Una cosa difficile – Silvia Vecchini

Talvolta è difficile, riconoscere di aver sbagliato,
chiedere scusa a un amico,
scoprirsi dalla parte del torto.
Allo stesso tempo, è molto importante,
per la crescita emotiva e relazionale,
imparare a farlo, con sincerità.

Un cagnolino-bambino corre all’inseguimento di qualcosa che sta ruzzolando giù dalla collina. Forse è un gioco, il pomolo di una porta, forse una pallina. Ma avvicinandosi alla pagina con più attenzione si scopre che si tratta in realtà di una rotella.

Rimbalza fino a che non si deposita tra i fili d’erba. Il ragazzino afferra l’oggetto e lo guarda sconsolato. Il giovane protagonista pensa, stringe nella mano la rotellina, poi si volta e si rimette in marcia.
Va verso la salita.
Torna indietro, controvento, faticosamente, determinato ma con lo sguardo ancora desolato.
La collina diventa una montagna da scalare, con rocce alte e ripide. Sulla guancia scorre una lacrima. Con il vento e la neve la parete rocciosa si fa più insidiosa, mentre la tempesta di neve imperversa. Il cagnolino però non demorde, continua a guadagnare centimetri in avanti. Non è facile percorrere passo dopo passo questo viaggio, che non è una semplice scalata ma un viaggio dentro se stessi e dentro la propria coscienza.

Quando raggiunge finalmente la cima della montagna, il cane-bambino non è più solo. Seduto sulla vetta, voltato di spalle, qualcuno sta piangendo.
Due ragazzini dispiaciuti e un gioco che si è rotto. O meglio, un gioco che uno dei due ha rotto. Un carretto a cui manca una ruota.

Ora è perfettamente chiaro e lampante quello che è successo. Il piccolo cagnolino ha rotto la macchina!

“SCUSA…“

(quanta fatica costa pronunciarla!), l’unica parola che troviamo scritta in questo poetico libro che scava con metafore intense nella sfera emotiva e nella coscienza morale di ciascuno di noi.

Eccolo il gesto magico, che si esplica in una parola ma che dentro, dietro, ha tutto: la montagna, la neve, le lacrime, l’affetto, la riflessione, la scelta, il coraggio.
La rotellina però è stata recuperata.

Il gioco si può riparare.
Si può riparare a un errore.
Si può chiedere scusa.
Si deve chiedere scusa, quando si ha sbagliato.

Gesti allo stesso tempo piccoli e grandi – enormi – che cementano le amicizie e allenano l’empatia, che fanno diventare persone migliori, dei quali è giusto sottolineare bellezza e difficoltà, senza svilirli.

Una cosa difficile di Silvia Vecchini e Sualzo edito da Bao Publishing, è decisamente un albo delicatissimo e toccante, che riesce a raccontare a piccoli e grandi quanto può essere ardua, ma allo stesso tempo rasserenante e fortificante, un’azione di scuse. E lo fanno con una leggiadria e poesia che incanta, senza alcuna ombra di didascalismo, riuscendo ad arrivare alle corde dell’anima e regalandoci un’opera significativa, limpida ed eloquente.
Un albo praticamente senza parole – solo una, quella più importante – che del picture book ha lo sviluppo sulla doppia pagina – teatro di scena – e del fumetto la sequenzialità.

Questo libro senza parole è un albo da assaporare, osservando le pagine che scorrono insieme a una storia apparentemente semplice che racconta qualcosa di molto difficile.
Lo abbiamo provato e lo proviamo in tanti e sappiamo che in teoria è semplice chiedere scusa, nei fatti è molto più difficile, perché prevalgono tanti altri sentimenti diversi: l’orgoglio, l’arrabbiatura, il pensiero di avere ragione a tutti i costi…

Una storia piccolissima, che narra per immagini un episodio minuscolo nella vita di due persone, che però ha una valenza immensa, perché sono i sentimenti a essere toccati. L’amicizia, il senso di colpa, il desiderio di farsi perdonare e rimettere tutto a posto, la capacità di chiedere scusa e di andare avanti come se nulla fosse accaduto.

C’è tutto questo nel breve racconto visivo immaginato da Silvia Vecchini e illustrato da Sualzo.
Allora, così come è arrivato, il vento scompare. I due, col sorriso ritrovato, riparano al danno. Un gesto d’amicizia e il terreno si fa erboso, soffice, i pendii scoscesi tornano un dolce declivio, giusto quel poco che basta per scivolare leggeri e sereni sulla macchinina aggiustata.
Un libro bello e curato, dal significato importante, per adulti e bambini.

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Magiare bene per stare bene

Perché è importante mangiare bene

E’ a tutti noto che a tavola la salute può essere conquistata, persa o conservata. Ce lo dicono gli esperti della nutrizione, i giornali, la televisione; ma i consigli degli esperti difficilmente bastano a cambiare le abitudini sbagliate, a meno che non si arrivi a comprendere pienamente perché certi comportamenti sono tanto nocivi.
Io vorrei spiegare il punto di vista della Medicina Cinese a proposito di alimentazione e fare capire perché il mangiare bene sia così importante.

Le energie che quotidianamente consumiamo hanno una doppia origine: una innata e l’altra acquisita.
Dal momento della nascita in poi la vita umana è assicurata dall’aria respirata e dai cibi che consumiamo. La respirazione e l’alimentazione sono perciò le basi su cui si costruisce la salute; personalmente non possiamo modificare la qualità dell’aria dell’ambiente che ci circonda, mentre sicuramente possiamo scegliere gli alimenti in qualità e quantità.

Aria e cibo, opportunamente trasformati, forniscono al corpo energia e sangue. L’energia è la base di ogni funzione utile a costruire e mantenere in vita il corpo (riscaldare, trasformare, riparare, costruire, fare circolare); il sangue nutre ogni cellula. Per svolgere le nostre attività quotidiane consumiano energia e sangue; se alla fine della giornata rimane una quota inutilizzata di energia e sangue esse vengono trasformate in energia essenziale, un vero e proprio risparmio, che viene depositata nei Reni; energeticamente, possiamo considerare questi organi come la banca centrale del corpo, che tiene in riserva ciò che non è immediatamente necessario utilizzare.
Oltre a questa essenza detta acquisita, che si forma dopo la nascita, i Reni conservano anche l’essenza innata, energia che ognuno riceve in dono dai genitori al momento del concepimento: rappresenta un patrimonio strettamente personale che ci assicura un certo numero di anni di vita, se non viene sperperato, ma protetto. E’ facile comprendere quanto importante sia preservare questo tesoro; ed è proprio l’essenza acquisita che assolve a questo compito di sostenere e nutrire l’energia essenziale innata dalla quale dipende la qualità e la durata della nostra vita.

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Un’opera unica, frutto di oltre 20 anni di esperienza che l’autrice ha dedicato all’alimentazione naturale macrobiotica e alle terapie olistiche.

Giusi De Francesco in tutti questi anni di studio e confronto quotidiano con i più comuni disturbi e anche gravi patologie ha sviluppato notevoli capacità curative. A partire dalla propria esperienza personale, ha potuto verificare come il cibo possa essere il primo elemento su cui basare migliore equilibrio e armonia per il corpo, la mente e lo spirito. Nascono così più di 300 squisite ricette e rimedi naturali. La prima parte del libro presenta la cucina terapeutica rivolta al recupero della salute. Segue una seconda parte relativa alla cucina naturale, più varia e gustosa, destinata a chi è in buona salute e utilizza il cibo per mantenersi in forma e di buon umore. Le conoscenze che l’autrice condivide permettono a chi legge di occuparsi della propria salute con più consapevolezza, risolvendo e prevenendo malesseri e problemi.
Completano il libro gli appasionanti e coinvolgenti racconti di chi ha riconquistato la salute e la gioia di vivere grazie alla cucina e ai consigli dell’autrice. Sono proprio queste testimonianze dirette, la migliore dimostrazione degli straordinari risultati che si possono ottenere passando ad un’alimentazione sana e naturale.