La ricerca della felicità

LA RICERCA DELLA FELICITÀ

La ricerca della FelicitàCOSA FUNZIONA E COSA NON FUNZIONA

Inseguire quella cosa chiamata felicità

 Il passo che può davvero rivoluzionare la vostra vita

Quel che conta è sbagliare

Come aumentare la vostra felicità del 70%

Scopri il meglio di te: Corso in Regalo!

Inseguire una “cosa” chiamata felicità è un’ossessione umana; o almeno lo è per coloro fortunati abbastanza da non dover lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza fi sica. La cosa incredibile è che quasi nessuno di coloro che inseguono il “segreto” della felicità ha la più pallida idea di cosa questa felicità sia veramente, o di come la riconoscerebbero se ce l’avessero davanti. E poi arrivano le domande: cosa fareste, voi, se poteste essere felici per il resto della vostra vita?

Molte delle persone che incontriamo sono certe che, se solo avessero certe cose (il biglietto vincente della lotteria, una nuova auto, un’attività di successo, un partner che li ami), allora sarebbero felici. Talvolta il contenuto delle loro affermazioni è un po’ diverso: la loro vita sarebbe perfetta, dicono, se solo avessero più fi ducia in se stessi, più autostima o una maggiore sicurezza.

Sfortunatamente, se gli obiettivi del primo gruppo sono troppo specifi ci e concreti per portare una soddisfazione duratura, gli altri sono troppo vaghi. Inoltre, tutti questi obiettivi esistono soltanto nel futuro, sono sogni, mete o ricompense per aver fatto la cosa “giusta”. C’è forse da meravigliarsi, dunque, di tutto il tempo che si spreca per inseguire questa sfuggente felicità, considerato che la maggior parte delle persone non pensa praticamente mai a ciò che le rende felici in questo momento?

Gli occidentali sono convinti che la felicità si possa inseguire come se fosse una destinazione. La maggior parte degli adulti (i bambini sono tutt’altra cosa) trascorre la maggior parte del tempo a lavorare per il benessere del proprio io futuro.

Vi state chiedendo se la cosa riguardi anche voi? Provate a verifi care: per caso, una delle affermazioni che seguono vi suona familiare?

“Quando avrò perso dieci chili…”
“Quando andrò in pensione…”
“Quando riceverò l’aumento…”
“Quando fi nirò l’università…”
“Quando sarò sposato…”
“Quando avrò più tempo per i bambini…”
“Quando, quando, quando… allora sarò felice.”

Quando le vostre frasi iniziano con quando, significa che la vostra attenzione non è rivolta dove dovrebbe: a quello che sta accadendo adesso.

Le ricerche sono a supporto delle nostre osservazioni: la maggior parte delle persone è davvero incapace di predire con un minimo di precisione cosa le renderà felici. Ironia della sorte, la maggior parte delle persone sa essere davvero precisa, quando si tratta di immaginare cosa potrebbe andare storto e quanto ci rimarrebbe male.

Come abbiamo già osservato, una “cosa” chiamata felicità proprio non esiste, e più cercate di convincervi che esista, meno sarà facile che riusciate mai a trovarla. La felicità non è un immobile che potete acquistare per andarci a vivere. La felicità è un eff etto, la conseguenza del fare qualcos’altro, ma non è detto che si raggiunga accumulando oggetti su oggetti, né che derivi dall’incontro con qualcuno di “speciale”. Se non saprete individuare quali azioni e quali attività vi fanno sentire davvero bene, o se smetterete di fare ciò che adesso già funziona, quelle belle sensazioni vi sfuggiranno di mano.

Lo abbiamo già detto e lo ribadiremo più e più volte: non siamo qui a vendervi una cosa dal nome felicità. Non vi stiamo promettendo un’auto nuova, fiumi di denaro o una promozione sul lavoro. Quello che vi offriremo sono strumenti grazie ai quali riconoscere le opportunità, sviluppare la capacità di resistere di fronte alle avversità, di prendere decisioni migliori, di provare intenzionalmente sensazioni positive al posto di quelle negative, di passare all’azione e progredire con decisione.

Soprattutto, desideriamo invitarvi a sviluppare la vostra acutezza sensoriale, vale a dire la vostra capacità di misurare il progresso guardando a ciò che funziona, anziché concentrandovi su ciò che non va. Questo singolo aspetto sarebbe già sufficiente a rivoluzionare la vostra vita. Una volta che li avrete fatti vostri, questi strumenti vi aiuteranno a distinguere ciò che è inevitabile da ciò che può essere cambiato e a sviluppare la giusta determinazione per realizzare i cambiamenti per voi più importanti.

Questo non significherà necessariamente raggiungere una volta per tutte il Nirvana ed essere per sempre liberi da problemi e imprevisti, ma di certo imparerete a conoscervi. Scoprirete come reagite ai problemi e gli effetti che producono le vostre reazioni, e imparerete come agire in modo diverso, qualora fosse necessario. È un processo che continuerà per tutta la vita: ottimizzare le risposte, imparare a essere più resistenti, vivere più consapevolmente, anziché rimanere alla mercé del caso. Renderci conto che possiamo acquisire consapevolezza ed esercitare una scelta: questa è vera libertà. Questo è Vivere Felici.

Dovrete fare dei cambiamenti, questo va da sé. Imparerete modi nuovi di fare le cose. Farete degli errori, certo, ma molto più velocemente di prima… e il recupero sarà altrettanto rapido. Questa è la nostra idea di apprendimento. Ma cominciamo dall’inizio…

Quasi tutti hanno idea di cosa potrebbe renderli felici, ma è davvero così? Negli ultimi anni, la ricerca ha dedicato molta attenzione a ciò che rende le persone davvero felici, scoprendo che, di solito, ciò che crediamo e ciò che effettivamente ci rende felici sono due cose assai diverse.

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Dove vorresti essere tra 5 anni?

  • Tony Robbins Live a Roma!
  • Data: dal 24 al 27 Giugno 2010
  • Luogo: Nuova Fiera di Roma – Via Eiffel

Sprigiona il Potere che è in Te

Da oltre 12 anni il corso di sviluppo personale per Imprenditori e Professionisti più efficace al mondo.

“Anthony Robbins:
il più grande motivatore
del potenziale umano”

New York Times

Anthony Robbins

ritorna a Roma dopo il grande successo di Settembre

24 – 27 Giugno 2010

Visualizza qui la piantina dei posti in platea

Cos’è la Formazione Motivazionale?


Decidere ora per puntare al futuro

Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione del nostro Paese verso la formazione motivazionale e i suoi benefici. Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.
Di impronta americana, la formazione motivazionale pone proprio l’accento sul Self-empowerment, ossia sulla capacità di potenziare le risorse interiori presenti in ciascuno di noi con strumenti e tecniche che ci consentono di definire in modo chiaro e consapevole gli obiettivi da raggiungere, per crescere nel privato e realizzarci professionalmente.

L’investimento in formazione motivazionale è sempre più frequente nelle realtà aziendali.

Imprenditori e Manager ne hanno colto la natura strategica, confermando con le loro scelte il profondo legame che esiste tra la redditività e un approccio mentale orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi. La competitività delle aziende è destinata a crescere, se si adotta nei confronti delle risorse umane un sistema motivazionale efficace ed efficiente, basato sulla ricerca del miglioramento continuo, sul valore dell’apprendimento e sulla definizione di obiettivi ambiziosi.

A che punto sei oggi nella tua vita?

Ecco alcune aree specifiche della tua vita: ritagliati del tempo e assegna a ciascuna un valore da 0 a 10, che esprima il punto in cui ti trovi, oggi.

  • RELAZIONI …
  • LAVORO/CARRIERA…
  • FINANZE …
  • TEMPO ….
  • FORMA FISICA …

E dove vorresti essere tra 5 anni ?

LA CONSAPEVOLEZZA E’ IL PRIMO PASSO PER DEFINIRE OBIETTIVI ECCELLENTI ED AZIONI CONCRETE. MA DA SOLA NON BASTA.

Il 95% delle persone che si pongono buoni propositi non porta mai a termine. Per dirigere con successo le tue energie verso obiettivi ambiziosi, hai bisogno di 7 strumenti fondamentali, individuati da Anthony Robbins in oltre 30 anni di studi e di ricerche nel campo del massimo rendimento psico-fisico.(peak performance).

La spinta all’azione: i 7 passi del Metodo Robbins

  1. CONSAPEVOLEZZA: definisci i tuoi punti di forza e le aree da migliorare.
  2. CHIAREZZA: cosa ami e cosa odi nella vita?
  3. ENTUSIASMO: alimentalo sognando senza limiti e annotando qualsiasi cosa tu voglia fare, essere, condividere, avere, dare, imparare vivere.
  4. FOCUS: tra tutti i tuoi obiettivi, quali sono le tue priorità?
  5. IMPEGNO: quali sono i motivi per cui raggiungerai a tutti i costi ciò che desideri?
  6. STRATEGIA: verifica la coerenza delle tue azioni con gli obiettivi prefissati.


“Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo”
International Chamber of Commerce

Scrittore di successo: è autore di 4 best-seller pubblicati in 14 lingue: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”, “Come migliorare il proprio stato mentale fisico e finanziario” , “Passi da gigante” e “Appunti da un amico”.
Anthony è inoltre l’ideatore di Personal Power, un programma di formazione personale e professionale che ha venduto più di 35 milioni di copie in tutto il mondo.

Programma del corso

ROMA, 24 – 27 Giugno 2010

“Sprigiona il Potere che è in Te”

Il Seminario esperenziale dai risultati concreti e duraturi

1° GIORNOTrasformi i tuoi limiti in potere

  • Comprendi il legame esistente tra convinzioni e risultati
  • Acquisisci la forza per prendere decisioni importanti
  • Impari a potenziare il tuo stato mentale, emotivo e fisico (peak state) per massimizzare energia e rendimento in ogni contesto
  • A fine serata vivi l’esperienza di camminare sui carboni ardenti (non sei obbligato… ma alla fine vorrai farlo!), con cui sperimentare la capacità di ottenere risultati che superano le tue aspettative.

2° e 3° GIORNOScopri il tuo vero Io

  • Trasformi i propositi generici in obiettivi chiari, dettagliati e concreti
  • Individui le tue passioni e aspirazioni più profonde e radicate
  • Scopri esattamente il tipo di esistenza che vuoi condurre
  • Immagini la tua vita ed i tuoi risultati con un’intensità superiore rispetto a quanto hai mai fatto finora
  • Definisci le ragioni per cui vuoi realizzare i tuoi obiettivi
  • Inizi fin da subito ad attuare il piano d’azione personale.

4° GIORNOVivi in salute

  • Acquisisci profonda coscienza del tuo stato di salute e del suo impatto sui tuoi risultati
  • Impari a sprigionare l’energia e la vitalità di cui hai bisogno per mettere in pratica tutto ciò che hai appreso nei giorni precedenti
  • Acquisisci tecniche nutrizionali e psicologiche per potenziare il tuo sistema immunitario
  • Adotti strategie personalizzate per eliminare definitivamente le abitudini dannose.

I Benefici per te

Lavoro

  • Diventi un vero leader, capace di motivare i tuoi collaboratori e creare un team affiatato e orientato ai risultati
  • Impari a gestire il rapporto con il denaro per acquisire una reale indipendenza finanziaria
  • Superi i momenti di difficoltà ed incertezza, trasformando i tuoi problemi in opportunità
  • Scegli la professione che rispecchia le tue passioni e soddisfi le tue reali aspirazioni
  • Gestisci il carico di lavoro e le scadenze sopportando bene lo stress e ottimizzando le tue energie

Salute

  • Costruisci una carriera brillante ed appagante, conciliando in modo ottimale lavoro e vita privata
  • Diventi un vero leader, capace di motivare i tuoi collaboratori e creare un team affiatato e orientato ai risultati
  • Migliori la gestione del denaro per acquisire una reale indipendenza finanziaria
  • Superi i momenti di difficoltà ed incertezza, trasformando i problemi in opportunità
  • Gestisci il carico di lavoro e le scadenze sopportando bene lo stress e ottimizzando le tue energie

Relazioni

  • Riduci lo stress e tutte le emozioni negative che ti sottraggono energia
  • Acquisti e/o mantieni il tuo peso forma e scopri il potere della nutrizione per il tuo benessere psico-fisico
  • Impari a dormire bene, a svegliarti al mattino riposato e con maggior vitalità
  • Abbandoni definitivamente le abitudini a rischio per la tua salute (per es. fumo, eccesso di alcool o cibo)
  • Acquisisci capacità empatiche e persuasive per comunicare bene, risolvendo incomprensioni con colleghi, amici e familiari
  • Costruisci relazioni di coppia durature mantenendo inalterati nel tempo passione, entusiasmo e complicità
  • Impari ad essere un buon genitore e a favorire il dialogo con i tuoi figli, superando le diversità generazionali

Robbins Result System


A chi si rivolge il corso

  • Persone che hanno una mentalità aperta e favorevole al cambiamento.
  • Coloro che sentono una spinta interiore al costante e continuo miglioramento.
  • Professionisti che hanno già raggiunto importanti risultati nel lavoro e vogliono misurarsi con sfide più impegnative.
  • Persone ancora alla ricerca di una piena realizzazione, consapevoli che i risultati si raggiungono lavorando su se stessi
  • A chi sa di essere un leader naturale e vuole essere di esempio e supporto agli altri.

Se anche tu ti ritrovi in questo profilo, il corso con Anthony Robbins è l’esperienza che fa per Te!

Testimonianze

“Tony è un formatore eccezionale”
Donald Trump – Imprenditore
“Anthony Robbins è un’incredibile fonte d’ispirazione ed i suoi metodi hanno migliorato sensibilmente la qualità della mia vita. Io lavoro solo con i migliori … e Tony è il migliore.”
Quincy Jones – Musicista, Produttore di “We are the World”
“Tony Robbins è una persona straordinaria e probabilmente una delle più evolute grazie alla sua capacità di comprendere il mondo, gli individui e la natura umana. Lui sa perfettamente come far eccellere le persone … e portarle alla vittoria!”
Andrè Agassi – Campione olimpico Atlanta 1996
“Cercavo degli strumenti che mi aiutassero a reagire e a ripartire. Partecipare al seminario di Robbins mi è servito un sacco. Avevo bisogno di riordinare le idee, recuperare la fiducia in me stesso. Adesso ho ritrovato l’entusiasmo, la voglia di fare, la salute. Un fenomeno quel Robbins!”
Giuseppe Signori – Calciatore, 3 volte capocannoniere
“Tony ti potenzia fino a trasformare definitivamente la tua vita e creare il mondo dei tuoi sogni. E i suoi risultati sono duraturi.”
Deepak Chopra – Medico Ayurveda e Consulente di star internazionali
“Aver avuto Tony Robbins come coach ha significato un’enorme differenza nella mia vita. Grazie al suo aiuto ho potuto creare nuovi valori e sono riuscita a portare me stessa ed il mio tennis ad un nuovo, entusiasmante livello!”
Serena Williams – 8 volte campionessa del Gran Slam e Medaglia d’oro alle olimpiadi
“Tony Robbins ti fornisce mezzi straordinari per guardare alla tua vita, tracciare un percorso, identificare la tua missione, capire fino in fondo cosa ti impedisce di andare avanti e cosa devi fare, invece, per progredire. Tony ha bussato alla mia anima e mi ha aiutato a leggere con più chiarezza il disegno della mia vita.”
Donna Karan – Stilista
“Tony e io siamo amici di lunga data (…) è sensazionale, travolgente. Ed ha un magnifico talento: non soltanto quello di ispirare le persone. Ha la capacità di insegnare la lezione più importante, quella che ogni individuo dovrebbe imparare per vivere bene, giorno per giorno. Ed è questa: ciascuno di noi, indipendentemente dalle circostanze, possiede la capacità di scegliere.”
Bill Clinton – 42° presidente degli Stati Uniti d’America

I Partecipanti Italiani

“Il corso ha fornito alla mia vita valore aggiunto: è stato occasione di incontri, di scambio di idee e di opinioni, mi ha arricchito come persona e come imprenditore. Per natura e per le responsabilità che abbiamo, noi imprenditori siamo portati a dedicare molto tempo della giornata al lavoro e in un certo senso la nostra prospettiva si chiude su un unico aspetto della vita. La didattica di Robbins ti sprona a fare delle scelte in tempi stretti, a ristrutturare credenze e convinzioni, ottenendo maggiori stimoli per raggiungere gli obiettivi, che a volte rischiano di restare solo un progetto, un’idea.”
Alfredo Vania – Imprenditore
“Anthony Robbins è il più grande esperto delle tecniche del cambiamento, facilita la ricerca di ciò che si vuole e indica strategie per conquistarlo. Mi colpisce ogni volta vedere come lo scetticismo iniziale di alcuni partecipanti si trasformi in ammirazione e stima man mano che Tony si fa conoscere e trasmette i suoi valori, il suo modo d’essere, le sue doti di grande comunicatore. Consiglio questo corso a tutti coloro che vivono un momento di transizione, che hanno bisogno di nuovi stimoli e sentono l’esigenza di fare un inventario su dove si trovano ora nella propria vita e su dove vogliono arrivare.”
Mike Andolfo – Interprete, da 10 anni “voce” italiana di Tony
“Come dice Tony, la ripetizione è la madre di tutte le eccellenze. La prima volta che ho partecipato, ho provato un forte coinvolgimento a tutti i livelli, mentale, fisico, emotivo. Le volte successive mi sono servite ad andare più in profondità. Ho imparato ad agire, a mettere in pratica strumenti e tecniche che probabilmente già conoscevo inconsciamente e di cui parla anche la PNL, ma che solo Robbins ti insegna ad applicare concretamente. Con Tony riesci a “vivere” quei principi sulla tua pelle, a trasformarli in uno strumento su misura per i tuoi bisogni. Se avessi scoperto gli insegnamenti di Tony 20 anni fa, avrei fatto molti meno errori e risparmiato molto più tempo.”
Angelo Forzani – Imprenditore

Orari

Check-in dalle ore 8:00 alle 12:30

Ingresso in sala ore 12:30

Inizio seminario ore 13:00

Gio. 13.00 – 23.00
Ven. 09.00 – 23.00
Sab. 09.00 – 01.00
Dom. 09.00 – 18.00

Traduzione simultanea in italiano, spagnolo, francese e tedesco

Ps: I biglietti per il seminario si esauriranno entro l’inverno, perchè il centro congressi può accogliere solo 5.000 persone tra Italiani e il resto dei paesi europei. Prenotati subito per partecipare a questo imperdibile evento.

Diventa protagonista della Tua Vita!

Se fai ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto!

ANTHONY ROBBINS Continua a leggere

Tony Robbins Live a Roma!

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  • Data: dal 24 al 27 Giugno 2010
  • Luogo: Nuova Fiera di Roma – Via Eiffel

Prezzo € 1’068,00

invece di € 1’908,00 (-44%)

Risparmi 840,00 € !!!

Per iscrizioni entro il 31/10/2009

€ 1’068,00 (iva inc.)

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del potenziale umano”

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Cos’è la Formazione Motivazionale?


Decidere ora per puntare al futuro

Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione del nostro Paese verso la formazione motivazionale e i suoi benefici. Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.
Di impronta americana, la formazione motivazionale pone proprio l’accento sul Self-empowerment, ossia sulla capacità di potenziare le risorse interiori presenti in ciascuno di noi con strumenti e tecniche che ci consentono di definire in modo chiaro e consapevole gli obiettivi da raggiungere, per crescere nel privato e realizzarci professionalmente.

L’investimento in formazione motivazionale è sempre più frequente nelle realtà aziendali.

Imprenditori e Manager ne hanno colto la natura strategica, confermando con le loro scelte il profondo legame che esiste tra la redditività e un approccio mentale orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi. La competitività delle aziende è destinata a crescere, se si adotta nei confronti delle risorse umane un sistema motivazionale efficace ed efficiente, basato sulla ricerca del miglioramento continuo, sul valore dell’apprendimento e sulla definizione di obiettivi ambiziosi.

A che punto sei oggi nella tua vita?

Ecco alcune aree specifiche della tua vita: ritagliati del tempo e assegna a ciascuna un valore da 0 a 10, che esprima il punto in cui ti trovi, oggi.

  • RELAZIONI …
  • LAVORO/CARRIERA…
  • FINANZE …
  • TEMPO ….
  • FORMA FISICA …

E dove vorresti essere tra 5 anni ?

LA CONSAPEVOLEZZA E’ IL PRIMO PASSO PER DEFINIRE OBIETTIVI ECCELLENTI ED AZIONI CONCRETE. MA DA SOLA NON BASTA.

Il 95% delle persone che si pongono buoni propositi non porta mai a termine. Per dirigere con successo le tue energie verso obiettivi ambiziosi, hai bisogno di 7 strumenti fondamentali, individuati da Anthony Robbins in oltre 30 anni di studi e di ricerche nel campo del massimo rendimento psico-fisico.(peak performance).

La spinta all’azione: i 7 passi del Metodo Robbins

  1. CONSAPEVOLEZZA: definisci i tuoi  punti di forza e le aree da migliorare.
  2. CHIAREZZA: cosa ami e cosa odi nella vita?
  3. ENTUSIASMO: alimentalo sognando  senza limiti e annotando qualsiasi cosa tu voglia fare, essere, condividere, avere, dare, imparare vivere.
  4. FOCUS: tra tutti i tuoi obiettivi, quali sono le tue priorità?
  5. IMPEGNO: quali sono i motivi  per cui raggiungerai a tutti i costi ciò che desideri?
  6. STRATEGIA: verifica la coerenza delle tue azioni con gli obiettivi prefissati.


“Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo”
International Chamber  of Commerce

Scrittore di successo: è autore di 4 best-seller pubblicati in 14 lingue: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”, “Come migliorare il proprio stato mentale fisico e finanziario” , “Passi da gigante” e “Appunti da un amico”.
Anthony  è inoltre l’ideatore di Personal Power,   un programma di formazione personale e professionale che ha venduto più di 35 milioni di copie in tutto il mondo.

Programma del corso

ROMA, 24 – 27 Giugno 2010

“Sprigiona il Potere che è in Te”

Il Seminario esperenziale dai risultati concreti e duraturi

1° GIORNOTrasformi i tuoi limiti in potere

  • Comprendi il legame esistente tra convinzioni e risultati
  • Acquisisci la forza per prendere decisioni importanti
  • Impari a potenziare il tuo stato mentale, emotivo e fisico (peak state) per massimizzare energia e rendimento in ogni contesto
  • A fine serata vivi l’esperienza di camminare sui carboni ardenti (non sei obbligato… ma alla fine vorrai farlo!), con cui sperimentare la capacità di ottenere risultati che superano  le tue aspettative.

2° e  3° GIORNOScopri il tuo vero Io

  • Trasformi i propositi generici in obiettivi chiari, dettagliati e concreti
  • Individui le tue passioni e aspirazioni più profonde e radicate
  • Scopri esattamente il tipo di esistenza che vuoi condurre
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Lavoro

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Salute

  • Costruisci una carriera brillante ed appagante, conciliando in modo ottimale lavoro e vita privata
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Relazioni

  • Riduci lo stress e tutte le emozioni negative che ti sottraggono energia
  • Acquisti e/o mantieni il tuo peso forma e scopri il potere della nutrizione per il tuo benessere psico-fisico
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Testimonianze

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“Tony ti potenzia fino a trasformare definitivamente la tua vita e creare il mondo dei tuoi sogni. E i suoi risultati sono duraturi.”
Deepak Chopra – Medico Ayurveda e Consulente di star internazionali
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Serena Williams – 8 volte campionessa del Gran Slam e Medaglia d’oro alle olimpiadi
“Tony Robbins ti fornisce mezzi straordinari per guardare alla tua vita, tracciare un percorso, identificare la tua missione, capire fino in fondo cosa ti impedisce di andare avanti e cosa devi fare, invece, per progredire. Tony ha bussato alla mia anima e mi ha aiutato a leggere con più chiarezza il disegno della mia vita.”
Donna Karan – Stilista
“Tony e io siamo amici di lunga data (…) è sensazionale, travolgente. Ed ha un magnifico talento: non soltanto quello di ispirare le persone. Ha la capacità di insegnare la lezione più importante, quella che ogni individuo dovrebbe imparare per vivere bene, giorno per giorno. Ed è questa: ciascuno di noi, indipendentemente dalle circostanze, possiede la capacità di scegliere.”
Bill Clinton – 42° presidente degli Stati Uniti d’America

I Partecipanti Italiani

“Il corso ha fornito alla mia vita valore aggiunto: è stato occasione di incontri, di scambio di idee e di opinioni, mi ha arricchito come persona e come imprenditore. Per natura e per le responsabilità che abbiamo, noi imprenditori siamo portati a dedicare molto tempo della giornata al lavoro e in un certo senso la nostra prospettiva si chiude su un unico aspetto della vita. La didattica di Robbins ti sprona a fare delle scelte in tempi stretti, a ristrutturare credenze e convinzioni, ottenendo maggiori stimoli  per raggiungere gli obiettivi, che a volte rischiano di restare solo un progetto, un’idea.”
Alfredo Vania – Imprenditore
“Anthony Robbins è il più grande esperto  delle tecniche del cambiamento, facilita la ricerca di ciò che  si vuole e indica  strategie per conquistarlo. Mi colpisce ogni volta  vedere come lo scetticismo iniziale di alcuni partecipanti si trasformi in  ammirazione e stima man mano che Tony si fa conoscere e trasmette i suoi valori, il suo modo d’essere, le sue doti di grande comunicatore. Consiglio questo corso a tutti coloro che vivono un momento di transizione, che hanno bisogno di nuovi stimoli e sentono l’esigenza di fare un inventario su dove si trovano ora nella propria vita  e su dove vogliono arrivare.”
Mike Andolfo – Interprete, da 10 anni “voce” italiana di Tony
“Come dice Tony, la ripetizione è la madre di tutte le eccellenze. La prima volta che ho partecipato, ho provato un forte coinvolgimento a tutti i livelli, mentale, fisico, emotivo. Le volte successive mi sono servite ad andare più in profondità. Ho imparato ad agire, a mettere in pratica strumenti e tecniche che probabilmente già conoscevo inconsciamente e di cui parla anche la PNL, ma che solo Robbins ti insegna ad applicare concretamente. Con Tony riesci a “vivere” quei principi sulla tua pelle, a trasformarli in uno strumento su misura per i tuoi bisogni. Se avessi scoperto gli insegnamenti di Tony 20 anni fa, avrei fatto molti meno errori e risparmiato molto più tempo.”
Angelo Forzani – Imprenditore

Orari

Check-in dalle ore 8:00 alle 12:30

Ingresso in sala ore 12:30

Inizio seminario ore 13:00

Gio. 13.00 – 23.00
Ven. 09.00 – 23.00
Sab. 09.00 – 01.00
Dom.  09.00 – 18.00

Traduzione simultanea in italiano, spagnolo, francese e tedesco

Ps: I biglietti per il seminario si esauriranno entro l’inverno, perchè il centro congressi può accogliere solo 5.000 persone tra Italiani e il resto dei paesi europei. Prenotati subito per partecipare a questo imperdibile evento.

La felicità quotidiana

felicita-quotidiana

Secondo le ricerche più recenti, fatte con gemelli omozigotici, il livello quotidiano di benessere personale di ogni individuo ha origine genetica (fino a certo punto), cioè, l’esistenza di un valore programmato biologicamente è scritto nel cervello, dalla nascita. Gli psicologi, invece, ritengono che noi possiamo intervenire grandemente con la mente per migliorare e elevare quello livello di appagamento personale, a prescindere del livello di soddisfazione che la natura ci ha donato.
In realtà, la felicità quotidiana è, in grande parte, determinata dal modo in cui vediamo e ci confrontiamo con le altre persone e cose. Dobbiamo comprendere che il sentirsi felice o infelice, soddisfatto o insoddisfatto, nelle varie fasi della vita, non dipende solo dalle condizioni assolute che ci circondano ma, soprattutto, dalla forma in cui le percepiamo.
Un grande successo ottenuto, può produrre una temporanea sensazione di euforia, così come una tragedia ci può fare affondare in una forte depressione, ma dopo un breve periodo di tempo, subentra il riadattamento e il livello complessivo dell’umore ritorna al valore di base, cioè, quello determinato dalla natura o quello che abbiamo già migliorato usando la capacità mentale.
Tu puoi persino vincere la lotteria, passerai un bel po’ di tempo in fase di estasi, ma se hai un livello di soddisfazione mentale basso, cadrai di nuovo in uno stato insoddisfacente, anche con tutta quella montagna de soldi in torno a te. E tu ripeterai la stessa frase: “Ho tutto, ho vinto la lotteria, ho comprato un yacht, i miei figli hanno tutto che vogliono, ma… NON SO COME MAI, SONO ANCORA INSODDISFATTO”!

Della stessa forma, una persona che ha una salute precaria ma possiede una prospettiva positiva di affrontare la vita, basterà vedere il sole brillare un’altra mattina nella sua vita, e questo è già un forte motivo di felicità.
Quindi, cosa condiziona la nostra sensazione di soddisfazione e il livello della felicità? Questa sensazione è fortemente influenzata pela nostra tendenza al confronto.

Ipotizziamo che sei in alto mare, con il tuo yacht comperato con i soldi vinti nella lotteria, tutta chic vestita, ed ecco che arriva un semplice motoscafo sei metri, con dentro una biondissima, bellissima, giovane, corpo mozzafiato, irresistibile, insomma. La tua mente, poco stimolata, subito sarà, inesorabilmente, direzionata verso il tuo corpo flaccido, capelli orrendi, le rughe persistenti, doppio mento e via dicendo… anche se tutto ciò sia solo frutto della tua insicurezza. E’ in questo momento che la mente stimolata, lancia l’antidoto: “Non essere cretina, non vedi che barchetta ha quella lì? Guarda il lusso del tuo yacht!” Quindi, essere soddisfatto con la vita, dipende in gran parte, dalle persone con cui ci confrontiamo. Più abbiamo, più (confrontandoci) desideriamo, e meno felici siamo. Il confronto tende a generare l’invidia, frustrazione, infelicità. Però, possiamo usare lo stesso metodo a nostro favore. Quando ci confrontiamo con il “motivo” della nostra infelicità, è necessario guardare sempre chi possiede meno di noi. Questo fa con che se alzi il livello del nostro appagamento nel confronto con la vita, inducendoci a godere con più pienezza, tutto quello che abbiamo già.
E’ tautologico dire che la ricchezza da sola non può dare felicità. Una delle più rappresentative raffigurazione della non-felicità è rappresentata dall’avaro. Ma perché l’avaro non è felice? Perché, anche senza accorgersene, trasforma il mezzo (soldi) in fine, e fa dell’accumulazione del denaro lo scopo principale della sua vita; una vita che poi non germoglia, e si conclude con se stessa.

C’è tanta gente ossessionata dal raggiungimento della felicità che diventa infelice al solo pensiero di non riuscire a ottenerla

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Cosa vuol dire essere felici? Esiste un significato univoco per la parola “felicità”? La filosofia può essere d’aiuto per raggiungerla? E cosa possiamo fare concretamente per conseguirla? In un epoca caratterizzata da una dilagante “isteria da felicità” – come la definisce l’autore – occorre fermarsi a riflettere sul senso profondo di questa parola e sul rapporto che essa ha con il nostro modo di vivere e di relazionarsi con gli altri.

La riflessione di Wilhelm Schmid – filosofo tedesco molto noto in patria – parte da una sorta di classificazione delle molteplici modalità con cui questo concetto può e deve essere inteso: dalla felicità nell’accezione di fortuna, quella che ci sorprende quasi casualmente, alla felicità intesa come benessere, ossia vivere in maniera sana e armonica, fino a considerare la felicità come completezza, condizionata però dal suo essere fugace.

Ma per l’autore il vero significato, l’unico che alla lunga non ci procurerà frustrazione, consiste nell’intenderla come accettazione della vita nelle sue polarità negative e positive. Perché – sembrerà strano – in fondo la felicità non è la cosa più importante. Lo è piuttosto andare alla ricerca del senso profondo dell’esistenza. Per farlo, dobbiamo prima ricostruire quella rete di relazioni che oggigiorno tendiamo a trascurare: etiche, sociali, familiari (e anche noi stessi). Solo se troveremo il tempo per lavorare su questi rapporti riusciremo a conquistare una forma più compiuta e appagante del sentimento che siamo soliti chiamare felicità.

Invidia

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Aurore Sand (che poi assumerà il nome di George Sand) e Jules Sandeau erano molto innamorati e avevano scritto insieme un romanzo , Rosa e Bianca, firmando con le iniziali del loro nomi. Poi, però, Aurore incomincia a rendersi indipendente. Si ritira nella casa di campagna e scrive, da sola, un nuovo romanzo: Indiana. Non lo firma col suo nome, Aurore, ma si limita ad abbreviare lo pseudonimo di prima: G. Sand. Il libro ha un successo trionfante, Sandeau resta colpito e imbarazzato, forse comincia ad essere un po’ invidioso. Ma la catastrofe arriva quando Aurore scrive un altro romanzo da sola: Valentina, e lo firma col nome di George Sand. Adesso lei è diventata famosa, adorata da tutti e lui quasi dimenticato. Il loro amore muore.

Occorre un grande, grandissimo amore per superare l’invidia. Occorre che uno riesca a gioire del successo dell’altro. Questo succede più facilmente se collabora attivamente alla sua costruzione, riuscendo, in tal modo a viverlo come suo. Ma, occorre anche che questo contributo venga riconosciuto pubblicamente e ricambiato con la fedeltà.

Alcuni pensano che un certo grado di competizione favorisca la vita di coppia. Alcune ricerche dimostrano, invece il contrario (Alberoni, 1992). Non bisogna confondere il bisogno di affermarsi nella vita per mostrare all’altro di meritare il suo amore, col desiderio di apparire meglio di lui. Ogni persona umana vuol avere un valore. E non vuole solo sentirsi amata, vuole anche veder riconosciuti i propri meriti. Vuol essere apprezzata per le sue capacità e per le sue virtù. Ma quando l’innamoramento si allontana, la società con i suoi “valori” torna a penetrare nella vita di coppia. Se la donna vede suo marito continuamente ammirato, adorato, mentre lei è sempre in seconda fila, prova un senso di svuotamento. Il piacere di trovarsi accanto ad una persona del genere, di condividere la sua luce, lascia a poco a poco, il desiderio di avere una propria luce, un proprio valore. Ma guai, se in questo caso scatta la competizione, perché è destinata alla sconfitta. E, con la sconfitta appare l’invidia.

L’invidia è il sentimento che noi proviamo quando qualcuno, che noi consideriamo del nostro stesso valore ci sorpassa, ottiene l’ammirazione altrui. Allora abbiamo l’impressione di una profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di convincerci che non lo merita, facciamo di tutto per trascinarlo al nostro stesso livello, di svalutarlo; ne parliamo male, lo critichiamo. Ma se la società continua ad innalzarlo, ci rodiamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio. Perché non siamo sicuri di essere nel giusto. Per questo ci vergogniamo di essere invidiosi. E, soprattutto, di essere additati come persone invidiose. In termini psicologici potremmo dire che l’invidia è un tentativo un po’ maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell’altro.

L’insidia della competizione e dell’invidia è particolarmente forte nelle coppie che fanno lo stresso lavoro, e ritengono di avere lo stesso valore. Perché basta che la società, a torto o a ragione, offra un riconoscimento maggiore, che l’altro viene preso dal dubbio e dallo sconforto.

Pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell’invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé. Parlare della persona che si invidia e spiegare il perché, significa parlare della parte più profonda di sé stessi, delle aspirazioni e dei fallimenti personali, delle difficoltà e dei limiti che si trovano in sé stessi.

Esistono diversi tipi di invidia? Certamente, si!

Venite a sapere che uno dei vostri colleghi ha avuto una promozione che speravate toccasse a voi. Quali possono essere le vostre reazioni? Gli studiosi ne parlano di tre forme di invidia. Naturalmente, le reazioni di invidia sono di rado pure, anche se in genere le tre forme si mescolano o addirittura si succedono l’una all’altra.

Il primo tipo è l’invidia depressiva e la tipica frase che lo accompagna è: “Ahimè, questo a me non succederà mai!” col risultato di mettersi in disparte e di non pensare. Il secondo tipo è l’invidia ostile per cui voi direte: “Non posso sopportare che l’abbiano promosso prima di me, quell’incapace!”. Quindi, a livello comportamentale parlerete male del collega e magari gli preparerete un “bel scherzetto” (per fargliela pagare…). L’ultimo tipo, l’invidia ammirativa/emulativa, vi porterà a dire: “E’ normale che sia stato promosso, ha lavorato sodo!”, di conseguenza andrete a congratularvi con lui e probabilmente raddoppierete gli sforzi per essere promossi. A volte chi invidia benevolmente tende a diventare uno dei più grandi adulatori dell’invidiato: la lusinga aiuta a far credere di partecipare al successo altrui. Nella cultura americana un comportamento del genere è perfettamente accettato: vi è infatti una incitazione esplicita ad identificarsi con il vincitore. Ciò non accade nelle culture latine, dove invece chi riesce più degli altri non è altro che l’esempio della altrui insufficienza.

L’invidia è dunque un’emozione complessa: presuppone innanzitutto un paragone tra la nostra situazione e quella dell’altro, e ci porta a costatare la nostra inferiorità almeno in un certo campo, non modificabile immediatamente. F. Alberoni ne parla del tormento dell’impotenza dell’invidioso. Una volta costatato lo svantaggio personale, ne possono derivare altri pensieri ed emozioni: tristezza, collera, emulazione, ecc. La reazione di invidia è tanto più forte quanto più l’inferiorità constatata appartiene a un campo per noi importante, essenziale per l’immagine che abbiamo di noi stessi e dunque una componente fondamentale della nostra autostima.

Riconoscete di essere invidiosi

Questo consiglio vale per tutte le emozioni, ma soprattutto per l’invidia, che tentiamo di nascondere persino a noi stessi. E’ un’emozione di cui vergognarsi, tipica di chi “non sa perdere”, di chi è “inacidito”. Il fatto di provarla è in sé una minaccia al nostro amor proprio. Il morso dell’invidia è un’azione involontaria, rispetto alla quale non dovete difendervi né colpevolizzarvi ; al contrario, avete la responsabilità di saperla gestire.

Esprimete positivamente la vostra invidia o tenetela per voi

Il consiglio può sembrare paradossale: esprimere un’emozione negativa come l’invidia? Esprimete l’invidia in forma positiva, cioè con umorismo, se potete. Ecco alcune frasi pronunciate da persone in grado di gestire l’invidia:

“Bello il tuo appartamento, farà invidia a molti. Per esempio a me.”

“Fa in modo che non vada così bene tutti i giorni, altrimenti farò fatica a restarti amico”.

“Per fortuna non sono invidioso, altrimenti se lo fossi mi farebbe male. Ahia !”

Se non avete il senso del umorismo, non rimproveratevi, limitatevi a non esprimere la vostra invidia, senza però nasconderla a voi stessi e tenete sempre a mente che “il silenzio dell’invidioso fa troppo rumore” (Kahlil Gibran).

Esaminate i vostri pensieri di inferiorità

Il morso dell’invidia ci coglie spesso quando prendiamo consapevolezza della nostra inferiorità, almeno temporanea, nei confronti dell’altro. Il dolore può presto trasformarsi in reazione ostile. L’ostilità serve anche a controbilanciare il senso di inferiorità. In ogni situazione di invidia, cercate di esaminare i pensieri di inferiorità, spesso legati a dei ricordi, anziché mascherarli con una reazione aggressiva.

Comprendere, esprimere e trasformare le nostre emozioni

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Gioia, collera, invidia, tristezza, vergogna, gelosia, paura, amore: gli autori dedicano un capitolo a ogni emozione fondamentale, analizzando le forme che può assumere, spiegandone l’utilità soprattutto nelle relazioni con gli altri, mostrando come si possa convivere meglio con tutte le emozioni e come le emozioni possano venire utilizzare nel modo migliore rendendo la nostra vita più serena ed equilibrata.

Possiamo contenere la gelosia? Quale ruolo gioca il desiderio nell’amore e perché a volte siamo infedeli? In che senso la gioia fa bene alla salute? La felicità dipende da noi stessi o dalle circostanze?

Un libro per imparare a trasformare le emozioni in altrettanti punti di forza della nostra personalità.

Gesti e parole

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Inseparabili il gesto e la parola

Le ricerche dimostrano che quando archiviamo il nome di un oggetto e di cose  concrete, attiviamo sì l’area linguistica, ma anche quella motoria

Marco Pacori

CHI non conosce uno di quegli individui che possiedono una gamma di espressioni che va dal cipiglio allo sguardo glaciale … e di poche parole? E chi non si è sentito una volta o l’altra nella vita così teso e impacciato da non trovare niente da dire o non sapere come rispondere?
Cosa hanno in comune questi due esempi? L’assenza o la rarità dei gesti. Da quanto è emerso da uno studio in corso di pubblicazione di Robert Krauss e Ezequiel Morsella della Columbia University di New York, parlare fluentemente, in modo colorito, avere la battuta pronta è legato all’espressività e alla quantità dei gesti che facciamo durante il dialogo. E sembra che ora se ne siano individuate anche le basi neurologiche.

Si suppone da tempo che il linguaggio abbia avuto origine dai gesti e le osservazioni sull’acquisizione della parola sembra avallare questa ipotesi; solo in tempi recenti ci si è accorti che l’espressione verbale ha tutt’altro che soppiantato i gesti e che proprio questi ultimi sono parte integrante della facoltà di parlare con proprietà e scorrevolezza.
Una delle prime osservazioni al riguardo la si deve allo psicologo Bernard Rimé dell’Università di Louvain in Belgio che ha notato come quando nel dire qualcosa si gesticoli, il movimento anticipa sempre la parola. In un recente studio in cui i soggetti erano immobilizzati, si è constatato come questi ultimi, parlando, avesserò difficoltà ad esprimersi e provassero molto spesso la sensazione di avere una “parola sulla punta della lingua”. Un indagine in cui era stato impedito ai partecipanti di muoversi hanno dimostrato come l’eloquio diventi più povero, più “insipido”, l’articolazione delle parole appaia più stentata e aumentino gli errori di pronuncia.
Sempre nella stessa ricerca è stato messo in luce che numero e ostentazione nei gesti cambiano in relazione all’argomento di conversazione: sono minori quando si ci riferisce a un concetto astratto; per contro, sono più vivaci ed espressivi mentre si descrivono scene, azioni o  oggetti concreti. Inoltre, se si devono illustrare gli aspetti spaziali di qualcosa e si è impossibilitati o inibiti ad usare dei gesti, il discorso risulta più impreciso e meno particolareggiato.

Il nuovo studio di  Krauss e Morsella, psicologi alla Columbia University a New York, sul rapporto tra linguaggio e gesti ha gettato nuova luce sull’argomento. I due ricercatori  avevano applicato all’estremità superiore destra dei soggetti seduti degli elettrodi che danno modo di registrare la presenza di tensione muscolare. Ai partecipanti venivano quindi lette delle definizioni di utensili, cose e idee e veniva chiesto loro di dire il nome di ciò a cui ci si riferiva.
Dall’esame delle risposte e dal confronto con gli elettromiogrammi, i ricercatori hanno osservato che i termini concreti suscitavano una maggiore contrazione nei muscoli dell’arto dominante. Per altro, è stato anche constatato che, benché tensione e movimento dell’altro braccio non fossero misurati, anche questo veniva mosso assieme alla mano e che i movimenti erano tuttal’altro che scomposti: anzi, erano realizzati in modo tale da fornire una raffigurazione plastica del termine cercato oppure dei movimenti che si fanno nell’afferrarli o nel farne uso; così ad esempio, nell’atto di recuperare il nome “pianura”, i soggetti muovevano la mano a raggera e nel ricordare il termine “spiedo”, eseguivano una rotazione con il pugno semichiuso.

Per spiegare queste relazioni, gli autori hanno abbracciato la tesi elaborata dall’equipe di neurologi dell’Università Cattolica di Roma, capitanata da Gainotti: sulla base di osservazioni su individui che avevano subito danni cerebrali, questi studiosi ritengono verosimile che quando apprendiamo il significato di un oggetto, lo archiviamo nella memoria assieme alle azioni e alle contrazioni muscolari che compiamo usandoli o che eseguiamo per comprenderne il funzionamento.

Così, quando ci troviamo a richiamare a mente il suo nome, recuperiamo in realtà l’intero complesso di informazioni ad esso legate. In altre parole, si attivano non solo l’area linguistica del cervello, ma anche quella motoria e premotoria dove immaganizziamo le sequenze di azioni fra loro coordinate. La evocazione nel cervello del movimento  metterebbe automaticamente in moto i muscoli e ci spingerebbe ad accennare per lo meno parte della sequenza; questa, a sua volta, diverrebbe un “spunto” per ricordare il nome dell’attrezzo o dell’oggetto.

Per quanto riguarda il recupero dei nomi di cose concrete si attiverebbe, invece, l’area di integrazione sensoriale (in questo caso, tra il senso del tatto e la vista). Semplificando, possiamo dire che per capire meglio la struttura o i rapporti spaziali di  qualcosa è come se passassimo una mano immaginaria su una sorta di suo “modellino”; in questo modo, oltre a vedere differenze in altezza, angoli e avvallamenti, sentiremmo anche le dimensioni tattili corrispondenti, cioè rilievi, spigoli o infossature:  invieremmo poi il tutto nella memoria assieme al nome della cosa … al momento della sua “rievocazione”, adotteremmo quindi un processo analogo a quello indicato per il ricordo dei nomi di oggetti .

Introduzione alla comunicazione multimodale

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A ognuno di noi sarà capitato, parlando con qualcuno, di pensare “c’è qualcosa che non mi convince nella sua voce”, o “ha fatto un gesto eloquente”, o “il suo sguardo esprimeva tutta la sua disapprovazione”. Questi messaggi che dicono più delle parole ci arrivano da altre parole, a volte impercettibili, del corpo. In realtà, siamo tutti poliglotti: parliamo con le mani, gli occhi, il viso, i movimenti e le posture, il contatto fisico. Ma se da millenni si compilano dizionari e grammatiche, perché non studiare anche le “parole del corpo”, perché non cercare, di questi sistemi di comunicazione, il lessico e l’alfabeto?

Questo libro spiega come fare un “gestionario”, un “occhionario” e un “tocconario” – lessici dei gesti, dello sguardo e del toccare. Oltre a studiare questi segnali singolarmente, è intrigante vedere come interagiscono in ogni atto comunicativo: in talk show e lezioni di scuola, dibattiti elettorali e sedute di logopedia, processi e film comici. A volte i messaggi si confermano a vicenda, a volte si contraddicono: dici che mi ami ma sento che mi respingi; mi sgridi, ma in modo bonario. E allora la multimodalità è strumento per i messaggi indiretti e contraddittori, per l’inganno, lo scherzo, l’ironia.

Gli occhi specchio dell’anima

Le ultime ricerche sembrano indicare una relazione tra colore degli occhi e carattere, attitudini e persino preferenze artistiche

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Gli occhi, l’avremmo detto o sentito un migliaio di volte, possono essere furbi, tristi, vacui, intelligenti e quant’altro ancora. Non si tratta unicamente di modi di dire; la psicologia ha fornito prove più che convincenti che le intuizioni popolari sono una volta tanto valide. La moderna scienza della comunicazione non verbale ha permesso di identificare con precisione l’espressione che lo sguardo assume quando siamo in collera o abbiamo paura; quando ci sentiamo tristi o felici.

Si sa anche che un certo modo di guardare sfuggente, guizzante, incerto é spesso un indizio che l’interlocutore sta mentendo. La sessuologia ha poi constatato come la dilatazione della pupilla e la luminosità dell’occhio siano indiscussi segni di interesse e di attrazione.

Ma l’avremmo previsto mai che basandoci sul solo colore degli occhi, saremmo stati in grado di fare ipotesi molto verosimili sul temperamento, sulle attitudini e addirittura sulle preferenze artistiche di chi ci sta di fronte?

Una vasta serie di ricerche sembra dare atto che esiste una relazione tra colore dell’iride (la regione colorata dell’occhio) e una particolare disposizione del carattere e del comportamento.
In un recente numero della rivista “Development Psychology” è stato riportato l’esito sorprendente di una ricerca condotta su bambini in età prescolare. Nella prima infanzia uno dei contrassegni più accurati della timidezza é il colore degli occhi: chi é inibito con buona probabilità ha gli occhi azzurri! Lo studio eseguito dagli psicologi Coplan, Coleman e Rubin dell’Università di Carleton di Ottawa in Canada é la conferma definitiva di una serie di indagini che l’hanno preceduta. La corrispondenza scoperta viene meno dopo i 4-5 anni, quando il bambino comincia a frequentare la scuola e ha di conseguenza maggiori contatti con coetanei ed adulti. A quel punto, commentano i ricercatori Rubin e Both, lo svantaggio iniziale di chi ha gli occhi chiari viene bilanciato dall’interazione con l’ambiente, rimettendo tutti sullo stesso piano.

Rosenberg e Kagan, altri due studiosi che hanno investigato il riguardo, ritengono che alla base del rapporto fra occhi celesti e inibizione ci sia un comune substrato biologico. Numerose altre ricerche analoghe sembrano dimostrare la fondatezza di questa ipotesi.
Studi paralleli hanno infatti dato prova dell’esistenza negli individui con gli occhi scuri di un maggiore stato di reattività neurofisiologica e mentale; questa condizione li rende più scattanti, dinamici e vivaci rispetto alle persone con l’iride chiara, che appaiono tendenzialmente più pacate, moderate e riflessive, ma anche, per lo meno nei primi anni di vita, meno socievoli e più schive.

La causa di queste due diverse predisposizioni sembrerebbe dipendere da una sostanza naturalmente presente nel nostro cervello che, in funzione del suo ammontare, renderebbe il sistema nervoso più o meno eccitabile. Il nome di questo elemento é neuromelanina e si trova anche nell’iride e nella pelle (dove é chiamato melanina o eumelanina) determinando il colorito di questi tessuti. La neuromelanina appare in grado di facilitare gli scambi nervosi, accelerandone la trasmissione. Il pigmento degli occhi e il suo omologo cerebrale sembrano andare di pari passo: in altre parole, alte concentrazioni di melanina nell’iride (e quindi occhi molto scuri) corrisponderebbero ad un altrettanto elevato livello di neuromelanina (e ad una grande reattività nervosa). L’inverso accadrebbe se gli occhi sono chiari.  Un’indagine di Miller e altri dell’Università di Louisville sembra dare peso a questa spiegazione. Questi psicologi hanno constato come gli individui con gli occhi scuri forniscano in media prestazioni migliori in attività fisiche che richiedano una bassa soglia di reazione come la boxe o il giocare in difesa nel football; mentre chi ha gli occhi chiari pare dia il meglio di sè in sport più misurati e di precisione come il bowling o il golf. Lo stato di più alta eccitazione delle persone dagli occhi bruni é una condizione generalizzata che coinvolge non solo la mente, ma l’intero organismo.

Uno staff di medici coordinato da Friedl ha riferito su “Autonomic Nervous System” il risultato di un esperimento in cui era stata iniettata dell’atropina (un sedativo) a un gruppo di uomini di età tra i 20 e i 30 anni. E’ emerso che gli individui reagivano diversamente a seconda del colore degli occhi: chi aveva gli occhi castani esibiva un rallentamento del battito del cuore per un intervallo inferiore rispetto a chi possedeva l’iride chiara. Inoltre, la ripresa del normale ritmo cardiaco avveniva per questi ultimi con una progressione molto più lenta.  In uno studio affine, un equipe medica del “Kaiser Permanente Medical Care Program” di Oakland, ha esaminato 1.031 persone che soffrivano di ipertensione e altrettante con livelli medi di pressione. Si é così appurato che gli individui maggiormente a rischio di ipertensione (un correlato in genere dell’eccitabilità) avevano in misura statisticamente significativa l’iride di colore bruno. Gli occhi scuri suggeriscono che l’individuo é anche più impressionabile di chi li ha chiari. E’ quanto ha dimostrato lo psicologo Markle. Lo studioso ha esposto a delle scene in TV un rilevante numero di individui di entrambi i sessi. Le immagini riguardavano situazioni neutre, violente oppure di accoppiamento fra animali. Le reazioni  erano testate con una sorta di macchina della verità. Facendo quindi un confronto fra colore degli occhi e intensità delle risposte emotive é apparso evidente che chi aveva gli occhi scuri aveva reagito in modo più forte; e, per contro, le “iridi celesti” erano rimaste più impassibili.

Persino il giudizio estetico é connesso al colore degli occhi. Da indagini sulle preferenze per forme e colori si é rilevato come chi ha gli occhi castani o neri tende a prediligere figure simmetriche, oggetti complessi e strutture che presentino un grande numero di angoli. Al contrario, le persone con gli occhi chiari dichiarano un maggiore gradimento per forme più ordinarie, regolari e non sono particolarmente sensibili al colore. Quest’ultimo dato é stato provato sempre da una ricerca di Markle. Lo psicologo aveva sottoposto un gruppo di soggetti al test di Rorshach (il test in cui vengono mostrate delle macchie di china e viene chiesto cosa ci si vede). 7  tavole del test su dieci sono in bianco e nero e 3 a colori. Dall’esame dei risultati, il ricercatore ha constato come in generale chi aveva gli occhi chiari avesse visto nell’insieme un maggior numero di profili; tuttavia, in relazione alle tavole a colori (elaborate proprio per verificare l’effetto dell’emotività), il rapporto si invertiva: erano gli individui con gli occhi scuri a rintracciare il numero più grande di forme.

Partendo da queste osservazioni, altri studiosi hanno voluto verificare se queste diversità avessero un rilievo anche in relazione al tipo di trattamento psicologico. Gli studi che hanno coinvolto bambini e giovani adulti, hanno rivelato che chi ha gli occhi scuri da risultati migliori con interventi di tipo comportamentale che prevedono un maggiore coinvolgimento dell’individuo e una partecipazione più attiva. Per converso, gli individui con gli occhi celesti trovano più giovamento con terapie basate sul dialogo o comunque più “cerebrali”.

di: Marco Pacori

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Nella tua vita niente avviene per caso

segreto-cuoreNella tua vita niente avviene per caso.

Le persone e gli avvenimenti che compaiono nella vostra vita nascondono importanti motivi, significati e spiegazioni.

Per questo sbagliamo quando pensiamo che incontri e rapporti siano casuali: tutto dipende da una forza potente che ci collega e favorisce determinate conoscenze e relazioni.

Leggendo Il segreto del cuore avrai l’opportunità di conoscere e utilizzare questa forza e attirare nella tua vita le persone e gli eventi che più desideri.

Quante volte ti accade durante la giornata di riflettere sul tuo rapporto di coppia o sulle tue relazioni interpersonali? Quanto spazio occupa l’amore nella tua vita e nei tuoi pensieri? Probabilmente moltissimo.

Ognuno di noi, infatti, desidera sopra ogni cosa amare ed essere amato. Ognuno di noi cerca la felicità: la massima espressione del benessere che si manifesta accanto alla persona che si desidera.

Eppure spesso ci sentiamo soli, insoddisfatti, delusi, anche a fianco del nostro partner. Litigi, incomprensioni, sensazioni di inadeguatezza fanno sì che tra noi e gli altri si crei un muro: altissimo e difficile da abbattere.

Tutti facciamo il possibile per trascorrere una vita appagante e ricca di significato. Ci sforziamo di apprendere e migliorare ma, più di ogni altra cosa, vogliamo amare ed essere amati.

Il segreto del cuore ci rivela come utilizzare la forza che è in ognuno di noi e come riuscire così a determinare ciò che avviene nella nostra vita.

Ruediger Schache riassume in dieci punti fondamentali l’essenza della sua ampia e profonda saggezza e dei suoi lunghi anni di studi e ricerche, fornendoci indicazioni pratiche e suggerimenti ispirati da numerosi esempi tratti dalla vita reale.

Ogni segreto che questo libro svela è un piccolo tesoro che ci viene messo a disposizione per vincere con più consapevolezza le straordinarie capacità che ognuno di noi ha di attirare nella propria vita le persone che desidera.

Questo manuale rivela i 10 Segreti del Cuore. Ogni segreto racchiude un’antichissima conoscenza: chi la renderà propria agirà con una nuova consapevolezza, attraendo nella propria esistenza le persone che desidera.

Primo segreto: Attrazione

“Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o di donna ti attrae come per magia e altri sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante non ti attirano per niente? Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante i tuoi tentativi di cambiare le cose?

Solo capendo il tuo magnete potrai capire chi attrai e perché. Tutto ha un senso. “Non si tratta del tuo corpo. E’ molto più facile… si tratta della tua emanazione.”

Secondo segreto: Lo Specchio

Tutto quel che attrai è come uno specchio che ti mostra ciò che si trova nel tuo magnete, affinché tu possa orientarti meglio”.

Non sempre è facile intuire il principio dello specchio, “il motivo è che lo specchio non si limita a riflettere quello che sei precisamente, ma ti mostra molto di più.”

Terzo segreto: Chiarezza

“Chi sei? Dove vuoi andare? Quali sono i tuoi desideri? Cosa vorresti assolutamente sperimentare? Con che genere di persone desideri stare? Qual è per te il senso della vita, in questo momento o in generale?”

Non sono domande facili e anche se trovi le risposte, queste possono cambiare nel corso del tempo. Per fortuna non si tratta tanto di dare risposte complete o definitive, quanto di imparare a sentire in che direzione si vuole andare.”

Quarto segreto: la Propria Fonte

Qualunque cosa tu cerchi negli altri si trova già dentro di te, allora di cosa sei fondamentalmente alla ricerca? Di sensazioni!”

Nessuno può darti l’amore perché ce l’hai già dentro di te. Questo lo sai. Guarda la foto di un bambino felice. Lo senti? Non ricevi niente e tuttavia lo senti, è lo stesso amore che provi quando hai vicino una persona a cui vuoi bene.”

Quinto segreto: il Potere dei Simboli

Finché credi in un simbolo, questo continuerà a riapparire nella tua vita o nei tuoi rapporti, dal momento che risuona nel magnete di altre persone che se ne sentono inconsciamente attratte.”

Un oggetto o un’azione rappresenta qualcosa. Questa perlomeno è la tua esperienza e ritieni sia evidente per chiunque. Ma è davvero così?”

Sesto segreto: la Profezia Autorealizzante

Le persone che ti stanno accanto si comportano raramente come vorresti, ma piuttosto come temi che accada?”

Forse “le tue parole o le tue azioni non corrispondono ai tuoi pensieri o ai tuoi sentimenti. Gli altri saranno quindi diffidenti nei tuoi confronti e ti terranno a distanza.” Sono i tuoi veri pensieri e sentimenti ad agire con maggiore intensità.

Settimo segreto: Amore di sè

Quando sei insicuro sulle decisioni da prendere e le azioni da compiere… Quando vuoi trasformare i pensieri e le sensazioni sgradevoli… Chiediti sempre: COSA FAREBBE L’AMORE?”

Se ti sacrifichi per qualcuno perché pensi che lo si possa anche fare quando si ama, chiediti se l’amore si comporterebbe così. L’amore vorrebbe che tu ti facessi questo? Vorrebbe che tu seguissi un’idea di amore in cui l’affetto è legato alla sofferenza?”

Ottavo segreto: lo Spazio Interiore

Lo spazio interiore è quel luogo dentro di te destinato ad accogliere ciò che desideri. Ogni volta che ti permetti di sentirlo, attivi il tuo magnete facendogli attirare con maggiore intensità l’oggetto dei tuoi desideri”.

Molti non vogliono accostarsi a questo spazio perché temono di provare un senso di insoddisfazione e vuoto. Ma questa fonte fa parte di te.

Nono segreto: Decisione e Azione

Metti già in atto quello che vuoi realizzare! Comportati come se ti fosse già stato permesso e tu lo stessi già sperimentando.

L’universo ama sentirti agire e risponde di conseguenza.

Decimo segreto: la Forza del Presente

Decidi nel presente: usa la forza dell’intuizione. Ogni volta che decide l’intelletto è il passato a decidere.

Lo scopo della nostra vita non è produrre risultati, ma provare esperienze.

Una nuova consapevolezza

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Benvenuti in questo angolo di mondo, dove per una strana coincidenza, noi tutti siamo stati chiamati a godere, se lo vogliamo, di un grandissimo privilegio, ovvero la conoscenza e la possibile gestione di tutta l’Energia che ci circonda: quella stessa Energia che non solo permea l’immensità dell’Universo e ci permette di vivere, ma che può proprio ora, ridisegnare il nostro destino, facendoci sentire sovrani di quello stesso regno che un tempo credevamo appartenere solo agli dei.

Cosa stia accadendo adesso, proprio qui e ora, non sta a noi dirlo, certo è che ci pare trattarsi di qualcosa di inequivocabile e decisamente sorprendente. Sembra che tutto ciò che ci circonda stia avendo una connotazione che sa di “tanto affascinante e di urgente”. Tanto lavoro, tante informazioni, tanti cambiamenti, tanto poco tempo per fare quello che solo pochi anni or sono, riuscivamo a fare, ma anche tante nuove scoperte, tante rinnovate speranze…tante sorprendenti opportunità…

La nostra vita pare trovarsi al centro di un continuo turbinio di eventi dove accanto alla sensazione della brevità del tempo c’è l’indiscutibile presa di consapevolezza che moltissimi degli enigmi della Scienza e della Tecnica stanno oggi arrivando alla portata di tutti. La gente può contare sempre più concretamente su moltissimi eccellenti autori che spiegano come veramente stia funzionando il nostro Universo, cosa e come possiamo conoscere e soprattutto come possiamo interagire per il nostro benessere di uomini e di anime vaganti fra le pagine bianche di quel famoso libretto di istruzioni per la vita, mai abbastanza chiaramente compreso.

Oggi, grazie a un numero rilevante di coincidenze, ci troviamo contemporaneamente di fronte all’impressionante potere delle cellule staminali, alla stravagante fantascienza della fisica quantistica, all’inimmaginabile rigenerazione interstellare, all’ineccepibile esplorazione teleguidata degli Universi intra ed extramolecolari, alle sorprendenti e incredibili tecniche di guarigione come l’EFT legate a meridiani ed emozioni, alle sbalorditive scoperte (o riscoperte) di metodi antichi di meditazione e respiro, e via dicendo di questo passo in ogni campo della Scienza e della Conoscenza.

Scoperte ed Istruzioni sempre più numerose sembrano in questi tempi diffondersi come benedizioni alla portata di tutti, e coloro che non si sono mai rassegnati a restare fuori dalla portata della comprensione della loro vita, sono ora nella possibilità di entrare, di conoscere, di sperimentare, di condividere, e di porsi al servizio di altri…se lo desiderano. Perché tutto sta divenendo possibile. E parecchio di ciò che fino a ieri veniva considerato blasfemo, oggi è schiacciato dall’inequivocabile meraviglia dei risultati.

Tanto per fare qualche esempio: Carl Simonton, medico specializzato in radioterapia, oncologo di fama internazionale, è considerato uno dei pionieri della psiconeuroimmunologia, fondatore del Simonton Cancer Center Italia, cura i malati di cancro tramite la consapevolezza dell’energia del pensiero, dell’atteggiamento mentale e dello stile di vita, dove l’uso di tecniche di rilassamento e di visualizzazione combinate alla terapia tradizionale raddoppiano l’aspettativa media di sopravvivenza dei malati.

Oppure andiamo in America, dove mediante tecniche precedentemente scoperte per puro caso, l’ingegnere Gary Craig ha potuto sanare nel giro di venti minuti l’Energia di migliaia e migliaia di fobie, malattie, paure e conflitti che perduravano da vent’anni o da tutta una vita. Senza essere un medico, senza essere uno psicologo, senza aver studiato biologia molecolare, quest’uomo ha cambiato la vita di un numero impressionante di persone, usando solo l’assestamento energetico, permettendo ad ognuno di essi di usare da solo e per sempre le poche semplici tecniche apprese.

Ma, se vicino a tutto questo ben di Dio, abbiamo l’impressione che ci manchi un po’ una guida, un indicatore, una bussola o più modernamente un navigatore satellitare, ebbene, forse questi libri possono darvi una mano a trovare prima e sperimentare poi, ciò che di più semplice e utile abbiamo avuto modo di trovare dopo anni e anni di ricerche e di studio.

Tratto da: Energia Emotiva Libera

Fonte: www.guarigionenaturale.com

Leggi l’articolo per approffondire meglio l’ EFT qui.


Andrea Fredi

EFT Emozioni nel Corpo – DVD

Disagi Fisici e Fobie. Come liberarti da ansia, stress, paure e blocchi emotivi in modo facile, autonomo ed indolore!


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EFT (Emotional Freedom Techniques) su Problemi Fisici e Fobie: quattro chiari esempi di come questa meravigliosa tecnica sia rapida, facile e straordinariamente efficace. Un metodo che sta cambiando i paradigmi della scienza, e che la obbliga ad interessarsi di queste scoperte che consentono risultati in genere rapidi, durevoli e profondi, anche su problemi fisici e fobie.

EFT (Emotional Freedom Techniques) è una tecnica di auto-aiuto che consente di riequilibrare il sistema energetico ottenendo così profondi miglioramenti a livello fisico, emotivo e mentale.

Inventata da un ingegnere di Stanford (USA), Gary Craig, è a tutt’oggi, vista la sua straordinaria efficacia, uno dei sistemi di auto-guarigione a maggior velocità di diffusione del mondo.

Impara come, attraverso questo potente metodo, puoi lasciar andare traumi, problemi fisici, stress, ansia, cattiva autostima e numerosi altri problemi.

Guarda Andrea Fredi, operatore ed insegnante di EFT, applicare questa tecnica a diversi casi specifici ottenendo immediatamente risultati. Ascolta le parole e le frasi utilizzate, veri e propri “codici di accesso” al problema. Gli esempi contenuti in questo DVD, uniti ad una formazione di qualità ed allo studio dei materiali offerti gratuitamente su internet rappresentano una impareggiabile risorsa di apprendimento.

Cosa potrai ottenere da questi DVD:
•     Apprenderai le basi del metodo ed alcune varianti veloci
•     Avrai a disposizione 4 sessioni da prendere ad esempio, per migliorare problemi fisici, paure, fobie
•     Potrai studiarle nei minimi dettagli
•     Vedrai in azione uno degli strumenti di trasformazione personale più potenti degli ultimi anni
•     Sentirai delle frasi che, abbinate al picchiettamento dei punti, favoriscono il benessere psicofisico

La felicità e la realizzazione della realtà desiderata è una meta ambita dall’uomo. Spesso la vita ti pone di fronte ad ostacoli che con il normale pensiero logico-lineare non riesci a risolvere. Esiste un altro modo di affrontare la vita? Questo video corso si pone l’obiettivo di fornire un nuovo strumento di pensiero, frutto del modellamento dei mistici…

Questo videocorso ti può cambiare la tua vita…

La vita quotidiana è spesso considerata pienamente sotto il nostro diretto controllo e gli imprevisti che ci accadono sono visti come eventi fuori dalla nostra portata, controllati dal destino, dal caso o da altre persone.

La vita dell’uomo occidentale è programmata sin dalla nascita, viene impostato un vero e proprio piano di vita razionale che deve conformarsi ai canoni della società. Quando le cose non funzionano, facciamo di tutto per riportare la vita nei binari della “normalità” e a volte non sappiamo dove andare per trovare la soluzione.

Eppure, la soluzione di tutti i problemi è sempre sotto il naso, disponibile a tutti!

Prima è indispensabile fare una precisazione: quello che pensi di essere e quello che sei realmente sono due cose differenti. La mente, quella piena di pensieri e preoccupazioni, quella cosa con cui ti identifichi molto volentieri, non è il tuo vero IO.

Prima di nascere noi siamo pura energia, noi siamo ESSENZA. Siamo liberi da pregiudizi e da tutti gli schemi mentali che sono caratteristici della mente. Già quando siamo nel grembo materno cominciamo ad assorbire le emozioni e le informazioni di nostra madre: una volta venuti al mondo cominciamo ad assorbire come spugne ogni genere di informazione; in questo modo si forma la mente che è costituita da migliaia di pensieri che girano vorticosamente attorno all’essenza, rendendola temporaneamente prigioniera. Siamo pura energia avvolta da fitti pensieri assorbiti dall’ambiente esterno.

Tu puoi prendere contatto con il tuo vero io nel momento in cui riesci a fermare questo vortice e riesci a varcare lo spazio sacro; questo è possibile grazie alla meditazione in quanto ogni forma di pensiero si arresta.

L’essenza è direttamente collegata con l’ENERGIA UNIVERSALE che è infinita da tutte le parti. La fisica quantistica ha dimostrato che tutto quello che ci circonda è energia. L’aria, la sedia dove ci troviamo, il tavolo, i nostri vestiti sono energia che scorre a diversi velocità di vibrazione: Infatti la materia si forma in base alla vibrazione atomica. La differenza tra noi e la sedia su cui siamo seduti è data dalla diversa velocità di vibrazione dell’energia che ci compone.

L’energia elettrica e l’energia spirituale sono energia, ma si differenziano grazie al fatto che quella spirituale ha una vibrazione atomica più elevata rispetta all’altra: le nostre stesse ossa, carne e tessuti sono energia come può esserlo un pezzo di legno ma la materia si atteggia in maniera diversa in base alla FREQUENZA VIBRAZIONALE.

Comprendere le leggi dell’Energia Universale ci permette di realizzare la nostra esistenza, comprendere il funzionamento del Karma e sciogliere i nodi ciclici che ci imprigionano in situazioni negative.

Il video affronta tutte queste tematiche e cerca di dare risposte con strumenti pratici ed efficaci. Comprendere l’Energia Universale aiuta a sintonizzarsi con la realtà desiderata.


Carl Simonton Stephanie Matthews-Simonton James L. Creightn

Ritorno alla Salute

Tecniche di auto-aiuto che favoriscono la guarigione


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Tecniche di rilassamento e visualizzazione combinate per ridurre gli effetti collaterali di chi è sottoposto a trattamenti di tipo chemio o radioterapico. Questi esercizi sono in grado di sollecitare l’accettazione del dolore stimolando contemporaneamente il sistema immunitario del malato che diventa compartecipe del suo ritorno alla salute.

Oscar Carl Simonton, medico specializzato in radioterapia, oncologo di fama internazionale, è considerato uno dei pionieri della psico-neuro-immunologia. Il suo approccio si combina con i trattamenti tradizionali (chemioterapia e radioterapia) raddoppiando, secondo le statistiche americane, l’aspettativa media di sopravvivenza dei malati. È un metodo psico-oncologico che insegna a vivere malattia e trattamenti in modo più costruttivo, aumentandone l’efficacia grazie ad una migliore gestione dello stress e delle emozioni. L’uso di tecniche di rilassamento e visualizzazione combinate riduce gli effetti collaterali e consente una positiva elaborazione del dolore emozionale, migliorando sensibilmente la qualità di vita. Soprattutto stimola, com’è noto, il sistema immunitario: il malato diventa allora direttamente compartecipe del suo ritorno alla salute.

LEGGI UN BRANO di RITORNO ALLA SALUTE

Un metodo olistico di cura del cancro
Poiché il cancro è una malattia tanto terribile, nel momento in cui la gente sa che qualcuno ha il cancro, questa spesso diventa la caratteristica determinante di tale persona. L’individuo può svolgere numerosi altri ruoli (genitore, capoufficio, amante) e possedere numerose caratteristiche personali preziose (intelligenza, fascino, senso dell’umorismo) ma da quel momento in avanti sarà un “malato di cancro”. La piena identità umana della persona va perduta a vantaggio della sua identità oncologica. L’unica cosa di cui gli altri sono consapevoli, compreso spesso anche il medico, è il fatto fisico del cancro, e tutte le cure mirano al paziente in quanto “corpo”, non in quanto “persona”.
La nostra premessa centrale è che la malattia non è puramente un disturbo fisico ma piuttosto un disturbo dell’intera persona, la quale include non soltanto il corpo ma anche la mente e le emozioni. Noi riteniamo che gli stati emotivi e mentali svolgano un ruolo significativo sia nella predisposizione alla malattia, compreso il cancro, sia nel ristabilimento da ogni malattia. Crediamo che il cancro indichi spesso l’esistenza di altri problemi nella vita di un individuo, problemi aggravati o accresciuti da una serie di eventi stressanti verificatisi da sei a diciotto mesi prima dell’insorgere della malattia. Il malato oncologico normalmente ha reagito a questi problemi ed eventi stressanti con un profondo senso di disperazione o di “resa”. Questa reazione emotiva, secondo noi, innesca a sua volta una serie di reazioni fisiologiche che deprimono le difese naturali dell’organismo e lo predispongono alla produzione di cellule anomale.
Supponendo che le nostre convinzioni siano sostanzialmente giuste (e gran parte dei sette capitoli di questa prima parte vi dimostrerà perché noi le sosteniamo con tanta forza), allora diventa necessario che paziente e medico, nell’operare verso il ristabilimento, considerino non soltanto ciò che avviene a livello fisico ma, cosa altrettanto importante, ciò che accade nel resto della vita del paziente. Se l’intero sistema integrato di mente, corpo ed emozioni, che costituisce l’intera persona, non converge in direzione della salute, allora gli interventi puramente fisici possono non avere successo. Un programma di cura efficace, allora, si occuperà dell’intero essere umano e non si concentrerà sulla sola malattia, poiché questo sarebbe come curare un’epidemia di febbre gialla soltanto con i sulfamidici, senza prosciugare i fossati in cui si riproducono le zanzare che ne sono portatrici.

I risultati di questo metodo
Dopo tre anni trascorsi insegnando ai pazienti a usare la mente e le emozioni per modificare il decorso dei loro tumori maligni, decidemmo di condurre uno studio volto a distinguere tra gli effetti delle cure emotive e quelli delle cure mediche per dimostrare scientificamente che il trattamento emotivo aveva davvero un effetto.
Cominciammo studiando un gruppo di pazienti affetti da tumori maligni ritenuti incurabili dalla medicina.
Negli ultimi quattro anni abbiamo curato centocinquantanove pazienti di cui sessantatre ancora in vita, con un periodo di sopravvivenza medio di 24,4 mesi dalla diagnosi, mentre l’aspettativa di vita di questo gruppo, sulla base delle statistiche nazionali, è di dodici mesi.
Un gruppo di controllo è in corso di analisi, e i risultati preliminari indicano una sopravvivenza in sintonia con la norma nazionale e pari a meno della metà del periodo di sopravvivenza dei nostri pazienti. Quanto ai pazienti della nostra ricerca che sono morti, il loro periodo di sopravvivenza medio era di 20,3 mesi. In altre parole, i pazienti ancora in vita hanno vissuto in media il doppio di coloro che hanno ricevuto soltanto il trattamento medico; persino i pazienti che sono morti hanno comunque vissuto quasi il doppio rispetto al gruppo di controllo.