Più cattiva di un lupo – Amélie Javaux

“Per tutti i bambini che incontrano un lupo cattivo nel cortile della loro scuola.”

Carlotta ha sempre avuto paura del lupo, e anche se gli adulti dicono che non esiste, lei non gli crede perché ce n’è uno nella sua scuola. Viaggia in branco e si chiama… Agnese. È una ragazza della sua classe, a cui piace prendere in giro gli altri, le sue parole poi diventano zanne.

Ad ogni intervallo, pensieri, parole cattive, prese in giro… Nel pancino di Carlotta quella sensazione di rabbia e paura cresce, le impedisce di ridere, giocare, dormire e persino mangiare.
Carlotta è sempre più angosciata dalle prese in giro, ma non osa parlarne con i suoi genitori, che la vedono strana e sono molto preoccupati. Si sente sminuita e perde la fiducia in se stessa.

Una notte di luna piena, ancora infastidita, Carlotta non riesce ad addormentarsi.
E se la soluzione, per fermare tutto questo fosse diventare come loro, anche lei un lupo cattivo?


Per cercare di unirsi al gruppo di Agnese, anche lei si trasforma in un lupo, tira fuori le zanne… e per un po’ diventa lei stessa una bulla.
Il giorno dopo per far parte di quel gruppo anche lei grida al piccolo Simone.
La colpa di aver visto il terrore negli occhi di Simeone le stringe il cuore.
Si rende conto di quello che ha fatto al povero Simeone, era spaventato a morte proprio come lei, questo circolo vizioso deve essere spezzato.


Fortunatamente nel caldo abbraccio della mamma, prima di dormire, escono lacrime liberatorie che raccontano tutto.
Le parole svuotano la sua palla e la liberano. Si sente meglio.
Non vuole più essere amica del lupo, Carlotta non ha più paura del lupo.

“Ho capito che certe volte quando sei tanto spaventato
e magari le cose si mettono male,
la rabbia può farti diventare un lupo cattivo.”

Più cattiva di un lupo di Amélie Javaux edito da Mondadori affronta con forza e sensibilità la piaga del bullismo scolastico. La metafora del lupo è efficace e funziona molto bene con i bambini, portando forte e chiare le emozioni che troviamo con Carlotta. Tuttavia, è un peccato associare sempre il lupo alla crudeltà e alla paura 😉

È un albo illustrato, secondo me, indispensabile. Apre la discussione su pratiche che stanno diventando sempre più “comuni” e che si verificano sempre prima nella carriera scolastica. Questo argomento mi sta particolarmente a cuore e questo albo ci aiuta molto a riflettere anche come genitori e adulti che lavorano con i bambini.

Inoltre, questa storia evoca la situazione del bullo che a sua volta diventa un bullo, per paura e rabbia, ma anche per il desiderio di entrare in un gruppo, e questa è una posizione molto interessante, perchè sembra che sia sempre più frequente e che alcuni bambini siano fortemente condizionati dal comportamento di altri… un tema molto delicato e poco presente nei libri per bambini.
Non è sempre così facile risolvere una situazione così, ma trovo questa storia rassicurante. Sapere che puoi trovare aiuto da un adulto o dialogando.

“In due, ci si sente fortissimi.
In due, siamo già una banda di super amici da favola!”

Un libro che affronta con delicatezza il tema del bullismo, e che aiuta a sconfiggere anche i lupi più feroci.

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Che cos’è la Scuola? Luca Tortolini – Marco Somà

A tutte le bambine e a tutti i bambini che vanno a scuola
e che cominciano a prendersi cura del mondo.
L.T.

Inizia con questa meravigliosa e profonda dedica questo libro. Una dedica preziosa e ricca di buoni auspici, per tutti i bambini che vanno a scuola. Per tutti quelli che la inizino per la prima volta, o anche per chi invece prosegue un percorso già cominciato.

“La scuola è uno spazio aperto anche quando è al chiuso
…Nella scuola ci sono tante di quelle idee che le puoi sentire nell’aria.
Talvolta sono addirittura troppe, bisogna aprire le finestre, per farne uscire un po’ e spargerle tutte intorno…”

 

Che cos’è la scuola? di Luca Tortolini illustrato da Marco Somà edito da Terre di Mezzo è un albo illustrato dalla struttura circolare, con un incipit potente, si apre e si chiude con la stessa frase. Con questo gioco di parole, che Somà rappresenta come una portone aperto in un giardino, entriamo all’interno della storia.

La scuola è una e tante cose: è un edificio, è un gruppo di bambini, sono i maestri, le idee, la storia, la poesia, la matematica, la musica. E’ un luogo in cui tutto si mescola e s’intreccia per costruire il saper essere e il saper vivere.
La scuola non ha muri, ma è libera di uscire e di mescolarsi nel mondo, perché ovunque si possono apprendere cose nuove, fare esperienze e condividere scoperte: si viaggia nel tempo imparando la Storia, oppure nel mondo con la geografia, si imparano la scienza, l’arte e la musica. E poi nella scuola ci sono gli altri: i bambini con cui giocare, scambiarsi la merenda o la gomma per cancellare, e gli adulti che hanno la pazienza di ascoltare, di insegnare e di far divertire.

“Tutte le bambine e tutti i bambini che vanno a scuola formano un gruppo:
si scambiano pensieri, le penne, le gomme….
e gli abbracci qualche volta.
Così nascono le amicizie.”

Un testo poetico che celebra la scuola per quello che realmente rappresenta prima di tutto per i bambini, ma che dovrebbe invece essere per tutti: un luogo di incontro e di scambio. Un albo sicuramente originale nella sua composizione, che non racconta delle paure e dei timori del primo giorno di scuola, non ci sono singoli personaggi che vivono avventure, interagiscono tra loro.
In questo spazio quasi onirico invece si muovono, giocano e si prendono cura l’uno dell’altro, animali antropomorfi tutti diversi tra loro.

“Le maestre e i maestri aiutano a imparare.
Insegnano che cos’è la bellezza
e quella meraviglia che si chiama immaginare.
Insegnano anche a sbagliare:
perchè più si sbaglia più si impara.”

Un albo che parla di scuola, senza cadere in stereotipie o imporre canoni.
La scuola non è “quel luogo dove si ascolta la maestra e si fanno i compiti”. La scuola è di più.
A scuola si impara, non solo la storia, la geografia, la matematica.. si impara la meraviglia e la bellezza intorno a noi.
Le potenti parole di mescolano alle dolcissime immagini che compongono questo albo, capace di catturare lo sguardo ma anche il cuore.
L’albo è un clamoroso intreccio di emozioni, scoperte, considerazioni e percezioni che spesso dimentichiamo perché ci focalizziamo solo sulla fatica dell’impegno scolastico vissuto prima da studenti e poi da genitori.

Ma la scuola è e sarà sempre un luogo in cui il dialogo, le idee, l’immaginazione ed il pensiero degli altri, arricchisce tutti.
La scuola serve. Serve a tutto. Serve, a imparare. Ma mica solo dai libri.
Serve a crescere, a legare, ad apprendere l’abilità di stare insieme e comunicare.
La scuola serve a sognare.
A sognare, sì. Un futuro di successo e di soddisfazioni.
E poi serve a perseguirlo. Insegna a fare passi nella direzione giusta.
La scuola serve a scoprire, a curiosare, a sperimentare.
E poi serve a scovare passioni, ambizioni, interessi, talenti.
Serve a costruire i ricordi più belli della propria vita. Come quando anni dopo ti siedi a mangiare una pizza con le amiche e almeno una decina di volte ti ritrovi a dire “ti ricordi a scuola…”
Perché te ne accorgi solo dopo che gli anni della scuola sono i più belli, disegnati ad arte nella memoria con un pennarello indelebile.

Che cos’è la scuola?racconta una verità assoluta.
Si legge da adulti con un po’ di nostalgia e da bambini con grande meraviglia.

“Dentro la scuola ci sono le bambine e i bambini.
Dentro le bambine e i bambini c’è tutto.
La paura, la gioia e anche la tristezza.
La rabbia e anche l’amore.
Ci puoi trovare anche un pezzo di torta.
Nelle bambine e nei bambini c’è tutto il mondo.”

Buona lettura
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Sei un fiore blu – Sonya Hartnett

“Agli altri bambini la scuola
piace, o almeno ci vanno
senza problemi. Io invece
non ci voglio andare mai.”

In Sei un fiore Blu di Sonya Hartnett, edito da Rizzoli, una ragazza si sveglia al mattino, ancora stesa nel suo lettino pensa che è quasi ora di andare a scuola, ma non ci vuole andare.
Una delicata esplorazione della consapevolezza di una bambina che sono le sue differenze individuali e la sua creatività a renderla speciale. Una storia meravigliosamente raccontata da uno dei migliori scrittori australiani, Sony Hartnett.

“A scuola impari a fare cose nuove,
ma io ho troppo paura di sbagliare.
A volte poi non capisco
quello che ci spiega la maestra.”

La scuola è il luogo per i bambini dove si creano i primi legami, le amicizie, dove si imparano sempre cose nuove e soprattutto ci si mette alla prova, ma lei ha troppa paura di sbagliare, sentendosi così non abbastanza all’altezza degli altri…escludendosi da tutto. L’unica cosa che le dà il sollievo sono i suoi disegni.
Ha molto talento nell’arte, ma in qualche modo non lo vede come un punto di forza perché è qualcosa di diverso da quello in cui tutti gli altri sono bravi.

Fortunatamente per lei, sua madre raccoglie la sua paura per la scuola e l’ansia di commettere errori o distinguersi e le dice come essere diversa può essere meraviglioso.
La piccola protagonista dialogando in cucina mentre la mamma prepara la pasta al forno comprende che anche se lei non sa correre forte come gli altri, non conosce una risposta in classe o non fa ridere come i suoi compagni, non significa essere peggiori ma semplicemente si è diversi.. ed è proprio quello che ci rende meravigliosamente unici!

“Essere diversi può essere facile,
ma alla fine capisci che è una bella cosa.”

Così la bambina esce per una passeggiata a guardare le nuvole insieme al suo gatto, e lì immersa in angoli della natura, splendidamente illustrati, riflette, rendendosi conto che tutto ciò che la circonda è unico e diverso.. dagli alberi, al canto degli uccelli e perfino i colori dei meravigliosi fiori, come quelli blu che vede lei e che spiccano in mezzo al campo giallo.

“Questo fiore non è giallo come gli altri, però è bello così, vero?
Il fatto che le cose siano diverse rende il mondo meraviglioso.”

Vede i fiori blu tra le centinaia di margherite gialle, gli alberi ad alto fusto tra quelli bassi ei vari colori e forme delle nuvole che volano sopra di lei.
Vede e sa che essere diversi va bene – potrebbe anche essere meraviglioso!

Sei un fiore blu, pagina dopo pagina porta con sè un messaggio delicato e potente, che arriva dritto al cuore di chi legge o ascolta questo racconto...cattura la complessa vita interiore di una bambina che impara a celebrare tutto ciò che la rende unica!
Sforzarsi di essere come tutti gli altri è una ricerca inutile, la rivelazione provoca un profondo cambiamento e una leggerezza riempie improvvisamente le pagine.

Una bella e delicata lettura, è un dono per quei bambini che si sentono diversi: i bambini tranquilli e premurosi che desiderano comprendere se stessi e il mondo che li circonda, e si irritano contro le strutture consolidate della routine scolastica quotidiana.
In particolare anche per i bambini più grandi che iniziano a notare quanto possano essere diversi dagli altri. Consente conversazioni sulle meravigliose differenze che tutti abbiamo e su come abbracciarle in ogni modo possibile.
Un ottimo libro da usare per sviluppare la consapevolezza dell’importanza delle differenze, la gentilezza verso gli altri e la gentilezza verso noi stessi.

Le illustrazioni di Gabriel Evans, completate ad acquerello e matita, sono bellissime e aggiungono un elemento di meraviglia a questo libro illustrato attraverso il suo uso di colori pastello.

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Ci conosciamo? – Tina Oziewicz

La curiosità si arrampica più in alto che può,
in cima a un albero, su un tetto o su un camino.
La gioia salta su un trampolino.
La gratitudine riscalda.

Curiosità, è una creatura agile e dalle orecchie flosce, che si appollaia sopra il panorama del mondo aperto e guarda nell’immenso con una vivace miscela di speranza, meraviglia e desiderio.
Dal bordo di un camino, siamo entrati con lei nel mondo tranquillo e malizioso dei sentimenti, incontrando una troupe di creature morbidose.
La compassione aiuta le lumache ad attraversare un marciapiede verso la salvezza, .
Altrove, le nostre insicurezze costruiscono .


In Ci conosciamo? incontriamo pagina dopo pagina le poche parole di Tina Oziewicz ci parlano di verità, e le illustrazioni di Aleksandra Zajac sbocciano e sprizzano con dettagli affascinanti come una vela costruita con un paio di mutandoni svolazzanti o una pantofola rossa che cade da una zampa soddisfatta.

Cosa fanno i sentimenti quando nessuno guarda sorprende e lenisce, questo libro illustrato ci ispira e ci invita a provare a scoprirle.
Le frasi, semplici e brevi, contengono tutto ciò che è più importante. Ognuno di loro ritrae un sentimento. Conosciamo molto bene tutti questi sentimenti. Non importa quanti anni abbiamo e quali sono le nostre esperienze di vita.

Tutti provano gioia, tristezza. Sentiamo desiderio, compassione, o proviamo odio e rabbia. Alcuni sentimenti sono positivi, li associamo bene e ci piace che nascano nel nostro cuore. Vorremmo evitare gli altri, perché sono sempre legati a qualcosa di brutto. Dovremmo lottare per alcuni e dimenticare gli altri. Alcuni ci rendono sereni, altri ci fanno sorridere. Ci sono anche quelli che fanno sparire per molto tempo il sorriso dai nostri volti.


L’autrice, ha descritto ciascuno dei sentimenti il ​​più brevemente possibile. Ha paragonato ciascuno a qualche attività. Attività semplici e quotidiane. Pertanto, in questo libro, la pace è paragonata a un cane che viene accarezzato e la felicità è paragonata a una bolla portata dal vento, l’amore è come un elettricista e la speranza prepara panini per il viaggio…poi c’è anche la tristezza è avvolta in una calda coperta e la paura fa finta di non esserci, la nostalgia annusa una sciarpa e l’ansia fa il giocoliere.

Leggendo questo libro, ci siamo immersi in uno straordinario mondo di sentimenti. Sensazioni che ci accompagnano ogni giorno. Nonostante questo, molto spesso non ci pensiamo affatto. Non pensiamo a quanto grande sia il ruolo che giocano nelle nostre vite. Colpiscono non solo noi, ma anche le persone che ci circondano. Il modo in cui guardiamo quando proviamo tutti questi sentimenti può essere visto nelle illustrazioni di Aleksandra Zając. La grafica semplice e poco colorata è estremamente affascinante.

Ogni pagina è la conferma e lo dimostra che c’è la vera bellezza nella semplicità. Sarebbe molto bello appendere ogni foto di questo libro nei muri casa, scuole e uffici per ricordarci ogni giorno il grande potere insito nei nostri sentimenti.


Ci conosciamo? edito da Terre di Mezzo è un libro per intere famiglie e non ha età.
Per leggere insieme e parlare insieme. Vale la pena discutere di ciascuno dei sentimenti presentati in esso. Ognuno vale, perchè non possiamo vivere senza sentimenti, quindi abbiamo bisogno di sapere il più possibile su di loro.

La gentilezza affronta una tempesta.
La rabbia esplode.
La malinconia prende il volo.
L’amicizia ti sta accanto quando fai un ruzzolone.
E dove abitano tutti?
….

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Emma e l’Unicorno – Dana Simpson

-Sei..
…un UNICORNO, giusto?
-Mh E tu sei un genio.

Emma è una bambina, come tante, frequenta la quarta elementare , è solare ed energica, piena di immaginazione e il sorriso sempre sulle labbra!


Dai suoi compagni di classe viene considerata un po’ stramba, soprattutto da Dakota che adora chiamarla “principessa stupidotta”. Nonostante tutto, a Emma del parere degli altri non importa nulla e vive le sue giornate in modo spensierato e allegro (e anche un po’ monotono…). Almeno fino a quando non incontra Marigold Musetto Divino. O anzi, fino a quando non tira un sasso nel lago e colpisce Marigold, uno splendido unicorno bianco, vanitosa, egocentrica e ironica. 😀

Dopo essere stata liberata, con un sasso in testa, Marigold dice a Emma che, per ringraziarla, esaudirà un suo desiderio.
Qui non mancano ovviamente le richieste mega di Emma, ma alla fine le chiede di diventare la sua migliore amica.
L’unicorno non, sa bene cosa significhi essere la migliore Amica, ma non ha scelta e poi quella bambina con le trecce e le lentiggini sul viso le ispira anche molta simpatia.


Dopo avere lanciato lo scudo della noiosità (l’incantesimo che permette agli unicorni di restare un mito) per evitare che tutti vedendola si sbalordiscano, Marigold ed Emma passano molto tempo insieme senza che nessuno – compresi i genitori di Emma – si stupiscano vedendola al fianco di un animale fantastico.

Emma e l’unicorno è un graphic novel che conquista i bambini, per la collana TipiTondi di Tunué, scritto e disegnato da Dana Simpson, una serie di successo che negli Stati Uniti ha venduto oltre 1,6 milioni di copie.


Emma e Marigold chiacchierano e passano molto tempo insieme, e non mancano mai i botta e risposta divertenti 😀 , giocano (anche se è un po’ difficile giocare a “sasso, carta, forbice” con un unicorno) e si confidano.


Grazie alla sua nuova migliore amica Emma si sente più sicura di sé e diventa gentile perfino con Dakota (che a sua volta è un po’ invidiosa del fatto che la sua arcinemica abbia un unicorno tutto per sé). Tra feste di compleanno e di Halloween, lezioni di pianoforte e di ginnastica, cavalcate in riva al lago e agenzie investigative Emma e Marigold diventano inseparabili tanto che arrivati a fine lettura pagina dopo pagina la lettura di poco più di 200 pagine vola via che è un piacere!
In USA sono stati pubblicati diversi volumi della serie, speriamo arrivino tutti tutti anche qui in Italia 😉

Emma è una ragazzina come tante, con le sue preoccupazioni e i suoi dilemmi, ma grazie a Marigold si ha subito l’impressione che niente sia davvero impossibile per lei, a partire dalla loro amicizia. Il legame tra la ragazza e l’unicorno viene infatti trattato con estrema naturalezza.

I caratteri delle due protagoniste sono evidenti fin dalle primissime tavole, dove all’ingenua irriverenza di Emma, l’unicorno Marigold risponde con quel sano sarcasmo, con battute spesso sottili e argute che zittiscono la ragazzina.


Emma è riconoscibile i bambini leggendo si immedesimano in lei.
Le piacciono le cose che piacciono ai bambini (unicorni, videogiochi, cartoni animati) e si occupa di cose con cui i bambini si occupano (gerarchie sociali scolastiche, compiti a casa, stranezze su Internet).
Anche il legame di amicizia tra Emma e Marigold viene dipinto in modo sincero: un legame fatto di alti e bassi, di momenti di non sopportazione e talvolta di esasperazione, costruito su un interesse incondizionato per il benessere dell’altra.


L’ironia utilizzata è sicuramente l’elemento forte di questa narrazione, dove anche le situazioni apparentemente più complicate per Emma si risolvono con l’aiuto dell’amica unicorno, della sua esperienza e della sua capacità di ironizzare su tutto.
Emma e l’Unicorno ha uno stile divertente, capace di veicolare pagina dopo pagina importanti messaggi, comunicando sia con un pubblico giovane (dagli 8 anni) che con lettori più adulti e maturi.


E’ un fumetto piacevole e delicato, che riesce a donare ai lettori conforto e sorriso, che sa portare un arcobaleno in una giornata grigia.
Una lettura che consigliamo perchè oltre ad essere piacevolissima, porta con sè un messaggio finale positivo ma non idealistico, inclusivo ma mai utopico e contempla le vere sfaccettature della realtà quotidiana, senza creare un’atmosfera favolistica intorno alla storia 😉

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Aldo e Rosa – Quando l’Amicizia vola alto – Susanna Mattiangeli

Aldo e Rosa stavano sempre insieme.
Aldo era invisibile, Rosa no.

Questa storia è per chi sa accogliere tutte le possibilità e anche per chi, almeno, ci prova.
Questa è la storia di una ragazzina che fa la prima media e del suo amico immaginario. Aldo è invisibile, ma noi per comodità lo possiamo vedere: è morbido e bianco.

Le persone del quartiere e la professoressa Spocchia spesso scambiano Rosa per un maschio, perché ha i capelli corti e non è sempre come ci si aspetta che sia una ragazza. Lei a volte ci rimane po’ male, ma la presenza di Aldo l’aiuta molto. Grazie a lui riesce a farsi molte domande, anche bislacche: a che servono i capelli? Chi ha inventato il primo formaggio? Chi ha inventato le domande?

Quando hai un sacco di domande, ci puoi fare un sacco di cose.
Giochiamo al gioco delle domande!
Come si gioca?
Si fanno solo domande.
ok.

Rosa incontra molti amici, tra cui Zoe, una bambina che all’inizio le sta molto antipatica perché sembra una secchiona, ma poi diventeranno inseparabili. Il mondo degli adulti in questo fumetto è abitato da strani personaggi: i professori non sono proprio simpatici e la famiglia di Rosa non fa che spostare e dare via mobili per fare spazio in casa. A un certo punto Aldo chiede a Rosa di rivelare agli altri la sua esistenza.

Giochiamo al gioco del nuovo anno?
Come si gioca?
Si esprimono i desideri.

Aldo e Rosa quando l’Amicizia vola alto di Susanna Mattiangeli, illustrato da Mariachiara Di Giorgio, edito da Mondadori, è un fumetto che parla di crescita e di amicizia, dai 10 anni.
E’ una raccolta di tanti (ben 18) e brevi episodi ironici e filosofici sull’amicizia e la crescita.
La storia di Aldo e Rosa e dei loro amici è nata nelle pagine di “Internazionale kids“, la rivista che l’ha ospitata una volta al mese per un anno.
Prima di allora era da qualche parte nei pensieri di Susanna e di Margherita, la quale ha dato ad Aldo la sua forma rotonda e ha trasformato delle idee in tanti disegni colorati con l’acquerello.
Quando è arrivato il momento di entrare in un libro, oggetto molto reale e allo stesso tempo molto fantastico, la storia si è voluta allargare, ha chiesto più spazio ed è cresciuta di alcuni capitoli.

Ci sono giornate speciali.
Quelle con i regali.
…Ne abbiamo preso uno per tutti!
Saremo la banda del cappello!

Una storia a fumetti che è come un migliore amico, per i temi che con leggerezza racconta e per la sintonia che inevitabilmente si crea con Aldo e Rosa
I fumetti ultimamente si stanno guadagnando un ruolo di rilievo sugli scaffali delle librerie, e sui comodini in cameretta dei bambini.

Mancava solo una cosa.
ALDO!
…Sei l’amico migliore che si possa avere!
E tu il cervello migliore
da cui spuntare!

Rosa quella sera aveva una cosa da fare.
Aveva deciso che le domande avevano bisogno di un posto tutto per loro.
Così avrebbe potuto lasciarle libere e andarle a trovare ogni tanto.

Queste storie hanno la capacità di sapersi adeguare con efficacia e semplicità al linguaggio dei ragazzi per mettere in scena le loro esperienze, i loro sogni, le loro domande e la loro straordinaria visione del mondo. C’è scuramente l’obiettivo è di accompagnarli verso nuove domande e nuove risposte, aiutarli a capire meglio se stessi, altre volte per avvicinarli all’attualità o ai problemi con cui dovranno fare i conti da adulti; il tutto sempre in un’ottica che vuole essere universale e sincera e mai retorica o banale.

Ci sono tanti tipi di domande.
Domande belle, domande sciocche,
domande impertinenti, domande aperte…
…domande sbagliate, domande a trabocchetto,
domande di aiuto, domande sulle domande.
Le domande finiscono?
Forse, ma Rosa ne aveva ancora così tante.

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L’albero della scuola – Antonio Sandoval

Nel cortile della scuola c’era un albero.
Uno solo.
Pedro gli si avvicinò e gli accarezzò il tronco.
All’improvviso, sull’albero spuntò una nuova foglia.

Pedro è un bambino che nota nel giardino della sua scuola un piccolo albero e decide di prendersene cura. È gesto spontaneo, deciso forse come alternativa alle tante occupazioni dell’intervallo o forse per curiosità di scoprire cosa sarebbe accaduto. È un albero speciale: un albero che cresce solo se riceve attenzioni.


Inizia così questa storia, con un albero insignificante a cui nessuno fa caso, ma che un giorno fa amicizia con un bambino.

Pedro tutti i giorni si prende cura dell’albero e lui lo ringrazia crescendo, facendo foglie irrobustendosi sempre di più.
Il problema è che, come spesso accade, gli adulti intervengono arginando involontariamente nuove cose, nuove emozioni, nuove scoperte.


Per fortuna Pedro non si fa intimorire dalla recinzione e il giorno dopo è di nuovo in cima all’albero e spiega ai compagni di scuola che quell’albero ha bisogno di molto affetto per crescere ed è così che ogni bambino decide di donargli attenzioni, cure e persino poesie.
L’albero diventa così grande che ci può costruire sopra anche una casetta in cui creare una biblioteca molto speciale ❤

Una lettura, che si rivela molto positiva e ricorda ai bambini di essere più responsabili anche nella raccolta differenziata e nella gestione dello spazio verde a scuola o al parco.
L’albero della scuola di Antonio Sandoval, edito da Kalandraka, offre tantissimi spunti di riflessione su questi argomenti, diventando uno strumento utilissimo per gli educatori, i genitori e gli insegnanti che vogliono approcciare con i più piccoli i temi cardine della sostenibilità ambientale e sociale.

Attraverso la comprensione, l’esperienza diretta, la sensorialità, l’interazione, la cura Pedro, nel tempo, stabilisce una relazione con l’albero ricca di intensità, che gli permette di sentirsi parte della natura, abbattendo ogni barriera fisica ed emozionale.
La motivazione a Pedro non manca e i rami dell’albero, ormai forti e ricchi di verdi foglie, non aspettano altro che ricambiare tanto amore trasformandosi nel luogo perfetto in cui accogliere lui e i suoi amici per leggere e giocare.

Gli alberi sono da sempre un argomento molto caro ai bambini e nei libri illustrati per l’infanzia, ma L’albero della scuola, ha qualcosa che la rende unica e speciale: perchè può essere resa vera con poco sforzo e tantissima immaginazione. 😉 è infatti una buona base di partenza per attività di laboratori pratici con i bambini come la semina per comprendere il ciclo di vita delle piante.
L’albero della scuola, attraverso una storia delicata e semplice, racconta l’importanza dell’educazione ambientale e la consapevolezza che la natura necessita di amore, rispetto, pazienza e di cosa significhi prendersene cura.

Un libro, come piace a noi, di quelli che ammettono tante letture. Una prima, ci rende consapevoli delle incredibili potenzialità della natura e di come un albero apparentemente debole e solitario possa diventare il centro di un’intera comunità se viene prestata la necessaria attenzione. Una lettura più approfondita, magari per i ragazzi più grandi, ci porta a pensare a come un progetto possa crescere in modo esponenziale se le persone coinvolte danno la loro collaborazione, interesse e affetto.

Che bello sarebbe se in tutte le scuole ci fosse un albero di cui tutti i bambini potessero prendersi cura e che finisse per integrarsi in modo così speciale nella loro vita quotidiana!

Chissà se il seme dell’albero, come questa lettura riusciranno a far germogliare in tante altre scuole un nuovo alberello scheletrico e con rami sottili…!?
Una storia d’amore per la natura, ricca di quei piccoli gesti di cui tanto ha bisogno.
Piccoli gesti davanti ai quali la natura non resterà impassibile e che senza dubbio avrà una risposta.

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POP va a Scuola – Babalibri

Pop è un simpatico dinosauro a strisce variopinte. A lui piace moltissimo andare a scuola e difatti oggi ha portato un bel regalo alla sua maestra.

Si tratta di un disegno con due cuoricini che la maestra ha apprezzato davvero tanto!

Adesso, però, Pop deve scrivere il suo nome alla lavagna…

Di quante letterine è composto il suo nome?

Una nuova avventura del dinosauro a strisce più amato dai bambini, per imparare insieme a Pop a contare da 1 fino a 10!
Attraverso piccoli dialoghi a fumetto Pop e i suoi amici imparano a contare da uno a dieci; ogni doppia pagina descrive una piccola attività (la merenda, l’ascolto di una fiaba, l’appello, la ricreazione). La scena contiene gli elementi essenziali per far sì che il bambino, anche piccolo, possa con facilità riconoscere il numero corrispondente iniziando con 1 regalo per la maestra, poi disegna 2 cuori, scrive le 3 lettere del suo nome alla lavagna, sa che 4 è il numero degli alunni della sua classe Tom, Viola Flora, rispettivamente di colore giallo, viola e rosa… e poi c’è Pop, 5 sono le caramelle che gli regala Tom, il suo migliore amico, 6 le lumachine che vede in giardino….Pop sa contare fino a nove, ma di quanti colori è la sua pelle?


Ecco anche il numero 10, proprio il numero di colori di cui composto il suo mantello arcobaleno!

POP va a scuola di Bisinsky Sanders edito da Babalibri è un meraviglioso libro illustrato cartonato utile per insegnare, con allegria e immaginazione, ai bimbi i numeri e a contare con semplicità.
Testo e illustrazione risultano in perfetta sintonia; le parole vengono concretizzate attraverso immagini presentate su fondi neutri e marcate da un colore nero che consente al bambino anche piccolo di riconoscerle. Pierrick Bisinski e Alex Sanders si dedicano da oltre vent’anni ai libri per l’infanzia e insieme hanno pubblicato molti albi illustrati soprattutto per i più piccoli.
Un albo colorato ma con una struttura narrativa semplice e una grafica pulita che riesce a conquistare ancora una volta i piccoli lettori 😉
Una semplice ma colorata lettura perfetta già a partire dai due anni, per cominciare a scoprire il mondo dei colori e dei numeri!

I più piccoli lettori adorano Pop il piccolo dinosauro. Va detto che questo buffo e tenero animale uscito dalla preistoria ha tutto per accontentarli con i suoi colori e la semplicità delle sue storie che fa innamorare subito i più piccoli ad ogni sua avventura.

Dopo la lettura il gioco continua, sempre con POP ovviamente!
Un altro approccio giocoso per continuare a nominare i colori e sviluppare le capacità motorie nei bambini piccoli!
Lo sgranocchiacolori di Pop, un gioco edito da Babalibri nella collana Babagiochi e adatto da 1 a 4 giocatori a partire dai 3 anni.

All’interno troviamo:
2 Sagome di Pop;
14 Bastoncini di cartone colorati;
14 Carte Pop;
14 Carte Slurp.

Perfettamente adatte all’età proposta, troviamo le carte con grammatura ottima e duratura, robuste e ideali per bambini, anche i bastoncini e la sagoma che sono davvero di ottima qualità e perefettamente adatti all’età target del prodotto.

Il gioco è adatto ai bambini anche piccolissimi ed è, in sostanza, una variazione del memory.

I piccoli-giocatori hanno davanti a se 7 carte Slurp con altrettanti cibi colorati (posti a faccia in giù davanti a sé) e in mano il mazzetto di carte Pop.

Al proprio turno girano una carta Pop e cercano il cibo del colore corrispondente al dinosauro appena voltato. In caso la coppia non venga trovata, la carta va in fondo al mazzo.
Se la coppia invece viene trovata e correttamente formata, allora si potrà prendere il bastoncino corrispondente e si inserirà nella sagoma di Pop, cominciando a formare il dinosauro.
Inutile dire che i piccoli di casa saranno felicissimi di creare a poco a poco il dinosauro incastrando i pezzi!!!
Con questo gioco in compagnia di POP i bimbi imparano a memorizzare le carte, associando anche i colori, il che rispetto alle coppie è maggiormente complicato. 😉
Godibile e amatissimo a partire dai 3 anni e per tutta la fascia dell’asilo 😉
Un gioco delizioso e di grande semplicità che fa sorridere solo a guardarlo, rallegra la giornata e credetemi, è una gioia per gli occhi. Racchiuso in una deliziosa scatola a cassetto, il gioco è dedicato ai piccolini, solletica la capacità di memoria visiva e diffonde l’amore per i colori, per la cura dell’altro e migliora la manualità. Può essere giocato in due oppure anche da soli.
Non esistono molti giochi che si possono proporre a partire da 2 anni e LO SGRANOCCHIO COLORI DI POP ci riesce benissimo!

Prendimi per mano, mamma – Nadine Brun-Cosme

Dico piano: “Prendimi per mano mamma”

Quando Lea va a scuola, c’è la strada principale con molte macchine che fanno molto rumore.
Quindi dice: “Prendimi per mano, mamma!” E cammina sul marciapiede, stringendosi un po’ a lei. Prendimi per mano mamma, di Nadine Brun-Cosme edito da Clichy edizioni è un libro illustrato essenziale, semplice, immediato e pieno di tenerezza, con il suo linguaggio infantile, invita i piccoli lettori in una bella passeggiata in città insieme alla piccola Lea e a sua mamma.
Resta, nonostante tutto, da superare tutti gli ostacoli, e scoprire timidamente, pagina dopo pagina il mondo esterno, affrontando il percorso che compie ogni giorno per raggiungere la scuola, c’è il solito traffico rumoroso delle macchine nelle strade, ma c’è anche il panettiere che saluta, i motorini rossi della pizzeria, la lavanderia automatica con i tanti panni che girano all’interno degli oblò e i vetri che si appannano giusto giusto il tempo per disegnare con il ditino un piccolo cuoricino.

Ci sono molte cose intorno al piccolo mondo di ogni bambino, molti rumori, le macchine e il cancello della scuola. Come? “O” Cosa? Chiedendo alla mamma, pagina dopo pagina, di camminare mano nella mano
Ogni tanto pronuncia una frase “prendimi per mano, mamma!” e così Lea, come ogni bambino si sentono protetti, come se in quella frase ed in quella stretta di mano ci sia un potere soprannaturale, che infonde coraggio e le permette di lasciarsi andare, per scoprire giorno dopo giorno un pò di più il mondo esterno.


Prendimi per mano, mamma è anche una storia positiva, leggera, allegra e perfetta per superare un momento delicato come il distacco dalla mamma quando si va a scuola. La piccola Lea infatti appena vede il cancello della scuola in lontananza chiede alla mamma di prenderla per mano, ma lei la accompagna solo fino all’ingresso e lì , senza tanti convenevoli la abbraccia, la bacia e la lascia sola. Ecco che Lea affronta ora il mondo senza la rassicurante formula magica… ma la soluzione arriva insieme all’amica la piccola Marie, che la invita a giocare con lei e Lea trova conforto questa volta in una mano amica, dimenticandosi tutte le sue insicurezze.

Prendersi per mano, stringerla, tenerla stretta per i bambini ma anche per noi grandi è sempre stato e sempre sarà un gesto che infonde sicurezza, calore, affetto…un gesto che senza parole rassicura come a dire “Sono qui, sono qui vicnino a te”.

Proprio come accade a lei in questa storia, anche nella vita di tutti i giorni i bambini, cercano appena si sentono spaesati questo calore, e negli ambienti, come la scuola dove la mamma non c’è…ci sarà sicuramente una mano amica pronta a tendere la mano per correre insieme felici

Prendimi per mano, mamma è una storia che ha sicuramente molti messaggi, dall’infondere sicurezza ai bambini più “spaventati” e alle prese con le nuove avventure, al far capire invece a quei bambini più “spavaldi” che alcune volte, come per strada o in situazioni nuove e meglio stare vicini alla mamma 😉

.mamma che tendendo la mano è sempre lì pronta a dare sostegno e incoraggiamento e al momento giusto si lascia andare per muovere piccoli grandi passi da soli nel mondo

Buona lettura
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Buddy e Spillo – Maureen Fergus

Buddy si sentiva annoiato e un po’ solo.
…Si mise a trotterellare per la stanza
e andò a sbirciare nella scatola.
Dentro c’era una cosa dall’aspetto strano.
Chissà che cos’è?

Spillo, è comparso in un pomeriggio di pioggia, in una scatola di cartone sotto lo sguardo stupito e incuriosito del cane Buddy.


Che cos’è quell’animale appuntito che Meredith ha portato in casa dentro una scatola?
Buddy e Spillo all’inizio non si conoscono, ma sono molto curiosi l’uno dell’altro e ben presto diventano amici (e Buddy ne aveva bisogno perché da solo proprio si annoiava!), si difendono e aiutano a vicenda, oltre che divertirsi un sacco lasciando a briglia sciolta la loro fantasia…ma anche la nostra 😉 Spillo è un riccio giocherellone, che con la sua fantasia sfrenata dice di essere una macchina da corsa, una giraffa, una spazzola per capelli parlante, anzi un pirata, proprio come Buddy 😀

L’energia trascinante del piccolo Spillo porta il cagnolone scettico a convincersi, di essere un pirata e che il divano di casa sia un vero galeone, a questo punto non rimane che saltarci sopra per difendersi dagli squali!

Buddy non voleva che gli squali mangiassero Spillo,
così lo aiutò a uscire dalla scatola.
Spillo salì a bordo del galeone dei pirati.
Buddy saltò su dopo di lui.

La tempesta, il vento che ulula, il mare in burrasca, Buddy e Spillo vedono e sentono tutto questo mentre il salotto si trasforma nella loro fantasia in un mare, e il tavolino diventa una scialuppa!

Stiamo affondando, Buddy!
Veloce salta sulla scialuppa! – urlò Spillo
Quella non è una scialuppa! – urlò Buddy
E’ un tavolino”
SALTA

Il buon Buddy, non è abituato a tutto questo ed è un po’ frastornato, sembra quasi confondere goffamente fantasia e realtà. Lui sa e si rende conto che quella non è una scialuppa bensì il tavolino… ma è troppo tardi, ormai si è fidato di Spillo, è già in volo, e giusto in quell’istante ruzzola ai piedi di Mamma, tempismo perfetto per beccarsi un bel rimproverò.
Poco importa se tutto è sottosopra, se la cucina pare un campo di battaglia alla fine dell’avventura, se la mamma non ha sentito che Spillo ha preso le sue difese mentre lo sgridava: l’essenziale è essersi divertiti insieme.

Penso di sapere che cosa sei, Spillo.
Che cosa pensi che sia, Buddy?
Un amico – disse Buddy

Se pensate che le avventure di questi due insoliti amici siano fineti qui, vi sbagliate!
Questa fa parte solo del primo libro Buddy e Spillo di Maureen Fergus, illustrato da Carey Sookocheff e pubblicato in Italia da LupoGuido.
Nel secondo libro Buddy e Spillo all’avventura, ormai i due sono amici inseparabili e Spillo ha una gabbietta nuova tutta per sé. Però Spillo ha deciso di partire per andare in cerca di avventure, ovviamente trascinandosi dietro un incredulo Buddy 😉

Augurami bon voyage – sussurrò Spillo
Spillo, che cosa vuol dire bon voyage? – chiese Buddy
Significa buon viaggio – rispose Spillo
Non sapevo che stessi per partire – disse Buddy
E’ una decisione dell’ultimo momento – ammise Spillo

I due animali si augurano la buona notte, ma Spillo, da gran avventuriero non intende andare a dormire. Lo aspetta un lungo e interminabile viaggio… una corsa affannosa sulla ruota della sua gabbietta 😀

Dopo un bel po’ di tempo si fermò e si guardò attorno.
Questo posto ha una strana somiglianza
con quello che ho lasciato poco fa” sussurrò Spillo.

Buddy come hai fatto a seguirmi?
Non so – disse Buddy perplesso

Quante avventure e quante emozioni si possono vivere in una casa di notte!
Eccoli muoversi con cautela in cucina, dove il piccolo Spillo osserva estasiato un lago argentato all’ombra di una grande montagna e Buddy fa notare che si tratta della ciotola dell’acqua all’ombra del secchio dell’immondizia…. 😀


Insomma, avrete già capito che con questi due simpatici amici ogni cosa fanno e vedono è solo una questione di punti di vista, e che il salto nel mondo della fantasia è sempre lì sotto al loro naso 😉
Due racconti semplicissimi ma assolutamente straordinari nella loro complicità.
Con Spillo tutto può succedere, e per i piccoli lettori le risate sono assicurate!
Perchè grazie alla fantasia di Spillo, accade anche che una semplice spazzola dentro una borsetta venga scambiata per una bellissima Signorina Porcospino finita tra le mani pericolose di un mostro, ovviamente bisogna salvarla.

Eccoli! Spillo trascina Buddy in una nuova eroica avventura IMMAGINARIA e la vita del cane, che fino al loro incontro era stata tranquilla ed esente da sussulti, di colpo si fa elettrizzante, imprevedibile e carica di adrenalina.
Con dichiarazioni di amicizia ed eroismo, i due alla fine si sistemano nel caos dell’esplorazione della loro notte con un clamoroso “Bonne nuit!“.

Maureen Fergus ha dato voce a due improbabili amici, con delle belle storie di contrasti: il piccolo riccio con l’immaginazione e il coraggio enormi tanto da vedere fuori dalla sua scatola, e il cane alto come un grattacielo e con l’atteggiamento sereno della familiarità che capisce di più sul mondo reale.
Buddy e Spillo ci accompagnano in queste storie di viaggi in nuovi mondi senza mai uscire di casa. La semplicità della loro amicizia e delle loro attività è bilanciata dalle illustrazioni chiare di Carey Sookocheff, ha creato le rappresentazioni ideali dei due animali nelle loro apparenze fisiche e nelle loro maniere – minuto e grande, audace e cauto – sono anche ben bilanciate a completare i testi di Maureen Fergus in modo tale che i due siano sempre riconoscibili.

 

“Oggi comincia la scuola!”
“Evviva!” disse Spillo.
“Andare a scuola è il primo passo per avverare
il mio sogno di diventare dentista!”

Ecco una nuova avventura in compagnia della spigliata coppia cane-criceto nata dalla penna di Maureen Fergus edito da LupoGuido.
Buddy e Spillo ci regalano un nuovo esilarante siparietto domestico.
Tutto nasce quando la “maestra” di casa, Meredith, annuncia che sta per cominciare la scuola, Spillo si mostra entusiasta. Sarà il primo passo di una lunga strada che porta alla realizzazione dei suoi sogni professionali… e s’immagina già dentista!

Anche Buddy si lascia prendere dal trasporto dell’amico e si proietta nel futuro: sarò un poliziotto? sarò un venditore di hot-dog? sarò un idrante?

“Con gli studi giusti,
posso diventare quel che voglio.”

Anche per Buddy e Spillo la scuola è il punto di partenza per i progetti e piani futuri!
Ci pensa fin da subito la piccola Meredith, e la scuola a casa di Buddy e Spillo comincia con la lezione che si tiene in cameretta. Lavagna giocattolo, gessetti, cattedra di scatolone e la “classe” è pronta!
I giocattoli sono seduti in silenzioso ascolto. Spillo da subito non è molto interessato alle materie tradizionali, si annoia… Con piglio deciso però, appena la bambina viene chiamata dalla mamma in un’altra stanza, affida la cattedra al criceto, lui si cala emozionato nei panni del Professore e impartisce le sue lezioni: Come si annusano le cose – Come ci si rincorre la coda – Come ci si gratta .

«Grazie, Spillo» disse Buddy in un sospiro.
«Dopo l’amicizia con te, andare a scuola
è stata la più bella avventura che mi sia mai capitata.»

Manco a dirlo, Buddy eccelle in tutte le prove, dimostrando abilità, caparbietà, precisione. È davvero un alunno modello con tanta voglia di apprendere e Professor Spillo ha in serbo per lui un premio ghiotto.
Anche in questa nuova avventura , Buddy e spillo vanno a scuola troviamo pagina dopo pagina la conferma di una sensibilità speciale nell’ascoltare le necessità di piccole conferme per l’infanzia, raccontando l’amicizia e il gioco con occhi bambini, e riuscendo con una forma di ironia accessibile anche per i piccoli lettori e ascoltatori 😉
Sicuramente la complicità tra testo e illustrazioni, rendono questa avventura piacevole e utile per familiarizzare con la scuola, e al tempo stesso è una perfetta rappresentazione del gioco simbolico e un elemento di divertimento per il lettore.

Buddy e Spillo piacciono ai bambini perchè in loro si rivedono, e ritrovano la loro voglia di giocare con la fantasia.
Timido e ingenuo uno, esuberante e decisamente fantasioso l’altro..questi sono gli ingredienti che danno forza ad una nuova grande amicizia.
Avventure divertenti e ricche di immaginazione!
Avventure perfette per ricordarci di fantasticare
Avventure per giocare ad immaginare che cosa fanno anche i nostri animali domestici mentre sono soli o mentre dormiamo 😉

Avventure ricche di improvvisazione e amicizia… saranno simpatiche letture cariche di risate!

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L’incredibile viaggio di Topo Postino – Marianne Dubuc

Per Topo Postino comincia un nuovo viaggio.
Il carretto ben caricato,
prende il suo razzo per consegnare tutti i pacchetti.

È chiaramente un postino particolare, il nostro amato Topo Postino, non ha la classica bicicletta con la sua borsa in pelle, ma casco da astronauta sotto il braccio e navetta pronta al decollo, il suo viaggio sarà davvero eccezionale e ci fa proprio presagire che la destinazione di questo terzo viaggio sarà piuttosto insolita.

La prima fermata è il pianeta XYZ, popolato dai Plop pelosi, i grandi Zwizz e i morbidi Blob.
Preziosi dettagli li caratterizzano, sembrano usciti dalla fantasia bizzarra dei bambini ed è divertente immaginare e capire, quello che Topo Postino consegnerà all’abitante in questione dal suo carretto.

Ma le consegne devono continuare, pagina dopo pagina troviamo Topo Postino in uno scenario… molto goloso: alberi lecca-lecca, fiumi di cioccolato, orsetti gommosi, omini Biscotto. È il paese dei Bonbon.
E poi via nella Micro-città e nella Maxi-città, oppure nella fabbrica del suo amico R2ZX345. Ma l’instancabile postino continua il suo viaggio tra sirene e mostri, fino ad arrivare dove ogni cosa è sottosopra. Topo Postino, con la sua unicità, riuscirà anche qua nella sua impresa.

L’incredibile viaggio di Topo Postino di Marianne Dubuc edito da Orecchio Acerbo in questo terzo albo ha un itinerario straordinario, che porterà i bambini a conoscere ed incontrare creature uniche come il sorridente robot operaio R2z X345, il sindaco di Microcittà e Signor Biscotto, in attesa del suo dentifricio.
Marianne Dubuc ci conduce tra le sue tavole illustrate, ricche di particolari. Ogni paese è un piccolo mondo da scoprire, un po’ di intimità nella quale possiamo curiosare tutti questi bizzarri dettagli. Sono proprio i dettagli a colpire, il gattino a sei zampe, il lombrico con le antenne e un occhio solo, il ponte di cioccolato, il piccolo gnomo in vasca da bagno, o quelli che dormono dentro le campanule piuttosto di quelli che si spostano dentro una formica pilotata, l’orsetto con il yo-yo all’insù o all’ingiù?!

Così, mentre Topo Postino, se ne va a zonzo con sorprendente naturalezza e maestria, noi lo seguiamo perdendoci e ritrovandoci in questi assurdi e divertenti paesaggi e per l’occasione abbiamo posto qualche domanda all’autrice 😉
Come hai iniziato ad illustrare i libri per bambini?
Da bambina, tutto quello che volevo fare era disegnare. Ho sempre amato le illustrazioni e ho continuato a disegnare mentre crescevo. Qualche anno fa ho partecipato a un concorso di illustrazione e uno dei membri della giuria era un editore. Mi ha offerto di fare un libro con loro, ed è così che è iniziato tutto. Da allora ho scritto e illustrato libri per bambini.


Cosa (o chi) è la tua fonte di ispirazione per scrivere e illustrare i tuoi libri?
Uso i miei ricordi, quelli dell’infanzia o quelli precedenti, per trovare ispirazione. Provo a scrivere storie che mi sarebbero piaciute da piccola. A volte ho anche scelto un’emozione e ho cercato di creare una storia basata su ciò che mi ispira. Altre volte, è semplicemente un’idea divertente che accende la scintilla per una nuova storia. Ad esempio l’immagine di un uccellino nella criniera di un leone, mi ha ispirato per il libro Il leone e L’uccellino.
I bambini vogliono sapere qual’è e se c’è un tuo libro preferito…
Non posso rispondere a questa domanda. Sarebbe come chiedere a una madre quale dei suoi figli sia il suo preferito. Ogni libro che ho scritto e illustrato è il mio preferito, ognuno per la sua ragione. Il mare, è il mio primo libro (in più è un libro illustrato senza parole e quelli sono i miei preferiti).
Il leone e l’uccellino fa emozionare e commuovere le persone (ma lo adorano), quindi è sempre speciale vederne l’impatto.
Davanti alla mia casa c’è…. è stato il mio primo libro pubblicato in altre lingue e ha dato il via alla mia carriera internazionale (inoltre è molto molto divertente per i piccoli).
Topo Postino è stato molto divertente da scrivere e la risposta che ho ricevuto dai lettori è stata inaspettata e molto entusiasta… Hanno tutti qualcosa di speciale…


I tuoi libri sono molto amati dai bambini, in che modo gli insegnanti possono usarli in classe?
Ho visto i miei libri usati in molti modi da molti insegnanti.
Sono pieni di dettagli, quindi anche i bambini che non sanno ancora leggere si divertono a esplorare le immagini. Possono usare molto la loro immaginazione e creatività mentre leggono da soli o con un adulto. Un’idea può essere di proporre la storia, ad esempio Il leone e l’uccellino solo in immagini, quindi far aggiungere loro il testo. Questo può essere molto divertente e utile da fare sia con i bambini della materna sia con i bambini più grandi delle elementari che stanno imparando a scrivere di loro pugno.
I miei libri spesso contengono poche parole e lasciano molto spazio all’interpretazione del lettore. Questo può essere sfruttato davvero in molti modi.
Possiamo aspettare un quarto episodio di Topo Postino?
I bambini, ai quali abbiamo chiesto lo vorrebbero sulla luna oppure in versione natalizia…
Mi dispiace dire che non ci sono piani per un quarto Topo Postino.
Ma mi piace molto sentire le grandi idee che i bambini hanno per un quarto libro! 😀

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