Arriverà un giorno..

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

Mahatma Gandhi


I valori della vita in un romanzo pieno di saggezza, sentimento e fantasia

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Ogni giorno in tutto il mondo, milioni di persone rincorrono affannosamente una vita migliore di quella che conducono.

Ma ahimé, questo obiettivo continua immancabilmente a sfuggir loro di mano.

Arrabbiati affermano che è colpa della sfortuna
che si accanisce contro di loro,
degli altri che sono disonesti,
della società che non è più a misura d’uomo,
della poca disponibilità di denaro,
della… della… della…

Ma sono davvero queste le ragioni? si chiede Denyie Vallet,
la protagonista del primo attesissimo romanzo di Omar Falworth.

Venite con me nelle pagine di questo libro
e scoprirete come sono riuscita (e come potrete riuscire anche voi)
a…. vivere, vivere, meravigliosamente vivere.

Dall’autore di bestseller quali Conoscersi, accettarsi, migliorarsi
L’Arte di amare e farsi amare, un’incredibile storia ricca di saggezza,
sentimento e fantasia, per scoprire le ragioni per cui vale
davvero la pena di vivere la vita. E che sia meravigliosa.

Ma perchè gridi?

gridare-litigare

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché – desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.

E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.

Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.

D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.

Infine il pensatore concluse dicendo:
Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

se mi ascolto…magari mi capisco

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Per comunicare con gli altri, prima bisogna comunicare con noi stessi: è questa la tesi sviluppata in questo libro, che ci apre le porte ad un vero e proprio metodo per incontrare noi stessi, e conoscerci a fondo.

Troppo spesso, nelle nostre relazioni affettive (con la famiglia, con gli amici, con la persona che amiamo), ci troviamo intrappolati fra l’incudine e il martello, fra l’accusare l’altro e l’autoaccusa, la comunicazione e la non comunicazione.

Questo libro ci offre dei mezzi pratici per diventare un compagno migliore, un buon padre, una buona madre… per noi stessi, prima ancora che per gli altri! Ci insegna a gestire i momenti in cui ci pare che le comunicazioni siano giunte a un vicolo cieco, le “mitologie personali”, i cosiddetti “grandi sabotatori” (autoprivazione, risentimento, gelosia, senso di colpa, giudizio, paragoni, proiezione e appropriazione), il vittimismo, il vasto arsenale del terrorismo relazionale, le situazioni rimaste in sospeso, le gabbie in cui gli altri ci rinchiudono; ci insegna a distinguere l’affronto dal confronto, in un libro di rara competenza, completezza e arguzia.

Jacques Salomé è autore di trentacinque opere, buona parte delle quali l’hanno reso molto famoso nei paesi di lingua francese, come specialista nel campo delle relazioni affettive e della crescita personale. Psicosociologo specializzato in psichiatria sociale, ha diretto per quindici anni un centro per il recupero dei giovani delinquenti, ha insegnato all’Università di Lille III ed è stato l’animatore di un centro di formazione in relazioni umane per venticinque anni.

Le sue opere più recenti, come questa, sono incentrate sulla prevenzione della conflittualità e della non comunicazione nell’ambito familiare e nella scuola. Sylvie Galland ha diretto il centro di Psicoterapia Infantile dell’ospedale di Losanna.

La filosofia di vita di Louise Hay

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Louise Hay ha sempre affermato di non essere una guaritrice. Non guarisce nessuno. Il suo lavoro è una pietra miliare nel cammino. Qualcuno di voi ha già lavorato molto su se stesso, e questa filosofia sarà una revisione e un approfondimento di quanto voi già sapete. Qualcuno di voi è nuovo a queste idee e sta solo ora cominciando il suo viaggio interiore, potreste trovare che i vostri interruttori vengono accesi!
Rendiamoci conto che ognuno di noi, me incluso, imparerà qualcosa che gli consentirà di migliorare la qualità della sua vita.
E’ sempre possibile rilasciare vecchi schemi che ci hanno limitato per così tanto tempo. E’ sempre possibile permettere alle nuove idee di entrare nella nostra Coscienza. Idee che ci consentiranno di sbocciare in maniere che mai avremmo creduto possibili. Non si tratta di credere ma di provare, verificare. In realtà tutti conosciamo già questi punti, ma spesso ce ne dimentichiamo. Come al solito non si impara ma si ricorda solo quello che si sa già.


1. Ciò che diamo ci ritorna

Sempre. Questo messaggio circola da molto tempo. Ricordate la regola d’oro: “Non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi”. Questa regola d’oro non è stata creata per produrre colpevolezza. E’ una legge della natura che tu sarai trattato esattamente come tratti gli altri. Questo si applica anche ai nostri pensieri. Se noi giudichiamo e critichiamo, anche con il pensiero, anche noi saremo giudicati e criticati. Se amiamo e accettiamo noi stessi incondizionatamente e accettiamo anche gli altri incondizionatamente, allora attrarremo persone nelle nostre vite che ci daranno lo stesso Amore Incondizionato e Accettazione.
Pensieri di odio attraggono pensieri e azioni di odio. Pensieri di gelosia attraggono mancanza e perdita nelle nostre vite. D’altra parte pensieri di Perdono attraggono salute e prosperità. Pensieri d’Amore portano non solo Amore nelle nostre vite ma più positività di quanto noi stessi possiamo immaginare. Creando uno sbilanciamento nell?universo, che dovrà compensare e quindi riceveremo.

2. Quello che noi pensiamo di noi stessi e della nostra vita diventa reale per noi
Questo è il perché è importante esaminare in che cosa noi crediamo. Veramente troppo spesso ciò che crediamo deriva dalle credenze limitanti dei nostri genitori e della nostra società. Louise spesso chiede di sedere quietamente e di elencare i grandi temi della vita, scrivendo le credenze che abbiamo a proposito di questi argomenti.

Tipo: che cosa credi a proposito degli uomini, delle donne, dell’Amore, del sesso, della salute, del tuo corpo, della mancanza, della prosperità, dell’età, del lavoro, del successo, e di Dio?

E’ sorprendente quante di queste credenze sono state acquisite all’età di cinque anni. Sicuramente, non tutte queste vecchie credenze sono rilevanti nella nostra vita presente. E’ molto utile una “pulizia mentale” periodica. Dal momento che tutte le credenze sono scelte, puoi anche scegliere quelle che ti sostengono e ti nutrono di più. C?è anche un corollario a questo punto: le parole che usiamo per descrivere le nostre esperienze, creano la nostra realtà.
Attenzione alle parole che si usano! Una delle scoperte più importanti della nostra era. Provate a mettere un registratore vicino al telefono e poi ascoltate quali sono le vostre parole ricorrenti. E il tono che usate. Le frasi fatte che utilizzate e quanto le utilizzate.


3. I nostri pensieri sono creativi

Questa è la più importante legge della natura che abbiamo bisogno di conoscere. Un piccolo pensiero non fa una grande differenza, ma i pensieri sono come gocce d’acqua. Si accumulano nel tempo. Ed è così che se continuiamo a ripetere gli stessi pensieri ancora e ancora, loro crescono, e la goccia diventa una pozzanghera, e la pozzanghera uno stagno, e lo stagno un oceano. Se sono positivi, possiamo galleggiare nell’oceano della vita. Se i pensieri sono negativi, possiamo affogare in un mare di negatività.

Qual è il vostro normale atteggiamento quando vi svegliate la mattina? Se è un continuo lamentarsi e arrabbiarsi, quello sarà il tipo di giornata che avrete. Se è un’attitudine di speranza, fede, e Amore, quello sarà il giorno che vivrete perché è quello di cui avete bisogno. Sedete quietamente per qualche minuto e notate i vostri pensieri. Veramente volete il tipo di vita che questi pensieri creano? Scegliete pensieri che vi nutrono.

I nostri pensieri sono creativi e tu sei il pensatore! Qualsiasi oggetto o impresa è stato prima un pensiero nella mente di qualcuno, un?idea. Che idea abbiamo di noi stessi?
Quante volte nella vita ci fermiamo a creare, pardon pensare, a quello che vogliamo veramente? Se vogliamo realizzare qualcosa ci dobbiamo pensare, visualizzare, portare attenzione.


4. Noi meritiamo di essere amati

Tutti noi. Voi e io. Non dobbiamo “guadagnare” Amore. Non dobbiamo guadagnare il diritto di respirare; noi respiriamo perché esistiamo. Noi siamo degni di Amore perché esistiamo. Noi dobbiamo sapere solo questo. Noi meritiamo il nostro proprio Amore. Non permettiamo alle opinioni negative dei nostri genitori o ai pregiudizi popolari della nostra società di abbassare la nostra luce. La verità del vostro Essere è che voi potete essere amati, se VOI lo credete! Ricordate, i vostri pensieri creano la vostra realtà. Ciò che l’altra gente pensa non ha niente a che fare con questo. Dite a voi stessi adesso: “Io merito di essere amato.”

5. Auto-approvazione e auto-accetazione sono la chiave per i cambiamenti positivi
Quando siamo arrabbiati con noi stessi, quando giudichiamo e critichiamo qualunque cosa facciamo, quando abusiamo di noi stessi, le nostre vite non funzionano. Le vecchie credenze negative a proposito di noi stessi sono solo vecchi modi di pensare e non hanno base nella verità. Come possiamo aspettarci che gli altri ci amino e ci accettino se noi per primi non ci amiamo e non ci accettiamo? “Io amo e accetto me stesso esattamente come sono” è il più potente pensiero che vi aiuterà a creare un mondo di gioia.


6. Noi possiamo lasciare andare il passato e perdonare chiunque

Il passato esiste soltanto nella nostra mente. Trattenere vecchi dolori è un modo per punire noi stessi oggi per qualcosa che qualcuno ha fatto molto tempo fa. Questo non ha per niente senso. Troppo spesso noi sediamo in una prigione di risentimento auto-creato, e questo è un modo terribile per vivere. Libera te stesso. Perdonare non vuol dire giustificare il cattivo comportamento di qualcun altro; vuol dire lasciare andare il nostro risentimento su quella situazione. Chiunque, inclusi voi stessi, sta facendo il meglio che può in ogni momento, con la Comprensione, l’Attenzione, e la Conoscenza che ha in quel momento. Rinunciare al nostro risentimento e rimpiazzarlo con la comprensione libera noi stessi. Il Perdono è un dono a noi stessi.

7. Il perdono apre la via all’amore

L’Amore è l’obiettivo. L’Amore Incondizionato. Come ci arriviamo? Attraverso la porta del Perdono. Il perdono è come gli strati di una cipolla. Qualche volta è meglio cominciare con il perdonare le persone che sono più facili da perdonare, muovendosi verso dolori sempre maggiori man mano che diveniamo più sperti in questo processo. E così possiamo “sfogliare” i dolori uno ad uno fino a che non arriviamo ad un livello più profondo di comprensione. Troveremo l’Amore ad aspettarci. Amore e Perdono vanno mano nella mano.

8. L’Amore è la più potente forza di guarigione che c’è
L’Amore stimola il nostro sistema immunitario. Noi non possiamo guarire, o diventare interi, in un’atmosfera di odio. E mentre impariamo ad amare noi stessi diventiamo potenti. L’Amore ci aiuta a passare da vittime a vincitori. Il nostro Amore per noi stessi ci attrae verso quello di cui abbiamo bisogno per il nostro cammino di guarigione. Le persone che si sentono a posto con se stesse sono attraenti naturalmente.


9. Semplicemente decidete di volere

Non è necessario aspettare di sapere come fare tutte queste cose. Tutto quello che dobbiamo fare è volerle fare. Perché i nostri pensieri sono creativi. Se avete un pensiero, “Io voglio cominciare a rilasciare il giudizio, o a perdonare, o ad amare me stesso”, voi state mandando quel messaggio nell’Universo. E nel ripeterlo ancora e ancora, mettete in moto le Leggi dell’Attrazione. Nuove strade si dispiegheranno per aiutarvi. L’Universo vi ama ed è lì pronto ad aiutarvi a manifestare qualunque cosa voi decidiate di credere e di pensare. Sii veramente desideroso di avere una buona vita!

Vivere giorno per giorno pensando positivo per raggiungere i propri obiettivi

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Una piccola antologia di affermazioni positive, opera di una grande maestra di vita.

Secondo la visione di Louise L. Hay, i pensieri possiedono un enorme potere creativo, per cui svolgono un ruolo vitale nel processo di cambiamento. Le affermazioni non sono che piccoli avvertimenti destinati al nostro sé interiore, in grado di imbrigliare il potere del pensiero positivo e di indirizzarlo nella giusta direzione.

Louise ha concepito le sue affermazioni in maniera tale che investano tutti gli aspetti della vita, ed è buona cosa iniziare a leggerle e ripeterle da subito, soprattutto prima di andare a letto.

«Le numerose affermazioni positive contenute in questo piccolo libro vi mostreranno che il vostro punto di forza è sempre nel momento presente, poiché è nel presente che spargete i semi mentali per creare nuove esperienze.La sensazione di essere bloccati è illusoria, perché voi avete il potere di scegliere nuovi pensieri e nuovi modi di pensare. Così il vostro futuro sarà sempre più positivo, più ricco d’amore e più prospero. Riflettete su come vi piacerebbe vivere e su ciò che vorreste realizzare.Giorno per giorno vi aiuterò a guidare il vostro pensiero in modo positivo per realizzare questi obiettivi. Leggendo e ripetendo tali affermazioni la vostra mente inizierà a sviluppare nuove abitudini che potrete adottare per il resto della vostra vita!».
LOUISE L. HAY

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.

Pensare bene per stare bene

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Da che cosa nasce l’arte di valorizzare se stessi. Se avessimo ali per sfuggire al ricordo, molti volerebbero abituati a cose più lente, gli uccelli sgomenti scruterebbero l’interminabile schiera di uomini in fuga dalla mente dell’uomo.

Emily Dickinson

Domanda del giorno:

Che cos’è l’arte di valorizzare se stessi?

Esistono alcune situazioni “tipiche” in cui possiamo esercitarla: quando siamo cedevoli e non abbiamo certezze; quando non giudichiamo e siamo aperti al nuovo; quando ci appassioniamo e riusciamo a stare in silenzio; quando sappiamo che cos’è la compassione; quando non abbiamo obiettivi rigidi e prefissati; quando riusciamo a galleggiare nelle cose senza cercare di modificarle a tutti i costi;

quando consentiamo alla tristezza di fluire dentro di noi come un’energia purificante; quando non ripetiamo sempre le stesse cose e non abusiamo della facoltà di giudizio; quando ci siamo liberati della nostra storia.

L’arte di valorizzare se stessi – l’autostima – nasce dalla nostra capacità di vivere nel presente. Una capacità che era particolarmente connaturata all’essenza dell’uomo antico. Noi ci sentiamo molto contemporanei, molto tecnologici, estremamente veloci. Abbiamo perso il piacere della lentezza e il gusto della contemplazione; invece l’uomo “antico” non agiva sulla scorta dei giudizi, ma si lasciava andare, sapeva come abbandonarsi dolcemente nel ventre del mondo.

È questo l’atteggiamento che dovremmo re-imparare da lui: perché l’uomo antico non cerca di cambiare se stesso o gli altri, ma vive nel presente e non si proietta nel futuro né si aggancia al passato; l’uomo antico non si schiera, non si arrocca sulle proprie convinzioni, non sposa dogmi o ideali, ma agisce in maniera del tutto naturale e preferisce l’essere all’avere.

Il raggiungimento di questo stato di “presenza energetica” richiede un lungo percorso, che ci porta ben al di là della nostra esistenza quotidiana, e ci fa comprendere che noi, in realtà, non abbiamo nessuna forma di potere su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Perché noi siamo generati a ogni respiro da una forza immanente, che è la stessa che forma L’Universo: non c’è bisogno di fare sforzi, è sufficiente essere.

L’Universo, del resto, è stato creato per l’uomo, è come un grande embrione che cresce con l’uomo. In questa immensa entità caotica e intelligente, la coscienza esisteva fin dall’inizio, ma era oscurata dal suo stesso vortice di creazione.

In maniera speculare anche noi, per ripercorrere quell’iter creativo, dobbiamo cercare di non oscurarci con false credenze e opinioni preformate, lasciando che anche la nostra coscienza affiori e generi un uomo nuovo, libero da maschere e abiti consunti.

Un uomo leggero, capace di volare in alto, finalmente privo di zavorre che lo ancorano a vecchi paradigmi.

Spogliamoci di tempi e aggettivi

Di solito noi tendiamo ad avere una visione quantitativa, se vogliamo “consumistica”, dell’autostima e della felicità. Ci domandiamo per esempio: Quanto sono felice?», ci chiediamo quali e quanti siano stati in passato i momenti in cui abbiamo immagazzinato più benessere.

di rado ci poniamo invece la domanda: Come sono felice?». E ci dimentichiamo che è la qualità di un sentimento che lo rende unico, non la sua consistenza quantitativa ne, tanto meno, la sua visibilità.

La qualità della felicità la rende un flusso creativo, riproducibile all’infinito: una sorta di pietra filosofale allemica che trasforma in benessere tutta la materia con la quale viene messa a contatto.

Consapevolezza è la pietra filosofale di noi stessi: non chiediamoci quanta ne abbiamo, consentiamole semplicemente di agire. I recenti studi di neurofisiologia hanno infatti messo in luce che la struttura biologica del nostro cervello viene modificata non soltanto dalle emozioni e i sentimenti, ma anche dalla normale attività di pensieri.

Tutto ciò in cui noi crediamo, le nostre convinzioni, la nostra visione del mondo, diventano nel cervello “abitudimi” che si materializzano, che si fissano sulla coscienza escludendone molte altre.

Il cervello trasferisce al corpo queste abitudini: per cui non soltanto i mali dell’anima dipendono dalla nostra filosofia di vita, ma anche le patologie somatiche discendono da una distorta attività cerebrale. Molto di questo inutile lavorio della mente, che si affanna ad agganciarsi alle abitudini, è determinato anche da una frequente e pericolosa tendenza a vivere nel passato: ciò che è trascorso e compiuto spesso è visto come un porto sicuro, un punto di riferimento, un patrimonio prezioso da tenersi ben stretto.

In realtà non si pensa che il cervello, questa macchina meravigliosa composta da miliardi di neuroni capace di spazzar via memorie anche molto recenti, può trattenere ricordi invece lontanissimi.

Se noi continuiamo a stimolarlo e incitarlo a questo pesante lavoro di “ripescaggio”, sollecitando la mente a lavorare “all’indietro” e non nel presente, corriamo il rischio di uscire dal presente e di vivere un’esistenza sbilanciata, in cui le energie psicofisiche sono frenate dalle griglie della memoria.

E lo stesso vale per il futuro: come avviene col passato, anche la tendenza a guardare sempre avanti, a fare progetti a lunga scadenza, a porsi obiettivi di lunga durata, ci impedisce di godere della carica energetica dell’oggi.

Per questo dobbiamo ricorrere al pensiero dei saggi e dei maestri che sembrano aver conosciuto meglio di altri il modo migliore per far funzionare il cervello secondo le sue naturali attitudini, e non in base a quelle che assorbiamo dall’ambiente, dalla cultura, dalle mode, dalla psicologia di massa.

A questo punto, possiamo riassumere i consigli da tenere presenti per proseguire sulla via dell’autostima.

Sono considerazioni di vari maestri, antichi e contemporanei che, come vedremo, hanno come finalità quella di ripulire la coscienza dal giogo dei pensieri dominanti, dal pesante fardello dei ricordi e dall’ansia insinuante del futuro, dagli schemi e dalle false credenze.

Cerchiamo di farne dei punti di riferimento della nostra quotidianità, trasformiamoli in suggestioni da ricordare ogni giorno: funzioneranno come “fluidificanti” lungo il cammino che abbiamo iniziato insieme…

● “Più lontano tu vai meno conosci. Senza peregrinare il Saggio apprende”. (LaoTze)

Il grande saggio cinese indica che la conoscenza, la gioia di vivere, la felicità non dipendono dal nostro immergerci nell’esteriorità. La conoscenza è tanto più salutare quanto più ci immergiamo dolcemente dentro noi stessi. Insegnamento tanto più valido in quest’epoca, in cui corriamo da un viaggio all’altro, da un’informazione all’altra. Quando si smette di cercare fuori di sé, cioè negli altri, la soluzione dei loro problemi.

● “Chi desidera non vuole: il desiderio, la paura e il pentimento uccidono la volontà”.

(G. Kremmerz, alchimista)

Sentiamo bene

Il grande alchimista indica una prerogativa fondamentale del cervello: se viene riempito di desideri, di pensieri, di paure, di sensi di colpa la sua capacità di volere, di creare schema, si riduce inesorabilmente. Quando si smette di “ce-rebralizzare”, vale a dire di pensare e ripensare alle cose che si desiderano, la volontà si afferma spontaneamente, e ci si accorge che riesce con estrema facilità a realizzare ciò che cercava.

● “Ogni parola che dici cambia il mondo”.

(Il Rebbe Lubavitch, pensatore)

II grande saggio chassidico indica che: “Noi diventiamo le parole che diciamo a noi stessi e agli altri”. Se ti lamenti, ti lamenterai sempre di più; se sei iroso, ti arrabbierai sempre di più.

Le parole infatti sono vibrazioni che, entrando in noi attraverso l’orecchio, modificano la sostanza cerebrale: per questo i mistici di tutte le Tradizioni stavano a lungo in silenzio, senza parlare.

di Sergio Morelli

Pensare bene per stare bene

“La causa dì quasi tutti i problemi riguardanti la nostra salute ha un comune denominatore che può avere diversi nomi: pensiero, mente, cervello, stato d’animo, idea, ragione, sentimento, anima e così via, Ma l’organo del pensiero, purtroppo, non ha fino a oggi un nome e un’identità precisa. Perché? È proprio necessario che tutto ciò che gira intorno al cervello umano resti così misterioso e metafìsico? lo credo che sì dovrebbe almeno intraprendere un tentativo per cercare di analizzare e di decifrare questa inesplorata e irraggiungìbile entità, che tanta importanza riveste nella nostra vita.

Per questa ragione mi permetto, insieme a te, caro lettore, di affrontare il problema del nostro ‘pensare’, dì come esso si sviluppi in me e in te, di come possiamo comandare i pensieri e come i pensieri comandino noi, come per uno stato d’animo i nostri occhi possano splendere di gioia o riempirsi di lacrime dì tristezza, come una forza inferiore ci dia energia per vivere e nello stesso tempo ce la possa far mancare, come una semplice idea ci regali sonni tranquilli o ci rubi notti intere, come uno stato mentale negativo alla lunga ci crei buchi nello stomaco e come, nello stesso tempo, un atteggiamento mentale positivo ci faccia guarire da una malattiia grave.

Tutto questo non è fantascienza e non fa parte dì un mondo lontano. Tutto questo è dentro dì noi“.