Dare il meglio in coppia

Se nella coppia lui e lei si abbandonano a comode routine, aprono le porte alla trascuratezza e rischiano di mettere in crisi il loro rapporto; perché accade e come evitarlo

Quando la comodità spegne la passione

La donna che sta sempre in tuta e con i capelli in disordine, e l’uomo sempre in pantofole e con un vestiario trasandato: sono le due immagini simbolo di un’intimità di coppia che ha varcato i confini del relax domestico, per approdare a quelli della trascuratezza. Un passaggio graduale, a volte quasi impercettibile e tuttavia assai concreto, che può riguardare uno o entrambi i partner e che esprime una trasformazione involutiva della coppia e del singolo all’interno di quella coppia. La trascuratezza infatti può manifestarsi in modo per lo più estetico ma non solo. In ogni caso avvelenando l’eros

Se lei trascura la sua femminilità seduttiva…

La donna che, quando è in casa, non si trucca mai o che indossa sempre la stessa “tutona” che nega le sue forme, e che non valorizza neanche un po’ la propria femminilità, non raramente trascura anche altri aspetti essenziali (il senso del bello, il dedicarsi ad attività creative e ricreative, un atteggiamento poetico o romantico, il tempo per la sessualità) in nome di una funzionalità a tutto campo che privilegia – non sempre, peraltro – l’ordine, la cucina e la pulizia.

…e lui si immerge in una routine pantofolaia

L’uomo che dedica poco tempo all’igiene personale, che si fa la barba solo quando “serve”, che non si interessa dei vestiti che indossa, spesso rivela anche una sciatteria esistenziale: si occupa poco delle questioni domestico-familiari, non esce mai dalle solite abitudini, non è mai brillante, non intraprende e non propone nulla di nuovo alla partner e sembra sempre un po’ assente, immerso nel proprio brodo fatto di lavoro e di routine. Un eventuale punto in comune, per tutti e due, è un evidente aumento di peso associato alla mancanza di una benché minima preoccupazione estetica o salutistica.

Una mazzata per l’eros

Certamente nella donna la cosa è più “spettacolare”, perché a lei è maggiormente attribuita per tradizione la cura del corpo e dell’aspetto (cosmesi, indumenti, accessori) ma, anche l’uomo sciatto, per chi lo vive da vicino, ha una sua forza d’impatto, ovviamente negativa. E diventa ancor più visibile quando contrasta con il modo in cui ci si presenta invece al mondo esterno – non tanto quello degli amici quanto piuttosto quello del lavoro – che resta magari impeccabile, oppure con il modo curato, sensuale e intraprendente in cui ci si presentava al partner nel primi tempi dell’innamoramento e della convivenza. Quel che è certo, in entrambi i casi, è il risultato finale: un’azione distruttiva sull’eros e sul desiderio sessuale.

Una coppia troppo sicura di sé può spegnere l’eros

Sembra che nella storia della coppia, di questa coppia, ci sia un momento preciso in cui almeno uno dei due si sente “sicuro dell’altro” e pensa di non dover più fare nulla per piacergli attivamente, perché ormai il suo amore e l’attrazione che egli prova sono “acquisiti”, scontati. E da questo momento considera sia la casa che il tempo che si trascorre insieme come “luoghi di rilascio”, in cui lasciarsi andare. E in effetti ci si lascia andare: alla deriva, estetica e mentale. Si confonde la naturalezza con la sciatteria, l’intimità con la negazione dell’attenzione all’altro. Ma essere se stessi significa far vedere solo la propria parte più stanca e trasandata? Ed è giusto dare il meglio di sé, le migliori energie e le armi di seduzione (profumo, vestiti, charme, brillantezza, senso dell’umorismo, sensualità) solo al di fuori della coppia “consolidata”?

Dare il meglio alla coppia

Premesso che è fondamentale sentire la coppia come spazio in cui potersi mostrare liberamente nei quotidiani momenti di riposo, di stanchezza e di malattia, non va dimenticato che la cura non contrasta con la comodità e con la vera espressione di sé, anzi spesso aiuta a viverle in modo migliore. Inoltre va tenuto presente che il partner all’inizio ci ha voluti “anche” per l’aspetto e per il tono generale che mostravamo. Trascurarsi davanti a lui significa mandargli un messaggio chiaro, anche se magari intimamente non è così: «Non mi interessa più quello che pensi di me, non è con te che tiro fuori la parte migliore di me». E il partner, che nel mondo riceve stimoli continui (dalle riviste, dai colleghi di lavoro, dai media, dagli amici, da Internet) può cominciare a vacillare. Se è vero che una storia d’amore non si basa sul confronto con gli altri, non va bene neanche un atteggiamento di totale rinuncia.

L’eros è un’energia sacra e va nutrita con la parte migliore di sé e delle proprie energie. Trascurare se stessi in coppia significa trascurare la coppia. E a quel punto non ci si deve stupire se arriva una crisi che si poteva tranquillamente evitare.

Marte e Venere in camera da letto
Sesso esplosivo: istruzioni per l’uso

Una guida divertente, spigliata e pratica per una vita di passione e di soddisfazione sessuale, all’insegna della comprensione, della fantasia e di un’intimità sempre più profonda.

“Lui vuole sesso, lei romanticismo. Talvolta sembra che vengano da due pianeti diversi: lui da Marte, lei da Venere. E’ ovvio che a letto uomini e donne sono diversi, ma forse non abbiamo capito fino a che punto. Solo comprendendo e accettando le nostre differenze, quelle evidenti ma anche quelle più recondite, è possibile raggiungere un profondo livello d’intimità e avere una vita sessuale piena e soddisfacente.”

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Coaching

È un nuovo modo di vivere. È il Transurfing…

… Scegliere il proprio destino esattamente come si fa con una merce al supermercato.
Che cosa ciò significhi è proprio quanto intendo raccontarvi …

Una voce d’eccezione per un libro: Reality Transurfing – Lo Spazio delle Varianti, il primo volume della trilogia dello scrittore Vadim Zeland. Un testo che racchiude  “una serie di pillole rosse che rivoluzioneranno la vostra visione del mondo”- commenta un lettore.

Una di queste pillole è stata letta e interpretata da Ciro Imparato, doppiatore da oltre vent’anni,  formatore e voice coach, che, unendo lo studio della voce alla psicologia, ha creato un metodo per migliorare le nostre capacità comunicative sia in ambito professionale che personale. La voce di Ciro, prestata alla filosofia del Transurfing, apre le porte ad un viaggio fantastico nella realtà, dove la destinazione non è un punto d’arrivo ma un processo.

Ascolta in anteprima l’estratto audio

Per continuare a diffondere il messaggio di conoscenza e benessere del Transurfing, il Gruppo Editoriale Macro ha deciso di scegliere Ciro Imparato come testimonial speciale, data la sua capacità di trasformare in emozioni le parole diVadim Zeland, esperto di fisica quantistica.

Sono già molte le persone che stanno percorrendo la via delTransurfing e, a dieci giorni dalla sua uscita,  Lo Spazio delle Varianti (Macro Edizioni) ha raggiunto ottimi risultati di vendita.  Anche dalle librerie tradizionali le prime risposte sono  molto positive. Si inizia a profilare così anche in Italia il grande successo che il libro ha ottenuto in Russia, dove la trilogia ha conquistato oltre un milione di lettori.

Ma chi è veramente il transurfer? Il transurfer è colui che scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.

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Nei suoi libri, Zeland propone ai lettori un viaggio fantastico nella realtà, dove la destinazione non è un punto d’arrivo ma un processo, il vivere quotidiano in un’atmosfera di festa ininterrotta. Poiché, per colui che impara a gestire e scegliere il proprio destino e a ottenere ciò che desidera, la festa è ogni giorno, nel qui e nell’ora. Nella valigia del Transurfer, pochissime cose: la consapevolezza, la libertà da ogni dipendenza, la riduzione dell’importanza di sé e del mondo, un pensiero improntato al positivo comunque sia. Affrontando il viaggio con questo bagaglio essenziale, alleggerito da tutti i falsi stereotipi imposti dalla visione comune del mondo, l’uomo può solo scivolare di linea della vita in linea della vita verso la sua linea più favorevole, la sua onda della fortuna. Transurfing è proprio questo: scivolare per le linee della vita nello spazio delle varianti.

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Far innamorare la persona che ci piace, ottenere un aumento di stipendio, farci ascoltare con interesse nell’assemblea di condominio o in una riunione di lavoro, ispirare fiducia a qualcuno appena conosciuto, far fare i compiti ai nostri figli senza arrabbiarci: missioni impossibili? Se lo sono è perché non sappiamo comunicare nel modo corretto.

Spesso le parole giuste non bastano, occorre una voce convincente e intonata al contenuto che sta esprimendo, una voce che sappia trasmettere emozioni. La voce ha un potere straordinario perché parla direttamente all’inconscio. In un attimo può generare empatia e complicità, ma può anche rovinare tutto se usata male.

Questo libro «riprogramma» la nostra voce con FourVoiceColor®, il primo rivoluzionario metodo – sperimentato con successo da migliaia di persone – per migliorare l’espressività e il modo in cui parliamo. L’autore, doppiatore e voice coach, insegna in maniera semplice e con effetti immediatamente apprezzabili a usare la voce per creare fin dal primo istante di un incontro un’impressione positiva e dare avvio a un rapporto felice.

Scopriremo come comunicare le quattro emozioni fondamentali (simpatia, fiducia, autorevolezza, passione) e come evitare di trasmettere le due emozioni negative (apatia e rabbia), per toccare il cuore degli altri ed esprimere il meglio di noi.

Senza perdere la calma

La pazienza, virtù importante ormai quasi dimenticata. Da coltivare per riscoprire una marcia in più nella vita di tutti i giorni.

calma-pazienza

“Essere pazienti non significa essere deboli, ma avere scoperto una nuova forza interiore”

La pazienza non è un concetto di facile definizione. Secondo gli esperti è la capacità di porsi in un atteggiamento di calma e serenità di fronte alle situazioni più disparate: quando perdiamo l’autobus che è passato giusto due secondi prima, quando si teme di non riuscire a finire dei lavori importanti in tempo, quando aspettiamo ad un appuntamento l’amico ritardatario.

La pazienza è anche non perdere la lucidità mentale nella quotidianità mentre attendiamo notizie importanti.

Tutte queste caratteristiche sono tipiche del sesso femminile; basti pensare anche alla tradizione letteraria che riporta esempi di donne come Penelope o Arianna che trascorsero la maggior parte del tempo ad attendere il ritorno dei loro uomini.

Nella società moderna, da quando le donne lavorano e hanno assunto ruoli sociali importanti, la pazienza intesa come capacità di attendere è venuta un po’ a mancare; eppure è presente più che mai nella vita femminile. La capacità di conciliare i ruoli di moglie, madre, lavoratrice, persona con una vita sociale, non sarebbe realizzabile senza la pazienza.

Questa, infatti, non è una virtù passiva che si concretizza nell’aspettare, ma nel saper gestire con calma molte situazioni diverse senza perdere la calma.

La donna paziente di oggi è colei che riesce a guardarsi con ironia, che non pretende troppo da se stessa e che riesce a mandare avanti con serenità molte attività.

Nella società caotica in cui viviamo la pazienza è un valore più che mai positivo

Come sfruttare una virtù antica

La pazienza non è più una virtù passiva, ma un atteggiamento saggio e costruttivo che si rivela vincente in molte situazioni della vita. Essere persone moderne e pazienti oggi significa:

NON FARE SFORZI INUTILI: se la strada che si vuole percorrere è difficile, è inutile intestardirsi perché l’unico risultato sarebbe quello di sentirsi frustrati. Meglio fermarsi e attendere che arrivi l’occasione giusta. Grinta e coraggio vanno bene, ma non quando l’obbiettivo è irraggiungibile.

NON FISSARSI SU UN UNICO OBBIETTIVO: avere una meta nella vita è giusto, aiuta ad andare avanti. Tra la partenza e l’arrivo c’è però molta strada da percorrere e se si guarda solo allo scopo finale si rischia di perdere occasioni di scelta che si possono presentare durante il percorso.

NON ANGOSCIARSI NELLO SCEGLIERE: ciò vale soprattutto per le donne in lotta perenne per far coincidere alla perfezione gli impegni quotidiani. Imparando a far convivere tante situazioni si impara sicuramente a essere più serene. Un esempio? : ho un buon lavoro e voglio stare più tempo con i figli? Rinuncerò alla palestra e farò una passeggiata con i bambini.

NON CERCARE DI CAMBIARE LE PERSONE: sperare che gli altri cambino è un atteggiamento di pazienza passiva e negativa che caratterizza uomini e donne. Bisogna invece accettare il fatto che l’altro non diventerà mai come si vorrebbe.

RISCOPRIRE I LATI INDEDITI DI SE’: l’impaziente è spesso una persona di successo che con grinta ottiene ciò che vuole. Se però fallisce è destinato alla frustrazione e all’insuccesso cronico perché vede quel fallimento come una sconfitta per tutta la vita. Pazienza è invece la capacità di darsi una seconda possibilità, riscoprendo capacità e talenti nascosti.

di: Bianca Maria Fracas – Psicologa e consulente sessuale

Tecniche e suggerimenti per ritrovare la calma interiore e abbattere lo stress

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Questo è un libro semplice che ha un unico scopo: darvi una mano a rilassarvi.

In ogni pagina troverete una tecnica di rilassamento che riuscirete ad apprendere in soli cinque minuti. Ogni tecnica è corredata di una breve spiegazione, seguita dalle istruzioni.

La spiegazione vi mostrerà come e perché una determinata tecnica funziona, e per quali fini è particolarmente salutare. Le istruzioni sono chiare e semplici. Dovreste essere in grado di leggerle e di assimilarle in pochi minuti, oltre che di praticare gli esercizi subito e con risultati positivi.

Rilassa il tuo corpo” è facile da usare.

Non occorre leggerlo tutto né sistematicamente: sfogliatelo fino a trovare la tecnica che vi interessa. Praticatela ogni giorno per una settimana circa. Una volta che l’avete appresa potete passare ad un altro esercizio.

La rabbia: emozione negativa?

rabbia-litigare

Il punto importante da comprendere a proposito della rabbia, e’ che, nonostante venga spesso etichettata come emozione negativa, da evitare in noi come negli altri, di fatto diventa negativa, e soprattutto distruttiva, quando non viene riconosciuta e usata al momento in cui emerge, ma viene repressa con conseguenze dannose non solo per se stessi, ma anche per gli altri.
Il problema è che fin dalla tenera età ci viene insegnato che è cattivo e sbagliato esprimere la collera; ancora oggi questa emozione viene considerata inopportuna, irragionevole, associata all’aggressività e al capriccio; La gente è spesso spaventata dalla propria rabbia: teme che la spinga a compiere qualche azione dannosa e, di conseguenza, ci si rifiuta di prestare attenzione alla collera degli altri e si esita ad esprimere la propria.

E’ importante quindi considerare che, se non ci siamo mai concessi di esprimere la rabbia, probabilmente ne abbiamo accumulata una montagna dentro di noi.
Reprimendola, è più probabile che la rabbia esploda in momenti inopportuni e soprattutto verso persone e situazioni che hanno poco a che fare con la causa originale della rabbia che ci ribolle dentro, ed e’ anche piu’ probabile che ce la prendiamo con chi crediamo sia piu’ debole di noi, non fosse altro che per avere un minimo di senso di potere.  Un atteggiamento questo, tipico delle bestie, temere il piu’ forte e sopraffare il piu’ debole, quando invece, l’essere umano, a differenza degli animali, può dominare i suoi istinti.
La rabbia repressa si ritorce contro noi stessi con attacchi depressivi e alimenta un sentimento di inferiorità; inoltre, quando la mente non riesce più a gestire i conflitti, il corpo ne soffre. Numerose affezioni psicosomatiche come mal di schiena, ulcere, psoriasi possono essere legate al soffocamento della collera.
E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimere la collera in maniera costruttiva ed appropriata.
Senza rabbia si e’ privi di protezione, senza rabbia siamo alla merce’ delle reazioni altrui e non possiamo prevenire tali reazioni dal riaccadere, per noi e per gli altri. La rabbia usata costruttivamente aiuta a sviluppare fiducia in se stessi in quanto non e’ necessario che monti fino ad esplodere per esprimerla. E’ importante riconoscerla al momento in cui emerge, per quello che e’: un meccanismo di protezione che ci segnala che c’e’ qualcosa che non va, una reazione di insoddisfazione intensa, suscitata generalmente da una frustrazione che ci riguarda e che giudichiamo inaccettabile; dunque la rabbia, comunque venga espressa,  in modo esplosivo o in forma repressa, agisce come un segnale d’allarme. La nostra rabbia ci mette a conoscenza del fatto che ci fanno del male, che i nostri diritti vengono violati, che i nostri bisogni e i nostri desideri non sono soddisfatti.
Imparare a manifestare la propria collera significa conoscere i propri reali bisogni e intrattenere relazioni più autentiche con le persone che ci circondano.

COME ESPRIMERE LA RABBIA

Riabilitare la rabbia non significa tuttavia lasciarsi andare a comportamenti irosi.
Non c’è bisogno di urlare o di arrivare addirittura alle mani per esprimere la propria irritazione. L’arma migliore è la parola. E’ bene però utilizzarla consapevolmente per esprimere i veri motivi delle nostre insoddisfazioni. Dietro la collera si nasconde sempre una sofferenza. Adirarsi ad ogni costo e contro chiunque è un modo per sottrarre energia alla disperazione e non guardare in faccia il dolore. Perché il proprio malcontento sia preso seriamente in considerazione, è bene esprimerlo con la massima calma.
Di seguito alcuni consigli utili per fare in modo che questa emozione diventi costruttiva:

PLACARE L’EMOZIONE PARLANDONE CON UN AMICO:

Per rendere possibile un approccio disteso alla discussione con la persona che ci ha fatto arrabbiare, può essere utile scaricare preventivamente le proprie tensioni, telefonando ad esempio ad un amico per raccontargli l’accaduto. Questo serve a far passare il primo moto di collera, quello più aggressivo, senza contare che una terza persona potrebbe suggerirci un modo diverso di guardare le cose.

CHIARIRSI LE IDEE:

avere infatti un’idea precisa di cosa si sente dentro e di cosa ci si aspetta possa accadere dopo una discussione, ci aiuta a mettere a fuoco le cose da dire, gli argomenti da mettere in campo. E ci dà una mano a controllare le cose, in modo che l’emozione non prenda il sopravvento facendoci sfuggire il controllo della situazione. Per acquisire chiarezza, può essere utile porsi delle domande:
che cosa ha scatenato la nostra collera?
Il nostro interlocutore ci ha nuociuto intenzionalmente o per errore?
Siamo sicuri di non esserci sbagliati sulle sue intenzioni? O di non aver mostrato eccessiva suscettibilità?
La situazione merita una reazione decisa?
Abbiamo considerato delle alternative per sdrammatizzare?
Spetta al nostro interlocutore cambiare o a noi farci capire meglio?
Che risultati ci aspettiamo dalla nostra collera?
ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI:

è necessario farlo dopo aver placato le proprie emozioni. L’atteggiamento da adottare è di tipo assertivo, evitando dunque di scadere in eccessi di alcun tipo, quali le ingiurie e le accuse.
Lo scopo è infatti quello di ristabilire un equilibrio e non di schiacciare l’interlocutore: lo psicoterapeuta americano Thomas Gordon ha elaborato il sistema dei cosiddetti “messaggi-io”, che si basa sul principio di parlare di sé in questo modo: definendo con precisione ciò che ci ha disturbato (quando tu…), raccontando le nostre emozioni (mi sento….), condividendo le nostre aspettative (perché io…), esprimendo i nostri bisogni attuali e le motivazioni (e io ti chiedo di.. in modo da..). Il beneficio di esprimere la collera va oltre il sollievo di togliersi un peso, significa ridefinire le relazioni con se stessi e con gli altri.
ESPRIMERE APERTAMENTE LA RABBIA:

è importante permettere a se stessi di avvertire completamente la rabbia, creando un posto sicuro per poterla esprimere, da soli, o con un amico fidato o con un esperto. Se siamo soli in un posto sicuro, permettiamoci di parlare ad alta voce, di vaneggiare, di scalciare o urlare, di lanciare e colpire cuscini. Dopo aver fatto ciò in un ambiente sicuro, (per un periodo potremmo aver bisogno di farlo regolarmente) non avremo più paura di compiere un atto distruttivo e saremo capaci di affrontare in modo più efficace, le situazioni che ci si presenteranno.

fonte: http://www.wmrconsulting.it/

Come trasformare un sentimento represso in equilibrio ed energia

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La rabbia è femmina. Ed è un sentimento latente e molte volte represso che si può governare con grande soddisfazione. È il risultato dei traumi fisici ed emotivi – abusi, perdite, carenze – vissuti nell’infanzia che, restando imprigionati nel corpo, accumulano un’energia dirompente ma ingabbiata che genera solo malessere.

Quante di noi soffrono di questa situazione, ma non la affrontano adeguatamente? Anzi la travestono in uno dei sei modi che questo saggio illustra – dominio, provocazione, distrazione, dedizione, dipendenza e depressione – perché sia accettabile socialmente?

Serio e documentato, ricco di numerosi questionari di autovalutazione, questo libro è un viaggio di profonda introspezione per capire, analizzare e approdare infine a possibili soluzioni. È un percorso verso la libertà, liberate dai fardelli che il tempo ha reso sempre più pesanti, per sfruttare con intelligenza il potenziale straordinariamente arricchente della nostra rabbia.

Guidate dai consigli dell’autrice, creati ad hoc per ogni tipologia d’intervento e testati nei suoi seminari, potremo ritrovare l’equilibrio e la serenità attraverso pratiche spirituali e fisiche che spaziano dalla meditazione alla danza, dalla fisioterapia all’esercizio del perdono e della compassione.

Un punto di partenza per una radicale trasformazione personale.

Le Meccaniche Mentali che condizionano la vita

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L’umanità vive un momento di svolta. Pilastri granitici si sbriciolano sotto la spinta di nuove conoscenze. Processi di revisionismo investono anche la scienza. Medicina e psicologia sono in continua trasformazione poiché la visione olistica dell’uomo punta finalmente la lente di ingrandimento su tutte le sue componenti (fisica, psichica, emotiva, spirituale). In questo scenario gli esploratori dei misteri della mente aggiungono tasselli importanti al mosaico affascinante del potenziale umano.

Fra i ricercatori più qualificati si colloca Fiorella Rustici che pone al servizio del prossimo le esperienze maturate nel corso di un intenso itinerario evolutivo. Autrice dei libri “Il karma come sconfitta spirituale” e “Genetica e coscienza spirituale”.Il “Metodo Fiorella Rustici”, diffuso attraverso centri per l’insegnamento e pubblicazioni mirate, consente di affrontare la vita in modo consapevole all’insegna di valori (amore, solidarietà, giustizia, responsabilità, ecc.) e di codici comportamentali. Fiorella Rustici descrive le memorie genetiche che interagiscono con la nostra quotidianità nel suo ultimo libro “Fai funzionare bene la mente” .

Nell’introduzione sono sintetizzate le linee guida di un percorso conoscitivo fra le dinamiche mentali: “Essere felici e sereni, sperimentare la gioia di vivere, sentirsi a proprio agio, vivere soddisfatti di sé stessi, dimostrare comportamenti adeguati anche nelle situazioni più difficili sono gli ingredienti essenziali dell’equilibrio e dell’armonia fra corpo, mente e coscienza spirituale. La coscienza di ogni individuo ricerca, per propria natura, persone che abbiano un livello di coscienza simile per condividere la vita in ambienti etici dove ci sono gioia, rispetto ed armonia. Se la persona perde il proprio equilibrio nascono le disarmonie e quindi l’infelicità.”

E’ molto facile che il nostro centro armonico sia intaccato soprattutto se ciò avviene quando siamo bambini. Se il bambino vive in una famiglia, dove i genitori litigano spesso, il suo equilibrio è minacciato. Nei momenti in cui i genitori litigano il bambino perde serenità e sente minata la propria gioia di vivere. Ciò accade perché l’amore dei suoi genitori costituisce una forma di energia di cui beneficia e di cui si serve per crescere.

Ma quando litigano fra loro interrompono il flusso d’amore verso di lui. Al posto dell’amore arriva, addosso al bambino e dentro al suo corpo, l’energia prodotta dai genitori sotto forma di pensieri, parole e gesti, caricati dello stato emozionale dei loro problemi esistenziali. Quest’energia negativa lo renderà insofferente e comincerà a provare disagio nell’ambiente non potendo affrontare la situazione. Il bambino, di solito, reagisce a questa minaccia cercando di riportarsi in equilibrio.

Può mettersi a piangere cercando di polarizzare l’attenzione della madre o del padre; se non riesce si rifugia da uno o da entrambi i nonni, se ci sono. Se non ci sono i nonni guarda la tv. E’ il suo modo di estraniarsi per non vedere, sentire o pensare a quello che ha appena vissuto con i genitori. Se anche con il televisore non funziona, il bambino si chiude nella sua camera a giocare creando un proprio mondo fantastico dove il suo equilibrio non è minacciato.

Il persistere di una condizione familiare complessa fa perdere al bambino la propria sicurezza. Se non riesce a riportare in armonia sé stesso e la propria dimensione di vita si sentirà più debole, comincerà ad avere paura e vivrà momenti di rancore nei confronti dei genitori. Proverà a reagire ma il suo equilibrio ormai sarà stato intaccato.

Pertanto lo ritroveremo nella vita a riprodurre inconsciamente i modelli di comportamento del padre o della madre, quei comportamenti che determinano quasi sempre un vincente ed un perdente. Il disequilibrio rimarrà nella persona finché non riuscirà a trasformare le energie negative entrate nella sua mente in energie positive creando amore. La perdita d’equilibrio con sé stessi porta ad avere paura di vivere invece che gioia di vivere.”

In sostanza patologie psicologiche ampiamente diffuse affondano le radici nell’infanzia. Il sottotitolo del libro “Conosci le meccaniche mentali e risolvi i problemi della tua vita” riassume la scelta editoriale di Fiorella Rustici che illustra nel primo capitolo i temi degli strati di energia e delle frequenze vibratorie:

“Le meccaniche mentali sono come il sistema operativo di un computer che consente a tutti i programmi di funzionare mentre l’hardware, sul quale il sistema operativo viene installato, svolge lo stesso ruolo del nostro cervello.

Comprendere le meccaniche mentali permette di conoscere come funziona la mente e come trasforma la propria energia nel corso della sua esistenza. Non conoscerle, al contrario, allontana la coscienza della persona dalle proprie caratteristiche positive, creandole problemi che non riesce a risolvere nella vita. Sofferenza, periodi di debolezza e stati d’impotenza sono spesso causati da questa non conoscenza e possono condurre la persona a vivere fallimenti o a contrarre malattie psicosomatiche.

La mente è costituita da strati di energia. Ogni strato è composto da frequenze vibratorie diverse che forniscono alla mente precise caratteristiche e definiscono, nel loro insieme, alcune fra le sue principali funzioni: copiare (registrare), creare concetti, creare immagini tridimensionali. E’ possibile classificare gli strati energetici all’interno di una scala di valori che prevede strati più sottili e, a mano a mano che ci si avvicina al corpo fisico, strati più grossolani.”

La mente è la struttura energetica sottile che avvolge tutta quella fisica del corpo e la nutre con i suoi centri di energia conosciuti con il nome di “chakra” (ruote di energia) dai tempi delle antiche scienze indiane. Tramite i chakra l’interno del corpo fisico è collegato alle energie dell’ambiente circostante. La mente è il “campo energetico” che avvolge il corpo fisico chiamato anche campo gravitazionale o aura.

Nel capitolo “Come funziona la menteFiorella Rustici illustra i meccanismi mentali determinati dalle vibrazioni di energie positive o negative:

“Il meccanismo mentale della simpatia ed antipatia si inserisce tutti i giorni nella vita senza che ne siamo consapevoli, influenzando in maniera decisiva il nostro rapporto con gli altri.

La mente, infatti, gestisce il nostro modo di percepire la vita e le persone in base alle esperienze e conoscenze che ha registrato ed archiviato dentro di sé sotto forma di immagini mentali e che mette a nostra disposizioni come ricordi. Molte conoscenze sono inoltre trasmesse attraverso il concepimento dalle memorie genetiche (DNA). Queste memorie cosa contengono? Contengono da un lato gli aspetti anatomici e fisiologici del padre e della madre e le loro eventuali patologie, dall’altro l’ambiente in cui sono cresciuti ed hanno fatto esperienza, oltre a come l’hanno vissuto.

Naturalmente l’esperienza registrata comprende tutta la loro vita fino al momento in cui hanno il rapporto sessuale in conseguenza del quale l’embrione comincia a formarsi. E’ interessante fermarsi un attimo a riflettere sull’ambiente vissuto dai genitori in quanto diventa il contenuto delle registrazioni genetiche del bambino che nascerà.”

Fiorella Rustici spiega come in ognuno di noi ci sia una parte divina o spirituale che si manifesta in vari modi: “Come forma astrale, cioè come corpo energetico sottile distinto rispetto al corpo fisico. La forma astrale è chiamata anche anima. Non ce n’è solo una di anima dentro un corpo, ma diverse e tutte sono collegate a seconda della loro struttura astrale ai vari strati mentali che compongono l’aura.”

Come coscienza istintiva che è la parte più eterea della mente della forma astrale, capace di intuire situazioni e concetti anche senza la conoscenza specifica delle meccaniche mentali. Come consapevolezza che è la caratteristica della coscienza di comprendere osservando l’interazione delle meccaniche mentali con la vita e con sé stessa. Infatti ogni volta che la coscienza comprende qualcosa crea attimi di consapevolezza.

” Il libro di Fiorella Rustici “Fai funzionare bene la mente” meriterebbe ulteriore spazio ma dobbiamo lasciare al lettore il sapore della scoperta.
Sabrina Parsi

fonte: http://www.coscienzasalute.it/


Fiorella Rustici

Fai funzionare bene la mente – Nuova Edizione

Conosci le meccaniche mentali e risolvi i problemi della tua vita


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In che modo i ricordi, registrati all’interno della mente, interferiscono con la tua vita attuale e con le tue scelte?

Questo libro ti guiderà nell’osservazione e nell’analisi della tua vita secondo una prospettiva del tutto nuova: la conoscenza e il funzionamento delle MECCANICHE MENTALI.
Comprenderai, finalmente, cosa sono e come interagiscono le memorie genetiche con la tua vita e, con l’aiuto di esercizi pratici, riuscirai a modificare quelle che ti danneggiano.
Apprendi i segreti di queste Nuove Conoscenze e scoprirai: l’influenza delle vite passate e delle memorie genetiche sulle tue scelte di vita; le leggi secondo le quali si forma il carattere di un individuo e come si possono trasformare i tratti negativi di ciascuno in positivi; il grande potere dell’agire etico e come salvarsi dai sensi di colpa; come difendersi dalle proprie negatività e da quelle esterne; l’esperienza di recuperare Amore e Dignità, in quanto Esseri Spirituali, attraverso la Comprensione; come essere felici recuperando armonia ed equilibrio con se stessi.
Un libro per chi ricerca le cause e non si accontenta di eliminare temporaneamente e parzialmente i sintomi del proprio malessere spirituale; per chi intende liberarsi dai blocchi del passato e incominciare a creare consapevolmente il proprio futuro.

Un libro per riprenderti ciò che ti spetta: te stesso, l’amore, la gioia e la felicità di essere e di vivere.

Tu sei quello che pensi di essere

positivo
Quella che chiamiamo “prospettiva” o, più semplicemente, “modo di vedere le cose” ha un’importanza determinate nella nostra vita.

Una frase ripetuta spessissimo da chi si occupa di motivazione è: “Noi siamo quello che pensiamo”. E’ proprio così: TU sei quello che pensi di essere!

Luoghi comuni? False credenze? Filosofia spicciola? Pur non essendo uno psicologo, torno con la memoria al fenomeno che gli psicologi chiamano “profezia autoavverantesi”. Che significa questa strana espressione? Cerco di spiegarmi con un esempio molto semplice.

Devo andare ad una festa e, per qualche motivo, prima di arrivarci mi convinco che a quella festa troverò solo persone antipatiche e noiose. Probabilmente mi condizionerò in maniera così negativa che, una volta arrivato a destinazione, non riuscirò a comportarmi in maniera disinvolta: sarò teso, mal disposto nei confronti degli altri a tratti addirittura maleducato!

Le altre persone faranno presto a bollarmi come l’asociale o il pomposo della situazione e, con tutta probabilità, si comporteranno di conseguenza evitandomi ed isolandomi.

Morale della favola? A quella festa incontrerò effettivamente delle persone noiose ed antipatiche, ma questo dipenderà dal modo del tutto sbagliato con il quale mi sono rapportato ai presenti.
Se fossi andato a quella festa convinto di divertirmi, con un atteggiamento di apertura rispetto alle novità ed alla possibilità di conoscere persone interessanti, probabilmente sarebbe finita in maniera ben diversa

Ecco il punto: noi siamo quel che pensiamo e che quel che diventeremo in futuro è una conseguenza diretta di ciò che pensiamo adesso.
La maniera in cui siamo abituati a percepire il mondo che ci circonda influenza in modo fortissimo i risultati che riusciamo a raggiungere, le relazioni che stabiliamo con gli altri, più in generale la nostra vita.

Cosa succede a chi adotta un atteggiamento perennemente negativo rispetto al mondo che lo circonda?

Le persone che gli stanno intorno si renderanno conto della sua negatività e presto cominceranno ad evitarlo, dicendo che si fa troppe “menate”, che porta “sfiga”, o che è “proprio insopportabile”.
La persona perennemente rabbuiata fatica a riconoscere le occasioni, non trova il coraggio e l’entusiasmo per “osare” quando si può e si deve. Non prova nemmeno a raggiungere i suoi obiettivi, perché “tanto le cose vanno sempre per il verso sbagliato!”. E’ questa la strada che porta dritta al fallimento.

Al contrario, un atteggiamento positivo rispetto alle cose ci aiuterà ad acquistare più fiducia nei nostri mezzi, ad “osare” di più, a cogliere le occasioni che ci si presenteranno, a lottare con maggior entusiasmo per raggiungere i nostri obiettivi.

Sono convinto che, a parità di competenze e di opportunità, le cose non possono che andare sempre meglio a chi le affronta con lo spirito più positivo e costruttivo. Se anche tu sei un “negativista cronico” e se, soprattutto, ti va di cambiare e di cominciare ad apprezzare la vita, allora comincia proprio ora, adesso!


TU sei quello che pensi di essere e quel che diventerai domani è una conseguenza diretta di ciò che pensi in questo momento!

di Luca Panza


Joe Vitale

The Key – La Chiave

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La Legge di Attrazione funziona davvero?
Qual è il Segreto?
Qual è la Chiave mancante per attrarre ciò che si desidera?

The Key è la risposta a tutto questo. The Key svela il segreto perduto per attirare salute, ricchezza, successo felicità. Scritta da un guru dell’auto-aiuto, questa meravigliosa guida di vita svela una serie di metodi potenti ed efficaci per ottenere molto di più in tutti i campi della vita.

The Key è uno dei più importanti e rivoluzionari libri di crescita personale degli ultimi anni, che dimostra come ognuno possa riuscire a ottenere davvero benessere e felicità, rivelando dieci valide strategie per superare definitivamente le convinzioni autolimitanti, le “controtendenze”, idee e opinioni che riducono il nostro potenziale e attirano ciò che non vogliamo invece di ciò che realmente desideriamo.

Joe Vitale riesce ad affrontare complessi temi psicologici rendendoli estremamente facili da comprendere e da applicare nella vita quotidiana. Unendo saggezza pratica e conoscenza spirituale per farci conoscere la verità su noi stessi, offre strumenti infallibili per aprire nuove possibilità e nuove opportunità.

L’energia e l’entusiasmo per la vita di Joe Vitale sprizzano da ogni pagina del suo nuovo libro, The Key. Non trascura niente nell’illustrare esattamente come attrarre nella propria vita tutto ciò che si desidera. Le parole ‘Ti amo’ hanno assunto un significato del tutto nuovo. Bravo!“.
Cathy Lee Crosby, attrice e autrice di Let the Magic Begin

Joe Vitale rivela gli ‘ostacoli nascosti’ dietro i molti tentativi falliti di attrazione. Se non sei in grado di manifestare o di attrarre ciò che desideravi realmente, il segreto mancante che egli rivela in questo libro ti aprirà la porta del successo. Conoscere e applicare questa chiave nella tua vita ti ripagherà ampiamente del costo del libro! Leggilo e raccogline i benefici!“.
Dr. Robert Anthony, autore di Beyond Positive Thinking

Uno tra i libri più efficaci che io abbia mai letto! The Key è in grado di cambiare completamente la vita con la sua cristallina semplicità,  e può aprire le porte a tutto ciò che si desidera. E’ già un classico“.
Peggy McColl, autrice di Your Destiny Switch