Transurfing: Soluzioni semplici di problemi complessi

Può trattarsi di una situazione esistenziale complessa, di un conflitto, di una circostanza sfavorevole, di una difficoltà, o di un problema.
Per ogni problema difficile esistono soluzioni facili.La chiave per la risoluzione sta sempre in superficie, si tratta solo di vederla. Ma il pendolo, che ha creato il problema, ostacola la visione. Il pendolo distruttivo si prefigge lo scopo di ottenere la vostra energia. Per fare ciò deve fissare la frequenza di emissione dei vostri pensieri sul problema. Riesce benissimo a farlo convincendovi del fatto che il problema è complesso. Se voi avete accettato queste regole del gioco, vi si può tranquillamente prendere per mano e condurvi in un intricato labirinto. E solo dopo arriverete a comprendere che ” il cofanetto si apriva senza sforzo”.

Se si riesce a spaventare una persona, a farla preoccupare, coinvolgerla o far leva sui suoi complessi, essa confonderà col fatto che il problema è difficile e si fa prendere all’amo. Ma si può anche non spaventarla. E’ già una opinione che non si siano semplici soluzioni per la maggior parte dei problemi. Ciascuno di noi, nell’arco della sua vita, si scontra continuamente con varie difficoltà, specialmente se sono cose nuove, non conosciute. Alla fine tutti hanno l’abitudine ben radicata di affrontare i problemi con timore e a volte con vera e propria paura. Per di più l’uomo dubita sempre delle proprie capacità di misurarsi con le difficoltà. Risulta così che la tendenza ad accogliere con timore i problemi si trasformi nel filo che guida la marionetta.
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Come fare per non farsi accalappiare dal pendolo? Basta non immergersi nel problema, non farsi coinvolgere nel gioco del pendolo. Datevi in affitto. Agite come si fa di solito in questi casi ma non come partecipanti al gioco ma bensì come osservatori esterni. Imparate a guardare la situazione in modo distaccato. Ricordate che vogliono prendervi per mano e portarvi in un labirinto. Non fatevi nè spaventare preoccupare dal problema. Ricordate innanzi tutto che esiste sempre una soluzione molto semplice, non accettate la difficoltà che vi viene imposta.

Se vi scontrate con un problema o un ostacolo, cercate di capire qual’è il vostro rapporto con esso. Il problema può generare turbamento, paura, indignazione, sconforto e così via. Ma bisogna cambiare il modo solito di rapportarsi alla difficoltà insorta, reagendo esattamento all’opposto; in questo modo il problema si elimina da solo o si risolve in modo veloce e facile. A dispetto degli stereotipi o delle consuetudini diffuse, imparate ad affrontare il problema non come un’ostacolo che dev’essere superato, ma come un tratto di percorso che dovete oltrepassare.

Tratto da Reality Transurfing – Lo Spazio delle Varianti – Vol 1 di Vadim Zeland


lo spazio delle varianti reality transurfing 26544 La pace comincia da noi  accettazione

Un modo nuovo di pensare ed operare…
… per ottenere la realizzazione dei tuoi desideri!

Il Transurfing è una tecnica potente che fornisce gli strumenti necessari
per gestire il tuo destino a tuo piacimento. Nessun miracolo, però.
Ti aspetta qualcosa di ben altra entità. Ti convincerai che la realtà ignota
è molto più stupefacente di qualsivoglia magia…

Il transurfer è colui che scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano
e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro.

Ciò che rende interessante il Transurfing è la facilità con cui si può usare:
una volta avviato potrai renderti conto di ogni passo del cammino…

Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa,
il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi,
che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa
e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.

Attento a non disperdere la propria energia lottando inutilmente
contro i pendoli (strutture mentali vincolanti che si rafforzano
in modo proporzionale alla risonanza che le persone danno loro)
il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore,
assumendo in questo modo una prospettiva più distante, rilassata e obiettiva.

Amare Se Stessi

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“Come ho detto molte volte, non importa quale sia il problema, il punto fondamentale su cui lavorare e’ l’Amore Per Se Stessi. Questa e’ la bacchetta magica che dissolve i problemi. Ricordate le volte in cui stavate bene con voi stessi come andava bene la vostra vita? Ricordate le volte in cui eravate innamorati e in quel periodo sembrava non esserci nessun problema?

Amare voi stessi vi porterà una tale infusione di benessere e buona fortuna che danzerete sull’aria! Amare voi stessi vi fa stare bene! E’ impossibile amare veramente voi stessi senza che accettiate e approviate voi stessi. Questo significa nessuna critica in alcun caso”

Louise Hay

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.

Cosa è l’autostima?

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Cosa è l’autostima?
Non si tratta certo di pompare sé stessi così da sentirci favolosi il cento per cento del tempo. Non sono gli amici, o i genitori, o il partner, che ci dicono che siamo il top, il meglio del mondo ( o dell’Universo)…
Quello è solo ego gonfiato. Ed è miseramente vulnerabile!
Basta un inconveniente, un fallimento, ed ecco che come uno spillo quella difficoltà buca il palloncino della nostra autostima e tutta l’ aria fuori esce…
Molti confondono l’autostima con l’autoefficacia o la fiducia in se stessi.
Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia dato dall’approvazione e dalla stima altrui. Ebbene, l’autostima non è nessuna di queste due cose. Forse la confusione nasce dal termine stima. Stimare implica fare una valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un quadro, un gioiello, un esperto valuta quanto questo oggetto può valere.
Ma qual è il valore di un essere umano? E chi sarebbe l’esperto perito? Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione? A seconda della cultura potrebbe essere il denaro, il cervello,
la bellezza, la carriera, i vestiti firmati e così via. Ma qual è il sistema di valutazione corretto?

Quale metro di valutazione state usando per voi stessi?
Qualunque sistema adottiate, il problema è che è influenzato. Avete valore solo se rispettate certe condizioni, che però possono cambiare o ci possono venire tolte in ogni momento.
Queste condizioni, come ci insegna il buddismo, sono impermanenti. Quindi, da un giorno all’altro, potreste assistere al grande crollo del vostro valore nella borsa mondiale dell’Essere Umano.

E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato ad ogni essere umano?
Qual è il vostro valore?
Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani, indipendentemente dai riscontri di ciò che facciamo (carriera, età, aspetto fisico, soldi) o dall’approvazione altrui.
Per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo. Possiamo semplicemente decidere di sentirci così. Ora, in questo preciso momento. Ricordate a voi stessi più spesso che potete:

«Non ho nulla da provare e tutto da sperimentare, io valgo in quanto essere umano, semplicemente perché esisto».

E’ una consapevolezza che nessuno dall’esterno può offrirvi. Deve arrivare da voi. Per questo si chiama autostima e non «stima da altri».

Per imparare l’arte di amare e apprezzare se stessi

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Guidandoci con pragmatismo e intelligenza in un attento riesame dei modi con i quali valutiamo i nostri risultati, la nostra «riuscita», André e Lelord c’insegnano come sviluppare e accrescere l’amor proprio, la nostra visione personale e la fiducia in noi stessi su cui si fonda la stima di sé. E nell’aiutarci a fare un bilancio personale, ci spiegano anche, con molta chiarezza, come coltivare l’autostima nei nostri figli, da piccoli e durante l’adolescenza. Il best seller dei due psicologi francesi che hanno ridefinito il concetto di autostima come passaporto per il benessere.