Fate l’amore, non la guerra!

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Da uno studio realizzato dalla Wilkes University (Pennsylvania), sugli effetti del sesso nello stress,  è risultato che le persone che fanno sesso almeno due – tre volte la settimana, sono molto meno soggette di altre ad ammalarsi di raffreddore.

Fate l’amore, non la guerra!

Cominciamo col dire che il sesso, a tutti i livelli, è un atto di purificazione.
Quando facciamo l’amore, a livello biochimico, si scatena una vera tempesta di ormoni, che attiva tutti i sistemi (assi neuroendocrini, circuiti mentali ecc.).
Tra l’altro si ha un aumento della dopamina, un neurotrasmettitore appartenente alla famiglia dele endorfine, la base naturale di quell’estasi che i meno fortunati cercano invano nella droga, e dell’ossitocina, un ormone misconosciuto perché oltre al suo effetto in sala parto, è un modulatore del piacere.
Sotto tutti questi stimoli lo stress ha un picco di attività che facilita il ritorno alla norma (omeostasi), cosa molto rara nella vita moderna.

È proprio questa la ragione principale per cui chi ha una vita sessuale regolare si ammala meno. Nello studio citato, può sembrare singolare che si sia indagato sul semplice raffreddore, ma la cosa è perfettamente coerente.
Il raffreddore è una tipica malattia dovuta alla disregolazione del sistema immunitario e rappresenta, quindi, un indice significativo dello stato di salute e della condizione di stress dell’individuo, che secondo la ricerca d’avanguardia è alla base della maggior parte delle patologie.
L’impulso armonico che riceve l’organismo con il sesso accelera il ritmo biologico, stimola l’espulsione delle tossine e facilita i fenomeni di rigenerazione di organi, cellule e tessuti.

Anche a livello psicologico, avere una vita sessuale sana rappresenta una periodica rigenerazione della mente. Permette di staccare da tutto il contesto usuale, di perdere, per brevi preziosi momenti, la cognizione del proprio Io.
A tutti i livelli, la sessualità è aprirsi verso un’altra persona, è la gioia di darsi all’altro, da cui scaturisce il vero piacere.
Alcune religioni di tradizione antichissima, come il Taoismo, considerano la sessualità una delle strade privilegiate che l’uomo ha per raggiungere il Supremo.
Nell’Healing Tao (il “Tao che guarisce”), contrazione ed espansione, cioè quella pulsazione che chiamiamo orgasmo, si susseguono di continuo anche nell’universo. Ecco perché l’orgasmo è vissuto come un’esperienza “oceanica”, che ci fa sentire tutt’uno con il mondo.

Quale sesso?

Ma allora il sesso è la panacea di tutti i   mali? Come mai la nostra esperienza ci dice il contrario?
È chiaro che abbiamo finora parlato di una sessualità sana.
Diciamoci la verità: persone con una buona vita sessuale come quelle della ricerca citata, saranno frequenti, speriamo, nelle lontane Americhe; da noi non tanto.
Allora facciamoci un paio di domande: tanto per cominciare, le persone osservate alla Wilkes University  sono erotomani ? Assolutamente no!

Una vita sessuale regolare è perfettamente compatibile con le esigenze fisiologiche e psicologiche medie. Il fatto da rilevare è che si tratta ovviamente di persone che hanno stabilito un buon accordo con il partner e che vivono l’esperienza dell’unione con gioia e serenità.

L’altra domanda interessante è: -dove finiscono le energie che la natura ci mette a disposizione per la sessualità, quando non vengono usate?
Molto all’ingrosso, fatte salve poche ed illustri eccezioni, in genere finiscono in: malattie, violenza e condizionamenti.
Gli studi in questo senso, partiti già da Sigmund Freud sono, almeno in parte, noti a tutti.

Facciamo ora qualche osservazione sulla nostra vita di tutti i giorni.
Nella pubblicità che, anche se nessuno di noi vuole ammetterlo, ci condiziona pesantemente, i riferimenti al sesso sono talmente diffusi che nei rari casi in cui mancano riaffiorano per contrasto.
La violenza, di cui facciamo il pieno tutti i giorni alla TV e nei piccoli litigi quotidiani, ha quasi sempre un sottofondo sessuale, ben riconoscibile nei media, più nascosto, ma non tanto, nella vita quotidiana.
Questo grande dono che la natura o Dio, secondo il nostro sentire, ci hanno fatto, può volgersi in una vera dannazione.
Ci sono stati ricercatori, come W. Reich che hanno studiato le relazioni tra la mancanza di una vita sessuale sana ed il comportamento irrazionale delle masse.
Il punto è che la sessualità è indissolubilmente legata alla sfera affettiva, e non può esistere una buona vita sessuale senza quella poco scientifica ed evanescente cosa che chiamiamo amore.
Proprio qui si ritrova il senso delle antiche religioni, che vedevano nello sviluppo della coppia la strada per conoscere se stessi e tramite l’altro, entrare in contatto con l’universo.

Idee sbagliate

Facciamo un esempio, sfatando un altro bel mito. Nella nostra visione il sesso è legato alla prestanza fisica, alla giovinezza, al vigore, cosa molto lontana dalla realtà e causa di molti dolori.
Qualcuno avrà sentito dire che gli antichi Hawaiiani apprezzavano maggiormente i partner più anziani, al contrario di noi.
Ma, anche nella nostra realtà, ci sono oggi molte coppie che nella terza età riscoprono o addirittura scoprono, finalmente, le gioie del sesso e senza assilli di performance e di impegni esterni, si passano intere mattinate a letto a fare sesso.
Non fraintendeteci, non stiamo consigliando di aspettare gli ottant’anni, ma vogliamo sfatare schemi e modelli che certa cultura và propinandoci quotidianamente.
Perciò: a) Non è mai troppo tardi; b) Come dice Antonia, uno dei nostri Maestri di meditazione nonché sessuologa, non andate trovare la nonna senza telefonare prima!

Virtuoso e vizioso

Una vita attiva, che in qualche modo corrisponde all’attivazione della risposta di stress fisiologica, stimola anche la sfera sessuale.
Questo si riscontra nel quotidiano, quando a volte davanti a condizioni di stress repentino, sentiamo il desiderio salire. È anche noto in alcune professioni, ad esempio negli artisti e nella persone che devono prendere molte decisioni.

Dall’altra parte, coma abbiamo visto, la sessualità sana è un potente antistress.
Quindi in una reazione naturale s’instaura un circolo virtuoso, in cui la vita attiva stimola la sessualità, e questa riequilibra i livelli di stress.
Quando la risposta di stress è iperattivata (distress), oltre al sistema immunitario e a molte altre funzioni organiche deprime anche la sessualità.
Si entra qui in un inferno di desiderio – repressione, incapacità e senso d’impotenza. Una piccola ricerca realizzata diversi anni fa sui manager evidenziava che, a dispetto dell’iperattivazione generata dal loro lavoro, avevano in genere una pessima vita sessuale.
Viene così a mancare la capacità rigenerativa della sessualità, che al contrario induce nuovi conflitti interiori ed interpersonali, in un troppo noto circolo vizioso.

fonte: http://www.lauraquinti.net/

Continuare ad amarsi quando la vita si complica

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In questo nuovo volume della fortunata serie “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, il guru delia coppia John Gray analizza quanto e in che modo lo stress dei nostri tempi logori i rapporti tra i due sessi.

Negli ultimi cinquantanni la vita è cambiata in modo vorticoso, gli uomini e le donne hanno dovuto imparare a fare i conti con nuovi ritmi e soprattutto con nuovi ruoli. Questo ha fatto sì che i livelli di stress si impennassero vertiginosamente.

Sempre più spesso accade che l’uomo, così come la donna, sia costretto a dare tutto se stesso in ambito lavorativo; quando lui torna a casa è troppo stanco per tener vivo il dialogo e preferisce isolarsi, lei invece vuole sostegno incondizionato e sente il bisogno di comunicare i suoi stati d’animo. Tutto questo contribuisce a incrementare i livelli di tensione e inevitabilmente a minare l’armonia della coppia.

In “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e sono tutti sotto stress” Gray parte dal principio che il dialogo è il collante fondamentale di qualsiasi rapporto affettivo, quindi ci da gli strumenti per imparare a conoscerci meglio, propone efficaci teorie per intessere relazioni serene, e tecniche per favorire il relax e la sensazione di appagamento.

Il cervello e gli ormoni maschili e femminili, spiega Gray, sono concepiti per reagire diversamente allo stress; le donne si aspettano che gii uomini si comportino come loro, gli uomini fraintendono le effettive esigenze delle partner.

Capire, quindi, come “Marte” e “Venere” affrontano lo stress ci permetterà di guardare ogni cosa da un nuovo punto di vista. In questo modo lo stare insieme — anche per le coppie apparentemente in bilico — diventerà un’occasione di conforto e sostegno, e potremo provare sulla nostra pelle che “il vero amore non implica la perfezione, anzi fiorisce sulle imperfezioni”.

Perchè fa bene ridere di gusto?

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Su quali organi agisce sopratutto il ridere di gusto?

Nel CERVELLO è una zona specifica a trasmettere il segnale: si tratta di particolari strutture, il limbo e l’ippocampo in cui si trovano i circuiti legati alle emozioni. Oltre a questi circuiti, si attivano i nuclei grigi della base encefalica e il corpo striato, ma è il talamo che sovrintende alla risata come centro sensoriale, mentre il corpo striato induce le reazioni motorie. Gli stimoli del riso e del pianto hanno origini simili e i segnali di inizio di una fragorosa risata, così come di un pianto dirotto, partono da una stessa zona cerebrale. La teoria che il riso faccia bene alla salute, in quanto sembra che riduca certi inibitori delle difese immunitarie, è avallata da dai risultati di numerose ricerche, che rafforzano la convinzione dell’esistenza di importanti interazioni fra la mente e il sistema immunitario.

ORMONI: Il riso fa aumentare la produzione di quegli ormoni, quali l’adrenalina e la dopamina, che hanno il compito di liberare le nostre morfine naturali: endorfine, encefaline e simili.
Le ENDORFINE provocano una diminuzione del dolore e della tensione, permettendo il raggiungimento di uno stato di relax e tranquillità.
Le ENCEFALINE sembrano esaltare il sistema immunitario, aiutando a meglio combattere le malattie.
MUSCOLATURA: quando si ride parte della muscolatura, soprattutto a livello del torace e degli arti superiori, alternativamente si contrae e si rilassa e innesca una ginnastica addominale che migliora le funzioni del fegato e dell’intestino, (Ridere equivale a un buon jogging fatto rimanendo fermi).
Solo col riso muoviamo alcuni muscoli del corpo e soprattutto del viso. Quando il cervello invia il messaggio “ridi”, ben quindici muscoli del viso vengono attivati dal segnale. La risata si riflette dall’espressione facciale ai muscoli del torace e dell’addome (le spalle e il torace si sollevano aritmicamente) sino agli sfinteri. Non a caso dopo una risata a crepapelle si sentono i muscoli della pancia doloranti, come pure le costole.
RESPIRAZIONE: il primo beneficio provocato da una risata lo riceve la respirazione, che grazie ad essa diviene più profonda. L’aria nei polmoni viene rinnovata attraverso attraverso fasi di espirazione e inspirazione tre volte più efficace che in stato di riposo. Le alterazioni del ritmo respiratorio vengono intervengono sull’ossigenazione del sangue.
CIRCOLAZIONE SANGUIGNA: la risata favorisce, attraverso la respirazione profonda, l’ossigenazione e la circolazione del sangue con aumento della pressione arteriosa.Il riso crea un CALORE INTERNO generalizzato che ossigenando tutte le cellule del corpo, può accelerare la rigenerazione dei tessuti e stabilizzare molte funzioni corporee, contribuendo a difendere il fisico da infezioni.
CUORE: durante una risata, il cuore aumenta le pulsazioni anche fino a 120 al minuto. Numerose ricerche sugli effetti derivanti dal ridere, hanno evidenziato come il riso possa essere uno strumento terapeutico di rilievo rivolto non solo allo spirito ma anche al corpo. Possedere la capacità di saper percepire gli aspetti comici e di abbandonarsi all’ilarità è un requisito fondamentale per prendere la vita per il verso giusto, sapendone apprezzare gli aspetti positivi senza troppo lasciarsi condizionare dalle situazioni sfavorevoli.

Il riso aiuta a superare più facilmente le situazioni difficili, anche di salute. Il caso più classico di guarigione ottenuta non con farmaci ma con sane risate è quello di Norman Cusins, docente e ricercatore della facoltà di MEDICINA dell’UCLA, venne colpito da una grave forma di artrite reumatoide spondilite anchilosante che provoca, tranne rarissimi casi, la paralisi progressiva e poi la morte. I medici gli predissero pochi mesi di vita e allora lui abbandonò l’ospedale e si trasferì in un grande albergo. Interruppe così la terapia consigliata dai medici e sostituì le medicine con massicce dosi di vitamina C e film comici.
Quindici anni dopo la diagnosi che lo dava per spacciato, Norman Cousins pubblicò “Anatomia di una malattia” un libro dove racconta la sua storia, che è diventata l’emblema, anche nella medicina tradizionale, di uno dei tanti risultati positivi ottenuti attraverso il ridere.
L’umorismo in medicina andrebbe utilizzato di più. Lo si vede in corsia: chi fa battute e scherza con i malati è molto più umano.
Una nuova branca della medicina la PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA (PNEI) ha dimostrato che il ridere influenza positivamente il sistema immunutario, vero garante della nostra salute.

Tutti gli studi nel campo della salute ci assicurano che dovremmo cominciare col ridere di più, perché RIDERE FA BENE.
Anzi fa benissimo.
Per il buddismo Zen quindici minuti di risate equivalgono a sei ore di meditazione. Da sempre si sa, le persone allegre e ottimiste vivono più a lungo, e soprattutto vivono meglio.
Come scriveva lo psicanalista Ernst Kris: “… sotto la spinta della battuta di spirito, torniamo all’allegria dell’infanzia. possiamo finalmente liberarci dai legami del pensiero logico e divertirci in una libertà dimenticata da anni”.
La felicità è contagiosa, e il riso apre le valvole dell’energia comunicativa.

Ridere, giocare, divertirsi fa portare fuori il nostro bambino interiore, vivo, creativo, stimolante, che deve essere incoraggiato.
Affidarci solo al pensiero positivo indotto non basta. Ecco perché il riso diviene un passaggio chiave per spegnere il lavorio mentale, risvegliando la mente inconscia attraverso il non-fare e il non-pensare, e favorendo la creatività, come presupposto a libere associazioni.
Quando andiamo in ospedale a fare il volontariato-clown facciamo in modo che il malato anche solo per 10-20 minuti si scordi della sua malattia, ritorni ad essere una persona e non un malato.
Il nostro corpo è in armonia quando siamo sereni, allegri, liberi, altrimenti, inevitabilmente, ci si ammala. Mentre ridere aumenta le nostre difese immunitarie, una mente preoccupata apre la strada ai nemici della salute.
Gli effetti psicologici e biologici del riso sono tutti positivi. Ridere infatti è un esercizio muscolare e respiratorio, che permette un fenomeno di purificazione e liberazione delle vie respiratorie superiori.
ridere può in effetti far cessare una crisi di asma, provocando un rilassamento muscolare delle fibre lisce dei bronchi, per azione del sistema parasimpatico. per coloro che soffrono di enfisema, ridere, provocando l’aspirazione dell’aria, migliora l’insufficienza respiratoria. L’aumento degli scambi polmonari tende ad abbassare il tasso di grasso nel sangue, promuovendo un effetto benefico sul colesterolo.

Quando noi ridiamo, tutto il nostro corpo ride e si rilassa. Da quando si inizia a ridere, il cuore e la respirazione accelerano i ritmi, la tensione arteriosa cala e i muscoli si rilassano.
Si può affermare quindi che il riso ha un ruolo di prevenzione dell’arteriosclerosi. Ridere inoltre possiede una funzione depurativa dell’organismo per espulsione dell’anidride carbonica, e permette un miglioramento delle funzioni intestinali ed epatiche.
Ridere combatte la stitichezza perché provoca una tale ginnastica addominale che rimesta in profondità l’apparato digestivo.
Sullo stato generale di salute, ridere combatte la debolezza fisica e mentale: la sua azione infatti causa una riduzione degli effetti nocivi dello stress. Ridere calma il dolore, in quanto distrae l’attenzione da esso (calma temporanea) e quando lo stesso dolore riappare non ha più la stessa intensità.
Ridere è un primo passo verso uno stato di ottimismo che contribuisce a donare gioia di vivere, e quindi ha delle proprietà antidepressive.
Anche l’insonnia passa, perché ridere diminuisce le tensioni interne.
Ridere è il mezzo più sano per vivere meglio e più a lungo possibile sfidando le frustrazioni della vita.I ricercatori del gruppo internazionale Arise, che si occupano di studi sul piacere, hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto diretto tra cali dell’umore e risposte del sistema immunitario.
Il riso riduce la secrezione di ormoni da stress, come il cortisolo, e stimola la produzione di betaendorfine, analgesici prodotti dall’organismo (come sostiene William Frye, neurologo dell’università di Stanford).

“… il piacere è importante per la nostra salute sotto tre aspetti” dichiara il professor Warburton, coordinatore dell’Arise: “… primo: può contribuire a favorire la salute fisica e mentale. secondo: può facilitare il processo di rilassamento e proteggere dallo stress, ovvero svolgere una funzione di antidoto. terzo: può agire come un fattore di protezione dalle malattie. proprio come un vaccino

IN CHE MODO FUNZIONA lA CLOWNTERAPIA IN TERMINI SCIENTIFICI?

La risposta arriva attraverso le parole di un autorevolissimo scienziato americano, il professor William Fry della Stanford University. I suoi studi hanno dimostrato in maniera inconfutabile che la risata è un perfetto esercizio aerobico. In particolare, incrementa l’apporto di ossigeno ai polmoni, aumenta la resistenza cardio-polmonare (un minuto di risata equivale a dieci minuti di esercizi sul vogatore), rilassa i muscoli, massaggia gli organi interni, migliora la circolazione sanguigna, favorisce il sonno calmo e rilassato. Un altro scienziato americano, il dottor Lee S. Berk dell’Università di Loma Linda in California, ha verificato che la risata aumenta il livello delle globuline A nella mucosa respiratoria, e dunque irrobustisce il sistema immunitario e aiuta in maniera determinante chi soffre di asma e di bronchiti. Non bastasse, incrementa il livello delle endorfine, diminuisce il tasso di stress, combatte attivamente la depressione.

Fonte: http://www.clownterapia.it

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Un clown e un bambino s’incontrano. Attorno bianco e azzurro. Luci s’accendono a intermittenza e apparecchi computerizzati, con grovigli di fili, dettano il ritmo al movimento delle persone. Lo spazio del letto del bambino delimita l’incontro. Avvolto in lenzuola stirate e fra le sbarre di protezione, il bambino affronta una sfida: vivere. E lo fa al ritmo delle apparecchiature, alla velocità degli uomini e con il mistero della vita che vive nel suo piccolo corpo.
Il clown crede che scherzare sia il modo migliore per fare un incontro e che questo non ha un tempo determinato per avvenire: tutto dipende dall’intensità degli sguardi e dal permesso per scherzare. E in realtà il gioco già è iniziato e non è facile dire chi fa lo scherzo e chi lo riceve. É una cosa talmente intensa che durante l’incontro scherzare equivale a vivere.
La scienza riesce a descrivere pochi misteri del nostro corpo. Le cifre delle apparecchiature forse non captano completamente il risultato di questi incontri, come non lo fanno le osservazioni dei tecnici e degli scienziati. Sono i sorrisi, che adesso fanno parte degli ambienti ospedalieri, a dare testimonianza del contributo che tali unioni apportano alla vita.
Non avere fretta di leggere le storie che compongono questo libro. Non aver fretta perché ogni incontro fra i clown e i bambini è un vero spettacolo, con tanto di capo, corpo e coda. Ma come accade tutto ciò? Clown e bambini condividono un fattore importante: sono troppo occupati a vivere il presente, cercando di colorarlo d’allegria. Questa è la forza dell’incontro: mettere la
vita in movimento.