Ognuno ha il proprio scopo

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Ognuno ha il proprio scopo, è vero, ma trovare quale sia il tuo è impossibile se non hai trovato prima te stesso.
E nel momento in cui troverai te stesso, troverai simultaneamente anche il tuo scopo.
Quindi non c’è bisogno di preoccuparsi dello scopo.
Tutta quanta l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sul conoscere te stesso,
e il modo per conoscere te stesso è la meditazione.
Osho

Fra i Pennelli...un Amore - Libro

Alice è una giovane pittrice. In occasione di una sua personale incontra Stefano, un uomo che sembra comprendere con un solo sguardo tutto ciò che lei vuole trasmettere attraverso la sua arte. I due giovani si innamorano e Alice decide di abbandonare la casa di campagna, dove abita con la mamma, e i suoi affetti per raggiungere Stefano e vivere così il loro grande amore.

Un sogno romantico narrato dalla penna fantasiosa dell’autrice che rende la lettura del racconto piacevole, senza rinunciare al colpo di scena.

L’amore ti dà!

ama-senza-restrizioni

L’amore ti dà sostanza, l’amore ti dà integrità, l’amore ti rende centrato.
Ma rappresenta solo metà del viaggio:
devi completare l’altra metà con la meditazione, con la consapevolezza.
D’altra parte, l’amore ti prepara per la seconda metà del viaggio.
L’amore è la prima metà e la consapevolezza è la seconda metà, la parte finale.
Tra queste due metà, raggiungi il divino.
Tra l’amore e la consapevolezza, tra queste due sponde, scorre il fiume dell’essere.
Non evitare l’amore;
l’amore prepara il terreno e, nel terreno dell’amore,
può crescere il seme della meditazione, solo nel terreno dell’amore.

OshoIn Amore Vince chi Ama

In Amore Vince chi Ama - Libro
L’ideale complemento di “Con te e senza di te”

C’è un libro di Osho che più di tutti gli altri ha conquistato i lettori italiani: “Con te e senza di te“, le riflessioni del mistico indiano sulle relazioni umane. A quasi dieci anni di distanza, “In amore vince chi ama” è il seguito ideale di questo testo nonché il suo completamento, per cogliere nella totalità il messaggio di Osho sui temi dell’amore.

Trasformare il sesso in un’esperienza sacra, guarire la malattia dell’ego e uscire dall’isolamento e dalla solitudine, distinguere tra dipendenza, indipendenza e interdipendenza, superare la gelosia e la routine…

Illuminante, spiazzante, a volte quasi disturbante come lo sono le parole che colgono nel segno, questo libro può essere letto come una vera e propria terapia (d’urto) per il mal d’amore.

Uomo e la donna discutono e faticano a capirsi

Uomo e donna

In ogni rapporto umano, la cosa più importante è parlare.
Ma le persone non lo fanno più:
non sanno più sedersi per raccontare e ascoltare gli altri.
Si va a teatro, al cinema,
si guarda la televisione, si ascolta la radio,
si leggono libri, ma non si conversa quasi mai.
Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo tornare al tempo
in cui i guerrieri si riunivano intorno a un falò
e raccontare le loro storie.

La donna pensa con il cuore, delicato, emotivo, sentimentale.

L’uomo pensa con l’intelletto, logico, razionale, privo di fantasia.

Le vie del cuore e dell’intelletto sono opposte ed è per questo che l’uomo e la donna discutono e faticano a capirsi. Ma, spiega Osho, la donna è un meraviglioso mistero per l’uomo.

Tuttavia amore, fiducia, bellezza, sincerità, verità, autenticità… sono tutte qualità femminili, e sono tutte di gran lunga più grandi di qualsiasi qualità possieda il maschile.

Ma la femminilità si estende ben oltre il genere sessuale e per potersi esprimere appieno deve coltivare le sue caratteristiche uniche. L’intero passato è stato purtroppo dominato dall’uomo e dalle sue qualità troppo orientate alla conquista e al dominio del mondo.

Ecco perché il maschile lasciato a se stesso facilmente genera guerre e devastazioni; lo sviluppo delle qualità femminili diviene dunque centrale se non l’unica speranza per il futuro dell’umanità.

Ne “Il mistero femminile” Osho prende in esame l’essenza della femminilità in tutte le sue espressioni e in ogni momento della vita. E lo fa con lo sguardo del grande maestro spirituale.

Il Mistero Femminile - Libro
Amore, fiducia, bellezza, sincerità, verità, autenticità…
sono tutte qualità femminili,

I Figli una Nuova Visione – Osho

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 “Ogni bambino nasce felice, innocente, colmo di meraviglia. Poi accade qualcosa, e tutti quei bambini meravigliosi si perdono: la loro innocenza viene distrutta. E tutta la loro felicità si trasforma in disperazione. Osserva un bambino che raccoglie conchiglie e pietre colorate sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio.”

In questo meraviglioso libro “I Figli una Nuova VisioneOsho ci guida a riscoprire la grande importanza dei condizionamenti che fin da bambini riceviamo e a nostra volta, anche inconsciamente diamo ai nostri figli.

Sono suggerimenti da non sottovalutare per portare i bambini a vivere un futuro “diverso”, sono allo stesso tempo molto semplici ma radicali per chi sceglie di essere genitore;

Osho propone come soluzioni per non condizionare e reprimere i bambini nei desideri dei genitori alcune soluzioni: incoraggiare lo spirito d’avventura che i bambini hanno e il loro innato spirito di ricerca, per lasciarli quindi liberi di esplorare il mondo e anche loro stessi e la loro sessualità, creare fin dall’inizio relazioni di comunicazione fortemente ed assolutamente sincere ed oneste tra figli e genitori per evitare il ripetersi di “errori”  generazionali, vivere come nelle comuni, in alternativa alla famiglia singola, accettare la disubbidienza per lasciare gli orizzonti aperti alle avventure della vita.

E’ una visione sicuramente nuova per noi, che ci potrà risultare fin troppo rivoluzionaria ma ricordiamoci che ci sembra tale perché abbiamo paura perché siamo noi genitori che abbiamo progetti ben precisi, vorremmo che i nostri figli diventino questo o quest’altro, che diventino ricchi, rispettati, e famosi, vorremmo che i nostri figli soddisfino i nostri ego insoddisfatti, per far vivere alla fine a loro la vita che avremmo voluto vivere noi…

Al fine di amare i nostri figli sarebbe bello non far vivere attraverso di loro i nostri desideri ed ambizioni.

Loro hanno bisogno di amore e libertà ed è pura gioia vederli VIVERE la propria VITA e la propria libertà.

Se li amiamo veramente non gli imponiamo le nostre idee..

” Il bambino ha bisogno del tuo amore, non del tuo aiuto. Non puoi aiutarlo a raggiungere uno scopo che non conosci: tutto ciò che puoi fare è non interferire. E di solito, con la scusa dell’aiutare l’altro, si interferisce continuamente con lui, e poiché lo si fa in nome di qualcosa di bello, nessuno solleva obiezioni. La capacità di non interferire è una delle cose più difficili, non fa parte della natura della mente. La mente desidera interferire continuamente e con insistenza. Più riesci a interferire, più potente diventi.

 …Non si tratta di aiutare il bambino, si tratta di proteggerlo. Se hai un bambino, proteggilo da te stesso. Proteggilo da tutti coloro che possono influenzarlo. Esistono solo bambini che si portano appresso le paure e la debolezza dei loro padri, delle loro madri e di tutti i parenti, di quelli che hanno loro impedito di essere se stessi.

 …Se sei un genitore, hai bisogno di un grande coraggio: il coraggio di non interferire. Mostra al bambino direzioni sconosciute da esplorare. Non fargli temere il buio, non creare in lui l’incubo del fallimento o la paura per tutto ciò che è sconosciuto. Sostienilo. Quando inizia ad esplorare zone sconosciute dagli tutto il tuo appoggio, il tuo amore e le tue benedizioni.

 …Se ami, sarà molto facile. Non domandare “come fare” perché il “come” implica chiedere un metodo, una tecnica, e l’amore non è una tecnica. Ama i tuoi figli, gioisci della loro libertà.

 …Potranno essere felici solo se diventeranno ciò che devono diventare. Possono solo realizzare il seme che portano dentro di sé. …L’educazione è un ponte tra ciò che è potenziale e il suo realizzarsi. “

Infine Osho ci insegna che “ i bambini nascono attraverso di voi, ma appartengono a Dio, appartengono al tutto. Non possedeteli, non crediate che vi appartengano: come potrebbero appartenervi? Se questo modo di vedere si farà largo in voi, allora… solo allora non ci sarà più crudeltà.”

Il segreto della felicità è tutto qui: sii qui e ora!

Elisa – Crescere Leggendo

I Figli una Nuova Visione - Libro
La scienza dell’essere

Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

E se anche una sola volta hai assaporato cosa si provi a essere nel presente – a volte, mentre guardi un’alba o un tramonto, sii semplicemente presente, così potrai assaporarne il gusto – ti stupirai, ma arriverai a possedere per sempre la chiave che ti introduce nel reale.

Una chiave che può aprire tutte le porte dei misteri della vita..

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: L'Amore non Muore Mai di Hernàn Huarache Mamani

Oshofesta di Fine Anno

osho festival

A Capodanno non perdere l’OshoFesta!

30 e 31 Dicembre 2012 e 1 Gennaio 2013
con le meditazioni di Osho guidate da
con Anando, Shunyo e Marco

a Lignano Sabbiadoro

in un holiday resort in pineta vicino al mare

 

Un grande evento all’insegna di Zorba il Buddha

sperimenta la proposta di Osho per un uomo integro, completo

unisci dentro di te la festa e il silenzio,

l’amore e la meditazione, il cielo e la terra

“Zorba rappresenta la Terra con tutti i suoi fiori e il verde, le montagne e i fiumi e gli oceani. Buddha rappresenta il cielo con tutte le sue stelle e le nuvole e gli arcobaleni. Il cielo senza la Terra sarebbe vuoto, il cielo non può ridere senza la Terra e la Terra senza il cielo sarebbe morta. Quando sono insieme, nasce una danza nell’esistenza.”

– Osho –

Oshofesta di Fine Anno
Il modo migliore per finire l’anno vecchio e ripartire pieni di energia e allegria con le meditazioni di Osho guidate da Anando, Shunyo e Marco

 Anche quest’anno, dopo il grande successo dell’Osho Festa dell’anno scorso, hai una meravigliosa opportunità di stare insieme a tantissime altre persone con la tua stessa energia, per celebrare la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo.

Alla fine dell’anno ci sono sempre in giro molta eccitazione e grandi aspettative… è un momento particolarmente favorevole per scoprire nuovi orizzonti!

Avremo la possibilità di ripulire il karma dall’anno vecchio e individuare/costruire risorse per sviluppare nuove potenzialità… per qualsiasi cosa l’anno nuovo ci vorrà portare.

Tutto questo in modo gioioso, leggero, giocoso e con il supporto di centinaia di amici vecchi e nuovi.

L’OshoFesta non è solo festa… puoi trovare nuovi amici con grande facilità, scoprire nuove chiarezze e potenziali… tutto questo può fare una bella differenza nella tua vita.

oshoba festa fine anno

Non vogliamo svelarti del tutto il programma: ci saranno delle SORPRESE!

Ma di sicuro troverai:

  • meditazioni e celebrazioni di Osho
  • tanto divertimento con danze e giochi
  • eventi per finire le cose in sospeso dell’anno passato… ed eventi per mettere a fuoco quello che davvero vuoi dall’anno che verrà, per trovare le risorse di cui hai bisogno per realizzarlo e per essere aperto a un anno che sia davvero nuovo!
  • La sera del 31 dicembre 2012 ci sarà un ricco cenone, musica dal vivo per meditare, danzare e far festa fino a mezzanotte, e disco per ballare fino alle ore piccole… fino a quando ce la fai!

oshoba

I Relatori

Anando OshobaAnando ha più di 30 anni di esperienza con le meditazioni e le tecniche di trasformazione di Osho.
Ha lavorato accanto a Osho per molti anni e il suo approccio diretto, amorevole e gioioso, permette alle persone di realizzare rapidamente il proprio potenziale di beatitudine e gioia interiori.
I suoi seminari la portano in ogni angolo del mondo, per lavorare con persone di tutte le nazionalità.
È autrice di libri e di varie tecniche di rilassamento guidate su CD.

Shunyo oshofestaShunyo ha vissuto a stretto contatto con Osho per quattordici anni, come parte del suo staff personale.
Pratica le meditazioni di Osho da più di 35 anni e ha sviluppato un gran numero di tecniche basate sui commenti di Osho al Libro dei Segreti; negli ultimi vent’anni conduce in tutto il mondo workshop e training.

Marcop OshofestaMarco, musicista e ricercatore spirituale, ha composto musiche per queste e altre meditazioni; suona dal vivo in eventi e gruppi. Al suo attivo ha una ricca produzione di CD.

osho oshofestaOsho, maestro illuminato contemporaneo, ha dedicato la propria vita al risveglio della consapevolezza, sviluppando tecniche di meditazione in grado di portare l’essere umano alla somma fioritura di tutte le sue potenzialità. Famose sono le sue Meditazioni Attive, ideate appositamente per l’uomo moderno, e la sua innovativa proposta esistenziale: un individuo che fonda la propria vita su salde radici nell’esistenza, sulla gioia, l’amore, la risata e la capacità di rispondere in modo spontaneo, immediato e nuovo agli stimoli della vita.

Anando Shunyo marco

La partecipazione non richiede conoscenze specifiche o approfondite sulla meditazione, è rivolta a tutti coloro che hanno voglia di immergersi in momenti di relax, divertimento, festa e meditazione

Porta con te tutto quello che usi normalmente per stare comodamente seduto o sdraiato, ad esempio abiti comodi, un tappetino, un cuscino, una copertina e calze spesse.

Insomma, quello che ti serve per meditare confortevolmente.

oshofestival

Struttura del Corso

L’ Oshofesta si svolge da domenica 30 Dicembre 2012 dalle ore 15,00 a Martedì 1 Gennaio 2013 alle ore 17,00 presso Villaggio Ge.Tur.‎ a Lignano Sabbiadoro.

L’OshoFesta a Lignano Sabbiadoro, in un moderno villaggio turistico che ti offre vitto e alloggio in una pineta privata di 60 ettari, con 12 km di sentieri e stradine dove passeggiare liberamente.

La tranquillità, l’aroma fragrante dei pini e il profumo del mare, vicinissimo, creano l’ambiente ideale per una vacanza ricca di relax, divertimento, festa e meditazione.

La quota di 150 euro include:

• tre giorni di celebrazione e meditazione con Anando, Shunyo & Marco

• la tessera associativa necessaria per partecipare agli eventi dell’associazione

Per il pacchetto albergo vedi in Strutture Convenzionate.

Clicca QUI: Oshofesta di Fine Anno

 

osho festival

Quando ho cominciato ad amarmi davvero

Amore di sé – Charlin Chaplin

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
è un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo“, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E così ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione dò il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!

Contenuti consigliati

Gioia e Meditazione - DVD
Intuizione per risvegliare la propria essenza
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Manuale pratico per star bene con se stessi
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Volare nella Gioia
Canti di uccelli e musiche per rilassamento e ispirazione

Né acqua, né luna

Questo è un libro da meditare. Nel leggerlo non si deve pensare o cercare di capire ogni parola, ma, gioire di ogni parola, seguire i ritmi, vivere ogni pausa e, soprattutto di queste, farne oggetto di meditazione. Il linguaggio del Maestro è semplice e pieno, e offre continuamente spazio alla meditazione, più che al significato.

Ecco come ne parla lo stesso Bhagwan, nella spiegazione del più significativo di questi racconti zen, dal titolo: « Né acqua, né luna ».

« Va col vuoto tra le mani, poiché questo è tutto. Questo è il mio dono. Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i tuoi pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie il secchio, e che non è altro che acqua, perché altrimenti guarderai sempre e solo il riflesso, e nient’altro. Nella ricchezza, nei beni materiali, nella casa, nell’automobile, nel prestigio, tu non vedrai che il riflesso della luna piena nell’acqua del secchio, mentre la luna vera è li, in alto, che ti aspetta da sempre. Lascia cadere il secchio, cosi che l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapore del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua, né luna. Il vuoto nelle mani».

Dieci Storie Zen

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Ridere la Vita

Ridere la Vita
La vita di Hotei, un maestro zen, non fu altro che una continua risata, rideva perfino nel sonno! Quanto prezioso è l’incontro con un uomo del genere! Troppo irriverente di fronte alla tragedia della nostra vita? Quando ridi davvero, il senso di tragedia scompare. Ma vogliamo veramente farne a meno?

Una volta per strada un barbone mi disse “signorina rida, così è più bella”. L’effetto immediato fu proprio una risata che regalai a me stessa e a quella persona che aveva saputo leggere nel mio volto il mio stato d’animo, così improvvisamente risollevato.

Questa è una prova, in piccolo, di quanto è stato di recente sperimentato da uno studio americano.

Una risata al giorno toglie il medico di torno. Già negli anni ’70 Norman Cousins noto pacifista americano e direttore di molti giornali aveva sostenuto qualcosa del genere. Infatti, quando gli vennero diagnosticate diverse malattie, tra cui una grave patologia al cuore, decise di autoprescriversi una terapia a base di film dei fratelli Marx. Raccontava: “dieci minuti di risate mi permettevano di dormire senza dolori per un paio d’ore. Quando l’effetto si esauriva, riaccendevo la tv”.

Oggi la sua intuizione è stata confermata da un nuovo studio di laboratorio condotto in America. D’altronde come spesso si dice nessun medico ci conosce meglio di noi stessi. Cousins è ricordato dunque come il padre della riso-terapia e proprio a lui, durante il congresso di società di biologia sperimentale americana, è stata dedicata una risata e un ricordo. Gli effetti di una risata sarebbero simili a quelli di una sessione di sport, infatti, ridere abbassa la pressione, riduce lo stress, stimola l’appetito e mette in moto il sistema immunitario.

Questi risultati sono stati visibili su alcuni volontari sottoposti alle “cure” di alcuni medici della Loma Linda University che, invece di adottare un metodo scientifico e sottoporre i pazienti a trattamenti e farmaci sperimentali, hanno prescritto la visione di film e vari sketch comici scelti dai pazienti stessi.

L’esperimento è durato tre settimane e ogni giorno i volontari “si somministravano” venti minuti ciascuno di commedie. Prima e dopo il controllo, i medici effettuavano gli esami del sangue confrontandoli con quelli eseguiti dopo aver visto film ansiogeni o tristi come Salvate il soldato Ryan.

I risultati sono strabilianti. Tutte le persone sottoposte all’esperimento erano a rischio diabete e con un livello di grasso nel sangue eccessivo. Dopo trattamenti con risate sonore e prolungate si è constatato un miglioramento dell’equilibrio ormonale. Il cortisolo e l’epinefrina, che generalmente durante i periodi di stress aumentano, si sono abbassati. Importanti riscontri si sono avuti anche nella diminuzione del livello di leptina e nell’aumento della grelina, importanti per migliorare l’appetito. Questo effetto non è sicuramente adatto a chi soffre di obesità. Per chi invece è sottoposto a chemioterapia oppure è stato ricoverato per lunghi periodi o ha sofferto di depressione post lutto, una cura a base di ilarità è proprio quello che ci vuole.

Una risata al giorno toglie il medico di torno. Già Negli anni ’70 Norman Cousins aveva sostenuto qualcosa del genere
E chi soffre di colesterolo cattivo ha trovato una nuova cura. Secondo l’equipe californiana, infatti, ridere abbasserebbe il colesterolo cattivo presente nel sangue così come si ridurrebbero quelle proteine che indicano uno stato di infiammazione del sistema cardiovascolare, causa di arteriosclerosi. Si regolarizza la pressione sanguigna e in generale migliora il tono generale dell’umore.

“Ridere – ha spiegato Lee Berk, il medico che ha condotto gli studi – ha l’effetto di modulare molti aspetti della salute umana e la risposta dell’organismo a un riso prolungato è analoga alla risposta che si ha dopo un’attività fisica moderata, aumento di appetito incluso”. Ma se ormai nessuno dubita più del fatto che il riso sia un’ottima medicina, lo specialista californiano ora vuole estendere i suoi studi anche agli effetti benefici dell’ascoltare musica o del cantare.

Oltre agli effetti fisici, ridere illumina il volto, lo distende, consentendogli di diventare un ottimo specchio per chi ci guarda e ci sta intorno. Spesso per strada si incontrano persone dai volti cupi e depressi, spenti e stanchi: basterebbe una risata per illuminarli trasformando completamente la percezione dei lineamenti.

E se anche gli effetti a livello fisico non fossero molto evidenti così come sostenuto dallo studio americano, almeno la nostra vita sarebbe contornata da sonore e lunghe risate!

Innamorarsi dell’Amore

“Due persone si incontrano, due mondi si sono incontrati. Non è una cosa semplice, è una cosa complessa, è la co-sa più complessa che esista.
Perché ogni persona è un mondo a sé, un mistero complesso con un lontano passato e un eterno futuro. All’inizio si incontrano solo le periferie, ma se il rapporto cresce in intimità diventa più stretto, più profondo, allora, poco per volta, anche i centri cominciano a incontrarsi. Quando i centri si incontrano – questo è amore. Quando si incon-trano le periferie è solo conoscenza superficiale…
… L’amore è molto raro. Incontrare una persona al suo centro vuol dire vivere in prima persona una rivoluzione, perché se vuoi incontrare una persona al suo centro dovrai permetterle a sua volta di raggiungere il tuo centro. Devi diventare vulnerabile, assolutamente vulnerabile, aperto.
È un rischio.
Permettere a un altro di toccarti nel centro è rischioso, è pericoloso, perché non si può sapere cosa l’altro può farti. E una volta che tutti i tuoi segreti sono noti, una volta che tutto il nascosto è svelato, una volta che sei esposto com-pletamente, non si può mai sapere quello che l’altro farà.
Ed abbiamo paura. Per questo non ci apriamo mai…
… Io vi dico che ci sono due modi di vivere. Uno è vivere con la paura l’altro è vivere d’amore. Vivere con la pau-ra non ti condurrà mai dentro un rapporto profondo. Ne rimarrai impaurito e non potrai permettere all’altro di pene-trarti fino al centro. Fino ad un certo punto gli permetterai di entrare – poi scende un muro e si ferma tutto.
Colui che vive secondo l’amore è persona religiosa. Una persona che vive secondo l’amore è una persona che non ha paura del futuro, che non ha paura dei risultati e delle conseguenze – che vive qui ed ora.”
Spesso si utilizzano maschere per nascondere le nostre lacune e i nostri difetti dei quali non facciamo partecipi il nostro partner poiché abbiamo paura che possano venire utilizzati a nostro danno. Occorre aprirsi e rischiare.
Le maschere richiedono un grosso dispendio d’energia e creano divisione e incompletezza del rapporto.

di Osho

“Negli anni sei stato riempito di talmente tanta spazzatura sull’amore, che non sarà affatto facile imparare a distinguere il vero dal falso, trovare la strada autentica e scartare quella fasulla.”

Provocatorio e illuminante come al solito, Osho insegna in questo libro a disfarci di tutti i falsi preconcetti sull’amore e trovare un nuovo modo, più autentico, di amare. Insegna ad amare l’altro senza soffocarlo, ad abbandonare regole e aspettative, a liberarsi dal proprio ego, e dalla paura di restare soli.

Un amore sempre fresco e vivo, senza ossessioni né gelosie, quello che più di ogni altra cosa al mondo sa regalare la vera gioia di essere

In Viaggio Verso Casa


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«Osho intende fare solo e semplicemente questo, a mio avviso: strappare i nostri travestimenti, sconvolgere le nostre illusioni, curare le nostre assuefazioni e dimostrare quanto sia autolimitante e spesso tragicamente folle il nostro prenderci con troppa serietà

Tony Robbins, scrittore

«Sto cercando di farvi tornare a casa. Siete andati molto lontano, perdendovi dietro a cose effimere, perdendovi dietro ai sogni, e io voglio che torniate a casa, perché ciò che può darvi soddisfazione, ciò che può darvi appagamento non è là fuori, ma è qui; non è in un altro tempo, ma adesso.

…Un’esperienza di qui e ora. Io posso darvene solo un assaggio e, una volta che ne avrete avuto un assaggio, ne andrete alla ricerca: allora niente potrà impedirvelo. La cosa più importante è averne un assaggio: avete ascoltato tante parole, parole splendide, ma non vi hanno condotto a una ricerca temeraria. Io non voglio darvi solo parole, ma anche un po’ di contenuto e questo è possibile solo dandovene un assaggio.»

Osho

Il rispetto

Il rispetto presuppone “conoscenza”, di se stessi e dell’altro o degli altri con cui si ha a che fare.

Innanzi tutto occorre conoscere se stessi, il proprio ego, i propri bisogni, i propri valori. Aver ben chiaro fino a dove ci spingono i nostri bisogni è utile al fine di farsi rispettare e di rispettare gli altri. Alcuni bisogni sono creati da un certo tipo di educazione carente e il soddisfarli diventa un’esigenza molto forte che può perfino andare in contrasto con i propri valori. Faccio un esempio, se il bisogno di affetto è molto forte, perché l’educazione che abbiamo ricevuta è stata carente affettivamente e, a questa mancanza (come spesso accade) si è unita una mancanza di riconoscimento e di attenzione (importanza), l’adulto avrà un forte impulso ad agire in modo da fare “incetta” di affetto (“più ne ho e meno mi mancherà”), di riconoscimenti e a sentirsi importante. Se questo adulto ha una chiara consapevolezza dei suoi valori, agirà di conseguenza, con coerenza e rispettando i valori. Se non avrà coscienza dei suoi valori, agirà appunto d’”impulso”. Quindi avrà come dei paraocchi e paraorecchi e andrà avanti per la sua strada di ricerca di affetto senza tenere conto di niente e di nessuno intorno a sé. Calpesterà così inevitabilmente i valori di chi gli sta accanto o delle persone con le quali verrà in contatto. Anche perché, quando non si hanno valori chiari (punti di riferimento) si agisce per “evitare” le paure.

Quindi, se la paura è “se non ho affetto resterò solo”, si farà in modo da creare situazioni in cui la cosa più importante non è il dare e ricevere affetto in uno scambio “sano”, ma il non restare soli. Quindi si accetteranno situazioni anche ambigue, situazioni in cui gli affetti possono essere scambiati per amore, in cui pur essendo dentro una coppia si cercherà affetto anche fuori e in maniera non corretta, ecc. In questo caso non si sta rispettando né se stessi (in quanto non si è agito secondo i propri valori, non conoscendoli), né il partner (non avendo tenuto conto della sensibilità e dei valori di chi ci accompagna).
Lo stesso vale per gli altri.

Se, ad esempio io non conosco i valori di un’altra persona, e non conosco i miei, non posso farmi rispettare e nemmeno rispettare l’altro. Se invece conosco i miei valori ma non quelli dell’altro posso pretendere rispetto? Ciò che per me sarà rispetto per l’altro potrebbe non esserlo e viceversa. Facciamo il caso di due persone di differenti usi, costumi e religioni. Per un occidentale andare in giro con magliette scollate, minigonne e con il volto scoperto non è una mancanza di rispetto, per un orientale sì.
Per un occidentale usare certe frasi anche a doppio senso sessuale e un frasario diciamo”sboccato” verso una donna non è mancanza di rispetto, ma “cameratismo”, per un orientale sarebbe impensabile e sarebbe una grave mancanza di rispetto. Di esempi potete trovarne intorno a voi parecchi.

Allora c’è un “rispetto universale”? C’è un confine o un limite oltre il quale non si può andare?
C’è un controllo “ecologico” che vale per noi e per gli altri: quando abbiamo il dubbio che qualcuno ci abbia mancato di rispetto fermiamoci prima di reagire e facciamo un controllo ecologico su noi stessi (questo è anche un modo per evolversi e per crescere).

Chiediamoci:
– Con quella frase/azione lui/lei voleva “veramente” offendermi e mancarmi di rispetto?
– Perché lo ha detto/fatto? Quale fine o quale aspettativa c’era dietro quella frase/azione?
– Come mi sono sentito/a io?
– Perché ho ritenuto quella frase/azione una mancanza di rispetto nei mie confronti?
– Io, al suo posto, cosa avrei fatto?
– Se avessi avuto il fine che imputo all’altro, avrei agito nello stesso modo?
– Quali sensazioni negative ha risvegliato in me quella frase/azione?
– A quali dei miei due genitori apparteneva quel modo di dire/fare?

Dopo questa attenta analisi(che suggerisco di fare per iscritto), parlate alla persona chiedendo:
– La tua azione/frase mi ha fatto sentire a disagio perché ho sentito come una “mancanza di rispetto” nei miei confronti. Era questa la tua intenzione?
– Dicendo/agendo così, hai pensato che avresti potuto farmi sentire a disagio?
– Cosa è il rispetto per te? … Ti dico cos’è il rispetto per me…
– Io al tuo posto avrei fatto/detto…
– Le mie sensazioni al sentirti/al vederti agire così sono state:…

Nel caso abbiate confidenza o siate una coppia, potete andare più a fondo ed entrare nei bisogni dell’uno e dell’altro e nell’analisi dei rispettivi genitori. In questo caso potrebbe partire un’analisi attenta volta a guarire il karma familiare.
Se l’educazione che si è ricevuta è stata disattenta riguardo al rispetto o al contrario è stata troppo attenta, si può creare uno scontro tra educazioni diverse, in questo caso serve tenere conto delle diversità e valutare la “gravità”, sulla base dei nostri valori e dei valori dell’altro, della mancanza di rispetto. L’analizzare insieme cosa accade è sempre fonte di scambio e di crescita, anche con una persona estranea.

C’è invece un rispetto che va sempre dato e preteso ed è il rispetto della propria dignità di essere umano. Ovvero: offese e abusi fisici non vanno accettati in nessun caso, né vanno fatti; offese e abusi sessuali lo stesso; non umiliare, non sminuire; non accettare umiliazioni, non accettare di essere sminuiti. Non offendere e abusare vuol dire anche tenere conto dei limiti altrui. Una parolaccia può scappare in uno stato di rabbia, ma non deve essere continua e sminuente verso una persona. Abusare non vuol dire solo esercitare una violenza fisica su una persona (ferire, picchiare), ma anche andare oltre quello che questa persona può accettare/sopportare per la sua dignità, per la sua storia familiare, per il suo percorso di vita, per la sua esperienza.
Rispetto è sinonimo di sensibilità e di umiltà. Dietro l’abuso c’è ego e insensibilità verso l’altro.
Mancanza di rispetto è anche l’indifferenza. Vivere accanto ad una persona ignorandola vuol dire non dare valore alla sua dignità di essere umano.

Mancanza di rispetto è anche la maleducazione, ovvero rivolgersi ad un’altra persona in maniera mal-educata.
Suggerisco quindi, tranne nei casi sopra elencati, di valutare sempre, prima di emettere un giudizio di “mancanza di rispetto”, caso per caso e di farsi e fare le domande di cui sopra.
Un confronto riguardo al rispetto può essere molto utile per capire la propria apertura, la capacità di comprendere l’altro, la propria chiusura, il proprio metro di giudizio, la propria famiglia e può risultare perciò veramente utile per il percorso evolutivo.


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Un discorso di Osho registrato dal vivo selezionato tra le migliaia che ha tenuto in pubblico, di fronte a un’audience internazionale di ricercatori e amici. Non sono “insegnamenti”, né una filosofia da immagazzinare come conoscenza, piuttosto sono parte di un grande esperimento per creare un silenzio interiore nell’ascoltatore. Ascoltare questi discorsi vuole essere una meditazione.

Il brano di Osho sul DVD tratto dalla serie Satyam Shivam Sunderam n.16:
“Entrare dentro di sé è andare verso Dio. Entrare in se stessi racchiude l’intero segreto di ogni trasformazione alchemica dell’essere. Fuggire da se stessi è un semplice spreco di tempo incredibilmente prezioso, e di una vita che avrebbe potuto essere un canto squisito, un’incredibile creatività, una maestosa festa di luci. Più sei lontano da te stesso, più la tua vita diventa oscura, infelice, oppressa da ansia, da ferite, da biasimo, da rifiuto di te stesso.Ti sei allontanato da te stesso per così tante vite… La meditazione è la scorciatoia per giungere dal punto in cui sei a dove dovresti essere. E la meditazione è un metodo così semplice che chiunque, perfino un bambino, può entrare nel suo regno delle meraviglie.” Osho

La meditazione mi aiuterà a essere felice?

meditazione-felice

Molte persone vengono da me, dicono di essere infelici, e mi chiedono di dare loro una meditazione: Io dico: innanzitutto, è fondamentale capire perchè sei infelice. E se non rimuovi alla base le cause della tua infelicità, potrò darti, sì,una meditazione,ma questo non aiuterà molto — perchè le cause di fondo rimangono.
L’uomo che avrebbe potuto essere un bravissimo e splendido ballerino, siede in un ufficio,in mezzo alle scartoffie. Non lascia spazio alcuno alla danza. Quell’uomo avrebbe potuto divertirsi danzando sotto le stelle, invece non fa altro che accumulare un conto in banca. E dice di essere infelice: “Dammi una meditazione”. Posso dargliela! — ma che cosa farà la meditazione? Che cosa pretende che gli faccia? Rimarrà lo stesso uomo: che accumula soldi,che compete sul mercato. La meditazione lo potrà aiutare in questo modo: lo renderà un po’ più rilassato nel fare un po’ meglio queste azioni senza senso.
Ecco perchè in Occidente così tante persone praticano la Meditazione Trascendentale: questa è l’attrattiva della Meditazione Trascendentale, in quanto Maharishi Mahesh Yogi dice: “Ti renderà più efficiente sul lavoro, ti aiuterà ad avere più successo. Se sei un venditore, diventerai un venditore di maggior successo. Ti darà efficienza.” E gli americani vanno pazzi per l’efficienza. Darebbero ogni cosa in cambio dell’efficienza. Ecco perchè attrae tanto.
Certo,ti può aiutare. Ti può rilassare un po’– è un tranquillante. Ripetendo costantemente un mantra,ripetendo costantemente una certa parola,si cambia la chimica del tuo cervello. E’ un tranquillante! Un suono tranquillante. Ti aiuta a rilasciare lo stress, così domani, sulla piazza del mercato sarai più efficiente, più abile nella competizione — ma non ti cambia. Non è una trasformazione.
Puoi ripetere un mantra, puoi praticare una meditazione; ti potrà aiutare un po’ qua e là — ma ti potrà aiutare soltanto a rimanere come sei.

Viceversa, il mio messaggio è solo per coloro che amano davvero la sfida, per i coraggiosi pronti a cambiare il modello della loro vita, che sono pronti a rischiare tutto — poichè in effetti non hai niente da perdere: solo la tua infelicità, la tua miseria. Ma le persone si attaccano anche a questo.

Ho sentito raccontare:
in uno sperduto campo d’addestramento militare, un plotone era appena tornata alla base, dopo una giornata di marcia sotto un sole cocente.
“Che vita!” esclamò una recluta. “Lontani chilometri da ogni centro abitato, con un sergente che pensa di essere Attila il Barbaro, niente donne,niente sbornie,nessuna licenza e, in più, i miei stivali sono più piccoli di due misure”. “Non vorrai prendertela per questo, amico” disse il suo compagno. “Perchè non ne prendi un altro paio?” “Non ci penso neanche” fu la risposta “Toglierli è stato finora l’unico piacere che ho!”
Che altro hai da rischiare? Solo la tua infelicità. L’unico piacere che hai è parlarne. Guarda le persone che parlano della loro infelicità: come diventano felici! Pagano per questo: vanno dagli psicoanalisti per parlare della loro infelicità — pagano per farlo! Qualcuno che li ascolta con attenzione… e loro vanno in visibilio.

Le persone continuano a parlare della loro infelicità… ancora e ancora e ancora. E la esagerano, la colorano, la fanno sembrare più grande. La fanno apparire più grande di quello che è. Perchè?
Non hai niente da rischiare. Ma le persone sono aggrappate al conosciuto, a ciò che è familiare. L’infelicità è tutto ciò che hanno conosciuto — questa è la loro vita. Non c’è che il nulla da perdere, eppure si ha così tanta paura di perderlo.
Con me, la felicità è al primo posto, la gioia è al primo posto. L’attitudine a celebrare è al primo posto. Una filosofia positiva verso la vita è al primo posto.
Gioisci! Se non puoi gioire del tuo lavoro, cambia. Non aspettare! Perchè tutto il tempo passato ad aspettare… stai aspettando Godot. Godot non arriverà mai. Si aspetta — e si spreca una vita!
Per chi, per che cosa stai aspettando? Se capisci di essere un miserabile all’interno di un certo modello di vita, tutte le vecchie tradizioni dicono: tu sei sbagliato. Io direi: il modello è sbagliato. Cerca di capire la differenza di questa messa a fuoco.
Tu non sei sbagliato! Solo il tuo modello, il modo in cui hai imparato a vivere è sbagliato. Le motivazioni che hai imparato ed accettato come tue, non sono tue. Non soddisfano il tuo destino. Sono contro il tuo germoglio,sono contro il tuo elemento……
Ricorda: nessuno può decidere per te. Tutti i loro comandamenti, tutti i loro ordini, tutte le loro morali, esistono per ucciderti. Tu devi decidere per te stesso. Devi prenderti la tua vita nelle tue mani. Altrimenti, la vita continua a bussare alla tua porta e tu non ci sei mai — sei sempre da qualche altra parte.
Se avresti dovuto diventare un ballerino, la vita arriva da quella porta, perchè la vita pensa che dovresti essere un ballerino già adesso. Bussa lì, ma tu non sei lì — sei un banchiere. E come ci si può aspettare che la vita sappia che saresti diventato un banchiere?
Dio arriva a te nel modo in cui voleva che tu fossi; conosce solo quell’indirizzo — ma non ti trova mai lì, sei da qualche altra parte, nascosto dietro la maschera di qualcun altro, nel costume di qualcun altro, sotto il nome di qualcun altro.
Come puoi aspettarti che Dio ti trovi? Egli continua a cercarti. Conosce il tuo nome, ma tu hai dimenticato quel nome. Conosce il tuo indirizzo, ma tu non hai mai vissuto a quell’indirizzo. Hai permesso che il mondo ti distraesse.
Dio ti può trovare in un solo modo,in un modo solo ti può trovare, e questo modo è la tua fioritura interiore: come voleva che tu fossi. Finchè non trovi la tua spontaneità, finchè non trovi il tuo elemento, non puoi essere felice. E se non puoi essere felice, non puoi essere meditativo.

Perchè è nata quest’idea nella mente delle persone? Che la meditazione dia la felicità.

Di fatto ogni volta che hanno trovato una persona felice, hanno sempre trovato una mente meditativa — le due cose sono associate. Ogni volta che hanno trovato un alone di meditazione che circonda una persona, hanno sempre trovato che era tremendamente felice — vibrante di beatitudine, radiosa. Sono due cose associate. Hanno pensato: la felicità arriva quando sei meditativo.
Era esattamente l’opposto: la meditazione arriva quando sei felice. Ma essere felice è difficile, e imparare una tecnica di meditazione è facile. Essere felice significa un cambiamento drastico nel tuo modo di vivere, un cambiamento repentino — perchè non c’è tempo da perdere. Un cambiamento improvviso — un improvviso rombo di tuono — una discontinuità.
Questo è ciò che intendo con sannyas: uno stacco dal passato. Un improvviso rombo di tuono, e muori al vecchio e incominci fresco, dall’ABC. Sei rinato. Ricominci la tua vita come avresti fatto se non ci fosse stato nessun modello imposto dai tuoi genitori, dalla società, dallo stato; come avresti fatto, dovresti aver fatto, se non ci fosse stato nessuno a distrarti. Ma sei stato distratto.

Devi lasciar andare tutti quei modelli che ti sono stati imposti, e devi trovare la tua fiamma interiore.

Osho

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La gioia accade anche nella vita comune, ma non sai come… Tu sei la gioia.
Osho

Osho nei Segreti della gioia commenta altre e nuove tecniche di meditazione, sempre contenute nel Vigyana Bhairava Tantra; la summa per eccellenza delle tecniche di meditazione della tradizione orientale. Questo testo, infatti, completa l’intera scienza della ricerca interiore e l’intera gamma di strategie utili a ripulire la mente e a trascenderla. Inoltre contempla tutte le tipologie di esseri umani: con un po’ di esercizio chiunque vi troverà il metodo che si adatta a lui.