Domenica – Fleur Oury

“Oggi è domenica, Clementina
e i suoi genitori vanno a trovare Nonna.”

Domenica è un libro illustrato delicato e magico. È una storia toccante che si libera dalla monotonia della quotidianità grazie a un’avventura in cui i sogni, la fantasia e le gioie dei bambini sono all’ordine del giorno.
Questa storia ci ricorda che le cose non sono quasi mai come sembrano…e nemmeno le persone.

Domenica di Fleur Oury edito da Giralangolo racconta una classica domenica, quando Clementina e i suoi genitori, una famiglia di volpi, va a pranzo dalla nonna, in campagna. Lungo il tragitto, e all’arrivo, non mancano le raccomandazioni del padre a Clementina.
La nonna attende sulla soglia, “buongiorno passerotto mio”, abito azzurro e scarpe blu, il solito abbraccio un po’ fastidioso perché “nonna è sempre piena di ramoscelli”.


La casa all’interno è deliziosa e ordinata dai piccoli dettagli curati, circondata da un giardino curato.
La nonna è vecchia e bisogna rispettare le buone maniere.
Durante il pranzo si conversa piacevolmente, la nonna si appisola a fine pasto, Clementina si annoia, esce, e gironzola. Finchè non scopre un buco nella siepe.
La piccola volpe farà un incontro che cambierà la svolta della sua giornata, ma soprattutto la sua visione della nonna.

Il mondo che scopre Clementina, dopo un tunnel pieno di rametti tra rovi e cespugli, è un stupendo e naturale, con tanti animali da osservare, ci sono tronchi su cui saltare, c’è anche il lago in cui tuffarsi, che Clementina scopre seguendo quel ragazzino umano che la invita a giocare, incontrato proprio appena uscita dal tunnel.

In universo incantato, dove l’immaginazione ha la precedenza, dove tutto diventa permesso e possibile!

La loro è una relazione fatta di esperienze e silenzi, infatti il ragazzo non comprende la lingua di Clementina, ma questo non li ferma, continuano a scoprire una meraviglia dopo l’altra fin quando una voce, proveniente dall’altra parte, chiama Clementina.
E’ ora di tornare a casa.

E così in quell’abbraccio di saluto con la nonna, tra due pellicce e vestiti zeppi di rametti e ramoscelli ci sono i saluti e tante parole non dette di una nuova complicità.
Perché quando torna dall’altra parte del giardino, un dettaglio dovrebbe attirare la nostra attenzione: i rametti tra i suoi capelli e il suo vestito sono identici a quelli della nonna… Allora, questo fantastico pomeriggio, sogno o realtà?
Questa nonna è così reale: parla poco e sembra sopraffatta dall’eccitazione familiare, si addormenta a fine pasto… ma ha conservato questa capacità di trasformare i suoi sogni in realtà, di mescolare il reale e l’immaginario, (caratteristica comune a bambini e anziani), per ricreare un piccolo mondo tutto suo.

Tutto il fascino di questo libro illustrato sta nei dettagli e Fleur Oury eccelle in questo. Con la decorazione della cucina della nonna, i suoi mobili, i piatti, tutta l’atmosfera di questa “domenica” ha un fascino antico, antiquato.. Poi, quando Clementina passa dall’altra parte del giardino, la vegetazione si dispiega, rigogliosa e colorata. Possiamo pensare ad Alice nel Paese delle Meraviglie, ovviamente. Ma è quando Clementina torna alla realtà che il libro illustrato tocca di più, poiché è lì che si rivelerà l’infinita tenerezza che avvolge queste due generazioni, che forse condividono più di quanto pensiamo.
Domenica, è un albo illustrato così bello e tenero che vorremmo prolungare il nostro passaggio dietro la siepe, in questo universo inaspettato, o prendere sottobraccio la nonna e fare un po’ di strada con lei.

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Caro Giraffa, Caro Pinguino – Megumi Iwasa

Come trascorri le tue giornate?
Hai buoni amici? Oppure sei sempre solo?
Sei molto impegnato?
O invece ti annoi perchè non hai niente da fare?
Lascia che ti presenti Giraffa.

Giraffa è annoiata, come al solito, ma mentre stava mangiando foglie di acacia, nota un annuncio pendere da un ramo!


Un nuovo servizio di postala offerto dal Pellicanno annoiato, decide dunque di inviare una lettera. E questo è l’inizio di una nuova deliziosa amicizia di penna, piena di incomprensioni grazie al pellicano postino e alla foca postino del mare!


La lettera finisce nelle mani del pinguino, l’unica persona sull’isola delle balene che riceve lettere.

A te che vivi oltre il l’orizzonte,
io mi chiamo Giraffa e vivo in Africa.

Sono famoso per il mio collo lungo.
Raccontami di te per favore.
Giraffa.

L’amico di penna che Giraffa ha trovato dopo tanta attesa è Pinguino. Non sapendo che aspetto ha un pinguino, Giraffa, naturalmente, ha molte domande. Pinguino, ha anche lui delle domande su ciò che la Giraffa gli dice di se stessa. Cos’è un collo? E Pinguino ne ha uno?

Alla fine, Giraffa decide di travestirsi come il suo nuovo amico e di andare a trovarlo. Fa del suo meglio, ma i risultati sono a dir poco comici, mostrando quanto facilmente le persone possano interpretare erroneamente le informazioni e fraintendersi a vicenda.
Riusciranno nel loro intento? Come sarà l’incontro tra i due?

Caro giraffa e Caro pinguino di Megumi Iwasa edito da Lupoguido è un grande libro, che offre molto di cui discutere e molto di cui ridere. C’è una meravigliosa immediatezza e semplicità nella scrittura che è molto accattivante e i disegni al tratto si aggiungono perfettamente a questo e ben scandiscono questa lettura di brevi capitoli 😉
Racconta un’improbabile relazione di penna tra giraffa e pinguino, cercando di capirsi l’un l’altro attraverso le lettere. Ci sono molte riflessioni toccanti, come:
“Cara giraffa.
Quando ho letto la tua lettera, ho imparato per la prima volta che esiste una cosa come un collo. Penso che forse non ho il collo. O forse sono tutto collo?”


Una storia dolce e spensierata piena di colpi di scena inaspettati, illustrazioni e personaggi ricchi. Questa storia può essere letta ad alta voce o da soli 😉

“Grazie Pellicano!
Figurati! Se tu non ti fossi annoiato,
io ora non sarei un pellicano che non si annoia più.

Quindi siamo diventati amici grazie alla noia.
Sì. Anche la noia non è poi male, eh?

Tra una risata e una curiosità grande di scoprire che cosa combinano Giraffa e Pinguino, i bambini scopriranno temi come la noia, la solitudine, il coraggio, la speranza, la scoperta, l’immaginazione e l’amicizia
Una storia divertente e stravagante con un messaggio meraviglioso che promuove l’amicizia, l’accettazione e il coraggio di provare qualcosa di nuovo. Perfetta anche per le letture prima di coricarsi per aumentare la suspense e stimolare l’immaginazione e la conversazione.

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Un pomeriggio di Uffa che Noia – Cristina Petit

Una bambina normale,
un pomeriggio di niente,
di uffa che noia, che salamoia!

Non so proprio che fare,
a questo punto è meglio uscire!

Una bambina in un pomeriggio di “uffa che noia” decide di uscire a fare una passeggiata.
Anche un orso in un pomeriggio di “uffa che noiadecide di uscire!
L’orso e la bambina si incontrano nel bosco.
La bambina ha con sé un libro di fiabe, l’orso invece ha appena preparato i biscotti.
L’orso invita la bambina a casa sua a mangiare i biscotti.

Forse forse questo pomeriggio di niente si è trasformato in un pomeriggio da riempire di parole, insieme.

Una passeggiata di niente
che può diventare di tutto.

Cosa piace all’orso? Cosa piace alla bambina? I due nuovi amici prendono un tè mangiando i biscotti di orso e raccontandosi scoprono i loro gusti. Scoprono che hanno gli stessi gusti!
E il prossimo pomeriggio di “uffa che noia” c’è già in programma di ritrovarsi nella cameretta della bambina.
Per fortuna la bambina ha preparato i biscotti perchè il pomeriggio di “uffa che noia” per orso arriva presto 😉

Un pomeriggio di Uffa che Noia di Cristina Petit di Pulce Edizioni è albo illustrato che racconta con semplicità come la noia sia una possibilità; proprio come una strada piena di incroci che possono condurci in posti nuovi, ma racconta anche quanto sia bello parlare, e altrettanto bello ascoltare chi ci sta vicino, perché solo così si scoprono tutte le cose che abbiamo in comune con gli altri.

Se l’orso e la bambina non si fossero annoiati sarebbero rimasti a casa e non si sarebbero incontrati.
Una dolce storia che racconta l’amicizia nata in un giorno di noia.
Ora l’orso e la bambina sanno che non si annoieranno più perché il giorno di “uffa che noia” d’ora in poi sarà solo una scusa per incontrarsi e stare insieme.

Le illustrazioni di Michela Gastaldi sono semplici ed essenziali, mettono in primo piano i due protagonisti, che si stagliano su sfondi bianchi o neri e accompagnano il testo composto da un botta e risposta tra l’orso e la bambina.

Noia e scoperta. Un binomio che spesso nell’infanzia funziona. Annoiarsi è ormai diventato un privilegio per i nostri bambini, sempre occupati con qualche attività programmata.
Ma è proprio in quei momenti di tempo lento che i bambini possono finalmente fermarsi e dare spazio alla fantasia, magari in compagnia anche di un buon libro.
Questo storia ha molte letture: diverte, parla della noia, parla dell’amicizia. E allo stesso tempo fa capire concretamente il potenziale della lettura, che riempie ogni momento, anche quelli di noia, per portarci in storie e avventure magnifiche (piccole o grandi che siano!.

“E’ alla sera
quando guardo il cielo,
che ripenso a tutte le parole
che abbiamo detto.”

Che storia, Nonno! – Paul McCartney

“Su con la vita, nipoti!” esclama il nonno,
tirando fuori delle cartoline dalla tasca dei pantaloni.
“Guardate qui!”

Lucy, Tom, Em e Bob stanno trascorrendo il fine settimana dal nonno.
Un nonno esploratore intrepido, che con le sue magiche cartoline colorate accompagna i suoi quattro nipoti in incredibili avventure. Unisciti a loro mentre cavalcano pesci volanti, schivano le fughe precipitose e sfuggono alle valanghe …

È una corsa selvaggia sulle montagne russe con un tocco di magia e una commovente storia di famiglia, ispirata dalle esperienze personali di Paul di essere un nonno.
Raccontare storie ai nipotini è un divertimento irrinunciabile per i nonni, quelli dotati di fantasia le storie le inventano. Paul McCartney, cantautore e musicista del mitico gruppo “Beatles”, è un nonno cui la fantasia certamente non difetta, le sue storie.


Che storia, Nonno! di Paul McCartney edito da HarperCollins è realizzato con illustrazioni divertenti e colorate della talentuosa artista Kathryn Durst, questo non è solo un libro è un piccolo viaggio magico, perfetto per genitori, nonni e piccoli esploratori 😉

Proprio come il già molto noto, autore, anche il nonno illustrato è alla moda, con la barba folta e il piccolo cavallino bianco, una bombetta e un papillon sbarazzini e uno zaino da scolaretto verde lime, con una bottiglia d’acqua stipata nella tasca laterale.
Ma il nocciolo della questione è la sua bussola magica, che offre a quattro nipoti annoiati una fuga in una giornata di pioggia in luoghi remoti raffigurati sulle cartoline che tira fuori dalla tasca dei pantaloni: una spiaggia sabbiosa, il deserto del sud-ovest americano, le “vette innevate “Delle Alpi Svizzere.

Gira la bussola, segui la strada,
magico è il viaggio ovunque tu vada!
Un lampo di magia e…

Usando la sua bussola magica, guida i quattro nipoti da un continente all’altro dove vivono avventure folli e sfuggono per un pelo a grandi pericoli. Per fortuna, il nonno si assicura che i bambini tornino a casa sani e salvi, e in tempo per andare a letto :).


Ma poiché queste sono avventure, non visite turistiche, sorgono anche piccole minacce e complicazioni: come un esercito di granchi mordaci, una fuga precipitosa di bufali predatori, una valanga e persino la fuga è volando in groppa ad una mucca 😀

Che storia, nonno! è scritto ritmicamente con un ritmo ottimista, il che non sorprende se si considera che l’autore del libro è una leggenda: l’unico e solo Paul McCartney, prende ispirazione dal suo viaggio di nonno!
Il libro è un vero giramondo. Pagina dopo pagina i bambini vogliono solo scoprire cosa succederà dopo!

Volevo scriverlo per i nonni di tutto il mondo – e per i bambini – quindi ti dà qualcosa da leggere ai nipoti prima di andare a letto.” Dice Paul McCartney.
Infatti, “Che storia, Nonno!” è il regalo ideale per i nonni. Ma questa storia è anche una bella aggiunta alla biblioteca di famiglia!

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Prima della pioggia & La gara delle Chiocciole – Lùcia Hiratsuka

Lia e Nico sentono Moca che abbaia in veranda.
Quando aprono la porta, trovano una grossa foglia.
Chi può averla lasciata lì?
Nico, c’è scritto qualcosa. Leggiamo.

Vi aspettiamo alla nostra festa
sull’isola delle ninfee.
Oggi prima della pioggia.

Lia e Nico sentono abbaiare la loro cagnolina Moca, e quando aprono la porta di casa per vedere cosa accade, i due fratelli scoprono di aver ricevuto un invito mai visto prima. È Lia che legge al fratello quello che c’è scritto su questa enorme foglia di ninfea lasciata alla loro porta.

Una festa? Amano fare festa. Ma devono fare in fretta, perché l’invito non arriva con nessuna indicazione di orario, dice solo che sarà Prima della pioggia.
Molto curiosi e pieni di entusiasmo si precipitano subito perché le nuvole si stavano accumulando nel cielo e dovono arrivare prima della pioggia.
E’ impensabile perdere la festa, ma l’emozione sale perchè devono anche trovare l’isola e scoprire chi ha inviato l’invito. Un’avventura, ricca di sorprese, vissuta da Lia e Nico.

Prima della pioggia racconta la vita a contatto con la natura: gli animali e i suoi ritmi.
Racconta di due bambini incantati ad ascoltare il canto delle rane scritto e illustrato da Lùcia Hiratsuka edito da Pulce Editore


È un libro che si sposa perfettamente con l’approccio con il mondo esterno, con la scoperta delle piccole meraviglie della natura, con le mille possibilità che regala ogni giorno la natura ai bambini e non solo per divertirsi e viaggiare sulle ali della fantasia.

Dopo la lettura, osservate il tempo e regalate ai bambini il piacere di un’esperienza simile… ❤
La magia dei racconti di Lùcia Hiratsuka continua con La gara delle chiocciole!

La dolcezza dei libri di Lucia Hiratsuka è infita in Prima della Pioggia e La gara delle chioccioline, il gioco e l’immaginazione sono il filo conduttore della narrazione.

Lia ha trovato un chiocciolina in giardino.
Anche Nico ne ha trovata una.
Facciamo una gara?
Vediamo quale arriva prima dall’altra parte? – Lia lancia la sfida
La mia sta uscendo dal guscio! -grida Nico
Shhh! Inizia la gara.

Inizia così la storia di questo libro.., La gara delle chiocciole di Lùcia Hiratsuka edito sempre da Pulce edizioni.
Lia e Nico vivranno un momento magico che segue le tracce delle lumache.
Ancora una volta è la natura che regala ai due bambini un’occasione di gioco che non ha tempo.
Osservare e aspettare due chiocciole mentre si spostano per arrivare dall’altra parte!
Un gioco che invita alla calma, al piacere di assaporare il tempo lento e l’attesa delle cose, e pure alla noia.
Proprio come accade a Lia e Nico che in veranda chiudono gli occhietti per un pisolino veloce, ma al loro risveglio dove saranno finite le chiocciole?!
Non rimane che seguire le loro scie che brillano sul terreno, tra colline, vulcani, montagne e poi giù giù fin dentro alla foresta per arrivare insieme nella città dei fiori.
Ma… chi ha vinto la gara?

Anche La gara con le chiocciole è un libro illustrato, scritto in maiuscolo per bambini a cui piace osservare la natura.

Illustratrice, autrice e ricercatrice, Lúcia Hiratsuka è laureata in Belle Arti e ha studiato le leggende del Giappone dagli anni ’80, quando era lì su invito del governo della Prefettura di Fukuoka, e ha svolto ricerche sull’uso del disegno nella letteratura per l’infanzia.

Pensare alle possibilità: raccontare una storia con parole e immagini;
con molte parole e poche illustrazioni; o solo con immagini;
è una bella sfida, che adoro.
Posso solo parlare di dedizione, tuffarmi nel meglio che ho e
produrre con amore.

Mi piace pensare che un bambino aprirà il libro e sentirà
che qualcosa sta per accadere dentro.
Lúcia Hiratsuka

Quello che Lúcia riesce a fare in questi due libri, raccontando la convivenza di due fratelli in un cortile è meraviglioso. Perché è il quotidiano, la boscaglia, il gioco, la ricerca, la pioggia, l’ascolto, con quel calore che piace ai nostri cuori, indipendentemente dalla vita che abbiamo, urbana o rurale. Meraviglioso nel testo e nel disegno (qui grafite, acquarello e pennellate, una tecnica pittorica giapponese). Come lei dice: “un montanaro con un tocco orientale“. Due libri dolcissimi, per rimanere nella memoria dell’infanzia.
Lia e Nico ci accompagnano in uno spazio per la creazione e i sogni. Un tempo di sospensione e rilascio, un angolo dove crescere, prolungare le esperienze, intensifica le sensazioni. Maturare insieme alla natura.

Lúcia Hiratsuka, sintetizza in modo splendido e delicato l’incontro tra Giappone e Brasile.
Le sue radici giapponesi sono limpide e forti: la storia della sua famiglia, emigrata in Brasile a metà degli anni Venti, è uno straordinario racconto di vita, che ispira tutti i suoi libri in maniera reale e poetica. Ha trascorso la sua infanzia e giovinezza nel cortile della casa di famiglia, tra grandi piantagioni di caffè e alberi di gelso, lontano dalla città.

Sono i suoi ricordi d’infanzia, dei giochi all’aria aperta, delle scoperte e dell’incanto che i bambini vivono quando sono circondati dalla natura, da soli o insieme ai coetanei.

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Beatrice e Vanessa – Yeoman & Quentin Blake

Beatrice, la pecora, e Vanessa la capretta,
avevano passato tutta la vita insieme, nello stesso campo.

Beatrice, la pecora e Vanessa, la capra, si conoscono dalla loro nascita, da allora pascolano sulla stessa erba intorno alla stessa fattoria e chiacchierano appoggiando il muso sulla staccionata del prato ogni giorno che passa.
Tutto sembra perfetto, ma quel giorno le loro abitudini, sempre i soliti argomenti, sempre la solita erbetta ogni giorno …basta, è tutto fin troppo noioso.

Dovremmo andare in vacanza – disse Vanessa
Subito? – chiese Beatrice timorosa
Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi!
Facciamo immediatamente le valige – disse Vanessa

Entrambe, amiche da sempre, non sono mai andate oltre lo steccato della fattoria.
La soluzione è andare in vacanza! Per assaggiare nuove erbe gustose e chissà casomai creare nuovi ricordi da raccontarsi.
Pronte e decise, si procurano il bagaglio: una borsa capiente, una testa di lupo impagliata e un bel mazzo di palloncini. L’essenziale, insomma, per un viaggio, specie se per arrivare alla meta si rivela necessario attraversare una foresta.

All’inizio, ovviamente, non conoscevano il pericolo che affrontavano quando si avvicinavano alla foresta, ma con intelligenza e (forse) un po ‘di fortuna, gli ostacoli si sentivano più facili da superare.

Una storia su come uscire dalla tua zona di comfort, amicizia e viaggio. Il personaggio piuttosto ingenuo di Beatrice con la coraggiosa e intelligente Vanessa è una combinazione comune ma non noiosa. Anche ciò che si guadagna dopo il ritorno dall’avventura è stato davvero rilassante.

Beatrice e Vanessa di John Yeoman, illustrato da Quentin Blake, edito da Clichy è uno di quegli albi illustrati esilaranti, imperdibili e assolutamente geniali.
Il suo stile è vorticoso e giocoso come le illustrazioni aeree, divertenti e raffinate dello straordinario Quentin Blake.

Una storia che stimola i bambini ad uscire dalla loro zona di confort
Una storia fresca e divertente
Una bella avventura per due amiche inseparabili

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Questo libro non sarà divertente – Cirocco Dunlap

Questo libro non sarà niente di divertente.
Me ne starò qui, seduto in silenzio
ad aspettare che il libro finisca.

Nonostante queste chiare ingiunzioni, ci possiamo scommettere che i bambini continueranno a girare le pagine?! Gioca sulla natura intrinsecamente sovversiva dei bambini che spesso dicono “No” – semplicemente perché.
Il signor Topo è evidentemente determinato a essere una creatura noiosa e occhialuta che vuole solo essere lasciata sola a leggere il suo libro. E così, nonostante le strane cose che accadono intorno a lui, decide di ignorarle.

Non capisco perchè siete ancora qui.
Anche questa balena volante
è annoiata, annoiata, annoiata.

Bene non fateci caso.
Vi assicuro che non si ripeterà
niente del genere.

Tuttavia, ha un brusco risveglio mentre creature come un verme Kung Fu Verme Fluorescente tra gli altri lo immergono nell’oscurità …

… e lo conduce direttamente in una festa da ballo a gravità zero.

Questo libro non sarà divertente di Cirocco Dunlap edito da Clichy Edizioni è la storia di un topo che odia il divertimento, è una storia di un i libro su un libro, questo tipo di struttura è uno dei modi più “semplici e coinvolgente” per i giovani lettori, apparentemente in conversazione, mentre il protagonista della storia li convince a girare le pagine o far loro sapere senza mezzi termini che questo libro non sarà divertente, come il nostro topolino.


I lettori si rallegreranno del fatto che questo affascinante topo teso è sfidato e sovvertito da creature gloriosamente fantasiose.
Il nostro topolino cederà all’attrattiva della sua schiacciante esuberanza?

Questo libro non sarà divertente, riesce a diventare interattivo e tridimensionale, si muove come una lunga sequenza cinematografica.
Questo topolino, all’apparenza serioso e perfettino, vi dirà di non leggere perchè il libro è noioso e di non voltare pagina, voi non ascoltatelo, e andate avanti.
Quando ti capita tra le mani un libro con questo titolo pensi: e ora? Di che cosa si tratta?
A quel punto vince la curiosità che spinge il lettore (non solo quello più piccolo…ve lo assicuro!) a girare ogni pagina, contrariamente a quanto suggerito dal protagonista di questa storia.
Un libro interattivo, dall’umorismo semplice e diretto, grazie anche alle belle illustrazioni, e che permetterà a chi legge, con giochi di voce, di far emergere la propria comicità facendo sbellicare dalla risate il pubblico che ascolta; perfetto per la lattura ad alta voce con più bambini.

Dire “no” e violare le regole, oopure annoiarsi tremendamente, per i bambini è un esercizio di autonomia, l’affermazione del proprio “io”.
Leggere insieme questo libro ecco che diventa un gioco divertente in tal senso: quante volte il libro avverte il vostro bambino che è meglio non continuare a girare pagina? Quante volte il vostro bambino farà proprio il contrario?

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Una storia molto in ritardo – Marianna Coppo

“Nella Vita c’è chi aspetta la propria storia
e chi invece prende l’iniziativa
e cambia le cose”

La storia inizia così…
C’era una volta una pagina bianca”, una pagina bianca che ci rende curiosi a voltare pagina immediatamente per appagare la nostra curiosità!

Ed ecco che pian piano appaiono i personaggi della nostra storia: cauti…incerti e un po’ spaesati si guardano perplessi intorno.
I personaggi incominciano ad agitarsi… non sanno cosa fare e nemmeno perchè si trovano lì.

Di pagina in pagina la consapevolezza si fa strada in loro.

“Ecco siamo in un libro!”

“Un libro?”

“Beh dunque allora ci sarà una storia.”

Il tempo passa… I nostri personaggi aspettano ma la noia incomincia a farsi sentire, e della storia non si vede nemmeno una parola.
Il più piccolo dei 5 personaggi si distingue dagli altri per il suo atteggiamento, un coniglietto rosa, ha uno zainetto sulle spalle ed è tranquillo e sereno a differenza degli altri.

“Facciamo un gioco?” Chiede il coniglietto
Ma il resto del gruppo è occupato…sta aspettando… non possono distrarsi…loro aspettano la storia.

Il coniglietto però si annoia e va per la sua strada, non è disposto ad aspettare senza fare nulla e inizia a muoversi: tira fuori i colori dallo zaino e inizia a disegnare. Gli altri 4 continuano ad aspettare, certo potrebbero cercarla…ma se la storia arriva e loro non ci sono?il coniglietto nella pagina di sinistra nel frattempo dà vita ad un vero e proprio mondo fantastico: un grande albero con altalena, una casetta sull’albero per i pinguini, uccellini verdi che cantano, creano il loro nido e lascinao qualche ricodino volando qua e là 😀 e poi ecco comparire un unicorno… un dinosauro rosso..pioggia e tuoni.. e persino l’arcobaleno..pian pianino il mondo immaginato prende vita!

Inizia a piovere e i personaggi cercano riparo, incominciano a interagire tra di loro e si lasciano trasportare dalla storia, trovano la scena così piena e meravigliosa che è stata costruita dall’azione del coniglio quando ha da solo disegnato ops …piantato un albero.
Finora non sono stati consapevoli di ciò che stava accadendo . Mentre aspettavano che accadesse qualcosa, la vita e la storia stavano accadendo al loro fianco senza che se ne accorgessero perché erano troppo impegnati ad aspettare.

E poi ecco che finalmente arriva il postino con la storia tanto attesa!

Una storia molto in ritardo di Marianna Coppo edito da Terre di Mezzo, un albo illustrato davvero per tutti, perché contiene un grande insegnamento per grandi e piccini.

“Nella vita c’è chi aspetta la propria storia
e chi invece prende l’iniziativa.

E cambia le cose”.

Marianna Coppo è una giovane illustratrice che con il suo stile semplice dai tratti infantili rende immediata, chiara ed essenziale la storia e riesce a dare vita ad un mondo fantastico che attira lo sguardo dei bambini catturandolo attraverso colori pastello e particolari interessanti.

Questo libro nella sua semplicità è un libro che ci racconta tante storie, c’è quella che si aspetta, quella che si sviluppa grazie ai disegni del coniglietto, quella che interpreta il lettore personalmente man mano che la lettura va avanti e poi, ovviamente, quella che racconta il libro stesso con le immagini affiancate al testo.
Un libro spassoso, una storia senza fine, perchè proprio nell’ultima pagina tutto ricomincia. Come? Questo è una sorpresa 😉
Comunque, abbiamo capito: meglio attivarsi e mettersi in gioco piuttosto che stare ad aspettare che qualcosa succeda.
Vi consiglio di osservare attentamente l’illustrazione in cui il postino consegna la storia tanto attesa..
perchè in fondo siamo noi i veri fautori delle nostre storie!
perchè solo facendo possiamo far accadere delle cose…

Non dovremmo aspettare opportunità, dovremmo cercarle. Potremmo pensare di aspettare qualche sincronicità..sì, potrebbe essere, ma potrebbero volerci anni. Invece, possiamo cercarle le nostre opportunità, prestando attenzione a tutti i segnali e cogliendo i piccoli segnali che la vita ci fa scoprire ogni giorno.

Questa storia, nella sua semplicità ci può far cabiare completamente il modo di affrontare la vita ed eliminare l’idea di “aspettare che accada”. Effettivamente penso che la vita sia per coloro che vivono e ne approfittano. Mi piace pensare, e far arrivare ai bambini che è bello e importante fare qualcosa per raggiungere i nostri obiettivi o realizzare i nostri sogni!

Se aspettiamo quella storia, ci mancherà la storia della nostra vita…un grande messaggio in un semplice libro per bambini! Consigliato!

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Rigo e Rosa – Lorenz Pauli

Tratto da una storia vera di amicizia tra un leopardo e una topina allo zoo di Berna!

“Qualcuno stava piangendo.
Rigo si sarebbe tappato volentieri le orecchie con le zampe,
se non le avesse usate come cuscino.
Il pianto non accennava a smettere.

Rigo aprì un occhio e sbirciò tutt’intorno.
Eccolo lì, un topolino. Era lui che piangeva.

‘Gli chiedo cos’ha o me lo mangio?’ pensò Rigo.
Bah! Chiediamo. A mangiarlo, sono sempre in tempo.
Il contrario è più difficile.”

Un libro di cuore assoluto!
Sono 28 brevi racconti con al centro le avventure di Rigo un leopardo persiano dello zoo di Berna, e Rosa, una piccola topolina.

Rosa è in lacrime perché ha paura degli animali cattivi. A questo punto il disorientamento di Rigo, leopardo dello zoo di Berna, è quasi al culmine.
Rigo si siede accanto alla topolina, la stringe a sé nella sua soffice pelliccia e inizia una meravigliosa storia di gioia.


Rigo e Rosa vivono insieme molti momenti, ma le loro avventure possono essere inserite in un contesto più ampio. In altre parole: dalla vita di tutti i giorni le paure di due animali nello zoo sono momenti filosofici meravigliosi, infatti sviluppano insieme pensieri su fiducia, noia, verità, amicizia, saggezza e molto altro.
Rigo e Rosa possono essere la rappresentazione in carne e pelo di come sia l’amicizia.

“Rigo chiuse gli occhi.
Poi disse serio: «No. Non credo. Non potrei mai avere
paura di te, perché di te, io mi fido».”

Questo è ciò che rende questo libro così perfetto. E come se ciò non bastasse, Kathrin Schärer illustra magistralmente! Il suo design è semplice, chiaro e va dritto al cuore.
Lorenz Pauli fa parlare meravigliosamente i due animali e Kathrin Schärer mette le sue illustrazioni armoniose al servizio della narrazione, illuminando sensibilmente, commentando con un occhiolino, ricca di varietà e inconfondibile.

Rigo e Rosa edito da Il Castoro è una storia scritta da Lorenz Pauli e illustrata da Kathrin Schärer di Basilea e ha ricevuto il Premio: Swiss Media and Youth Media Prize 2017.

L’Istituto svizzero per l’infanzia e la gioventù premia un libro che:
“non solo fa ridere bambini e adulti,
ma li incoraggia anche a pensare e parlare”,
ha affermato la giuria.

Chiedere, dire, ascoltare, entrare in empatia, pensare, osservare, imparare, guardare le cose in modo diverso, aprirsi, allargare l’orizzonte..ecco di cosa tratta meravigliosamente questo libro.
Questa è la storia di due che sono diventati amici.

Sai cosa penso del fatto che
c’intendiamo così bene?” gli sussurò Rosa

Rigo fece le fusa e disse:
Che sia supercolossaroso?
Rosa scosse la testa
e scivolò di nuovo sul collo del leopardo.

No“. disse “Che sia…
…semplicemente bello.

Un libro di lettura per bambini dall’età dai cinque / sei anni in su, Rigo e Rosa, accendono l’entusiasmo nei piccoli lettori, grazie al buon testo, ai bei disegni e soprattuto grazie all’empatia che nasce immediatamente non appena i bambini scoprono che la storia è realmente accaduta. Sapendo questo, immediatamente il livello di empatia con i personaggi di questi racconti si alza e arriva a toccare anche le corde delle emozioni: quel leopardo è esistito veramente.
Queste 28 storie di Rigo e Rosa sono un’opera d’arte tutta da leggere e guardare!

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Ti CERCO, ti TROVO – Anthony Browne

“Giochiamo a qualcosa?” chiese Cy
“MA a cosa possiamo giocare?” chiese Poppy

Due fratellini, Cy e Poppy, sono in cucina. La loro tristezza è tangibile per un cane, Goldie, scomparso da casa da giorni. Che si fa? Sono tristi e non sanno come passare il tempo.
Si potrebbe uscire, nel bosco e giocare a nascondino. Poppy è d’accordo. Uno, due, tre, quattro…

“Facciamo che tu vai più lontano che puoi nel bosco
e poi io ti vengo a cercare”.

Cy ha trovato una capanna di rami nella quale nascondersi, è emozionato perché questa volta sua sorella non lo troverà così facilmente, eppure per qualche ragione inizia a tremare.
Poppy e Cy giocano, ma il lettore continua ad avvertire un velo di inquietudine.


Il bosco per Antony Browne diventa sempre qualcos’altro, il posto dove i bambini sperimentano la propria solitudine, il proprio dolore o la propria disperazione. In questo albo il gioco del nascondino è doppiamente simbolico: Cy si è nascosto così bene che Poppy non riesce a trovarlo e Goldie, il loro cane, è lì fuori da qualche parte.
L’inquietudine, come sempre negli albi di questo straordinario autore, diventa la condizione necessaria per trovare una rassicurazione, la chiave con cui il doppio registro narrativo, senza sforzi, mescola conscio ed inconscio.

Ti cerco, ti trovo, di Anthony Browne che la casa editrice Camelozampa ha portato in Italia con la traduzione di Sara Saorin.
Un libro illustrato ricco, importante, che si sviluppa su livelli emozionali diversi.
Anche questa volta la lettura di uno dei libri di Browne equivale ad un’immersione totale nella storia. Riusciamo a percepire persino la brezza che si alza con il procedere della sera, il fremere delle foglie e quello di Cy che vorrebbe scomparire nel cumulo di fronde in cui si è nascosto ed insieme essere ritrovato dalla sorella a mano a mano che il tempo passa e calano le ombre e la sessione di nascondino nella sua mente infantile pare diventare infinita.


Un bosco è natura che accoglie, alberi altissimi, profumi e suoni che infondono pace. Ma si trasforma in un luogo molto diverso quando si è bambini e ci si trova lì da soli. Anthony Browne lo sa bene ed è capace, attraverso l’uso dei colori, del tratto e della prospettiva, a infondere nel lettore un’inquietudine crescente e a trasportarlo lì, nel bosco, insieme a Poppy e Cy.

Il gioco del nascondino è un gioco antico, forse il gioco simbolico più antico di tutti, quasi un rito iniziatico e tutti da piccoli eravamo entusiasti di giocarci. C’è una preda, c’è un cacciatore e c’è una tana, quella che ti salva e ti libera, e quella dove ti nascondi, ma che non ti può tenere al sicuro per sempre. Nel libro di Antony Browne, il lettore interpreta entrambe le parti – quella del cercatore e quella della preda – perché è questo che fa la letteratura, ci dà la possibilità di sperimentare e scambiare i ruoli, di attraversare i boschi, da quelli delle fiabe a quelli degli albi.

La storia si svolge al tramonto. Le ombre sono lunghe, scure, ma il cielo è terso in questa bella sera d’autunno. Pare di percepire l’aria pungente.


Il bosco, sebbene così nitido e luminoso, resta un luogo misterioso, pieno di ombre, di giochi di luce: i rami, le radici e la corteccia degli alberi sembrano o celano volti, animali, addirittura cose.
La prima lettura di questo albo ci troverà troppo presi emotivamente nel seguire le vicende dei due fratellini per accorgerci che Browne ha preparato per noi un secondo piano lettura/gioco, il lettore deve giocare a nascondino con Poppy e Cy. Cosa si nasconde nel bosco?
Antony Browne ha disseminato le pagine di oggetti da rintracciare. Allora sarà un piacere ricominciare a sfogliarlo da capo per cogliere la lista elencata a fine racconto.

Ti cerco, ti trovo, come suggerisce il titolo, si conclude con un lieto fine. Nel cambio di colori e di atmosfera, l’autore sembra quasi volerci ricordare una cosa semplice ma determinante: che il modo in cui percepiamo ciò che viviamo è spesso dettato soltanto dalla natura del nostro sguardo sul mondo.
Per questo le sue storie sono un dono, un luogo dove coltivare la speranza; bisogna avere paura, addentrarsi nel profondo di noi stessi, perdersi per ritrovarsi. Si ascolta, si valuta, si sta in attesa, si trattiene il fiato. Poi il gioco inizia.

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Uff! – Ilaria Guarducci

Ed era lì che Uff si sentiva all’apice della noia,
libero di fissare il vuoto, di sentirsi annoiato.
Ma così annoiato, così annoiato,
così tanto annoiato che….

Il libro parla di un bimbo di nome Uff che non si divertiva mai, proprio mai.
Il suo colore preferito era il grigio e amava solo la pasta in bianco.

“Si annoiava così tanto e così bene che
un giorno si chiuse nella sua stanza e
decise di autoproclamarsi sua maestà
il re supremo della noia”

Si annoiava sempre in ogni stagione e in ogni posizione quindi un giorno decide di creare il suo regno ricco di noia…prima partendo dalla corona, poi costruendosi un trono, un castello, una corte e anche una principessa che si doveva annoiare con lui…nel suo regno di noia Uff trova il suo ambiente perfetto e quasi quasi inizia a divertirsi!!!

Mamma, mi sto annoiando! Cosa facciamo?
Quante volte i vostri figli vi avranno fatto queste domande.
Non sottovalutiamo la noia…
E se il tuo bambino fosse così annoiato da arrivare a divertirsi con la noia? Al piccolo protagonista succede proprio così: non reagisce a niente di quello che i genitori propongono, ma da solo riesce a costruire un noiosissimo mondo nel quale si diverte.
La noia stimola la creatività e permette ai nostri bimbi di concepire idee geniali e brillanti. Spesso noi genitori abbiamo la tendenza a occupare tutto il tempo dei nostri bimbi, ma in realtà questo è un male, in quanto sottraiamo loro del tempo prezioso per volare con la fantasia.

La noia dovrebbe essere un diritto di ogni bambino e non un problema da risolvere. Infatti il protagonista Uff si attiva in prima persona e agisce di conseguenza per creare qualcosa in grado di superare la noia stessa.

Camelozampa ci presenta questo bellissimo e coloratissimo e ovviamente “noiosissimo” 😉 albo, scritto e illustrato da Ilaria Guarducci, che con questo suo stile di illustrazioni buffe ed incisive, smaschera in modo bizzarro le nostre ansie di genitori.
Un libro per cui è stato usato un font ad alta leggibilità
Un libro semplice ed efficace, dedicato a tutti i bambini di oggi che non trovano mai soddisfazione e si annoiano subito in ogni loro attività forse perché possiedono troppe cose o forse perché vengono accontentati in ogni loro desiderio…mentre Uff trova il divertimento e la sua giusta dimensione quando crea il suo regno immaginario ricco di nuove costruzioni e noiose ma al tempo stesso divertenti attività.

Uff, è una lettura che invita i piccoli lettori e pure i grandi alla pazienza, al saper aspettare quella cosa giusta che fa per noi, che fa aprire mente e corpo e ci dona vitalità per quello che amiamo di più.
Uff è davvero il manifesto del diritto alla NOIA e della sana libertà di annoiarsi! 😉

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Piccola Macchia – Lionel Le Néouanic

“Piccola Macchia si annoia,
senza amici, nel suo angolino.
Salve ragazzi…posso giocare con voi?”

La protagonista non ha una forma, è una piccola macchia nera, senza occhi, bocca, braccia e gambe. Una macchia e basta.
Piccola Macchia compare così nella prima pagina del libro, sola, in basso a destra: è completamente nera, i bordi irregolari delle macchie di inchiostro, simili a quelle maldestramente cadute nei quaderni di scuola di un tempo; Piccola macchia è sola e si annoia.

Un giorno la mamma la sprona ad andare a cercare degli amici e vagando di qua e di là trova infine delle forme, un triangolo verde, un quadrato rosso, un rettangolo blu, e un cerchio giallo.
Piccola macchia è diversa e viene rifiutata dal gruppo, ma il babbo le insegnerà a tirare fuori il tesoro nascosto dentro di lei, per tornare dagli amici e stupirli. E così accade! Piccola macchia ha una dote incredibile: sa trasformarsi in tutto quello che vuole. Così riesce a conquistare la loro amicizia e insieme si divertono a giocare e creare nuove figure.

Piccola Macchia di Lionel Le Néouanic edito da Edizioni Primavera, oltre che un omaggio allo scrittore illustratore olandese Leo Lionni, che scrisse “Piccolo Blu Piccolo Giallo”, vuole, essere un remake di grandi di quadri, in onore a pittori come Mirò e Matisse.

“Niente è banale o stupido,
anche la cosa più banale può
trasformarsi in qualcosa di meraviglioso.
Segni e macchie mi danno stimolo e idee nuove,
ai miei occhi si trasformano in persone,
animali e cose grazie alla qualità magica del segno.”
JOAN MIRO’

Proprio come accade per Piccola Macchia, il viaggiare e l’esplorare contengono un forte potenziale educativo e pedagogico nella vita di un bambino in età della Scuola dell’Infanzia, in particolare il viaggio è, come in questo caso metafora di crescita, un’esperienza simbolico-affettiva è apprendimento.
Il cammino che i bambini e le bambine compiono è un vero e proprio viaggio nel quale si fanno incontri, si istaurano relazioni, si guarda, ci si stupisce e si fanno esperienze nuove.
Piccola Macchia, infatti, è il protagonista di una storia di amicizia che nasce come spesso accade: in salita, con un rifiuto.
Come fa un bambino a farsi nuovi amici?

E’ difficile farsi accettare ed è difficile anche riprovarci, dopo essere stati rifiutati.

…Cerca dappertutto…
senza però trovare un solo amico…
ad un tratto sente delle grida…
…Piccola Macchia si avvicina e dice…
…posso giocare con voi?…
…ma non ti vedi? Tu non sei come noi,
non hai nessuna forma ne colore!

Gli amici che Piccola Macchia ha scelto non lo accettano. Loro sono un gruppo di piccole forme colorate geometriche e soprattutto ben definite, non hanno nessuna intenzione di accettare e fare amicizia con una forma informe e che per di più è tutta nera. Piccola Macchia torna a casa in lacrime, la mamma lo consola, ma soprattutto gli svela un grande segreto.

“Tu non lo sai, ma dentro di te c’è un tesoro,
un tesoro meraviglioso, che devi ancora scoprire…”

Lui si asciuga le lacrime, raccoglie tutto il suo coraggio e torna da loro.

“Oooh!” Piccola Macchia non c’è più!
Aiuto Un Mostro!
Gridano le piccole forme!…

“ INCREDIBILE!”
Piccola Macchia si può trasformare
in tutto ciò che vuole
Possiamo giocare con te?

Ecco che quei bambini, così rigidi nelle loro forme geometriche perfette, imparano da Piccola Macchia il gioco più divertente del mondo, quello di giocare a non essere sempre se stessi.
Piccola Macchia gli fa vedere delle forme che non avevano mai visto prima d’allora, gli insegna a trasformarsi e insieme giocano a fare nuvole, onde e stelle. Ora tutti insieme, uno di fianco all’altro, sono una faccia, un sorriso, poi tanti sorrisi e domani Piccola Macchia gli insegnerà a mischiarsi e forse così si aggiungeranno anche altri amici.

WOW!…
che bello il tuo gioco, Piccola Macchia…

Così fa Piccola Macchia, conquistando l’amicizia e la stima degli altri protagonisti di questa storia (forme  geometriche) e così fanno anche i nostri bambini e le bambine, confrontandosi, discutendo, a volte litigando, ma alla fine mostrando il tesoro che ognuno porta con sé. Ogni giorno, confronto dopo confronto, e sempre con un po’ di sostegno 😉 imparano a collaborare, a condividere le cose ed i pensieri.

Piccola Macchia insegna ad avere fiducia in se stessi e a credere nelle proprie potenzialità, ma anche in quelle degli altri seppur diversi da noi, inoltre grazie all’uso di macchie e forme, anzichè l’uso di personaggi strutturati, stimola la fantasia e la creatività dei bambini.

Piccola Macchia non è una semplice lettura, è un’occasione unica e ampia di creare laboratori, piccole riflessioni con i bambini per elaborare insieme il grande messaggio di vita che con la sua avventura racconta questa piccola macchia nera ❤

Piccola Macchia è uno di quei libri da avere, è un libro che “sa di libro”:
ha una grande storia, non è prevedibile, non fa la paternale, prende per mano pagina dopo pagina e ci lascia infine con tanti significati semplici ma fondamentali su cui riflettere.

Le avventure di Piccola Macchia ecco che diventano anche la narrazione di quotidiane difficoltà che i bambini e le bambine incontrano sul proprio cammino:
il rifiuto dei pari,
l’essere considerati diversi,
inadeguati
o semplicemente poco simpatici ai compagni.
Ma questa storia ci insegna che, con l’aiuto degli adulti, ogni bambino può scoprire il
tesoro che c’è dentro ognuno di loro, per mostrarlo agli altri.

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