Mentre cercavo il mio tesoro

“Ogni tanto mi lamento diceva il suo cuore, “lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono così: hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli. Noi, i cuori siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia. Perché quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente “il mio cuore ha paura di soffrire”, disse il ragazzo all’alchimista, una sera in cui guardavano il cielo senza luna. “Digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza, e che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni, perché ogni momento di ricerca è un momento di incontro con Dio e con l’eternità “ogni momento di ricerca è un momento di incontro” ripeté il ragazzo al proprio cuore. “Mentre cercavo il mio tesoro, tutti i giorni erano giorni luminosi, perché sapevo che ogni ora faceva parte del sogno da ritrovare. Mentre cercavo questo mio tesoro, lungo il cammino ho scoperto cose che non avrei mai sognato di trovare se non avessi avuto il coraggio di tentare ciò che era impossibile per un pastore” “per ogni uomo sulla faccia della terra c’è un tesoro che lo aspetta”, disse il cuore. Noi, i cuori solitamente parliamo poco di questi tesori, perché gli uomini ormai non vogliono più trovarli. Ne parliamo soltanto ai bambini. Poi lasciamo che la vita indirizzi ciascuno verso il proprio destino. Ma purtroppo soltanto pochi seguono il cammino tracciato per loro, il cammino della loro leggenda personale e della felicità“.

Tratto da L’alchimista di Paulo Coelho

Come il Fiume che Scorre - Libro
Sette anni di riflessioni, viaggi e incontri: il segreto svelato di un’affascinante filosofia di vita.

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Un grande viaggio..la vita

“Folco, Folco, corri, vieni qua! C’è un cuculo nel castagno. Non lo vedo, ma è lì che canta la sua canzone:

Cucù, cucù, l’inverno non c’è più
È ritornato il maggio col canto del cucù

Bellissimo, senti!
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento. L’altro giorno la Mamma mi ha chiesto «Se qualcuno telefonasse e ci dicesse d’aver scoperto una pillola che ti farebbe campare altri dieci anni, la prenderesti?» E io istintivamente ho risposto «No!» Perché non la vorrei, perché non vorrei vivere altri dieci anni. Per rifare tutto quello che ho già fatto? Sono stato nell’Himalaya, mi sono preparato a salpare per il grande oceano di pace e non vedo perché ora dovrei rimettermi su una barchetta a pescare, a far la vela. Non mi interessa.
Guarda la natura da questo prato, guardala bene e ascoltala. Là, il cuculo; negli alberi tanti uccellini – chi sa chi sono? – coi loro gridi e il loro pigolio, i grilli nell’erba, il vento che passa tra le foglie. Un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto. Le formicole continuano a camminare, gli uccelli cantano al loro dio, il vento soffia.”

Tratto da: La Fine è il Mio Inizio

La Fine è il Mio Inizio

Da non perdere

Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita e di cos’è la vita: «Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto», dice. Così, all’Orsigna, sotto un albero a due passi dalla gompa, la sua casetta in stile tibetano, in uno stato d’animo meraviglioso, racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità.
E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. Ai giovani in particolare ricorda l’importanza della fantasia, della curiosità per il diverso e il coraggio di una vita libera, vera, in cui riconoscersi.
La sua proverbiale risata e la tonalità inimitabile della sua voce, che qui si è cercato di restituire intatte, lasciano trasparire la serenità di chi non lotta più, felice di un’esistenza fortunata, ricca di avventura e amore.
Questo libro è un testo unico che racchiude tutti i suoi libri precedenti, ma anche li precede e li supera. «Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.»

Senza perdere la calma

La pazienza, virtù importante ormai quasi dimenticata. Da coltivare per riscoprire una marcia in più nella vita di tutti i giorni.

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“Essere pazienti non significa essere deboli, ma avere scoperto una nuova forza interiore”

La pazienza non è un concetto di facile definizione. Secondo gli esperti è la capacità di porsi in un atteggiamento di calma e serenità di fronte alle situazioni più disparate: quando perdiamo l’autobus che è passato giusto due secondi prima, quando si teme di non riuscire a finire dei lavori importanti in tempo, quando aspettiamo ad un appuntamento l’amico ritardatario.

La pazienza è anche non perdere la lucidità mentale nella quotidianità mentre attendiamo notizie importanti.

Tutte queste caratteristiche sono tipiche del sesso femminile; basti pensare anche alla tradizione letteraria che riporta esempi di donne come Penelope o Arianna che trascorsero la maggior parte del tempo ad attendere il ritorno dei loro uomini.

Nella società moderna, da quando le donne lavorano e hanno assunto ruoli sociali importanti, la pazienza intesa come capacità di attendere è venuta un po’ a mancare; eppure è presente più che mai nella vita femminile. La capacità di conciliare i ruoli di moglie, madre, lavoratrice, persona con una vita sociale, non sarebbe realizzabile senza la pazienza.

Questa, infatti, non è una virtù passiva che si concretizza nell’aspettare, ma nel saper gestire con calma molte situazioni diverse senza perdere la calma.

La donna paziente di oggi è colei che riesce a guardarsi con ironia, che non pretende troppo da se stessa e che riesce a mandare avanti con serenità molte attività.

Nella società caotica in cui viviamo la pazienza è un valore più che mai positivo

Come sfruttare una virtù antica

La pazienza non è più una virtù passiva, ma un atteggiamento saggio e costruttivo che si rivela vincente in molte situazioni della vita. Essere persone moderne e pazienti oggi significa:

NON FARE SFORZI INUTILI: se la strada che si vuole percorrere è difficile, è inutile intestardirsi perché l’unico risultato sarebbe quello di sentirsi frustrati. Meglio fermarsi e attendere che arrivi l’occasione giusta. Grinta e coraggio vanno bene, ma non quando l’obbiettivo è irraggiungibile.

NON FISSARSI SU UN UNICO OBBIETTIVO: avere una meta nella vita è giusto, aiuta ad andare avanti. Tra la partenza e l’arrivo c’è però molta strada da percorrere e se si guarda solo allo scopo finale si rischia di perdere occasioni di scelta che si possono presentare durante il percorso.

NON ANGOSCIARSI NELLO SCEGLIERE: ciò vale soprattutto per le donne in lotta perenne per far coincidere alla perfezione gli impegni quotidiani. Imparando a far convivere tante situazioni si impara sicuramente a essere più serene. Un esempio? : ho un buon lavoro e voglio stare più tempo con i figli? Rinuncerò alla palestra e farò una passeggiata con i bambini.

NON CERCARE DI CAMBIARE LE PERSONE: sperare che gli altri cambino è un atteggiamento di pazienza passiva e negativa che caratterizza uomini e donne. Bisogna invece accettare il fatto che l’altro non diventerà mai come si vorrebbe.

RISCOPRIRE I LATI INDEDITI DI SE’: l’impaziente è spesso una persona di successo che con grinta ottiene ciò che vuole. Se però fallisce è destinato alla frustrazione e all’insuccesso cronico perché vede quel fallimento come una sconfitta per tutta la vita. Pazienza è invece la capacità di darsi una seconda possibilità, riscoprendo capacità e talenti nascosti.

di: Bianca Maria Fracas – Psicologa e consulente sessuale

Tecniche e suggerimenti per ritrovare la calma interiore e abbattere lo stress

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Questo è un libro semplice che ha un unico scopo: darvi una mano a rilassarvi.

In ogni pagina troverete una tecnica di rilassamento che riuscirete ad apprendere in soli cinque minuti. Ogni tecnica è corredata di una breve spiegazione, seguita dalle istruzioni.

La spiegazione vi mostrerà come e perché una determinata tecnica funziona, e per quali fini è particolarmente salutare. Le istruzioni sono chiare e semplici. Dovreste essere in grado di leggerle e di assimilarle in pochi minuti, oltre che di praticare gli esercizi subito e con risultati positivi.

Rilassa il tuo corpo” è facile da usare.

Non occorre leggerlo tutto né sistematicamente: sfogliatelo fino a trovare la tecnica che vi interessa. Praticatela ogni giorno per una settimana circa. Una volta che l’avete appresa potete passare ad un altro esercizio.

Il tuo benessere

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Hans Selye è probabilmente stato una delle figure più importanti nell’ambito della ricerca medica del ventesimo secolo. E’ stato il suo lavoro di una vita nel campo dell’endocrinologia a portarlo alla formulazione del concetto di risposta non specifica dell’organismo a uno stimolo negativo. In poche parole: Selye è stato quello che ha scoperto il concetto di stress.

Forse l’idea di Selye è stata una delle più importanti in medicina dopo la scoperta dell’antibiotico; L’importanza del suo lavoro sta nel fatto che, per primo, ha introdotto nella medicina ‘ufficiale’ la dimensione somatica: e cioè il punto di vista secondo il quale eventi rilevanti per l’emotività e gli aspetti psicologici della persona sono importanti tanto quanto eventi strettamente fisici nel determinare il suo stato di benessere o di non benessere.

Il punto di vista somatico comprende come noi indidualmente guardiamo noi stessi dall’interno all’esterno e come, da questo punto di vista, la distinzione tra corpo e mente, semplicemente, scompare.
Guardando dal nostro interno verso l’esterno noi non siamo consapevoli del corpo in sè come distinto dalla mente, ma piuttosto di ciò che ‘sentiamo’ e dei processi attivi del corpo.

Il punto di vista somatico introdotto da Selye ha allargato la mappa di quello che rappresenta per noi oggi la ricerca del benessere e della salute ed ha attribuito maggior importanza a ciò che, dall’interno di noi stessi possiamo fare per ridurre gli effetti dello stress agendo sul nostro stato e sul nostro allineamento interno. Per primo Selye ha portato l’attenzione su quello che possiamo fare come individui agendo sulla componente somatica per definire chi siamo e come ci comportiamo.

Mentre la medicina tradizionale guarda maggiormente a quello che DALL’ESTERNO può essere fatto sul corpo della persona per modificare la sua salute, Selye accetta questa conoscenza radicata nel sapere scientifico ed allo stesso tempo espande il campo di azione della medicina per farvi entrare come attore capace di influenzare le situazione la capacità interna all’individuo di auto-regolarsi. La prospettiva somatica non diminuisce affatto la dimensione medica per come era stata intesa fino ad allora. Piuttosto aggiunge ad essa il riconoscimento dell’interazione mente-corpo che emerge in ogni aspetto di quello che viene considerata ‘malattia’.

Per Selye ‘la vita è un processo di adattamento continuo all’ambiente nel quale siamo immersi. Esiste uno scambio incessante tra materia vivente e materia inanimata, e tra un essere e l’altro. Il segreto del benessere e della felicità risiede nella capacità di adattarsi continuamente alle condizioni che mutano all’esterno. La ‘punizione’ se non ci si adatta sono la malattia e l’infelicità.’

Vivere comporta la capacità di adeguare chi siamo a livello somatico agli stimoli esterni, e la capacità di reagire ad essi in maniera adeguata. E questo, dal mio punto di vista, è l’oggetto principale della ricerca delle discipline evolutive e del Coaching Somatico.

fonte: http://www.somaticamente.com/

Conflitti e malattie

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Ogni persona che vuole approfondire la conoscenza di se stessa, delle proprie zone d’ombra e del proprio carattere, approfitterà di questo libro nel quale troverà informazioni sull’energia vitale, l’aura, i chakra e il loro significato per la salute, la gioia di vivere e il senso della vita secondo tutte le epoche culturali e tutte le discipline spirituali.

Sciamanismo, agopuntura, magia, teoria medioevale degli umori come anche psicologia e psicanalisi moderna vengono affrontati in maniera approfondita. L’autore collega l’immagine scientifica del mondo alle scoperte della Medicina Energetica moderna e alla sapienza spirituale originaria. Così si forma una nuova immagine del mondo nella quale l’evoluzione dell’anima individuale è la chiave.

I rapporti nascosti fra i centri vegetativi nel corpo e i conflitti psichici vengono esaminati con cura. L’autore, grazie alla propria esperienza quotidiana nel suo ambulatorio medico, è arrivato alla convinzione che i blocchi energetici causati dai conflitti psichici siano la causa principale dei problemi fra le persone e della maggior parte delle malattie. Ma per l’autore i conflitti non sono sempre negativi, in quanto ogni persona può maturare e crescere anche in virtù di questi e ottenere più comprensione di se stessa e degli altri grazie al riconoscimento del proprio tipo caratteriale. Per questo motivo il testo fornisce un valido aiuto nel riconoscere e curare i conflitti psichici, veri e propri ladri d’energia, e permettere a ogni persona di utilizzare il proprio potenziale.

Metodologie per ottenere una comprensione più ampia di se stessi, ma anche per capire meglio le altre persone ed essere inoltre più sani e contenti. Solo dopo aver superato la propria ombra psichica è possibile una vera crescita spirituale.

Il testo illustra anche l’innovativo e straordinario sistema di Medicina Energetica scoperto dall’autore, ovvero l’Energetica Psicosomatica (PSE), efficace per individuare e curare i blocchi energetici. Particolari rimedi omeopatici permettono infatti di superare blocchi e conflitti vecchi di anni in tempi brevi, con recuperi straordinari ed effetti duraturi sulla salute psicofisica.

Tanti esempi e consigli pratici per una lettura piacevole nel viaggio alla riscoperta della propria anima e dei meccanismi che causano le malattie.

Durante il cammino

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Il tuo cuore si trova là dove si trova il tuo tesoro. Ed è necessario che il tuo tesoro sia ritrovato affinché tutto ciò che hai scoperto durante il cammino possa avere un significato.
Paulo Coelho