Tiberio Faraci è l’autore del bestseller internazionale Innamorati di te. Ha scritto questa sua nuova opera insieme al famoso medico svizzero Dominique Hort per offrirci i risultati della loro profonda esperienza e preparazione nell’ottenere il più importante dei successi: conoscere e amare se stessi. Questo è il primo passo per approfondire e migliorare le relazioni con gli altri, i partners, l’ambiente di lavoro e sociale e anche ottenere importanti risultati nel campo spirituale. “Non stiamo parlando di una nuova vita, ma della tua, che veramente e finalmente ora comincia“. Un libro importante e potente, che può favorire cambiamenti decisivi nella vosta vita e nei vostri rapporti con gli altri.
Scoprire di essere amati veramente e accettarlo è una reale grande rivoluzione della tua vita: quella che può cambiarti. Questo possiamo farlo anche da soli senza bisogno di essere partecipi in un rapporto affettivo.
La parte più importante della relazione con il tuo partner sei tu. Puoi infatti cambiare solo te stesso e nessun altro. È quindi logico e di assoluta importanza per il successo finale di tutte le tue relazioni, approfondire ora quella che hai con te stesso.
Se tu avessi un progetto che porta amore e prosperità a te e agli altri, perché l’Universo non dovrebbe essere in sintonia con il tuo desiderio?
E se veramente il cielo si innamorasse di te… se accadesse questa magia, tu come lo ricambieresti?
Non stiamo parlando di una nuova vita, ma della tua, che veramente e finalmente ora comincia.
“Non delegare ad altri il miracolo di cambiare la tua vita: solo tu ne puoi essere artefice”.
“Sei pronto a seguire le orme dei personaggi che hanno fatto la storia, ognuno dei quali si è guardato dentro, ha sconfitto i propri draghi e ha scoperto cosa riserva davvero la vita?”.
“Pensa che sconforto sarebbe se la tua vita dipendesse da altri. Invece no! Dipende da te, da come vivi, percepisci e interagisci con il mondo circostante. Se sei condizionato dall’approvazione degli altri, allora avrai sempre bisogno di un’energia che non proviene da te e la tua felicità non sarà autonoma, ma inevitabilmente legata agli altri, alle loro decisioni e umori”.
“Ogni donna dovrebbe pensare: se fossi uomo, mi interesserebbe una donna come me? Che ragiona e si comporta come me? Viceversa, ogni uomo dovrebbe chiedersi: se fossi donna sarei attratta da un uomo con il mio carattere e i miei atteggiamenti?”
“L’amore è una sensazione che creiamo dentro noi stessi. Non ci viene data da nessun altro. Siamo sì amati, ma se lo sentiamo è perché l’amore è in noi”.
“Insieme come individui, ma in comune come coppia o come team possiamo servire meglio gli altri e il mondo”.
“Conosci te stesso” era scritto all’entrata del tempio di Apollo a Delfi. E’ l’invito che rimbalza vivace senza trovare risposta fino ai nostri tempi, domanda spesso dimenticata, trascurata ma sempre viva e potente.
“Sono immenso, contengo moltitudini, mi contraddico” scrive Walt Whitman, tracciando in un solo verso il manifesto di quella spinta umanistica che vivificherà, anche dopo di lui, la psicologia. Poeta e scrittore americano dell’800, di lontana origine olandese, Whitman è un cantore della libertà; pone l’essere umano al centro della sua indagine e della sua poesia e così facendo offre una delle più belle tracce di lavoro sull’eterna questione messa in gioco dalle filosofie di tutti i tempi.
C’è chi arriva a porsi la domanda “Chi sono io?” per curiosità, chi per l’ambiente culturale in cui cresce e chi per disperazione, quando rimane l’unica cosa in grado di risollevare e riorientare lo sguardo dopo una delusione, dopo la scoperta di non essere eterni e onnipotenti oppure di non poter basarsi sulla pubblicità in tv per fare progetti per la propria vita.
Quello che oggi in psicologia si chiama “crescita personale” è semplicemente questo, affrontare la domanda “chi sono io?” con l’obiettivo di portarla – aperta – sempre con sé, senza affrettarsi a dare risposte facili e sicure, destinate immancabilmente a rivelarsi incomplete e insoddisfacenti. Non è facile rispondere perché ricchi, molteplici e in continua evoluzione siamo, e in questo Whitman, da buon introspettivo, come tutti i poeti, ha visto giusto. Come fare allora per rispondere all’appello della vita che molti sentono, prima o poi, di mettere in viaggio – metaforicamente parlando – alla ricerca di sé?
La prima cosa, ed è ancora la filosofia greca a dare il “la”, è quella di riconoscere di non sapere ancora chi siamo – “sapere è sapere di non sapere” dice Socrate – e di mettersi in ascolto pazientemente, umilmente quasi, mettendo da parte tutte le idee preconcette che abbiamo di noi stessi, quello che vorremmo essere, quello che gli altri vorrebbero che fossimo, quello che pensiamo di essere e quello che gli altri pensano che siamo, per aprirci invece a una pacata osservazione di cosa siamo effettivamente, momento per momento.
E’ una ricerca lunga, è un puzzle pluridimensionale quello che dobbiamo costruire raccogliendo frammenti di sensazioni, emozioni, pensieri, desideri, aneliti, valori, ideali sino a comporre un’immagine rappresentativa di questa complessità, in cui non esiste nulla che sia bello o brutto, giusto o sbagliato, ma in cui con occhio imparziale, dobbiamo imparare a riconoscere tutte le diverse sfumature che fanno parte di quel mondo intero che chiamiamo “io”. Un mondo che si rivelerà difficile da descrivere, proprio come un pianeta come il nostro, come la Terra, è difficile da raccontare e ci vogliono interi atlanti, con diverse tipologie di mappe per poter dare un’idea della sua complessità.
Non ci sono scorciatoie per la crescita personale, bisogna conoscersi a poco a poco e cominciare a percorre e a piedi le diverse strade del “pianeta che siamo” per sperimentarci nella pratica e raccogliere informazioni su ciò che ci piace, ciò che ci riesce meglio, ciò che desideriamo, ciò che possiamo e ciò che temiamo, per mettere in luce i nostri punti di forza e riconoscere i nostri limiti, decidendo quando oltrepassarli per sfida e quando accettarli con tolleranza.
E’ un lavoro da esploratori conoscere se stessi, E’ un lavoro da svolgere su due diversi fronti, uno esterno e uno interno. All’esterno, guardando ciò che diciamo e facciamo, notando come gli altri interagiscono e reagiscono a ciò che diciamo e facciamo; all’interno – e questo è ancora più difficile – facendo bene attenzione a ciò che sentiamo fisicamente, ciò che proviamo emotivamente e anche a quali pensieri stiamo ospitando e coltivando. Anche il viaggio più lungo inizia col primo passo, scrive Lao Tzè, quindi, taccuino alla mano e sguardo attento, con un po’ di tempo ogni tanto per riflettere sui dati raccolti. Buon viaggio!
Compralo su MacrolibrarsiUna guida per ritrovare dentro di sé il senso dell’esistenza, percepire le proprie potenzialità, manifestare la propria scintilla, creare il proprio destino, realizzare se stessi. In una parola: vivere.
La legge di attrazione dice che i simili si attraggono, ma in realtà si sta parlando a livello di pensiero.
“Quando lo vedi nella tua mente, ce l’hai a portata di mano”
L’effetto placebo è un esempio di legge di attrazione: quando un paziente crede veramente che la pastiglia costituisca una cura, riceve quello che crede e viene curato!
La legge di attrazione è una legge di Natura; è impersonale e non fa distinzione tra cose buone e cattive: capta i nostri pensieri e ce li trasmette come esperienze di vita. Quello che noi pensiamo poi lo viviamo!
Quando pensiamo a cose che vogliamo veramente concentriamo su di esse tutte le nostre intenzioni, e la legge di attrazione darà esattamente quello che abbiamo desiderato. Ma quando focalizziamo la nostra attenzione sulle cose che non vogliamo (“non voglio fare tardi”, “non voglio ammalarmi”, “non voglio morire”, ecc.) la legge di attrazione non presterà ascolto al fatto che non le vogliamo, ma procurerà le cose che stiamo pensando, e infatti poi si verificheranno puntualmente.
La legge di attrazione non tiene conto dei “no”, dei “non”
o qualsiasi altra negazione.
Per esempio:
“Non voglio fare tardi” > “voglio fare tardi”
“Non voglio ammalarmi” > “voglio ammalarmi”
“Non voglio litigare” > “voglio litigare”
La legge di attrazione ci dà quello a cui stiamo pensando!
I pensieri I pensieri diventano le cose che si concretizzano nella vita.
I pensieri in pratica si trasformano in cose reali!
Mentre si pensa, i pensieri vengono proiettati nell’Universo e attraggono magneticamente tutte le cose simili che si trovano sulla medesima frequenza.
Tutto quello che viene emesso fa ritorno alla sorgente, e la sorgente siamo noi!
Il processo creativo
1° passo: CHIEDI Diamo un ordine all’Universo, facciamogli sapere che cosa vogliamo. L’Universo reagirà ai nostri pensieri, ma se non abbiamo le idee chiare la legge di attrazione non potrà portare quello che vogliamo!
2° passo: CREDI Crediamo che ciò che vogliamo sia già nostro!
Dobbiamo credere di aver ricevuto quello che abbiamo chiesto. Dobbiamo sapere che ciò che vogliamo è nostro nel momento in cui lo chiediamo. Necessità una fede totale e assoluta.
Nel momento in cui chiediamo, e crediamo sapendo di avere già a livello invisibile quello che vogliamo, l’intero Universo si muove per portarlo anche a livello visibile, cioè reale.
Dobbiamo agire, parlare e pensare come se lo stessimo ricevendo ora, perché l’Universo è uno specchio e la legge di attrazione ci rimanda l’immagine dei nostri pensieri dominanti.
3° passo: RICEVI Cominciamo a sentirci meravigliosamente bene all’idea di ricevere quello che abbiamo chiesto. Immaginiamo e viviamo come ci sentiremo quando arriverà, ma immaginiamolo adesso, in questo momento!
Quando abbiamo chiesto, crediamo di averlo ricevuto e tutto quello che resta da fare per averlo è sentirsi bene. Quando stiamo bene siamo sulla frequenza dell’accoglienza, siamo sulla frequenza che fa arrivare tutte le cose buone e riceveremo quello che abbiamo chiesto. Quando sentiamo di averlo già e la sensazione è così reale che ti sembra di esserne già in possesso, credi di averlo ricevuto e lo riceverai!
Se crediamo a qualcosa solo a livello intellettuale, ma senza il supporto di un’emozione corrispondente, è inevitabile che abbiamo abbastanza forza per attrarre ciò che vogliamo nella vita. Dobbiamo sentirlo!
“Tutto quello che voi chiederete pregando,
credete di averlo già ottenuto e vi avverrà” [ Matteo 11:24 ]
La gratitudine La gratitudine è senz’altro il sistema migliore per far arrivare più cose nella nostra vita.
La pratica della gratitudine è una delle vie attraverso le quali arriva la ricchezza, qualsiasi essa sia. Quando ringraziamo come se avessimo già ricevuto quello che volevamo, trasmettiamo un potente segnale all’Universo. Il segnale comunica che possediamo già quella cosa, dato che proviamo gratitudine per il fatto di averla.
Ogni mattina proviamo gratitudine per la giornata che ci aspetta, come se l’avessi già vissuta!
“Realizziamo qualunque cosa pensiamo e per la quale esprimiamo gratitudine”
Dottor John Demartini
Il processo di visualizzazione Il motivo per cui la visualizzazione è così efficace dipende dal fatto che creiamo nella mente delle immagini in cui ci vediamo già in possesso di quello che vogliamo, dando origine a pensieri e sensazioni ed emozioni che proveremo se quella cosa fosse nostra.
La visualizzazione è un pensiero focalizzato con intensità sulle immagini, e per questo produce emozioni ugualmente intense. La visualizzazione invia questa intensa frequenza all’Universo che risponde restituendo le immagini come le abbiamo viste nella mente.
“Decidi cosa vuoi avere. Credi di poterlo avere. Credi di meritartelo e di averlo a portata di mano. Poi chiudi gli occhi per qualche minuto e visualizzati in possesso di quello che vuoi, prova le sensazioni che avresti se fosse già tuo. Esci dalla visualizzazione e concentrati sulla gratitudine che già provi, e goditi davvero il possesso di quella cosa. Poi riprendi le tue attività normali e affida tutto all’Universo, confidando nel fatto che saprà come farti avere ciò che vuoi”. Jack Canfield
Neville Goddard consiglia un metodo di riflettere sugli eventi della giornata prima di andare a letto. Se un avvenimento o un momento non andato secondo i tuoi desideri, ripetilo mentalmente in un modo che ti entusiasmi. Ricreando quegli episodi nella tua mente proprio come li vuoi, ripulisci la frequenza dall’energia di quella giornata ed emetti un nuovo segnale e una nuova frequenza per l’indomani: hai così creato nuove immagini per il tuo futuro.
“L’immaginazione è tutto. E’ l’anteprima delle attrazioni che la vita ci riserva”
Albert Einstein (1879-1955)
Il segreto della salute Il nostro corpo è il prodotto dei nostri pensieri.
Pensare alla salute perfetta è qualcosa che chiunque di noi può fare a livello interiore, indipendentemente da quello che ci succede intorno e all’esterno.
La nostra fisiologia crea la malattia per darci un feedback, per farci sapere che abbiamo una prospettiva sbilanciata o che in quel momento non proviamo amore e gratitudine.
I segnali e i sintomi fisici in questa ottica non sono così terribili.
L’amore e la gratitudine dissolvono ogni negatività nella nostra vita.
Il riso attrae la gioia, elimina la negatività e produce cure miracolose.
“Non c’è posto per la malattia in un corpo sano dal punto di vista emozionale. Il tuo corpo elimina milioni di cellule al secondo e nello stesso tempo ne crea milioni di nuove”. Bob Proctor
La scienza ha dimostrato che il nostro corpo viene completamente sostituto nel giro di pochi anni, com’è possibile allora che quella particolare degenerazione o malattia vi rimanga per anni? Può essere trattenuta nel nostro corpo solo dal pensiero, dall’osservazione della malattia e dall’attenzione che le si presta.
Formulare pensieri di protezione Formuliamo pensieri di protezione. Non c’è posto per la malattia in un corpo dotato di pensieri armoniosi. I pensieri imperfetti sono causa di tutte le disgrazie dell’umanità, compresa la malattia, la povertà e l’infelicità.
“Formulo pensieri perfetti. Vedo solo perfezione. Io sono la perfezione”
Se abbiamo una malattia e ci concentriamo su di essa parlandone agli altri, finiamo per produrre altre cellule malate. Immaginiamo di vivere in un corpo perfettamente sano.
Parlare in continuazione della malattia alla gente, significa pensarci sempre.
La causa della malattia sta nel pensiero per cui è bene ripetere spesso: “Sto magnificamente. Mi sento proprio bene”, e senti che è davvero così.
Quando le persone si concentrano completamente su ciò che non va e sui loro sintomi, non fanno altro che perpetuare quella situazione. La guarigione non avverrà finché non avranno spostato l’attenzione della malattia alla salute. Così funziona la legge di attrazione.
Non dobbiamo lottare per liberarci dalla malattia, già il semplice lasciar andare i pensieri negativi consentirà al nostra naturale stato di salute di emergere dentro di noi. E il nostro corpo provvederà alla guarigione.
La Mente universale Unica
La meccanica quantistica lo conferma, e anche la cosmologia quantistica: L’Universo nasce dal pensiero e tutta la materia da cui siamo circondati è semplicemente pensiero precipitato. In definitiva siamo la fonte dell’Universo (…)
Quindi il tipo di corpo in termini di salute e il tipo di ambiente che creiamo dipende da come usiamo questo potere, se in modo positivo o negativo.
Sii consapevole dei tuoi pensieri
Tutto il potere risiede nella consapevolezza di esserne dotato e consiste nel continuare a esserne cosciente
Come si fa a diventare più consapevoli? Un metodo è quello di fermarti e chiederti: “Che cosa sto pensando in questo momento? Quali sono le mie sensazioni adesso?” Nell’istante in cui te lo chiedi sei consapevole, perché hai portato la tua mente al momento presente.
Ogni volta che ci pensi, fà in modo di tornare alla consapevolezza del qui e ora. Fallo centinaia di volte al giorno perché, ricordatelo bene, tutto il potere è racchiuso nel tuo esserne consapevole.
“La verità assoluta è che ‘l’Io’ è perfetto e completo;
il vero ‘Io’ è spirituale e quindi non può mai essere meno che perfetto;
non può mai soffrire di mancanze, limitazioni o malattie”
Charles Haanel (1866-1949)
Voi siete al massimo del vostro potere quando siete in silenzio, vigili e in attesa che le cose si svolgano. E’ quando siete in silenzio che state esprimendo la vostra fede e fiducia nell’Universo e in voi stessi. Le vostre parole e i vostri pensieri hanno potere, ma la vostra capacità di stare in silenzio ha ugualmente potere. Sia che stiate esprimendo un desiderio o parlando a un’altra persona, quando i risultati non arrivano immediatamente non state agendo con maggior potere quando continuate a chiedere e a insistere. I miracoli si manifestano infatti nel silenzio della vostra fede e della vostra fiducia.
Quando siete in uno stato di dialogo costante, sia dentro voi stessi che con altri, state esprimendo la vostra paura e il vostro dubbio. Voi non siete nemmeno in grado di udire i messaggi delle vostre Guide, poiché essi vi parlano dal vostro silenzio. La mente vi fornirà molte ragioni per spiegarvi perché siete senza potere e non efficienti. L’essere capaci di tacitare questi pensieri, e di essere in tranquillità pieni di fede e fiduciosi, è il solo modo per realizzare la pienezza del vostro potere.
Lo spazio in cui potete essere in silenzio è il posto dove vi connettete all’amore incondizionato e all’abbondanza dell’Universo. In questo spazio sapete che i vostri desideri vengono sempre appagati e che siete amati in modo incondizionato. Quando non potete trovarvi a vostro agio nel silenzio, siete fuori dello spazio della fede e della fiducia. Quando potete stare in silenzio, non chiedendo o rammentando all’Universo quello che avete richiesto, non essendo impazienti o esigenti, voi rafforzate la vostra connessione con la Fonte.
Lo spazio del silenzio è pure lo spazio della gratitudine, poiché sapete che avete già quanto desidera il vostro cuore e, mentre accettate il vostro potere, potete scegliere altre cose. La promessa dell’amore incondizionato e dell’abbondanza illimitata in tutte le buone cose è sempre valida per voi: ed essa si manifesta quando potete essere in silenzio, consentendo così alla vostra fede e fiducia di parlare per voi.
Questa settimana praticate lo stare in silenzio.
Quando sono presenti dubbio e paura, ricordatevi che le vostre richieste sono state udite e che si è operato su di esse. Esse sono in viaggio verso di voi e potete mostrare la vostra fede e fiducia con l’essere silenziosi in attesa e con l’osservare come i vostri miracoli si manifestano.
Riscoprire il piacere del silenzio per vivere ogni istante della vita con più calma e serenità
Immergersi nella lettura de I doni del silenzio è come entrare in punta di piedi in un universo ovattato dove regnano pace e serenità, chiudendosi piano alle spalle la porta di un mondo sempre più caotico dove tutti pensano di avere qualcosa da dire, e di doverlo dire sbraitando, ma dove nessuno sa più ascoltare.
Fra citazioni d’autore, brevi digressioni e curiosità, la lettura di questo libro diventa un viaggio esplorativo per rintracciare il sentiero perduto del silenzio, e riscoprire non soltanto il piacere di ritrovare se stessi in luoghi di quiete assoluta, ma anche modi alternativi, e talvolta più efficaci, di comunicare con gli altri. Perché un abbraccio può trasmettere i nostri sentimenti all’altro con più forza di tante vane parole, un sorriso diventare il prodromo di un’amicizia che guarda all’essenza dei gesti più che alla natura aleatoria delle parole e un bacio rubato più rivelarsi più emozionante di un’incerta dichiarazione d’amore.
I doni del silenzio è dunque un invito a sperimentare il piacere di intimi colloqui che non richiedono il ricorso alle parole, il potere rilassante di viaggi in luoghi lontani dalla confusione del mondo e l’importanza di trovare, o di creare, un proprio rifugio dove ritirarsi, dimenticando per una volta televisione, cellulare, i-pod e simili, ad ascoltare la pacificante voce del silenzio.
Lo Spirito del Silenzio è lo spazio spirituale che si apre nelle vite umane, lontano dal frastuono dei rumori e del pensare ossessivo, offre rifugio e tranquillità e riportandoci a contatto con il nostro essere più profondo e si rivela come fonte di gioia e di ispirazione per le arti e per la vita. Una antica saggezza lo ha sempre indicato come fonte di ogni tranquillità, serenità ed ispirazione. Lo introduce lo stare nella natura ed il persistere in sé stessi.
“In quest’opera gentile e ispirata, John Lane crea davvero il silenzio con la bellezza delle sue parole e il peso delle sue riflessioni. Ci evoca parecchie tradizioni spirituali e molti eccellenti autori e mistici per i quali il silenzio non era solo dorato ma di platino. Lane collega il silenzio, che è necessario per la nostra salute e creatività, e l’incantamento, la semplicità e l’arte. Egli è parte di una delicata e riflessiva rivoluzione che vuole rimpiazzare l’isteria e la violenza della vita moderna con l’introspezione, la contemplazione ed un piacere profondo. Sono con lui e lo ringrazio per questo manifesto così pieno di fiducia”. Thomas Moore