E’ arrivato il momento di incamminarci verso il futuro

E’ arrivato il momento di incamminarci verso il futuro

E’ arrivato il momento di incamminarci verso il futuro

..”E’ arrivato il momento di lottare …
è arrivato il momento di avvicinarmi allo specchio, guardare in questi occhi che spesso tento di evitare e affrontarmi

A volte si ha un bisogno estremo di lavorare su se stessi,
come gli atleti che si preparano per le olimpiadi.
Così io devo prepararmi ad esser forte e affrontare la tempesta che tra non molto mi verrà incontro! …
E’ arrivato il momento di volgere lo sguardo ai veri amori della mia vita,
stringerli forte a me, difenderli proteggerli e amarli più che posso, meglio che posso,
come non ho fatto ancora fino ad adesso, perché si può amare sempre un po’ di più.

E’ arrivato il momento di incamminarmi verso quel futuro
che tanto temo ed affrontarlo e
vincere le mie paure con tutto il coraggio che c’è in me!”..

Ci sono dei momenti in cui non fa bene pensare. Più ci rifletti e più ti sembra Folle.
Più cerchi di trovare la via, e più ti appare come labirinto.
Più tenti di arrivare al nodo problematico, più i fili della ragione si aggrovigliano, ti si attorcigliano intorno.
Sono quei momenti in cui devi fare una sola cosa: agire d’istinto !!

Non pensarci più.
Decidi, Agisci, Corri, Dillo, Fallo!

Anton Vanlight

Scardinare il Sistema Tecnogeno - Libro
Reality Transurfing

Voto medio su 1 recensioni: Sufficiente

Avendo a nostra disposizione la tecnica della liberazione, grazie a questo libro riusciremo a crearci il mondo che vogliamo e a elevare il nostro potenziale creativo a livelli inaspettati.

Quella che Zeland ci offre è una chance unica per scardinare la “matrix” e fuggire verso la libertà. Questa è l’unica vendetta possibile contro un sistema che appiattisce e livella le personalità in modo subdolo e stereotipato.

La realtà è che siamo persone uniche. Ora anche libere. 
È un privilegio per pochi.

Sfruttiamolo.

Come diventare arbitri della propria realtà?

Il primo e più importante passo è: scardinare il principio della società. Smettere di credere che “se tutti pensano e fanno così vuol dire che è giusto“. Uscire dai ranghi. Smettere di marciare dietro al successo surrogato altrui e dirigersi alla ricerca del proprio.

Colui che esce dai ranghi ottiene sempre dei privilegi: guardare dall’esterno e vedere dove stanno marciando tutti gli altri; liberarsi dalle mollette e dagli stereotipi della società; imparare a vedere e a capire quello che gli altri non vedono e non capiscono; smettere, infine, di aspirare a essere i migliori, per diventare invece gli unici.

Puoi stare bene con te stesso!

Ci vuole consapevolezza per star bene con sé stessi. Infatti siamo noi che
creiamo i nostri pensieri e le nostre emozioni disturbate, di conseguenza siamo
noi ad avere il potere di controllarli e modificarli.
Per far ciò, è importante prima di tutto che accetti il fatto di poter avere
consapevolezza di questi tuoi pensieri ed emozioni. Poi è indispensabile che
cominci a credere che puoi superare la tua situazione di infelicità e per fare ciò
devi in primis cercare di scoprire e neutralizzare le tue convinzioni irrazionali.

Mi Vado Bene ?
Autostima e assertività

Per sentirci bene con noi stessi e con gli altri è importante saper coltivare la nostra autostima e reagire in modo assertivo a molte situazioni del quotidiano, lavorative e non.

Mi vado bene? è un manuale di auto aiuto che fornisce al lettore spunti di riflessione e suggerimenti per capire in profondità le proprie potenzialità e riconoscere i comportamenti più efficaci per ottenere il meglio dalle relazioni con gli altri.

Ricco di esempi e di attività pratiche che insegnano a riconoscere gli atteggiamenti sbagliati e i pensieri limitanti che possono disturbare le nostre relazioni sociali, è un libro che non va letto tutto d’un fiato, senza mai interrompersi, come un romanzo, ma va sfogliato in momenti diversi, a volte rapidamente, a volte lentamente, inserendo anche delle pause tra una lettura e l’altra per poter riflettere e assimilare quanto si legge e metterlo alla prova nella vita di tutti i giorni.

La ricerca della felicità

LA RICERCA DELLA FELICITÀ

La ricerca della FelicitàCOSA FUNZIONA E COSA NON FUNZIONA

Inseguire quella cosa chiamata felicità

 Il passo che può davvero rivoluzionare la vostra vita

Quel che conta è sbagliare

Come aumentare la vostra felicità del 70%

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Inseguire una “cosa” chiamata felicità è un’ossessione umana; o almeno lo è per coloro fortunati abbastanza da non dover lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza fi sica. La cosa incredibile è che quasi nessuno di coloro che inseguono il “segreto” della felicità ha la più pallida idea di cosa questa felicità sia veramente, o di come la riconoscerebbero se ce l’avessero davanti. E poi arrivano le domande: cosa fareste, voi, se poteste essere felici per il resto della vostra vita?

Molte delle persone che incontriamo sono certe che, se solo avessero certe cose (il biglietto vincente della lotteria, una nuova auto, un’attività di successo, un partner che li ami), allora sarebbero felici. Talvolta il contenuto delle loro affermazioni è un po’ diverso: la loro vita sarebbe perfetta, dicono, se solo avessero più fi ducia in se stessi, più autostima o una maggiore sicurezza.

Sfortunatamente, se gli obiettivi del primo gruppo sono troppo specifi ci e concreti per portare una soddisfazione duratura, gli altri sono troppo vaghi. Inoltre, tutti questi obiettivi esistono soltanto nel futuro, sono sogni, mete o ricompense per aver fatto la cosa “giusta”. C’è forse da meravigliarsi, dunque, di tutto il tempo che si spreca per inseguire questa sfuggente felicità, considerato che la maggior parte delle persone non pensa praticamente mai a ciò che le rende felici in questo momento?

Gli occidentali sono convinti che la felicità si possa inseguire come se fosse una destinazione. La maggior parte degli adulti (i bambini sono tutt’altra cosa) trascorre la maggior parte del tempo a lavorare per il benessere del proprio io futuro.

Vi state chiedendo se la cosa riguardi anche voi? Provate a verifi care: per caso, una delle affermazioni che seguono vi suona familiare?

“Quando avrò perso dieci chili…”
“Quando andrò in pensione…”
“Quando riceverò l’aumento…”
“Quando fi nirò l’università…”
“Quando sarò sposato…”
“Quando avrò più tempo per i bambini…”
“Quando, quando, quando… allora sarò felice.”

Quando le vostre frasi iniziano con quando, significa che la vostra attenzione non è rivolta dove dovrebbe: a quello che sta accadendo adesso.

Le ricerche sono a supporto delle nostre osservazioni: la maggior parte delle persone è davvero incapace di predire con un minimo di precisione cosa le renderà felici. Ironia della sorte, la maggior parte delle persone sa essere davvero precisa, quando si tratta di immaginare cosa potrebbe andare storto e quanto ci rimarrebbe male.

Come abbiamo già osservato, una “cosa” chiamata felicità proprio non esiste, e più cercate di convincervi che esista, meno sarà facile che riusciate mai a trovarla. La felicità non è un immobile che potete acquistare per andarci a vivere. La felicità è un eff etto, la conseguenza del fare qualcos’altro, ma non è detto che si raggiunga accumulando oggetti su oggetti, né che derivi dall’incontro con qualcuno di “speciale”. Se non saprete individuare quali azioni e quali attività vi fanno sentire davvero bene, o se smetterete di fare ciò che adesso già funziona, quelle belle sensazioni vi sfuggiranno di mano.

Lo abbiamo già detto e lo ribadiremo più e più volte: non siamo qui a vendervi una cosa dal nome felicità. Non vi stiamo promettendo un’auto nuova, fiumi di denaro o una promozione sul lavoro. Quello che vi offriremo sono strumenti grazie ai quali riconoscere le opportunità, sviluppare la capacità di resistere di fronte alle avversità, di prendere decisioni migliori, di provare intenzionalmente sensazioni positive al posto di quelle negative, di passare all’azione e progredire con decisione.

Soprattutto, desideriamo invitarvi a sviluppare la vostra acutezza sensoriale, vale a dire la vostra capacità di misurare il progresso guardando a ciò che funziona, anziché concentrandovi su ciò che non va. Questo singolo aspetto sarebbe già sufficiente a rivoluzionare la vostra vita. Una volta che li avrete fatti vostri, questi strumenti vi aiuteranno a distinguere ciò che è inevitabile da ciò che può essere cambiato e a sviluppare la giusta determinazione per realizzare i cambiamenti per voi più importanti.

Questo non significherà necessariamente raggiungere una volta per tutte il Nirvana ed essere per sempre liberi da problemi e imprevisti, ma di certo imparerete a conoscervi. Scoprirete come reagite ai problemi e gli effetti che producono le vostre reazioni, e imparerete come agire in modo diverso, qualora fosse necessario. È un processo che continuerà per tutta la vita: ottimizzare le risposte, imparare a essere più resistenti, vivere più consapevolmente, anziché rimanere alla mercé del caso. Renderci conto che possiamo acquisire consapevolezza ed esercitare una scelta: questa è vera libertà. Questo è Vivere Felici.

Dovrete fare dei cambiamenti, questo va da sé. Imparerete modi nuovi di fare le cose. Farete degli errori, certo, ma molto più velocemente di prima… e il recupero sarà altrettanto rapido. Questa è la nostra idea di apprendimento. Ma cominciamo dall’inizio…

Quasi tutti hanno idea di cosa potrebbe renderli felici, ma è davvero così? Negli ultimi anni, la ricerca ha dedicato molta attenzione a ciò che rende le persone davvero felici, scoprendo che, di solito, ciò che crediamo e ciò che effettivamente ci rende felici sono due cose assai diverse.

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Aprirsi a se stessi e al mondo

apertura

L’apertura implica avere fiducia nell’altro, in se stessi, nel mondo.
Aprirsi vuol dire divenire vulnerabili ed essere “in balia” dell’altro, ma se non ci si apre vuol dire non aprire porte, non permettere all’altro di entrare, erigere muri.
Si può comunicare per tanto tempo senza mai veramente aprirsi. Coppie vivono insieme anni senza essersi mai aperti l’uno all’altro.
Aprirsi implica due passi evolutivi molto importanti: superare l’orgoglio/ego e superare la paura.
Si ha paura di aprirsi perché si pensa che l’altro possa “approfittarne”, ma se non ci apriamo, l’altro a sua volta si chiude e non c’è rapporto.
Non può esistere un vero rapporto se c’è chiusura, e se c’è chiusura non c’è fiducia.
Innanzi tutto non c’è fiducia in se stessi, in quanto aprirsi vuol dire aver riconosciuto le proprie esperienze, averne preso consapevolezza e aver deciso di condividerle allargando gli orizzonti altrui. Ma quando non si ha fiducia nelle proprie capacità, o non si vogliono riconoscere i propri errori, o non ci si fida abbastanza di aver fatto tutto il possibile in una data situazione o in tutte le situazioni della nostra vita, o quando ci si vergogna di un nostro comportamento o non si è in grado di ammettere l’errore e di volerlo correggere… allora non ci si apre.
L’apertura di noi stessi, dei nostri pensieri, del racconto della nostra vita all’altro, implica una libertà dell’anima.

Non ci si può aprire completamente all’altro senza liberare l’anima.
L’ego, nel momento in cui abbiamo la capacità di rivelare il nostro intimo – la nostra natura più profonda e oscura – al nostro compagno, non può che sparire. E quando sparisce l’ego subentra l’umiltà, e quando subentra l’umiltà, l’anima fa capolino e può nuovamente sentirsi leggera.
In alcune religioni c’è il rito della “confessione”, questo rito ha proprio la funzione di permettere all’ego di andar via e all’umiltà di prendere il suo posto.
Si può praticare questo rito parlando di “apertura”, mettendolo in pratica ogni giorno con chi ci ama: con il nostro partner, con la persona di cui ci fidiamo, almeno inizialmente. Poi si dovrebbe essere in grado di aprirsi potenzialmente sempre.
In un rapporto, se non c’è una vera apertura non ci può essere unione, non si arriverà all’intesa totale e all’Amore incondizionato. Fino a quando qualcuno terrà per sé se stesso, non donandolo all’altro, non ci sarà possibilità di unione.
E non ci sarà vera comunicazione con nessun altro essere umano. Dove non c’è apertura c’è solo conoscenza, non nascerà nemmeno un altro vero sentimento: l’amicizia.
L’amico si apre completamente all’altro amico fino a mostrargli l’anima e se così non è, non ci sarà vera amicizia.
Come ho detto, l’apertura di sé all’altro è un grande passo avanti nell’evoluzione perché aprendosi si rimane “nudi” di fronte ad un altro essere umano, sapendo che potrebbe utilizzare quanto detto in qualunque modo. Ma è proprio in quel momento che si fa il più grande dono di sé all’altro e il più grande atto di fiducia. Io ti offro totalmente me, in una sorta di “confessione” aprendo ogni porta che ci separa, abbattendo qualunque muro che tu ed io possiamo aver eretto.
E, quando questo avviene completamente e sinceramente, l’altro sente che si è aperta una porta sull’infinito e a sua volta si apre. E in questo momento due anime sono diventate una sola e percorreranno la strada insieme fino all’eternità.
Ci può essere sesso e se non c’è apertura non ci sarà unione. Ci può essere dialogo, ma se non apro tutto me stesso all’altro non ci sarà comprensione profonda. Ci può essere ascolto, ma se la mia mente e il mio cuore sono chiusi non sentirò veramente
Aprirsi apre la comprensione, unifica le lingue, allarga la mente e offre il cuore.
La mente chiusa non potrà concedersi esperienze e non vivrà veramente ciò che potrebbe, se rimane la chiusura all’altro. Gli esseri umani si incontrano per aprirsi, non per chiudersi nel loro piccolo giardino dell’ego. E se non c’è vera apertura all’altro non ci può essere vera apertura dello spirito e allo Spirito.
Chiedetevi e riflettete su questa domanda:

“Cosa mi impedisce di aprire me stesso/a all’altro (partner, fratello, sorella, amico, figlio/a)?”
Se guardate in profondità la risposta sarà semplice e una sola: il mio ego.

Libro consigliato:


Patty Howell Ralph Jones

Relazione di Coppia Efficace

Creare il rapporto desiderato

“Così come la vita è imparare, il matrimonio è imparare insieme ad affrontare sfide complesse con successo e farlo in modi che accrescano entrambi come individui e la vostra reazione come coppia.”
Le librerie sono piene di manuali che promettono d’insegnare ad avere successo negli aspetti più disparati della vita. La loro lettura è spesso deludente. La vita è per sua natura complessa e non tutto può essere risolto imparando tecniche o ancor peggio trucchetti di un manuale fai da te. Alcune sfide della vita non sono problemi, ma aspetti integranti della vita stessa. Questo libro saggiamente evita questo pericolo; illustra delle tecniche, ma solo dopo aver chiarito che per avere successo nel rapporto con il proprio partner sono necessarie delle attitudini fondamentali: il rispetto per l’altro, la capacità di comprensione empatica e l’autenticità.
Matrimonio efficace non indica, dunque, un matrimonio ideale. La sua premessa è che tutti gli esseri umani sono imperfetti e tutte le relazioni contengono conflittualità. Il successo di una relazione dipende, allora, dalla capacità di esprimere reciprocamente i propri bisogni, di risolvere insieme i conflitti, di disporsi in ascolto di fronte alle sfide della vita.

Compralo su Macrolibrarsi

Fare la pace con Se Stessi

stessi

In ogni epoca e in ogni cultura, la pace con se stessi è da sempre un bisogno fondamentale per vivere una vita serena e tranquilla.

Ma come conquistarla?

Bisogna cominciare a riflette sulle proprie inquietudini e imparare a superarle.

Il nostro principale nemico?

Siamo noi, la persona con la quale siamo più duri e più esigenti: non ci si ama e non si ha abbastanza stima e affetto per se stessi. E’ quindi con noi che dobbiamo fare la pace. Spesso si può essere in guerra con se stessi senza rendersene conto.

Talvolta, infatti, si prende l’abitudine di mettersi sotto pressione, di essere troppo esigenti con se stessi, spinti magari dal desiderio di fare bene, di fare meglio. Entriamo così nel tirannico sistema del ” bisogna…, dovrei…, avrei dovuto…”.

Ma, alla fine, niente ci soddisfa e quindi non ci fermiamo mai, non ci riposiamo mai. La cosa più grave è che finiamo per non renderci più conto di quanto ci maltrattiamo, di quanto potremmo vivere diversamente. Finchè qualcosa in noi si rompe e comincia a generare conflitti e sofferenze.

Naturalmente, da questo stato di guerra contro noi stessi traiamo anche dei benefici: non continueremmo così per anni se non ci fossero anche dei vantaggi. Certo, mantenersi sotto pressione aumenta i risultati immediati sul lavoro, aiuta a guadagnare denaro e ad avere una bella immagine sociale.

Ma il prezzo da pagare è alto: per i propri cari, il proprio corpo, il benessere interiore. E, alla lunga, rischiamo di maturare infelicità, frustrazione e una certa difficoltà a mantenere i legami con chi amiamo.

Per vivere in pace con se stessi, bisogna osare ascoltarsi, smettere di rimandare le proprie aspirazioni al piacere e alla felicità. Decidere, insomma, di diventare i migliori amici di se stessi.

da: http://www.ilverobenessere.com

Libro consigliato:


Giovanni Tonioni – Aghni

Chi Siamo

Conoscere se stessi

Chi sei veramente? Cosa vuoi? Un dettagliato diario di viaggio alla scoperta di te stesso; passo dopo passo una messa a nudo di tutto ciò che da dentro ti muove, spinge, sostiene e conforta ma anche affligge, deprime, scoraggia e avvilisce.

Coglierai i segreti per comprendere meglio e più a fondo l’Invisibile in te. Conoscere se stessi per conoscere il mondo intorno a te ed i suoi meccanismi.