Sonata per la Signora Luna – Babalibri

“Puoi chiamarmi signora Luna”.
“E non hai freddo, lassù nel cielo” chiese Hank.
“Sì” rispose la signora Luna. “È così”.

Harriet Henry è una bambina molto timida ed introversa che ama suonare il violoncello.
Una sera, dopo che i suoi genitori le propongono di suonare in un’orchestra, Harriet detta Hank, si chiude nella sua camera ed inizia a suonare.
Harriet non ama suonare davanti a una platea, non ne sopporta nemmeno l’idea. Preferisce crearsi uno spazio, tutto suo… solitario in cui suonare solo per se stessa.

All’inizio disturbata dalla presenza di un gufo, la piccola Harriet, smette di colpo di suonare.
Hank vorrebbe suonare, in pace, da sola, ma quel gufo appollaiato fuori dalla finestra disturba la sua concentrazione. Nulla può una tazzina tirata in direzione della notte scura col fine di allontanarlo.
Di lì a poco una scoperta: quella stessa tazzina ha combinato un grande disastro. La luna è stata colpita, è caduta dal cielo e si è incastrata sul comignolo della sua casa. Tocca riportarla al suo posto.

Harriet non aveva intenzione di colpire il gufo.
Voglio solamente stare da sola” pensò.
Si sedette per la terza volta e cercò di trasformare il rimorso in una nuova tazza di tè.
Prima che ci riuscisse, però, la casetta si riempì di fumo. In fretta e furia Harriet fece da sé un secchio, lo riempì d’acqua e lo rovesciò nel camino. Dopodiché corse fuori.

E fu così che Harriet, detta Hank, e la signora Luna fecero conoscenza.
Come potrà aiutare la signora Luna a ritornare lassù nel cielo?

Semplicemente da qui, tra le due, nasce un’amicizia luminosa, in un viaggio profondo, un viaggio che è percorso interiore e di crescita, una nuova amicizia fatta di piccoli gesti di aiuto e di cura…


Harriet accompagnò la luna, trasportandola su un carretto, a comprare un berretto dal cappellaio Orso, che però non volle essere pagato perché, quando era molto giovane, si era innamorato in una notte di luna piena…dopo aver scoperto che la luna amerebbe tanto fare un giro in barca, Hank trasportò il carretto fino alla sponda del lago e chiese al Tricheco, il pescatore, di noleggiare una barca. Il tricheco non si volle far pagare perché, molto tempo prima, la luna l’aveva condotto in salvo durante una tempesta.
Donarsi all’altro per aiutarlo è un modo per riconoscere dentro di noi delle potenzialità. E la piccola Hank che vediamo prima di chiudere il libro è una bimba un po’ più sicura di quello che realmente era in grado di fare e pensare.

Babalibri con Sonata per la Signora Luna ci accompagna in un’emozionante storia, di una dolce rara e preziosa poesia con cui è intriso questo racconto, che e prende vita attraverso i dialoghi di Philip C. Stead e le illustrazioni dai colori tenui e dai contorni morbidi e abbozzati di Erin E. Stead.
I colori tenui avvolgono con delicatezza Harriet e fanno da controcanto perfetto alle parole di Philip, e viceversa, perché non c’è una melodia principale e una secondaria in quest’albo, che consiglio a grandi e piccini che inseguono un sogno bellissimo, e a chiunque abbia timore della sua bellezza.

All’inizio il piccolo mondo di Harriet è racchiuso al sicuro in una stanza, le cui pareti la isolano da ciò che può far paura, dalle aspettative dei suoi genitori, all’entrare in contatto con nuove persone…
Ma perfortuna il fortunato incontro con la luna diventa un’occasione per ascoltare ed essere ascoltata, per conoscere e per lasciarsi conoscere, e per accogliere e per farsi accogliere.
Condividere la propria musica con la luna è il primo grande passo di Harriet per aprire sé stessa al mondo.

Sonata per la signora Luna è un libro delicato, poetico e sognante che pagina dopo pagina parla di timidezza, crescita, amicizia e immaginazione.
Dopo la lettura: possiamo far creare ai bambini la loro Amica luna, con l’uso creativo di materiali diversi: carta ondulata, carta crespa, carta vellutina, tempere… ognuno si diverte a darle la forma “amica” che più pensa essere la migliore 😉

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Il Mago di Oz – Perez & Lacombe

“Se soltanto tu avessi un cervello, saresti un uomo come gli altri e forse persino migliore di alcuni di loro.
Un cervello è l’unica cosa che valga la pena avere a questo mondo, sia per gli uomini sia per i corvi.”

Nel momento stesso in cui prenderete tra e mani questa maestosa edizione, sarete catapultati ad Oz insieme a Dorothy. Sfoglierete ogni pagina ritrovandovi stupiti e conquistati, riassaporando l’ingenuità dei bambini che una volta eravate mentre ascoltavate la fiaba per la prima volta.

La storia è quella che amiamo, quella che ha fatto breccia nei nostri cuori di bambini e racconta della piccola Dorothy che, insieme al suo cane Toto, nel magico Regno di Oz vivrà mille avventure, andando alla ricerca del famoso Mago di Oz.
La novità si presenta evidente sin dalle prime pagine, dove il protagonista principale sembra essere lo spaventapasseri, il perno che dà impulso all’intero romanzo, tutto il racconto ruota attorno a lui; inoltre viene maggiormente accentuato il legame dei personaggi, la cui unione, come sempre, fa la forza. Il racconto comincia nel momento in cui lo spaventapasseri prende vita, dopo essere stato assemblato, poco per volta, in un campo di grano, notata una ragazzina, Dorothy, coglie l’occasione per chiedere aiuto, facendosi liberare dal palo dove è stato posto dai Munchkin.

Sulle prime lo spaventapasseri si sentì un idiota, e quel pensiero lo ferì.
Ma poi si ripromise di osservare meglio per imparare le cose un po’ alla volta.
Dopotutto, aveva soltanto tre giorni di vita.

I protagonisti sono quelli di sempre, ognuno alla ricerca di qualcosa: Dorothy, con il suo cagnolino Toto, desidera ritornare nel Kansas, dagli zii, lo spaventapasseri desidera un cervello, l’uomo di latta un cuore e il leone il coraggio. Così, in un viaggio rocambolesco, dovranno percorrere il sentiero che li condurrà alla Città di Smeraldo, dove regna il mago di Oz, l’unico in grado di dare loro ciò che più desiderano. Non mancano le quattro streghe, due buone quella del Nord e del Sud e le cattive, Est e Ovest.

Ho sentito parlare di quel potente mago.
Credi che potrebbe darmi un cuore?
– chiese l’uomo di latta

Lo Spaventapasseri, Il Leone e L’Uomo di Latta, protagonisti insieme a Dorothy della fiaba, sono accomunati alla ragazzina da questo desiderio di ottenere qualcosa e, sentendosi tutti incompleti, insieme affronteranno il viaggio alla ricerca dell’illustre Mago, l’unico a possedere la magia che potrebbe davvero colmare il vuoto che sentono dentro.

Ѐ il grande problema della mia vita – rispose il leone a testa bassa e con la criniera arruffata.
Sono nato privo di coraggio.

Il Mago di Oz in questa nuova veste è raccontato dalle parole di Sébastian Perez e straordinariamente illustrato da Benjamin Lacombe edito da Rizzoli
A Sébastien Perez il merito di una maggiore profondità, in una nuova chiave di lettura e con il raggiungimento di un obiettivo finale, che permette al giovane lettore di acquisire un bagaglio di valori oggi più che mai valido, fatto di accettazione dell’altro e riscoperta di sé.
Infatti, Perez, si attiene alla storia originale senza stravolgerla, ma arricchendola e presentandola al pubblico in una forma differente: non a caso con uno stile semplice e un linguaggio diretto, dona al racconto un sapore più moderno e più vicino alle menti nate nella nostra epoca. Inoltre non si limita a riportare solo i fatti come nella storia originale scritta da Baum, ma pone l’accento su diversi aspetti psicologici dei personaggi: dall’intraprendenza di Dorothy alla generosità dell’uomo di latta; dalla bontà d’animo del leone all’ambizione dello spaventapasseri.

Tra le parole e il significato di questa storia ci possiamo rivedere ognuno di noi…quante volte pensiamo di non essere completi, di non essere all’altezza delle aspettative e commettiamo l’errore di pensare che la nostra felicità risieda al di fuori di noi, quando invece tutto ciò di cui abbiamo bisogno è accettarci ed amarci per come siamo fatti, per le nostre peculiarità. Nessuno al di fuori di noi ha la chiave della nostra felicità, nessuno al di fuori di noi può farci sentire completi se non sentiamo noi stessi di esserlo. In ciascuno di noi risiede la vera magia, bisogna impegnarsi per migliorare se stessi, è chiaro, ma la capacità di farlo l’abbiamo solo noi, non dobbiamo ricercare all’esterno ciò che invece custodiamo già dentro di noi.

Il messaggio originale de Il Mago di Oz risuona forte e chiaro, prezioso ed estremamente attuale in un mondo in cui mille pubblicità mostrano, a grandi e piccini, felicità acquistabili, quando invece il viaggio che dobbiamo intraprendere è dentro di noi.
Ecco dunque che pagina dopo pagina la storia parla di diversità ma anche accettazione, autostima ed amore verso se stessi, questi sono i veri ingredienti magici di una vita piena e felice.

Entrambi gli autori, pur operando su piani differenti, hanno trasformato un racconto di notevole pregio, in un capolavoro, conferendo nuovo slancio e offrendolo al lettore in una variante moderna, pur mantenendo l’intento originario.
Tuttavia una cosa è certa, ciò che rende prezioso il volume della Rizzoli sono le tavole di Benjamin Lacombe, le sue illustrazioni sembrano possedere la soffice consistenza delle visioni oniriche e al contempo la forza interpretativa della realtà: le linee morbide assecondano la brillantezza dei colori caldi, rendendo il tutto molto realistico.

Un libro, dal grande formato, curato nei dettagli e decisamente meraviglioso in cui la magia delle immagini si intreccia alle parole suggestive creando un’edizione spettacolare da non lasciarsi sfuggire.

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Nessun Incontro è un Caso

Nessun Incontro è un Caso

Immagina tutti gli incontri che fai, e se non fossero casuali?
Pensa che le persone che tu conosci
o ritrovi nella tua vita siano lì per uno scopo preciso.

E se davvero fosse così? Prova a pensarci! Ogni incontro può avere una grande importanza e può essere una straordinaria opportunità: un’occasione per approfondire la conoscenza di te stesso e per vivere in maniera più serena i rapporti interpersonali. Sei curioso? Vuoi sapere come?

Leggi queste pagine… e saprai perché ogni singolo
incontro può essere il più eccitante,
gratificante e gioioso della tua vita!

Alcuni atteggiamenti dei colleghi, dei familiari, degli amici o finanche degli sconosciuti ti infastidiscono? Il comportamento del tuo partner ti irrita? Alle volte provi paura per qualcosa? Vivi stati d’ansia e non sai perchè?

Tutte le relazioni personali, pur se di breve durata, o solo in apparenza casuali, rappresentano le occasioni che permettono di conscerti sempre più in profondità.

Questo efficace libro ti consente di scoprire le cause dei tuoi stati d’animo negativi a cui puoi porre facilmente rimedio.

Devo impararare ad accettare ogni relazione come una straordinaria opportunità di crescita. Solo in questo modo riuscirai a trascorrere una vita più serena e finalmente potrai iniziare a considerare le altre persone molto più interessanti, gradevoli e importanti.

Il nocciolo duro: il cuore dell’Autostima

DEFINIZIONE DI “NOCCIOLO DURO”:
“Sviluppare chiarezza, consapevolezza e coerenza su chi
si è come persone (identità) e sul proprio “scopo” su questa terra (missione);
su cosa sia maggiormente importante nella vita (valori),
sulle proprie convinzioni più importanti ( credenze),
su quali siano i propri talenti, le proprie capacità e le proprie passioni”.

Una sessione esplosiva per conoscersi profondamenteacquisire padronanza personale. Una crociera all’interno di se stessi per rafforzare il proprio “nocciolo duro”, la propria identità, per avere una “visione” precisa di sé; per capire dove ci si autolimita e per trovare le spinte giuste volte a realizzare ciò che davvero si vuole.

IL NOCCIOLO DURO

Il principio di partenza: più si è consapevoli della propria “mappa del mondo” meglio ci si assume la responsabilità delle proprie azioni. Scoprire, guardando con le lenti della consapevolezza, le proprie radici, significa avere una bussola sempre con sé che punta il nord, una direzione che infonde potere e coerenza, frutto della leadership personale.


NOCE
o ALBICOCCA?

E’ questa la domanda su cui tutti noi dovremmo riflettere… E’ questa la domanda chiave a cui il corso di autostima NOCCIOLO DURO darà le giuste riposte… risposte che vi consentiranno di scegliere e di volere ciò che deciderete di fare!

Una sana autostima è la più importante conquista per ognuno di noi.
Tutto è subordinato a essa ed essa è strumentale a
tutto: obiettivi, risultati, relazioni.
In una sola parola: FELICITA’.

Tre giornate uniche, coinvolgenti e di riflessione profonda su se stessi per indirizzare il proprio focus mentaleavere una direzione nella vita che infonda potere e coerenza trovare le spinte giuste per realizzare ciò che davvero vogliamo.

Il faro ci indica la destinazione e la nostra bussola, nei momenti di difficoltà, ci guida anche quando tutto sembra confuso. Avere ben chiara la missione personale e come raggiungerla, passo dopo passo, fa aumentare il desiderio e la motivazione per assaporare i benefici che otterremo.

Tutte le navi non lasciano il porto senza avere stabilito prima la destinazione da raggiungere e la rotta da seguire. Dedica tre giornate a te stesso:

IL NOCCIOLO DURO: IL CUORE DELL’AUTOSTIMA
è l’occasione per scoprire
come avere fiducia in se stessi,
rafforzare l’autostima e agire con ottimismo e determinazione!

Scopri tutto il programma dei TRE GIORNI >> QUI!

Verso la Libertà..

Joe prese il dépliant dal tavolo di cucina e gli diede una rapida occhiata, finché una frase catturò la sua attenzione.
Nella maggior parte dei casi le persone finiscono per vivere una vita difficile e per porre dei limiti alla propria
felicità, perché il loro modo di pensare e le loro convinzioni precludono la possibilità di ottenere il meglio
che la vita ha da offrire.
Rilesse la frase con attenzione. In effetti, l’idea era accattivante: “ottenere il meglio che la vita ha da offrire”. Allo stesso
tempo, il fatto che fosse il suo modo di pensare a fare la differenza lo lasciò abbastanza perplesso. Sapeva che il suo approccio al mondo era migliorabile. Al contempo, però, questo fatto gli sembrava insuffi ciente a spiegare i suoi problemi. Una cosa comunque era certa: qualche miglioramento nella sua vita avrebbe di certo giovato. Si trattava però di capire cosa fare.
Joe lesse un’altra frase: Agisci come se fossi l’elemento che controlla la tua vita. Quando lo farai, allora lo sarai.

Mentre rifletteva sul senso di quelle parole, lasciò il dépliant sul tavolo e decise che era ora di andare a letto. Si infi lò sotto le coperte. Era sfi nito, eppure, come spesso gli capitava nell’ultimo periodo, invece di addormentarsi all’istante si ritrovò a fi ssare il soffi tto con gli occhi sbarrati, la mente assediata da preoccupazioni e pensieri spiacevoli. I suoi problemi di insonnia erano dovuti allo stress, come gli aveva detto il dottore. Be’, a questa conclusione era arrivato anche da solo, per quanto non fosse un medico ma un area manager di una grossa azienda. Anche quella sera, Joe si ritrovò a esaminare le varie sfaccettature della sua attuale posizione lavorativa: le sue mansioni lo rendevano insoddisfatto, il rapporto con la sua responsabile era pessimo e, ciliegina sulla torta, aveva sentito voci di corridoio riguardo a una possibile ristrutturazione aziendale.
Per quanto adesso gli risultasse difficile ricordarlo, la sua vita in altri momenti era stata diversa. Per un lungo periodo era stato più sereno, più soddisfatto di se stesso e delle cose che faceva.
Negli ultimi tempi, invece, i suoi pensieri dominanti erano lavoro e soldi, aveva abbandonato la palestra, era ingrassato e aveva ripreso a fumare. E Lisa lo aveva lasciato per un altro.
Perché sono stato così sfortunato? Joe se lo domandava spesso.
Sua sorella Maria, al riguardo, gli aveva spiegato che era inutile chiedersi il “perché”. Una volta gli aveva detto: “Sforzarsi per scoprire la ragione di un problema è molto meno utile che concentrarsi sul modo per risolverlo. Nella vita trovi quel che cerchi:
se ti concentri sui problemi, avrai in mente i problemi; se ti concentri sulla ricerca di soluzioni, troverai soluzioni”.
Lo squillo del telefono riscosse Joe dai suoi pensieri. Alzò la testa dal cuscino, domandandosi chi mai potesse chiamarlo a quell’ora. Afferrò il cellulare e guardò il display: era proprio Maria.

“Ciao, stavo giusto pensando a te.”
“Eri già a letto? Ti ho chiamato per ricordarti del corso di venerdì… Hai ancora il dépliant che ti ho dato?”
“Ho sempre pensato che tu avessi qualche potere telepatico, e adesso ne ho la prova: l’ho riletto giusto mezz’ora fa.”
“Visto? Lo sai che io ti tengo sempre d’occhio… E allora?” “Allora cosa?”, rispose Joe, che aveva già intuito dove sua
sorella volesse andare a parare.
“Ti sei iscritto al corso come mi avevi promesso?” “Lo sai che ogni promessa è debito… Specialmente quando
si ha una sorella particolarmente testarda. Sì, venerdì sarò là.
Sappi, comunque, che mi sono iscritto solo perché hai insistito: un corso sulla libertà personale non mi dice un granché.”
“Joe! Fidati di me, vedrai che imparerai un sacco di cose utili. Come avrai letto sul dépliant, è un corso di PNL, Programmazione Neuro-Linguistica. Sai almeno cos’è?”
“So solo che ne sei entusiasta, anche se non sei mai entrata nei particolari.” Fortunatamente, aggiunse mentalmente Joe, ma si guardò bene dal dirlo.
“Allora te lo spiego in poche parole: la PNL è un sistema per pensare e comunicare in modo più efficace. Secondo me è
una delle applicazioni più pratiche nell’ambito del miglioramento personale. Alcuni la definiscono la ‘psicologia del successo’.”
“E a cosa servirebbe, in pratica, questa PNL?”
“Be’, ad esempio a liberarti da pensieri, emozioni e comportamenti negativi.”
“Senti, so che sei convinta che mi aiuterà, ma mi sembra un po’ troppo bello per essere vero. Insomma, dubito che un
corso di tre giorni possa sistemare tutto.”
“Considerala un’ottima occasione per cambiare, anche se è ovvio che non potrà sistemare ‘tutto e subito’. Tre giorni sono comunque utili per cominciare a riflettere sul tuo modo di ragionare e iniziare ad assumere un maggior controllo dei tuoi pensieri. Ossia, della tua vita.”
“Scusa, Maria, ma come fa un tizio che racconta le sue teorie ad aiutarmi a ‘cambiare’, come dici tu?”
“È proprio questo il punto, Joe. Non si tratta mai solo di teorie. La persona che tiene il seminario ti racconterà alcune
sue esperienze e poi ti farà mettere in pratica diverse tecniche di PNL. Ti renderai conto fin da subito di come funziona. Credimi, ho seguito anch’io quel corso: è utile e divertente… E adesso piantala con le lagne! Puoi capire solo andandoci. Perciò, vacci.” “Ti ho già detto che ci andrò, stai tranquilla…”
Improvvisamente, a Joe venne in mente una domanda che Maria gli aveva posto un paio di mesi prima e che, in qualche modo, sembrava legata al genere di discorsi che stavano facendo.
“Mi ricordo che un po’ di tempo fa mi hai chiesto se sapessi perché alcune persone vivono felicemente e altre no. In questo corso troverò la soluzione?”
“Può darsi”, rispose Maria. “Ascolta, Joe, ti chiedo solo di andare e goderti i tre giorni, senza troppi preconcetti. Ti renderai conto di quanto tu possa infl uire su ciò che ti succede. E non essere troppo sorpreso quando ti accorgerai di divertirti…” Si augurarono vicendevolmente la buona notte. A quel punto, la speranza di prendere sonno ero poco più di un miraggio. Joe si trascinò fuori dal letto e andò in cucina per bere un bicchiere d’acqua. Guardò fuori dalla fi nestra. Si sentiva bloccato, intrappolato nel suo stile di vita. Pensò a quanto i suoi giorni, in quel momento, fossero diversi da come se li era immaginati. Sospirò e si incamminò nuovamente verso la camera da letto, riprendendo il dépliant dal tavolo della cucina.
Lo sfogliò ancora una volta: “I segreti della libertà personale.
Tre giorni con Richard Bandler”. Un’altra frase lo colpì.

“Il nostro limite più grande non è costituito da ciò che
vogliamo e non siamo in grado di fare, ma da ciò che
non abbiamo nemmeno considerato di poter fare.”

A Joe sembrò che quelle parole fossero indirizzate direttamente a lui. Con questa frase in mente tornò a letto, e questa
volta, nel giro di pochi minuti, si addormentò.

Estratto da: Scelgo la Libertà di Richard Bandler, Alessio Roberti, Owen Fitzpatrick

Scelgo la Libertà

Da non perdere

Un libro-corso unico: gli strumenti pratici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) per la prima volta spiegati attraverso la storia di un partecipante a un corso tenuto dal genio creativo della PNL.

Attraverso Scelgo la libertà imparerai in modo divertente ed efficace come applicare l’attitudine e le tecniche della PNL per migliorare la tua vita. Apprenderai come:

  • assumere un maggior controllo sui tuoi pensieri e sulle tue emozioni;
  • cambiare le convinzioni limitanti;
  • sostituire comportamenti improduttivi;
  • sfruttare maggiormente le tue risorse interne;
  • rendere più efficace la comunicazione con te stesso e con gli altri;
  • definire obiettivi di qualità per la tua vita personale e professionale.

Scelgo la libertà racconta la storia di Joe, una persona in cui ognuno di noi può riconoscersi.

Passi per essere Te stesso

se-stessi

Essere presenti a se stessi è molto importante per vivere una vita viva e piena. Solo nel momento in cui siamo presenti a noi stessi e quindi attenti a ciò che ci accade possiamo riuscire a non farci sopraffare dagli eventi.

La consapevolezza si esercita con piccoli gesti e piccole attenzioni che sviluppano apertura nei confronti del mondo e allargano gli orizzonti percettivi di ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare.

Prima di cambiare il mondo dobbiamo saper cambiare noi stessi. E quando abbiamo cambiato noi stessi abbiamo già cominciato a cambiare il mondo.

Cambiare non vuol dire diventare altro da ciò che siamo, ma vuol dire lasciare da parte ciò che crediamo di essere o ciò che gli altri vogliono che noi siamo, per entrare invece più in contatto con la nostra natura autentica con ciò che vogliamo, che sentiamo, che crediamo e con ciò che possiamo effettivamente diventare se solo diamo fiducia e sostegno alle nostre potenzialità sopite.

Questo processo si innesca imparando a diventare presenti a noi stessi, creandosi spazi e tempi di silenzio interiore da cui lasciar emergere nuovi colpi d’occhio sulla realtà, nuove risposte e, soprattutto, nuove domande. Potremo così cominciare a indirizzare la nostra vita verso attività che abbiano un senso per noi, rimettendo in gioco – come dice il sociologo Domenico De Masi – gli equilibri che la nostra vita ci costringe a rendere definitivi, aprendoci all’innovazione, al rinnovamento, al cambiamento, all’apprendimento e alla crescita.

Cosa ci piace veramente?
Sappiamo rispondere a questa domanda?

Conosciamo le nostre più profonde esigenze e sappiamo scegliere ciò che è meglio per noi senza farci condizionare dall’abitudine o dalle convenzioni nelle nostre scelte? Non è mai troppo tardi per imparare, basta iniziare a porsi la domanda e porsi in ascolto, per cogliere le risposte.

Tempo per sé

Spesso troviamo un senso alla nostra vita semplicemente affannandoci per gli altri e disperdendoci in mille attività. Ma finiamo col dimenticare noi stessi, e non potremo mai essere veramente utili agli altri se non avremo prima imparato a fare i conti con noi stessi. Prendiamo tempo, quindi, e dedichiamocelo, per una volta.

Osare

E’ nell’oltrepassare i propri limiti che ci sentiamo ancora più vivi e che sperimentiamo in pratica la nostra capacità di modificare la realtà con il nostro contributo. Non facciamoci limitare da idee preconcette di noi stessi, non rassegniamoci a dipendere dalle nostre paure e dalle nostre incertezze. Andiamo oltre, è possibile!

Essere curiosi

Il mondo è piccolo quando non alziamo gli occhi dal nostro giornale o dalle pratiche che dobbiamo sbrigare. Diventa immenso quando ci permettiamo di guardarci attorno, di cogliere ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo per scambiare esperienze e informazioni con chi ci sta vicino e chi ci sta lontano, scoprendo così cose che, da soli, non avremmo mai conosciuto.

Ritrovare la passione

Non è nel distacco ma nell’amore per la vita che si esprime il più alto grado dell’umanità. La capacità di provare forti emozioni nasce dall’interno, non dipende da un oggetto piuttosto che da un altro, nasce dalla disponibilità a lasciarsi trascinare dal vento della vita, senza perdersi, ma giocandoci insieme, come potrebbe fare un abile velista.

Coltivare la meraviglia

Anche la capacità di divertirsi e di vivere appieno il presente non nasce dall’esterno ma da una disponibilità interna. Il mondo è sempre nuovo, giorno dopo giorno, momento dopo momento. Aprendo la mente ed educandola a cogliere l’unicità di ogni istante, trasformiamo il nostro tempo in un’avventura senza fine.

Marcella Danon

Fonte: http://www.lifegate.it


Hal Stone Sidra Stone

Il Critico Interiore

Mai più contro noi stessi!


Compralo su Macrolibrarsi
Tra i libri più significativi di Hal e Sidra Stone, conosciuti per aver creato e diffuso in tutto il mondo il metodo del Voice Dialogue, Il Critico Interiore rappresenta una guida unica e preziosa alla scoperta e alla trasformazione di noi stessi.

Ogni volta che sentiamo una voce interiore che critica ciò che siamo, il modo in cui agiamo, quello che diciamo e perfino ciò che pensiamo, stiamo ascoltando il nostro Critico, uno degli aspetti che compongono il meraviglioso caleidoscopio della nostra personalità.

Spesso questa voce risuona particolarmente distruttiva e come uno specchio deformante ci impedisce di considerare con lucidità il nostro corpo, la nostra psiche e i nostri comportamenti.

Come un genitore ansioso che crede di sapere ciò che è meglio per noi, il Critico Interiore ci tiene lontani da comportamenti e situazioni che potrebbero danneggiarci ma al tempo stesso limita la nostra capacità di rischiare e creare.

Spesso un’azione eccessiva del Critico dà origine alle nostre crisi di autostima, al nostro continuo confronto con gli altri e alla nostra paura dell’insuccesso.

Come impedire al Critico interiore di nuocerci
e come fare per trasformarlo in una vera risorsa per il nostro benessere?

Attraverso semplici ragionamenti, esempi immediati ed esercizi pratici, i coniugi Stone mostrano al lettore come recuperare dal proprio Critico Interiore le preziose facoltà che è in grado di offrirci: la capacità di valutare serenamente le nostre qualità e i nostri limiti e quella di giudicare con lucidità ed equilibrio persone e situazioni.

Una lettura che ci regalerà la fiducia in noi stessi
e la gratificante scoperta
di quanto possiamo stare bene con noi e con gli altri.

Il guerriero della luce

Un dono, tanti piccoli doni quelli di oggi per condividere spunti di vita creati da Paulo Coelho.

Un libro che nella sua semplicità diventa una piccola guida per crescere ogni giorno.

guerrirodellaluce

Il guerriero della luce medita. Si siede in un angolo tranquillo della sua tenda, e si abbandona alla luce divina. Nel farlo, cerca di non pensare a niente. Si distacca dalla ricerca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni, e lascia che i doni e i poteri si manifestino.
Anche se al momento non li avverte, questi
doni e questi poteri si stanno impossessano della sua esistenza e influiranno sulla sua vita quotidiana.
Mentre medita, il guerriero non è se stesso, ma una particella dell’Anima del Mondo. Sono questi momenti che gli permettono di comprendere le sue responsabilità …, e di agire in base a esse.
Un guerriero della luce sa che, nel silenzio del suo cuore, c’è un ordine che lo guida. “Quando il mio arco È teso”, dice Herrigel al suo maestro zen, “arriva un momento
in cui sento che, se non scaglio immediatamente, perder• lo slancio.”
“Finch‚ tenterai soltanto di arrivare al momento in cui scoccare la freccia, non apprenderai l’arte degli arcieri,” dice il maestro. “Ci• che a volte turba la precisione del lancio È la volontà… troppo irruenta dell’arciere.”
Talvolta un guerriero della luce pensa: “Quello che non farà io, non sarà… fatto.”
Non È così: egli deve agire, ma deve anche lasciare che l’Universo intervenga al momento debito.

Un guerriero della luce ha bisogno di pazienza e rapidità… nello stesso tempo.
I due maggiori errori di una strategia sono: agire prima del tempo e farsi sfuggire l’occasione. Per evitarli, il guerriero della luce tratta ogni situazione come se fosse unica, e non applica formule, ricette, o risoluzioni altrui.
Il califfo Moauiyat domandò a Omar Ben Al-Aas quale fosse il segreto della sua grande abilità… politica.
“Non mi sono mai impegnato in un’azione senza avere prima studiato la ritirata; d’altro canto, non sono mai entrato in un posto con l’intenzione di uscire correndo”, fu la risposta. Molte volte un guerriero della luce È preda dello scoramento. Pensa che niente riuscirà… a risvegliare l’emozione che desiderava. Spesso, il pomeriggio e la sera, È costretto a mantenere una posizione conquistata senza che un nuovo avvenimento sopraggiunga a restituirgli l’entusiasmo.
Gli amici commentano: “Forse la sua lotta È terminata.”
Udendo questi commenti, il guerriero prova dolore e confusione perchè‚ sa di non essere giunto dove voleva. Ma È caparbio, e non abbandona ciò che ha deciso di fare.
Poi, quando meno se lo aspetta, una nuova porta Si apre.

Non sempre un guerriero della luce può scegliere il campo di battaglia.
A volte viene colto di sorpresa, coinvolto in combattimenti che non desiderava. Ma fuggire non serve, perchè‚ queste lotte l’eseguiranno.
Allora, nel momento in cui il conflitto È quasi inevitabile, il guerriero parla con il suo avversario. Senza mostrare paura o vigliaccheria, cerca di scoprire perchè‚ l’altro vuole la lotta; quali cose lo hanno spinto a lasciare il paese e a cercare lui per un duello Senza sguainare la spada, il guerriero lo convince che quel combattimento non lo riguarda.
Un guerriero della luce ascolta ciò che l’avversario ha da dire. E lotta solo se È necessario.
Il guerriero della luce avverte una sorta di terrore di fronte alle decisioni importanti.
“E’ troppo grande per te,” commenta un amico. “Vai avanti, abbi coraggio,” dice un altro. E i Suoi dubbi aumentano.
Dopo alcuni giorni di angoscia, si ritira nell’angolo della sua tenda dove suole sedersi per meditare e pregare. Vede se stesso nel futuro. Scorge tutti coloro che avranno un beneficio o un danno dal suo atteggiamento. Egli non vuole causare sofferenze inutili ‚ tanto meno abbandonare il cammino.
Il guerriero allora lascia che la decisione si manifesti.
Se sarà… necessario dire di sì, egli lo dirà… con coraggio. Se sarà… necessario dire di no, lo dirà… senza vigliaccheria.

Il guerriero della luce deve sempre avere scolpite nella mente le cinque regole del combattimento, scritte da Chuan Tzu tremila anni fa La fede. Prima di affrontare una battaglia È necessario credere nel motivo della lotta.Il compagno. Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perchè‚ nessuno vince una guerra da solo. Il tempo. Una lotta in inverno È diversa da una in estate; un buon guerriero presta attenzione al momento giusto per entrare in battaglia. Lo spazio. Non si lotta nella stessa maniera in una gola o in una pianura. Pensa a ciò che esiste intorno a te, e al modo migliore di muoverti. La strategia. Il miglior guerriero È colui che pianifica il proprio combattimento. Raramente il guerriero conosce l’esito di una battaglia quando questa si conclude. Il movimento della lotta ha generato molta energia intorno a lui, e c’è un istante in cui sia la vittoria che la sconfitta sono ancora possibili. Sarà… il tempo a dire chi ha vinto e chi ha perso. Ma egli sa che, da quel momento, non si può fare più nulla: il destino di quella lotta È nelle mani di Dio. In quei momenti, il guerriero della luce non si preoccupa del risultato. Guarda nel proprio cuore e si domanda: “Ho combattuto il Buon Combattimento?” Se la risposta È affermativa, si riposa. Se È negativa, prende la spada e ricomincia ad allenarsi.

Tratto dal libro:



Paulo Coelho

Manuale del Guerriero della Luce

Bompiani
ISBN: 8845231836

Prezzo € 10,00

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