Va’ Dove Ti Porta il Cuore

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“Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa,
pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere.

Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento,
mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.
Radici e chioma devono crescere in uguale misura,
devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo,
solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti.

E quando poi davanti a te si apriranno strade e non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.

Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo,
senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.
Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta.”

di Susanna Tamaro da Va’ Dove ti Porta il Cuore

Va' Dove ti Porta il Cuore - Libro

“Và dove ti porta il cuore”, racconta una storia forte e umanissima in forma di lunga lettera – scandita come un diario – di una donna anziana alla giovane nipote lontana.

È una lettera di amore e allo stesso tempo una pacata ma appassionata confessione a cuore aperto di un’intera vita che nel gesto della scrittura ritrova finalmente il senso della propria esperienza e della propria identità.

Un Cammino per Diventare Angeli

Un Cammino per Diventare Angeli
Un corso pratico per esprimere il meglio di te

Da non perdere

Dopo il successo di Innamorati di TeCome Te non c’è Nessuno, Tiberio Faraci torna con un’opera unica e speciale.

Le pagine di questo prezioso lavoro potranno infatti essere sfogliate come quelle di un libro qualsiasi oppure potranno essere “frequentate” come un vero e proprio corso di formazione, durante il quale ogni lettore avrà addirittura la straordinaria opportunità di interagire con l’autore!

Una vera e propria guida all’eccellenza, che accompagnerà i lettori lungo un intero anno di obiettivi da perseguire, concetti chiave a cui fare riferimento, esercizi da svolgere, abitudini da prendere o da abbandonare.

Un anno di intenso lavoro al termine del quale ogni lettore potrà dire di aver imparato a cambiare in meglio il proprio presente, a risolvere gli schemi, a spostare i limiti e a guardare il mondo come a una meravigliosa occasione di crescita.

Il libro tiene conto dei principi de Un Corso in Miracoli (di H. Schucman e W. Thetford) e contiene un capitolo dedicato all’analisi di come il modo in cui siamo venuti al mondo condiziona la piena realizzazione di noi stessi.


LETTERA DELL’AUTORE

Caro Lettore,

questo libro, che si colloca come indirizzo indicativo tra The SecretUn Corso in Miracoli, è a mio parere il migliore che io abbia mai scritto: mi piace molto perché è proprio come me lo aspettavo e vorrei che facesse la differenza per intensità con le mie opere precedenti.

Quando inizierai a leggerlo, ti chiederò di mettere a fuoco un obiettivo pratico e uno spirituale da raggiungere attraverso l’esecuzione degli esercizi del “Cammino” e anche un impegno da portare a compimento. In nove occasioni, al termine di ogni quarto capitolo o un mese per chi farà il corso, c’è un passo di autostima di Bob Mandel, mio maestro e promotore del progetto Internazionale di Autostima.
Tecnicamente questo libro di 450 pagine può essere non solo letto ma anche “frequentato” come un cammino di crescita personale: chi lo usa come se fosse un Corso può interagire con me via E-mail o spedendomi i lavori via posta.
Chi lo legge come un libro ha davanti a sè 48 capitoli divisi in quattro parti di 12: 1°) Io Potrei, 2°) Io Vorrei,  3°) Io Dovrei, 4°) Celebrazione.
Chi lo “frequenterà” come un Corso avrà davanti a sè un lavoro di crescita che potrà svolgere nell’arco di un anno (dove un mese è sottointeso avere 4 settimane, quindi 48 in tutto). Ogni settimana c’è un obiettivo da raggiungere, un’affermazione, una parola da rivalutare e una da inventare (allo scopo di allargare gli orizzonti e aggirare le resistenze che si pongono tra noi e l’obiettivo).

Ogni settimana, per nove mesi o nei primi 41 capitoli, viene rievocata la nostra situazione prenatale con suggestioni relative all’evoluzione di quella settimana, ci sarà la nominazione di un Angelo che ci accompagna, un fiore di Bach consigliato e la possibilità di eliminare qualcosa di cui non c’é più bisogno per mezzo di un sacchetto metaforico o reale.

All’inizio di ogni mese ci sarà oltre all’accoglienza del mese nuovo (un periodo di per sè già sufficiente per cambiare vita in modo concreto), un obiettivo più articolato da raggiungere, un concetto chiave, ancora una suggestione mensile in relazione al periodo prenatale, una situazione nuova da sperimentare, una postura nuova da adottare e un atteggiamento auspicabile. Io ne suggerisco alcune ma ti inviterò a inventare ogni suggestione personalizzandola alla tua situazione.

Alla fine di ogni mese dopo avere ringraziato il periodo trascorso, si guarda quello che abbiamo toccato, se si è raggiunto l’obiettivo e si effettuano delle verifiche per stabilirlo. Infine c’è il “ritiro dei rifiuti Ingombranti” (credenze, abitudini, atteggiamenti limitanti).

All’inizio di ogni Trimestre, ci sarà un pensiero chiave, sarà spiegato quello su cui lavoreremo e quello che sarà l’obiettivo trimestrale. Alla fine di ogni Trimestre, vedremo quello che abbiamo analizzato, se l’obiettivo è stato raggiunto, effettueremo delle verifiche al riguardo e avverrà il ritiro dei “rifiuti tossici” (credenze che hanno bisogno di un’eliminazione speciale).
Nell’ultima parte, tutta dedicata a un tema poco frequentato come quello della Celebrazione, c’è un racconto spirituale che ho scritto, diviso in 12 parti, una cosa che spero, caro lettore, apprezzerai.
Auguro buona lettura a chi vorrà semplicemente leggere questo libro e buon lavoro agli altri che percorreranno insieme a me Il Cammino per Diventare Angeli.
Buon viaggio sicuro a tutti
Tiberio

15 modi per migliorare la tua vita

Migliorare la nostra vita, vivere meglio, nasce sempre da una nostra decisione. Ma spesso non sappiamo bene quale decisione dobbiamo prendere.

Temo che non esista una semplice risposta a questa domanda, ma sono abbastanza confidente che esistano almeno 15 modi per vivere meglio

1. Instaura una nuova abitudine

Durante le nostre giornate svolgiamo decine di attività in “automatico”: queste sono le nostre abitudini. Le abitudini sono strumenti potenti: creare buone abitudini e sostituire quelle cattive può aiutarti a trasformare radicalmente la tua vita e a vivere meglio.

2. Sviluppa la tua auto-disciplina

Nella nostra società, disciplina ed auto-disciplina hanno assunto un’accezione negativa. Siamo portati ad associare all’auto-disciplina sensazioni negative quali lo sforzo, la fatica, la rinuncia ecc. In realtà sviluppare la propria auto-disciplina significa liberarsi delle proprie debolezze e plasmare attivamente la propria realtà.

3. Svegliati presto

Se qualcuno mi domandasse da quale abitudine iniziare per dare una sferzata di energia alla propria vita, gli risponderei certamente: svegliati presto. Questa semplice azione racchiude infatti un enorme potenziale. Diventare mattinieri significa iniziare le proprie giornate con un piccolo successo, significa liberare tempo per le nostre passioni, ma soprattutto significa dare un ritmo differente alle nostre giornate.

4. Scegli un mantra

Un mantra è una frase motivante che ripetiamo a noi stessi. Un mantra di per sé non ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi, ma ti aiuterà a focalizzarti su ciò che desideri ottenere nella tua vita e a distogliere l’attenzione da ciò che vuoi evitare. La mattina appena sveglio o nei momenti di sconforto, prova a ripetere il tuo mantra.

5. Prenditi un rischio

Sai cosa è più stupido dell’affrontare un rischio inutile? Illudersi che esistano delle certezze. Affrontare rischi calcolati ci permette di uscire dai recinti che ci costruiamo attorno e ci fa capire che a volte la ricerca della sicurezza è il nostro più grande pericolo. Prenditi un rischio: è sempre meglio pentirsi delle conseguenze piuttosto che di un’occasione perduta.

6. Affronta una paura

Sono un fan sfegatato delle paure. Le paure sono li per indicarci esattamente cosa dobbiamo affrontare per ritrovare la felicità. Ma le paure sono uno strumento da gestire con cautela: se diamo loro troppo spazio si impossessano della nostra vita, immobilizzandoci; al contrario se leaffrontiamo si dimostrano valide alleate nel nostro percorso di realizzazione.

7. Impara una nuova lingua

Caro Andrea, adesso mi devi proprio spiegare come imparare una nuova lingua può farmi vivere meglio!? Ti do almeno 3 motivi: imparare una nuova lingua ti permette a) di allenare la tua mente b) di instaurare nuove relazioni (leggi: rimorchiare le straniere d’estate 😉 c) di sfruttare nuove occasioni al di fuori del tuo “orticello”.  Per iniziare puoi provare questo metodo non convenzionale per imparare l’inglese.

8. Corri

Correre è un’azione tanto naturale quanto efficace per il nostro corpo e per la nostra mente. Per correre non hai bisogno di attrezzatura sofisticata o corsi costosi: indossa semplicemente le tue scarpe da running ed esci a correre. I benefici che otterrai sono innumerevoli: oltre ad un ritrovato benessere fisico, correre costantemente ti garantirà un miglioramento dell’umore ed una maggiore reattività e lucidità mentale.

9. Prova qualcosa di nuovo

Rifugiarci nelle nostre abitudini ci da una piacevole sensazione di sicurezza… ma come un muscolo sempre immobile si atrofizza, così la nostra mente, senza nuovi stimoli, lentamente si spegne. Prova qualcosa di nuovo oggi: affronta una nuova sfida, mangia qualcosa di differente, leggi un articolo su un argomento di cui non ti sei mai interessato ( mi dicono che questo archivio non sia male 😉

10. Metti in ordine la tua casa

Spesso il disordine degli ambienti in cui viviamo rispecchia ed influisce il nostro stato d’animo. Prova questo percorso di 21 giorni per cambiare vita riordinando gli spazi in cui vivi.

11. Impara a gestire il tuo tempo

Ci sono un paio di cose che non possiamo comprare, ma solo gestire al meglio: tra queste c’è sicuramente il tempo. La gestione del tempo è un’arte. Impara questa arte per vivere meglio, per vivere appieno ogni istante.

13. Accetta di non essere perfetto

Sbagliare, fallire, capita a chiunque e spesso è il primo necessario passo per raggiungere il successo. Smettila di concentrarti sulle piccole imperfezioni che ti rendono umano: cerca di essere migliore, non perfetto.

14. Scrivi un diario

Adoro scrivere. Ho sempre pensato che scrivere abbia il potere di dare fisicità ai nostri pensieri. Un sogno scritto è più potente di un sogno immaginato e, come l’acqua che si fa ghiaccio, è in grado di spezzare ciò che lo vincola. Per questo motivo tenere un diario quotidiano dei nostri pensieri può essere un’abitudine tanto potente.

15. Assapora

Quale è stata l’ultima volta che hai assaporato? Assaporato un pasto, assaporato un istante, assaporato un paesaggio, assaporato una lettura, assaporato una conversazione? Cerchiamo di riempire ogni istante della nostra vita, di fare tutto più velocemente, di aumentare la nostraproduttività, ma a che pro? Perché continuare a mangiare se non possiamo neanche sentire il sapore?

Migliora la qualità della tua vita dominando ansia e stress. Vivrai più a lungo e sarai sempre felice

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FELICI E IN FORMA A QUALSIASI ETÁ
Vivere meglio e più a lungo é il progetto di vita per molte persone e puó essere anche il tuo. L’etá migliore per iniziare a vivere bene é quella che hai ora. Questo libro é stato scritto per motivarti a trovare uno stile di vita che contribuisca a vivere oggi meglio di ieri e domani meglio di oggi. Sempre. Un manuale facile da leggere, umoristico e ricco di preziosi consigli pratici.

Tecniche di memorizzazione rapida

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È il libro per chi vuole imparare l’inglese una volta per tutte.

Impara l’inglese in un mese è il primo e per ora unico libro che insegna l’inglese attraverso le tecniche di memoria.
Ovviamente non ha minimamente la presunzione di far diventare il lettore un madre lingua ma fornire le conoscenze che vanno dall’articolo fino al periodo ipotetico dando gli strumenti per poter comunicare in ogni situazione.
Infatti ci sono già migliaia di corsi di lingue ma alla fine se non si pratica per un po’ di tempo si finisce per dimenticare ciò che con grande sforzo si è imparato in lunghe ore di studio. Quello che fa la differenza è il risultato che è dato da quanto si trattiene di quello che si è studiato.
Da qui l’idea di usare le tecniche di memoria per trattenere le informazioni e la metafora del viaggio per rendere l’apprendimento ancora più piacevole.

A chi è dedicato:

  • Imprenditori
  • professionisti
  • bambini
  • studenti
  • chiunque voglia imparare l’inglese una volta per tutte divertendosi.

Il libro rappresenta infatti il viaggio di un guerriero alla conquista della Gran Bretagna. Ogni tappa è rappresentata da diversi argomenti, esercizi correlati e, prima di poter varcare la frontiera verso la tappa successiva, il guerriero deve essere in grado di rispondere a una serie di “parole d’ordine” che garantiscono il fatto di aver assimilato completamente l’argomento.

Ogni parte è strutturata in modo da memorizzare le informazioni sul lungo termine.
Oltre 1100 illustrazioni aiutano il lettore a memorizzare:

  • più di 900 vocaboli base della lingua
  • le regole grammaticali
  • le coniugazioni dei verbi
  • i verbi irregolari

Un libro che rappresenta semplicemente una meravigliosa ed efficace svolta nel sistema di apprendimento tradizionale. Rappresenta un modo per imparare meglio, in meno tempo e soprattutto con la certezza di ottenere i risultati che si desiderano.

Imparare una nuova lingua non significa solo utilità ma soprattutto una sfida che rafforza la fiducia in se stessi e l’autostima.

Tutto ciò che succede è un raccolto!

Prima devi seminare! E se vuoi il meglio, devi seminare bene! Anche i contadini sanno che se vogliono raccogliere devono prima seminare!
Cosa devi seminare? Appunto rispetto, amore e prosperità.
Come?
Pensando bene degli altri. Pagando con gioia il dovuto. Compiendo gesti gentili. Ringraziando col cuore per tutto ciò che hai.
Offrire mance il più che puoi. Invece, hai sempre cercato di prendere, di ricevere, di ottenere? E tutto pareva eternamente sfuggirti?
Ma non si può ottenere dalla vita nulla se prima non dai, perché l’esistenza è un’unità cosmica, quindi vige la legge dell’equilibrio assoluto, la legge di causa-effetto, la legge karmica di Azione=Reazione.
Nella vita non esiste il caso, la fortuna o la sfortuna! Il fato, il caso è una superstizione dovuta al fatto di ignorare le connessioni tra causa ed effetto.
Tutto ciò che succede è un raccolto! Dipende da ciò che prima si è seminato!
E non è ammesso il non conoscere l’esistenza di questa legge.
Essa funziona sempre e comunque.
Non è una legge morale, o religiosa, o esoterica: non è stata inventata dagli uomini.
È una legge naturale, e siamo al mondo per comprenderla sempre più, grazie all’amore.
Devi prima seminare pienezza, gioia, soddisfazione, rispetto, ricchezza, se vuoi raccogliere tutte queste cose! Ma se quando sei in un meraviglioso parco, pensi al tuo conto in banca che è esiguo, semini così povertà.
Mentre se ti soffermi sul qui e ora, vedresti la vita, che è abbondanza, bellezza, ricchezza e assoluta perfezione e sicurezza.

Se vuoi raccogliere ricchezza devi seminare ricchezza. Se paghi i tuoi conti di malavoglia, allora stai pensando che chi ti offre un prodotto o un servizio non merita del denaro per il suo lavoro.
Questa è una azione che avrà una sua reazione: anche il tuo lavoro non verrà considerato e avrai uno scarso reddito.
Devi necessariamente seminare bene: perché l’Universo è una Unità, un Equilibrio Perfetto.
E perciò esiste ovunque la forza universale di azione = reazione. Come puoi pretendere che gli altri ti rispettino, ti considerino, ti paghino volentieri, se dentro di te giudichi, valuti, sminuisci, condanni?
Non dovresti condannare niente e nessuno! Perché tutto è Esistenza, tutto ha presenza e consapevolezza, tutto è Dio.
E se condanni, raccoglierai tu stesso ciò che semini: perché tu sei gli altri e gli altri sono te.

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Il Giardiniere di Dio, un grande classico di spiritualità brasiliana, è il capolavoro del celebre autore Cesar Romao, una delle più importanti personalità del nuovo corso letterario brasiliano.
Con dedica speciale di Paulo Coelho e di Og Mandino, “Il Giardiniere di Dio” è un libro che ti consigliamo di leggere attentamente per trovare la pace interiore che risiede dentro di te.

Vivere la vita del mondo è essere un lavoratore qualunque in mezzo a un campo. Vivere la vita del proprio cuore è essere un seminatore, qualcuno che trasforma qualcosa a beneficio di se stesso e delle altre persone coinvolte nella sua esistenza. Un amico, un amore o un buon lavoro non si trovano sugli alberi ma nel seme di un perdono, di un gesto d’affetto, di uno sforzo. La principale missione dell’essere umano è seminare la propria essenza, coltivando il mondo come una divina fattoria della quale Dio erediterà il granaio. È Lui che ci ha lanciati con un suo soffio nell’Universo e che ci raccoglierà dalla terra. Servire ci rende partecipi dell’Universo e ce lo fa comprendere più a fondo. È nel servizio che scopriamo la strada per realizzare le nostre aspirazioni e i nostri desideri, diventando veri Giardinieri di Dio“.

Saper perdonare

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Alcune situazioni ci fanno soffrire e ci sembrano imperdonabili, anche se sono causate da persone care. Tuttavia, bisogna saper perdonare, per ritrovare la serenità interiore.

Cos’è il perdono?
Quando un uomo perdona un altro uomo, si libera delle emozioni negative che provava nei confronti di chi lo ha offeso. Tuttavia, una delusione, una grande umiliazione, un tradimento sono difficilmente perdonabili. Atto di coraggio per alcuni, o di debolezza per altri, il perdono riesce a rompere il legame con la persona che amavamo. Un legame fatto ormai di risentimento, d’amarezza e di odio… Saper perdonare, quindi, vuol dire voltare questa dolorosa pagina, senza amarezza. E significa anche accettare gli errori altrui. Se si pensa che tutti possono sbagliare, diventa impossibile odiare l’altro e si arriva addirittura, in alcuni casi, ad ammettere di avere una parte di responsabilità in quello che è successo. Saper perdonare significa, quindi, dare prova di grande tolleranza e apertura mentale, ammettere l’errore dell’altro, e accettare che questa persona ci ha fatto soffrire.

Perché perdonare?

Perdonare non significa dimenticare, e nemmeno capire o scusare un difetto o un atto che ci ha ferito; si tratta ancora meno di un favore che si concede “al colpevole”, o di un modo perché lui possa stare meglio e ricominciare!

Alcune buone ragioni per perdonare:
– Saper perdonare può essere un atto un po’ egoista, che si fa per se stessi, per sentirsi più leggeri e felici. Perché si sa: l’odio o la volontà di vendetta ci impediscono di dimenticare e, alla lunga, demoralizzano.
– Saper perdonare, vuole anche dire perdonare se stessi e uscire da uno stato d’insofferenza per riprendere le redini del proprio destino. Perdonare permette di togliersi un peso, liberarsi di un passato che ci opprime, recuperare la propria autonomia.
– In alcuni casi, il perdono può portare a una riconciliazione, prendendo le distanze dagli eventi che ci hanno offeso. Il perdono serve semplicemente a farci capire che non serve a niente rimproverare, ma si deve piuttosto prendere atto per andare avanti.

Le grandi tappe del perdono
Il perdono a volte è lungo e doloroso, e passa attraverso varie tappe:
La consapevolezza: ti hanno fatto del male e inizi a prenderne coscienza. Alcuni soffrono e rimuginano in silenzio, altri scelgono di sviluppare strategie diverse, razionalizzano l’accaduto, o rifiutano di accettare l’evento.
I rimproveri: hai scelto di prendere coscienza delle cose ed esprimere la tua rabbia e la tua indignazione. Questo è un passaggio doloroso ma importante per trasformare, in seguito, l’energia negativa in positiva. Esprimere l’odio e l’amarezza che provi, quindi, è necessario. Capita spesso di provare una vera e propria antipatia per la persona che ci ha ferito, il che a volte aiuta a superare la prova, ed è normale. Invece, è preferibile non rivedere la persona che ci ha offeso, almeno nei primi tempi. L’ideale è parlare ai propri cari di ciò che succede per scaricare le emozioni negative e,  ricevere consigli.
Relativizzare: in seguito arriva il periodo cerniera, durante il quale si fa una specie d’inventario. S’inizia a riconsiderare l’evento che ci ha ferito e s’impara a relativizzare. L’importante è prendere le distanze da quello che è successo, evitando di sentirsi in colpa.
Il perdono: bisogna accettare questo passaggio doloroso e uscire dal ruolo di vittima. Un’amica che ti ha tradita, un familiare che ti ha fatto del male, un uomo che ti ha abbandonata… riuscirai a perdonare solo a due condizioni: se non proverai più rancore nei confronti della persona che ti ha offesa, e se ti sentirai pronta a riprendere le redini della tua vita e ad andare avanti.

A volte il perdono può renderti più forte.

Devo perdonare tutto?
Non si tratta di sapere cosa si deve o non si deve perdonare, ma di capire se si è capaci di farlo. E’ tutta una questione di comprensione e di definizione del perdono.

Libri consigliati per il Perdono:


Gerald Jampolsky

La Forza del perdono

L’amore può salvare il mondo, il perdono può guarirci


Un messaggio semplice, diretto al cuore del lettore, che porta all’apprendimento del perdono di se stessi, del prossimo e della vita anche se deludente. Un’opera “positiva”, che non si sofferma sulle conseguenze nefaste del rifiuto del perdono, ma propone storie vere di piccoli e grandi miracoli suscitati da un atteggiamento di apertura all’amore.

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Le scelte di ogni giorno

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Ogni giorno ci troviamo ad affrontare varie situazioni che
impongono una scelta e, nonostante gli sforzi, spesso non prendiamo
la soluzione che sappiamo essere “buona per noi”. Questo accade in
parte perchè la “scelta giusta” è sovente la più difficile e ci
costringe a sacrificare in certo grado il nostro piacere.
Nel corso dei secoli uomini e donne si sono sforzati di chiarire
quale ruolo il piacere dovesse svolgere nella loro vita: innumerevoli
filosofi, teologi e psicologi hanno analizzato il nostro rapporto con
questa sensazione. Nel terzo secolo a.C., Epicuro basò il proprio
sistema etico sull’audace concetto che “il piacere sia l’inizio e la
fine della vita felice
“. Ma anch’egli riconobbe l’importanza del
senso comune e della moderazione, e osservò come il farsi prendere in
maniera incontrollata dai piaceri sensuali producesse a volte dolore
anzichè gioia. Negli ultimi anni dell’Ottocento, Sigmund Freud si
dedicò all’elaborazione di una teoria del piacere e concluse che la
fondamentale motivazione alla base dell’intero apparato psichico è il
desiderio di alleviare la tensione causata da pulsioni istintuali
inappagate; a suo avviso, insomma, noi siamo motivati dalla ricerca
del piacere.
Ovviamente, nessuno di noi ha bisogno degli antichi filosofi greci,
degli psicoanalisti ottocenteschi o degli scienziati odierni per
capire che cosa sia il piacere. Sappiamo cos’è quando lo proviamo.
Comprendiamo cos’è quando la persona amata ci accarezza o ci sorride,
quando ci concediamo il lusso di un bagno caldo in un freddo
pomeriggio piovoso o quando contempliamo la bellezza di un tramonto.
Ma molti provano piacere anche nella frenesia indotta da una linea di
cocaina, nell’estasi dello sballo da eroina, nello stordimento della
sbornia alcolica, nella gioia di sfrenate imprese sessuali o
nell’euforia di un colpo di fortuna a Las Vegas. Anche questi sono
piaceri assai reali, con cui molta gente, oggi, è costretta a fare i
conti.
Benchè non vi siano sistemi facili per evitare simili godimenti
distruttivi, abbiamo il vantaggio di conoscere il punto di partenza:
ricordarci che quel che cerchiamo nella vita è la felicità. Come
osserva il Dalai Lama, questo è un dato di fatto incontrovertibile.
Se affronteremo le nostre scelte di vita tenendo a mente tale
concetto, faremo meno fatica a rinunciare alle cose che, pur dandoci
una soddisfazione momentanea, a lungo andare ci danneggiano. Il
motivo per cui è spesso così difficile dire “un semplice no” è da
ricercarsi in quel monosillabo: il “no” è infatti associato all’idea
di dover rifiutare a se stessi qualcosa, di dover compiere una
rinuncia e privarsi di qualcosa.
Ma forse l’approccio migliore è reinquadrare qualsiasi decisione
chiedendosi: “Mi darà la felicità?”.
Questa semplice domanda
rappresenta un prezioso strumento, perchè può aiutarci a gestire
tutti i settori della vita, non solo a decidere se dobbiamo indulgere
alla droga o concederci una terza fetta di torta alla banana. Ci
consente infatti di osservare le cose con un’ottica nuova. Se
affronteremo le decisioni e le scelte quotidiane con quella domanda
in mente, sposteremo il fulcro dell’attenzione da ciò che neghiamo a
noi stessi a ciò che cerchiamo: la vera felicità, che, come dice il
Dalai Lama, è stabile e durevole.

Libro consigliato:



Dalai Lama

Il Sutra del Cuore

Riflessioni sulla natura dell’uomo e sulla felicità

Sperling
ISBN: 8820035804

Prezzo € 13,50

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