Mate LAB: Viaggio nel mondo dei NUMERI

Benvenuto
nel mondo dei NUMERI!

Per insegnare la matematica ai bambini, i metodi di studio sono in continua evoluzione, al fine di stare al passo con i tempi e con la mentalità dei più giovani, sempre diversa ad ogni nuova generazione.

In realtà l’antipatia per la matematica rimane purtroppo una costante, perchè fin troppo spesso capita che venga vista come un grande scoglio, ma i genitori possono aiutare i loro figli a familiarizzare il più possibile con i numeri e le operazioni anche grazie a dei simpatici Viaggi nel mondo dei numeri! 😉

In che modo? Vi spiego meglio!
Editoriale Scienza, ha pubblicato 3 libri per bambini (dai 5 anni) dedicati alla matematica:
Mate Lab, Viaggio nel mondo dei numeri
di Angel Alsina (professore di didattica della matematica)
Il progetto si fonda sui parametri del prestigioso Consiglio Nazionale degli Insegnanti di Matematica (NCTM, Stati Uniti). L’obiettivo è facilitare la comprensione dei concetti matematici e sopratutto rendere l’approccio alla matematica divertente!

Gli argomenti come logica, geometria, aritmetica, unità di misura, statistica e probabilità vengono ben attentamente suddivisi in livelli per ogni fascia d’età.

Le attività che Mate LAB propone sono pensate per stimolare le basi dell’abilità numerica dei bambini:

RICONOSCERE, trovare le corrispondende
COLLEGARE, mettere in relazione
CALCOLARE, svolgere le prime operazioni

In questo caso Mate LAB 1° livello, per bambini dai 5 anni, propone attività con i numeri fino a 10, introducendo i nomi in parola, esercizi di conteggio e riconoscimento visuale dei numeri.

L’obiettivo è quello di facilitare la comprensione del concetto di numero e la capacità di ragionare in termini quantitativi, mantenendo un aspetto leggero e giocoso per il bambino.
E’ proprio così che i bambini iniziano a creare occasioni di apprendimento vero, con coinvolgimento in modo che possano costruire la loro mente matematica mantenendo viva e alta la fiducia nelle loro capacità.

Pagina dopo pagina, esercizio dopo esercizio, il bambino inizia il suo Viaggio nel mondo dei numeri senza nessun trauma o paura verso questa materia..anzi tra razzi, nanetti, carrozze, cavalli, zampe di formiche, bruchi e angurie, l’apprendimento con il divertimento è assicurato! 😉

Poi non resterà che continuare a giocare su questa linea d’onda, tra disegni e numeri 😉
Buon apprendimento e buon divertimento in questo viaggio con i numeri!

Tante cose da sbrigare: ecco un metodo

PROCRASTINAZIONE: 1 METODO PER SUPERARLA

Sei un abile rimandatore?

Tutti quanti lo siamo un po’.

C’è però da riconoscere che non si tratta di una buonissima abitudine vero?

Rimandare infatti diventa con il tempo un vero e proprio freno al raggiungimento dei propri obiettivi (qualsiasi essi siano).

PERCHE’ RIMANDI?

Le ragioni sono tante.

– Perchè siamo pigri

– Perchè tanto è una cosa piccola e si può fare in qualsiasi momento

– Perchè non abbiamo tanta voglia in quel preciso istante

– Perchè non siamo portati per quella cosa (e quindi una cosa piccola può apparire nella nostra mente come una montagna).

RISULTATO:

Il risultato del rimandare non è solo quello di non raggiungere i propri obiettivi ma anche quello di accumulare piccole cose da fare che, messe insieme, creano davvero una monumentale montagna apparentemente insuperabile.

SOLUZIONE: SAI COME REINHOLD MESSNER SCALAVA LE MONTAGNE?

Non ci crederai, con una tecnica sofisticatissima: un passo alla volta…

PROCRASTINAZIONE: ECCO 1 METODO PER SUPERARLA

Crea una piccola semplice abitudine.

FACCIAMO QUALCHE PICCOLO ESEMPIO?

1. Vorresti metterti a dieta ma continui a rimandare?
Inizia a prendere una piccola semplice abitudine: una passeggiata di 10 minuti al giorno per esempio.

2. Hai tante cose da sbrigare ogni giorno e ti ritrovi a non averne fatta neanche una? (o poche?)
Aggiungi solo 1 cosa al giorno, decidi che quando dirai “ok, questo lo faccio domani” invece lo farai subito, solo quello, non tutte quelle che hai da fare.

3. Vorresti risparmiare ma non riesci a farlo?
Inizia a prendere un salvadanaio e mettici dentro le monetine, solo quelle.

Non è vero che sono le grandi decisioni che ti cambiano la vita.
Le grandi decisioni arrivano quando non ne hai prese tante piccole (che si sono accumulate).

Qui trovi 7 passi per liberarti dalla procrastinazione e soprattuttoinizia dal metodo che ti abbiamo suggerito oggi:

Quale cosa/attività tendi a procrastinare?
Aggiungi una piccola, semplice abitudine.

“Tra il dire e il fare
ci sei di mezzo tu. “

C’è un modo diverso di vedere le cose.
Dal Dire al Fare
Dal Dire al Fare
Vuoi continuare ad acquisire informazioni o cominciare ad avere risultati veri nella tua vita?

Ecco un metodo semplice quanto efficace per passare dalla teoria alla pratica.

“Dal Dire al Fare”
I 7 step per trasformare le tue conoscenze in risultati

Dal Dire al Fare - PiuChePuoi

Da cosa è composto “Dal Dire al Fare”
I 7 step per trasformare le tue conoscenze in risultati

 

Con “Dal Dire al Fare” scarichi subito (download immediato):

Dal Dire al Fare - File Audio

1 Audio Mp3
Compatibile con qualsiasi dispositivo fisso e mobile, 1 file di 54′ all’interno del quale scoprirai come trasformare le tue conoscenze in risultati. Il tutto esposto in modo semplice, rapido con strategie facilmente replicabili.

Dal Dire al Fare - Mappa Mentale

1 Mappa Mentale
Utilizzando la stessa struttura di immagazzinamento dati del tuo cervello le mappe mentali sono in grado di fornirti, con una sola immagine, tutti i concetti per te importanti.

Dal Dire al Fare - Report

1 Report Concettuale
In 3/5 pagine tutti i concetti principali che devi ricordare, i trucchi, le strategie, le azioni. Per un apprendimento Rapido e Pratico.

 

Angelo solo per Te e grazie a Te

Se solo sapessi quanto soffro insieme a te
dell’amaro della vita.
Vorrei accarezzarti con mani di carne..
ma lo sussurro a chi ti sta accanto..
vorrei dirti le parole più vere dell’amore,
ma le suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l’amore che semini
per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa.. il tempo lascerà crescere il frutto
che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perchè attraverso le tue mani io regalo l’amore
a chi ha la fortuna di incontrarti.
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo angelo..
quello che mai ti abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo..

Storie Vere di Angeli e Piccoli Miracoli

Da non perdere

Una ragazza scappa da un uomo violento, sbaglia strada e si ritrova senza soldi e senza benzina dall’altra parte degli Stati Uniti... eppure arriva a casa in poche ore, e senza che la macchina si fermi.

Un manto stellato cala sulla difficile marcia di una famiglia in fuga dai soldati e mille lucciole indicano loro la strada verso la salvezza.

Un aereo trasporta un bambino in attesa di un trapianto e giunge a destinazione nella metà del tempo minimo, e nonostante le peggiori condizioni meteorologiche possibili… E ancora: angeli custodi, sogni premonitori, visioni, messaggi da un’altra dimensione, infrazioni alle leggi fisiche, e persino resurrezioni.

Il mondo, oggi, è letteralmente pieno di miracoli, che si nascondono nelle pieghe della quotidianità e lanciano un ponte tangibile e meraviglioso fra noi e il divino.

In questi ultimi anni sembra essersi affermata una nuova attenzione al sacro e le testimonianze di “piccoli miracoli di gente comune” sono aumentate esponenzialmente.

Ci sono sempre stati, e solo ora la nostra coscienza si sta risvegliando abbastanza da farcene accorgere?

O forse il Divino sta manifestandosi oggi più che mai per ristabilire un contatto che il degrado della società rischierebbe altrimenti di offuscare?

L’importante è saperli riconoscere e fare tesoro del loro confortante messaggio: ovunque ci troviamo su questa Terra, non siamo mai soli.

Ispirazione degli Angeli

In questo libro, ispirante e colmo d’informazioni, Diana Cooper spiega approfonditamente il ruolo che gli angeli svolgono nella nostra vita.

Storie magiche ed ispiranti raccontano il modo miracoloso in cui gli angeli hanno guarito e aiutato molte persone e ci incoraggiano a riscoprirne la presenza che ci circonda e ci guida.

Diana Cooper spiega la gerarchia degli angeli e dà informazioni sugli arcangeli e gli angeli della protezione.

Con esercizi e meditazioni che ci incoraggiano a conoscere meglio gli angeli e noi stessi, questo libro non solo ci porta più vicino a questi messaggeri divini, ma ci aiuta a migliorare anche la vita di chi amiamo.

L’unicità di questo libro è nelle sue informazioni chiare e numerose e sul suo insegnamento verso la cooperazione con gli angeli per il cambiamento e l’evoluzione del mondo e delle nostre vite.

 

Conquista la Vita che Meriti

BOB PROCTOR LIVE - SEI NATO RICCO: Conquista la Vita che Meriti

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TRADUZIONE SIMULTANEA IN ITALIANO INCLUSA

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Il Maestro più carismatico di “The Secret”
in Italia per l’evento più esclusivo dell’anno

SEI NATO RICCO: Conquista la vita che meriti

18 Settembre 2010 – Milano Marittima
Palazzo dei Congressi

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“Gli unici limiti della mente sono quelli che noi stessi le imponiamo”
Napoleon Hill

Immaginate di vivere la vostra vita nel modo pieno e intenso
che sapete di meritare…
Una vita migliore vi aspetta già.
Venite a conquistarla!

“Basta che formuliate nella mente l’oggetto dei vostri desideri e io vi mostrerò come ottenerlo”.

Questo è quello che Bob Proctor vi insegnerà a fare. Il Maestro più brillante di “The Secret”, vi aiuterà a scoprire come impiegare e indirizzare subito la vostra mente per creare tutti i risultati concreti che desiderate ottenere.

Questo seminario della durata di un giorno è stato ideato appositamente per persone che, come voi, desiderano ardentemente vivere in un modo ricco e dinamicoconquistare Tempo, Denaro e Libertà.

Provate a immaginare una vita in cui potete concedervi il lusso quotidiano di fare quello che volete, quando volete.

NON LO CREDETE POSSIBILE?
VENITE A PROVARE!

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Vivere al Presente

Per goderti veramente il tè, devi essere completamente calato nel presente. Solo nella consapevolezza del presente le tue mani possono sentire il piacevole calore della tazza, solo nel presente puoi assaporarne l’aroma, sentire la dolcezza, apprezzare la delicatezza. Se stai rimurginando cose passate o preoccupandoti del futuro, perderai completamente l’esperienza di goderti la tazza di tè. Anzi, guarderai nella tazza, ed il tè non ci sarà neppure più.

Con la vita è la stessa cosa. Se non sarai calato nel presente, ti guarderai intorno smarrito, e lei se ne sarà già andata. Perderai così il sentimento, l’aroma, la delicatezza e la bellezza della vita, sarà come se la vita ti passasse veloce davanti.

Tich Nhat Hanh,

Quando la mente guarisce il cuore

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La via della trasformazione è una preziosa esposizione di psicologia buddhista, incentrata sull’esperienza diretta del riconoscere, dell’abbracciare e dell’osservare in profondità la natura delle sensazioni e delle percezioni.

Thich Nhat Hanh, attraverso il puntuale commento a un testo scandito in cinquanta strofe e attingendo ai più importanti filoni del pensiero buddhista, svela il funzionamento della nostra mente e il modo in cui è possibile prendersene cura. Con la sua consueta abilità letteraria e profondità intellettuale, il celebre maestro zen vietnamita rende attuale e accessibile la sapienza della tradizione orientale e offre un’opportunità unica per applicare alla vita quotidiana il fondamentale insegnamento della consapevolezza.

Qual è lo scopo della vita?

L’infinito potere che è in te

Compralo su Macrolibrarsi

Qual è lo scopo della vita? Ottenere da essa il maggior grado di perfezione,

imparare a vivere in modo che ogni domani sia atteso con la certezzza

che sarà ancora più pieno di gioia del giorno che stiamo vivendo.

Lo spirito ha doni immensi e la natura attorno a noi, piante, animali e pietre comprese, sono la materializzazione della grandezza della Mente Infinita. Noi tutti siamo parte di questi doni. Anzi, siamo un dono noi stessi!

La consapevolezza di questa unione è il primo gradino che è necessario compiere per utilizzare correttamente e consciamente le potenzialità che ci sono offerte. Infatti possiamo attingere a questo potere che ci circonda e che permea il nostro stesso essere per innalzare il nostro spirito e raggiungere la piena realizzazione.

Imparare ad utilizzare i doni dello Spirito permette di scoprire il mistero che conduce alla salute perfetta, alla felicità più pura, alla ricchezza interiore ed esteriore. Prentice Mulford ci aiuta a cambiare ciò che abbiamo sempre pensato di noi e contemporaneamente cambiare la nostra vita.

Nulla è impossibile per lo spirito e questo libro ci fornisce gli strumenti per riconoscere i doni e farne uso quotidianamente.


Nuova straordinaria promozione: acquistando su Macrolibrarsi un libro BIS riceverai in regalo l’Agenda 2010 di BIS Edizioni. L’agenda settimanale contiene le frasi più belle degli autori di questa importante case editrice e dei più grandi maestri del pensiero di tutti i tempi. Parole di prosperità che vi accompagneranno per tutto il prossimo anno rendendolo più ricco e gioioso.

Nulla è frutto del caso

caso-nulla

Non possiamo parlare di metamedicina senza tener conto della legge di responsabilità, giacché essa costituisce la condizione di base per una vera guarigione.
Quando studiavo microbiologia, interrogavo i miei professori per sapere dove provenissero i microbi (batteri, virus, parassiti, eccetera), e mi rispondevano che questi agenti patogeni provenivano da contaminazioni. Accettavo la cosa continuando però a chiedermi dove la prima persona avesse potuto contrarre il microbo. Mi adeguai, paga della massa di conoscenze che esploravo nel mondo affascinante dei microrganismi, ma i miei interrogativi erano latenti; quando cominciai a lavorare in ospedale, ricominciai a chiedermi perché il tale si ripresentasse di continuo con infezioni urinarie, e la tal altra con vaginiti a ripetizione.
Ricordo in particolare un uomo anziano, con la tubercolosi, che praticamente non usciva mai di casa; i pochi visitatori che riceveva non avevano il bacillo di Koch a cui si attribuiva la sua malattia: dove mai avevano potuto contrarre quell’infezione?
Intuitivamente, sapevo che gli esseri umani possiedono la capacità di sviluppare la malattia sia attirando l’agente infettivo mediante la frequenza vibratoria, sia destabilizzando le molecole delle proprie cellule, consentendo in tal modo lo sviluppo di una patologia. Ma quando azzardavo a proporre questa ipotesi, tutti mi deridevano.

Il Mahatma Gandhi diceva: «L’errore non diventa verità solo perché si propaga e si moltiplica. E la verità non diventa errore solo perché nessuno la vede».
Assumere la responsabilità di ciò che viviamo significa riconoscere e accettare che i nostri pensieri, i nostri sentimenti, i nostri atteggiamenti – proprio come le lezioni che bisogna imparare nella nostra evoluzione – abbiano dato luogo sia alle situazioni felici e infelici in cui ci siamo imbattuti sia alle difficoltà o alle gioie che viviamo attualmente.

Quando nei seminari e nelle conferenze tocco questo tasto, spesso la gente ribatte: «Sarei io che mi sono attirato un padre violento?», «Se un bambino nasce malato, non sarà mica colpa sua?». «Se mio marito ha perso il lavoro, è perché l’azienda in cui lavorava ha chiuso: non ha nulla a che vedere con lui», «Come a dire che, se ho mal di schiena, sarebbe colpa mia!», «Non pensavo che uno potesse fabbricarsi una malattia!», «E’ davvero ingiusto. Mio figlio, che no ha fatto male a nessuno, sarà handicappato tutta la vita, mentre ci sono dei criminali che stanno benissimo».
Il mio secondo padre diceva: «C’è un’unica giustizia sulla terra, ed è la morte».
Tutte queste riflessioni traducono un’incomprensione della legge fondamentale della responsabilità, molto spesso confusa con il senso di colpa: è questa confusione a renderla difficile da accettare agli occhi di molte persone, che la leggono così: «Se questa situazione o questa malattia me la sono creata io, allora sarebbe colpa mia se sto male».
Questa chiave di lettura è sbagliata, ed è – per molti di noi – dovuta al tipo di educazione religiosa in cui siamo cresciuti. La cultura giudaico-cristiana ci ha insegnato ad affidarci a un potere superiore, Dio, e che se agiamo secondo i suoi comandamenti e pratichiamo azioni meritorie, veniamo ricompensati in questa stessa vita o dopo la morte; se invece non obbediamo ai suoi comandamenti o a quelli della Chiesa ci attende la punizione! Con questa base alla prima difficoltà inattesa e inspiegabile automaticamente ci viene da pensare: «Cos’ho fatto di male perché debba capitare questo proprio a me?» Oppure cerchiamo un responsabile esterno, ci dev’essere per forza un «colpevole».

Così, quando una situazione ci fa soffrire, abbiamo preso l’abitudine di colpevolizzarci (credendolo di essercela meritata) oppure ne accusiamo altri, o addirittura Dio.
Quando dico che essere responsabile della situazione significa che mi riconosco quale creatore di ciò che vivo, non intendo insinuare che ho creato deliberatamente una situazione gradevole o sgradevole, ma che bisogna accettare e riconoscere che i nostri pensieri, il nostro sentire, i nostri atteggiamenti o le lezioni che è necessario integrare nella nostra evoluzione, hanno generato le situazioni felici o infelici che ora stiamo vivendo. La legge della responsabilità, di conseguenza, non ha nulla a che fare con il merito o la punizione, con la fortuna o la sfortuna, con la giustizia o l’ingiustizia, oppure con la colpa: riguarda solo il concatenarsi delle cause e degli effetti.
Non siamo forse liberi di accettare una credenza o rifiutarla? Di scegliere le parole di cui ci serviamo? Di interpretare una parola o una situazione?
Non siamo forse liberi di amare e di odiare? Di accusare o comprendere? Di dire del male o del bene?
Non siamo forse liberi di guardare la verità in faccia o di mentire a noi stessi? Di reagire o di agire? Di alimentare la paura o di avere fiducia?
Si, siamo liberi dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre credenze, dei nostri atteggiamenti, delle nostre scelte.
Sebbene abbiamo, tutti quanti, questa libertà intera, non possiamo sfuggire alle conseguenze di ciò che scegliamo di dire, fare, credere.

Forse sei pronto a rinascere il peso delle tue scelte e delle loro conseguenze, ma forse penserai: «Se una persona è al volante e un’altra la investe in pieno, non avrà mica scelto lei di avere un incidente?». No, certamente. E tuttavia, che cosa è accaduto prima dell’incidente perché questa persona si trovi in quel contesto?
(…)

«Nulla è frutto del caso»

Questa verità fondamentale è a volte manipolata, per esempio da certi leader che, per far leva sui loro adepti, dicono: «Il caso non esiste, e se sei venuto qui è perché hai bisogno di noi». E’ giusto che non esiste il caso, e tuttavia l’interpretazione che si può dare di questa affermazione non è necessariamente quella giusta. Può darsi che una persona si trovi in un gruppo per imparare a dire di no oppure per impiegare il proprio discernimento.
Lo stesso Buddha diceva: «Non credete a me, verificate, sperimentate, e quando saprete da voi stessi che qualcosa è favorevole, allora seguitelo; e quando saprete da voi stessi che qualcosa non vi è favorevole, allora rinunciatevi».

Un senso di colpa può essere la causa di incidenti, problemi e oltre forme di autopunizioni? Osserva, e trai le tue conclusioni. Puoi verificarlo, se hai già avuto un incidente, che cosa stavi vivendo prima di esso? Un incidente a un piede o alle gambe può essere facilmente collegato a un senso di colpa, per il fatto di precedere qualcuno che invece fa da freno, magari perché a sua volta si rifiuta di avanzare. Un incidente a un dito può essere collegato a un certo perfezionismo; ci si sentire colpevoli per aver eseguito un lavoro troppo in fretta o senza troppa cura.
La simbologia del corpo può aiutarci a stabilire questo collegamento fra un incidente e ciò di cui si sentiamo colpevoli.

Claudia Rainville, tratto dal libro «Ogni sintomo è un messaggio»

La guarigione a portata di mano

Prezzo € 24,00
Compralo su Macrolibrarsi

Dieci anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per questa ricerca, durata a sua volta diciannove anni. L’esperienza personale della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a Claudia Rainville. Se siete fra coloro che s’interrogano sul senso profondo della loro malattia, questo libro potrebbe condurvi alle cause profonde e dare il via ad un vero processo di autoguarigione. Leggere i sintomi come messaggi del corpo: una chiave semplice, fondata su un’enorme casistica, per comprendere cosa c’è dietro una malattia e guarire.

La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.

Ogni sintomo è un messaggio è un grande best seller di Macrolibrarsi ed è considerato dalle persone che lo hanno letto una bibbia della salute.

Con te stesso

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Per poter negoziare con gli altri, è necessario trovare prima un accordo dentro di noi.
La filosofa Elena Pulcini ci spiega come realizzare un “collage” armonico tra i differenti io che ci compongono…

Se non siamo capaci di trovare un accordo interiore tra le diverse parti che ci compongono, difficilmente saremo in grado di negoziare in modo autentico con l’altro. Per mediare tra più parti, infatti, è prima necessario sviluppare la capacità di riconoscerle, negli altri, certo, ma soprattutto dentro di noi. Chi è disposto a guardare dentro di sé in profondità, senza giudizio, può arrivare a conoscere cosa desidera realmente. E, quindi, confrontare i propri desideri con l’altro per trovare un equilibrio. Molti di noi, invece, non sanno o non desiderano riconoscere alcune parti di sé nel tentativo di compiacere la società, di farsi accettare dalla famiglia o dal partner. Ma che tipo di equilibrio potremmo raggiungere con l’altro se prima non permettiamo alle nostre componenti più autentiche di emergere? Abbiamo rivolto questa domanda alla filosofa Elena Pulcini, grande conoscitrice delle emozioni umane.

Dare a se stessi il giusto valore
L’importanza di fidarsi delle proprie capacità per negoziare efficacemente.

La troppa autostima e la troppo poca sono due facce della stessa medaglia: una può portare alla megalomania, l’altra alla depressione. Tutti noi siamo compresi in questa tensione, in questa forbice, e qui dobbiamo cercare la definizione della parola valore, mediando e negoziando.

* Se per valore intendiamo l’affermarsi, la ricerca dell’ammirazione dell’altro, o l’imporsi, siamo sulla strada del narcisismo, dell’eccesso, facilmente vittime dei desideri altrui, delle proiezioni della società, delle aspettative e, nello stesso tempo, rischiamo di usare gli altri in maniera strumentale per raggiungere i nostri scopi di potere, compiacendo chi ci è utile e sottraendoci a chi ci pone sfide. Questa è la strada sbagliata.
* Se invece consideriamo il valore come consapevolezza della nostra unicità, della nostra autenticità, allora non deve mai mancare: è quello che permette la ricerca dei differenti sé, la loro armonizzazione e, di conseguenza, l’incontro con l’altro.

Il primo negoziato è con se stessi: è la ricerca di un sempre nuovo equilibrio tra la propria verità e l’ascolto dell’altro. Il primo aspetto ha a che fare con l’autenticità, che non è necessariamente coerenza, quanto piuttosto la disponibilità ad aderire a tutte le parti che compongono il sé, anche quelle meno desiderabili e meno ammirevoli. Ognuno di noi, infatti, è costituito da un insieme complesso di parti diverse, positive e negative: più vengono riconosciute e più concorrono a creare quell’unità, quella coesione che ci “tiene insieme”, ci rende unici e ci permette, poi, di negoziare con l’altro.

Conoscere se stessi

Prezzo € 10,00
Compralo su Macrolibrarsi

Quando tutto è conosciuto, nulla è ancora conquistato. Puoi sognare, volare, viaggiare, avere e possedere molto, ma la polvere resta polvere e tutto prima o poi svanisce.

La PERMANENZA, l’ETERNO e l’INFINITO sono le segrete Verità che porti nel petto. Ritrova la tua Co-scienza perduta. Sali oltre la mente comune e fonditi con TESSERE di SEMPRE: c’è una Coscienza in te, un Potere, lo stesso Potere che si sforzava di lottare nel pesce, nell’anfibio, nel dinosauro, nell’uccello, nel mammifero e ora in te.

Non ci sono più conquiste da fare nel mondo, l’avventura è DENTRO di TE, la libertà è dentro, lo spazio è in te, il tempo è in te, lo Spirito è in te. La scoperta suprema è che TUTTO È IN TE, “TU SEI LUI”, “TU SEI QUELLO”. Realizza questa Coscienza e sarai la FORZA che ha generato i Mondi: l’AMORE.

Vivi dentro, non essere sconvolto dalle circostanze esteriori, perché nel fondo, al centro e alla sommità dell’essere esiste una Verità Suprema, una Luce Eterna, indipendente dalle circostanze di nascita, di paese, di ambiente, di educazione, origine e causa del tuo divenire, è ciò che decide il tuo destino. In questa Coscienza ti devi unire.

Consapevolezza

consapevolezza

Lo spirito di consapevolezza conduce, invariabilmente, alla meditazione. Se sei consapevole non puoi fare a meno d’apprezzare l’essenzialità del momento presente, il vero ed unico segreto di qualunque ricerca interiore. Sicché la consapevolezza fiorisce proprio quando l’investigazione volge al suo fine. Qualche spunto per riflettere sull’ermeticità di questa nobile via.

Thich Nhat Hanh o più confidenzialmente, Thây (che significa “maestro” in vietnamita) una volta ha così definito “le sette meraviglie della consapevolezza”:

1. La consapevolezza consiste nel far sorgere la nostra presenza autentica, lasciarci prendere vita nel qui ed ora ed entrare in contatto con le cose.
2. La consapevolezza ci fa riconoscere che la vita è già presente. Possiamo essere davvero in contatto con lei e darle significato e profondità.
3. La consapevolezza dona forza vitale all’oggetto della nostra osservazione, lo tocca e lo abbraccia. Questo ci dà nutrimento e guarigione.
4. La consapevolezza trasmette raccoglimento e concentrazione. Se siamo concentrati nella nostra quotidianità possiamo osservare più profondamente e capire meglio ogni cosa.
5. La consapevolezza rende possibile l’osservazione profonda e fa sì che riconosciamo meglio l’oggetto della nostra osservazione fuori e dentro di noi.
6. La consapevolezza conduce alla comprensione che viene dal profondo della nostra interiorità; porta alla chiarezza e favorisce così la disponibilità all’accettazione.
7. La consapevolezza conduce alla liberazione tramite la comprensione così raggiunta. Ovunque si pratichi la consapevolezza c’è vita, comprensione e compassione.

(Thich Nhat Hanh)

fonte: http://www.meditare.net

La felicità della Piena Consapevolezza

Prezzo € 14,00
Compralo su Macrolibrarsi

A pochi chilometri da Bordeaux vive un monaco vietnamita che è una delle voci più alte della spiritualità di ogni tempo: Thich Nhat Hanh. Qui, nel 1982, ha fondato il Villaggio dei Pruni, una vera e propria oasi buddhista accessibile a tutti, così come accessibili appaiono, leggendo i suoi testi, una religione e una concezione del mondo molto lontane dall’Occidente. Ma non è il fascino dell’esotico a sedurre chi arriva in questo luogo.

Come il lettore constaterà attraverso il racconto degli autori – osservatori dall’interno della quotidianità dei monaci e delle monache che risiedono al Villaggio dei Pruni – e le testimonianze dei partecipanti ai ritiri che hanno luogo, ciò che colpisce, e magari disorienta, è la semplicità dell’esistenza che vi viene condotta. «Innanzitutto bisogna imparare a respirare» afferma Thich Nhat Hanh. E dal respiro consapevole, cuore di tutto il suo insegnamento, si snoda un percorso spirituale che coinvolge ogni momento della giornata: dai pasti alla meditazione, dal lavoro alle relazioni interpersonali. Ogni gesto è importante se vissuto nel momento presente.

Uomini e donne di diverse nazionalità e di diverse religioni ci narrano il modo in cui vivono giorno dopo giorno la Piena Consapevolezza. Le loro parole, appassionate e spontanee, esprimono tutta la forza di un pensiero più che mai attuale in un periodo funestato dall’intolleranza religiosa. A queste persone Thich Nhat Hanh non ha chiesto di sacrificare la propria fede ai nuovi ideali, e il loro voto – «non combatteremo mai, non uccideremo, né ci sacrificheremo per queste dottrine» – non ha bisogno di ulteriori commenti.

Il segreto della salute

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“Tu sei il solo artefice della tua realtà.” Perché nessuno può pensare per te nessun altro può farlo. Solo tu! Con ogni più piccola parte di te!

E’ importante riconoscere che il nostro corpo è realmente il prodotto dei nostri pensieri. Stiamo iniziando a capire, nella scienza medica, il grado in cui la natura dei pensieri e delle emozioni realmente determina la sostanza fisica, la struttura e la funzionalità dei nostri corpi.

Abbiamo incontrato nelle arti di cura l’effetto placebo. Un placebo è qualcosa che supponiamo non avere alcun impatto né alcun effetto sul corpo. Come una pillola di zucchero o qualcosa di simile. Racconti al paziente qual è il suo effetto, ed accade che il placebo ha un effetto uguale o maggiore rispetto al farmaco che dovrebbe avere quell’effetto.

Quindi, è stato scoperto che la mente umana è il fattore più grande nelle arti curative. Più dei farmaci talvolta!

Se qualcuno ha una situazione di malattia ha l’alternativa di poter esplorare cosa la sta creando, nella propria mente, invece che usare delle medicine.

Se è veramente una situazione acuta, che potrebbe portarlo alla morte, allora ovviamente l’uso delle medicine è la scelta più saggia, piuttosto che esplorare la mente per trovare la causa. Quindi, anche se non vuoi negare la medicina, ogni forma di guarigione ha un suo posto.

C’è solo una corrente di benessere che fluisce. E’ una corrente di pura energia positiva. E l’Universo, tutto ciò che conosciamo, è abbondante solo in questo! Questo è un mondo basato sul benessere. Il benessere abbonda in modo incredibile. E quando permetti al flusso di scorrere nella sua pienezza, ti senti molto, molto bene! E quando stai un po’ arrestando il flusso, non ti senti così bene. C’è solo una corrente di bontà o di benessere che ci stiamo permettendo o meno! E le tue magnifiche emozioni ti stanno dicendo in quale misura lo stai facendo.

Come te la cavi nel permettere, o nel resistere, a questa connessione. Hai conosciuto, o conosci persone, che hanno avuto malattie allo stadio terminale. Fermati un attimo e pensa alla parola dis-agio [disease =malattia]. Dividila con un trattino. E’ un corpo che non è a suo agio.

Abbiamo migliaia di differenti “diagnosi” e malattie là fuori. Corrispondono semplicemente all’anello debole. Sono tutte solo il risultato di un’unica cosa… Stress! Quando metti dello stress nella catena, stai mettendo dello stress nel sistema, ed uno degli anelli si rompe.

La nostra fisiologia crea le malattie per darci un feedback, per farci sapere che abbiamo una prospettiva non equilibrata e che non stiamo amando, non siamo grati. Quindi segni e sintomi corporei non sono qualcosa di terribile. La domanda che viene posta di frequente è “Quando una persona manifesta una malattia nel tempio del corpo o qualche tipo di disagio nella propria vita, grazie al potere di un corretto modo di pensare, ciò può invertirsi?” La risposta è “Assolutamente si!”

Il Novembre mi fu diagnosticato un tumore al seno. Dentro di me credevo fermamente, con la mia forte fede, di essere già guarita. Durante il giorno, per tutta la sua durata, semplicemente ringraziavo per la mia guarigione. Continuavo a ripetere “Grazie per la mia guarigione!” Nel mio cuore credevo di essere guarita. Vedevo me stessa come se il cancro non fosse più nel mio corpo. Una delle cose che facevo per guarirmi, era guardare film molto divertenti. Era la sola cosa che facevamo, giusto ridere, ridere, ridere!

Non potevamo permetterci di mettere alcun tipo di stress nella mia vita perché sapevamo che stressarsi era una delle cose peggiori che si possono fare mentre stai cercando di guarire te stesso.

Dal momento in cui mi venne fatta la diagnosi, ovvero il Novembre, fino al momento in cui sono guarita totalmente, sono passati approssimativamente 3 mesi. E tutto senza radiazioni o chemioterapia.

Prezzo € 15,81

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Conosci te stesso

crescita-interiore

Conosci te stesso” era scritto all’entrata del tempio di Apollo a Delfi. E’ l’invito che rimbalza vivace senza trovare risposta fino ai nostri tempi, domanda spesso dimenticata, trascurata ma sempre viva e potente.

Sono immenso, contengo moltitudini, mi contraddico” scrive Walt Whitman, tracciando in un solo verso il manifesto di quella spinta umanistica che vivificherà, anche dopo di lui, la psicologia. Poeta e scrittore americano dell’800, di lontana origine olandese, Whitman è un cantore della libertà; pone l’essere umano al centro della sua indagine e della sua poesia e così facendo offre una delle più belle tracce di lavoro sull’eterna questione messa in gioco dalle filosofie di tutti i tempi.

C’è chi arriva a porsi la domanda “Chi sono io?” per curiosità, chi per l’ambiente culturale in cui cresce e chi per disperazione, quando rimane l’unica cosa in grado di risollevare e riorientare lo sguardo dopo una delusione, dopo la scoperta di non essere eterni e onnipotenti oppure di non poter basarsi sulla pubblicità in tv per fare progetti per la propria vita.

Quello che oggi in psicologia si chiama “crescita personale” è semplicemente questo, affrontare la domanda “chi sono io?” con l’obiettivo di portarla – aperta – sempre con sé, senza affrettarsi a dare risposte facili e sicure, destinate immancabilmente a rivelarsi incomplete e insoddisfacenti. Non è facile rispondere perché ricchi, molteplici e in continua evoluzione siamo, e in questo Whitman, da buon introspettivo, come tutti i poeti, ha visto giusto. Come fare allora per rispondere all’appello della vita che molti sentono, prima o poi, di mettere in viaggio – metaforicamente parlando – alla ricerca di sé?

La prima cosa, ed è ancora la filosofia greca a dare il “la”, è quella di riconoscere di non sapere ancora chi siamo – “sapere è sapere di non sapere” dice Socrate –  e di mettersi in ascolto pazientemente, umilmente quasi, mettendo da parte tutte le idee preconcette che abbiamo di noi stessi, quello che vorremmo essere, quello che gli altri vorrebbero che fossimo, quello che pensiamo di essere e quello che gli altri pensano che siamo, per aprirci invece a una pacata osservazione di cosa siamo effettivamente, momento per momento.

E’ una ricerca lunga, è un puzzle pluridimensionale quello che dobbiamo costruire raccogliendo frammenti di sensazioni, emozioni, pensieri, desideri, aneliti, valori, ideali sino a comporre un’immagine rappresentativa di questa complessità, in cui non esiste nulla che sia bello o brutto, giusto o sbagliato, ma in cui con occhio imparziale, dobbiamo imparare a riconoscere tutte le diverse sfumature che fanno parte di quel mondo intero che chiamiamo “io”. Un mondo che si rivelerà difficile da descrivere, proprio come un pianeta come il nostro, come la Terra, è difficile da raccontare e ci vogliono interi atlanti, con diverse tipologie di mappe per poter dare un’idea della sua complessità.

Non ci sono scorciatoie per la crescita personale, bisogna conoscersi a poco a poco e cominciare a percorre e a piedi le diverse strade del “pianeta che siamo” per sperimentarci nella pratica e raccogliere informazioni su ciò che ci piace, ciò che ci riesce meglio, ciò che desideriamo, ciò che possiamo e ciò che temiamo, per mettere in luce i nostri punti di forza e riconoscere i nostri limiti, decidendo quando oltrepassarli per sfida e quando accettarli con tolleranza.

E’ un lavoro da esploratori conoscere se stessi, E’ un lavoro da svolgere su due diversi fronti, uno esterno e uno interno. All’esterno, guardando ciò che diciamo e facciamo, notando come gli altri interagiscono e reagiscono a ciò che diciamo e facciamo; all’interno – e questo è ancora più difficile – facendo bene attenzione a ciò che sentiamo fisicamente, ciò che proviamo emotivamente e anche a quali pensieri stiamo ospitando e coltivando. Anche il viaggio più lungo inizia col primo passo, scrive Lao Tzè, quindi, taccuino alla mano e sguardo attento, con un po’ di tempo ogni tanto per riflettere sui dati raccolti. Buon viaggio!

Marcella Danon

fonte: http://www.lifegate.it

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Ascoltati, ascolta chi ti è vicino

thich-nhat-hanh

Cari amici, vorrei dirvi come pratico quando mi arrabbio. Durante la guerra in Vietnam, c’erano molte ingiustizie, e furono uccise molte migliaia di persone, fra le quali molti miei amici e discepoli. Ero molto arrabbiato. [..]

Non dissi nulla, non feci nulla, perché sapevo che agire o dire cose mentre si è arrabbiati non è saggio. Può creare molta distruzione. Tornai a me stesso, riconoscendo la mia rabbia, abbracciandola, e guardai profondamente nella natura della mia sofferenza.
Nella tradizione buddista abbiamo la pratica del respirare in presenza mentale, del camminare in presenza mentale, allo scopo di generare l’energia della presenza mentale. È esattamente con questa energia che possiamo riconoscere, abbracciare e trasformare la nostra rabbia. La presenza mentale è il tipo di energia che ci aiuta a essere consapevoli di ciò che sta avvenendo dentro di noi e intorno a noi, e tutti possono essere in presenza mentale. Se bevete una tazza di tè e sapete che state bevendo una tazza di tè, questo è bere in presenza mentale. Quando inspirate e sapete che state inspirando, e concentrate la vostra attenzione sull’inspirazione, questa è consapevolezza della respirazione. Quando fate un passo e siete consapevoli che state facendo un passo, questo si chiama consapevolezza del camminare.
[..]
Quando non siete calmi evitate di agire, non dite nulla: restate disponibili per voi stessi, centrati in voi stessi. Ci sono sistemi grazie ai quali possiamo tornare a noi stessi e praticare così da riscoprire la nostra calma, la nostra tranquillità, la nostra lucidità. Ci sono sistemi che possiamo mettere in pratica così da capire le reali cause della sofferenza. E questa comprensione ci aiuterà a fare ciò che va fatto, e a non fare ciò che potrebbe essere dannoso per noi e per gli altri.
Prima di continuare, pratichiamo la respirazione in presenza mentale per mezzo minuto.

Nella psicologia buddista, siamo soliti parlare della coscienza in termini di semi. Abbiamo il seme della rabbia, nella nostra coscienza. Abbiamo il seme della disperazione, della paura. Ma abbiamo anche il seme della comprensione, della saggezza, della compassione, e del perdono. Se sappiamo come innaffiare il seme della saggezza e compassione in noi, quel seme, questi semi si manifesteranno come energie potenti che ci aiuteranno a compiere un gesto di perdono e compassione. Ciò basterà a recare un immediato sollievo alla nostra nazione, al mondo. Questa è la mia convinzione.

Con lucidità, con comprensione e compassione vi rivolgerete alle persone che vi hanno provocato così tanto danno e sofferenza e porrete loro molte domande.

Nel buddismo parliamo della pratica dell’ascolto profondo, dell’ascolto compassionevole, un metodo magnifico grazie al quale possiamo ripristinare la comunicazione – la comunicazione tra marito e moglie, la comunicazione tra padre e figlio, la comunicazione tra madre e figlia, la comunicazione tra nazioni.

La pratica dell’ascolto profondo dovrebbe essere assimilata dai genitori, dalle coppie, così che possano capire la sofferenza dell’altra persona. Quella persona potrebbe essere nostra moglie, nostro marito, nostro figlio o nostra figlia. Ma anche se possiamo avere l’intenzione di ascoltare, molti di noi hanno perso la capacità di farlo perché c’è molta rabbia e violenza in noi. Altri non sanno come usare la parola gentile; rimproverano e giudicano in continuazione. E il loro parlare è molto spesso aspro, amaro. Questo genere di linguaggio farà sempre esplodere in noi l’irritazione e la rabbia e ci impedirà di ascoltare profondamente e con compassione. Per questo la semplice intenzione di ascoltare non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un qualche allenamento per poter ascoltare profondamente e con compassione. Io penso, credo, ho la convinzione che se un padre sa come ascoltare profondamente e con compassione suo figlio, sarà in grado di aprire la porta del suo cuore e di ripristinare la comunicazione.

Alle coppie raccomando sempre, quando sono arrabbiati l’uno con l’altra, di tornare al proprio respiro e al camminare in presenza mentale, di abbracciare la rabbia e guardare profondamente nella natura della rabbia. Così possono essere in grado di trasformare quella rabbia, anche in soli quindici minuti o in poche ore. Se non possono farlo, allora dovranno dire all’altra persona che soffrono, che sono arrabbiati, e che vogliono che l’altro lo sappia. Proveranno a dirlo in un modo calmo. “Caro (o cara), soffro, e voglio che tu lo sappia”.

A Plum Village, dove vivo e pratico, raccomandiamo ai nostri amici di non tenersi la loro rabbia per più di ventiquattr’ore senza dirlo all’altra persona. “Caro/a, soffro, e voglio che tu lo sappia. Non so perché tu mi abbia fatto una cosa simile. Non so perché tu mi abbia detto una cosa simile.” Questa è la prima cosa che dovrebbero dire all’altra persona. E se non sono abbastanza calmi per dirlo, possono scriverlo su un foglio.
La seconda cosa che possono dire o scrivere è: “Sto facendo del mio meglio.” Significa: Sto praticando per non dire nulla, non fare nulla con rabbia, perché so che in questo modo creerei maggiore sofferenza. Così sto abbracciando la mia rabbia, sto guardando profondamente dentro la natura della mia rabbia.” Dite all’altra persona che state praticando il trattenere la rabbia, il comprendere la rabbia, allo scopo di scoprire se per caso quella rabbia proviene da una vostra cattiva comprensione, da una vostra percezione errata, da una vostra scarsa presenza mentale o da una mancanza di abilità.
E la terza cosa che potreste volergli o volerle dire è: “Ho bisogno del tuo aiuto.” Generalmente quando ci arrabbiamo con qualcuno vogliamo fare esattamente l’opposto. Vogliamo dire: “Non ho bisogno di te. Posso sopravvivere anche per conto mio.” “Ho bisogno del tuo aiuto” significa “Ho bisogno della tua pratica, ho bisogno del tuo guardare in profondità, ho bisogno che mi aiuti a vincere questa rabbia perché soffro.” E se io soffro, non è possibile che tu possa essere felice, perché la felicità non è una faccenda individuale. Se l’altro soffre, non c’è modo che tu possa essere felice da solo. Così aiutare l’altro a soffrire meno, a sorridere, farà felice anche te.

Il Buddha ha detto: “Questo è così perché quello è così. Questo è perché quello è.” Le tre frasi che propongo sono il linguaggio del vero amore. Esso ispirerà l’altra persona a praticare, a guardare in profondità, e insieme realizzerete la comprensione e la riconciliazione. Ai miei amici propongo di scrivere queste frasi su un foglietto e di infilarlo nel portafoglio. Ogni volta che si arrabbiano con il partner, o con il figlio o la figlia, possono praticare la respirazione in presenza mentale, tirare fuori il foglietto e leggerlo. Sarà una campana di consapevolezza che dirà loro che cosa fare e che cosa non fare. Le tre frasi sono: “Soffro e voglio che tu lo sappia.” “Sto facendo del mio meglio.” “Per favore aiutami.”

Una volta che sarà ristabilita la comunicazione, la pace sarà possibile.

Quello che il Buddha ha detto è: “Ciò che è venuto in essere – se sai come guardare profondamente nella sua natura e identificare la sua fonte di nutrimento, allora sei già sulla strada della liberazione.” Ciò che è venuto in essere è la nostra malattia, il nostro malessere, la nostra sofferenza, la nostra violenza, la nostra disperazione. E se pratichiamo il guardare in profondità, la meditazione, saremo in grado di identificare la fonte di nutrimento, di cibo, che ha portato tutto questo in noi.

Abbiamo bisogno di respirare profondamente, di diventare calmi per toccare il seme della saggezza.

Thich Nhat Hanh: Abbracciare la Rabbia
Conferenza tenuta il 25 settembre 2001 alla Riverside Church di New York

Un percorso di trasformazione e consapevolezza attraverso i discorsi di uno dei massimi insegnanti del Buddhismo impegnato

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Questo libro raccoglie gli insegnamenti offerti da Thich Nhat Hanh durante il ritiro dal titolo La pace è ogni passo tenuto a Castelfusano (Roma) dal 21 al 26 marzo 2008. Con il suo inconfondibile stile sobrio, ma profondo e diretto, l’autore illustra le tappe fondamentali di un percorso di trasformazione e consapevolezza alla portata di tutti: prendersi cura delle proprie sensazioni, praticare la consapevolezza del respiro, imparare l’ascolto profondo, apprendere come trasformare la rabbia, scoprire il senso di unione, la condizione di inter-essere che ci connette a tutti gli altri essere viventi e non. In un’apposita sezione del libro sono raccolti gli insegnamenti rivolti ai bambini nel corso dello stesso ritiro.