Una cosa difficile – Silvia Vecchini

Talvolta è difficile, riconoscere di aver sbagliato,
chiedere scusa a un amico,
scoprirsi dalla parte del torto.
Allo stesso tempo, è molto importante,
per la crescita emotiva e relazionale,
imparare a farlo, con sincerità.

Un cagnolino-bambino corre all’inseguimento di qualcosa che sta ruzzolando giù dalla collina. Forse è un gioco, il pomolo di una porta, forse una pallina. Ma avvicinandosi alla pagina con più attenzione si scopre che si tratta in realtà di una rotella.

Rimbalza fino a che non si deposita tra i fili d’erba. Il ragazzino afferra l’oggetto e lo guarda sconsolato. Il giovane protagonista pensa, stringe nella mano la rotellina, poi si volta e si rimette in marcia.
Va verso la salita.
Torna indietro, controvento, faticosamente, determinato ma con lo sguardo ancora desolato.
La collina diventa una montagna da scalare, con rocce alte e ripide. Sulla guancia scorre una lacrima. Con il vento e la neve la parete rocciosa si fa più insidiosa, mentre la tempesta di neve imperversa. Il cagnolino però non demorde, continua a guadagnare centimetri in avanti. Non è facile percorrere passo dopo passo questo viaggio, che non è una semplice scalata ma un viaggio dentro se stessi e dentro la propria coscienza.

Quando raggiunge finalmente la cima della montagna, il cane-bambino non è più solo. Seduto sulla vetta, voltato di spalle, qualcuno sta piangendo.
Due ragazzini dispiaciuti e un gioco che si è rotto. O meglio, un gioco che uno dei due ha rotto. Un carretto a cui manca una ruota.

Ora è perfettamente chiaro e lampante quello che è successo. Il piccolo cagnolino ha rotto la macchina!

“SCUSA…“

(quanta fatica costa pronunciarla!), l’unica parola che troviamo scritta in questo poetico libro che scava con metafore intense nella sfera emotiva e nella coscienza morale di ciascuno di noi.

Eccolo il gesto magico, che si esplica in una parola ma che dentro, dietro, ha tutto: la montagna, la neve, le lacrime, l’affetto, la riflessione, la scelta, il coraggio.
La rotellina però è stata recuperata.

Il gioco si può riparare.
Si può riparare a un errore.
Si può chiedere scusa.
Si deve chiedere scusa, quando si ha sbagliato.

Gesti allo stesso tempo piccoli e grandi – enormi – che cementano le amicizie e allenano l’empatia, che fanno diventare persone migliori, dei quali è giusto sottolineare bellezza e difficoltà, senza svilirli.

Una cosa difficile di Silvia Vecchini e Sualzo edito da Bao Publishing, è decisamente un albo delicatissimo e toccante, che riesce a raccontare a piccoli e grandi quanto può essere ardua, ma allo stesso tempo rasserenante e fortificante, un’azione di scuse. E lo fanno con una leggiadria e poesia che incanta, senza alcuna ombra di didascalismo, riuscendo ad arrivare alle corde dell’anima e regalandoci un’opera significativa, limpida ed eloquente.
Un albo praticamente senza parole – solo una, quella più importante – che del picture book ha lo sviluppo sulla doppia pagina – teatro di scena – e del fumetto la sequenzialità.

Questo libro senza parole è un albo da assaporare, osservando le pagine che scorrono insieme a una storia apparentemente semplice che racconta qualcosa di molto difficile.
Lo abbiamo provato e lo proviamo in tanti e sappiamo che in teoria è semplice chiedere scusa, nei fatti è molto più difficile, perché prevalgono tanti altri sentimenti diversi: l’orgoglio, l’arrabbiatura, il pensiero di avere ragione a tutti i costi…

Una storia piccolissima, che narra per immagini un episodio minuscolo nella vita di due persone, che però ha una valenza immensa, perché sono i sentimenti a essere toccati. L’amicizia, il senso di colpa, il desiderio di farsi perdonare e rimettere tutto a posto, la capacità di chiedere scusa e di andare avanti come se nulla fosse accaduto.

C’è tutto questo nel breve racconto visivo immaginato da Silvia Vecchini e illustrato da Sualzo.
Allora, così come è arrivato, il vento scompare. I due, col sorriso ritrovato, riparano al danno. Un gesto d’amicizia e il terreno si fa erboso, soffice, i pendii scoscesi tornano un dolce declivio, giusto quel poco che basta per scivolare leggeri e sereni sulla macchinina aggiustata.
Un libro bello e curato, dal significato importante, per adulti e bambini.

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Rory il dinosauro e l’albero di Natale – Liz Climo

Quanti di voi, chiudendo gli occhi
ricorda le emozioni del Natale
di quando era bambino?

I bambini attendendo il buon vecchio Babbo Natale con la sua barba bianca, sono i più sinceri scrivendo le loro emozioni in letterine. Tutto l’anno strepitano in attesa del grande giorno e tra i momenti migliori del Natale, oltre ovviamente al giorno stesso, ci sono l’attesa, i preparativi, le calze da appendere al camino i biscotti da preparare per la vigilia di Natale e un bel albero di Natale da addobbare!

Proprio come il piccolo dinosauro Rory che oggi è alla ricerca dell’albero di Natale più bello del mondo! Insieme al papà ha preparato tutto, e si respira sull’isola lo spirito natalizio!
Riuscirà Rory insieme al papà nella sua missione?

Rory e il papà vivono su un’isola, su una casa sull’albero e hanno deciso di uscire a cercare un albero, il loro albero di natale!
Girovagando nell’isola, padre e figlio trovano diversi alberi, uno troppo grande, uno poco robusto, uno che sembra perfetto ma ahimè è già abitato 😦


Un velo di tristezza per il piccolo Rory, nessun albero sembra adatto a diventare un buon albero di Natale.
Un po’ deluso, si distrae preparando biscotti e latte per l’arrivo di babbo natale e ascoltando i suoi amici che intonano canti natalizi.

Noi adulti tendiamo troppo spesso a dimenticarci di questi aspetti, di quanto anche piccoli dettagli per loro siano importantissimi ma la vicinanza dei bambini può aiutarci a tornare a credere nella magia del Natale. Ci fanno tornare a sperare nel “tutto è possibile”.
Lasciate dunque che i bambini vivano un sogno ad occhi aperti!
Proprio come ci ricorda di fare il papà di Rory…tanto da far gridare a gran voce al piccolo Rory:

“Il mio vero e unico
albero di Natale!”

Cos’è il Natale per Rory?
In una parola: famiglia.
Il Natale non è avere l’albero più sfarzoso ma festeggiarlo insieme alla Famiglia e agli Amici!
Grazie ai bambini, grazie a Rory tutto assume il suo giusto significato.
Torniamo bambini anche noi con loro. E la magia continua…!

Rory il dinosauro e l’albero di Natale di Liz Climo è tornato con illustrazioni colorate, lineari e ricche di dettagli, efficaci per i piccoli lettori.
Terzo libro con protagonista Il piccolo dinosauro Rory, le precedenti storie sono Rory il dinosauro e il suo papà e Rory il dinosauro e il suo cucciolo pubblicati tutti da Mondadori.
L’autrice Liz (Elisabeth) Climo è un’autrice e illustratrice americana dal tratto gentile e l’ironia zampillante. Negli States e in altri paesi del mondo è famosissima e seguitissima (basti pensare che il suo blog, dove pubblica vignette spiritose e informa i fan sulla sua attività, riceve oltre 37 milioni di visitatori ogni mese e che è una delle disegnatrici della serie televisiva I Simpson).

Come non amare i dinosauri, specialmente Rory!?
Ancora una volta una piccola ma grande storia per la lettura della buonanotte e ottima per portare nelle nostre case il vero messaggio, il vero spirito del Natale e a ricordare l’amore di un papà che silenziosamente e tenacemente consente e permette al suo piccolo di vivere la magia del natale.
Un papà che semplicemente inventa una soluzione creativa e giocosa e fa brillare di orgoglio e gioia gli occhi di Rory, il suo piccolo!
Un altro merito che va riconosciuto a Liz Climo è quello di raccontare un rapporto papà-figlio assolutamente bidirezionale e complementare. L’affetto e la generosità che regna tra di loro non è a senso unico.
Ancora un’occasione per regalare una bella storia da leggere insieme, magari stretti in un abbraccio o con una bella tazza di cioccolata calda e gustarsi la gioia e la magia del natale che regna in casa di Rory…e non solo!

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Sogno – Matthew Cordell

“La notte che sei nato,
il nostro mondo splendeva
come il sole.

Ti abbiamo guardato,
creatura impossibile,
e abbiamo sentito tutto.”

Con l’arrivo di un nuovo nato si apre uno scenario di infinite possibilità. Mentre i genitori si godono l’arrivo della nuova vita, si perdono fantasticando sul mondo che si spalancherà di fronte al loro bambino, le possibilità che avrà e la persona che diventerà.
Emozioni, sensazioni che provano tutti i genitori quando stanno aspettando l’arrivo di un bimbo, emozioni che li accompagneranno per il resto della vita!
Sogno di Matthew Cordell pubblicato da Edizioni Clichy è un libro pieno di speranza e amore per il futuro e con una dolcezza infinita pagina dopo pagina racconta il tenero sogno del papà gorilla sul suo cucciolo appena nato

Il tenero papà gorilla protagonista del racconto si addormenta con la mamma accanto al suo piccolo appena nato e comincia a fantasticare in sogno su quel che diventerà:
i primi passi, le scoperte, la paura e l’orgoglio dei genitori, la curiosità, gli incontri.
È un salto nel futuro.
Le delusioni, il dolore, con l’istinto di sostituirsi al proprio figlio per tenerlo al riparo e non vederlo soffrire e poi ancora la capacità di andare oltre gli ostacoli, di rialzarsi dopo essere caduti, di realizzarsi.
L’affermazione di sé. Infine l’autonomia. Il fatidico giorno in cui il figlio, ormai grande, lascia la sua famiglia.

Dolcemente e follemente innamorato di suo figlio papà gorilla riapre gli occhi guarda suo figlio nella culla, poi guarda felice mamma gorilla e chiede al suo piccolo:

«Chi diventerai?
Chi diventeremo?
E cosa sognerai?».

E quello che sogna è il futuro del suo bambino.
Una vita piena di speranza e meraviglia. Di esplorazione e di gioia. Di tristezza e delusione.
E di tutto il potenziale della vita.

“Mentre noi ti guardavamo con gioia,
con paura,
e con orgoglio,
tenendoci stretti
come mai prima di allora.
Mi sentivo così pieno da poter scoppiare.”

Un dolce sogno fatto con il cuore colmo di gioia, un dolce libro da regalarsi per un momento unico di coccole con i propri figli, un libro unico e delicato da regalare a qualche nuova famiglia che sta nascendo o appena nata
Ma anche a genitori con cuccioli già grandi… per rivivere e ricordare la grandezza di quel sogno!
E’ difficile immaginare che questo non sia il regalo perfetto per ogni genitore di un bambino
Matthew Cordell con Sogno, ci fa dono di pagine ricche di emozioni, pagine che raccontano con una delicatezza che profuma come un bambino appena nato di una nuova vita immaginata in un sogno..
Disegni essenziali, ma anche pennellate precise, parole semplici che guardano al futuro con GIOIA, con PAURA e con ORGOGLIO.

Lo stile delle illustrazioni è come quello di un dipinto che si dipana davanti ai tuoi occhi. Il simbolismo di un pennello che fa il primo tratto sulla pagina per aprire il libro è come una vita appena iniziata – fresca e pulita con così tante possibilità in vista.

Ogni pagina presenta lo stesso stile artistico con pennellate spesse che catturano l’audacia della scena ma con dettagli più fini per i gorilla stessi.
Poetico e pieno d’amore anche il testo, ricorda le lettere di una vecchia macchina da scrivere e rievoca quel senso di una lettera che viene scritta amorevolmente da un genitore all’altro.
Non è scritto da un punto di vista specifico di genere…anche se pare intuire che il papà a raccontare il tutto…quindi non importa se sei una madre o un padre, puoi leggere il libro come se quei pensieri sulla pagina fossero quelli nella tua testa e nel tuo cuore

Sogno, è uno di quei libri illustrati che dà ai genitori l’opportunità di dire cose importanti e significative che potrebbero essere troppo difficili da verbalizzare
Sogno è da leggere stretti stretti, abbracciati e così raccontarsi le emozioni che invadono i genitori all’arrivo di un cucciolo è più facile attraverso queste pagine poetiche e sincere ❤

“Ho sognato le infinite stelle
nei tuoi occhi..
Ho sognato la stretta presa delle tue dita.
Il momento in cui da piccolo saresti diventato…
non-così piccolo.”

Dolci Sogni anche a voi 😉
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La pecora che sapeva covare le uova – Gemma Merino

La pecora Lola aveva
una lana straordinaria.

Era lucente, setosa, soffice
e non era mai, mai arruffata.

La pecora Lola, è al dir poco vanitosa, le piace apparire e sentirsi ammirata.
Ogni mattina la bella Lola, passa ore tra lavare, asciugare e spazzolare la sua bellissima pelliccia, per poi sentirsi ammirata da tutte le altre pecore.
Tutti gliela invidiano la sua lana e lei “sfilava” con fare elegante ma ricca di orgoglio ed indubbiammente felice della gelosia delle altre.

Un giorno però, a causa del caldo, le pecore sono costrette a tagliarsi il pelo.
Ovviamente le pecore vanno a tagliarsi il pelo dal parrucchiere!
Il LUPO parucchiere 😀 Vi lascio immaginare come reagiscono i bambini quando se ne accorgono 😀
Comunque dal parucchiere, ci deve assolutamente andare anche Lola! Oh oh
Il lupo parrucchiere le dice che è per il suo bene, per sentirsi più fresca.

Quando poi la bella Lola si guarda allo specchio, si sente triste e ridicola senza la sua bella lana.
Ovviamente con il tempo la lana ricresce ma non è più quella di prima. Ora era aggrovigliata e arruffata, come una grande matassa.
E Lola proprio si sente orribile.

Finchè un giorno, tra una lacrimuccia e una sbirciatina allo specchietto le cade sulla testa un uovo.
Tanto presa dalla sua tristezza e dalla troppo lana disordianta neanche se ne accorge.
Ma l’uovo rimane lì anche durante la notte, lunga e fredda.
Forse il piccolo uovo si sentiva al sicuro in quella matassa di ricci!?

La mattina dopo Lola si accorge di avere un uccellino in testa tra la lana.

Un uccellino piccolino,
appena nato che canta divinamente,
tanto da incantare di gioia
la simpatica Lola.

I due erano a loro agio insieme e prestissimo diventarono amici.
Il piccolo uccellino ha trovato nel groviglio di lana di Lola una casetta calda e accogliente e ogni notte torna in mezzo alla sua lana, che trova calda e soffice. ❤

E Lola è di nuovo felice.
Felice e nuovamente orgogliosa,
non più della sua bellezza
ma di poter aiutare il suo nuovo amico,
semplicemente essendo se stessa.

Il tempo passa, e anche le stagioni e un altro caldo arriva ed è il momento per i due amici di salutarsi: Lola deve tagliarsi nuovamente la lana per stare meglio con quelle calure, e l’uccellino vuole scoprire il mondo.
Lola torna dal lupo parrucchiere felice e serena, senza paura di tanti giudizi o dei commenti delle altre pecore e si fa un nuovo taglio.

Lola sa che la sua lana ricrescerà di nuovo e a modo suo potrebbe aiutare nuovi amici, ma sopratutto si è resa finalmente conto che la vera bellezza sta nell’aiutare le persone, non nell’apparire.
Non serve passare un sacco di tempo a pensare all’aspetto e dimenticare di stare con gli amici..gli amici veri ci amano e accettano così come siamo. 🙂

La pecora che sapeva covare le uova di Gemma Merino edito da Valentina Edizioni è una storia buffa con protagonisti un po’ insoliti:
una pecora, bella con la sua pellicia perfetta,
un lupo parrucchiere,
e un uccellino che, cadendo dal suo nido, ne trova uno ancora più morbido e caldo tra la lana nuova della pecora.
Oltre alle risate e alla simpatia che fa nascere, questo è un libro che insegna l’autostima ai bambini e quindi l’importanza di non soffermasi sulla perfezione fisica o sull’apparire, perchè la vera bellezza di ognuno non sta nella perfezione esteriore o in quante cose si possono avere ma in quello che riusciamo a dare di noi agli altri.
Infatti grazie a quel piccolo uovo e uccellino, Lola ossessionata da se stessa impara un’importante lezione di vita; che le grandi amicizie, l’aiutare un’amico, sono gesti ben più importanti del semplice fatto di avere splendidi o perfetti capelli.

La pecora che sapeva covare le uova è un altro libro illustrato divertente, premuroso e unico della pluripremiata Gemma Merino, autrice del best-seller Il coccodrillo che non amava l’acqua e La mucca che voleva imparare a volare, Leggi la nostra recensione QUI;
pagina dopo pagina, con le sue illustrazioni dirette e dal tratto semplice toccano argomenti speciali e importanti da afforntare con i piccoli lettori.

Buona lettura
Puoi acquistare il libro QUI:

La pecora che sapeva covare le uova

Gemma Merino

 

Un bambino.. è un miracolo!

bambino-felice-miracolo

“Un bambino risponde «grazie» perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.

Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.

Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.

Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è «aiutami a fare da solo».

Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.

Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.

Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.

Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.

«Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così» è una frase da non dire mai.

Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.

Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.

Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.

Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un «questo non lo so» se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.

Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.

Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.

Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.

Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.

Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.

«Non insegnate ai bambini la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male /…
Non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita /…/
Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente».
(Giorgio Gaber “Non insegnate ai bambini”)”.

Federica Morrone

Ogni Bambino ha un Grande Talento - Libro

Come consideriamo i nostri bambini? Come li educhiamo? Come coltiviamo le doti che possiedono da sempre, fin da quando sono neonati? Sappiamo individuarle, o lasciamo che siano le nostre personali ambizioni a determinare ciò su cui vale la pena “investire”?

Un libro chiaro e positivo per far cogliere a ciascun genitore le opportunità educative e di sviluppo più adatte al proprio bambino, rivelandone i sorprendenti e spesso trascurati “tesori nascosti”.

Forse, noi stessi non siamo minimamente diventati quello che desideravamo davvero.

E, allo stesso modo, presi dalla frenesia e dall’ansia da prestazione che caratterizza la nostra società, rischiamo di non vedere e non rispettare i talenti presenti nei nostri bambini, o di “fraintenderli”, fuorviati da un’idea sbagliata di talento e intelligenza.

Sulla base di questa riflessione, i due autori invitano a superare modelli educativi e pedagogici obsoleti e criteri di selezione che tendono a confondere le predisposizioni e i talenti con i voti alti in pagella e capacità al di sopra della norma.

Come dimostra la ricerca neuroscientifica, non serve invece essere dei piccoli geni per riuscire a eccellere e a vivere una vita ricca, piena, gratificante, importante.

Solo riconoscendo i talenti nell’ordinario potremo aiutare a costruire per i nostri figli un futuro di cui ci saranno realmente grati.

Un papà

festa-papa

Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta.
Una angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito.
Dio si girò e l’angelo “scoperto” arrossendo gli chiese “Cosa stai disegnando?“.
Dio rispose “Questo è un grande progetto“.
L’angelo annuì e chiese “Che nome gli hai dato?“.
L’ho chiamato papà” rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio.
Papà….” pronunciò l’angelo “E a cosa servirebbe un papà?” chiese l’angioletto accarezzandosi le piume di un’ala.

Un papà” spiegò Dio Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.“.
Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento. L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando. “Stai ancora lavorando al progetto del papà?” chiese curioso.
” rispose Dio con voce dolce e calma “Richiede tempo“.
L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse “Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?
Dio abbozzando un sorriso rispose: “E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po’ di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi“.
L’ angelo proseguì con un’altra domanda: “Non sono troppo grosse quelle mani?“.
No“, rispose Dio continuando il suo disegno “Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro“.
E quelli sono i suoi occhi? chiese ancora l’angioletto indicandoli sul disegno.
Esatto“, rispose Dio “Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti“.
L’angelo storse il nasino e aggiunse “Non ti sembrano un po’ troppo severi?“.
Guardali meglio..” rispose Dio. Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino.

Tanti auguri a tutti i papà!

Papà al Nido
Come far giocare insieme papà e bambini

“Padri non lo si è ma lo si diventa.”

E il nuovo padre è sempre più chiamato a interpretare il gesto maieutico, la “funzione ostetrica” di aiuto alla nascita del figlio, “tirare fuori” dal figlio la sua vera natura e vocazione. Non più quella di “mettere dentro” al bambino valori, norme, regole e rappresentazioni già precostituite di ciò che un figlio dovrebbe essere e diventare, in linea con i voleri degli adulti e della società che lo ha generato.

Ecco, allora, un manuale completo e assolutamente inedito per nidi che vogliano accogliere papà desiderosi di mettersi in gioco nella scoperta del proprio figlio.

Ecco un papà che prova a fare la pizza con la pasta di pane, un altro che suona la chitarra, un altro ancora che si dà al giardinaggio. Un papà che narra e anima una storia, un altro che propone la costruzione di un acquario con materiali di recupero, con i pesci di cartoncino e le alghe di carta crespa o velina.

Un altro padre conduce il gruppo alla costruzione della casa di legno degli scoiattoli, ma c’è anche chi allestisce un percorso motorio ad ostacoli.

C’è chi ricorda quanto gli piaceva cavalcare cavalli immaginari o realizzati con mezzi di fortuna e allora propone la costruzione di un destriero di cartone da indossare e dentro cui galoppare in giro per l’asilo… e il gioco poi continua… e alla fine per alcuni il cavallo è proprio papà!

Non è tanto importante trovare un’idea di gioco straordinaria, ma mettersi in gioco il più possibile.

Ci sono donne…

donna_8 marzo

Ci sono donne che camminano controvento da una vita….
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani…
Ci sono donne che cambiano pelle per amore….
Ci sono donne che donano il loro cuore
…per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole…

Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al tramonto…
…se ti fermi un istante le puoi sorprendere…
…mentre lottano contro il proprio istinto…
…mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi…
…affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose…

Ci sono donne che chiudono gli occhi…ascoltando una musica lenta…
…che rende ancora più salate le loro lacrime…
Ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola….rinunciano alla felicità…
Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così
fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall’amore…
…sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre…..
…se apri gli occhi un istante le puoi osservare…
…mentre disseminano briciole di se stesse
lungo il percorso verso quel treno che le porterà via…
…mentre urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione…
…mentre sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre…

Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla…
…perché non troveranno mai la fine di quel filo…
Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima…
…sperando che arrivi qualcuno a scioglierli….
…non fermare il cuore di una donna….niente vale di più
…non far piangere una donna….ogni lacrima è un po’ di lei stessa che se ne va…
…non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia…
…e se la vuoi amare…fallo davvero…con tutto te stesso….

stringila e proteggila….lotta per lei…uccidi per lei….piangi con lei…
…donale il più bel raggio di sole….ogni giorno…
…tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi…
…quella luce è speranza…è amore…è puro spirito…è vento…
…è la più bella stella di qualsiasi notte…

Dedicata a tutte le donne del MONDO!

Elogio di una Donna Normale
Storie di donne e dei loro spericolati sogni di tutti i giorni

Cosa vogliono le donne dagli uomini, dalla famiglia, dal lavoro e, soprattutto, da se stesse? Le donne normali, quelle che ogni giorno cercano di esprimersi e realizzarsi nella sfera affettiva, ma anche all’esterno, nel mondo, che cercano la felicità dentro e fuori casa.

«Ci vuole coraggio, di questi tempi, a essere normali.
A riconoscere come normali i propri desideri, le proprie aspirazioni
» sottolinea Irene Bernardini, psicologa, nelle prime pagine di questo umanissimo (e sincero) racconto dell’animo femminile. «Ho imparato che le donne hanno immense riserve di coraggio e di dignità.

E per farle affiorare serve a volte uno scossone da parte di un’altra donna.» È questo l’atteggiamento, sensibile ma fermo, con cui lei – l’«altra» donna – accompagna, fianco a fianco, «per un pezzo di strada» le sue pazienti: madri, mogli, compagne, amanti, casalinghe o affermate professioniste, innamorate, deluse, tradite.

Come Elisa, quarantenne single in carriera, un’esistenza all’apparenza perfetta, in realtà incapace di amare ed essere amata; o Elena, trentadue anni, stimata specialista in ginecologia e ostetricia, lavoro a contratto in una clinica universitaria finché non resta incinta di un collega «molto sposato» e le viene garbatamente suggerito di farsi da parte; o Grace, che cerca, con fatica e intelligenza, di creare un rapporto con i figli del suo compagno, perché bisogna «rispettare i bambini senza la fretta di amarli e farsi amare solo perché sono le creature del proprio uomo».

L’amore, i figli, il lavoro, la vita sociale sono bisogni faticosamente conciliabili, e trovare un equilibrio non è così facile.

Costruire una relazione che non si misuri soltanto con un «battito di farfalle nello stomaco», che non confonda sentimenti ed emozioni; vivere gli affetti senza la tentazione di abdicare ai propri sogni e ai propri talenti; essere madri non pensando i figli come un prolungamento di sé: non c’è un’unica ricetta per raggiungere questi equilibri delicati, per conciliare al meglio le esigenze e le aspirazioni, per sentirsi una «persona intera».

Occorre forse talvolta essere un po’ acrobate, ma non è necessario essere speciali.

In fondo, le qualità più preziose, ci dice la Bernardini, sono proprio il coraggio di essere normali, la capacità di non strafare e di attingere con orgoglio alle risorse più tipicamente femminili: l’intelligenza affettiva, l’empatia, la generosità.
Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Ginnastica Intima per Donne

Fiori di Bach – Le Stelle dell’Aurora

La FILOSOFIA di Edward Bach è assai semplice e proprio per questo assai profonda, ed è dettata dalla grande spiritualità che è parte essenziale della personalità di Bach.

In primo luogo Bach identifica nell’Anima l’Io reale dell’uomo, un Anima che è scintilla divina e che ci guida lunga la strada che dobbiamo percorrere in questa vita, dandoci coraggio e proteggendoci.
Secondo Bach questo passaggio sulla terra che chiamiamo “vita” è solo un momento della nostra evoluzione, come un giorno di scuola può esserlo in confronto ad una vita intera.

In accordo con il concetto di Karma delle filosofie orientali Bach vede questa esistenza come una occasione di miglioramento e di correzione di errori fatti magari in una vita precedente.
La sofferenza e la malattia derivano dall’errore di non rispettare le direttive dell’Anima, cioè essere divisi dal nostro Se’ superiore, o dall’agire contro l’Unità, che egli descrive così:” il Creatore di ogni cosa è Amore e tutto quello che percepiamo ne è, nella sua infinita varietà di forme, una manifestazione, che si tratti di un pianeta o di un ciottolo, di una stella o di una goccia di rugiada, dell’uomo o della più umile forma di vita”.
Quando la nostra personalità non è in collegamento con l’Anima, a causa della influenza degli altri o per le tentazioni del mondo, si instaura un conflitto, che è alla radice di ogni male e infelicità.

Bach pone in primo piano il compito che ci viene assegnato dall’Anima e il dovere di proteggerlo dalle influenze esterne, cercando al nostro interno la saggezza e la vera conoscenza che derivano dalla nostra interiorità.
Il concetto di malattia è quindi quello di un evento non materiale, che si manifesta nel corpo come il risultato di forze che hanno lungamente agito su altri piani; un trattamento materialistico produrrà solo un giovamento temporaneo, non andando ad incidere sulla vera causa del male.
Bach dice “la malattia è essenzialmente il risultato di un conflitto fra l’Anima e la Mente e non potrà mai essere estirpata se non con un lavoro di tipo spirituale e mentale”, ed anche “la sofferenza è un’opportunità per capire ciò che in altre maniere non siamo stati capaci di cogliere e non potrà venire meno sino a che non avremo imparato la lezione”.
Egli individua la vera malattia nei difetti quali orgoglio, crudeltà, odio, egoismo, ignoranza, instabilità e avidità.
La terapia secondo Bach consiste non nel battersi contro un difetto ma nel superarlo con l’aiuto della virtù opposta alla cattiva inclinazione.

Scrive Edward Bach:

“In terzo luogo, dobbiamo renderci conto che il breve passaggio su questa terra, che noi conosciamo come vita, non è che un attimo del nostro percorso evolutivo – come un solo giorno di scuola a paragone di tutta una vita. Anche se per ora possiamo vedere e comprendere quel solo giorno, l’intuito ci dice che la nostra origine è infinitamente lontana dalla nostra nascita e che la nostra morte sarà altrettanto lontana dalla nostra fine. Lo Spirito, che è la nostra vera essenza, è immortale, mentre i corpi di cui abbiamo consapevolezza sono temporanei, come cavalli che cavalchiamo per compiere un viaggio, o strumenti che noi utilizziamo per eseguire un lavoro”. Solitamente queste parole vengono interpretate come una dichiarazione di fede nei confronti della metempsicosi, della reincarnazione ed apre verso le fantasie di vite precedenti, di lezioni da apprendere e di pene da espiare. Se invece ci permettiamo un piccolo salto logico, possiamo trovare un nuovo livello di significato: e se non fosse la nostra piccola individualità a dover imparare qualcosa, ma la nostra specie? Se fossimo chiamati, come parte dell’umanità, al miglioramento  dell’essere umano attraverso la nostra personale evoluzione? Se ci pensassimo non come preziose individualità che sfidando la morte si autoperpetuano attraverso i secoli, ma come parti di un tutto che si autoperpetua collettivamente, come specie umana ? E cosa significa per noi essere sempre più umani? Cosa comporterebbe questa rinuncia al narcisismo e all’attaccamento verso il proprio piccolo io e la promozione di una visione collettiva?Ad ognuno le sue risposte.

Fiori di Bach - Le Stelle dell'Aurora

Per agire bene, in primo luogo bisogna pensare bene!

Per pensare bene bisogna partire dai bisogni che tutti noi abbiamo: salute, riuscita sociale, benessere; in breve la ricerca della felicità. L’obiettivo principale della nostra esistenza è di trovare la felicità e gli strumenti per viverla. Per una persona malata, la felicità sarà la salute, sarà il fattore di guarire…
Ora, la realizzazione della salute non è null’altro che un bene particolare, che non si preoccupa della felicità in generale. La felicità è un esercizio pericoloso d’armonia, nel cuore del nostro essere e in relazione con i nostri simili e il nostro ambiente.
Corrisponde ad un esercizio permanente delle virtù, che sono dei modi di comportarsi conoscendo le leggi della Natura. Se non seguiamo questo cammino e lasciamo libero corso ai nostri desideri, accecati dai nostri eccessi, corriamo dritto alle fonti delle nostre miserie.
Le emozioni esagerate provocano delle malattie, un ciclo senza fine d’insoddisfazione.
Grazie ad un’osservazione sensibile di tutto ciò, il Dottor Bach ci lascia in eredità una forma d’autoterapia creata per tutti gli individui senza eccezione alcuna. Essa è la base del lavoro di questo Libro, cha fa seguito ad un manuale di studio (ora esaurito), e ringrazio sinceramente coloro che lo hanno reso possibile.
Il libro che tenete in mano ha la vocazione di essere un libro «Tutto in Uno». Come terapeuta, critico e pedagogo, ho voluto sviluppare uno strumento sia per spiegare la filosofia di questo metodo degli elisir floreali, attraverso una costante riflessione; sia per poter noi stessi elaborare gli elisir attraverso delle spiegazioni didattiche.

Un traguardo da raggiungere!

C’era una volta un uomo che voleva trovare l’acqua che gli serviva per irrigare i suoi campi, per dar da bere ai suoi figli, per la sua igiene personale e non importa quante altre cose…

Quello che è realmente importante di questa storia, almeno per il lettore, è che quell’uomo aveva un traguardo da raggiungere!

Cosicché, armato di un piccone e di una pala, cominciò a scavare un pozzo, perché, ovviamente, l’acqua si preleva dai pozzi! Passò giorni e giorni a scavare senza trovare una sola goccia d’acqua. Ma un giorno, mentre stava scavando, uno sconosciuto passò occasionalmente per la sua proprietà. Gli disse: «Cerchi l’acqua? Perché non provi lì vicino all’albero? È un albero frondoso e verde e probabilmente troverai l’acqua più facilmente».

Il nostro protagonista gli diede ascolto e si mise a scavare un altro pozzo dove gli aveva indicato lo sconosciuto. Alla fine di una settimana di duro lavoro ancora non aveva trovato l’acqua; ma era un uomo ostinato e continuava a scavare senza posa. Mentre era concentrato nel suo lavoro, udì il rumore di carri e di cavalli, che si stavano avvicinando. Una carovana si fermò vicino alla sua casa ed egli andò a ricevere i nuovi venuti.

Quando lo videro così sudato e stravolto dalla fatica, i nuovi arrivati gli chiesero che cosa stesse facendo; al che rispose che stava scavando un pozzo per prendere l’acqua e non dover andare tutti i giorni fino al fiume, che era molto lontano.

«Allora non è il luogo adatto» gli disse quello che sembrava essere il capo della carovana «Dovresti andare dietro alla casa, vicino alla roccia!».
E senza aggiungere altro tutti se ne andarono.

Il nostro amico si diresse alla porta posteriore della sua abitazione, con il suo piccone e la sua pala, pronto a ricominciare fiducioso a scavare. Dopo vari giorni di inutile lavoro, non aveva ancora trovato neanche una goccia del prezioso liquido.

All’improvviso si sentì chiamare per nome. Era un suo buon amico, accompagnato da un uomo anziano, che gli fu presentato come un famoso indovino.
«Ho saputo che volevi fare un pozzo e ho pensato che ti avrebbe fatto comodo conoscere un grande specialista».

Il nostro protagonista mostrò con un certo orgoglio all’indovino i tre profondi pozzi, che aveva scavato con tanta inutile fatica.

L’anziano sorrise e gli disse: «Se veramente desideri trovare l’acqua, sei sulla strada sbagliata».

Di fronte all’idea di dover scavare un quarto pozzo, il nostro si arrabbiò moltissimo e, senza sentire ragioni, scacciò bruscamente l’amico e l’indovino dalla sua proprietà.

Sulla via del ritorno, l’indovino commentava l’accaduto con il suo accompagnatore, che era molto dispiaciuto per l’accaduto: «Non preoccuparti, non è la prima volta che mi imbatto in un caso come questo. Per il tipo di terreno in cui si trova il giardino, deve esserci acqua tra i quindici e i venti metri. Il tuo amico ha scavato tre pozzi di dieci o dodici metri. Se solo avesse perseverato un po’ di più in uno qualunque di essi, in questo momento avrebbe tutta l’acqua che gli serve!».
***************


Questa storia, apparentemente così ingenua e semplice, dice molte cose sul carattere dei “nati perdenti”; di quelli che, nonostante sforzi sovrumani, sono abbonati al fallimento e non riescono a raggiungere le proprie mete, anche se le programmano.

Per prima cosa, costoro non raggiungono i propri traguardi perché gli manca quella qualità che gli uomini chiamano: perseveranza!
Possiamo avere le idee molto chiare, agire nella giusta direzione, utilizzare i metodi adatti ma, se siamo impazienti e non perseveriamo, falliremo il 99% delle volte.

I “falliti di professione”, oltre a mancare di perseveranza, di solito non credono in se stessi e danno retta al primo che passa. Non sanno che è meglio sbagliare da soli e imparare le lezioni dai propri errori, che ripetere gli errori degli altri, soprattutto quando neanche sanno che si tratta di errori.

Napoleone coniò a riguardo una frase storica: «Non datemi consigli, preferisco sbagliare da solo!».

Un altro dei “loro” errori è che non sono capaci di approfondire i lavori; i loro sforzi sono troppo superficiali per raggiungere le mete desiderate. Possono sfiorare il trionfo, ma non lo raggiungeranno mai!

Il “trionfatore nato” non è mai superficiale; mentre coloro che vorrebbero vincere per caso, senza metodo e senza sforzi, peccano sempre di superficialità.

Il “fallito cronico” s’infuria quando le cose non gli riescono bene e, anziché riprovare, proietta il suo fallimento su qualcuno o qualcosa di esterno che non è lui stesso. In quest’ultimo caso, egli si sta comportando in modo irresponsabile.

Se stai leggendo questo libro (Stabilire traguardi e raggiungerli), probabilmente appartieni alla famiglia dei “trionfatori nati”, anches e forse non hai ancora avuto occasione di manifestarlo pienamente.

Allora, non fare come il protagonista della nostra storia: qualunque “cosa” sia ciò che hai intrapreso, persevera, vai fino alla fine, non lasciarti scoraggiare dai consigli o dai dubbi degli altri. E, se sbaglierai, non incolpare nessuno: impara dai tuoi errori!

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Spesso, per lo più inconsciamente, siamo schiacciati da circostanze che ci fanno sentire persi, frustrati, inadeguati.
Chi non ha mai sperimentato situazioni che parevano insormontabili e, magari a causa di queste, ha visto naufragare i propri desideri e progetti? Ma questo da oggi può cambiare!

La prima ricchezza dell’uomo è la coscienza dei suoi sogni e desideri profondi; prenderne atto, dialogare con quella parte di sé che rimane spesso inascoltata, può essere l’inizio di una vita più gratificante e luminosa. Lawson insegna esattamente questo: come uscire dal gorgo dei nostri tentativi falliti, dall’insoddisfazione, dalle lamentele che non portano a nulla.Cambiare! In modo costruttivo, secondo i nostri desideri.
Jack Lawson ci propone un vero e proprio manuale di educazione al successo in cui ci spiega, passo dopo passo, come ottenere ciò che vogliamo rimuovendo gli ostacoli per realizzare quello che ci siamo proposti, trasformando le idee da desideri a realtà.

Con i problemi c’è soltanto una via d’uscita: risolverli quando hanno una soluzione o prescindere da essi quando non ce l’hanno e, soprattutto, essere sufficientemente saggi da distinguere la differenza.

L’edificio di un grande successo si costruisce con pazienza, perseveranza e tanti mattoni: i piccoli successi quotidiani che ricostruiranno in noi un’identità “vincente”. Anche gli errori in questa nuova ottica, saranno rivalutati come tappe di apprendimento, veri e propri segnali stradali sulla via che ci porterà ai nostri traguardi.

Il perdono è la chiave della felicità

Imparare a dire “Scusa, ho sbagliato” è una delle cose più difficili da fare.
Capita nei rapporti familiari, nelle relazioni di lavoro, in ogni ambiente in cui ci siano individui.

Credo conosca anche tu persone che hanno incrinato i rapporti con altri per non aver saputo chiedere “scusa” dopo un litigio o dopo una discussione un pò accesa.
Ho visto dei rapporti veramente disintegrarsi per non aver saputo cedere all’orgoglio di continuare a dire : “ho ragione io”.
Pensa: riuscire a dire “Ho sbagliato e ti chiedo scusa”.

Semplice vero, e invece no, non lo è…

Purtroppo non si riesce a fare un passo indietro, a recitare dentro di sè una sorta di mea culpa.
Eppure se ci stacchiamo momentaneamente da quella posizione e cerchiamo di vederla con animo distaccato, senza partecipazione, sembrerebbe così facile farlo. Pensa ai vantaggi che ne ricaveremmo, a tutti i livelli.
Prima di tutto il rapporto con l’altra persona magicamente si rinsalderebbe; in secondo luogo il rapporto con te stesso migliorerebbe immediatamente, lasciandoti in una sorta di pace interiore.
Questo aspetto si lega a un altro, che è quello del perdono.

Il perdono vuol dire dimenticare, lasciar andare, proseguire. Ci si libera così dalle energie negative e ci si rende conto, per quanto sia a volte complicato pensarlo e anche capirlo, che nessuno può farci del male senza il nostro consenso.
Non fraintendermi. Voglio solo dire che è la “risposta” che diamo ( cioè la reazione allo stimolo esterno) che determina poi i nostri atteggiamenti e la nostra vita.
E’ meglio allora concentrarci sui nostri errori piuttosto che su quelli degli altri. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” oppure ancor di più “Non ti dico di perdonare sette volte il tuo nemico, bensì settanta volte sette”, per dire cioè perdona all’infinito…

Il perdono è la chiave della felicità

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Ricomincia da Te è un vero e proprio seminario creato per il lettore e che lo aiuterà gradualmente ad abbandonare le resistenze a lasciare andare quello che nel passato ha portato risultati negativi.
Il perdono porta alla comprensione che il passato è concluso per sempre, e restituisce intatte le proprie possibilità di affermazione. Le cause del conflitto spesso si trovano dentro di noi, nel nostro cuore, risolverle ci permette di affrontare il presente e il futuro con energie del tutto nuove.
Perdonare con responsabilità ci restituisce pienamente il nostro potere.

È proprio questo il momento per lasciare andare tutto quello che non ha funzionato nella tua vita.
E ricominciare da subito.
Q
uello che afferma il perdono è che il passato è passato.
(Con molti esercizi all’interno)

“NON PUO ESSERCI FORMA DI SOFFERENZA
CHE NON NASCONDA UN PENSIERO DI NON PERDONO.
NÉ PUÒ ESSERCI FORMA DI DOLORE
CHE IL PERDONO NON POSSA GUARIRE”
(Un Corso in Miracoli)

Se leggendo Innamorati di Te e Imparare ad Amare Se Stessi Si Può, non ti sei autorizzato ancora ad accedere alla fonte al massimo potenzialedelle tue attitudini, forse dopo aver letto Ricomincia da Te (Il Perdono è la Chiave della Felicità) e aver integrato l’importanza assoluta del tema del Perdono, sarai pronto ad aprire davvero la tua vita al tuo prossimo futuro felice…

Le tue paure vengono dal passato perché è lì che abitano, perché ti ostini a volerle ospitare così spesso? Non sei costretto a sentire obblighi o doveri di cortesia verso di loro. Rimandale indietro da dove sono venute con un bel messaggio per il mittente: «Niente ho più a che vedere con voi, che siete solo le mie paure del passato».

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Quante volte..senza saperlo?

generosita

Una ragazza stava aspettando il suo volo nella sala d’attesa dell’aeroporto. Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo decise di comprare un libro da leggere; acquistò anche un pacchetto di biscotti.
Si sedette nella sala VIP per stare più tranquilla, accanto a lei c’era un signore che leggeva il giornale. Iniziò a leggere il suo libro e quando prese il primo biscotto anche il signore ne prese uno: lei si sentì stupita e irritata, ma continuò a leggere il suo libro, pensando “Ma tu guarda questo maleducato, se solo avessi un po’ più di coraggio gli direi il fatto suo!”.

Così, ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto con perfetta disinvoltura ne prendeva uno anche lui. Continuarono così finché rimase un solo biscotto e la ragazza pensò:
“Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!”.

L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà.

“Questo è troppo” penso lei e sbuffò indignata, prese le sue cose e se ne andò.

Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia fu sbollita, si sedette da un’altra parte e ripose il libro nella borsa… accorgendosi che il suo pacchetto di biscotti era ancora lì tutto intero! Sentì tanta vergogna e comprese che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quel signore che aveva diviso con lei i biscotti senza indignarsi, mentre lei si era sentita offesa e ferita nell’orgoglio…

Morale
Quante volte in vita nostra avremo mangiato i biscotti di un altro senza saperlo?

Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di giudicare male le persone GUARDIAMO ATTENTAMENTE le cose; spesso non sono come sembrano!

Ci sono cose nella vita che non si recuperano, tra queste:
una pietra dopo averla lanciata
una parola dopo averla detta
un’opportunità dopo averla persa
il tempo dopo che è trascorso
l’amore dopo che si è rovinato

Il secondo libro con il metodo che aiuta a essere, realizzare o avere tutto ciò che si desidera!

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In questo secondo libro Esther e Jerry Hicks autori di La Legge dell’Attrazione ci aiutano ad approfondire la più potente delle leggi universali, la «legge dell’attrazione». Una legge che ci porta a scoprire ciò che vogliamo dawero raggiungere nella nostra vita e a capire come fare per arrivarci.

Grazie agli insegnamenti di Abraham, un gruppo di evoluti maestri incorporei che, all’inizio degli anni Ottanta, cominciarono a veicolare la loro visione del mondo attraverso Esther Hicks mediante un linguaggio estremamente comprensibile, possiamo finalmente comprendere le vere dinamiche alla base dei nostri rapporti con gli altri, della nostra salute, delle nostre finanze e della nostra carriera.

Gli insegnamenti dei coniugi Hicks sono alla base di The Secret di Ronda Byrnes, il libro e DVD bestseller anche in Italia.

Molti pensatori e insegnanti all’avanguardia hanno incorporato i loro concetti nei propri libri e seminari, tra i quali Wayne W. Dyer, Louise May, Sylvia Browne.

“State per vedere e conoscere un mondo completamente nuovo che si trasformerà davanti ai vostri occhi. Comprenderete il vostro rapporto con il passato e il futuro, ma soprattutto sarete consapevoli del valore inestimabile e del potere intrinseco del momento presente.Imparerete ad essere gli artefici della vostra esperienza grazie a una serie di processi che vi aiuteranno a ritrovare il legame con la parte “Non-Fisica” di voi stessi, processi che contribuiranno a farvi ottenere tutto ciò che desiderate.E quando metterete in pretica questi esercizi, e la vostra memoria si ridesterà prendendo coscienza delle potenti Leggi dell’Universo, tra cui la Legge dell’Attrazione, ritornerà anche la vostra naturale gioia di vivere.”

“Queste voci dello Spirito usano un linguaggio comprensibile che potrete immediatamente tradurre in azione. Vi offrono addirittura un modello per capire e realizzare il vostro destino” – Wayne W. Dyer

Chakra:un viaggio dentro di Te (parte prima)

Noti da millenni a gran parte delle civiltà orientali e precolombiane (i Maya), i chakra (=centri energetici, porte girevoli, centri di forza) sono punti di connessione ai quali affluisce l’energia che scorre dal corpo di un individuo a quello di un altro e all’universo circostante. Sono porte in continua rotazione. Dei 12 chakra orientati all’aspetto fisico, 7 sono localizzati all’interno del corpo umano:

In sè, il chakra non è un organo specifico, ma il luogo e la sede di un insieme di attività che sono al contempo fisiche, emotive, psicologiche, e spirituali.

chakra

1°: CHAKRA DELLA RADICE

Connesso con gli istinti primari. Il centro dell’energia fisica e della vitalità, l’energia per farcela sul lavoro o nei possedimenti materiali. Gestisce le energie atte a rifornire le parti dure del corpo, ed interscambia con la terra e con tutto ciò che è materia. È la Vita, la nascita, l’appartenenza al mondo fisico, l’azione, la volontà, l’apprendimento e tutto ciò che è Energia sia distruttiva che costruttiva. Gestisce Sesso (se squilibrato, diviene possesso), Azione (se squilibrato, diviene incapacità), Volontà (se squilibrato, diviene pigrizia). Centro delle manifestazioni. Riceve la propria struttura elementare dal nucleo famigliare: in base ad essa il soggetto prenderà le proprie decisioni riguardo ai propri diritti e alla propria volontà di sopravvivenza. In questa sede sono anche registrate le primissime esperienze dell’individuo, che danno luogo a fenomeni di consapevolezza o di rimozione dei sentimenti primitivi.

Quando le energie o le vibrazioni dei chakra di due persone si mischiano, accade che la luce di un chakra influenza quella del chakra dell’altro: queste onde di luce si miscelano così da creare diverse figure, che saranno tanto più belle quanto maggiore sarà l’amore fra queste due persone.

Chi non Libera il primo chakra, sostituisce il Voglio con il Devo e si ritrova a non avere più il tempo da dedicare a se stesso perchè quello che deve fare (per gli altri) non lascia spazio, e la paura lascia fare perchè solo così può controllare l’ambiente circostante. Il controllo è la vera malattia del secolo perchè la maggior parte della popolazione è bloccata al primo chakra.

  • Si trova: zona inferiore del bacino e area genitale, presso l’osso sacro
  • Funzione dell’Io: io voglio (avere per diventare)
  • Colore: Rosso / Nero
  • Senso: Olfatto
  • Parola-chiave: consapevolezza
  • Fonte di: passione, rabbia, terrore, gioia, energia di sopravvivenza, energia materiale
  • Sede di: volontà di vivere
  • Energia equilibrata: centrato, coi piedi per terra, in salute, pienamente vivo, inesauribile energia fisica, può manifestare abbondanza
  • Eccessiva energia: egoistico, dominante, avido, sadico, energia sessuale interamente genitale
  • Mancanza di energia: insicurezza, debolezza, impossibilità di raggiungere i propri obiettivi, istinti suicidi, masochistico, energia sessuale: scarso interesse per il sesso, ci si sente indegni d’essere amati
  • Per bilanciare questo chakra: danzare è un ottimo metodo per tornare “coi piedi per terra”. D’estate, camminare scalzi. Fare pulizie domestiche e cucinare. Abbracciare un albero, prendersi cura delle proprie piante.

2°: CHAKRA SPLENICO

È il centro dei sentimenti, dell’amichevolezza, della creatività, della sessualità, delle emozioni e dell’intuito “a livello di stomaco”. È influenzato dal modo in cui le emozioni sono state espresse o represse durante l’infanzia. È connesso all’intestino e agli organi addominali. È il centro sessuale per le donne, collegato alle ovaie e dunque ai figli.

Quando due persone fanno l’amore, le luci dei loro chakra sessuali si mischiano e le luci creano figure la cui bellezza, anche in questo caso, dipende dall’amore che c’è fra le due persone. Due che si Amano veramente, creano un’aura fantastica attorno a sè quando fanno l’amore – che può essere paragonata a una foresta di alberi da fiaba, i cui fiori e foglie creano un arco sopra gli amanti, le cui vibrazioni sono così forti da bruciare un sacco di karma negativo. In altre parole, semplicemente amando un’altra persona e dimostrandolo facendo del sesso che faccia godere e soddisfi entrambi, è possibile svilupparsi molto e pertanto evolvere anche spiritualmente.

È una delle porte principali dal micro al macrocosmo: il desiderio attivandosi costringe il primo chakra a fornire Volontà e al terzo chiede la Forza (giallo). Desiderio e Piacere sono le pulsioni che questo chakra produce per farci andare verso il mondo, per stimolarci al movimento, a costruire/scoprire quella parte di noi ancora latente attraverso il mondo che ci circonda. Opera anche su sensualità e seduzione, al fine di renderci piacevoli al mondo e viceversa. Chiudere questa porta significa reprimersi, privarsi del gusto di vivere, di manifestarsi:la Paura ha in questo chakra un suo caposaldo, infatti paralizza e così come chi è fermo si pretende che tutto e tutti siano sotto controllo. L’elemento peggiore è il possesso del tempo: qui nascono tutte le preoccupazioni del futuro. Qui muore l’Io Voglio e nasce l’Io Devo. Occuparsi di quello che gli altri vogliono per non perderne il controllo. Qui si perde il Presente, l’Attimo, e sempre qui il Poi regna assoluto.

  • Si trova: 3~5 cm sotto l’ombelico
  • Funzione dell’Io: io desidero
  • Colore: Arancione
  • Elemento: Acqua
  • Senso: Gusto
  • Parola-chiave: sentimento, creatività
  • Fonte di: sentimenti ed energia creativa
  • Sede di: facoltà creative
  • Comunicazione fisica: pianto, grido, riso
  • Tipo di energia: Chi: energia vitale
  • Energia equilibrata: amichevole, interessato al prossimo, senso di appartenenza, intuitivo, chiarosenziente. Buon senso dell’umorismo. Irradia calore umano e compassione.
  • Eccessiva energia: eplosioni emotive, eccessivamente ambizioso, manipolativo, prigioniero di illusioni, troppo indulgente, e sessualmente tende a vedere le persone come oggetti sessuali.
  • Mancanza di energia: timido, facile all’imbarazzo, paralizzato dalla paura, ipersensibile, tende a negare sè stesso, oppresso da senso di colpa, energia sessuale: dipendente dal sesso, sensi di colpa legati alla sessualità, sessualmente abusato, frigida o impotente.
  • Per bilanciare questo chakra: esprimi la tua creatività, danza, muovi i fianchi, ridi, divertiti.. e, soprattutto: non giudicare e non giudicarti.

3°: CHAKRA DEL PLESSO SOLARE

Centro del potere personale. Quando il plesso solare è aperto, hai trovato il tuo dono unico, il lavoro che ti dà piacere e soddisfazione. (Un metodo per trovare il tuo dono consiste nel ripensare a cosa ti piaceva di più fare quand’eri piccolo: ciò ti fornirà degli indizi circa le tue predisposizioni naturali.) Nelle arti marziali si insegna a tirare i colpi col Plesso Solare poichè il terzo chakra è considerato il centro del Chi, la forza vitale (conosciuta anche come ReiKi). Funziona da deposito dei giudizi, delle opinioni e delle convinzioni su di sè e sul mondo. È il luogo dei processi decisionali. È anche il centro dei rapporti sociali.

Ha il potere di vivere ciò che conosce, di fare esperienza e misurarsi con essa, al fine di tramutare il vissuto in nuova conoscenza. Nutre dal basso il 4° e se manca il coraggio di sperimentare la Vita, di affrontare le proprie insicurezze, di lasciare il passato conosciuto per andare verso il futuro da scoprire, allora il Cuore si riempirà costantemente di Paura – una paura forte, difficile da combattere: la paura che porta l’anima verso il buio.

Quando due persone stanno litigando, le luci dei loro chakra del plesso solare divengono scura, e il modo che hanno di mischiarsi è caratterizzato dalla negatività. Si possono osservare forme differenti. Quanto più scura è la luce, tanto più odio c’è fra i due – e quando diventa sufficientemente scuro, diviene nero, e può avvenire un blocco del centro del plesso solare in uno o entrambi i contendenti.

  • Si trova: plesso solare
  • Funzione dell’Io: io sperimento
  • Colore: Giallo
  • Elemento: Fuoco
  • Senso: Vista
  • Parola-chiave: potere, discriminazione
  • Fonte di: potere personale, giudizi di sè e del prossimo
  • Sede di: autostima, potere, intelligenza, ma anche di orgoglio e impotenza
  • Comunicazione fisica: idee, pensieri, sapere
  • Tipo di energia: mentale, intellettuale
  • Energia equilibrata: spigliato, di buon umore, rispetta sè e gli altri, forte consapevolezza del proprio potere personale, abile, intelligente, rilassato, sponteneo, espressivo, pronto a nuove sfide, ama attività fisiche e il buon cibo.
  • Eccessiva energia: sempre a giudicare, lavoro-dipendente, perfezionista, eccessivamente intellettuale, bisogno di farmaci per rilassarsi, sessualmente inibito, incapace di esprimere le emozioni. L’accumulo di energie bloccate nel 3° chakra provengono dal passato che non riusciamo a lasciar scorrere per poter entrare nel futuro. Qui risiedono i rimorsi per le cose fatte e quelle subite.
  • Mancanza di energia: la persona tende a perdere la motivazione e l’interesse verso coloro che non appartengono alla famiglia; appaiono problemi di relazione interpersonale e mancanza di fiducia negli amici, c’è delusione e dipendenza dagli altri, non si è in grado di prendere iniziative. Depresso, confuso, si preoccupa di ciò che dicono gli altri, cattiva digestione, paura della solitudine, energia sessuale: insicuro, ha bisogno di continue rassicurazioni, geloso, infedele.
  • Per bilanciare questo chakra: strofìnati lo stomaco, visualizza un sole che irradia dal tuo plesso solare, respira usando il diaframma. Per liberare questa parte occorre Luce proveniente dal 4, ovvero Amore per se stessi, l’Amore che perdona, che comprende, che Libera – per sviluppare la capacità di perdonare e perdonarsi: ripeti più spesso: “Va bene”, “E sia”, “Come vuoi”..

4°: CHAKRA DEL CUORE

Il Cuore è considerato fin dall’alba dei tempi il centro del corpo umano, la sede dell’energia divina. Alla nascita il muscolo cardiaco è verde (indizio della capacità e dell’energia di tipo lenitivo innate nell’essere umano), poi nel corso dell’adolescenza diventerebbe rosa, infine il cuore di un adulto dovrebbe assumere la colorazione dorata (propria dell’amore universale). Il chakra del cuore è il centro della compassione: quando il cuore è aperto, trascendi i limiti della tua gente, delle piante, degli animali, di tutta quanta la vita. È il centro umanitario che ti spinge a interessarti di cause sociali, come salvare le balene e il pianeta Terra.

È la Porta tra il Mondo Invisibile e quello visibile, il varco dal quale entrano ed escono le energie Emozionali.È il Regno dell’Amore Puro ma anche della Paura più buia. È un Chakra poco adoperato: le Preghiere, i Sentimenti, i Legami che oggi l’uomo costruisce sono più Mentali. (Anche il Dio in cui si crede è più un Dio Mentale, che un Dio D’Amore.) Con questo chakra si smette di essere animale e si diventa Essere Umano.

  • Si trova: nel cuore (in mezzo al petto)
  • Funzione dell’Io: io sento
  • Colore: verde o rosa o giallo-oro
  • Senso: Tatto
  • Parola-chiave: amore, guarigione
  • Fonte di: energia curativa, sogni personali
  • Sede di: compassione
  • Comunicazione fisica: bisogni fisici ed emotivi
  • Tipo di energia: astrale
  • Energia equilibrata: compassionevole, empatico, umanitario, vede il bene in ogni persona, desidera educare gli altri, amichevole, spigliato, in contatto con le emozioni, energia sessuale: sa lasciarsi andare e unirsi in una relazione d’amore, sa aspettare l’arrivo del giusto partner.
  • Eccessiva energia: con molte pretese, ipercritico, possessivo, lunatico, melodrammatico, maniaco-depressivo, usa il denaro o il sesso per controllare le persone. Fa il martire, ed è un vero maestro dell’amore condizionato: “Ti amo se”. Sfrutta l’amore per ottenere il comportamento desiderato: “Non faresti questo se tu davvero mi amassi.”
  • Mancanza di energia: paranoide, dispiaciuto di sè stesso, indeciso, preoccupato di lasciarsi andare ed essere libero. Energia sessuale: si sente indegno di essere amato, non riesce a stabilire un contatto, è terrorizzato all’idea di venir respinto, ha bisogno costantemente di essere rassicurato.
  • Per bilanciare questo chakra: volontariato (gratis), guardare film romantici, ascoltare musica soft, giocare con gatti o cuccioli. Stare seduto tenendo in braccio un bambino. Abbracciare qualcuno. Soprattutto: ama e perdona te stesso.


Anodea Judith Selene Vega

I Sette Chakras

Un programma completo di tecniche ed esercizi per armonizzare corpo, mente e spirito e raggiungere la salute fisica e mentale


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Questo volume scaturisce dall’esperienza maturata sul campo dalle autrici, che da anni organizzano corsi di guarigione olistica attraverso il risveglio dei sette centri vitali di energia, e propone un programma completo e graduale per raggiungere l’armonia fra il corpo, la mente e lo spirito operando direttamente sui chakras.

In particolare, questo manuale, corredato di numerose illustrazioni offre:

• un’introduzione generale sulla natura dei chakras e delle correnti di energia che scorrono attraverso di essi, nonché sui motivi che ne causano i blocchi;

• sette capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un chakra, con l’illustrazione dei metodi di purificazione attraverso esercizi ginnici, tecniche di meditazione, attività artistiche (danza, musica, scrittura), esercizi interattivi e un apposito spazio per registrare i progressi.

Il programma può essere seguito individualmente, con un partner o in gruppo; le autrici, tuttavia, sottolineano l’importanza del confronto e dell’incoraggiamento reciproci fra tutti coloro che condividono l’esperienza.