Sprigiona il potere che è in te

I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.

Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.

Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica cheTony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiama E3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) edEntertainment (divertimento).

Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiduciasviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.

Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.

>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:

– Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.

Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!

Scopri i dettagli del corso >  “Sprigiona il Potere che è in Te”

Buona formazione

Un estratto dell’ intervista a Tony Robbins

in uscita nel mese di Agosto sul n.29 del trimestrale Scienza e Conoscenza:

A cura di Alvise Fedrigo e Elsa Nityama Masetti

Scienza della mente

Il risveglio del Gigante

Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…

Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?

La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?

I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..

“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?

Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
Dunque, entrambe queste forze trainanti ci sono utili. Quale usare? Dipende dal momento e dal contesto della nostra vita. Provare tutte e due, può aiutarci a capire quale funziona meglio per noi.

Sprigiona il potere che è in te

I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.

Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.

Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica che Tony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiama E3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) ed Entertainment (divertimento).

Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiducia, sviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.

Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.

>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:

– Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.

Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!

Scopri i dettagli del corso >  “Sprigiona il Potere che è in Te”

>> Per iscrizioni entro il 3o/11/2009 SUPER SCONTO DEL 36 % <<

Buona formazione

Un estratto dell’ intervista a Tony Robbins

in uscita nel mese di Agosto sul n.29 del trimestrale Scienza e Conoscenza:

A cura di Alvise Fedrigo e Elsa Nityama Masetti

Scienza della mente

Il risveglio del Gigante

Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…

Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?

La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.

Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?

I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..

“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?

Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
Dunque, entrambe queste forze trainanti ci sono utili. Quale usare? Dipende dal momento e dal contesto della nostra vita. Provare tutte e due, può aiutarci a capire quale funziona meglio per noi.

Per iscrizioni entro il 31/10/2009 (-44%)



Migliora la tua Vita!

Se ti interessano le tematiche del miglioramento personale saprai quanto è importante condividere le proprie esperienze con persone che hanno in comune con noi questa passione.

Incontriamo tantissime persone normalmente, abbiamo tantissime relazioni che contribuiscono alla ricchezza della nostra vita… eppure quando capita di passare del tempo con una persona che “la pensa come noi”… ci sentiamo rinnovati e ristorati!

Migliora La Tua Vita
il 6, 7 e 8 Novembre a Riccione

miglioralatuavita_banner

La quota di Iscrizione al Convegno è di soli 35,00 Euro

Per questo evento abbiamo messo insieme 20 dei maggiori autori ed esperti di tematiche relativamente allo sviluppo personale provenienti da 6 nazioni, riuniti con una sola missione:

fornirti strumenti ed idee per migliorare la tua vita.

Ma gli autori sono solo una parte di ciò che renderà questo convegno un ricordo indimenticabile.

Condividerai infatti questa esperienza con persone che – come te – sentono vivo il desiderio di miglioramento personale.

Ecco qui i 20 dei maggiori autori ed esperti di crescita personale:

Affrettati, sono rimasti gli ultimi posti… E’ un’occasione da non perdere!

Scopri il programma del Convegno qui

miglioralatuavita_banner

La quota di Iscrizione al Convegno è di 35,00 Euro

A spasso con il tuo respiro

camminare-BREATHWALK

BREATHWALK – A spasso con il tuo respiro

La migliore ginnastica per rinvigorire il corpo, acuire l’intuito e rilassare la mente?
E’ alla portata di tutti, basta camminare respirando secondo semplici regole di Rita Bertazzoni

Il Breathwalk affonda le sue radici nel Kundalini Yoga, o yoga della consapevolezza, insegnato dal Maestro indiano Yogi Bhajan una combinazione dinamica di asana, pranayama mantra e meditazioni utili a mantenere in salute il corpo, allenare la mente a essere forte e flessibile, conquistare un profondo senso di pace e benessere. Yogi Bhajan, a partire dalla fine degli anni Sessanta, diffuse il Kundalini Yoga in Occidente per fornire anche agli occidentali uno strumento utile ad affrontare la quotidianità in modo nuovo all’insegna della spiritualità. “Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine, in cima a una montagnae fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gente che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno” soleva affermare il Maestro.

Che cosa ha mantenuto di questo stile il Breathwalk?

Respirare e camminare. Sono queste le attività più semplici e naturali della nostra vita e, se eseguite in sincronia, possono diventare dei potenti strumenti di trasformazione personale a livello fisico, emotivo e mentale. Approfittando della bella stagione e dell’arrivo della primavera, possiamo cogliere i benefici del Breathwalk, una disciplina che collega ritmi diversi di respirazione all’atto consapevole del camminare.

LA TECNICA
Respiro, allineamento del corpo, ascolto sono le basi di questa pratica che dona energia, rivitalizza
il corpo, rende lucida la mente, giova all’umore. Il Breathwalk prevede diversi tipi di camminata consapevole (o programmi) a seconda dei risultati che si vogliono ottenere: relax, concentrazione,
vitalità, intuito, creatività…
• Ogni programma è composto da una serie di esercizi suddivisi in 5 momenti in successione: risveglio, allineamento, vitalizzazione, equilibrio e integrazione.
• Il Breathwalk ti chiede di prestare attenzione alla postura, all’andamento con cui procedi e al modo in cui respiri.
Il respiro, durante la passeggiata, viene sincronizzato sui passi.

PROGRAMMA PERUNA MENTE LUCIDA E RILASSATA
Questa sequenza di esercizi è una delle tante previste nel Breathwalk. Serve a rilassare il corpo e ottenere lucidità e chiarezza mentale, migliorare l’attenzione e la consapevolezza del presente inducendo una profonda calma interiore.

Risveglio (durata: 12-15 minuti)

Rilassa il corpo e lo prepara alla camminata.

  1. In posizione seduta, inizia a respirare lentamentee profondamente (1-3 minuti).
  2. In piedi, allunga le braccia in avanti e in alto (a circa 150°) con i polsi diritti e i palmi delle mani rivolti in basso con le dita stese. La schiena è diritta e il mento leggermente rientrato. Esegui il Respirodi Fuoco (Kapalabhati) per 2-3 minuti. Poi inspira,mtrattieni per qualche secondo a polmoni pieni, infineespira e rilassa.
  3. Ora piega le braccia a candelabro (90°) con le ditadelle mani in Gyan Mudra (pollice e indice a contatto, le altre dita stese e rilassate). Inspirando, ruota il bustoe le braccia a sinistra (le gambe restano ferme), espirando ruota a destra. Ripeti il movimento a sinistra(inspirando) e a destra (espirando) per 2 minuti. Alla fine inspira al centro, trattieni per qualche secondoa polmoni pieni, espira e rilassa.
  4. Congiungi le mani al centro del petto nella posizio-ne della preghiera (Namasté). Inspirando, allarga le braccia parallele al pavimento con i palmi delle manirivolti verso l’alto. Espirando, congiungi le mani sopra la testa con le braccia tese che sfiorano le orecchie ele dita che puntano verso il cielo. Di nuovo inspira e abbassa le braccia parallele al pavimento con i palmidelle mani rivolti verso l’alto, poi, espirando, torna80nella posizione iniziale (in Namasté). Continua la sequenza dei 4 movimenti per circa 3 minuti. In posizione seduta, chiudi gli occhi e ascolta il battito del cuore sul polso sinistro. Respira profondamente. Espandi la consapevolezza fino a percepire il battito cardiaco in tutto il corpo mentre il respiro si fa sempre più lento e prolungato (3 min.). Poi riapri gli occhi e, mantenendo la respirazione lenta, resta in ascolto delle sensazioni (2 min). Infine, rilassa.

Allineamento (durata: 2 minuti)
Inizia a camminare lentamente aumentando con gradualitàl’andatura fino a trovare un ritmo confortevole.  Fai attenzione alle diverse parti del corpo, in particolare piedi, spalle e anche per mettere in asse il corpo. Questo esercizio di consapevolezza perfeziona l’andatura e la presenza mentale.

Vitalizzazione (durata: 21 minuti)
È il Breathwalk vero e proprio. Questo programma utilizza due moduli: l’aquila e la tigre, alternando il respiro segmentato con quello continuo. L’aquila: inspira dal naso in 4 segmenti ed espira, sempre dal naso, in 4 frazioni di uguale durata. A ogni segmento corrisponde un passo. Una volta che l’andatura e il ritmo respiratorio si sono sincronizzati, puoi aggiungere la scala dei 4 suoni primari ripetendo mentalmente “Sa, Ta, Na, Ma” mentre inspiri e “Sa, Ta, Na, Ma” quando espiri. Ogni sillaba corrisponde a un passo e a un segmento di respiro. La tigre: il respiro è profondo, completo e continuo. Inspira in 4 passi ed esprira in altri 4 passi. Quando l’andatura e il respiro si sono sincronizzati, puoi ripetere mentalmente i suoni “Sa, Ta, Na, Ma” mentre inspiri e “Sa, Ta, Na, Ma” mentre espiri. Ogni sillaba corrisponde a un passo e a un segmento di respiro. Inizia con 3 minuti del ritmo aquila, poi cammina liberamente e con vitalità per 2 minuti. Ripeti il passo
dell’aquila per 5 minuti a cui seguono 3 minuti di andatura normale. Poi introduci il passo della tigre e fallo per 5 minuti, facendolo seguire da 3 minuti di camminata normale. Respira sempre con il naso, mai con la bocca. E sempre in maniera armoniosa

La tradizione

• I primi riferimenti alla meditazione camminata si trovano nel discorso del Buddha sui quattro fondamenti della consapevolezza: il Buddha istruiva gli yogi ad applicare la concentrazione
e la chiara comprensione mentre andavano “avanti e indietro”. Tuttora la meditazione camminata
buddhista insegna a essere consapevoli di ogni atto del procedere – sollevare, avanzare, appoggiare, toccare e premere il piede a terra – osservando la leggerezza o pesantezza dei movimenti e sperimentando i diversi elementi (fuoco, aria, acqua, terra).
• Nei monasteri Zen e nei Dojo (centri zen) alla meditazione seduta Zazen si alterna la meditazione Kinhin, una meditazione camminata lungo il perimetro della sala (nella foto un monaco nel tempio Nanzen-ji, a Kyoto). Le mani sono nel mudra Shashu: braccia all’altezza dello sterno, le dita della mano destra chiuse a pugno mentre avvolgono il pollice, la mano sinistra copre quella destra.
• La meditazione camminata fa parte anche della pratica dell’attenzione consapevole proposta dal monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, di tradizione Zen scuola Rinzai. Egli integra con essa e con alcune visualizzazioni guidate la meditazione Vipassana. Ogni passo diventa momento di crescita interiore.

fonte: http://www.yogajournal.it/

BREATHWALK – A spasso con il tuo respiro

La migliore ginnastica per rinvigorire il corpo, acuire l’intuito e rilassare la mente? E’ alla portata di tutti, basta camminare respirando secondo semplici regole di Rita Bertazzoni

Il Breathwalk affonda le sue radici nel Kundalini Yoga, o yoga della consapevolezza, insegnato dal Maestro indiano Yogi Bhajan una combinazione dinamica di asana, pranayama mantra e meditazioni utili a mantenere in salute il corpo, allenare la mente a essere forte e flessibile, conquistare un profondo senso di pace e benessere. Yogi Bhajan, a partire dalla fine degli ann Sessanta, diffuse il Kundalini Yoga in Occident per fornire anche agli occidentali uno strument utile ad affrontare la quotidianità in modo nuovo all’insegna della spiritualità. “Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine, in cima a una montagnae fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gent che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno” soleva affermare il Maestro. Che cosa ha mantenuto di questo stile il Breathwalk? Respirare e camminare. Sono quest le attività più semplici e naturali della nostra vitae, se eseguite in sincronia, possono diventare dei potenti strumenti di trasformazione personale alivello fisico, emotivo e mentale. Approfittando della bella stagione e dell’arrivo della primavera, possiamo cogliere i benefici del Breathwalk, una disciplina che collega ritmi diversi di respirazione all’atto consapevole del camminare.

LA TECNICA
Respiro, allineamento del corpo, ascolto sono le basi di questa pratica che dona energia, rivitalizza
il corpo, rende lucida la mente, giova all’umore. Il Breathwalk prevede diversi tipi di camminata consapevole (o programmi) a seconda dei risultati che si vogliono ottenere: relax, concentrazione,
vitalità, intuito, creatività…

• Ogni programma è composto da una serie di
esercizi suddivisi in 5 momenti in successione: ri-
sveglio, allineamento, vitalizzazione, equilibrio e
integrazione.

• Il Breathwalk ti chiede di prestare attenzione alla
postura, all’andamento con cui procedi e al modo
in cui respiri.

  • Il respiro, durante la passeggiata, viene sincronizzato sui passi.

PROGRAMMA PERUNA MENTE LUCIDA E RILASSATA

Questa sequenza di esercizi è una delle tante previst nel Breathwalk. Serve a rilassare il corpo e ottenere lucidità e chiarezza mentale, migliorare l’attenzion e la consapevolezza del presente inducendo una profonda calma interiore.

Risveglio (durata: 12-15 minuti)

Rilassa il corpo e lo prepara alla camminata.

  1. In posizione seduta, inizia a respirare lentamentee profondamente (1-3 minuti).
  2. In piedi, allunga le braccia in avanti e in alto (a circa 150°) con i polsi diritti e i palmi delle mani rivolti in basso con le dita stese. La schiena è diritta e il mento leggermente rientrato. Esegui il Respirodi Fuoco (Kapalabhati) per 2-3 minuti. Poi inspira,mtrattieni per qualche secondo a polmoni pieni, infineespira e rilassa.
  3. Ora piega le braccia a candelabro (90°) con le ditadelle mani in Gyan Mudra (pollice e indice a contatto, le altre dita stese e rilassate). Inspirando, ruota il bustoe le braccia a sinistra (le gambe restano ferme), espirando ruota a destra. Ripeti il movimento a sinistra(inspirando) e a destra (espirando) per 2 minuti. Alla fine inspira al centro, trattieni per qualche secondoa polmoni pieni, espira e rilassa.
  4. Congiungi le mani al centro del petto nella posizio-ne della preghiera (Namasté). Inspirando, allarga le braccia parallele al pavimento con i palmi delle manirivolti verso l’alto. Espirando, congiungi le mani sopra la testa con le braccia tese che sfiorano le orecchie ele dita che puntano verso il cielo. Di nuovo inspira e abbassa le braccia parallele al pavimento con i palmidelle mani rivolti verso l’alto, poi, espirando, torna80nella posizione iniziale (in Namasté). Continua la sequenza dei 4 movimenti per circa 3 minuti. In posizione seduta, chiudi gli occhi e ascolta il battito del cuore sul polso sinistro. Respira profondamente. Espandi la consapevolezza fino a percepire il battito cardiaco in tutto il corpo mentre il respiro si fa sempre più lento e prolungato (3 min.). Poi riapri gli occhi e, mantenendo la respirazione lenta, resta in ascolto delle sensazioni (2 min). Infine, rilassa.

Allineamento (durata: 2 minuti)

Inizia a camminare lentamente aumentando con gradualitàl’andatura fino a trovare un ritmo confortevole.  Fai attenzione alle diverse parti del corpo, in particolare piedi, spalle e anche per mettere in asse il corpo. Questo esercizio di consapevolezza perfeziona l’andatura e la presenza mentale.

Vitalizzazione (durata: 21 minuti)

È il Breathwalk vero e proprio. Questo programma utilizza due moduli: l’aquila e la tigre, alternando il respiro segmentato con quello continuo. L’aquila: inspira dal naso in 4 segmenti ed espira, sempre dal naso, in 4 frazioni di uguale durata. A ogni segmento corrisponde un passo. Una volta che l’andatura e il ritmo respiratorio si sono sincronizzati, puoi aggiungere la scala dei 4 suoni primari ripetendo mentalmente “Sa, Ta, Na, Ma” mentre inspiri e “Sa, Ta, Na, Ma” quando espiri. Ogni sillaba corrisponde a un passo e a un segmento di respiro. La tigre: il respiro è profondo, completo e continuo. Inspira in 4 passi ed esprira in altri 4 passi. Quando l’andatura e il respiro si sono sincronizzati, puoi ripetere mentalmente i suoni “Sa, Ta, Na, Ma” mentre inspiri e “Sa, Ta, Na, Ma” mentre espiri. Ogni sillaba corrisponde a un passo e a un segmento di respiro. Inizia con 3 minuti del ritmo aquila, poi cammina liberamente e con vitalità per 2 minuti. Ripeti il passo
dell’aquila per 5 minuti a cui seguono 3 minuti di andatura normale. Poi introduci il passo della tigre e fallo per 5 minuti, facendolo seguire da 3 minuti di camminata normale. Respira sempre con il naso, mai con la bocca. E sempre in maniera armoniosa

La tradizione

• I primi riferimenti alla meditazione camminata si trovano nel discorso del Buddha sui quattro fondamenti della consapevolezza: il Buddha istruiva gli yogi ad applicare la concentrazione
e la chiara comprensione mentre andavano “avanti e indietro”. Tuttora la meditazione camminata
buddhista insegna a essere consapevoli di ogni atto del procedere – sollevare, avanzare, appoggiare, toccare e premere il piede a terra – osservando la leggerezza o pesantezza dei movimenti e sperimentando i diversi elementi (fuoco, aria, acqua, terra).
• Nei monasteri Zen e nei Dojo (centri zen) alla meditazione seduta Zazen si alterna la meditazione Kinhin, una meditazione camminata lungo il perimetro della sala (nella foto un monaco nel tempio Nanzen-ji, a Kyoto). Le mani sono nel mudra Shashu: braccia all’altezza dello sterno, le dita della mano destra chiuse a pugno mentre avvolgono il pollice, la mano sinistra copre quella destra.
• La meditazione camminata fa parte anche della pratica dell’attenzione consapevole proposta dal monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, di tradizione Zen scuola Rinzai. Egli integra con essa e con alcune visualizzazioni guidate la meditazione Vipassana. Ogni passo diventa momento di crescita interiore.

Il respiro per rivitalizzare il corpo, la mente e lo spirito

Prezzo € 18,00
Compralo su Macrolibrarsi

Respirare e camminare: le attività umane più semplici e ordinarie possono diventare potenti strumenti di trasformazione personale a livello fisico, emotivo e intellettuale. La tecnica del Breathwalk, esposta in questo volume dai massimi maestri sikh di meditazione e yoga kundalini, si basa su esercizi di tradizione secolare che armonizzano ritmi e schemi diversi di respirazione con l’atto consapevole del camminare. Il libro è una guida accurata e dettagliata per un’escursione al proprio interno: il lettore non potrà fare a meno di diventare camminatore.

Esiste una vasta letteratura sull’autocambiamento. Essa non si rivolge a chi soffre di gravi patologie psichiche, che esigono un trattamento professionale, ma a chi è insoddisfatto delle proprie limitazioni e inadeguatezze, a chi vuole essere più libero. Sono testi di autorità mondiali nel campo della psicologia, concepiti per divulgare conoscenze utili a migliorare la propria esistenza, il proprio rapporto con la realtà e con gli altri. La collana “Cambiare se stessi” vuole raccogliere il meglio di questa letteratura.

Io vivo bene e tu?

vivere-2

Io paragono la vita ad una vacanza.

In una vacanza:
– scegliamo il luogo dove andare;
– ci informiamo degli usi e costumi del luogo;
– ci preoccupiamo dei soldi che ci occorrono per vivere lì;
– prenotiamo gli alberghi dove soggiorniamo;
– studiamo i percorsi e i tempi di permanenza;
– prepariamo un elenco di amici o conoscenti da andare a visitare;
– ci portiamo dietro qualche regalino da fare ai nostri amici;
Queste sono solo alcune delle azioni che compiamo per fare questa vacanza.

Dove sta la somiglianza con la vita?
La nostra vita che abbiamo condotto e quello ancora che ci rimane da vivere è stata preparata con le stesse modalità di una vacanza.
Voi vi chiederete da chi?
Risposta semplicissima: da noi stessi!!!
Si, siamo noi stessi che abbiamo organizzato tutto. Noi abbiamo scelto di nascere bianco, nero, giallo o al polo Nord. Noi abbiamo scelto in che luogo nascere. Noi abbiamo scelto la nostra famiglia. Noi abbiamo scelto le nostre mogli e compagne. Noi abbiamo scelto i nostri figli. Noi abbiamo scelto gli amici da incontrare.

Quando la nostra vita giunge al termine è la stessa cosa quando torniamo al luogo di partenza dopo la nostra vacanza. La morte non coincide con la fine di tutto ma solo la fine della vacanza e si torna a casa, pronti a programmare una nuova vacanza.

Qualcuno dirà: impossibile!!!
Non ho modo di dimostrarti che è realmente così, e nessun uomo potrà farlo. La mia teoria deriva dalla mia esperienza, dalle idee che mi sono fatto ascoltando vari personaggi e leggendo dei libri.
Non ha nessuna importanza se questa teoria sia vera o falsa. L’importanza è se questa ti fa vivere meglio la tua vita.
Io vivo bene e tu?

In base a ciò aggiungo: non piangete se un vostro amico o persona cara ha terminato la sua vacanza, ma gioite. Lui è tornato a casa. Un giorno anche per noi arriverà la fine della vacanza.

Vi invito a riflettere sulla mia teoria ed esprimere il vostro pensiero in merito.

scritta da: Mino

Si nasce, si cresce, si lavora, si soffre, si muore. Presi dagli affanni dell’esistenza, spesso ci scordiamo che siamo nati per vivere e non per prepararci a vivere

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Partendo dal concetto di base che “la vita è per ciascuno di noi una complessa e difficile impresa lastricata di problemi più o meno gravi”, l’autore ripercorre l’intera esistenza offrendo la risoluzione di ogni singolo problema del Vivere.

Lungo questo percorso, ruolo fondamentale lo ricopre la consapevolezza del nostro essere, del nostro presente. Perché sognare giardini incantati al di là dell’orizzonte quando possiamo gioire delle aiuole fiorite sotto le nostre finestre? Perché si tende a vivere il domani, programmando a lungo periodo la nostra vita, evitando il più delle volte di assaporare il presente?

La vita, lo apprendiamo troppo tardi, sta tutta nell’attimo in cui si vive, nella trama di ogni giorno e di ogni ora. L’uomo, insomma, non sa vivere. Carico di sapienza arcana, dopo aver udito ogni precetto umano e divino, aver interrogato ogni dottrina sacra e profana e aver svelato ogni mistero, l’uomo corre attraverso il mondo, bussa di porta in porta, gioca in teatri, in danze e in banchetti, sempre in cerca di felicità e di pace, ma purtroppo insoddisfatto e infelice. Non sa dove va, perché si è scordato da dove viene.
Da qui le deviazioni, le ansie, gli errori e le sconfitte della nostra generazione sfortunata, che rendono quantomai più opportune queste pagine.

Perdere…ma senza perdersi

perdere-perdersi

Perdite e distacchi sono esperienze comuni, fanno parte della nostra vita e fanno male, al punto che spesso reagiamo un po’… come le lucertole: se una parte soffre, la tagliamo via. Distaccandoci da noi stessi e dagli altri. Ma esiste un altro modo.

Quale esistenza non vive piccole e grandi perdite, piccoli e grandi distacchi? Da persone amate, da oggetti cari, dal proprio lavoro, ma anche dal paese di nascita, dalla casa a cui eravamo affezionati… sono eventi abbastanza comuni. E c’è di più: il distacco non è solo perdere qualcuno o qualcosa, è anche perdere un proprio modo di essere. L’esperienza del crescere, ma anche quella d’invecchiare: il corpo che si trasforma… non è forse un distacco da un modo d’essere, da un’immagine di sé?

Sono emozioni ed esperienze comuni a tutti noi che ci riportano al più vasto tema del cambiamento, della trasformazione che è poi il tema della vita: luoghi, relazioni, rapporti, ruoli sociali mutano, come cambiamo noi stessi insieme al nostro corpo e al nostro modo di pensare, di percepire, di sentire. La vita è tutta sostanzialmente un processo di cambiamento, un percorso del divenire, un aggiustamento consapevole di come siamo fatti: creare armonia dentro di sé, sintesi nella definizione di Roberto Assagioli, psichiatra e fondatore della psicosintesi. E questo cambiamento comporta tanto la speranza della trasformazione quanto il timore della  perdita.
Dobbiamo allora evitare i distacchi? Impossibile. Neutralizzarli in modo da anestetizzarci e non sentire più nulla, né nell’animo né nel corpo? Oppure ancora cristallizzarci, immobilizzarci nella sofferenza, solo per il fatto che la continuità, persino se dolorosa, ci dà un senso d’identità?

La psicosintesi propone esattamente il contrario: nessuna anestesia, nessuna chiusura ai sentimenti, tanto meno a quelli pesanti. Queste emozioni purtroppo non sono rare, ma sono emozioni da condividere: solo così, pur essendo dolorose, non sono distruttive. Non è il dolore che ci distrugge dentro, ma l’isolamento, la chiusura.

Il dolore allora si può, si deve condividere e prima di tutto con noi stessi: come? Semplicemente permettendoci di provarlo. Fermiamoci, concediamoci tempo, lasciamolo parlare questo nostro dolore… e se le parole si esprimeranno in pianto, ascoltiamolo ma facciamolo con affetto: questo di oggi forse richiamerà lacrime più antiche che non ci eravamo permessi di provare, alle quali non avevamo concesso sfogo, espressione perché non potevamo concedercela. “Simile a pianta che non ha più fiori, ormai tronco, posso contorcermi. Salice piangente.” E’ il sentimento doloroso di una poetessa giapponese del ‘600, scritto dopo la scomparsa di tutti i suoi familiari… ma lei ha potuto permetterselo, ha potuto contorcersi, sostare nel suo dolore! Il dolore espresso, anche poeticamente, non distrugge, non lacera.

Scrivere, parlare, raccontare… raccontarsi agli altri: a qualcuno che ci ascolti, che ci stringa una mano, che ci accompagni nella sofferenza, che condivida i nostri sentimenti. E’ la chiusura, il non parlare a scavare un abisso tra sé e se stessi, tra sé e l’Altro, per il credente tra sé e Dio o qualsiasi forma di trascendenza. Parlare, al contrario, fa rientrare nel relativo. E quello che era un dolore assoluto, che c’invadeva totalmente, diventa relativo proprio perché, raccontandoci all’Altro, entrando in relazione scopriamo che accanto all’emozione dolorosa c’è il conforto, la simpatia, la tenerezza, l’empatia, la comprensione, la commozione. E con la commozione riemerge il ricordo delle persone amate, dei momenti belli. L’animo si solleva, si eleva.
Per Assagioli come per Buber noi siamo esseri di relazione, non siamo esseri soli: non esiste l’io se non esiste il tu. Solo se siamo in relazione siamo noi stessi, siamo sulla strada dell’essere umano, siamo nella direzione del cuore: quell’intenzione profonda, quella consapevolezza nel vivere per cui ogni azione, ogni gesto, ogni incontro, ogni cosa che ci circonda racchiude e imprigiona in sé preziose scintille che noi siamo in grado di liberare.

di Anna Condemi
Tratto da una conferenza del Dott. Enzo Liguori, direttore del Centro di Milano dell’Istituto di Psicosintesi –

fonte: http://www.lifegate.it

Un aiuto per grandi e piccini

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Numerosi sono i distacchi che si devono affrontare nelle diverse fasi della vita.
C’è il bambino che non vuole partire per la settimana di campeggio estivo, quello che viene preso da crisi di pianto ogni volta che il papà deve allontanarsi per lavoro, o, ancora, quello che deve andare in ospedale…

Ma il problema del distacco è un problema che anche i grandi sentono e a volte non riescono ad affrontare.
Fermiamoci, allora, e leggiamo una fiaba…

L’utilizzo della fiaba favorisce lo sviluppo psico-affettivo ed aiuta ad elaborare le sofferenze psichiche che oggi sono forse più laceranti, o semplicemente più visibili, di un tempo.
I piccoli e i grandi lettori, sia quelli più “fragili” che quelli già “forti”, potranno identificarsi nei vari personaggi e, ritrovando le parti nascoste di sé, potranno recuperare l’energia necessaria a proseguire il cammino.

Ogni fiaba si presenta con una veste di facile accessibilità e di immediatezza emotiva per ogni lettore, specialista o no, ed è anticipata e seguita da un’analisi dettagliata che porta la fiaba stessa ad essere utile nella vita di ciascuno, diventando uno strumento di riflessione e di riconoscimento “nella storia” della propria storia, che non è altro che parte della storia dell’umanità.

Per grandi e piccini, per genitori e insegnanti, per psicologi ed educatori, per ogni persona che crede nell’importanza della comunicazione emotiva, prima ancora che in quella cognitiva e razionale: solo attraverso il cuore si può raggiungere la mente.

Il testo è corredato da illustrazioni della pittrice Lia Foggetti e da un’appendice relativa al burn-out di chi “si prende cura”.

La preghiera di massa

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Scrive Gregg Braden nel suo bellissimo libro “Effetto Isaia”  : “E’ possibile che esista una scienza perduta che ci permetta di trascendere le guerre, le distruzioni e le sofferenze che da molto tempo sono state predette per l’epoca attuale?

Se ciò fosse vero, colmare quel vuoto riuscirebbe a evitarci le più grandi tragedie che l’umanità dovrà affrontare? Sia alcuni testi antichi risalenti a duemila cinquecento anni fa, sia la scienza moderna ci indicano che la risposta a questo tipo di domande è decisamente un “Si”

I nostri antenati ci rammentano, col linguaggio dell’epoca in cui vivevano, che esistono 2 tecnologie capaci di conferirci potere e di esercitare un impatto sulla nostra vita presente.

La prima è la scienza della profezia, che ci permette di accedere alle future conseguenze di scelte che facciamo nel presente. La seconda è la sofisticata tecnologia della preghiera, che ci consente di scegliere quale profezia futura vivremo.”

Venerdì 13 novembre 1998 fu indetta una preghiera mondiale per la pace in un momento di crescente tensione politica tra vari paesi del mondo. Quel giorno segnava una data importante, la scadenza del termine imposto all’Iraq per soddisfare le richieste delle Nazioni Unite in materia di ispezioni agli armamenti. Se l’Iraq non avesse soddisfatto le loro richieste, si sarebbe verificato un massiccio bombardamento destinato a distruggere i siti sospettati. I bombardamenti avrebbero sicuramente provocato la morte di molti civili e militari. Centinaia di migliaia di persone, collegate attraverso il World Wide Web, scelsero la PACE, programmando una preghiera di massa sincronizzata con cura, che quella sera si svolse contemporaneamente in tutto il mondo.

Durante la preghiera, accadde un evento che molti hanno interpretato come un miracolo. Trenta minuti dopo l’inizio dell’attacco aereo, il Presidente degli Stati Uniti d’ America, dopo aver ricevuto una lettera di ufficiali iracheni che gli assicuravano la loro cooperazione durante l’ ispezione degli armamenti, emise un ordine piuttosto raro, chiedendo alle forze militari di “smontare”, ossia di ritirarsi a missione iniziata.

Poiché risultati simili erano stati registrati in precedenza in Iraq, Stati Uniti e Irlanda del nord, oggi si sta costituendo un corpus di prove indicanti che l’effetto della preghiera di massa va ben al di là delle coincidenze.

A conferma di un principio descritto da testi centenari, i fatti provano semplicemente che le scelte operate da molte persone e ORIENTATE IN MANIERA SPECIFICA hanno un effetto diretto e misurabile sulla nostra qualità di vita.

Oggi, la scienza perduta della preghiera, che forse è rimasta codificata nelle antiche tradizioni fino a quando il pensiero contemporaneo non è stato in grado di decifrarla, ci suggerisce un corso di azione capace di evitare all’umanità un futuro di malattie, distruzioni. guerre e morte. Oggi noi siamo a conoscenza del linguaggio necessario per infondere questo potente messaggio di speranza e di possibilità in ogni momento della nostra vita.

Alla fine degli anni ’80, l’effetto della preghiera di massa e della meditazione fu documentato attraverso alcuni studi svolti nelle maggiori città, in cui il numero di crimini diminuì notevolmente grazie a continue veglie, per la pace, tenute da numerose persone attraverso una rete invisibile, apparentemente capace di penetrare nei sistemi di credenze, e nei vari strati sociali delle aree cittadine più decadenti, una scelta di pace fatta da pochi individui riusciva a toccare le vite di molti.

I gruppi che svolgevano preghiera e meditazione provocarono un effetto diretto osservabile e misurabile sul comportamento umano.

Per finire, desidero riportare un esperimento condotto dal biologo quantistico Dr. Vladimir Poponin che Gregg Braden citò in un suo programma: “Healing Hearts , healing Nations: the science of peace and the power of the prayer” (guarigione del cuore, guarigione delle Nazioni: la scienza della Pace e il potere della preghiera).

Esperimento n.3: – Del DNA prelevato da una placenta fu prima immesso in un container e quindi suddiviso in 28 fiale, ciascuna fiala fu affidata ad un ricercatore che doveva generare un certo tipo di forte emozione. Quando il ricercatore esprimeva gratitudine, amore e apprezzamento, il DNA nella fiala rispondeva espandendosi e rilassandosi; quando il ricercatore sperimentava rabbia, paura ,frustrazione o stress, il DNA rispondeva contraendosi e disattivando molti codici!

Questo esperimento fu in seguito applicato a PAZIENTI SIEROPOSITIVI.

I sentimenti di amore, gratitudine e apprezzamento AUMENTAVANO LA RESISTENZA IMMUNITARIA DI 300 mila volte!!!

Meditiamo sui possibili risultati che potremmo ottenere rivolgendo, con fede granitica, il nostro amorevole intento al DNA e alla memoria cellulare degli ammalati!

«La membrana che separa le varie possibilità future può essere così sottile che talvolta, quando entriamo in una nuova sequenza di eventi, possiamo perfino non accorgercene. Ad esempio, l’“improvviso bisogno” di fare ginnastica più spesso, di cambiare la propria dieta o di mettere nuova energia in un rapporto in difficoltà, rappresenta nuove scelte, capaci di frantumare la struttura di un modello del presente e di condurre a un nuovo risultato. Anche se sentiamo che la scelta è stata spontanea o naturale, il cambiamento ci consente di sperimentare un presente in cui esistono potenzialità di salute o di rapporti che in passato erano irrealizzabili. La preghiera è il linguaggio che ci permette di esprimere i nostri sogni, facendoli avverare. Cosa accadrebbe se facessimo le nostre scelte intenzionalmente?».

Un illuminante nuova interpretazione delle profezie delle pergamene del Mar Morto

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Un manoscritto di duemila anni fa, compilato dal profeta Isaia, descrive quello che la scienza dei quanti suggerisce, ossia l’esistenza di molti futuri possibili per ciascun momento della nostra vita. Isaia ha descritto la scienza di come noi scegliamo quale futuro vogliamo sperimentare. Ogni volta che lo facciamo sperimentiamo l’effetto Isaia.

Conoscerci meglio

Un esame per conoscersi meglio

conoscersi_crescere leggendo

L’autoconoscenza è un passo fondamentale per dare un nuovo corso alla nostra vita; essa costituisce il primo
passo sulla via verso la guarigione interiore.

Di seguito elencate alcune domande che possono contribuire a
conoscere meglio il nostro carattere.
Esame:
– Di cosa ho paura (morte, malattie, violenza, polizia, autorità, disoccupazione, povertà, ecc.)?
– In che misura agiamo in modo dominante o assillante, anche legando i miei simili?.
– Tendo a dare la colpa ai miei genitori per qualcosa che è accaduto nella mia infanzia o nell’adolescenza?
– Sono forse risentito perché il mio partner non mi dà tutto l’amore che desidero, ma che non ci può dare
perché non lo possiede neppure lui?
– Cerco di legare altre persone a me usando la mia capacità di persuasione?
– Sono gelosi di qualcuno?
– Mi sono reso dipendente o indipendente dall’amore o dall’affetto di altri?
– Di chi non ho fiducia?
– Chi odio?
– Quanto sono orgoglioso?
– Quanto sono arrogante?
– Quanto sono vanitoso?
– Quanto sono generoso in modo disinteressato?
– Tendo a criticare o denigriamo delle persone? Chi?
– Cerco di mettermi in mostra?
– Nutro ancora sentimenti e pensieri di vendetta verso chi penso mi abbia offeso o ferito?
Tutte queste domande indicano dei modi di comportarsi degli esseri umani, esse ci mostrano il nostro stesso
comportamento.

Dopo aver fatto l’esame dovremmo perciò decidere di cambiare ciò che va cambiato perché, alla fine, un
comportamento non corretto, così come il pensare negativo, ricade alla fine su noi stessi e ci può portare
malattie o problemi mentali come disperazione, confusione, ansia, paura, depressione ed altro ancora.

100% Controllo = 100% Felicità

“La vita è un continuo rifare noi stessi finché sapremo come vivere…”.
A. Besant

Per creare l’armonia in noi stessi l’unica cosa necessaria è un continuo controllo sulle nostre azioni,
le nostre emozioni e i nostri pensieri.
Perciò il controllo di sé stessi è il segreto per conquistare la felicità. Perché?

Perché nella esatta proporzione con cui controlliamo ciò che facciamo, diciamo e pensiamo raccoglieremo serenità o sofferenza.

Se, per esempio, controlliamo il sessanta per cento delle nostre azioni, il dieci per cento delle nostre emozioni e il
cinque per cento dei nostri pensieri, noi possiamo attenderci lo stesso grado di armonia sui corrispondenti
piani. Se la nostra influenza sui vari piani viene aumentata a circa il settanta per cento, sarà inevitabile il
godimento di un’armonia del settanta per cento.
Va anche ricordato che il sacrificio di se stessi è una via per raggiungere la felicità.

JOSEPH PANG WAI


Libri consigliati:

Se è vero che tutti cercano la felicità, I’autore insiste sul fatto che essa si esprime solo nel qui e ora, non è possibile essere felici domani o ripetere la felicità di ieri. Detto questo propone delle chiavi per nutrirla: la legge di causa e effetto, essere coscienti del proprio vivere, godere della vita in ogni momento.



Joseph Pang WaiLa Felicità per Voi, Ora

Il controllo di sé stessi è il segreto della felicità

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La vita è un dono meraviglioso, di cui imparare a godere pienamente il prima possibile.

Spesso però arriviamo troppo tardi a conoscere noi stessi, ad accettarci per quello che siamo e a migliorare i nostri difetti, ritardando così la conquista della vera felicità.

Questo libro può farvi risparmiare molti anni di incomprensioni e sofferenze!



Omar Falworth

Conoscersi Accettarsi Migliorarsi – Edizione Pocket

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