgiche o farmaci. Così trascorsi molti anni a studiare il potenziale umano, ossia la capacità di trascendere le nostre limitazioni personali o di essere loro superiori, e l’interconnessione di cervello, mente, corpo, e coscienza. Soltanto fino ad alcune decine di anni fa, la scienza ci aveva portato a credere che fossimo predestinati dalla genetica ed ostacolati dal condizionamento, e che bisognasse rassegnarsi alla proverbiale idea che fosse impossibile abbandonare le vecchie abitudini per impararne di nuove. Tuttavia, quello che ho scoperto studiando il cervello ed i suoi effetti sul comportamento negli ultimi vent’anni mi ha reso enormemente fiducioso nei confronti degli esseri umani e della nostra capacità di cambiare. Avevamo solo bisogno di sapere come fare per cambiare, ed oggi la neuroscienza spiega in modo fondato come si verifichi il dominio della mente sulla materia, e questo concetto non è più una speranza illusoria. La scienza del cambiamento della mente adesso è disponibile, e ho scritto Evolvi il tuo cervello per contribuire a rendere questa scienza accessibile a chiunque.

Evolvi il tuo cervello è un libro di auto-aiuto? In che cosa differisce dagli altri libri sulle potenzialità umane?

Aiutarci a comprendere ed accettare che possiamo davvero modificare il nostro cervello e cambiare la nostra vita è un obbiettivo centrale in questo libro. Il mio approccio consiste nell’unificare le più utili tra le nuove scoperte delle neuroscienze, neurofisiologia, biologia, e genetica, accrescendo la conoscenza del lettore in maniera sistematica, facilmente comprensibile, e, si spera, avvincente. Tuttavia, come il libro spiega chiaramente, la conoscenza dev’essere esperimentata prima di poter diventare saggezza. Evolvi il tuo cervello è concepito in modo da servire come strumento pratico per guidarci mentre facciamo esperienza dei processi che possiamo utilizzare per cambiare la nostra mente ed evolvere il nostro cervello. A differenza dei manuali di self-help o dei libri sul potenziale umano che si concentrano sulla mente, sulle emozioni o sul corpo, dedicando poca attenzione al cervello, questo libro abbraccia la struttura e la funzione di questo coronamento della nostra evoluzione.

Tutto quello che facciamo accade per mezzo del cervello; il modo in cui pensiamo, agiamo, sentiamo, le nostre relazioni, le nostre percezioni del mondo che ci circonda; perché il nostro “sé”, come essere senziente è immerso ed esiste realmente nella rete elettrica del nostro tessuto cellulare cerebrale. Quindi, poiché non possiamo sperare di evolvere il nostro cervello senza cambiare la nostra mente e comprendere il ruolo delle nostre sensazioni e sentimenti, nel libro esploro il modo in cui tutto ciò interagisce con il corpo per creare la nostra vita.

Molti di noi hanno imparato a scuola che quando si diventa adulti, il cervello diviene statico e rigido. Quanto è nelle nostre mani, nelle nostra potenzialità per cambiare i circuiti cerebrali?

A chi andava a scuola 20 o 30 anni fa veniva insegnato che i circuiti del cervello sono permanenti, ovvero che quando raggiungiamo l’età adulta abbiamo un certo numero di cellule cerebrali organizzate in schemi o circuiti neurali fissi, e man mano che invecchiamo li perdiamo. Pensavamo che sotto molti punti di vista saremmo inevitabilmente diventati come i nostri genitori, poiché potevamo usare soltanto alcuni schemi neurali ereditati geneticamente da loro. I neuroscienziati adesso ci dicono che questo è un errore. La grande notizia è che ciascuno di noi è un lavoro in corso per tutta la vita. Ogni volta che abbiamo un pensiero, in diverse aree del nostro cervello il flusso di corrente elettrica aumenta di intensità e rilascia una fiumana di sostanze neurochimiche, troppo numerose da elencare. Grazie alla tecnologia della risonanza magnetica funzionale del cervello, ora siamo in grado di vedere che ogni nostro pensiero ed esperienza induce le nostre cellule cerebrali, o neuroni, a collegarsi e scollegarsi in schemi e sequenze continuamente diversi. Di fatto, possediamo una facoltà naturale chiamata neuroplasticità, che significa che se impariamo nuove conoscenze e facciamo nuove esperienze, possiamo sviluppare nuove reti o circuiti di neuroni, e letteralmente cambiare le nostre idee e la nostra mente.

Quindi, perché è poi così difficile cambiare?

Tanto nella mia pratica quanto nella mia vita personale, ho constatato che cambiare non è facile. Quando una persona vuole dedicarsi ad uno scopo parte con buone intenzioni e buone idee, ma molto spesso ritorna alle proprie abitudini indesiderate. Il significato del concetto di cambiamento è che faremo qualcosa di diverso all’interno dello stesso ambiente; non risponderemo all’ambiente con i nostri soliti pensieri e con le nostre solite reazioni. Tuttavia, ciò è più facile a dirsi che a farsi. Molti di noi hanno la tendenza a pensare gli stessi pensieri, ad avere le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti, ed a seguire la stessa routine. Il problema è che questo ci porta ad usare sempre gli stessi schemi e le stesse combinazioni di circuiti neurali, che tendono a collegarsi in modo permanente. È così che creiamo abitudini di pensiero, di sensazione, e di azione. Non fraintendetemi, un collegamento permanente non è una cosa negativa: grazie ai collegamenti permanenti, quando impariamo una nuova arte, come guidare l’automobile, quanto più la esercitiamo tanto più colleghiamo permanentemente quello che impariamo nei circuiti del nostro cervello, finché non diventiamo capaci di far funzionare un’automobile automaticamente. Ma se vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita, dobbiamo fare in modo che il cervello non si attivi più secondo le solite vecchie sequenze e combinazioni. Dobbiamo creare un nuovo livello di mente scollegando i vecchi circuiti neuronali e ricollegando le cellule nervose secondo nuovi modelli. La buona notizia che apprendiamo dalle ultime ricerche è che possiamo cambiare il cervello ed in tal modo cambiare noi stessi, facendo soltanto alcuni semplici passi.

Evolvi il tuo cervello è nato per accompagnare gradualmente il lettore attraverso la conoscenza ed i passi operativi necessari a cambiare qualunque area della vita.

Evolve your Brain – Come uscire dal vecchio programma

 

 

 

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Una lettura capace di cambiare la nostra vita e il nostro destino, perché spiega come si costruiscono e si possono modificare gli schemi mentali che ci condizionano e come possiamo riprogrammarci per evolvere.

Lasciare andare il passato

Lasciare andare il passato

Ripercorrendo gli eventi della propria vita, ognuno di noi ha avuto successi e insuccessi. Ma se mettiamo a fuoco le situazioni che riteniamo non vadano per il meglio, possiamo notare che hanno delle caratteristiche in comune, delle costanti che si ripetono nel tempo e che alla lunga si rivelano determinanti affinché quelle situazioni vadano male.

Dice Louise Hay che per ogni situazione che si ripete c’è un bisogno dentro di noi.

Se non fosse così non avremmo bisogno dei fallimenti, dei rapporti mediocri, della povertà, degli eccessi o di qualunque altra cosa corrisponda a un nostro problema.

Questi comportamenti che non vorremmo avere sono però solo dei sintomi e volontà e disciplina non bastano se non si elimina la causa. I sintomi torneranno di nuovo quando la volontà a un certo punto verrà meno.

È fondamentale invece entrare in contatto con i bisogni sottostanti e imparare a comunicarli con efficacia. Sono bisogni fondamentali di amore, di nutrimento, di contatto, di accettazione, di riconoscimento, di sicurezza e considerazione che quasi sempre ci rifiutiamo di ammettere.

Da bambini abbiamo imparato che esprimere liberamente le nostre emozioni è una cosa negativa. E questo vale un po’ per tutte le emozioni ma in particolare per ciò che ha a che fare con la sessualità e la rabbia.

La rabbia è talmente repressa che molti di noi sono spaventati dalla propria rabbia: temiamo di non riuscire a controllarla e che ci spinga a compiere qualche azione dannosa. Il risultato è che la rabbia o esce in modo del tutto inconscio e incontrollato come in un attacco d’ira, oppure si esprime in modo nascosto o spostato.

E’ invece importante e liberatorio permettere a noi stessi anzitutto di sentirla completamente e renderci così finalmente conto di quanta ne abbiamo e poi di creare una situazione sicura dove poterla esprimere: da soli all’inizio è difficile, meglio con una guida, con una persona esperta di cui ci possiamo fidare.

In una situazione sicura possiamo permetterci di parlare ad alta voce o di urlare, di scalciare o diventare collerici, di insultare chi vogliamo, di colpire cuscini e materassi, o qualunque altra cosa vogliamo fare.

Dopo aver fatto ciò in un ambiente sicuro, saremo molto più coscienti della nostra rabbia e di quali situazioni ci fanno arrabbiare e impareremo a mostrarla (non ad agirla) senza troppa paura di compiere atti distruttivi.

Saremo capaci di affrontare tali situazioni nella maniera che riteniamo sia più efficace e cominceremo ad usare la fermezza al posto della rabbia per farci valere.

Impareremo a chiedere ciò che ci serve e a fare ciò che desideriamo senza farci influenzare dagli altri o sentirci in colpa per i nostri desideri.

Dopo aver provato e manifestato la nostra rabbia, è necessario cercare il dolore che essa nasconde per sentirlo ed esternarlo. Utilizziamo la rabbia come meccanismo di difesa per non sentire questo dolore.

Perdonare

Perdonare non vuol dire giustificare il cattivo comportamento di qualcun altro o diventare vittime della violenza altrui; vuol dire lasciare andare il nostro risentimento su quella situazione.

Rinunciare al nostro risentimento e trasformarlo in comprensione libera noi stessi. Il perdono è un dono che ci facciamo.

Non è facile perdonare chi riteniamo ci abbia fatto dei torti o delle cattiverie, quindi cominciamo con le situazioni che ci sembrano più facili, per attraversare man mano dolori sempre maggiori. Cominciamo con piccoli, ma autentici, atti di perdono.

[..] Il perdono è quel processo di scioglimento dell’odio che nel tempo ci trasforma profondamente nel nostro modo di pensare, agire e sentire e ci libera dai legami col passato.

A questo serve infatti prendere coscienza della propria rabbia, serve a sciogliere l’odio distruttivo di cui essa è la punta dell’iceberg.

Perché il perdono sia autentico è necessario rinunciare all’odio vendicativo col quale vorremmo essere ripagati delle umiliazioni subite, invece di lenire le ferite che tali umiliazioni ci hanno prodotto.

Le affermazioni

Tutto ciò che abbiamo detto finora è possibile fin da ora, a patto che noi lo vogliamo. Dice Louise Hay che possiamo cominciare da subito a modificare gli schemi mentali a cui abbiamo ricorso finora, rendendo positivo il nostro modo di parlare e basandoci su schemi più positivi per i nostri pensieri.

Questo è possibile facendo uso delle affermazioni. Per affermazioni si intende scegliere consapevolmente frasi e termini che ci aiutino a metterci immediatamente nel processo per raggiungere quello che desideriamo.

Le affermazioni si possono fare davanti allo specchio, leggerle ad alta voce con convinzione, scriverle più volte al giorno o, perché no, anche cantarle.

Le affermazioni sono il primo passo per il cambiamento. Facendo affermazioni, diciamo all’inconscio che stiamo prendendo in mano la nostra situazione, che possiamo e vogliamo fare qualcosa per cambiare.

Le affermazioni usate con una certa costanza diventano convinzioni e produrranno sempre dei risultati.

Alcuni esempi di affermazioni:

* Sono una persona realizzata e sicura di sé

* Il mio corpo è vitale e la mia mente serena, sono in perfetta armonia

* Faccio tutte le cose con amore e ogni giorno la vita mi restituisce cose buone

* Riesco sempre a mettere in pratica le mie capacità e il mio talento

* Lavoro in un posto meraviglioso e i colleghi mi stimano

Perché le affermazioni siano funzionali è necessario che il messaggio da fornire all’inconscio sia ben chiaro. Quindi le frasi è meglio che siano dirette, precise e positive e lo scopo va dichiarato apertamente senza sottintesi. I verbi usati nelle affermazioni devono essere al presente.

Ad esempio la prima affermazione dice “Sono una persona realizzata e sicura di sé” e non “sarò una persona realizzata e sicura di sé“. E neanche “Non voglio più essere una persona insicura“.

Guardarci allo specchio e dirci ad esempio “ti amo” o “sono un uomo di successo” all’inizio potrà sembrarci poco buffo e verosimile, ma con le affermazioni stiamo gettando un seme.

di Claudio Faggi

http://www.ass-arcano.it/louise_hay.htm

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Louise L. Hay

Vivere!

Percorrere con successo il cammino dell’esistenza alla luce del pensiero positivo

Nel volume sono trattati i vari periodi e aspetti della vita umana, dall’infanzia alla vecchiaia, dal rapporto con il nostro corpo a quello con l’ambiente di lavoro.
Louise Hay ci insegna a prendere coscienza delle infinite risorse presenti in ciascuno di noi e a metterle al servizio delle nostre aspirazioni e del nostro benessere psicofisico. L’autrice propone inoltre una lista di 101 pensieri positivi in favore della vita da ripetere, meditare e assimilare per migliorare il rapporto con noi stessi e con quanti ci circondano, oltre che per sentirci finalmente appagati e felici.

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Un uomo che confida in sè stesso

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Osho

La sua è comunicazione pura, diretta, libera da ogni forma di ortodossia e da riferimenti a testi o autori.
Chiunque abbia letto qualcuno dei suoi discorsi certamente si è reso conto di questo. In questo articolo, mi limiterò a riportare le parole del maestro aggiungendo il meno possibile.
Questo articolo vuole essere solo una piccola introduzione che si propone di far comprendere quali sono le fonti di ispirazione.

Azione e attività

Azione e attività non sono la stessa cosa; anzi sono una l’opposto dell’altra. Azione è fare quello che la situazione richiede: è una risposta.

Nell’attività invece la situazione non importa; l’attività non è una risposta, è frutto di irrequietezza interna, e la situazione è solo un pretesto. L’azione è creativa, l’attività è distruttiva.

Cerca di cogliere la distinzione. L’attività è il riflesso della tua natura ossessiva, sei incapace di restare in silenzio, di restare senza far niente. L’attività è azione irrilevante. Osserva te stesso, il novanta per cento della tua energia va sprecata in attività. E perciò, quando viene il momento dell’azione non hai sufficiente energia.
Una persona rilassata non è ossessiva e in lei l’energia si accumula e quando viene il momento dell’azione tutto il suo essere si riversa nell’azione. Perciò l’azione è totale.

Puoi cambiare attività, ma se la tua attività non si trasforma in azione, non serve.

Sii consapevole, cogli la differenza fra azione e attività, e quando il bisogno di attività ti prende, allora diventa più consapevole, non puoi far altro che questo.
Quando una persona comprende realmente, le cose cadono da sè. Allora non è più possibile assumersi il merito di essersene disfatti e l’ego non ne esce rafforzato. Allora diventa sempre più possibile l’azione.

L’oscurità

L’oscurità è una delle cose più misteriose e ha una parte troppo grande nella tua vita perchè tu possa permetterti di non pensarci.
La prima cosa che si scopre meditando sull’oscurità è che l’oscurità non esiste. L’oscurità non ha alcuna forma di esistenza propria, è piuttosto assenza di luce, puoi cercarla dovunque ma non la troverai perchè è solo un’assenza.

Se c’è luce non c’è oscurità, perciò la luce va e viene, ma l’oscurità pur non esistendo perdura, è sempre presente.

La seconda cosa di cui ci si rende conto è che l’oscurità, essendo inesistente non si può combattere. E’ sciocco cercare di combattere qualcosa che non c’è. Nella tua vita hai combattuto molte cose inesistenti come l’oscurità, contro cose che non hanno esistenza in sè. L’odio è inesistente, è solo assenza di amore; l’ira è inesistente, è solo assenza di compassione; l’ignoranza è inesistente, è solo assenza di illuminazione.
Accesa la luce l’oscurità scompare, non c’è bisogno di agire direttamente sull’oscurità, per modificare l’oscurità bisogna agire sulla luce. Non lottare con le cose che non esistono, dissiperai la tua energia, la tua vita, te stesso.

La sola trasformazione possibile non nasce preoccupandosi dei gesti e delle azioni, ma preoccupandosi dell’essere. L’essere è positivo: quando l’essere è desto, attento, consapevole, l’oscurità scompare.

La fiducia

La mia verità non può essere la tua, altrimenti sarebbe troppo facile, non ci sarebbe alcun problema. La fede è teorica, la fiducia è esistenziale.

Puoi cambiare fede senza problemi, da indù puoi diventare cristiano, musulmano, comunista. Non c’è problema perchè la fede appartiene solo alla mente. Se un’altra fede è più logica e convincente la cambi, infatti non ha radici nel cuore.
La fiducia è autentica e le sue radici affondano nel tuo cuore e nel tuo essere. Cambiare la fiducia è quasi impossibile, se hai fiducia hai fiducia, non la puoi cambiare.
La fiducia è possibile solo se, innanzi tutto, confidi in te stesso. La cosa fondamentale deve prima accadere in te, e poi puoi avere fiducia nell’esistenza.

Un uomo che confida in se stesso è un uomo indipendente, non puoi fare previsioni su di lui, agirà a modo proprio. Avrà fiducia quando sente, quando ama, e così sarà intenso e vero.
E lui sarà pronto a rischiare qualsiasi cosa per la sua fiducia, ma solo quando la sente, quando muove il suo cuore, la sua intelligenza e il suo amore, altrimenti no. Non potrai forzarlo in alcun tipo di credo.
Comincia ad avere fiducia in te stesso, questa è la lezione fondamentale. Comincia ad amarti. Se non ti ami, chi altri ti amerà? Ma ricorda, se ami solamente te stesso, il tuo amore sarà estremamente povero.

La verità

Credere non può creare la verità, perchè la verità esiste già.
Ricorda: la verità è. Non hai bisogno di crederci perchè sia vera, la verità è la verità, che tu ci creda o no.
Credere costa poco, se credi in qualcosa comincia a sembrarti vera. Scoprire la verità è arduo, richiede una grande opera di pulizia della mente e del cuore.
La verità è rischiosa, perchè potrebbe non consolarti, potrebbe frantumare tutto ciò che hai conosciuto prima, potrebbe distruggere tutte le tue illusioni, potrebbe frantumare tutti i tuoi sogni, ucciderà ciò che sei ora.
Ci vuole coraggio per scoprire la verità. Morirai in quanto te stesso. Rinascerai certamente, ma come ne puoi essere certo? Quale garanzia esiste? Non c’è nessuna garanzia.
Credere non ha nulla a che fare con la verità. Un vero uomo non crede mai, impara. Un vero uomo non diventa mai un erudito, ma resta aperto alla verità.

E ricorda sempre che non è la verità a doversi adattare a te, ma viceversa.

Il credente cerca di adattare la verità a sé, il ricercatore adatta se stesso alla verità. Ricorda, la differenza è enorme.

da: http://www.ass-arcano.it

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OshoUna Perfetta Imperfezione

Ama ciò che sei

Un testo fondamentale per chi vuole andare oltre il regno delle fantasie, dei desideri e delle proiezioni: le ombre che accompagnano le tante aspirazioni di libertà della nostra vita, spesso destinate a frantumarsi contro la quotidianità.

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Pensiero positivo, pensiero creativo

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Come migliorare la propria vita, modificando il proprio sistema di pensiero. Il Pensiero Positivo nasce come esigenza di modifica e di miglioramento della qualità della vita che può avvenire in noi attraverso l’osservazione dei nostri pensieri.

La nostra mente lavora in continuazione seguendo degli schemi appresi dall’ambiente circostante, famiglia, scuola, lavoro, amicizie. Spesso però questi schemi causano un pensiero limitante che può condurre anche a degli stati di sofferenza in quanto non offrono degli spunti positivi riguardo alla vita.
Quante volte la sera al ritorno dal lavoro, o comunque al termine di una giornata si passa in rassegna quello che è successo ma di questo si ricorda solo gli eventi negativi, di tensione?
Anche questo è uno schema, pensare alle sole cose negative, e come schema può essere sostituito da uno migliore e più “creativo” per la nostra esistenza.
Questi appunti sul modo di pensare sono una considerazione e non una critica a noi stessi. Uno dei concetti essenziali consiste nell’amare noi stessi, per quello che siamo, considerando che ogni cosa che abbiamo fatto fino ad ora era la migliore che potevamo fare in quel momento in base all’esperienza maturata.
Accettare questo ci permette di non auto criticarci, e di far giungere una maggior consapevolezza di prosperità nella nostra vita.
Ognuno è responsabile delle proprie esperienze, e siccome ogni nostro pensiero crea il nostro futuro, possiamo fin d’ora provare a modificare gli schemi mentali a cui abbiamo ricorso fino
Molti avranno visto il film “L’attimo fuggente” e sicuramente ricorderete la scena degli allievi che salgono sopra la cattedra per avere un altro punto di vista. Trovare altri punti di vista significa rendere creativo ogni nostro pensiero e ogni nostro istante. Per questo motivo molte persone che conoscono il pensiero positivo sono spinte attualmente a denominarlo creativo, primo perché così si esce da una connotazione dualistica positivo-negativo secondo perché si dà al pensiero un’impronta neutra ma non limitante: creativo…creativo di ciò che si ritiene utile ed importante per noi stessi.

Lasciamo aperta la porta alle nostre enormi potenzialità, e ci accorgeremo che la nostra vita può guarire!

Una volta un amico disse parlando di una sua situazione: Questa è l’unica cosa bella di questo periodo.
Perché non dire: Questa è la prima cosa bella di questo periodo! Non è mancanza di realismo, è semplicemente lasciare aperta la porta ad altre possibilità… la nostra mente riceverà così un messaggio creativo, apportatore, di nuove opportunità, invece di quello limitante.
Provando solo a cambiare questa frase potremmo comprendere che dietro al concetto: questa è l’unica cosa bella…, si potrebbero nascondere in realtà altre situazioni, altre emozioni, quali ad esempio quella di non meritare altre cose belle! Cercando in ogni istante di essere coscienti di ciò che si pensa. Possiamo lavorare oltre che sul nostro aspetto mentale anche su quello emozionale, liberandoci così dei vecchi pensieri limitanti e creare in ogni secondo un miracolo nella nostra vita.

Le Affermazioni sono uno degli “strumenti” più potenti e conosciuti del Pensiero Positivo. Una volta che conosciamo il potere dei nostri pensieri e delle parole è ora di fare qualcosa per trasformarli, in modo da creare dei benefici nella nostra vita.

Come possiamo rendere positivo il nostro linguaggio e trasformare i nostri pensieri su schemi più positivi?

La risposta è semplice, facendo le affermazioni. Per fare affermazioni intendo scegliere consapevolmente frasi e termini che ci aiutino a creare qualcosa di positivo nella nostra vita. Ogni qualvolta che pensiamo e parliamo, facciamo delle affermazioni. L’affermazione è il punto di partenza, il primo passo che apre la via al cambiamento. Facendo affermazioni, diciamo all’inconscio che ci stiamo responsabilizzando, che
possiamo e vogliamo fare qualcosa per cambiare.
Spesso quando parliamo delle esperienze che viviamo o che vogliamo realizzare noi utilizziamo il non, e in questo modo ci allontaniamo dall’obiettivo che vogliamo raggiungere. Questo perché l’inconscio non computa il non.

Vi faccio un esempio:

Se io dico “non voglio essere più malata“, non do al corpo una chiara immagine della salute che voglio godere. E l’inconscio percepirà unicamente ” malata”.
Invece posso cominciare a dire: “sto cominciando il mio processo di guarigione, mi sento più a mio agio con il mio corpo, ho anche un aspetto più sano“. Focalizziamo l’inconscio sulla guarigione, sulla salute e non sulla malattia. Focalizziamo l’attenzione sulla direzione verso la quale siamo diretti, piuttosto che focalizzarci su dove non vogliamo andare. L’inconscio è molto diretto non ha ne strategie ne obbiettivi da perseguire, fa in sostanza quello che sente; quindi prende tutto molto sul serio, senza senso dell’umorismo.
Possiamo paragonare il nostro inconscio ad un fruttivendolo, questo ci da’ solo ciò che noi gli chiediamo. Non entreremo mai da un fruttivendolo dicendo: “Non voglio le mele.“, bensì chiederemo con chiarezza cosa veramente vogliamo: “Voglio un chilo di pesche“.
Le caratteristiche di base per creare delle affermazioni funzionali sono:

  • Creare frasi chiare, precise, positive e al tempo presente a proposito di quello che vogliamo sperimentare nella nostra vita.
  • Mirano al processo per raggiungere quello che vogliamo, più che al risultato.
  • L’affermazione è necessario sia acquisita e mantenuta sotto la sola responsabilità della persona, quindi le affermazioni sono personali. Riguardano noi, il nostro cambiamento, non quello degli altri.

Un esempio se volessi incrementare la fiducia in me stessa, creerò una affermazione tipo:
Ho fiducia nelle mie scelte, ogni cosa che faccio è giusta per me.
Non utilizzerò mai quest’altro tipo di affermazione:
Avrò fiducia nelle mie scelte, senza paura di sbagliare.
Nel secondo tipo di affermazione la mente, l’inconscio riceve il messaggio del futuro (avrò); perciò c’è tutto il tempo per farlo… magari domani. Ed inoltre, farò qualcosa senza paura, perciò l’attenzione va alla paura e non alla fiducia. Ricordate che l’inconscio non computa le negazioni.

Usare le affermazioni:
Uno dei modi per usare le affermazioni e quello di ripeterla a voi stessi, mentalmente o a voce alta, durante tutta la giornata, ogni volta che vi viene in mente, specialmente subito prima di addormentarvi o subito dopo il risveglio.
Una delle tecniche più potente che io abbia mai sperimentato e quella di prendere una particolare affermazione e scriverla dieci o venti volte di fila, pensando veramente alle parole mentre le scrivete. I risultati che si ottengono praticando questa facile tecnica sono talmente importanti che solo per questo vale la pena di provare.
Componetevi da soli delle canzoni semplici, usando delle affermazioni che creano la realtà che voi volete per voi stessi nella vostra vita, e… andate in giro per casa o per il mondo cantando la vostra canzone!!!
Cominciate a includere nelle vostre conversazioni e nei vostri discorsi delle affermazioni, formulando frasi molto positive che riguardano quello che volete costruire nella vostra vita.

Comincia fin da ora:

Realizzo uno dopo l’altro tutti i miei sogni e anche di più!!!!!


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Liberarsi da schemi mentali negativi, per aprirsi alla vita con un approccio ottimistico, significa servirsi del pensiero positivo come strumento indispensabile per vivere felici, all’insegna dell’amore e della pace.
L’autrice, affetta da una grave forma tumorale, è riuscita a sconfiggere il cancro grazie ad un processo di autoguarigione, attivato dal pensiero positivo.



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